Mimmo Rotella_Argentina, 1957 Décollage su tela 148 x 215 cm
Mimmo
Rotella. Retro d'affiches
Fondazione
Marconi Arte moderna e contemporanea
Via Tadino 15 - 20124 Milano
Tel. 02 29 41 92 32 - fax 02 29 41 72 78
info@fondazionemarconi.org
www.fondazionemarconi.org
Inaugurazione: 19 marzo ore 18
Durata della mostra: dal 20 marzo al 15 maggio 2013
Da martedì a sabato: ore 10-13 e 15-19
Ingresso gratuito
Ufficio stampa: Cristina Pariset - tel. 02-4812584 - fax 02 4812486
cell. 348-5109589 cristina.pariset@libero.it
Via Tadino 15 - 20124 Milano
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Inaugurazione: 19 marzo ore 18
Durata della mostra: dal 20 marzo al 15 maggio 2013
Da martedì a sabato: ore 10-13 e 15-19
Ingresso gratuito
Ufficio stampa: Cristina Pariset - tel. 02-4812584 - fax 02 4812486
cell. 348-5109589 cristina.pariset@libero.it
Strappare i
manifesti dai muri,
è l'unica
rivalsa, l'unica protesta,
contro una
società che ha perso il gusto
dei
cambiamenti e delle trasformazioni strabilianti.
(M. Rotella)
Mimmo Rotella. “Retro-d’affiche”
Inaugurazione: 19 marzo ore 18
Dal 20 marzo al 15 maggio 2013
La
Fondazione Marconi ha il piacere di annunciare la mostra Mimmo Rotella.
“Retro-d’affiche” che presenta una selezione di circa trenta opere
retro-dècollage dell’artista.
Agli inizi degli anni ’50, Mimmo Rotella dopo esperienze artistiche di vario genere, approda al collage, tecnica che gli permette di sperimentare e soprattutto di abbandonare quella pittura tradizionale che sentiva così lontana ed estranea al suo sentire.
E’ in quel periodo che Rotella rimane colpito dai manifesti affissi sui muri di Piazza del Popolo a Roma e comincia ad appropriarsene:
Agli inizi degli anni ’50, Mimmo Rotella dopo esperienze artistiche di vario genere, approda al collage, tecnica che gli permette di sperimentare e soprattutto di abbandonare quella pittura tradizionale che sentiva così lontana ed estranea al suo sentire.
E’ in quel periodo che Rotella rimane colpito dai manifesti affissi sui muri di Piazza del Popolo a Roma e comincia ad appropriarsene:
"Rimasi
impressionato dai muri tappezzati di manifesti lacerati. Mi affascinavano
letteralmente, anche perché pensavo allora che la pittura era finita e che
bisognava scoprire qualcosa di nuovo, di vivo e di attuale. Sicchè la sera
cominciavo a lacerare questi manifesti, a strapparli, dai muri, e li portavo in
studio, componendoli o lasciandoli tali e quali erano, tali e quali li vedevo.
Ecco come è nato il 'décollage'."
L’artista
strappa i manifesti dai muri e li riporta direttamente sulla tela, una volta
incollati sul supporto questi vengono nuovamente lavorati dall’autore. Le
composizioni sono ottenute utilizzando indifferentemente il fronte e/o il retro
del manifesto.
Queste sovrapposizioni di carte lacerate non sono mai casuali, ma eseguite con l’intenzione di ottenere un equilibrio compositivo, con precisi rapporti cromatici e materici.
Queste sovrapposizioni di carte lacerate non sono mai casuali, ma eseguite con l’intenzione di ottenere un equilibrio compositivo, con precisi rapporti cromatici e materici.
"Quando
espone il dritto del manifesto, Rotella accentua gli effetti di colore mediante
lo spessore dei frammenti incollati, quando espone il retro del manifesto, accentua
gli effetti di materia mediante le colorazioni grigie o rossastre lasciate dai
muri e dalle intemperie." (T. Trini)
Il gesto di
strappare i suoi dècollages, oltre ad essere una chiara ammissione di dissenso
nei confronti della pittura tradizionale, è per Rotella il modo di appropriarsi
di un aspetto del reale, infatti nel 1961 verrà inserito da Pierre Restany nel
gruppo del Nouveau Réalisme.
