25 Maggio
2013 - 30 Giugno 2013
"The Breath of Water" Susanna Majuri a cura di MACULA - Centro Internazionale di Cultura Fotografica
25 Maggio
- 30 Giugno 2013
18.00 in collaborazione con: mc2gallery Milano
Scalone
Vanvitelliano
Piazza del Monte (ingr. da Via della Maternità) Pesaro |
Susanna Majuri (Helsinki,1978) è un’artista fotografa che fa parte di quel prolifico gruppo di artisti che va sotto il nome di Helsinki School, nata nell’ambito dell’Università di Art & Design di Helsinki e promossa dalla Gallery TAIK di Helsinki/Berlino, dalla cui collaborazione è nata la mostra alla mc2gallery di Milano, dal titolo “Imaginary Homeland”. Quelle di Susanna Majuri sono immagini che rimandano alle fiabe del nord. Susanna rappresenta il suo mondo e la sua cultura completamente immersa (letteramente) in quelli che sono gli elementi naturali della sua terra: la luce e l’acqua. In Nord Europa, i paesaggi hanno atmosfere e colori unici e la Natura è una forza davvero presente e ancestrale, che domina tutto. Si capisce perché il paesaggio influenzi gli artisti nel loro fare arte, in modo diverso. Come scriveva Van Gogh nel suo periodo di Arles «… La natura di questo paesaggio meridionale non può essere resa con precisione con la tavolozza di un Mauve, per esempio, che appartiene al Nord e che è un maestro e rimane un maestro del grigio. La tavolozza di oggi è assolutamente colorata: celeste, arancione rosa, vermiglio, giallo vivissimo, verde chiaro, il rosso trasparente del vino, violetto. Ma, pur giocando con tutti questi colori, si finisce con il creare la calma, l'armonia ». Allo stesso modo, Susanna Majuri ci mostra attraverso gli elementi e i colori della sua “Homeland”, la sua Madre Patria, la sua Terra come un paesaggio onirico, in cui queste figure di donne immerse nell’acqua vivono mondi in bilico tra il sogno e l’incubo. Potremmo definirli degli “acquari umani dei sentimenti”, davanti ai quali ci troviamo come inermi spettatori. Donne che sembrano imprigionate in mondi dai quali è impossibile fuggire. L’effetto liquido, esalta il senso di ricordo o di finestra su mondi lontani o paralleli, così lontani eppure così vicini da poter essere sfiorati, se solo avessimo il coraggio di allungare una mano per infrangere quella sottile parete trasparente che sembra poterci inghiottire da un momento all’altro. Piacere e paura, angoscia e dolcezza si mescolano, eco di storie lontane che tuttavia appartengono al nostro immaginario e dal quale, per quanto resistiamo, siamo curiosi si sapere che fine faranno queste fanciulle, in armonia o in lotta con una natura selvaggia e famigliare allo stesso tempo, protagoniste o vittime di un ineluttabile Destino, proprio delle leggende. Vecchie storie da raccontare d’inverno, davanti ad un camino, che rimandano alla propria casa lontana, immaginata e desiderata ma ricca di quel mistero e di quella forza sovrannaturale che rende le storie di Susanna dei bellissimi e inquietanti sogni ad occhi aperti. Claudio Composti
Fonte: http://www.mc2gallery.it/
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Amalia di Lanno