James TissotPer la prima volta in Italia, l’attesissima mostra sul grande pittore francese James Tissot (Nantes, 1836 – Buillon 1902). Le sue opere si potranno finalmente ammirare al Chiostro del Bramante di Roma (26 settembre 2015 – 21 febbraio 2016) dopo le importanti esposizioni dedicategli in tutto il mondo come James Tissot al Petit Palais (Parigi – 1985), Victorian Life Modern Love (Yale Center for British Art, New Haven Connecticut – Musée du Québec, Québec City, Canada – Albright-Knox Art Gallery, Buffalo, New York, tra il 1999 e il 2000), James Tissot et ses Maîtres a Nantes presso il Musée des Beaux-arts (2005) e infine la mostra The Life of Christ del Brooklyn Museum of Art (2009). Raffinato protagonista dell’élite del suo tempo, invidiato e amato in pari misura, James Tissot è un pittore la cui arte è ancora oggi per alcuni aspetti un enigma, tra influenze impressioniste e istanze preraffaellite. Francese di nascita ma britannico di adozione, vissuto a suo agio tra conservatori e liberali, Tissot celebra nei suoi quadri la vita dell’alta borghesia – il ceto portato in auge in epoca vittoriana tra rivoluzione industriale e colonialismo – trasformando la quotidianità in imprese eroiche e celebrative, mutando ogni gesto in un cliché non privo di originalità. Dart – Chiostro del Bramante e Arthemisia Group, con il Patrocinio dell’Assessorato Cultura e Turismo del Comune di Roma, hanno fortemente creduto nella necessità di presentare al pubblico italiano un artista ancora poco celebrato. In mostra 80 opere provenienti da musei internazionali quali la Tate di Londra, il Petit Palais e il Museo d’Orsay di Parigi, che raccontano l’intero percorso artistico del pittore e l’influenza che su di lui ebbe l’ambiente parigino e la realtà londinese, dando conto della sua vena sentimentale e mistica, del suo incredibile talento di colorista e del suo interesse per la moda. Tra le opere esposte, capolavori quali La figlia del capitano e La figlia del guerriero entrambe del 1873 accanto alla Galleria dell’HMS Calcutta (1886) che illustrano i temi principali della sua arte sempre trattati con profondità psicologica e che attestano il suo talento di colorista e fine osservatore del suo tempo. La mostra è organizzata con il sostegno eccezionale del Museo d’Orsay, vede come sponsor Generali Italia e come partner dell’iniziativa Trenitalia. L’evento è consigliato da SKY Arte HD.
L’ARTISTA Jacques Joseph Tissot (Nantes, 1836 – Buillon, 1902), figlio di un commerciante di stoffe (Marcel Théodore) e di una modista disegnatrice di cappelli (Marie Durand) – da qui la sua accortezza per i dettagli dei vestiti – si colloca all’interno della corrente del Realismo sviluppatasi in Francia nel 1840, accanto a Courbet, Daumier e Millet. Il nome francese, naturalizzato inglese, sintetizza gli influssi storico-artistici della sua stessa arte. Al principio i suoi quadri, prevalentemente di carattere storico, risentono dell’influenza della scuola olandese e, accolti benevolmente dalla critica, esposti al Salon del Louvre nel 1859. Presto Tissot cambia però il soggetto delle sue opere, dedicandosi alla rappresentazione di ambienti e personaggi della Parigi mondana, esprimendo magistralmente il fascino femminile. La sua precisione è così realistica da far apparire i suoi ritratti come fotografie: costumi e accessori, sono resi con dovizia e ricchezza di particolari, e rivelando i gusti dell’aristocrazia, ostentano lo status sociale dei suoi soggetti. È questa l’epoca in cui Tissot, fedele agli insegnamenti di Ingres e in sintonia con i futuri impressionisti, si libera della tradizione francese e si fa esempio della modernità nonché emblema dell’atmosfera intellettuale che lo circonda, affermandosi come uno dei ritrattisti più talentuosi della sua generazione. I suoi quadri diventano i