La
nascita della pittura devozionale umanistica. Il restauro della celebre
Pieta' di Giovanni Bellini, appartenente alla Pinacoteca di Brera, e'
l'occasione per ripercorrere la prima carriera del pittore veneziano,
grande protagonista dell'arte rinascimentale italiana.
comunicato stampa
a cura di Sandrina Bandera, Matteo Ceriana, Keith Christiansen, Emanuela Daffra, Andrea De Marchi e Mariolina Olivar
Il restauro della celebre Pietà di Giovanni Bellini, appartenente alla Pinacoteca di
Brera, è l’occasione per ripercorrere la prima carriera del pittore veneziano, grande
protagonista dell’arte rinascimentale italiana, attraverso il particolare angolo di visuale
offerto dal suo modo di affrontare il tema del Cristo in pietà, che ricorre con frequenza
nella produzione dell’artista e della sua efficientissima bottega.
Giovanni Bellini sviluppa in senso moderno la tradizione iconografica
bizantina, richiamata in mostra dalla piccola tavola con Cristo in pietà
con la Vergine dolente del Museo Horne di Firenze (prima metà del XIV
secolo). Da inventari superstiti sappiamo infatti che nella
città lagunare le icone di Cristo erano una presenza familiare nelle
case e nei conventi ed erano dunque parte integrante delle consuetudini
visive degli artisti veneziani. Un importante codice della Biblioteca
Trivulziana di Milano, l’Istrias, composizione poetica dell’umanista
veneziano Raffaele Zovenzoni, che vi è ritratto in una miniatura (1474)
attribuita allo stesso Giovanni Bellini, vuole documentare l’ambiente
culturale veneziano nel quale si trovò ad operare il pittore. Sono
presentate la Pietà marmorea della chiesa di San Gaetano a Padova,
attribuita
all’ambito di Donatello, e quella di Andrea Mantegna dalla cimasa del
polittico padovano
di San Luca (Pinacoteca di Brera), riferimenti per le più antiche
realizzazioni belliniane del
tema, la lunetta con la Pietà di uno dei trittici di Santa Maria della
Carità a Venezia (Gallerie dell’Accademia), la Pietà dell’Accademia
Carrara di Bergamo e la Pietà del Museo Correr di Venezia. Dalla
National Gallery di Londra arrivano due altre versioni del soggetto, che
dobbiamo a Marco Zoppo e Giorgio Schiavone.
Alcuni rarissimi e preziosi disegni, tra quelli attribuibili con
certezza al Mantegna
-Cristo in pietà tra Maria Maddalena, san Giovanni Battista e la Vergine
dalle Gallerie dell’Accademia di Venezia – e a Giovanni Bellini – le
due Pietà dal British Museum di Londra e dal Musée des Beaux-Arts di
Rennes – illustrano il lavorio concettuale e progettuale che sta dietro a
queste immagini, e il ‘dialogo’ tra i due cognati tra sesto e settimo
decennio del XV secolo.
La sezione centrale della mostra presenta la straordinaria Pietà di
Brera, resa finalmente leggibile anche nei suoi valori cromatici dal
recente, complesso restauro, terminato a
fine 2012 e condotto dai restauratori del Laboratorio interno al museo:
Paola Borghese, Andrea Carini e Sara Scatragli, con la direzione di
Mariolina Olivari. Il tono freddo della tavolozza è il segno più
immediatamente percepibile del distacco di quest’opera dalla tradizione
pittorica lagunare, dal colore saturo e dorato delle icone così come da
quello pieno e
smaltato delle opere di Antonio Vivarini.
Accanto a questo capolavoro della Pinacoteca di Brera viene posta, per
la prima volta, l’intensissima, grande versione del soggetto di Palazzo
Ducale a Venezia: la straordinaria occasione offerta da questo
accostamento potrebbe suggerire qualche utile precisazione sulla
difficile cronologia relativa alle due opere.
Intorno a questo nucleo centrale sono esposte la Pietà del Museo Civico
di Rimini e quella
già alla sommità della Pala di Pesaro di Giovanni Bellini, ora
conservata nei Musei Vaticani. Questi due capisaldi dell’ottavo decennio
del Quattrocento, che propongono in composizioni risolte diversamente
il tema della morte salvifica di Cristo – Cristo in pietà tra angeli
nella tavola riminese e invece Cristo tra la Maddalena, Nicodemo e san
Giuseppe d’Arimatea in
quella ai Vaticani -, furono un punto di riferimento ineludibile per
molta pittura del
tempo, e non solo veneziana, come dimostra la sofferta rimeditazione che
ne trasse, decenni dopo, Carlo Crivelli nella lunetta che sovrasta
l’Incoronazione della Vergine conservata a
Brera.
Chiude questa rassegna di 26 sceltissime opere la cruciale Madonna del
magistrato da Mar di Giovanni Bellini (Venezia, Gallerie
dell’Accademia), che fonde in un unico dipinto il tema della Madonna e
quello della Pietà, raffigurando in un’intensissima immagine sineddotica
il Bambino sul grembo della Vergine, con un braccio abbandonato nel
sonno che prefigura la futura morte salvifica.
Al centro della Pietà braidense, proprio sotto la figura di Cristo, è la
celebre iscrizione sul cartiglio della balaustra marmorea, che riprende
un verso delle Elegie del poeta latino Properzio e con la quale il
pittore si firma. In relazione al distico è proposto in mostra un
manoscritto dei
Carmina di Properzio, datato 1453, in prestito dalla Biblioteca Marciana
di Venezia.
Tra i temi dominanti che come un fil rouge unisce tutte le opere della mostra– evidente nel distico
di grande commozione della Pietà di Brera – vi è il legame dell’artista con gli ambienti
umanistici veneziani, attraverso i quali egli conobbe e sviluppò gradualmente la sua
propensione per la rappresentazione degli affetti, della natura, del sentimento, della devozione e della commozione.
Il catalogo, edito da Skira, con saggi di Marco Collareta, Andrea De Marchi e Mariolina
Olivari, presenta alcune novità sulla storia della Pietà braidense di Giovanni Bellini, alla quale è
dedicata una sezione sul restauro.
Attività didattica:
Servizi educativi della Pinacoteca di Brera
tel. 02 72263.219/262
www.brera.beniculturali.it/Servizi educativi
Informazioni:
Ufficio Comunicazione, mostre ed eventi
tel. 02 72263.257
Ufficio Stampa Skira
Lucia Crespi, tel. 02 89415532 - 02 89401645,
Catalogo Skira editor
Inaugurazione: mercoledì 9 aprile, ore 18,00
Pinacoteca di Brera
via Brera, 28 – Milano (accesso disabili da via Fiori Oscuri, 2)
Orari: 8.30-19.15 da martedì a domenica (la biglietteria chiude alle 18.40) chiuso lunedì
Biglietti: Intero: € 10,00
Ridotto: € 8,00, per gli over 65, i ragazzi tra i 1
3 e i 18 anni, gli studenti dai 19 ai 26 anni
Biglietto per famiglia (adulto/i con ragazzo/i): €
8,00 adulto; € 4,00 ragazzo dai 13 ai 18 anni
Gruppi: prenotazione obbligatoria, € 2,00 a persona
Scuole: prenotazione obbligatoria € 10,00 per class
e; € 4,00 a studente, dai 13 ai 26 anni
Gratuito: i ragazzi fino ai 12 anni
Biglietto integrato mostra /Pinacoteca: € 12,00
Prenotazioni: Per gruppi, scuole e singoli
tel. 02 92800361
fonte: www.undo.net
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amalia di Lanno