Si
inaugurerà sabato 4 maggio alle ore 19, presso la galleria Nicola
Pedana Arte Contemporanea in via Don Bosco 7 a Caserta, la mostra “Carla
Accardi. Vitalità del segno”, a cura di Teresa Lucia Cicciarella. In
esposizione tredici opere realizzate dall’artista a partire dagli anni
Sessanta fino ad arrivare a quelle più recenti.
In occasione del
vernissage sarà presentato il catalogo, edito da Nicola Pedana Arte
Contemporanea / Grafica Nappa, Aversa 2013. Il volume contiene i testi
di Enzo Battarra e Teresa Lucia Cicciarella, oltre alle riproduzioni delle opere esposte. La grafica è di Teresa Orazio - doppiorizzonte.com.
Le opere dell’Accardi saranno in mostra alla galleria Nicola Pedana Arte Contemporanea fino al 16 giugno prossimo.
Si tratta di un evento di straordinaria rilevanza, un omaggio alla Signora dell’arte italiana.
La mostra è patrocinata dal Comune di Caserta.
Nel testo la curatrice così scrive: “Dai segni luminosi tracciati sul
trasparente sicofoil fino alle tele e alle tempere su carta, il percorso
d’esposizione getta uno sguardo sulla lunga e feconda carriera
dell’artista nata a Trapani nel 1924 e romana d’adozione, promotrice e
protagonista indiscussa della sperimentazione artistica. Un’opera,
quella dell’Accardi, che ha ampiamente oltrepassato i confini italiani,
dalla prima partecipazione alla Biennale di Venezia (1948) seguita al
significativo debutto sulla scena nazionale con il gruppo Forma 1
(1947), promosso nella Capitale con i colleghi Attardi, Consagra,
Dorazio, Guerrini, Perilli, Sanfilippo e Turcato. Il successivo
confronto con il critico Michel Tapié, teorico dell’Informale, ha fatto
seguito a una ricerca già incentrata, da parte dell’Accardi, sul segno,
elemento di definitiva liberazione della pittura dal vincolo classico di
riproduzione del reale, e maturazione della scelta operata, tra la metà
degli anni Quaranta e i primi Cinquanta, a favore dell’astrazione.
Questa, riconosciuta come forma d’espressione moderna, sincera,
rispondente alle richieste e alla sensibilità di un mondo emergente a
stento dalle macerie del secondo conflitto mondiale, si era precisata e
sintetizzata nel biennio 1953-’54 divenendo segno grafico, seme nato –
come poi dichiarato dall’artista nel 1982 – dalla volontà di fare tabula
rasa, eliminando tutto il superfluo e concentrando colore e forma su un
elemento base che varia, si aggrega e struttura in maniera sempre
nuova”.
“Ho sempre usato la pittura come un’ispirazione di
antipittura, è un desiderio di contraddizione”, ha dichiarato l’Accardi
in un’intervista nel 2004, dicendo di una contraddizione che è urgenza
vitale, principio di un’espressione energica e svincolata da barriere e
forme preconcette. La luce mediterranea tesa fino al limite del colore
fluorescente, gli accostamenti squillanti e le vibrazioni cromatiche,
padroneggiano lo spazio pittorico tratteggiando la firma, unica e
inconfondibile, della Carla Accardi sulla quale tanto è già stato detto e
scritto dai protagonisti della grande critica, eppure tanto è ancora da
vedere e da sentire.
La curatrice poi aggiunge: “Il titolo della
mostra, , che sarà allestita presso la galleria Nicola Pedana Arte
Contemporanea fino al 16 giugno 2013, trae infine spunto da quella
vitalità che, come ricorda il critico Germano Celant (2011, riportato da
Rachele Ferrario, 2012) si conferma essere “la parola chiave della
biografia di Carla Accardi”. Una biografia inscindibile dalla ricerca e
dal lavoro creativo".
Segnala:
Amalia di Lanno