soggetti per copertine di libri e riviste. Nel 1873 Tissot decide di trasferirsi a Londra per lasciarsi alle spalle gli orrori di Parigi dopo la guerra franco-prussiana e l’assedio della città (1870-71), e fuggire alle feroci esecuzioni di massa che avvenivano proprio vicino la sua casa. Egli accetta alcune committenze offertegli da amici in Inghilterra, producendo opere pensate appositamente per il mercato inglese, da vendere ed esporre. A Londra si avvicina alla tecnica dell’acquaforte: disegna caricature, dipinge ritratti e soggetti caratterizzati dalla fedeltà realistica e dalla morbida resa cromatica. Inizia a dipingere eventi sociali, gli ambienti e i personaggi, venendo però spesso tacciato di eccesso di precisione realistica. Sempre di questi anni (1876) è l’incontro con Kathleen Newton, giovane donna irlandese con alle spalle una storia di adulterio che, dopo aver divorziato dal marito Ufficiale dell’Esercito Inglese, una volta tornata a Londra, era stata esclusa dalla buona società vittoriana. Kathleen diventa modella e amante di Tissot che, per amor suo, trascura i salotti londinesi. Malata di tisi, Kathleen muore suicida nel 1882. Tissot non si riprenderà mai più della sua perdita: vende la casa di Londra ad Alma-Tadema e torna a Parigi. La crisi mistica che deriva dal lutto per Kathleen segna la sua arte: la definitiva conversione al cattolicesimo lo porta a passare il resto della sua vita a illustrare la Bibbia e a viaggiare per dieci anni in Medio Oriente e in Palestina. Rientrato in Francia, lavora a una serie di soggetti del Vecchio Testamento che non porterà mai a termine: 80 di queste opere saranno esposte a Parigi nel 1901, un anno prima di abbandonare improvvisamente il mondo nell’agosto del 1902. Tissot ha goduto in vita di un notevole successo. Negli anni ottanta del Novecento la critica anglosassone ha definitivamente attestato il valore della sua opera. La Francia gli ha dedicato importanti personali (da quella a Parigi al Petit Palais nel 1985 a quella di Nantes al Musée des Beaux-Arts nel 2005), presentando il lavoro di questo artista così celebre in Inghilterra ma fino ad allora trascurato in patria. Negli ultimi decenni altre esposizioni in tutto il mondo hanno dato modo agli studiosi di tornare con maggiore accuratezza sulla cronologia e la collocazione delle sue opere, con un’attenzione particolare alle implicazioni sociali e culturali della sua poetica.
LA MOSTRA Otto sezioni tematiche disegnano il percorso artistico e spirituale dell’artista di Nantes, attraverso un viaggio cronologico che ne racconta passioni, tormenti e vissuto.
Prima e seconda sezione – Gli inizi a Parigi: pittore di storie Tissot inizia la carriera a Parigi proponendo scene di storia ispirate al Rinascimento. Commiati (Il figliol prodigo, 1862), rapimenti (Tentativo di ratto, 1865), duelli o giochi di seduzione (Margherita e Faust, 1860) riflettono il suo interesse per i soggetti drammatici in cui è centrale la figura femminile (Una storia interessante, 1872 ca.) intesa come oggetto del desiderio sempre misteriosa e inaccessibile. La partecipazione di Tissot ai Salon parigini si rivela un successo, tanto che il pittore, ormai benestante, si fa costruire un palazzo a Parigi.
Terza sezione – La vita moderna In questo periodo inizia a collezionare arte giapponese che influenza il suo lavoro (La giapponese al bagno, 1864), frequenta Whistler e Degas, moltiplica i ritratti – tra i quali Mademoiselle L.L. (1864) che attesta un cambiamento nel suo stile – e si interessa sempre di più alla vita mondana. Nel 1869 si dedica a produrre caricature dell’élite inglese e nel 1870 – allo scoppio della guerra franco-prussiana – crea una serie di opere che rivelano un’immagine diversa, un Tissot più coinvolto di quanto si sia sempre pensato nei dibattiti politici dell’epoca.
