mercoledì 25 maggio 2011

Autori e premiati di ..incostieraamalfitana.it 2011






incostieraamalfitana.it 2011

26 scrittori per il Premio costadamalfilibri…e poi Mannoni, Cusenza,

De Canio, Germani, Moncalvo, Cotto, Voto, Mengestu, Zoffoli, De Riso,

Sono Aldo Cazzullo (28 maggio), Alessandro Cecchi Paone e Umberto Veronesi (3 giugno), Giovanna Querci Favini e Giada Gerli (11 giugno), Carmelo Pecora (17 giugno), Valerio Vancheri (18 giugno), Luigi Alberto Cannavale e Giacomo Gensini (19 giugno), Isabella Tramontano (20 giugno), Stefano Piccirillo e Gabriele Bojano (22 giugno), Antonello Colonna (25 giugno), Giacomo Ricci (28 giugno), Massimo Canu (30 giugno), Fabrizio Failla e Fabio di Benedetto (1 luglio), Francesco Gesualdi (3 luglio), Giuseppe Novero (4 luglio), Alessandro Rostagno (5 luglio), Antonella Petitti e Orazio Patti (6 luglio), Antonella Colonna Vilasi (7 luglio), Armando Spataro e Raffaele Sardo (11 luglio) gli autori dell’edizione 2011 della kermesse letteraria …incostieraamalfitana.it.

Il programma dell’evento, che si concluderà il 15 luglio con l’assegnazione del Premio costadamalfilibri, è stato annunciato, in un incontro con la stampa presso l’Accademia Spettacolo e Comunicazione di Cesare Lanza a Roma, dallo stesso padrone di casa e da Alfonso Bottone, direttore organizzativo della kermesse costiera.

L’edizione 2011 di ..incostieraamalfitana.it si snoderà tra le splendide piazze e piazzette di Atrani, Cetara, Minori, nello scenario unico del Fiordo di Furore, sulla suggestiva Terrazza sul mare del Porto di Maiori, all’Hotel Raito e nella magica cornice di Villa Guariglia a Vietri sul Mare, nell’ospitale My Charming House di Marmorata di Ravello.

A decretare i vincitori tanti i nomi illustri che compongono la Commissione dei premi dell’edizione 2011: Mauro Mazza, direttore di RAI Uno, Cesare Lanza, autore di “Buona Domenica” e del “Festival di Sanremo”, Simonetta Matone, magistrato; Antonella Martinelli, co-autrice di “Porta a porta”, Renzo Rossellini, produttore cinematografico, Emilio Albertario, caporedattore del TG2, Paolo Di Giannantonio, giornalista RAI, Fabrizio Failla, inviato RAI Sport, Ivo Mej, Caposervizio Cultura e Spettacoli di TgLa7, Alessandro Campi, direttore di “Rivista di Politica” , Gianfranco Coppola, caposervizio RAI, Vittoriana Abate, inviata RAI, Tony Eustor, giornalista e autore televisivo, Elisa Costanzo responsabile dell’ufficio stampa della Svimez , Daniela Lombardi, giornalista e scrittrice, Alessia Passatordi, responsabile comunicazione di Medialine group, Gianluca Ferrara, editore, Daniele Caramagna, produttore televisivo, Alfonso Bottone, direttore organizzativo di “…incostieraamalfitana.it”.

E, nel corso della conferenza stampa romana, sono stati annunciati i nomi dei primi vincitori dei vari Premi che saranno consegnati nell’ambito della manifestazione: il giornalista RAI Maurizio Mannoni (Uomo/Donna del mio tempo sezione Attualità), il direttore de “Il Mattino” Virman Cusenza (Uomo/Donna del mio tempo sezione Cultura), l’allenatore Gigi De Canio (Uomo/Donna del mio tempo sezione Sport), l’imitatrice Gabriella Germani (Uomo/Donna del mio tempo sezione Spettacolo); il giornalista Gigi Moncalvo e il direttore artistico del Premio De Andrè Massimo Cotto (Studio 254 Libri); la conduttrice di SKY Tg 24 Veronica Voto (…il mio libro); l’attrice de “I Cesaroni” e di “Maschi contro femmine” Marta Zoffoli e il pasticciere de “La prova del cuoco” Sal De Riso (Speciali ..incostieraamalfitana.it); lo scrittore etiope Dinaw Mengestu (Un mondo di…bambini); il blog PerPartitoPreso.org (Blog Award Costa d'Amalfi Medialine group- miglior blogger sociale 2011); le giovanissime rivelazioni canore Marlena Parisi e Nicola Perri (Studio 254).

