Daria Deflorian/Antonio Tagliarini
Reality
9 e 10 novembre 2012 – ore: 21.00
Teatri di Vita, Bologna
Centro Internazionale per le Arti della Scena
via Emilia Ponente 485 - 40132 Bologna - Italia
telefax +39.051.6199900
http:// www.teatridivita.it/
ideazione e performance Daria Deflorian e Antonio Tagliarini
a partire dal reportage di Mariusz Szczygieł REALITY, traduzione di Marzena Borejczuk, Nottetempo 2011
disegno luci Gianni Staropoli
consulenza per la lingua polacca Stefano Deflorian, Marzena Borejczuk e Agnieszka Kurzeya
collaborazione al progetto Marzena Borejczuk
organizzazione e comunicazione Filipe Viegas
produzione Planet3/Dreamachine, ZTL-Pro, Armunia/Festival Inequilibrio
con il contributo di Provincia di Roma, Assessorato alle Politiche Culturali
in collaborazione con Fondazione Romaeuropa / Palladium, Teatro di Roma
Residenze Armunia/Festival Inequilibrio, Ruota Libera/Centrale Preneste Teatro, Dom Kultury Podgórze
patrocinio Istituto Polacco di Roma
con il sostegno di Nottetempo, Kataklisma/Nuovo Critico, Istituto Italiano di Cultura a Cracovia, Dom Kultury Podgórze
Anteprima - Angelo Mai, ZTL-Pro - Roma - Maggio 2012
Debutto - Festival Inequilibrio / Armunia - Livorno - Giugnio 2012
Presentato a - “Da vicino nessuno è normale” - Milano - Luglio 2012
Prossime date:
9 e 10 novembre 2012 – Teatro di Vita, Bologna
9, 10 e 11 febbraio 2013 – Pim Off, Milano
23 marzo 2013 - Teatro delle Donne, Calenzano
6 e 7 aprile 2013 – Teatro Palladium, Roma
12 aprile 2013 – Teatro Secci, Terni
20 aprile 2013 – Teatro Comunale di Casalmaggiore
Note degli autori
Realtà, reality senza show, senza pubblico. Essere anonimi e unici. Speciali e banali. Avere il quotidiano come orizzonte. Come Janina Turek, donna polacca che per oltre cinquant’anni ha annotato minuziosamente ‘i dati’ della sua vita: quante telefonate a casa aveva ricevuto e chi aveva chiamato (38.196); dove e chi aveva incontrato per caso e salutato con un “buongiorno” (23.397); quanti appuntamenti aveva fissato (1.922); quanti regali aveva fatto, a chi e di che genere (5.817); quante volte aveva giocato a domino (19); quante volte era andata a teatro (110); quanti programmi televisivi aveva visto (70.042). 748 quaderni trovati alla sua morte nel 2000 dalla figlia ignara ed esterrefatta.
Mariusz Szczygieł (autore di uno dei più sorprendenti libri di storia degli ultimi anni, ‘Gottland’) scrive nel reportage che ci ha fatto scoprire questa storia “Nella routine quotidiana succede sempre qualcosa. Sbrighiamo un’ infinità di piccole incombenze senza aspettarci che lascino traccia nella nostra memoria, e ancor meno in quella degli altri. Le nostre azioni non vengono infatti svolte per restare nel ricordo, ma per necessità. Col tempo ogni fatica intrapresa in questo nostro quotidiano affaccendarsi viene consegnata all’ oblio. Janina Turek aveva scelto come oggetto delle sue osservazioni proprio ciò che è quotidiano, e che pertanto passa inosservato.”
Nessuno stupore se una scelta del genere la fa un’artista visiva come Sophie Calle, in fondo niente di diverso delle opere immaginate da Michel Houellbecq nel suo ultimo libro, ‘La carta e il territorio’ dove il protagonista passa quindici anni a filmare dettagli casuali del fogliame intorno a casa. Quello che mette uno strano brivido addosso nello scorrere la vita nei dettagli di questa anonima casalinga di Cracovia, è che non è un’opera artistica, non è un paradosso intellettuale, non è rivolto in nessun modo ad un pubblico. Per sua scelta personale, aveva cominciato intuitivamente a nobilitare il proprio trantran quotidiano. Perché?