Quarta sezione – Un pittore di Londra L’arrivo a Londra, dopo la capitolazione della Comune di Parigi (28 maggio 1871), gli dà l’opportunità di crearsi una clientela cosmopolita e di frequentare personaggi quali Millais, Hayden, Alma-Tadema, Heilbuth e De Nittis. Durante gli undici anni del soggiorno londinese (1871-1882) si dedica ai ritratti – (Il principe imperiale e la madre, 1874; Mrs Lloyd, 1876), La figlia del capitano (1873), L’arsenale di Portsmouth (1876), e la straordinaria Galleria dell’HMS Calcutta (1886) – che attestano il suo talento di colorista e fine osservatore. Nei lavori di questo periodo i costumi della capitale britannica sono descritti con ironia (La figlia del guerriero, 1873) e i codici della società vittoriana vengono scherniti in dipinti a doppio senso. A Londra Tissot si avvicina anche alla tecnica dell’incisione così da poter duplicare e diffondere le opere che hanno maggior successo.
Quinta sezione – Il volto ideale di Kathleen Newton In esilio volontario, Tissot possiede una marcata sensibilità per le questioni sociali dell’epoca: nonostante l’agiatezza e l’egoismo spesso biasimato dai contemporanei, ha saputo mostrarsi sensibile nei confronti delle classi svantaggiate, dei poveri e delle donne di cui è stato un acuto osservatore. Innamoratosi di Kathleen Newton, irlandese divorziata dalla bellezza mozzafiato, la accoglie con i suoi due figli nella casa di Saint John’s Wood, che si trasforma così in un nido familiare. Kathleen diventa la musa di Tissot e interpreta per il pittore – posando secondo precisi parametri – la figura della donna misteriosa (La lettura nel parco, 1881) o malinconica (Sulla riva del mare, 1880), la donna nelle mani del destino (La convalescente, 1880-1882) o la seduttrice orgogliosa della propria femminilità (Signora con l’ombrello, 1878-1880). Sono questi gli anni (1875) in cui Tissot si rivolge all’incisione. Frequenta l’Hanover Square Club di Londra dove incrocia gli incisori Frederick Goulding e Seymour Haden ma anche l’italiano Giuseppe de Nittis che fa parte della nuova generazione di artisti a cavallo fra Parigi e Londra e che – come Tissot – esalta fino al lirismo lo spettacolo delle eleganze femminili e parigine, e la speciale atmosfera, fine e cangiante, di quegli ambienti dell’alta società. In mostra – nella quinta sezione – cinque opere di questo grande artista tra cui Signora di spalle in giardino (1883), Signora in giardino (1883) e Sulla neve (1875), a raccontare la penetrante personalità di Giuseppe De Nittis, il « pittore delle parigine », come lo consacrerà la critica francese a lui contemporanea, e approfondire il clima sociale oltre che mondano, ispiratore dell’arte di De Nittis e di Tissot.
Sesta sezione – La figlia del guerriero Acuto osservatore della vita londinese, Tissot dipinge nel 1879 La figlia del guerriero particolareggiata e originale descrizione dei costumi britannici dell’epoca. Sulla tela si vede una giovane donna – che somiglia a Kathleen – accompagnare il padre, un vecchio costretto su una sedia a rotelle; sullo sfondoCumberland Terrace a Regent’s Park, elegante quartiere della capitale inglese. Lo sguardo penetrante che la fanciulla rivolge all’osservatore distoglie l’attenzione dall’omaggio all’eroe di guerra. I dettagli lussuosi della figura dell’uomo come il plaid, la pelliccia e il cappotto scozzese non bastano a distrarre dalla vera protagonista del dipinto. Tissot, tacciato spesso dai suoi colleghi di dipingere con spregio e sarcasmo i suoi soggetti, sfida in quest’opera l’osservatore con la sua una graffiante ironia: il contrasto tra la figura paterna – grigia e austera come la terrazza vittoriana sullo sfondo – e l’elegante fanciulla – la cui bellezza è esaltata ancor più dalla spilla che indossa – produce turbamento in chi guarda da fuori e non certo nel vecchio padre, ben lontano da qualsiasi percezione della vita interiore della figlia probabilmente assorbita da un amore assai diverso da quello filiale.
