| Alik Cavaliere La scultura, presa in sé, non esiste appunti, opere, racconti a cura di Lorena Giuranna. Mercoledì 14 Dicembre 2011, 18:30 Nella sua lunga carriera di scultore e di studioso, Alik Cavaliere (Roma 1926, Milano 1998) ha lavorato su progetti lunghi e articolati, racconti e narrazioni sempre ispirati dalla letteratura, anche filosofica, e dal teatro. In parallelo al fatto scultoreo, è sempre esistito, per l'artista, un mondo sommerso di studio e lavorio che dava origine all'opera. "La scultura presa in sé non esiste" - scriveva appunto Cavaliere in uno dei numerosi taccuini in cui annotava costantemente i suoi pensieri - poiché è sempre il risultato di un processo creativo. La mostra ospitata da Brown Project Space, mette in luce proprio il momento creativo alla base di alcuni importanti progetti installativi come "Scene dall'Orlando furioso", "I Processi" e "Passato, Presente, Pian Cordova" attraverso tele, taccuini illustrati, disegni e "bozzoli", come Cavaliere chiamava i grovigli di cera e rami che avrebbe poi portato in fonderia per fare di essi delle sculture. Le opere, provenienti dall'ultimo studio di Cavaliere, ora Centro Artistico aperto al pubblico, e da collezioni private, riguardano: il ciclo dedicato all'Orlando Furioso di Ariosto, in cui tre grandi pannelli dipinti ad acquerello restituiscono l'idea di un mondo narrativo intricatissimo e fiabesco, i disegni relativi all'installazione I Processi, opera ispirata al testo di Shakespeare ed esposta alla Biennale di Venezia del 1972, una sorta di scena teatrale bloccata dedicata alla visione del potere ottuso che limita l'uomo, e i pannelli del progetto Passato, Presente, Pian Cordova, l'ultimo work in progress dello scultore, una summa del suo personale pensiero sull'arte e la creazione. Poi, nella sala retrostante dello spazio espositivo, si apre la parte più "segreta", i disegni, i taccuini relativi ai progetti, i bozzoli e piccoli bozzetti che sarebbero diventati sculture. ---- Alik Cavaliere Sculpture in itself doesn't exist Works, notes, stories Curated by Lorena Giuranna During his long lasting career as sculptor and scholar, Alik Cavaliere (Rome 1926, Milan 1998) has been working on long and articulated projects, short novels and narrations always inspired by literature - also philosophical– and by theatre. In parallel to the sculptural event, it has always existed for the artist, an underground world of study and incessant bustle generating the work of art. In one of his many notebooks, Cavaliere wrote: “Sculpture in itself doesn’t exist” since it is always the result of a creative process. That is why the exhibition hosted by Brown Project Space, focuses on the creative moment which is at the base of some important installations such as Scenes from Orlando furioso, The Trials and Past, Present, Pian Cordova through the exhibition of canvases, illustrated notebooks, drawings and “cocoons” as Cavaliere used to name the tangles of wax and branches that he would bring to the foundry to make sculptures of them. The works, coming from Cavaliere’s last studio which has now become an Artistic Centre opened to the public, and from private collections, deal with the cycle dedicated to Ariosto’s Orlando Furioso, through the exhibition of three big watercolour panels that convey the idea of a very intricate and fabulous narrative world, the exhibition includes the drawings related to the installation The Trials, a work of art inspired by Shakespeare and exhibited in 1972 at the Venice Biennale a sort of paralysed theatrical scene dedicated to the vision of dull power limiting Mankind; the panels of the project Past, Present, Pian Cordova the last work in progress by the sculptor, a summa of his personal thought on art and creation. Then, in the hall behind the exhibition, it is held the more “secret” part of Cavaliere’s work: his drawings, his notebooks preserving the projects, the cocoons and the little sketches that were to become sculptures. |