giovedì 1 dicembre 2011

Mostra “Giuseppe Palmas. C’era una volta il cinema italiano”

DAL 7 DICEMBRE 2011 AL 6 GENNAIO 2012 A MILANO
PRESSO AUDITORIUM DI MILANO – FONDAZIONE CARIPLO

DOMENICA 4 DICEMBRE 2011 ORE 18.30
INAUGURAZIONE APERTA AL PUBBLICO
INGRESSO LIBERO


GIUSEPPE PALMAS
C’ERA UNA VOLTA IL CINEMA ITALIANO

A cura e una produzione di:
ALESSANDRO LUIGI PERNA
HISTORY & PHOTOGRAPHY

Co-prodotta e organizzata da:
EFF&CI – Facciamo Cose

Immagini di:
ARCHIVIO FOTOGRAFICO PALMAS

SONO IN VENDITA RIPRODUZIONI DIGITALI OPEN EDITION DELLE FOTO IN MOSTRA

LA MOSTRA – Domenica 4 dicembre 2011 alle ore 18.30 inaugura la mostra “Giuseppe Palmas. C’era una volta il cinema italiano” all’Auditorium di Milano – Fondazione Cariplo, nell’ambito delle iniziative culturali che laVerdi da alcuni anni ha sviluppato con l’obiettivo di proporre una sempre più ampia offerta culturale alla nostra città. Curata e prodotta da Alessandro Luigi Perna – History & Photography e co-prodotta e organizzata da Eff&Ci-FacciamoCose, la mostra espone una selezione di 45 immagini (acquistabili in edizione illimitata e consultabili all’indirizzo http://www.effeci-facciamocose.com/history_photography.htm) tratte dall’archivio fotografico di Giuseppe Palmas. La mostra “C’era una volta il cinema italiano” ha due obiettivi. Il primo è quello di celebrare la storia del cinema italiano nel momento di suo massimo splendore: gli anni ’50 e ’60. Risalgono infatti a quel periodo la maggior parte dei grandi capolavori prodotti dal nostro cinema e risale ad allora la massima espansione della nostra industria cinematografica che, con gli studi di Cinecittà, attirò produttori, registi e star internazionali. Nell’Italia neorealista del dopoguerra e poi più opulenta del boom economico, un’intera generazione di artisti - autori, sceneggiatori, registi, attori, direttori della fotografia - riuscì a raccontare la realtà che li circondava con un acume, una potenza, una profondità e una grazia che fecero scuola in tutto il mondo. Il secondo obiettivo è quello di rendere omaggio a Giuseppe Palmas, un fotoreporter conosciuto sì dagli addetti ai lavori ma pochissimo dal grande pubblico. Basti pensare che la sua prima mostra è stata postuma, allestita circa 20 anni dopo la sua morte. Eppure Giuseppe Palmas, grazie al suo raro talento di cogliere tutta l’umanità di chi aveva davanti al suo obiettivo, alla sua capacità di concepire inquadrature del tutto inattese e ritratti di una vivacità sorprendente, è uno tra i fotoreporter più interessanti e originali che il nostro Paese abbia avuto negli anni ’50 e ‘60.

BIOGRAFIA DI PALMAS - Giuseppe Palmas nasce a Cesena il 6 Gennaio 1918. Malgrado un’infanzia travagliata - perde prestissimo il padre - compie studi regolari e consegue il diploma di maestro elementare. Si iscrive poi alla facoltà di lingue dell'Università di Venezia. Supera brillantemente alcuni esami ma ben presto è costretto ad abbandonare gli studi a causa dell'inizio della seconda guerra mondiale. Nel dopoguerra si trasferisce a Milano e diventa prima cronista e successivamente inviato speciale del Corriere Lombardo. Qualche anno dopo apre un'agenzia di fotoreportage. Ma i soggetti più interessanti da fotografare si trovano a Roma e così nel 1953 si trasferisce nella capitale. Qui rileva l'agenzia giornalistica di Marcello Maggiori. Nel 1964 Giuseppe Palmas ritorna a Cesena. Nella sua città natale apre uno studio fotografico nel quale spesso allestisce mostre di pittura. Muore il 22 luglio 1977 dopo una lunga agonia causata da un male incurabile.

PRECEDENTI ESPOSIZIONI – Risale al 1995 la prima mostra postuma del fotografo, intitolata "Giuseppe Palmas, professione fotoreporter” ed esposta nei prestigiosi locali della Biblioteca Malatestiana di Cesena. Nel 2001 Ravenna ospita l’esposizione "Fotografi si nasce e... Giuseppe Palmas modestamente lo nacque". Il suo nome è stato utilizzato come testimonial per il lancio della filiale italiana del celebre sito di aste on-line eBay. Nel 2003 le sue foto sono state esposte prima a Milano, nell'ambito del Photoshow, e poi a New York (mostra segnalata anche dal New York Times). Nel 2004 una sua foto è stata scelta da Giampiero Mughini quale copertina del suo libro "Le ragazze di Via Margutta" e una decina di suoi scatti sono stati esposti a Palazzo Venezia a Roma durante la mostra "A Flash of Art - Fotografi d'azione a Roma, 1953 - 1973", organizzata da Photology. Nella 50° edizione della Guida Michelin Italia uscita all’inizio del 2006 hanno trovato spazio una cinquantina di suoi scatti. Nel 2006 sono state inserite diverse fotografie dell’artista cesenate nell’opera “Italia 1945/2005 - Le grandi fotografie della nostra storia”, in uscita a fascicoli in edicola per conto di Hachette. Nel 2007 la città di Cesena, a celebrazione dei successi conseguiti e dopo aver replicato la mostra allestita a New York, gli ha intitolato un giardino pubblico nella zona di San Mauro in Valle. All'inizio del 2008 Giuseppe Palmas, attraverso la testimonianza del figlio Roberto, è stato ricordato all'interno del documentario “Meglio esser Chiari” andato in onda su Sky Cinema Classic in ricordo dell'attore Walter Chiari. Nel 2010 le foto del fotoreporter romagnolo sono tornate a New York, presso la sede dell'Università CUNY sulla 5° Strada, proprio di fronte all'Empire State Building. A Maggio 2011 ha aperto il Cipriani Hotel a Los Angeles arredato con più di 500 foto di Giuseppe Palmas.

