STEEL AND FREEDOM
Wilfrid Almendra, Milène Guermont, Roberta Lima, Benjamin Sabatier
a cura di Lara Pan
Via Vigevano 8 – 20144 Milano
Tel. +39 02 36535196
info@ottozoo.com
6 marzo - 20 aprile 2013
martedì-venerdì, 12–19; sabato 14-19
INAUGURAZIONE: MERCOLEDÌ 6 MARZO, ORE 18.30
Milano, marzo 2013
OTTO ZOO presenta Steel and Freedom, una mostra collettiva con opere di
Wilfrid Almendra, Milène Guermont, Roberta Lima e Benjamin Sabatier.
La mostra, curata da Lara Pan, propone una riflessione sul legame che
intercorre tra arte e processi industriali e artigianali, sulla
relazione, ormai sempre più urgente, tra arte e lavoro. Gli artisti
presenti in mostra sviluppano una ricerca che mira a una
“sincronizzazione” delle percezioni, proponendo uno studio della società
che integra in un unico momento prospettive estetiche, economiche,
politiche e spirituali. Essi utilizzano materiali come ferro, cemento,
legno,
granito, asfalto, sviluppano metodi artigianali e producono
opere profondamente collegate a un determinato contesto socio-culturale.
Con i loro lavori esprimono nuove forme di linguaggio attraverso un
processo di riconfigurazione.
Wilfrid Almendra (1972, Cholet –
Francia; vive e lavora a Cholet) realizza sculture e installazioni che,
partendo da modelli realmente esistenti, indagano principalmente la
deriva dell’Utopia Modernista nella “suburbia” americana.
In mostra
sono presenti alcuni lavori bi-dimensionali provenienti dalle serie
Basement (2011), uno studio sui prototipi di case monofamiliari a
Phoenix (Arizona), e Killed in Action (Case History Studies) (2009),
tratta da un iconico e idealistico progetto abitativo del dopoguerra,
che ha molto
influenzato l’architettura residenziale americana anche negli anni a seguire.
Il lavoro di Almendra è stato presentato al FRAC Île-de-France, al
Centre d'art contemporain di Meymac e alla galleria Bugada e Cargnel di
Parigi e tra breve alla Fondation d'Entreprise Ricard. L’artista ha
inoltre partecipato a numerose collettive in istituzioni internazionali,
presso il Museum of Contemporary Art di Chicago, il Musée d'art
contemporain di Bordeaux, la Biennale de Lyon del 2007, La Friche La
Belle de Mai di Marseille e prossimamente al Centre Pompidou di Metz.
Milène Guermont (1981, Normandia; vive e lavora a Parigi) crea sculture
di cemento, alle quali, grazie anche alla sua formazione come
ingegnere, dona un senso di vitalità e dinamismo. A Milano presenta tre
lavori della serie Grey Wavy: fogli liscissimi di cemento, su cui in un
lato compaiono paesaggi lunari formati da piccoli crateri. In
questo incontro di leggerezza e pesantezza, movimento e staticità,
Guermont coglie e sviluppa un elemento spirituale capace di forte
seduzione.
Il lavoro di Guermont è stato esposto alla Fondation
Cartier di Parigi, al New Art Center di New York e al Salt Lake Art
Center.
La sua esperienza di architetto caratterizza le
performance di Roberta Lima (1974, Manau – Brasile; vive e lavora a
Vienna), in cui il pubblico è invitato a verificare gli effetti di
alcune azioni su elementi architettonici da lei costruiti.
In mostra
sono presenti due video e una serie di fotografie, legate alla
performance Displacement, avvenuta nel 2012 alla White Box di New York,
in cui alcuni documenti relativi all’evento venivano seppelliti in un
cubo di cemento, successivamente distrutto. In questo lavoro l’artista
fa riferimento, in maniera più o meno inconscia, alle teorie
dell’architettura di genere (di Dolores Hayden) e della biopolitica,
utilizzando vari elementi per approfondire il concetto di dislocamento
ed evacuazione.
Lima ha esposto il proprio lavoro nelle gallerie
Raum mit Licht, Kap Christine Koenig e Gabriele Senn di Vienna, Amelie
Gallery 798 di Pechino, alla 11th International Cairo Biennale, alla
Kapelica Gallery di Lubiana, Charim Galerie di Vienna e White Box di New
York.
Benjamin Sabatier (1974, Le Mans; vive e lavora a
Parigi), si interroga sul valore degli oggetti e dei materiali nella
realtà socio-economica del consumismo e della globalizzazione. I tre
lavori esposti, Tréteaux II, Trépieds e Beam, sono sculture costruite
con metallo, cemento, granito o legno. Pur accentuando la componente
artigianale e manuale, esse presentano una morfologia che le rende prive
di un utilizzo concreto. L’interesse di Sabatier si concentra proprio
sui confini che separano la funzione di un oggetto, il suo valore (in
relazione ai materiali utilizzati e al lavoro necessario alla
costruzione), e il valore che invece acquisisce raggiungendo lo status
di opera d’arte.
Sabatier ha avuto mostre personali al Centre d'art
contemporain di Besançon, alla Galerie Jérôme de Noirmont di Parigi, e
alla Bodson-Emelinckx Gallery di Bruxelles. Ha realizzato performance al
Centre Pompidou e al Palais de Tokyo di Parigi; ha inoltre partecipato a
mostre presso il Cabaret Voltaire di Zurigo, la II Moscow International
Biennale for Young Art, il Centre d’Art Contemporain di Meymac e la
Deitch Projects di New York.
Segnala:
Amalia di Lanno