Pier
Paolo Pitacco sarà presente con il progetto " Digital Polaroid" al MIA -
MILAN IMAGE ART FAIR, stand 5 Padiglione 4,presentato da The Format -
Contemporary Culture Gallery- Milano.
Tutto iniziò nel 1929, Edwin Land brevettò una pellicola per lo sviluppo istantaneo che conteneva i chimici necessari per lo sviluppo diretto all'interno dello stesso supporto, permettendo così di ottenere l'immagine positiva pochi minuti dopo l''esposizione.L'origine della fotografia digitale risale alle esplorazioni spaziali e alla necessità di trasmettere a lunghissima distanza le immagini riprese dai satelliti artificiali e dalle missioni spaziali.Oggi abbiamo a disposizione un mezzo con il quale scattare migliaia di foto e che possiamo portare in una tasca, senza bisogno di pacchi di polaroid o pellicole e con la possibilità di cambiare anche ottiche e pellicole! Si tratta, a tutti gli effetti, del primo vero apparecchio fotografico per istantanee,l’ i-phone 4 e successivi. Questo progetto nasce dalle nuove possibilità create dall’applicazione per i-phone “Hipstamatic”.Una nuova versione digitale delle vecchie polaroid. Un vero e proprio “revamping”. Questa applicazione rinnova e supera l’idea stessa della istantanea.
L’autore di scatti fotografici è diverso dal vero fotografo nel fatto che la complessità del suo apparecchio gli procura piacere. Le immagini di Pitacco , pur utilizzando l’apparato meno complesso oggi inventato , non sono mai amatoriali e banali, ma riflettono la visione autobiografica dell’autore , la metafora della vita umana, nelle sue innumerevoli sfaccettature, incontrando lo sguardo dei fruitori ed allargando la nostra visuale.
Il progetto non guarda al passato come fonte di ispirazione o come operazione di ripescaggio
di vecchie e affascinanti tipologie artistiche. Anzi, al contrario, proietta nel presente e guarda al futuro con la possibilità (mai avuta prima) di utilizzare quello che possiamo considerare
il primo apparecchio fotografico per istantanee.
Sono serie di 15 immagini , che raccontano il nostro incedere quotidiano, come landscape urbani, garbage, grafica industriale e architettonica, ma anche la sfera intima, erotica, poetica ed astratta.
Segnala:
Amalia di Lanno
Tutto iniziò nel 1929, Edwin Land brevettò una pellicola per lo sviluppo istantaneo che conteneva i chimici necessari per lo sviluppo diretto all'interno dello stesso supporto, permettendo così di ottenere l'immagine positiva pochi minuti dopo l''esposizione.L'origine della fotografia digitale risale alle esplorazioni spaziali e alla necessità di trasmettere a lunghissima distanza le immagini riprese dai satelliti artificiali e dalle missioni spaziali.Oggi abbiamo a disposizione un mezzo con il quale scattare migliaia di foto e che possiamo portare in una tasca, senza bisogno di pacchi di polaroid o pellicole e con la possibilità di cambiare anche ottiche e pellicole! Si tratta, a tutti gli effetti, del primo vero apparecchio fotografico per istantanee,l’ i-phone 4 e successivi. Questo progetto nasce dalle nuove possibilità create dall’applicazione per i-phone “Hipstamatic”.Una nuova versione digitale delle vecchie polaroid. Un vero e proprio “revamping”. Questa applicazione rinnova e supera l’idea stessa della istantanea.
L’autore di scatti fotografici è diverso dal vero fotografo nel fatto che la complessità del suo apparecchio gli procura piacere. Le immagini di Pitacco , pur utilizzando l’apparato meno complesso oggi inventato , non sono mai amatoriali e banali, ma riflettono la visione autobiografica dell’autore , la metafora della vita umana, nelle sue innumerevoli sfaccettature, incontrando lo sguardo dei fruitori ed allargando la nostra visuale.
Il progetto non guarda al passato come fonte di ispirazione o come operazione di ripescaggio
di vecchie e affascinanti tipologie artistiche. Anzi, al contrario, proietta nel presente e guarda al futuro con la possibilità (mai avuta prima) di utilizzare quello che possiamo considerare
il primo apparecchio fotografico per istantanee.
Sono serie di 15 immagini , che raccontano il nostro incedere quotidiano, come landscape urbani, garbage, grafica industriale e architettonica, ma anche la sfera intima, erotica, poetica ed astratta.
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Amalia di Lanno