Settima sezione – Il filgliol prodigo nella vita moderna Per tutta la vita Tissot si considera come un “figliol prodigo”, tema che ricorre nella sua opera a distanza di anni, tra il 1862 e il 1880. Con il crescere della propria religiosità dovuto anche all’incontro con Kathleen, Tissot conduce una vita sempre più sobria, e dopo la morte della compagna, rientrato a Parigi, è sempre più abbattuto, depresso e in preda ai dubbi. È in questo periodo che Tissot completa il secondo ciclo di dipinti sul tema del figliol prodigo, ambientati questa volta in epoca moderna, tornando dopo vent’anni a trattare la stessa parabola cristiana incupito dalle difficoltà della vita che si riversano sulla tela.
Ottava sezione – Il viaggio interiore e la partenza La prematura morte di Kathleen, avvenuta nel 1882 quando aveva 28 anni, induce Tissot a tornare a Parigi e a riprendere la sua carriera itinerante. Grande viaggiatore da sempre, di origine nantese e quindi abituato all’andirivieni delle navi nel porto, Tissot ha spesso trattato il tema della partenza raffigurando banchine ferroviarie e portuali: Il vedovo (1876) è una splendida allegoria della departure vista come preludio a un futuro rinnovamento; come in una sorta di autoritratto, l’autore dipinge profeticamente la morte della compagna mentre il bambino simboleggia la speranza che rende possibile la partenza verso un’altra esistenza.
Nona sezione – James Tissot, pittore della moda Da lungo tempo gli studiosi rilevano l’influenza dell’impressionismo su Tissot: sebbene non abbia mai esposto con gli impressionisti, era più che sensibile alle ricerche di questo movimento. Amico di Degas, ma anche di Whistler, Legros e Manet, Tissot sostiene tutte le battaglie condotte all’epoca contro l’accademismo. Le sue mostre alla Grosvenor Gallery di Londra gli danno occasione di entrare in contatto con i preraffaelliti, ma anche con l’élite artistica dell’epoca. Dai dipinti di questo momento traspare una certa simpatia per le opere di Manet, Degas e Toulouse-Lautrec. Nella serie dedicata alla “Donna a Parigi” (1883-1885) declina la sua visione del mondo moderno: da Le Dame sui cocchi (1885) a La più bella donna di Parigi (1883-85), dalla Misteriosa alle Mogli d’artisti (1883-85), Tissot realizza uno straordinario ritratto della tipica parigina e partecipa a pieno titolo ai dibattiti artistici e letterari del tempo. I suoi amici Maupassant e Goncourt, Daudet e Halévy allora lo consideravano un pittore particolare, geniale e inclassificabile.
