Pasolini Roma
15 aprile - 20 luglio 2014
Tre capitali europee, Barcellona, Parigi, Berlino, si associano a Roma per celebrare con un progetto innovativo la figura di Pasolini, l'intellettuale del XX secolo che più di ogni altro è riuscito ad reinterpretare l'immagine della città di Roma, incarnandola in chiave poetica.
Per Pasolini Roma non fu semplicemente uno scenario cinematografico o un luogo in cui vivere. Con questa città egli ha avuto una relazione passionale, fatta di sentimenti misti di amore e odio, di fasi di attrazione e rifiuto, di voglia di allontanamento e di piacere del ritorno. Le circostanze difficili del suo arrivo a Roma lo hanno catapultato in un mondo e in una lingua non suoi, appartenenti ai sottoproletari delle borgate in cui la precarietà della sua situazione economica lo costringeva a vivere. Dalla scoperta di questo universo del tutto nuovo nascerà un'ispirazione potente ed è lì che Pasolini troverà, senza doverli cercare, i soggetti dei suoi primi romanzi e film. In seguito, per il Pasolini uomo pubblico e analista instancabile dell'evoluzione della società italiana, Roma sarà il principale punto di osservazione, il suo permanente campo di studio, di riflessione e di azione. Sarà anche il teatro delle persecuzioni che il poeta dovrà sempre subire da parte dei poteri di ogni genere, e dell'accanimento dei media che per 20 anni lo trasformeranno nel capro espiatorio, nell'uomo da demolire, a causa della sua diversità e della radicalità delle sue idee sulla società italiana.
La mostra sarà organizzata cronologicamente in sei sezioni, dall'arrivo dello scrittore a Roma nel 1950 fino alla notte della sua tragica morte ad Ostia nel novembre del 1975. Di tappa in tappa si ritroverà il filo conduttore che permetterà di tracciare - lungo un quarto di secolo - il percorso della sua incredibile vitalità creativa: i luoghi in cui ha vissuto, in cui ha ambientato romanzi e film, la poesia, il cinema, gli amici, gli amori, le persecuzioni, le lotte e gli impegni nella città. I disegni e dipinti di Pasolini, i suoi autoritratti, ma anche la galleria ideale dei pittori contemporanei da lui descritti con precisione in una poesia: Morandi, Mafai, De Pisis, Rosai, Guttuso. Mai prima d'ora una mostra su Pasolini è stata tanto ricca di ogni genere di materiali - molti dei quali finora inediti - che illuminano tutti gli aspetti delle sue molteplici attività. I visitatori avranno l'impressione che sia lo stesso Pasolini a parlare, a guidarli per scoprire insieme a lui un percorso imprevedibile, costantemente aperto gli incontri, ai dubbi, ai capovolgimenti, alle abiure, alle nuove partenze. Il visitatore scoprirà un uomo al tempo stesso straordinario (per la forza creativa, l'incredibile vitalità, la lotta perenne, la passione per tutto ciò che fa) e comune, con i suoi momenti di esaltazione, di fede, di entusiasmo, di allegria, ma anche di dubbio e di angoscia di fronte al mistero della vita e alla tragicità della storia.
Tre capitali europee, Barcellona, Parigi, Berlino, si associano a Roma per celebrare con un progetto innovativo la figura di Pasolini, l'intellettuale del XX secolo che più di ogni altro è riuscito ad reinterpretare l'immagine della città di Roma, incarnandola in chiave poetica.
Per Pasolini Roma non fu semplicemente uno scenario cinematografico o un luogo in cui vivere. Con questa città egli ha avuto una relazione passionale, fatta di sentimenti misti di amore e odio, di fasi di attrazione e rifiuto, di voglia di allontanamento e di piacere del ritorno. Le circostanze difficili del suo arrivo a Roma lo hanno catapultato in un mondo e in una lingua non suoi, appartenenti ai sottoproletari delle borgate in cui la precarietà della sua situazione economica lo costringeva a vivere. Dalla scoperta di questo universo del tutto nuovo nascerà un'ispirazione potente ed è lì che Pasolini troverà, senza doverli cercare, i soggetti dei suoi primi romanzi e film. In seguito, per il Pasolini uomo pubblico e analista instancabile dell'evoluzione della società italiana, Roma sarà il principale punto di osservazione, il suo permanente campo di studio, di riflessione e di azione. Sarà anche il teatro delle persecuzioni che il poeta dovrà sempre subire da parte dei poteri di ogni genere, e dell'accanimento dei media che per 20 anni lo trasformeranno nel capro espiatorio, nell'uomo da demolire, a causa della sua diversità e della radicalità delle sue idee sulla società italiana.