Nel 2008 per Rewind, omaggio a Cafè Müller di Pina Bausch abbiamo avuto come ‘oggetto’ lo spettacolo della coreografa tedesca, l’anno successivo abbiamo incentrato il lavoro from a to d and back again attorno alla ‘fisosofia di Andy Wahrol’. Per noi partire da quest’opera colossale e misteriosa che sono i quaderni di Janina Turek è un passo naturale. Non si tratta di mettere in scena o di fare un racconto teatrale attorno a lei, ma di dialogare con quello che sappiamo e non sappiamo di Janina e di creare una serie di corto circuiti tra noi e lei e tra noi e il pubblico attorno alla percezione di cosa è la realtà.
BIOGRAFIE // DEFLORIAN - TAGLIARINI
Daria Deflorian e Antonio Tagliarini sono due artisti (autori, registi e performer) che oltre alle proprie autonome creazioni dal 2008 hanno cominciato una intensa e assidua collaborazione dando vita ad una serie di progetti teatrali di cui sono sia autori che performer. Il primo lavoro nato da questa collaborazione è Rewind, omaggio a Cafè Müller di Pina Bausch (2008) che ha debuttato al Festival Short Theatre di Roma ed è stato presentato in molti festival italiani ed europei (Festival Vie/Modena, Festival Prospettive/Torino, Festival Autunno Italiano/Berlino, Spagna e Portogallo). Nel 2009 col sostegno di ZTL-Pro hanno portato in scena al Teatro Palladium di Roma lo spettacolo from a to d and back again liberamente ispirato a “la filosofia di Andy Warhol”. Nel 2010 anno presentato una lettura scenica all’interno della rassegna di nuova drammaturgia inglese, Trend del testo di David Harrower, Blackbird. Dal 2011 hanno iniziato il Progetto Reality che ha dato vita a due lavori: rzeczy/cose, una installazione/performance (Short Theatre Festival/2011 e al Danae Festival/2012) e allo spettacolo teatrale Reality, presentato in anteprima a Roma col sostegno di ZTL-pro e che ha debuttato al Festival In-equilibrio di Castiglioncello nel 2012. Sempre nel 2012 per Face à Face hanno presentato al Piccolo Eliseo di Roma una mise-en-espace del testo Identitè di Gérard Watkins.
Daria Deflorian. Attrice, autrice e regista di spettacoli teatrali. Come attrice ha lavorato tra gli altri con Lucia Calamaro (finalista ai premi Ubu 2011 come migliore attrice per L’origine del mondo), Valentino Villa, Marco Baliani, Fabrizio Arcuri, Mario Martone, Martha Clarke (New York Theatre Workshop), Remondi e Caporossi, Fabrizio Crisafulli, Marcello Sambati. E’ stata assistente alla regia per Mario Martone, Pippo Delbono e per Eimuntas Nekrosius. Le sue ultime produzioni sono state: Manovre di volo da Daniele Del Giudice (2001), Torpignattara per il progetto “Petrolio” (2004), Corpo a corpo in collaborazione con Alessandra Cristiani (2007), Bianco dalle poesie di Azzurra D’Agostino (2008). Dal 2008 inizia il sodalizio artistico con Antonio Tagliarini. www.dariadeflorian.it
Antonio Tagliarini. Performer, autore e regista. Ultime creazioni presentate in Italia e in Europa: Trilogia sulla rappresentazione: Freezy (2003), titolo provvisorio:senza titolo (2005) e Show (2007). Oltre al sodalizio creativo con Daria Deflorian ha creato con Idoia Zabaleta lo spettacolo Royal Dance (2009); con Miguel Pereira “Antonio e Miguel” (2010); con Ambra Senatore L’ottavo giorno (2008) e Bis (2012). Invitato come creatore in vari progetti performativi internazionali: APAP 2007, “Sites of Immagination” 2008 e “Pointe to Point” Asia-Europe Dance Forum 2009. Lavora e collabora con vari artisti tra cui: Miguel Pereira, Raffaella Giordano, Giorgio Rossi, Massimiliano Civica, Fabrizio Arcuri, Idoia Zapaleta, e Ambra Senatore. www.antoniotagliarini.com
CONTATTI
Filipe Viegas +39 3284259527
artistica@pav-it.eu
www.pav-it.eu
+39 06 44702823
via Buonarroti 30 - 00185 Roma
PAV PRESENTA DIAGONALE ARTISTICA,
UN PROCESSO DI SISTEMATIZZAZIONE DELL’AREA DI AZIONE CHE RIGUARDA IL SOSTEGNO, LO SVILUPPO E LA PROMOZIONE DELLA CREAZIONE ARTISTICA CONTEMPORANEA.