L’ARTISTA Jacques Joseph Tissot (Nantes, 1836 – Buillon, 1902), figlio di un commerciante di stoffe (Marcel Théodore) e di una modista disegnatrice di cappelli (Marie Durand) – da qui la sua accortezza per i dettagli dei vestiti – si colloca all’interno della corrente del Realismo sviluppatasi in Francia nel 1840, accanto a Courbet, Daumier e Millet. Il nome francese, naturalizzato inglese, sintetizza gli influssi storico-artistici della sua stessa arte. Al principio i suoi quadri, prevalentemente di carattere storico, risentono dell’influenza della scuola olandese e, accolti benevolmente dalla critica, esposti al Salon del Louvre nel 1859. Presto Tissot cambia però il soggetto delle sue opere, dedicandosi alla rappresentazione di ambienti e personaggi della Parigi mondana, esprimendo magistralmente il fascino femminile. La sua precisione è così realistica da far apparire i suoi ritratti come fotografie: costumi e accessori, sono resi con dovizia e ricchezza di particolari, e rivelando i gusti dell’aristocrazia, ostentano lo status sociale dei suoi soggetti. È questa l’epoca in cui Tissot, fedele agli insegnamenti di Ingres e in sintonia con i futuri impressionisti, si libera della tradizione francese e si fa esempio della modernità nonché emblema dell’atmosfera intellettuale che lo circonda, affermandosi come uno dei ritrattisti più talentuosi della sua generazione. I suoi quadri diventano i soggetti per copertine di libri e riviste. Nel 1873 Tissot decide di trasferirsi a Londra per lasciarsi alle spalle gli orrori di Parigi dopo la guerra franco-prussiana e l’assedio della città (1870-71), e fuggire alle feroci esecuzioni di massa che avvenivano proprio vicino la sua casa. Egli accetta alcune committenze offertegli da amici in Inghilterra, producendo opere pensate appositamente per il mercato inglese, da vendere ed esporre. A Londra si avvicina alla tecnica dell’acquaforte: disegna caricature, dipinge ritratti e soggetti caratterizzati dalla fedeltà realistica e dalla morbida resa cromatica. Inizia a dipingere eventi sociali, gli ambienti e i personaggi, venendo però spesso tacciato di eccesso di precisione realistica. Sempre di questi anni (1876) è l’incontro con Kathleen Newton, giovane donna irlandese con alle spalle una storia di adulterio che, dopo aver divorziato dal marito Ufficiale dell’Esercito Inglese, una volta tornata a Londra, era stata esclusa dalla buona società vittoriana. Kathleen diventa modella e amante di Tissot che, per amor suo, trascura i salotti londinesi. Malata di tisi, Kathleen muore suicida nel 1882. Tissot non si riprenderà mai più della sua perdita: vende la casa di Londra ad Alma-Tadema e torna a Parigi. La crisi mistica che deriva dal lutto per Kathleen segna la sua arte: la definitiva conversione al cattolicesimo lo porta a passare il resto della sua vita a illustrare la Bibbia e a viaggiare per dieci anni in Medio Oriente e in Palestina. Rientrato in Francia, lavora a una serie di soggetti del Vecchio Testamento che non porterà mai a termine: 80 di queste opere saranno esposte a Parigi nel 1901, un anno prima di abbandonare improvvisamente il mondo nell’agosto del 1902. Tissot ha goduto in vita di un notevole successo. Negli anni ottanta del Novecento la critica anglosassone ha definitivamente attestato il valore della sua opera. La Francia gli ha dedicato importanti personali (da quella a Parigi al Petit Palais nel 1985 a quella di Nantes al Musée des Beaux-Arts nel 2005), presentando il lavoro di questo artista così celebre in Inghilterra ma fino ad allora trascurato in patria. Negli ultimi decenni altre esposizioni in tutto il mondo hanno dato modo agli studiosi di tornare con maggiore accuratezza sulla cronologia e la collocazione delle sue opere, con un’attenzione particolare alle implicazioni sociali e culturali della sua poetica.
LA MOSTRA Otto sezioni tematiche disegnano il percorso artistico e spirituale dell’artista di Nantes, attraverso un viaggio cronologico che ne racconta passioni, tormenti e vissuto.
Prima e seconda sezione – Gli inizi a Parigi: pittore di storie Tissot inizia la carriera a Parigi proponendo scene di storia ispirate al Rinascimento. Commiati (Il figliol prodigo, 1862), rapimenti (Tentativo di ratto, 1865), duelli o giochi di seduzione (Margherita e Faust, 1860) riflettono il suo interesse per i soggetti drammatici in cui è centrale la figura femminile (Una storia interessante, 1872 ca.) intesa come oggetto del desiderio sempre misteriosa e inaccessibile. La partecipazione di Tissot ai Salon parigini si rivela un successo, tanto che il pittore, ormai benestante, si fa costruire un palazzo a Parigi.