La mostra
alla Fondazione Marconi, allestita sui due piani dello spazio espositivo,
presenta al pubblico una selezione di retro-dècollage dall’inizio degli anni
Cinquanta ai primi anni Sessanta, tra cui Nebuloso, 1954, Terrestre,
1956, Argentina, 1957, Materico, 1959, fermandosi quindi subito
prima che compaia una lacerazione più figurata nelle sue composizioni.
Dopo il 1960
infatti Rotella abbandonerà le opere puramente astratte facendo emergere nei
suoi manifesti dettagli di parole, di corpi, di sguardi, di volti, come quello
di Marilyn di cui allo Studio Marconi ’65, dove la mostra prosegue, sono
presentate alcune litografie.
Nello spazio
di via Tadino 17 saranno esposte inoltre diverse operazioni grafiche, fotolito
e frottage (tecnica con cui l’immagine è ottenuta sul foglio passando dei
solventi sulla pagina stampata), che Rotella realizza negli anni Settanta
partendo dalla pubblicità o da immagini trovate sulle riviste.
Mimmo
Rotella nasce a
Catanzaro nel 1918. Dopo aver conseguito il diploma presso l’Accademia di Belle
Arti di Napoli, nel 1945 si trasferisce a Roma. Del 1949 è l’invenzione dei
primi poemi fonetici che chiama “epistaltici”.
Nel 1951-52 l’artista, titolare di una borsa della Fulbright Foundation, risiede all’Università di Kansas City e a partire dal 1953 realizza i suoi primi dècollages, manifesti lacerati secondo “una ricerca che si affida non all’estetica, ma all’imprevisto, agli stessi umori della materia”, come dichiara l’artista.
Nel 1955 la sua prima mostra personale come décollagista alla Galleria del Naviglio di Milano.
Nel 1951-52 l’artista, titolare di una borsa della Fulbright Foundation, risiede all’Università di Kansas City e a partire dal 1953 realizza i suoi primi dècollages, manifesti lacerati secondo “una ricerca che si affida non all’estetica, ma all’imprevisto, agli stessi umori della materia”, come dichiara l’artista.
Nel 1955 la sua prima mostra personale come décollagista alla Galleria del Naviglio di Milano.
Nella
seconda metà degli anni Cinquanta comincia a dedicarsi al décollage figurativo
e successivamente inizia la serie di Cinecittà usando i manifesti
cinematografici, sceglie Marilyn Monroe come principale soggetto femminile
contribuendo al suo mito e facendone un’icona della sua opera.
Nel 1961 viene invitato dal critico Pierre Restany ad aderire al gruppo del Nouveau Réalisme, da lui fondato l’anno precedente. Espone alla Galerie J di Parigi, al Festival du Nouveau Réalisme e alla grande esposizione “The Art of Assemblages” al MOMA di New York.
Al 1963 risalgono le sue prime opere di Mec Art. L’anno successivo la XXXII Biennale di Venezia gli dedica una sala.
Nel 1961 viene invitato dal critico Pierre Restany ad aderire al gruppo del Nouveau Réalisme, da lui fondato l’anno precedente. Espone alla Galerie J di Parigi, al Festival du Nouveau Réalisme e alla grande esposizione “The Art of Assemblages” al MOMA di New York.
Al 1963 risalgono le sue prime opere di Mec Art. L’anno successivo la XXXII Biennale di Venezia gli dedica una sala.
Nel 1966
espone i suoi primi artypo, prove di stampa tipografiche riportate su tela, al
Teatro La Fenice di Venezia e alla Galerie Zunini di Parigi, mentre nel 1970
incomincia a lavorare agli effaçages e ai frottages.
Nel 1972
pubblica la sua prima autobiografia, Autorotella, e poco dopo prepara la
raccolta dei suoi poemi fonetici.
