mercoledì 17 febbraio 2016

QUATTRO GRANDI MOSTRE A TREVISO al Museo di Santa Caterina e Palazzo Giacomelli, dal 29 ottobre 2016 al 17 aprile 2017

 
 
Storia dell’impressionismo. I grandi protagonisti da Monet a Renoir, da Van Gogh a Gauguin , Tiziano,  Rubens, Rembrandt. L’immagine femminile tra Cinquecento e Seicento. Tre capolavori dalla Scottish National Gallery di Edimburgo
Guttuso a Vedova a Schifano. Il filo della pittura in Italia nel secondo Novecento
De Pictura. 12 pittori in Italia
Treviso, Museo di Santa Caterina e Palazzo Giacomelli
29 ottobre 2016 – 17 aprile 2017

Comunicato Stampa
Marco Goldin, accettando l’invito del Sindaco Giovanni Manildo, ha scelto Treviso, città nella quale è nato e ancora risiede, e dove il suo lavoro ha preso avvio, per festeggiare i vent’anni di attività di Linea d’ombra.
Il progetto che lo storico dell’arte trevigiano ha messo a punto, e che il Comune di Treviso ha fatto proprio, è puntuale, senza sbavature, di impronta storica e anche fortemente didattica: dar conto di questi 20 anni di ricerca in arte.
Nei due decenni considerati, a partire dalla fondazione di Linea d’ombra nel tardo autunno del 1996, Goldin ha seguito tre filoni precisi: l’approfondimento sull’impressionismo, soprattutto nel primo decennio; poi un lavoro sul Novecento in Italia secondo la linea della pittura e al di là dei generi canonici; infine, il rapporto con i grandi musei del mondo. Più di 10 milioni di persone sono state attratte dalle mostre allestite dapprincipio proprio a Treviso e poi tra l’altro a Torino, Brescia, Genova, Verona, Vicenza, Bologna. A decretare un successo che ha fatto storia.
E tre saranno le mostre che Linea d’ombra e Comune di Treviso – con la fondamentale partecipazione di Segafredo Zanetti e UniCredit in qualità di Main sponsor, Generali come Special sponsor, assieme a Unindustria Treviso e Pinarello come partner − proporranno per l’autunno di questo 2016 (dal 29 ottobre al 17 aprile 2017), naturalmente nel bellissimo Museo di Santa Caterina. Inoltre, sempre nelle medesime date, a Palazzo Giacomelli, Unindustria Treviso e Linea d’ombra offriranno al pubblico un quarto appuntamento.
A Santa Caterina, fulcro dell’intero progetto del ventennale sarà la grande mostra dedicata alla Storia dell’impressionismo. I grandi protagonisti da Monet a Renoir, da Van Gogh a Gauguin. Sarà, come sovente accaduto nelle mostre curate da Marco Goldin, una mostra di capolavori. 120 opere, tutti i grandi nomi e con lavori fondamentali: da Manet a Degas, da Monet a Renoir, da Pissarro a Sisley, da Seurat a Signac, da Fantin Latour a Toulouse-Lautrec, da Van Gogh a Gauguin. Una mostra insomma come non si è mai vista in Italia.
Con tagli ogni volta diversi, l’impressionismo è stato da Goldin indagato in questi due decenni. Ma per il ventennale di Linea d’ombra ha pensato a un progetto che mai prima aveva realizzato così, fortemente radicato nella storia e nella continua concordanza di fatti e date. Con una partenza che rimonta all’età di Ingres da un lato e Géricault dall’altro a inizio Ottocento, per descrivere quella situazione tra apollineo e dionisiaco in Francia da cui muove poi tutta l’arte dal Salon ufficiale alla scuola di Barbizon di Corot e Millet. Quindi l’impressionismo – in questa stringente congiuntura di storia e non solo di bella pittura – viene considerato quale punto di arrivo di un percorso che, partito appunto da Ingres e Géricault, giunge, con violenti distacchi e tiepide aperture, fino a Cézanne che spalanca le porte al Cubismo picassiano. E a Cézanne è infatti dedicata l’ultima delle nove sezioni della mostra, quale tuffo nell’arte del XX secolo.
