In occasione della “Giornata Internazionale per l’eliminazione della
violenza contro le donne”, la Soprintendenza per i Beni
Archeologici dell’Emilia-Romagna propone tre giorni di tavole rotonde,
dibattiti, visite guidate, mostre, rappresentazioni teatrali e concerti (tutto
a ingresso gratuito) per richiamare l’attenzione su un fenomeno che negli
ultimi anni ha assunto in Italia proporzioni da autentica emergenza e per
indagarne le radici storiche, culturali e sociali.
L’iniziativa, intitolata “Donne nell’antichità. Le radici della civiltà del rispetto”, si svolge nelle prestigiose sedi museali di Bologna (Pinacoteca Nazionale, venerdì 23 novembre), Parma (Galleria Nazionale, Teatro Farnese e Museo Archeologico Nazionale, sabato 24 novembre) e Ferrara (Museo Archeologico Nazionale, domenica 25 novembre).
Partendo da concetti e informazioni derivanti dal mondo antico e raccogliendo l’invito rivolto da Clio Napolitano nella lettera pubblicata su “la Repubblica” il 9 maggio 2012, il mondo dell’archeologia si mobilita offrendo il proprio contributo alla campagna di sensibilizzazione sulla violenza contro le donne con tre giornate di riflessione (e atti concreti, come la raccolta fondi a favore delle donne maltrattate) rivolte al grande pubblico ma soprattutto ai giovani e al mondo della scuola.
L’Archeologia ha tra le proprie prerogative quella di rendere concreti i contenuti che ci vengono dall’antichità. Per Euripide (V sec.a.C.) le donne erano la coscienza critica della società e se venivano sottoposte a destini atroci era perché si era consapevoli della loro forza e di una capacità titanica di affrontare le avversità della vita. Nonostante questo (o forse proprio per questo) le donne greche rimanevano sempre chiuse tra le mura domestiche, mentre le donne etrusche potevano vantare una posizione di maggior rilievo sul piano sociale. Paradossalmente sarà proprio il mondo romano, patriarcale e maschilista quant’altri mai, a dare finalmente pubblico risalto a figure femminili che, seppure prive di un ruolo riconosciuto, riescono a dominare indirettamente la scena politica. Dietro i grandi uomini trapelano spesso grandi personalità muliebri: dietro Bruto, Porcia, dietro Antonio, Fulvia, dietro Augusto, Livia. Donne che reclamano e ottengono il rispetto non solo dei loro contemporanei ma della storia stessa.
Venerdì 23 novembre, dalle ore 16,30, la Sala Gnudi della Pinacoteca Nazionale di Bologna (Via delle Belle Arti, 56) ospita la tavola rotonda “La violenza sulle donne: radici storiche e culturali”. Studiosi di storia e diritto romano, archeologia e storia dell’arte (Attilio Mastrocinque, Francesca Cenerini, Federica Pitzalis, Anna Stanzani) riflettono sulle “radici” antiche del fenomeno cercando di proiettarle sulla realtà dei nostri giorni. Dal ruolo delle donne nella società etrusca al mito di Ercole e Bona Dea, dalla figura di Porcia, moglie di Bruto, alle rappresentazioni di violenza sulle donne nei quadri esposti nella Pinacoteca, l’incontro analizza il percorso nel tempo della condizione femminile anche con l’aiuto di sociologi ed esponenti delle associazioni impegnate nella lotta contro la violenza sulle donne. A conclusione della tavola rotonda, si terrà una visita guidata tematica ai capolavori della Pinacoteca Nazionale di Bologna, a cura della Soprintendenza per i Beni Storici, Artistici e Etnoantropologici per le Province di Bologna, Ferrara, Forlì-Cesena, Ravenna e Rimini.
La giornata di sabato 24 novembre si dipana all’interno del Palazzo della Pilotta di Parma (Strada della Pilotta, 5) nelle tre sedi della Galleria Nazionale, del Teatro Farnese e del Museo Archeologico Nazionale.
Il programma è incentrato sul tema della condizione femminile nell’antichità classica, con particolare riferimento al difficile rapporto con un potere politico gestito prevalentemente dagli uomini e di cui le donne molto raramente potevano essere protagoniste.