IL CURATORE - Alessandro Luigi Perna (www.alessandroluigiperna.com) è un giornalista pubblicista che dedica molta della sua attività professionale alla fotografia storica e contemporanea. È specializzato nella valorizzazione e promozione di archivi di fotografi, agenzie, case editrici, musei, aziende. In curriculum ha numerose iniziative per comuni, province e regioni (Milano, Bologna, ecc.). È ideatore e curatore di Memorandum – Festival della Fotografia Storica di Torino e Biella e di All you need is photography! Unlimited Edition Photo Festival di Milano, alla sua prima edizione nel dicembre 2010. Promuove le mostre in Italia del fotografo di moda Michel Comte. Di recente ha cominciato un’attività di consulenza e vendita di immagini fotografiche storiche al grande pubblico come History & Photography.

HISTORY & PHOTOGRAPHY - La fotografia registra e perciò racconta la realtà da quasi due secoli. E’ partendo da questo presupposto che nasce History & Photography, un marchio che si pone due obiettivi. Il primo è quello di realizzare e promuovere esposizioni e iniziative editoriali che raccontino con la fotografia e con testi giornalistici le storie delle società contemporanee. Il secondo è quello di consentire agli appassionati di poter acquistare le immagini che vedono in mostra o sui cataloghi finalmente a un prezzo accessibile. Per raggiungere lo scopo le fotografie sono perciò proposte in riproduzione digitale in edizione illimitata o molto ampia su carte professionali o fine art. History & Photography propone anche per la prima volta al grande pubblico un servizio in genere riservato agli addetti ai lavori. E’ infatti possibile su richiesta ricercare in tutti gli archivi storici pubblici e privati, nazionali e internazionali, qualsiasi soggetto possa interessare– dalle prime esplorazioni dell’Africa a quelle dei poli, dalla conquista del west a quella dello spazio, dalla nascita del cinema a quella della televisione, etc. Unico limite è la passione per la storia e la fotografia del pubblico.

EFF&CI – FACCIAMO COSE – Siamo un gruppo di persone che pensa al lavoro come ad un momento di condivisione di idee e di energie. Abbiamo creato Eff&Ci per realizzare uno spazio dove sia possibile a tanti crescere e sperimentare, forniamo servizi a chi opera nella cultura e nel sociale, come enti pubblici e associazioni. Abbiamo inaugurato la nostra attività con “la storia di Francesca” di Isabel Lima contro la violenza sulle donne, abbiamo curato e allestito mostre fotografiche, di sculture, collaborato all’organizzazione di eventi e convegni occupandoci sia di promozione e comunicazione che del supporto tecnico

L’AUDITORIUM DI MILANO E L’ORCHESTRA VERDI – L’Orchestra Sinfonica di Milano Giuseppe Verdi, fondata nel 1993 da Vladimir Delman, si è imposta da alcuni anni come una delle più rilevanti realtà sinfoniche nazionali, in grado di affrontare un repertorio che spazia da Bach ai capisaldi del sinfonismo ottocentesco fino alla musica del Novecento. Il suo cartellone prevede ogni anno più di trenta programmi sinfonici e un’importante rassegna per bambini e ragazzi. Con la Sinfonia n. 2 “Resurrezione” di Mahler diretta da Riccardo Chailly, il 6 ottobre 1999 è stato inaugurato l’Auditorium di Milano, la sua nuova sede stabile che per le caratteristiche estetiche, tecnologiche e acustiche è considerata una della migliori sale da concerto italiane. Nell’ambito delle sue attività laVerdi promuove e l’Auditorium ospita una sempre più intensa programmazione di iniziative culturali (presentazione di concerti, presentazione di libri, mostre storiche e d’arte). Fra queste, va innanzitutto ricordato il ciclo di 10 conferenze che nella passata stagione ha accompagnato l’esecuzione delle Sinfonie di Gustav Mahler (a cura di Quirino Principe e Cesare Fertonani), e che è stato seguito da un pubblico sempre numeroso e partecipe. Un’altra realizzazione che merita di essere ricordata è l’esposizione di documenti e immagini e libri rari nel marzo 2011, dedicata alla storia dell’Inno di Mameli e alla cui inaugurazione era presente il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano. In precedenza, una mostra ha ricordato il mezzo secolo delle attività teatrali di Paolo Grassi in occasione del 90° della nascita (1919); nella sala del teatro, con un recital di Licia Maglietta, è stata presentata la grande antologia di Mondadori dedicata alla poetessa Alda Merini. In questa attività laVerdi ha collaborato con importanti istituzioni pubbliche e private.

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Amalia Di Lanno