Uno dei diversi, grandi musei internazionali che con Goldin e Linea d’ombra hanno, in questi decenni, intessuto un rapporto di vera collaborazione, è la Scottish National Gallery di Edimburgo. Il museo della capitale scozzese ha deciso di mettere a disposizione, come propria testimonianza di amicizia per il ventennale, e su un progetto dello stesso Goldin, tre opere per una mostra dossier che arricchisse le celebrazioni: Venere che sorge dal mare di Tiziano, il Banchetto di Erode di Rubens, Una donna nel letto di Rembrandt. Una scelta di tele somme ma soprattutto di tre maestri cui gli impressionisti hanno guardato con particolare attenzione nella definizione dell’immagine femminile. Titolo della mostra: Tiziano Rubens Rembrandt. L’immagine femminile tra Cinquecento e Seicento. Tre capolavori dalla Scottish National Gallery di Edimburgo.
Da Guttuso a Vedova a Schifano. Il filo della pittura in Italia nel secondo Novecento è il titolo della terza delle mostre, quella naturalmente dedicata alla pittura contemporanea in Italia. Per essa Goldin – che su questo argomento ha speso davvero diverse centinaia di esposizioni e cataloghi negli oltre trent’anni del suo lavoro di curatore – ha individuato una cinquantina di autori importanti, nati tra la fine del primo decennio del Novecento e la fine degli anni trenta. Quanto a dire due generazioni di pittori, che vanno da Afro e Guttuso fino a Novelli e Schifano. Qui ognuno presente con un’opera simbolo per ogni anno che va dal 1946 al 2000. Un’occasione utilissima perché la pittura sia un racconto che si faccia storia.
A questa esposizione storica è direttamente collegata la mostra De Pictura. 12 pittori in Italia, allestita grazie a Unindustria Treviso nello storico Palazzo Giacomelli lungo la Riviera del Sile. In questa mostra Goldin riprende le fila, a distanza di vent’anni, dell’indagine da lui avviata nel 1995 a Palazzo Sarcinelli di Conegliano, con la mostra Pittura come pittura. Per quella esposizione Goldin aveva selezionato la presenza di Claudio Olivieri, Claudio Verna, Mario Raciti, Pier Luigi Lavagnino, Attilio Forgioli, Ruggero Savinio, Franco Sarnari, Piero Guccione, Piero Vignozzi, Gianfranco Ferroni. De Pictura riunisce quindi i dieci artisti allora compresi nel progetto assieme a Piero Ruggeri e Alberto Gianquinto, che avrebbero dovuto prendervi parte. Per mettere in evidenza la loro produzione da quel 1995 fino ai giorni più recenti. Pier Luigi Lavagnino, Gianfranco Ferroni e proprio Piero Ruggeri e Alberto Gianquinto, che non ci sono più, saranno comunque presenti con opere dalla metà degli anni novanta fino ai primi anni Duemila. Chiude la carrellata un omaggio al siciliano di Sciacca, Vincenzo Nucci (1941-2015), a un anno dalla morte. Saranno presentati gli ultimi cinque quadri da lui realizzati, fino all’ultima isola che sorge dal mare, del febbraio 2015.
Oltre al ciclo di lezioni di Marco Goldin sulla Storia dell’impressionismo – già iniziato con enorme successo a Treviso nel Teatro Comunale – una tournée teatrale di presentazione della mostra, tra il 20 aprile e la prima settimana di maggio, porterà lo stesso Goldin in alcuni dei maggiori teatri del nord Italia a raccontare, come sempre gli è capitato nell’ultimo decennio, la bellezza della pittura. La tournée sarà denominata “Generali Tour. Storia dell’impressionismo”, godendo dell’esclusivo sostegno proprio delle Generali. Vedrà sul palcoscenico, assieme a Goldin, attori e musicisti.
E’ già stata annunciata da Linea d’ombra la data di apertura delle prenotazioni, lunedì 18 aprile 2016 dalle ore 9.
Ufficio stampa: Studio Esseci di Sergio Campagnolo, 049.663499

pubblica:
Massimo Nardi