La giornata si apre alle ore 10.30 con la rappresentazione di “Le Troiane” di Euripide, la tragedia che più di ogni altra mette in scena la violenza in tutte le sue forme, attraverso la sfortunata vicenda delle donne di Troia che, dopo la caduta della città e la sconfitta dei loro uomini, affrontano il proprio destino con dignità quasi eroica. L’opera è messa in scena dall’Associazione allievi del Liceo Ginnasio “G. D. Romagnosi” di Parma e si tiene nell’incantevole cornice del Teatro Farnese: i posti sono limitati ed è obbligatoria la prenotazione al Museo Archeologico Nazionale di Parma, telefono 0521.233718
A seguire, verso mezzogiorno, visita guidata gratuita alla Galleria Nazionale a cura degli storici dell’arte della Soprintendenza per il Patrimonio Storico, Artistico e Demoetnoantropologico di Parma e Piacenza.
Nel pomeriggio, alle ore 16,30 l’archeologo Mario Cesarano conduce nel Museo Archeologico Nazionale una visita-conferenza dal titolo “Quale impero senza le donne?” Il percorso tra le statue di membri della dinastia imperiale, rinvenute nella basilica romana di Veleia ed esposte nel museo, fornisce il pretesto per approfondire il tema del rapporto tra donne e potere nell’antichità con particolare riferimento al ruolo delle donne nella costruzione della dinastia giulio-claudia.
L’iniziativa di domenica 25 novembre a Ferrara si apre alle ore 16.30 nel Salone delle Carte Geografiche del Museo Archeologico Nazionale, con sede a Palazzo Costabili detto di Ludovico il Moro (Via XX Settembre, 122).
Qui docenti di cinematografia, semiotica e criminologia (tra cui Alberto Boschi, Giovanna Cosenza e Gemma Marotta), insieme a personaggi del mondo del cinema e del giornalismo, danno vita a “Rappresentare la violenza. La violenza sulle donne nelle arti visive, dalla ceramica greca al cinema moderno, agli spot della politica di informazione”, incontro-dibattito con corredo di filmati. L’evento alterna la proiezione di spezzoni di film relativi all’argomento a una riflessione sulle diverse modalità di rappresentazione della violenza sulle donne dall’antichità ad oggi e sulle reazioni psicologiche e culturali che esse suscitano.
Segue alle ore 18 lo spettacolo “Tacchetti Rossi….Scena da uno Stupro”, scritto e diretto da Laura Masielli, con protagonisti i ragazzi della scuola di Recitazione “La Stazione dei Piccoli Artisti” di Cerveteri (RM) diretti da Maria Concetta Galluso.
Alle ore 19, inaugurazione della mostra “Sotto i nostri occhi”, allestita con i vasi attici esposti nel museo che raffigurano scene del mondo etrusco/greco legate all’argomento: l’esposizione, che durerà alcuni mesi, sarà ampliata l’8 marzo 2013 (in occasione della Giornata della Donna) con opere fotografiche prodotte dagli allievi dell’Accademia delle Belle Arti di Bologna.
Chiude l’iniziativa il concerto tenuto dai maestri Pino Iodice al pianoforte e Giuliana Soscia alla fisarmonica.
Tra le finalità della giornata c’è anche quella di sostenere le attività del Centro Donna Giustizia di Ferrara, che interverrà con propri rappresentanti.
Tutte le iniziative vogliono contribuire a riflettere su un tema spesso alla ribalta delle cronache ma per molti versi percepito come lontano o, peggio ancora, come privato. In considerazione del carattere dell’evento, è stato richiesto l’Alto Patronato della Presidenza della Repubblica.
Al programma del 23-25 novembre si collegano altre attività, rivolte in particolare al mondo della scuola, per mantenere viva l’attenzione sul tema anche oltre la giornata del 25 novembre. Tra queste, visite guidate nei musei del territorio e progetti didattici tra cui quello del Museo Archeologico Nazionale di Parma, che dedicherà approfondimenti specifici al tema del ruolo della donna nell’antichità anche nella programmazione didattica per l’anno 2012-2013, per il quale sono stati predisposti dei percorsi destinati alle scuole elementari e superiori.