Tra gli altri ospiti che si avvicenderanno nel corso dei tanti momenti di cultura, spettacolo, cinematografia e gastronomia previsti nell’edizione 2011 di ..incostieraamalfitana.it, l’attore Giorgio Caputo, protagonista di “Romanzo Criminale”; l’attrice Micol Olivieri, protagonista de “I Cesaroni”; la show girl Valeria Monetti, conduttrice di “Interno 138” su Arturo Sky.

Al termine della conferenza stampa di Roma, cui sono intervenuti, tra gli altri, Gabriella Germani, Tony Eustor, Stefano Piccirillo, Giorgio Caputo, Marta Zoffoli, i rappresentanti delle Amministrazioni comunali e

tanti amici di ..incostieraamalfitana.it, tra cui gli scrittori Vito Bruschini e Lello Aufiero, l’occasione per gustare uno dei luoghi incantati della nostra penisola, attraverso gli “stuzzichi” della tradizione campana, rielaborata dallo chef Giuseppe Francese della “Cucina Antichi Sapori” di Tramonti, accostati con i Vini doc dell’Azienda Agricola Reale, anch’essa di Tramonti. A seguire i sapori del “Dolce d’Amalfi” creato da Sal De Riso, accompagnato dai liquori, i rosoli e le creme realizzati dalle aziende di trasformazione del classico limone “sfusato amalfitano” aderenti al Consorzio di tutela del limone IGP Costa d’Amalfi, presieduto da Marco Aceto. Con la collaborazione dell’Associazione Provinciale Pasticcieri Salernitani e del suo presidente, il maestro pasticciere Fulvio Russo.

La rassegna lascia la capitale per far tappa a Salerno, dove il 27 maggio, presso la libreria Guida verranno consegnati i premi del Concorso “Scrittore in… banco”.


Programma e aggiornamenti sul sito http://www.incostieraamalfitana.it/



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Personale di FRANCO GIRONDI alla Galleria Arianna Sartori di Mantova






FRANCO GIRONDI
Canto e luce
dal 28 maggio al 9 giugno 2011

Galleria "Arianna Sartori"
Mantova - via Ippolito Nievo, 10 - tel. 0376.324260
Franco Girondi: “Canto e luce”
Date: dal 28 maggio al 9 giugno 2011
Inaugurazione: Sabato 28 maggio, ore 18.00
Presentazione: Renata Casarin
Orario di apertura: 10.00-12.30 / 16.00-19.30. Chiuso festivi

La Galleria “Arianna Sartori - Arte & object design” di Mantova, in via Ippolito Nievo 10, presenta la mostra personale dell’artista Franco Girondi intitolata “Canto e luce”, l’esposizione è fissata per Sabato 28 maggio 2011 alle ore 18.00 con presentazione di Renata Casarin. L’esposizione, curata da Arianna Sartori, rimane aperta al pubblico fino al 9 giugno, con i seguenti orari: 10.00-12.30 / 16.00-19.30, chiuso festivi.

