RITFS inaugura la stagione espositiva autunnale della galleria ARTCORE, una mostra a cura di Christian Caliandro con opere di Paola Angelini, Giuseppe Abate e Szabolcs Veres.
Un progetto fatto di sovrapposizioni, condivisioni, accumuli ossessivi e costruzioni precarie, in cui gli artisti propongono spiragli di mondi paralleli, conservando le tracce del passato e di una contemporaneità ambigua e sofferente.
Pittura, grafica, scultura, installazione: questa commistione di medium rispecchia l’idea di una mostra costruita come una sorta di collage, forbito di ispirazioni e rimandi spesso scollegati tra loro ma capaci di suggerire nuove soluzioni, quasi come fessure attraverso le quali si intravedono possibilità alternative.
Come suggerisce il curatore:
“Rift” è un termine-concetto di fatto intraducibile in italiano: frattura, incrinatura, spiraglio, varco, fessura (e, in realtà, nessuno di questi) è lo stesso titolo che dà corpo al progetto, diventando fonte di partenza e ponte di costruzione per ogni singolo artista che mette in mostra realtà sommerse, reali, pericolanti, aliene, sempre ispirate alla pratica dell’eccesso, dello spreco, dell’accumulo reale e visivo.
Paola Angelini (San Benedetto del Tronto, 1983), inusuale talento italiano, torna ad esporre negli spazi della galleria ARTCORE, dopo la personale del 2012, una pittrice ormai consolidata all’interno del panorama artistico contemporaneo, dall’inconfondibile stile pittorico energico e spiazzante.
Giuseppe Abate (Bari, 1987), pugliese di origine, poliedrico e spregiudicato, sceglie ogni volta strumenti differenti per mettere in pratica soluzioni creative inafferrabili, dall’aspetto effimero, sempre sul punto di disfarsi.
Szabolcs Veres (Satu Mare, Romania, 1983), artista di origini rumene, per la prima volta in Puglia, sconvolge con la sua pittura libera e liberatoria, a tratti sconvolgente caratterizzata da forti cromie accostate ad atmosfere scure e profonde.
ARTCORE
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