La mostra sarà organizzata cronologicamente in sei sezioni, dall'arrivo dello scrittore a Roma nel 1950 fino alla notte della sua tragica morte ad Ostia nel novembre del 1975. Di tappa in tappa si ritroverà il filo conduttore che permetterà di tracciare - lungo un quarto di secolo - il percorso della sua incredibile vitalità creativa: i luoghi in cui ha vissuto, in cui ha ambientato romanzi e film, la poesia, il cinema, gli amici, gli amori, le persecuzioni, le lotte e gli impegni nella città. I disegni e dipinti di Pasolini, i suoi autoritratti, ma anche la galleria ideale dei pittori contemporanei da lui descritti con precisione in una poesia: Morandi, Mafai, De Pisis, Rosai, Guttuso. Mai prima d'ora una mostra su Pasolini è stata tanto ricca di ogni genere di materiali - molti dei quali finora inediti - che illuminano tutti gli aspetti delle sue molteplici attività. I visitatori avranno l'impressione che sia lo stesso Pasolini a parlare, a guidarli per scoprire insieme a lui un percorso imprevedibile, costantemente aperto gli incontri, ai dubbi, ai capovolgimenti, alle abiure, alle nuove partenze. Il visitatore scoprirà un uomo al tempo stesso straordinario (per la forza creativa, l'incredibile vitalità, la lotta perenne, la passione per tutto ciò che fa) e comune, con i suoi momenti di esaltazione, di fede, di entusiasmo, di allegria, ma anche di dubbio e di angoscia di fronte al mistero della vita e alla tragicità della storia.
Pasolini Roma
15 aprile -
20 luglio 2014
Tre capitali
europee, Barcellona, Parigi, Berlino, si associano a Roma per celebrare con un
progetto innovativo la figura di Pasolini, l'intellettuale del XX secolo
che più di ogni altro è riuscito ad reinterpretare l'immagine della città di
Roma, incarnandola in chiave poetica.
Per Pasolini
Roma non fu semplicemente uno scenario cinematografico o un luogo in cui
vivere. Con questa città egli ha avuto una relazione passionale, fatta di
sentimenti misti di amore e odio, di fasi di attrazione e rifiuto, di voglia di
allontanamento e di piacere del ritorno. Le circostanze difficili del suo
arrivo a Roma lo hanno catapultato in un mondo e in una lingua non suoi,
appartenenti ai sottoproletari delle borgate in cui la precarietà della sua
situazione economica lo costringeva a vivere. Dalla scoperta di questo universo
del tutto nuovo nascerà un'ispirazione potente ed è lì che Pasolini troverà,
senza doverli cercare, i soggetti dei suoi primi romanzi e film. In seguito,
per il Pasolini uomo pubblico e analista instancabile dell'evoluzione della
società italiana, Roma sarà il principale punto di osservazione, il suo
permanente campo di studio, di riflessione e di azione. Sarà anche il teatro
delle persecuzioni che il poeta dovrà sempre subire da parte dei poteri di ogni
genere, e dell'accanimento dei media che per 20 anni lo trasformeranno nel
capro espiatorio, nell'uomo da demolire, a causa della sua diversità e della
radicalità delle sue idee sulla società italiana.
La mostra
sarà organizzata cronologicamente in sei sezioni, dall'arrivo dello scrittore a
Roma nel 1950 fino alla notte della sua tragica morte ad Ostia nel novembre del
1975. Di tappa in tappa si ritroverà il filo conduttore che permetterà di
tracciare - lungo un quarto di secolo - il percorso della sua incredibile
vitalità creativa: i luoghi in cui ha vissuto, in cui ha ambientato romanzi e
film, la poesia, il cinema, gli amici, gli amori, le persecuzioni, le lotte e
gli impegni nella città. I disegni e dipinti di Pasolini, i suoi autoritratti,
ma anche la galleria ideale dei pittori contemporanei da lui descritti con
precisione in una poesia: Morandi, Mafai, De Pisis, Rosai, Guttuso. Mai prima
d'ora una mostra su Pasolini è stata tanto ricca di ogni genere di materiali -
molti dei quali finora inediti - che illuminano tutti gli aspetti delle sue
molteplici attività. I visitatori avranno l'impressione che sia lo stesso
Pasolini a parlare, a guidarli per scoprire insieme a lui un percorso
imprevedibile, costantemente aperto gli incontri, ai dubbi, ai capovolgimenti,
alle abiure, alle nuove partenze. Il visitatore scoprirà un uomo al tempo
stesso straordinario (per la forza creativa, l'incredibile vitalità, la lotta
perenne, la passione per tutto ciò che fa) e comune, con i suoi momenti di
esaltazione, di fede, di entusiasmo, di allegria, ma anche di dubbio e di angoscia
di fronte al mistero della vita e alla tragicità della storia.
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amalia di Lanno