FRANCO GIRONDI: Canto e luce
Il corpo della pittura si frantuma in saette di colore che guadagnano la luce, spazzano via la notte e simbolicamente decretano la sconfitta delle tenebre, così Giovanni 1,5, una tela del 2011, pare riassumere, ispirandosi al famoso passo evangelico, l’istanza fondante il lavoro di Franco Girondi. Egli conferma con le opere prodotte negli ultimi cinque anni la sua modalità espressiva messa a punto nel percorso autocritico e autoreferenziale rivolto ad investigare l’apparizione della forma quale figurazione di una realtà interna all’Io, espressione di una modalità di sentire, che di opera in opera ricuce l’identità del soggetto performante. Si tratta di esprimere con la pittura il fluire di un immaginario che coincide con l’immagine collettiva sedimentata dal lavoro intellettivo e percettivo dell’artista, bisognoso di affidare alla tela una polisemantica imagerie, che riappacifica i contrasti, fuga i lati oscuri della mente, a favore di un respiro universale che canti l’armonia del creato, la comunione con creature incorporee che vegliano sugli umani, il soffio vitale che ci porta a guadagnare l’altrove.
Attribuire significato al segno è un’operazione superflua, non necessaria perché è il tracciare e condensare campi cromatici sul supporto il lavoro che l’artista sente di dover eseguire per dare risposta all’urgenza della pittura. La pittura diviene rivelazione per figure di un canto interiore, che trova dapprima nella scrittura sequenziale il modo di costituirsi a partitura ritmata, pulsante, quasi che il dipinto potesse mimare con i suoi toni iridati pausati dal bianco della tela il battito della vita. L’impiego in questa fase di pigmenti aranciati, di colori caldi - come in Hot Spirit del 2007, in Solare e in Sarabanda del 2009 -, rafforza il tema simbolico ricorrente in Girondi, vale a dire l’espressione di una spiritualità, di un afflato universale che potrebbe apparentarsi a una concezione teosofica del mondo, la cui visione è ben dentro l’arte del secolo XX, da Kandinsky a Balla, a Malevič, sino allo statunitense Louis Morris.
L’argomento ricorrente nei soggetti dei quadri è il soffio, titolo di una tela del 2010, declinato nella variante del vento, come in Zefiro del 2010, inteso anche come respiro, come slancio vitale che conduce ad un abbraccio, che sancisce l’unione fra la creatura e il demiurgo creatore. I dipinti di Girondi esistono nell’aria, nella luce tersa di mattini ritrovati dopo apocalittiche visioni, Scivola, Volo - sempre del 2010 - esprimono ancora questa tensione verso spazi siderei, mediante un movimento della pennellata colore orizzontale e la persistenza di figure saettanti in bilico tra l’apparire e lo svanire in code iridate.
L’artista s’inscrive sulla tela talora per figura, come in Incorporeo del 2011, o in Io sono qui del 2009, mediante modalità espressive solo in apparenza differenti poiché Girondi sa che l’immaterialità ha comunque un peso; sa che la sostanza intangibile che abita l’inconscio e forma la mente ha una consistenza capace di soverchiare la gravità dei nostri corpi, per poter far guadagnare orizzonti di luce. La coscienza del proprio esserci nello spazio e nel tempo è nodo essenziale per raggiungere la dimensione totalizzante dell’universo che ci è dato di immaginare, di sentire, di esprimere anche attraverso l’arte. Così la danza, la coralità, anche nella valenza di unione concorde, che Girondi richiama nelle sue opere rinviano alla tensione verso la condivisione, la partecipazione del singolo alle istanze vitali e vitalistiche che governano ogni essere esistente sulla terra. C’è un’ansia mistica ma anche panica in questa più recente produzione dell’artista mantovano che rinvia a quel nodo del rapporto armonico fra uomo e natura, fra uomo e demiurgo creatore che sta alla base dell’arte classica e nel tempo di ogni tentativo di ragguagliare l’intesa felice fra uomo e divino, ben espressa ad esempio nell’arte di Matisse, di De Chirico e nella prima fase dei protagonisti della Die Brücke.
Il tema della bellezza che sintetizza la ricerca o l’espressione dell’armonia fra sé e il mondo è centrale nel lavoro di Franco Girondi, la pittura diventa lo strumento di rivelazione di una condizione o di un’aspirazione ad un sentire perfetto, in sintonia con una verità interiore che diviene coscienza ed etica del vivere e del fare. Anche con il ricorso della semplicità della tecnica espressiva, dei mezzi impiegati, così l’arte diventa prassi quotidiana, via possibile di ricerca e di esiti che diventano sempre nuovi ricominciamenti.




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ARIANNA SARTORI
ARTE & OBJECT DESIGN

Via Ippolito Nievo, 10 - 46100 MANTOVA
Tel: 0376.324260 - info@sartoriarianna.191.it

lunedì 23 maggio 2011

Presentazione del libro L'ultima passeggiata di Gabriella Guidi Gambino (Mursia)






Un libro da vivere
Ricostruzione interattiva di scene e personaggi del romanzo
L'evento coinvolgerà attivamente lo spettatore, guidato lungo un percorso attraverso le pagine del libro, in un viaggio che lo metterà faccia a faccia con volti, passioni, atmosfere del delitto romano, tenendo in serbo per lui scioccanti colpi di scena.
Ingresso libero fino a esaurimento posti
è gradita la conferma

L'Ultima passeggiata vi aspetta in libreria
Librerie consigliate:
Libreria Croce, Corso Vittorio Emanuele II, 156, 00186 Roma
Libreria Croce Rossella e C. srl, Viale Cortina d'Ampezzo, 351, 00135 Roma
Libreria Manzoni, Viale dei Parioli, 16, 00197 Roma
Libreria Maraldi, Viale dei Bastioni di Michelangelo, 7, 00192 Roma
Libreria Velitti, Piazza Stefano Jacini, 1, 00191 Roma
Cartotecnica Velitti, Via di Vigna Stelluti, 12, 00191 Roma
Libreria Mursia, Via Galvani, 24, 20124 Milano