PAV | DIAGONALE ARTISTICA ACCOMPAGNA IL LAVORO DI:
MK
TONY CLIFTON CIRCUS
DEFLORIAN / TAGLIARINI
LUCIA CALAMARO
ESTRATTI DI RASSEGNA STAMPA
Reality di dettagli e bravura
Renato Palazzi, Il Sole 24 ore, 15 luglio 2012
A chi vuole capire il teatro che si fa oggi, a chi vuole avere un'idea del teatro che si farà nei prossimi anni suggerirei di non perdere lo straordinario Reality, lo spettacolo che Daria Deflorian e Antonio Tagliarini hanno tratto da un materiale di per sé già alquanto insolito: i 748 quaderni in cui una donna polacca, Janina Turek, ha annotato ossessivamente per circa mezzo secolo (…)
Un folgorante linguaggio teatrale, indiretto, doppiamente trasversale in quanto i diari cui si ispira non sono che una mera elencazione di fatti, di date, senza aggiunte di pensieri o sentimenti personali, e in quanto molte delle situazioni evocate dal copione sono del tutto inventate.
Perché questa riflessione a ruota libera, informale, senza un'apparente struttura drammaturgica, è tanto efficace? Perché ribalta le normali prospettive, illumina episodi che parrebbero trascurabili – la rottura del telecomando è un momento assolutamente straziante – e lascia in secondo piano aspetti forse decisivi, l'abbandono da parte del marito, l'avvento del regime comunista, appena accennati, ma proprio per questo caricati di un enorme risalto allusivo. Così, a suo modo, per vaghi indizi, per frammenti fa emergere pur sempre l'acre ritratto di una persona, un livido spaccato di solitudine e di dolore. (…)
http:// www.ilsole24ore.com/art/ cultura/2012-07-15/ reality-dettagli-bravura-08 1901.shtml?uuid=Abz4X67F
Reality Inequilibrio
Massimo Marino in Doppio Zero, 4 luglio 2012
Ma sono i due attori-performer, sempre in bilico tra la rappresentazione e la distanza che introduce la loro personalità, continuamente trattenuta da un formicolante subbuglio interiore, a formulare ipotesi, a provare a dare sostanza di esplorazione di vita ai numeri dei quaderni. Sono magnifici: lei, Daria Deflorian, avanza in un silenzio pesante che potrebbe preludere a una grande tirata tragica di un’eroina ferita di Racine, e snocciola, con una voce placida, un po’ cantante, lievemente stupita e incrinata, numeri, atti quotidiani, 38221 telefonate ricevute, 6602 fatte, la decisione di scrivere il diario una mattina del 1943, forse sullo zerbino di casa, il vuoto di una domenica di cinquant’anni dopo a guardare dalla finestra quelli che vanno a trovare qualcuno con un pacchetto con i dolci, in una giornata nella quale il tempo sembra non passare mai… Lui, con l’aria da folletto impertinente, dopo aver ricordato altri numeri, altre ossessioni, ci mostra la donna invecchiata, piegata, rimpicciolita, con le vene gonfie, ancora in cerca di riempire un tempo che scivola verso la morte, incerta se sollevarsi ancora una volta dalla poltrona.
http://www.doppiozero.com/ materiali/scene/ reality-inequilibrio
Ztl, la nuova scena romana applaude l' ossessione di Janina
Anna Bandettini, La Repubblica, 13 maggio 2012
Questo accumulo di realtà (a volontà trovarci significati, compresa un' analisi profonda della condizione femminile) nella scena nuda tra pochi oggetti, si frantuma in microracconti dove la recitazione "depotenziata" dei bravi Daria Deflorian e Antonio Tagliarini aggiunge effetti dissonanti, anche comici e negando l' atto rappresentativo, ne misura l' efficacia. Applausi caldi.
