La mostra “Il prof. Rodčenko.
Fotografie dallo VCHUTEMAS” (Magazzino del Sale 3, Zattere, dal 29/8 al 7/10,
dal martedì al sabato, 11-18) ricrea lo spirito dell’esperienza di insegnamento
nella scuola moscovita: le foto dell’artista russo sono affiancate, pur su un
diverso supporto multimediale, dalle immagini degli allievi dell’Accademia
Stroganov di Mosca e di quelli dell’Accademia di Belle Arti di Venezia, che
hanno collaborato a realizzare il progetto promosso dallo CSAR dell’Università
Ca’ Foscari
Da quelle aule, come sottolinea Silvia Burini, uno dei curatori della
mostra, uscì un nuovo e complessivo approccio dell’arte alla realtà della vita
quotidiana, un approccio che non poteva più distinguere le forme artistiche in
maggiori e minori. Anche la fotografia diventa così un’arte, un’arte moderna, e
certamente Rodčenko ne ha cambiato per sempre il ruolo e il destino.
Il segreto del fascino delle sue fotografie sta nella loro sinteticità. In esse
egli seppe ottenere – osserva in catalogo il nipote dell’artista, Aleksandr
Lavrent’ev - una sintesi di nuove tecniche figurative e forze dello sguardo, di
realismo e di autenticità, di differenti composizioni cariche di tensione e di
acume, per questo motivo irripetibili.
Più di cento foto, una decina delle quali stampe originali dello stesso
Rodčenko, ma anche tre costruzioni dinamiche da lui progettate. La mostra è
curata da suo nipote Lavrent’ev, docente alla Stroganov e massimo
esperto al mondo sulla fotografia del nonno, da Silvia Burini,
direttrice dello CSAR e dal docente di fotografia dell’Accademia, Guido
Cecere, che ha impegnato i suoi allievi a lavorare per qualche tempo “alla
maniera di”, traendo da ciò stimolanti iniezioni di novità.
La rassegna inaugura la collana dei cataloghi di mostra delle edizioni Ca’
Foscari, sancisce una volta di più l’operosa collaborazione tra Ca’ Foscari e
Accademia di Belle Arti, nel segno del reciproco e fruttuoso coinvolgimento di
studenti e docenti. Quelli di Rodčenko sono soggetti certamente pertinenti allo
spirito della Biennale di Architettura diretta da Chipperfield, di cui la
mostra del Magazzino del Sale 3 è un rilevante evento parallelo: i particolari
degli edifici ripresi dal maestro russo sono sempre in presenza o lasciano
almeno intuire la presenza dell’uomo.
Aleksandr Rodčenko (San Pietroburgo, 1891 – Mosca, 1956) è stato
pittore, grafico, fotografo, scenografo teatrale e cinematografico. Tra il 1907
e il 1914 studiò alla scuola d’arte di Kazan’, dove incontrò l’artista Varvara
Stepanova, sua futura moglie. Si trasferì quindi a Mosca, dove frequentò
l’Istituto Imperiale Stroganov e conobbe, tra gli altri, Kazimir Malevič e
Vladimir Tatlin. Dopo la Rivoluzione d’Ottobre partecipò attivamente alla vita
culturale sovietica. Dal 1918 al 1921 fu membro del Collegio del Dipartimento
delle Arti Figurative presso il Commissariato del Popolo per l’Istruzione
(NARKOMPROS) e direttore del Dipartimento museale. Per tutti gli anni Venti fu
professore presso i Laboratori Superiori Tecnico Artistici (VCHUTEMAS, oggi
Accademia Statale delle Arti e dell’Industria Stroganov). Collaborò con
Majakovskij come scenografo e autore di manifesti di propaganda e con Stepanova
alla veste grafica di numerose pubblicazioni.Dal 1924 fino alla fine dei suoi
giorni si occupò di fotografia
SCHEDA TECNICA:
IL PROF. RODČENKO. FOTOGRAFIE DALLO VCHUTEMAS
Magazzino del Sale 3 - Zattere - 30123 Venezia
29 agosto – 7 ottobre 2012
Enti promotori: Università Ca’ Foscari Venezia, Centro di Alti Studi sulla
Cultura e le Arti della Russia, Accademia di Belle Arti di Venezia, Accademia
Statale delle Arti e dell'Industria Stroganov di Mosca
Orari: dal martedì alla domenica, ore 11-18. Chiuso il lunedì. Ingresso libero
Organizzazione: Accademia di Belle Arti di Venezia
Curatori: Silvia Burini - Aleksandr Lavrent’ev – Guido Cecere
Catalogo: Edizioni Ca' Foscari
Fonte: http://www.unive.it
Segnala:
Amalia Di Lanno