Maria
Jose' Arjona in collaborazione con Marvel Benavides. Un atto di
trascrizione del codice Morse nel linguaggio del corpo. In questo modo
sono tradotti i 30 articoli che compongono la Dichiarazione Universale
dei Diritti dell'Uomo (1948) in un testo visivo.
comunicato stampa
a cura di Eugenio Viola
La ricerca performativa di Maria José Arjona è tesa ad
un'esplorazione delle potenzialità del corpo, inteso come entità vivente
che sente, agisce e reagisce. Un corpo che diviene potente mezzo di
comunicazione visiva, scambio di energia simbolica tra l’artista e il
pubblico e cosciente produttore di significato. È un corpo che indaga,
attraverso gesti minimali e non gerarchizzati, i concetti di spazio e
tempo. Un corpo “universale”, avulso dalla propria esperienza personale e
da un particolare contesto sociale o politico di appartenenza. Per
questo motivo le azioni di Arjona conservano sempre una composta qualità
metaforica, differentemente dalla pratica di altri artisti provenienti
dal continente latino americano e che utilizzano la performance come
strumento di espressione privilegiato, rimettendo in atto, non di rado,
la violenza anche fisica sul proprio corpo.
Agent/Encoding/Flow è un atto di trascrizione del codice Morse nel
linguaggio del corpo. Il codice Morse è a sua volta un sistema di
trascrizione, il primo adottato nella telegrafia per lo scambio di
informazioni a lunga distanza, una sorta di antenato dell’odierna
comunicazione digitale, consistente in una serie di punti, linee e
intervalli, trasmessi attraverso impulsi elettrici intermittenti
generanti un suono che, una volta ricevuto, era ritradotto dal ricevente
in linguaggio.
Agent/Encoding/Flow recupera questo “antico” sistema di
codificazione, per tradurre i trenta articoli che compongono la
“Dichiarazione Universale dei Diritti dell’Uomo” (1948) in un testo
visivo, interpretato simultaneamente dalla coreografia di Marvel
Benavides e dalla sua decostruzione ad opera di Maria josé Arjona,
impegnate secondo modalità antitetiche ma complementari, a tradurre i
segni dell’alfabeto Morse in pura gestualità e movimento.
La “Dichiarazione Universale dei Diritti dell’Uomo” (1948), è noto, è
un codice etico di importanza storica fondamentale: il primo a sancire
universalmente i diritti che spettano all'essere umano, nonché punto di
arrivo di un dibattito filosofico di lungo corso, che dalla classicità
giunge fino ad oggi e i cui principi sono ormai considerati dalla gran
parte delle nazioni civili inalienabili eppure sono, ancora oggi, spesso
calpestati…
Agent/Encoding/Flow è il racconto metaforico di due storie, due
corpi e due presenze differenti, ognuna dotata di un’identità tanto
marcata quanto capace di interagire empaticamente e fisicamente con
l’altra, creando un cortocircuito straniante tra coreografia e
gestualità performativa. Ne risulta uno sguardo strabico, che emerge
dalle caratteristiche di una doppia visione che, attraversando la scena,
fa emergere un’azione fatta di riverberi, accostamenti, interazioni e
contrasti, in cui il linguaggio del corpo torna ad essere, ancora una
volta, simbolico, ricettore di connettività e “agente di codifica di un
flusso” che diviene scambio sociale, politico e culturale.
Eugenio Viola
María José Arjona (1973, Bogotá) vive e lavora tra Miami (USA) e Bogotá (Colombia).
Ha presentato sue performance in numerosi festival di performance e
istituzioni in Europa, America e America Latina, tra cui: Manchester Art
Gallery, (MIF-Manchester International Festival 2013); Museum of
Contemporary Art of Medellin, Medellin/Colombia, Location One, New
York/Usa, JCVA Gerusalemme (2012); N-CE Arte, Bogotá/Colombia, Museo Del
Banco De La Republica, Bogotá/Colombia, The Ballroom Marfa, New
York/Usa; The New Museum. New York/Usa, Museum of Modern and
Contemporary Art, Rijeka/Croatia (2011); Museum of Modern Art (Moma),
New York/Usa, Museo Madre, Napoli, Abramovic Studio at Location One, New
York/Usa, Brot Kunsthalle, Vienna/Austria (2010); / Haus Der Kulturen
Der Welt. Berlin/Germany (2009).
Ha partecipato inoltre alla IV Biennale di Marrakech (2012), alla
Biennale di Croazia (2011) e alla III Triennale di Guangzhou/China
(2008).
È stata artista in residenza al Watermill Center di New York (2009) e a Location One, New York (2012).
Nel 2010 ha partecipato alla riproposizione delle performance di
Marina Abramovic per The Artist Is Present, la retrospettiva
dell’artista al Museum of Modern Art (MoMA) di New York/USA.
Marvel Benavides
Ballerina colombiana, si forma nell’ambito del balletto classico e
successivamente diventa prima ballerina del Balletto Nazionale
Colombiano (1982-89), con cui partecipa a numerose tournée
internazionali; parallelamente avvia una serie di incursioni nella danza
contemporanea, jazz, etnica e collabora col Teatro Nazionale di Bogotá.
Negli ultimi quindici anni ha fatto parte di numerose compagnie di
danza contemporanea, partecipando a numerosi festival (Seul, Miami,
Madrid, Seviglia, Cadice, Roma, Montevideo).
Ha svolto workshop e corsi di danza in diversi paesi come Canada, Stati Uniti e Francia .
Inaugurazione 29 gennaio 2014 dalle ore 19,30
Performance ore 19.30
prometeogallery di Ida Pisani, Milan/Lucca
via G. Ventura, 3 20134 Milano
orari: lun-ven dalle 10.30 alle 18.30
Agent / Encoding / Flow
dal 29/1/2014 al 7/3/2014
dal 29/1/2014 al 7/3/2014
lun-ven 10.30-18.30
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amalia di Lanno