La realtà e il suo doppio. L’ultimo lavoro di Deflorian/Tagliarini
Andrea Pocosgnich, www.teatroecritica.net, 17 maggio 2012
Lo stupore che si fa veicolo di un’emozione tangibile – catturando il pubblico più di quanto farebbe un
Centro Internazionale per le Arti della Scena
via Emilia Ponente 485 - 40132 Bologna - Italia
telefax +39.051.6199900
http://
ideazione e performance Daria Deflorian e Antonio Tagliarini
a partire dal reportage di Mariusz Szczygieł REALITY, traduzione di Marzena Borejczuk, Nottetempo 2011
disegno luci Gianni Staropoli
consulenza per la lingua polacca Stefano Deflorian, Marzena Borejczuk e Agnieszka Kurzeya
collaborazione al progetto Marzena Borejczuk
organizzazione e comunicazione Filipe Viegas
produzione Planet3/Dreamachine, ZTL-Pro, Armunia/Festival Inequilibrio
con il contributo di Provincia di Roma, Assessorato alle Politiche Culturali
in collaborazione con Fondazione Romaeuropa / Palladium, Teatro di Roma
Residenze Armunia/Festival Inequilibrio, Ruota Libera/Centrale Preneste Teatro, Dom Kultury Podgórze
patrocinio Istituto Polacco di Roma
con il sostegno di Nottetempo, Kataklisma/Nuovo Critico, Istituto Italiano di Cultura a Cracovia, Dom Kultury Podgórze
Anteprima - Angelo Mai, ZTL-Pro - Roma - Maggio 2012
Debutto - Festival Inequilibrio / Armunia - Livorno - Giugnio 2012
Presentato a - “Da vicino nessuno è normale” - Milano - Luglio 2012
Prossime date:
9 e 10 novembre 2012 – Teatro di Vita, Bologna
9, 10 e 11 febbraio 2013 – Pim Off, Milano
23 marzo 2013 - Teatro delle Donne, Calenzano
6 e 7 aprile 2013 – Teatro Palladium, Roma
12 aprile 2013 – Teatro Secci, Terni
20 aprile 2013 – Teatro Comunale di Casalmaggiore
Note degli autori
Realtà, reality senza show, senza pubblico. Essere anonimi e unici. Speciali e banali. Avere il quotidiano come orizzonte. Come Janina Turek, donna polacca che per oltre cinquant’anni ha annotato minuziosamente ‘i dati’ della sua vita: quante telefonate a casa aveva ricevuto e chi aveva chiamato (38.196); dove e chi aveva incontrato per caso e salutato con un “buongiorno” (23.397); quanti appuntamenti aveva fissato (1.922); quanti regali aveva fatto, a chi e di che genere (5.817); quante volte aveva giocato a domino (19); quante volte era andata a teatro (110); quanti programmi televisivi aveva visto (70.042). 748 quaderni trovati alla sua morte nel 2000 dalla figlia ignara ed esterrefatta.
Mariusz Szczygieł (autore di uno dei più sorprendenti libri di storia degli ultimi anni, ‘Gottland’) scrive nel reportage che ci ha fatto scoprire questa storia “Nella routine quotidiana succede sempre qualcosa. Sbrighiamo un’ infinità di piccole incombenze senza aspettarci che lascino traccia nella nostra memoria, e ancor meno in quella degli altri. Le nostre azioni non vengono infatti svolte per restare nel ricordo, ma per necessità. Col tempo ogni fatica intrapresa in questo nostro quotidiano affaccendarsi viene consegnata all’ oblio. Janina Turek aveva scelto come oggetto delle sue osservazioni proprio ciò che è quotidiano, e che pertanto passa inosservato.”
