Venerdì 18 settembre è stata inaugurata presso gli spazi espositivi Stecca 3.0 a Milano la mostra “Olio d’artista” , nata nel 2011 da un’idea di Marco Tribuzio, curata da Francesco Sannicandro e presentata dall’associazione culturale Brera Milazzo con il patrocinio de’ Il sito dell’arte (media partner), Città Expo, l’oleificio cooperativo Cima di Bitonto, Brera – Accademia di Belle Arti, l’azienda vinicola Ognissole, l’Accademia di Belle Arti di Bari, L’Accademia di Belle Arti di Foggia, il Comune di Bitonto, il Parco delle Arti Bitonto. L’esposizione, giunta alla settima edizione, approda a Milano in occasione dell’Expo, dopo un tour pugliese che ha visto in questi anni incrementare volta per volta il numero delle opere, passate da poco più di trenta ad oltre cento, di artisti emergenti e di fama nazionale e internazione come ad esempio i docenti delle Accademie di Belle Arti Di Bari, Lecce, Milano, Roma, Catanzaro e Foggia. Lattine metalliche e bottiglie di vetro da semplici contenitori destinati a proteggere il pregiato contenuto, l’olio d’oliva pugliese e in particolare quello bitontino hanno raggiunto il primato di eccellenza in tutto il mondo, si ergono a vere e proprie teche sacrali esaltandone ulteriormente la potenza identitaria. Gli artisti reinterpretano l’oggetto comune liberandolo dalla prosaicità del valore funzionale e trasformandolo in un’opera d’arte attraverso il recupero di immagini della tradizione o di virtuosismi concettuali. Non si tratta di un processo nuovo, già l’artista barese Mimmo Conenna, prematuramente scomparso, negli anni 70’ si avvicina all’utilizzo della latta litografata, realizzando opere di interesse mondiale al punto che nel 78’ gli è stata dedicata una sala personale alla Biennale di Venezia.
I contenitori diventano vere e proprie ambascerie semiotiche, acquistano proprietà estetiche, simboliche e persino anagogiche, si gioca con le forme, con i colori, con le parole, con i doppi sensi e con le molti frasi idiomatiche legate all’oro verde come “olio di gomito” o “extra vergine”. Ogni artista manipola, smembra, decontestualizza, ri-crea il già esistente con tecniche differenti , spesso anche miste, per approdare ad altro come capitelli corinzi, macchine fotografiche, rebus, con risultati naif. Modalità compositive che si rifanno alle avanguardie storiche: futurismo, dadaismo, pop art, surrealismo di cui Duchamp con il ready made ne è l’espressione più vivida insieme al movimento Fluxus nato intorno al 1957 che rivendica l’intrinseca artisticità dei gesti più comuni e promuove lo sconfinamento dell’atto creativo nel flusso della vita quotidiana. Lo stesso nome della mostra richiama la nota espressione “Libri d’artista” coniata da Mallarmè per indicare dei “pezzi unici” in cui si smaterializza la forma consueta del libro sotto le sapienti mani del demiurgo. Non si tratta di riciclArt in quanto i contenitori non hanno esaurito la loro funzionalità ma sono nuove, nel pieno del loro potenziale. Una mostra geniale che fonde l’arte e l’innovazione con la promozione del territorio e delle tradizioni . L’arte non rappresenta più la realtà ma si immerge nella realtà: “Sono sempre stato convinto e penso che tutti i miei lavori lo possano sufficientemente dimostrare, che l’opera in campo artistico non possa e non debba prescindere da un continuo e cosciente senso della realtà, di qualsiasi e natura e spessore esso sia, in cui ogni artista della riconoscersi necessariamente per sopravvivere a se stesso e contro se stesso come uomo” (Mimmo Conenna).
Gli artisti: Natale Addamiano – Dario Agrimi- Franco Altobelli – Enzo Angiuoni – Caterina Arcuri- Vicenzo Bafunno – Cristina Berta – Uccio Biondi – Alessandro Boezio – Dario Brevi – Rossana Bucci & Oronzo Liuzzi – Antonia Bufi – Loredana Cacucciolo – Alfio Cangiani – Vito Capone – Clara Cappelletti – Domenico Carella – Gaetano Cariello- Michele Carmellino – Miki Carone – Giovanni Carpignano -Maria Grazia Carriero – Mariangela Cassano – Mauro Castellani – Pierluca Cetera- Daniella Chionna – Antonio Ciarallo – Antonio Cicchelli – Mimmo Ciocia – Daniela Clitorosso Raffaele – Angela Consoli – Daniela Corbascio – Angelo Cortese – Franco Cortese – Vito Cotugno – Antonio Cuoccio – Flavia D’Alessandro – Guillermina De Gennaro – Danilo De Mitri – Giulio De Mitri – Teo De Palma – Paolo De Santoli – Pietro De Scisciolo – Gianni De Serio – Amedeo Del Giudice -Angioletta Denitto – Paolo Desario – Amalia Di Lanno – Antonio Di Michele – Antonio Di Rosa – Piero Di Terlizzi- Ninì Elia – Gaetano Fanelli -Silvia Ferrante – Luigi Filograno – Domenico Fioriello – Giuseppe Fioriello – Antonino Foti – Carlo Fusca – Maurizio Gabbana – Ignazio Gadaleta – Angelo Galatola – Letizia Gatti – Gianmaria Giannetti – Antonio Giannini – Claudia Giannuli – Marco Giberti – Claudio Grenzi – Gaetano Grillo – Enzo Guaricci – Carmela Iacovelli – Beppe Labianca – Dario Lafasciano – Sergio Laterza – Nicola Liberatore – Giueppe Lisi – Rosa Lorusso – Salvatore Lovaglio – Paolo Lunanova – Nelli Maffia- Anna Magistro – Franco Marrocco – Michele Martucci – Mimmo Marullo – Jara Marzulli – Vincenzo Mascoli – Antonio Menichella – Mauro Antonio Mezzina – Pierpaolo Miccolis – Giampiero Milella – Roberto Monevi – Enzo Morelli – Giovanni Morgese – Massimo Nardi – Antonio Noia – Alessandro Palmigiani – Rosaria Pastoressa – Pippo Patruno – Irene Petrafesa – Rossella Petronelli – Luca Piffero – Pino Potito – Rosi Pozzi & Renzo Dell’Ungaro – Mario Pugliese – Annelise Razzini – Anna Romanello – Lucia Rotundo – Massimo Ruiu – Danilo Rutigliano – Paolo Salvo – Francesco Sannicandro -Luigi Sardella – Alessandro Savelli – Laura Scaringi – Roberto Sibilano – Lino Sivilli – Elena Agnese Sorrentino – Arianna Spizzico – Lori Stirpe – Maddalena Strippoli – Beppe Sylos Labini- Maria Cristina Tebaldi – Tommaso Tosiani – Franco Valente -Gloria Valente (Netti architetti) – Claudia Venuto – Michele Zaza.
Il catalogo, Olio d’Artista. Oltre cento lattine reinterpretate da artisti internazionali, edizioni Secop, è in vendita presso lo spazio Stecca 0.3 a Milano, al prezzo di 10 euro, e se ne può fare richiesta scrivendo a brera.milazzo@gmail.com. La mostra sarà visitabile fino al 27 settembre 2015 dalle ore 11.00 alle ore 19.00.
Ilaria Teofilo