In
occasione della design week milanese Jerome Zodo Contemporary è lieta
presentare nello spazio della Project Room CIRCE un progetto site
specific di Francesco Ardini, delle creazioni in ceramica e sortilegio
in realtà aumentata, a cura di Alessandro Turci.
La mostra inaugura martedì 9 Aprile 2013 alle ore 18.00 presso la Project Room dello spazio di via Lambro 7, in Milano.
Tra virtuale e reale restiamo intrappolati in un incanto tecnologico
che come il sortilegio di Circe ci tramuta in ciò che veramente
siamo. L’ambiente domestico rappresentato da suppellettili in ceramica
bianca ci ricorda la nostra provenienza dal rassicurante mondo
conosciuto in cui viviamo e interagiamo. Non siamo in presenza né di
metafore né di simboli ma di comuni oggetti consumati con ossessione
bulimica, con la stessa maniacale facilità con cui ci appropriamo della
loro immagine. Tablet ed i-phone sono le nostre attuali protesi
tecnologiche, amplificano le nostre percezioni tramite un portale di
infinite informazioni e possibilità. Il piatto bianco “Incanto” appeso
alla parete non ha in realtà decori ma virtuali e sempre diverse
combinazioni che il fruitore comporrà tra fiori e farfalle colorate
visibili in un vortice fantasmagorico attraverso il tablet. Ironica
considerazione di quanto desueta possa essere la classica decorazione
del manufatto in ceramica soprattutto in rapporto all’esasperata
velocità del progresso tecnologico. “Offerta” è tributo altrettanto
sacro come quello dedicato a Circe: candido tripudio di frutti e i-phone
anch’essi accomunati al cibo di cui ci nutriamo, poggiati su un tablet
in ceramica dorata come un vassoio votivo.
Trecento piatti
sono al centro del Convivio luogo in cui Circe si compiaceva dei suoi
malefici mutando gli ospiti in animali diversi a seconda del carattere
di ciascuno. Qui i resti del banchetto sono impilati alla rinfusa
testimoni di altrettante mutazioni, eredi di un decadente fascino ormai
abbandonato ad una mutazione virale e virtuale che non lascia altra via
se non quella di una nuova e ripensata interpretazione. Poggiate o
sospese tra due ambigue realtà le proliferazioni virali si accendono
minacciose di un blu sintetico com’è nella natura di alcune specie
animali o vegetali a presagire il pericolo ed al contempo la fatale
conclamata attrazione. Staticamente riposte nella teca del “Megaron”
come fasi riscontrabili di un processo naturale ed inevitabile tra la
purezza incontaminata degli oggetti bianchi sino alla decomposizione e
totale sopraffazione. Il fulcro del fenomeno, focus determinante di
stabilità è privo di ulteriori possibilità multimediali inerte si erge a
simulacro dell’avvenuto cambiamento. Protetto da una teca come reperto
di archeologia dell’arte si lascia esaminare nel dettaglio ad un’attenta
considerazione che saprà suscitare interesse e rispetto in una dolorosa
quanto inevitabile metamorfosi.
Un ringraziamento particolare a 4DRAW – 3d design & animation e Studio BASE2 – interaction design.
Francesco Ardini, è nato a Padova il 19 Novembre 1986. Oggi vive e
lavora tra Padova e Nove (VI). Nel 2011 consegue il diploma di laurea in
Architettura con specializzazione in Architettura del Paesaggio presso
lo IUAV di Venezia. Durante gli anni di studio universitari scopre la
ceramica e da autodidatta inizia una ricerca che mette in discussione
l'aspetto plastico della materia. L'opera di Ardini nel suo lavoro di
ceramista è decisamente concettuale. Le superfici disomogenee, la
dissoluzione palese, la linearità insidiata dalle rotture sfocia in un
naturalismo dai cicli biologici nei quali la dissoluzione fa sempre
seguito alla definizione formale: all'ombra di leggi naturali ormai non
più assolute ma relative, in un mondo in cui tutto è condizionato e
precario. Nel 2012 vince il premio MACEF DESIGN AWARD 2012 e partecipa a
vari progetti culturali: XIII Ex Tempore Ceramica Contemporanea,
Pirano; Project Network / Guldagergaard - International Ceramic Research
Center; Costruire Cultura - Nuovi Segnali, Padova; Up Designer
Selection, Firenze; 8° International Contemporary Ceramics arts,
Albissola; STICCIANO 2012 – group show of ceramic arts.
Nel 2011 e
nel 2010 partecipa al Premio Aldo Ajo', Gubbio e a Le Arti Della
Ceramica, Segno E Racconto, Padova. Nel 2009 partecipa alla mostra al
Museo Della Ceramica/Palazzo Sturm, Bassano.
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Il programma curatoriale dedicato al solo spazio della Project Room è
rivolto alla scena emergente e/o inedita contemporanea, giovani
artistiitaliani ed internazionali, in alternanza a video proiezioni di
performance e documentary artistici, si dividono la stanza della
galleria; da garage normalmente adibito all'asilo delle autovetture a
nucleo espositivo e sala proiezione. Esperienze artistiche insieme ad
attività didattiche arricchiscono l'ambiente ed affiancano il regolare
calendario della galleria. La nuova proposta vede un circuito di
appuntamenti rivolti al contemporaneo che senza sacrifcare le pluralità
mediali e dei contenuti, preferisce singole realtà e materiali
monografci.
La Project Room individua e promuove gli embrioni dei
nuovi sentimenti estetici, idee, poetiche e pratiche del venire e
divenire post-contemporaneo. Il progetto è incentrato sulla ricerca e
sul dialogo territoriale, teso alla sperimentazione di creatività
interdisciplinari dirette a trasformare il rapporto fra spazio e
cultura. Interrogandosi sulla pura relazione fra edifcio e strada, fra
dentro e fuori, il contesto chiama inevitabilmente progetti site
specifc, incamerando ed esteriorizzando il dialogo fra arte e vita,
fra esperienza del quotidiano ed esperienza creativa.
Milano // fino al 1° giugno 2013
Francesco Ardini – Circe
a cura di Alessandro Turci
JEROME ZODO
Via Lambro 7
02 20241935
info@jerome-zodo.com
www.jerome-zodo.com
Segnala:
Amalia di Lanno