Terza sezione – La vita moderna In questo periodo inizia a collezionare arte giapponese che influenza il suo lavoro (La giapponese al bagno, 1864), frequenta Whistler e Degas, moltiplica i ritratti – tra i quali Mademoiselle L.L. (1864) che attesta un cambiamento nel suo stile – e si interessa sempre di più alla vita mondana. Nel 1869 si dedica a produrre caricature dell’élite inglese e nel 1870 – allo scoppio della guerra franco-prussiana – crea una serie di opere che rivelano un’immagine diversa, un Tissot più coinvolto di quanto si sia sempre pensato nei dibattiti politici dell’epoca.
Quarta sezione – Un pittore di Londra L’arrivo a Londra, dopo la capitolazione della Comune di Parigi (28 maggio 1871), gli dà l’opportunità di crearsi una clientela cosmopolita e di frequentare personaggi quali Millais, Hayden, Alma-Tadema, Heilbuth e De Nittis. Durante gli undici anni del soggiorno londinese (1871-1882) si dedica ai ritratti – (Il principe imperiale e la madre, 1874; Mrs Lloyd, 1876), La figlia del capitano (1873), L’arsenale di Portsmouth (1876), e la straordinaria Galleria dell’HMS Calcutta (1886) – che attestano il suo talento di colorista e fine osservatore. Nei lavori di questo periodo i costumi della capitale britannica sono descritti con ironia (La figlia del guerriero, 1873) e i codici della società vittoriana vengono scherniti in dipinti a doppio senso. A Londra Tissot si avvicina anche alla tecnica dell’incisione così da poter duplicare e diffondere le opere che hanno maggior successo.
Quinta sezione – Il volto ideale di Kathleen Newton In esilio volontario, Tissot possiede una marcata sensibilità per le questioni sociali dell’epoca: nonostante l’agiatezza e l’egoismo spesso biasimato dai contemporanei, ha saputo mostrarsi sensibile nei confronti delle classi svantaggiate, dei poveri e delle donne di cui è stato un acuto osservatore. Innamoratosi di Kathleen Newton, irlandese divorziata dalla bellezza mozzafiato, la accoglie con i suoi due figli nella casa di Saint John’s Wood, che si trasforma così in un nido familiare. Kathleen diventa la musa di Tissot e interpreta per il pittore – posando secondo precisi parametri – la figura della donna misteriosa (La lettura nel parco, 1881) o malinconica (Sulla riva del mare, 1880), la donna nelle mani del destino (La convalescente, 1880-1882) o la seduttrice orgogliosa della propria femminilità (Signora con l’ombrello, 1878-1880). Sono questi gli anni (1875) in cui Tissot si rivolge all’incisione. Frequenta l’Hanover Square Club di Londra dove incrocia gli incisori Frederick Goulding e Seymour Haden ma anche l’italiano Giuseppe de Nittis che fa parte della nuova generazione di artisti a cavallo fra Parigi e Londra e che – come Tissot – esalta fino al lirismo lo spettacolo delle eleganze femminili e parigine, e la speciale atmosfera, fine e cangiante, di quegli ambienti dell’alta società. In mostra – nella quinta sezione – cinque opere di questo grande artista tra cui Signora di spalle in giardino (1883), Signora in giardino (1883) e Sulla neve (1875), a raccontare la penetrante personalità di Giuseppe De Nittis, il « pittore delle parigine », come lo consacrerà la critica francese a lui contemporanea, e approfondire il clima sociale oltre che mondano, ispiratore dell’arte di De Nittis e di Tissot.
