Riflessioni sul corpo e il sacro
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Serena Zanardi, Isabella Mara, Mario Scudeletti, Francesco Arecco, Gaspare, Massimiliano Gatti
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Galleria San Fedele 6 dicembre ore 18,00
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a cura di Andrea Dall’Asta SJ
e Daniele Astrologo Abadal, Ilaria Bignotti, Matteo Galbiati, Chiara Gatti,
Kevin McManus
Non è oggi facile parlare del corpo. Figli di
un’antropologia d’ispirazione cartesiana che poneva l’accento sulla separazione
tra anima e corpo, tra una res cogitans e una res extensa
concepite come due entità in opposizione, siamo oggi coscienti che l’unità
dell’uomo deve superare le scissioni e le separazioni che hanno caratterizzato
tutta la storia della cultura occidentale. «Io non ho un corpo ma sono corpo»,
ricorda Nietzsche, sottolineando in questo modo che la corporeità non è il
semplice attributo di un soggetto o un involucro da cui doversi liberare
nell’attesa di un improbabile «al di là» separato dalla realtà, ma un termine
che vuole esprimere un’equivalenza tra l’io e il corpo stesso. L’«io» è
«corpo». Noi siamo corpo. Non utilizziamo o adoperiamo il corpo per le nostre
azioni, come se fosse uno strumento di cui disporre. Come ricorda Sartre,
quando scriviamo, noi siamo la nostra mano. Siamo i nostri occhi che vedono o
le nostre mani che sentono. Il nostro corpo parla. Il nostro corpo è «parola». La
tradizione cristiana l’ha ben compreso, quando ha interpretato quel «corpo»
crocifisso sul Golgota come la «Parola» per eccellenza, Parola che salva l’uomo
dal potere del peccato e della morte. È il corpo del Logos incarnato.
Quel corpo morente sulla croce salva l’umanità dalla violenza dell’uomo contro
l’altro uomo. Cristo non risponde alla violenza con la violenza, ma con il
perdono, la misericordia. Quel corpo ci dice che la vita umana è destinata alla
risurrezione.
La mostra presenta Serena Zanardi, Isabella Mara, Mario
Scudeletti, Francesco Arecco, Massimiliano Gatti e Gaspare, i giovani
artisti vincitori dell’edizione 2012_2013 del Premio Artivisive San Fedele, le
cui opere si sono liberamente ispirate a queste tematiche.
fino a 11 gennaio 2014
dal martedì al sabato 16.00 – 19.00, al mattino su richiesta
(chiuso dal 24 dicembre al 1 gennaio)
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