Nessuno stupore se una scelta del genere la fa un’artista visiva come Sophie Calle, in fondo niente di diverso delle opere immaginate da Michel Houellbecq nel suo ultimo libro, ‘La carta e il territorio’ dove il protagonista passa quindici anni a filmare dettagli casuali del fogliame intorno a casa. Quello che mette uno strano brivido addosso nello scorrere la vita nei dettagli di questa anonima casalinga di Cracovia, è che non è un’opera artistica, non è un paradosso intellettuale, non è rivolto in nessun modo ad un pubblico. Per sua scelta personale, aveva cominciato intuitivamente a nobilitare il proprio trantran quotidiano. Perché?
Nel 2008 per Rewind, omaggio a Cafè Müller di Pina Bausch abbiamo avuto come ‘oggetto’ lo spettacolo della coreografa tedesca, l’anno successivo abbiamo incentrato il lavoro from a to d and back again attorno alla ‘fisosofia di Andy Wahrol’. Per noi partire da quest’opera colossale e misteriosa che sono i quaderni di Janina Turek è un passo naturale. Non si tratta di mettere in scena o di fare un racconto teatrale attorno a lei, ma di dialogare con quello che sappiamo e non sappiamo di Janina e di creare una serie di corto circuiti tra noi e lei e tra noi e il pubblico attorno alla percezione di cosa è la realtà.
BIOGRAFIE // DEFLORIAN - TAGLIARINI
Daria Deflorian e Antonio Tagliarini sono due artisti (autori, registi e performer) che oltre alle proprie autonome creazioni dal 2008 hanno cominciato una intensa e assidua collaborazione dando vita ad una serie di progetti teatrali di cui sono sia autori che performer. Il primo lavoro nato da questa collaborazione è Rewind, omaggio a Cafè Müller di Pina Bausch (2008) che ha debuttato al Festival Short Theatre di Roma ed è stato presentato in molti festival italiani ed europei (Festival Vie/Modena, Festival Prospettive/Torino, Festival Autunno Italiano/Berlino, Spagna e Portogallo). Nel 2009 col sostegno di ZTL-Pro hanno portato in scena al Teatro Palladium di Roma lo spettacolo from a to d and back again liberamente ispirato a “la filosofia di Andy Warhol”. Nel 2010 anno presentato una lettura scenica all’interno della rassegna di nuova drammaturgia inglese, Trend del testo di David Harrower, Blackbird. Dal 2011 hanno iniziato il Progetto Reality che ha dato vita a due lavori: rzeczy/cose, una installazione/performance (Short Theatre Festival/2011 e al Danae Festival/2012) e allo spettacolo teatrale Reality, presentato in anteprima a Roma col sostegno di ZTL-pro e che ha debuttato al Festival In-equilibrio di Castiglioncello nel 2012. Sempre nel 2012 per Face à Face hanno presentato al Piccolo Eliseo di Roma una mise-en-espace del testo Identitè di Gérard Watkins.