L’iniziativa, intitolata “Donne nell’antichità. Le radici della civiltà del rispetto”, si svolge nelle prestigiose sedi museali di Bologna (Pinacoteca Nazionale, venerdì 23 novembre), Parma (Galleria Nazionale, Teatro Farnese e Museo Archeologico Nazionale, sabato 24 novembre) e Ferrara (Museo Archeologico Nazionale, domenica 25 novembre).
Partendo da concetti e informazioni derivanti dal mondo antico e raccogliendo l’invito rivolto da Clio Napolitano nella lettera pubblicata su “la Repubblica” il 9 maggio 2012, il mondo dell’archeologia si mobilita offrendo il proprio contributo alla campagna di sensibilizzazione sulla violenza contro le donne con tre giornate di riflessione (e atti concreti, come la raccolta fondi a favore delle donne maltrattate) rivolte al grande pubblico ma soprattutto ai giovani e al mondo della scuola.
L’Archeologia ha tra le proprie prerogative quella di rendere concreti i contenuti che ci vengono dall’antichità. Per Euripide (V sec.a.C.) le donne erano la coscienza critica della società e se venivano sottoposte a destini atroci era perché si era consapevoli della loro forza e di una capacità titanica di affrontare le avversità della vita. Nonostante questo (o forse proprio per questo) le donne greche rimanevano sempre chiuse tra le mura domestiche, mentre le donne etrusche potevano vantare una posizione di maggior rilievo sul piano sociale. Paradossalmente sarà proprio il mondo romano, patriarcale e maschilista quant’altri mai, a dare finalmente pubblico risalto a figure femminili che, seppure prive di un ruolo riconosciuto, riescono a dominare indirettamente la scena politica. Dietro i grandi uomini trapelano spesso grandi personalità muliebri: dietro Bruto, Porcia, dietro Antonio, Fulvia, dietro Augusto, Livia. Donne che reclamano e ottengono il rispetto non solo dei loro contemporanei ma della storia stessa.
Venerdì 23 novembre, dalle ore 16,30, la Sala Gnudi della Pinacoteca Nazionale di Bologna (Via delle Belle Arti, 56) ospita la tavola rotonda “La violenza sulle donne: radici storiche e culturali”. Studiosi di storia e diritto romano, archeologia e storia dell’arte (Attilio Mastrocinque, Francesca Cenerini, Federica Pitzalis, Anna Stanzani) riflettono sulle “radici” antiche del fenomeno cercando di proiettarle sulla realtà dei nostri giorni. Dal ruolo delle donne nella società etrusca al mito di Ercole e Bona Dea, dalla figura di Porcia, moglie di Bruto, alle rappresentazioni di violenza sulle donne nei quadri esposti nella Pinacoteca, l’incontro analizza il percorso nel tempo della condizione femminile anche con l’aiuto di sociologi ed esponenti delle associazioni impegnate nella lotta contro la violenza sulle donne. A conclusione della tavola rotonda, si terrà una visita guidata tematica ai capolavori della Pinacoteca Nazionale di Bologna, a cura della Soprintendenza per i Beni Storici, Artistici e Etnoantropologici per le Province di Bologna, Ferrara, Forlì-Cesena, Ravenna e Rimini.
La giornata di sabato 24 novembre si dipana all’interno del Palazzo della Pilotta di Parma (Strada della Pilotta, 5) nelle tre sedi della Galleria Nazionale, del Teatro Farnese e del Museo Archeologico Nazionale.
Il programma è incentrato sul tema della condizione femminile nell’antichità classica, con particolare riferimento al difficile rapporto con un potere politico gestito prevalentemente dagli uomini e di cui le donne molto raramente potevano essere protagoniste.
La giornata si apre alle ore 10.30 con la rappresentazione di “Le Troiane” di Euripide, la tragedia che più di ogni altra mette in scena la violenza in tutte le sue forme, attraverso la sfortunata vicenda delle donne di Troia che, dopo la caduta della città e la sconfitta dei loro uomini, affrontano il proprio destino con dignità quasi eroica. L’opera è messa in scena dall’Associazione allievi del Liceo Ginnasio “G. D. Romagnosi” di Parma e si tiene nell’incantevole cornice del Teatro Farnese: i posti sono limitati ed è obbligatoria la prenotazione al Museo Archeologico Nazionale di Parma, telefono 0521.233718
A seguire, verso mezzogiorno, visita guidata gratuita alla Galleria Nazionale a cura degli storici dell’arte della Soprintendenza per il Patrimonio Storico, Artistico e Demoetnoantropologico di Parma e Piacenza.
