Nuove sale dell'ala palladiana
delle Gallerie dell'Accademia di Venezia
Comunicato Stampa
Venezia. Le Gallerie dellAccademia si arricchiscono di sette nuove sale, allestite nellala del convento dei Canonici Lateranensi disegnata da Andrea Palladio, che vanno ad aggiungersi alle cinque aperte alla visita nel maggio dello scorso anno. Si tratta di un ulteriore, importante passo verso la realizzazione dellambizioso progetto delle Grandi Gallerie promosso dal Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo. Ciò è stato reso possibile grazie al sostegno di Venice International Foundation Friends of Venice Italy, presiedute da Franca Coin, e di Venice in Peril, Fund London, presieduto da Jonathan Keates, nellambito del Programma congiunto UNESCO Comitati Privati Internazionali per la Salvaguardia di Venezia.
Per scelta di Giulio Manieri Elia e Roberta Battaglia, che con la neo direttrice Paola Marini hanno ordinato scientificamente il percorso, le sette sale sono state destinate a ospitare i protagonisti dellarte veneziana e veneta tra Sette e Ottocento. Il nuovo allestimento prende avvio con una sala dedicata agli artisti che, soggiornando a lungo alle corti europee, determinarono lapertura internazionale della pittura veneziana del Settecento: dalle invenzioni mitologiche di Sebastiano Ricci e di Jacopo Amigoni, ai ritratti di Rosalba Carriera, la più celebre artista veneziana, alle vedute di Canaletto, Bellotto e Guardi. I dipinti, inseriti entro cornici recuperate per loccasione a seguito di un ampio progetto di restauro, si presentano nelle migliori condizioni conservative essendo stati oggetto di interventi manutentivi.
Le sale successive ripercorrono lorigine delle Gallerie che qui ebbero sede a partire dal 1808 e la cui storia rimase strettamente intrecciata a quella dellAccademia di Belle Arti fino al 1882, quando avvenne la separazione tra listituzione museale e quella accademica con funzioni educative. In una sala sono stati raccolti i dipinti della seconda metà del Settecento facenti parte della prima dotazione patrimoniale dellAccademia. Si tratta delle pièce de réception presentate dai pittori al momento del loro ingresso nellistituzione; sono soggetti storico-allegorici e vedute scenografiche. Tra esse spiccano la Prospettiva con portico di Canaletto e lAnnunciazione di Giambattista Pittoni.
Grande attenzione è stata rivolta alle opere di Antonio Canova. Del grande maestro sono qui riunite i bozzetti e i gessi che giunsero entro la prima metà dellOttocento, in parte per dono diretto dello stesso artista e in parte per acquisto, specie su impulso di Leopoldo Cicognara, presidente dellAccademia a partire dal 1808. Si tratta di opere attentamente selezionate per diventare oggetto di studio per gli allievi della classe di scultura.
Alle opere canoviane è riservata la luminosa galleria che si affaccia sul cortile e il celebre Tablino, capolavoro dellintervento palladiano. In questo affascinante ambiente sono esposti, accanto alla splendida cattedra in stile impero di Leopoldo Cicognara eseguita su disegno di Giuseppe Borsato, alcuni dei gessi più celebri di Canova, in dialogo tra loro e con larchitettura del Palladio. Tra questi il modello originale, facilmente riconoscibile grazie ai punti di repère, per il ritratto dello stesso Cicognara, segno dellamicizia tra lo studioso e il maestro.
A un grande allievo dellAccademia veneziana, Francesco Hayez, è dedicata unintera sala: accanto alle opere giovanili, tra cui spicca il Rinaldo e Armida, verrà esposta, al suo rientro dallimportante esposizione monografica milanese, anche la grandiosa Distruzione del Tempio di Gerusalemme che lartista volle destinare allAccademia e che è considerata il suo testamento spirituale.
Il progetto allestitivo condotto da Tobia Scarpa garantisce una continuità formale nellambito dellimportante progetto generale di restauro delle Grandi Gallerie dellAccademia, codiretto da lui e Renata Codello. Tale intervento è stato rivolto a valorizzare lo straordinario patrimonio raccolto in oltre due secoli di storia dellistituzione accademica veneziana entro i magnifici spazi del convento palladiano, finalmente godibili dal pubblico in via permanente.