Dopo essersi definitivamente trasferito a Milano, nel 1980, incomincia ad elaborare il blank (copertura), manifesti pubblicitari strappati e ricoperti con strisce monocrome di carta che vengono presentati alla Galerie Denise René di Parigi e allo Studio Marconi di Milano nel 1981.
Partecipa alle mostre “Arte Italiana 1960-1982” organizzata alla Hayward Gallery di Londra e nel 1986 alla collettiva “Les Nouveaux Réalistes” al Musée d’Art Moderne de la Ville de Paris.
Dopo essersi definitivamente trasferito a Milano, nel 1980, incomincia ad elaborare il blank (copertura), manifesti pubblicitari strappati e ricoperti con strisce monocrome di carta che vengono presentati alla Galerie Denise René di Parigi e allo Studio Marconi di Milano nel 1981.
Partecipa alle mostre “Arte Italiana 1960-1982” organizzata alla Hayward Gallery di Londra e nel 1986 alla collettiva “Les Nouveaux Réalistes” al Musée d’Art Moderne de la Ville de Paris.
Nel 1987
realizza le prime sovrapitture, figure, simboli, graffiti su manifesti lacerati
ed incollati su lamiere. E’ presente alla mostra “Italian Art in the 20th
Century 1900-1988” della Royal Academy di Londra e partecipa a grandi mostre
come “Art et Publicité” al Centre Pompidou di Parigi, e “High and Low” al MOMA
di New York, “Pop Art” alla Royal Academy di Londra, “Italian Metamorphosis” al
Guggenheim Museum di New York. Molte sedi museali gli dedicano importanti
antologie e retrospettive, tra le quali si segnalano la mostra del 1999 al
Musée d’Art Moderne et Contemporain di Nizza, la sala personale alla Biennale
di Venezia del 2001 curata da Harald Szeemann, “Mimmo Rotella. Avenue Rotella”
curata da Germano Celant al Museo Tinguely di Basilea e al Palais des Nations
Unies di Ginevra nel 2005.
L’8 gennaio
del 2006 Mimmo Rotella muore a Milano.
Il suo lavoro viene ancora presentato in numerose occasioni presso sedi museali prestigiose in Italia e all’estero. Si ricordi la mostra collettiva Nouveau Réalisme organizzata nel 2007 presso le Galeries Nationales du Grand Palais a Parigi e riproposta presso lo Sprengel Museum di Hannover.
Nel 2008 le Scuderie del Quirinale a Roma ospitano la mostra Pop Art 1956-1968, la GAM di Torino invece propone la mostra Collage/Collages dal Cubismo al New Dada; nello stesso anno ricordiamo le mostre Mimmo Rotella. Lamiere, curata da Alberto Fiz, presso il MARCA di Catanzaro e Europop presso la Kunsthaus di Zurigo.
Nel 2009 infine, il lavoro di Rotella è esposto in occasione delle mostre Italics. Arte italiana fra tradizione e rivoluzione 1968-2008 a cura di Francesco Bonami, presso Palazzo Grassi a Venezia e Nouveau Réalisme dal 1970 ad oggi, presso il PAC di Milano, a cura di Renato Barilli.
Il suo lavoro viene ancora presentato in numerose occasioni presso sedi museali prestigiose in Italia e all’estero. Si ricordi la mostra collettiva Nouveau Réalisme organizzata nel 2007 presso le Galeries Nationales du Grand Palais a Parigi e riproposta presso lo Sprengel Museum di Hannover.
Nel 2008 le Scuderie del Quirinale a Roma ospitano la mostra Pop Art 1956-1968, la GAM di Torino invece propone la mostra Collage/Collages dal Cubismo al New Dada; nello stesso anno ricordiamo le mostre Mimmo Rotella. Lamiere, curata da Alberto Fiz, presso il MARCA di Catanzaro e Europop presso la Kunsthaus di Zurigo.
Nel 2009 infine, il lavoro di Rotella è esposto in occasione delle mostre Italics. Arte italiana fra tradizione e rivoluzione 1968-2008 a cura di Francesco Bonami, presso Palazzo Grassi a Venezia e Nouveau Réalisme dal 1970 ad oggi, presso il PAC di Milano, a cura di Renato Barilli.
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Amalia di Lanno