Sesta sezione – La figlia del guerriero Acuto osservatore della vita londinese, Tissot dipinge nel 1879 La figlia del guerriero particolareggiata e originale descrizione dei costumi britannici dell’epoca. Sulla tela si vede una giovane donna – che somiglia a Kathleen – accompagnare il padre, un vecchio costretto su una sedia a rotelle; sullo sfondoCumberland Terrace a Regent’s Park, elegante quartiere della capitale inglese. Lo sguardo penetrante che la fanciulla rivolge all’osservatore distoglie l’attenzione dall’omaggio all’eroe di guerra. I dettagli lussuosi della figura dell’uomo come il plaid, la pelliccia e il cappotto scozzese non bastano a distrarre dalla vera protagonista del dipinto. Tissot, tacciato spesso dai suoi colleghi di dipingere con spregio e sarcasmo i suoi soggetti, sfida in quest’opera l’osservatore con la sua una graffiante ironia: il contrasto tra la figura paterna – grigia e austera come la terrazza vittoriana sullo sfondo – e l’elegante fanciulla – la cui bellezza è esaltata ancor più dalla spilla che indossa – produce turbamento in chi guarda da fuori e non certo nel vecchio padre, ben lontano da qualsiasi percezione della vita interiore della figlia probabilmente assorbita da un amore assai diverso da quello filiale.
Settima sezione – Il filgliol prodigo nella vita moderna Per tutta la vita Tissot si considera come un “figliol prodigo”, tema che ricorre nella sua opera a distanza di anni, tra il 1862 e il 1880. Con il crescere della propria religiosità dovuto anche all’incontro con Kathleen, Tissot conduce una vita sempre più sobria, e dopo la morte della compagna, rientrato a Parigi, è sempre più abbattuto, depresso e in preda ai dubbi. È in questo periodo che Tissot completa il secondo ciclo di dipinti sul tema del figliol prodigo, ambientati questa volta in epoca moderna, tornando dopo vent’anni a trattare la stessa parabola cristiana incupito dalle difficoltà della vita che si riversano sulla tela.
Ottava sezione – Il viaggio interiore e la partenza La prematura morte di Kathleen, avvenuta nel 1882 quando aveva 28 anni, induce Tissot a tornare a Parigi e a riprendere la sua carriera itinerante. Grande viaggiatore da sempre, di origine nantese e quindi abituato all’andirivieni delle navi nel porto, Tissot ha spesso trattato il tema della partenza raffigurando banchine ferroviarie e portuali: Il vedovo (1876) è una splendida allegoria della departure vista come preludio a un futuro rinnovamento; come in una sorta di autoritratto, l’autore dipinge profeticamente la morte della compagna mentre il bambino simboleggia la speranza che rende possibile la partenza verso un’altra esistenza.
Nona sezione – James Tissot, pittore della moda Da lungo tempo gli studiosi rilevano l’influenza dell’impressionismo su Tissot: sebbene non abbia mai esposto con gli impressionisti, era più che sensibile alle ricerche di questo movimento. Amico di Degas, ma anche di Whistler, Legros e Manet, Tissot sostiene tutte le battaglie condotte all’epoca contro l’accademismo. Le sue mostre alla Grosvenor Gallery di Londra gli danno occasione di entrare in contatto con i preraffaelliti, ma anche con l’élite artistica dell’epoca. Dai dipinti di questo momento traspare una certa simpatia per le opere di Manet, Degas e Toulouse-Lautrec. Nella serie dedicata alla “Donna a Parigi” (1883-1885) declina la sua visione del mondo moderno: da Le Dame sui cocchi (1885) a La più bella donna di Parigi (1883-85), dalla Misteriosa alle Mogli d’artisti (1883-85), Tissot realizza uno straordinario ritratto della tipica parigina e partecipa a pieno titolo ai dibattiti artistici e letterari del tempo. I suoi amici Maupassant e Goncourt, Daudet e Halévy allora lo consideravano un pittore particolare, geniale e inclassificabile.
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Massimo Nardi