Daria Deflorian. Attrice, autrice e regista di spettacoli teatrali. Come attrice ha lavorato tra gli altri con Lucia Calamaro (finalista ai premi Ubu 2011 come migliore attrice per L’origine del mondo), Valentino Villa, Marco Baliani, Fabrizio Arcuri, Mario Martone, Martha Clarke (New York Theatre Workshop), Remondi e Caporossi, Fabrizio Crisafulli, Marcello Sambati. E’ stata assistente alla regia per Mario Martone, Pippo Delbono e per Eimuntas Nekrosius. Le sue ultime produzioni sono state: Manovre di volo da Daniele Del Giudice (2001), Torpignattara per il progetto “Petrolio” (2004), Corpo a corpo in collaborazione con Alessandra Cristiani (2007), Bianco dalle poesie di Azzurra D’Agostino (2008). Dal 2008 inizia il sodalizio artistico con Antonio Tagliarini. www.dariadeflorian.it
Antonio Tagliarini. Performer, autore e regista. Ultime creazioni presentate in Italia e in Europa: Trilogia sulla rappresentazione: Freezy (2003), titolo provvisorio:senza titolo (2005) e Show (2007). Oltre al sodalizio creativo con Daria Deflorian ha creato con Idoia Zabaleta lo spettacolo Royal Dance (2009); con Miguel Pereira “Antonio e Miguel” (2010); con Ambra Senatore L’ottavo giorno (2008) e Bis (2012). Invitato come creatore in vari progetti performativi internazionali: APAP 2007, “Sites of Immagination” 2008 e “Pointe to Point” Asia-Europe Dance Forum 2009. Lavora e collabora con vari artisti tra cui: Miguel Pereira, Raffaella Giordano, Giorgio Rossi, Massimiliano Civica, Fabrizio Arcuri, Idoia Zapaleta, e Ambra Senatore. www.antoniotagliarini.com
CONTATTI
Filipe Viegas +39 3284259527
artistica@pav-it.eu
www.pav-it.eu
+39 06 44702823
via Buonarroti 30 - 00185 Roma
PAV PRESENTA DIAGONALE ARTISTICA,
UN PROCESSO DI SISTEMATIZZAZIONE DELL’AREA DI AZIONE CHE RIGUARDA IL SOSTEGNO, LO SVILUPPO E LA PROMOZIONE DELLA CREAZIONE ARTISTICA CONTEMPORANEA.
PAV | DIAGONALE ARTISTICA ACCOMPAGNA IL LAVORO DI:
MK
TONY CLIFTON CIRCUS
DEFLORIAN / TAGLIARINI
LUCIA CALAMARO
ESTRATTI DI RASSEGNA STAMPA
Reality di dettagli e bravura
Renato Palazzi, Il Sole 24 ore, 15 luglio 2012
A chi vuole capire il teatro che si fa oggi, a chi vuole avere un'idea del teatro che si farà nei prossimi anni suggerirei di non perdere lo straordinario Reality, lo spettacolo che Daria Deflorian e Antonio Tagliarini hanno tratto da un materiale di per sé già alquanto insolito: i 748 quaderni in cui una donna polacca, Janina Turek, ha annotato ossessivamente per circa mezzo secolo (…)
Un folgorante linguaggio teatrale, indiretto, doppiamente trasversale in quanto i diari cui si ispira non sono che una mera elencazione di fatti, di date, senza aggiunte di pensieri o sentimenti personali, e in quanto molte delle situazioni evocate dal copione sono del tutto inventate.
Perché questa riflessione a ruota libera, informale, senza un'apparente struttura drammaturgica, è tanto efficace? Perché ribalta le normali prospettive, illumina episodi che parrebbero trascurabili – la rottura del telecomando è un momento assolutamente straziante – e lascia in secondo piano aspetti forse decisivi, l'abbandono da parte del marito, l'avvento del regime comunista, appena accennati, ma proprio per questo caricati di un enorme risalto allusivo. Così, a suo modo, per vaghi indizi, per frammenti fa emergere pur sempre l'acre ritratto di una persona, un livido spaccato di solitudine e di dolore. (…)
http://
Reality Inequilibrio
Massimo Marino in Doppio Zero, 4 luglio 2012
Ma sono i due attori-performer, sempre in bilico tra la rappresentazione e la distanza che introduce la loro personalità, continuamente trattenuta da un formicolante subbuglio interiore, a formulare ipotesi, a provare a dare sostanza di esplorazione di vita ai numeri dei quaderni. Sono magnifici: lei, Daria Deflorian, avanza in un silenzio pesante che potrebbe preludere a una grande tirata tragica di un’eroina ferita di Racine, e snocciola, con una voce placida, un po’ cantante, lievemente stupita e incrinata, numeri, atti quotidiani, 38221 telefonate ricevute, 6602 fatte, la decisione di scrivere il diario una mattina del 1943, forse sullo zerbino di casa, il vuoto di una domenica di cinquant’anni dopo a guardare dalla finestra quelli che vanno a trovare qualcuno con un pacchetto con i dolci, in una giornata nella quale il tempo sembra non passare mai… Lui, con l’aria da folletto impertinente, dopo aver ricordato altri numeri, altre ossessioni, ci mostra la donna invecchiata, piegata, rimpicciolita, con le vene gonfie, ancora in cerca di riempire un tempo che scivola verso la morte, incerta se sollevarsi ancora una volta dalla poltrona.