Ufficio stampa:Studio ESSECI Sergio Campagnolo
Tel. 049 663499; www.studioesseci.net
Email: gestione3@studioesseci.net
Venezia. Le Gallerie dellAccademia si arricchiscono di sette nuove sale, allestite nellala del convento dei Canonici Lateranensi disegnata da Andrea Palladio, che vanno ad aggiungersi alle cinque aperte alla visita nel maggio dello scorso anno. Si tratta di un ulteriore, importante passo verso la realizzazione dellambizioso progetto delle Grandi Gallerie promosso dal Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo. Ciò è stato reso possibile grazie al sostegno di Venice International Foundation Friends of Venice Italy, presiedute da Franca Coin, e di Venice in Peril, Fund London, presieduto da Jonathan Keates, nellambito del Programma congiunto UNESCO Comitati Privati Internazionali per la Salvaguardia di Venezia.
Per scelta di Giulio Manieri Elia e Roberta Battaglia, che con la neo direttrice Paola Marini hanno ordinato scientificamente il percorso, le sette sale sono state destinate a ospitare i protagonisti dellarte veneziana e veneta tra Sette e Ottocento. Il nuovo allestimento prende avvio con una sala dedicata agli artisti che, soggiornando a lungo alle corti europee, determinarono lapertura internazionale della pittura veneziana del Settecento: dalle invenzioni mitologiche di Sebastiano Ricci e di Jacopo Amigoni, ai ritratti di Rosalba Carriera, la più celebre artista veneziana, alle vedute di Canaletto, Bellotto e Guardi. I dipinti, inseriti entro cornici recuperate per loccasione a seguito di un ampio progetto di restauro, si presentano nelle migliori condizioni conservative essendo stati oggetto di interventi manutentivi.
Le sale successive ripercorrono lorigine delle Gallerie che qui ebbero sede a partire dal 1808 e la cui storia rimase strettamente intrecciata a quella dellAccademia di Belle Arti fino al 1882, quando avvenne la separazione tra listituzione museale e quella accademica con funzioni educative. In una sala sono stati raccolti i dipinti della seconda metà del Settecento facenti parte della prima dotazione patrimoniale dellAccademia. Si tratta delle pièce de réception presentate dai pittori al momento del loro ingresso nellistituzione; sono soggetti storico-allegorici e vedute scenografiche. Tra esse spiccano la Prospettiva con portico di Canaletto e lAnnunciazione di Giambattista Pittoni.
Grande attenzione è stata rivolta alle opere di Antonio Canova. Del grande maestro sono qui riunite i bozzetti e i gessi che giunsero entro la prima metà dellOttocento, in parte per dono diretto dello stesso artista e in parte per acquisto, specie su impulso di Leopoldo Cicognara, presidente dellAccademia a partire dal 1808. Si tratta di opere attentamente selezionate per diventare oggetto di studio per gli allievi della classe di scultura.
Alle opere canoviane è riservata la luminosa galleria che si affaccia sul cortile e il celebre Tablino, capolavoro dellintervento palladiano. In questo affascinante ambiente sono esposti, accanto alla splendida cattedra in stile impero di Leopoldo Cicognara eseguita su disegno di Giuseppe Borsato, alcuni dei gessi più celebri di Canova, in dialogo tra loro e con larchitettura del Palladio. Tra questi il modello originale, facilmente riconoscibile grazie ai punti di repère, per il ritratto dello stesso Cicognara, segno dellamicizia tra lo studioso e il maestro.
A un grande allievo dellAccademia veneziana, Francesco Hayez, è dedicata unintera sala: accanto alle opere giovanili, tra cui spicca il Rinaldo e Armida, verrà esposta, al suo rientro dallimportante esposizione monografica milanese, anche la grandiosa Distruzione del Tempio di Gerusalemme che lartista volle destinare allAccademia e che è considerata il suo testamento spirituale.
Il progetto allestitivo condotto da Tobia Scarpa garantisce una continuità formale nellambito dellimportante progetto generale di restauro delle Grandi Gallerie dellAccademia, codiretto da lui e Renata Codello. Tale intervento è stato rivolto a valorizzare lo straordinario patrimonio raccolto in oltre due secoli di storia dellistituzione accademica veneziana entro i magnifici spazi del convento palladiano, finalmente godibili dal pubblico in via permanente.
Ufficio stampa:Studio ESSECI Sergio Campagnolo
Tel. 049 663499; www.studioesseci.net
Email: gestione3@studioesseci.net
pubblica:
Massimo Nardi