Nel pomeriggio, alle ore 16,30 l’archeologo Mario Cesarano conduce nel Museo Archeologico Nazionale una visita-conferenza dal titolo “Quale impero senza le donne?” Il percorso tra le statue di membri della dinastia imperiale, rinvenute nella basilica romana di Veleia ed esposte nel museo, fornisce il pretesto per approfondire il tema del rapporto tra donne e potere nell’antichità con particolare riferimento al ruolo delle donne nella costruzione della dinastia giulio-claudia.
L’iniziativa di domenica 25 novembre a Ferrara si apre alle ore 16.30 nel Salone delle Carte Geografiche del Museo Archeologico Nazionale, con sede a Palazzo Costabili detto di Ludovico il Moro (Via XX Settembre, 122).
Qui docenti di cinematografia, semiotica e criminologia (tra cui Alberto Boschi, Giovanna Cosenza e Gemma Marotta), insieme a personaggi del mondo del cinema e del giornalismo, danno vita a “Rappresentare la violenza. La violenza sulle donne nelle arti visive, dalla ceramica greca al cinema moderno, agli spot della politica di informazione”, incontro-dibattito con corredo di filmati. L’evento alterna la proiezione di spezzoni di film relativi all’argomento a una riflessione sulle diverse modalità di rappresentazione della violenza sulle donne dall’antichità ad oggi e sulle reazioni psicologiche e culturali che esse suscitano.
Segue alle ore 18 lo spettacolo “Tacchetti Rossi….Scena da uno Stupro”, scritto e diretto da Laura Masielli, con protagonisti i ragazzi della scuola di Recitazione “La Stazione dei Piccoli Artisti” di Cerveteri (RM) diretti da Maria Concetta Galluso.
Alle ore 19, inaugurazione della mostra “Sotto i nostri occhi”, allestita con i vasi attici esposti nel museo che raffigurano scene del mondo etrusco/greco legate all’argomento: l’esposizione, che durerà alcuni mesi, sarà ampliata l’8 marzo 2013 (in occasione della Giornata della Donna) con opere fotografiche prodotte dagli allievi dell’Accademia delle Belle Arti di Bologna.
Chiude l’iniziativa il concerto tenuto dai maestri Pino Iodice al pianoforte e Giuliana Soscia alla fisarmonica.
Tra le finalità della giornata c’è anche quella di sostenere le attività del Centro Donna Giustizia di Ferrara, che interverrà con propri rappresentanti.
Tutte le iniziative vogliono contribuire a riflettere su un tema spesso alla ribalta delle cronache ma per molti versi percepito come lontano o, peggio ancora, come privato. In considerazione del carattere dell’evento, è stato richiesto l’Alto Patronato della Presidenza della Repubblica.
Al programma del 23-25 novembre si collegano altre attività, rivolte in particolare al mondo della scuola, per mantenere viva l’attenzione sul tema anche oltre la giornata del 25 novembre. Tra queste, visite guidate nei musei del territorio e progetti didattici tra cui quello del Museo Archeologico Nazionale di Parma, che dedicherà approfondimenti specifici al tema del ruolo della donna nell’antichità anche nella programmazione didattica per l’anno 2012-2013, per il quale sono stati predisposti dei percorsi destinati alle scuole elementari e superiori.
L’iniziativa è promossa dalla Soprintendenza per i Beni Archeologici dell’Emilia
Romagna in collaborazione con le Soprintendenze per i Beni Storici, Artistici e
Etnoantropologici per le province di Bologna, Ferrara, Forlì-Cesena, Ravenna e
Rimini e per le province di Parma e Piacenza, le Università degli Studi di
Verona, Bologna, Ferrara, Roma la Sapienza, l’Associazione allievi del Liceo
Ginnasio “G. D. Romagnosi” di Parma, l’Associazione Culturale “La Stazione dei
Piccoli Artisti” di Cerveteri (RM) e i maestri Pino Iodice e Giuliana Soscia
Organizzazione di Simona Carosi, Mario Cesarano, Laura Forte, Annalisa Pozzi
e Claudia Tempesta (archeologi SBAER)
Fonte: www.tafter.it
Segnala:
Amalia Di Lanno