http://www.doppiozero.com/
Ztl, la nuova scena romana applaude l' ossessione di Janina
Anna Bandettini, La Repubblica, 13 maggio 2012
Questo accumulo di realtà (a volontà trovarci significati, compresa un' analisi profonda della condizione femminile) nella scena nuda tra pochi oggetti, si frantuma in microracconti dove la recitazione "depotenziata" dei bravi Daria Deflorian e Antonio Tagliarini aggiunge effetti dissonanti, anche comici e negando l' atto rappresentativo, ne misura l' efficacia. Applausi caldi.
La realtà e il suo doppio. L’ultimo lavoro di Deflorian/Tagliarini
Andrea Pocosgnich, www.teatroecritica.net, 17 maggio 2012
Lo stupore che si fa veicolo di un’emozione tangibile – catturando il pubblico più di quanto farebbe un
trattamento empatico della drammaturgia e della recitazione – si
alterna all’analisi concettuale della materia, al ripensamento sui mezzi
e sul ruolo dell’artista performativo, come nel finale in cui la danza
balinese dietro al telo diventa metafora di tutto l’approccio estetico e
del lungo percorso di ricerca. Ma non ci sono Pina Bausch o Andy
Warhol, a mettere in moto la macchina scenica questa volta è una donna
che ha scelto di conferire al proprio quotidiano una dimensione
temporale disumana componendo un’opera sulla propria realtà capace di
fagocitare tutto il resto. La forza dei due artisti prodotti da Ztl sta
proprio nel loro stare in mezzo a tutto questo senza rimanerne troppo
immischiati, almeno apparentemente, guardando di lato e guidando così il
nostro sguardo.
Siamo sicuri di essere reali?
Katia Ippaso, Gli Altri 28 luglio 2012
Tagliarini e Deflorian si muovono come due detective convenuti sul luogo in cui una casalinga polacca - senza saperlo, obbedendo ad un istinto paradossale – ha fatto della sua stessa vita un’opera d’arte contemporanea, un manuale di metafisica scolpito nei giorni e nelle notti senza eco. Difficile decifrare il tessuto sottile delle loro azioni, che seguono una direzione interrogativa e calda, capace di non stanziare solo sul piano intellettuale ma di farci vedere, per piccoli tocchi medianici (bellissimo il momento in cui Deflorian parla in polacco, con le parole che Janina usava nella sua lingua madre), i simulacri di noi stessi quando in solitudine ci ingegniamo per cercare una prova della nostra esistenza in vita. Perché tutti ci rassicuriamo l’un l’altro dicendoci che sì abbiamo vissuto, che stiamo vivendo, ma difficilmente qualcuno uscirà da questa vita convinto di essere (stato) anche reale.
http:// www.glialtrionline.it/2012/ 07/28/ siamo-sicuri-di-essere-real i/
Siamo sicuri di essere reali?
Katia Ippaso, Gli Altri 28 luglio 2012
Tagliarini e Deflorian si muovono come due detective convenuti sul luogo in cui una casalinga polacca - senza saperlo, obbedendo ad un istinto paradossale – ha fatto della sua stessa vita un’opera d’arte contemporanea, un manuale di metafisica scolpito nei giorni e nelle notti senza eco. Difficile decifrare il tessuto sottile delle loro azioni, che seguono una direzione interrogativa e calda, capace di non stanziare solo sul piano intellettuale ma di farci vedere, per piccoli tocchi medianici (bellissimo il momento in cui Deflorian parla in polacco, con le parole che Janina usava nella sua lingua madre), i simulacri di noi stessi quando in solitudine ci ingegniamo per cercare una prova della nostra esistenza in vita. Perché tutti ci rassicuriamo l’un l’altro dicendoci che sì abbiamo vissuto, che stiamo vivendo, ma difficilmente qualcuno uscirà da questa vita convinto di essere (stato) anche reale.
http://
Segnala:
Amalia Di Lanno