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Ai Magazzini della Lupa di Tuscania










Maurizio Gregorini con “L’odore del nulla o l’eresia del Cristo scomposto” e Raffaella Belli con “Elitra diafana-Partitura"
Sabato 11 giugno alle ore 19.00 ai Magazzini della Lupa di Tuscania un affascinante incontro letterario con Maurizio Gregorini e Raffaella Belli che ci presenteranno i loro ultimi lavori poetici “L’odore del nulla o l’eresia del Cristo scomposto” e “Elitra diafana- Partitura” con l’intervento di Agostino Raff e Vincenza Fava. Maurizio Gregorini, giornalista, scrittore e poeta ritorna alla poesia dopo nove anni con un inedito volume in cui: “La tenuta, la tensione al calor bianco non deve nulla alle influenze culturali del circostante. Questa poesia è gloriosamente isolata, si percepisce prorompente, nativa. Ha la vivezza e talvolta l’oscurità oracolare di una voce altra che travolge il parlante. Così sarà il lettore a gestire con libera volontà la comparazione al potente e cosmico L’Être et le Néant di Sartre, ai giardini di Lorca la parola musicale e accorata; allo sdegno blasfemo di Artaud la violenza di approccio; al percorso tormentoso di Huysmans il cammino nei rovi della Speranza come virtù teologale; all’Ulrich musiliano l’apertura finale alla trascendenza della stessa dottrina ; o richiamare le semplici sublimi altezze di Caterina, delle due Terese, di Juan de la Cruz, fino a Turoldo” scrive Agostino Raff nella postfazione. Dieci anni separano il nuovo libro di poesie di Raffaella Belli dal suo esordio in versi, avvenuto con “Pensieri d’azzurro”; tempo in cui la poetessa ha potuto maturare ed accettare con chiarezza, dentro di sé, la peculiare voce della sua poesia, un canto che sfugge alla cronologia e si impossessa di una sequenza privata, tutta intrisa di musica, che interagisce con la cognizione del potere creativo. “La tematica della natura, ricorrente nella sua opera quanto il bisogno intimo di mostrarne all’altro il suo spettacolo, fa sì che il poeta ponga il suo sentire al limite del comprensibile, tuttavia nitidamente chiaro se ‘letto’ con attenzione in ogni sua parola espressiva: “Un tuffo scellerato/ mi portò ad infrangere il mare./ Con un’altra carezza/ l’onda generosa/ accolse gli inquieti deliri”” scrive Maurizio Gregorini nella prefazione.




Vedo Maurizio Gregorini come un essere siderale, gli occhi
sgranati sull’Universo.
Una poesia gridata, la sua, in questo “Cristo scomposto”,
grido che si fa urlo in cento echi, dunque coro, dunque tintinnàbula
(l’amato Arvo Pärt) che fanno strazio (nostalgia
solenne, placata) e ti straziano. Suoni della Terra Madre, scaturigini,
si concretano nel rito sacrificale con un tormento
a ritroso, dalla metafora dell’Eucarestia al Cristo dell’origine.
Corpo Immenso e Sanguinolento che dalla Croce Ti
Minaccia (le maiuscole sono dovute perché l’indignazione
del poeta è qui Sacra e Maiuscola) quasi a chiedere che la
tortura si faccia eterna e tu contribuisca – peccatore richiesto
e fatale – con l’ennesimo colpo.
A spendersi totalmente anima e corpo su questo Calvario
raggiunto, è il cantore del poema incandescente, fuoco che
mano a mano trascolora nella solitudine fredda delle lacrime.
Esse attendono chi si è battuto contro il Cristo Sanguinante
assaltandolo sul patibolo in un corpo a corpo necessario per
realizzare nell’inesausta violenza il simbolo divino come
uomo.
Questo passo coraggioso e tremendo è un poeta a compierlo,
forte della sua capacità di sfida e di rimorso, di organizzare
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un gioco crudele col Messia Sterminatore per smascherarlo e
riconoscerlo nella propria passione, nel corpo-in-sé, nel proprio
sangue di uomo solo.
La tenuta, la tensione al calor bianco di questa poesia non
deve nulla alle influenze culturali del circostante. Questa
poesia è gloriosamente isolata, si percepisce prorompente,
nativa. Ha la vivezza e talvolta l’oscurità oracolare di una
voce altra che travolga il parlante.
Così sarà il lettore a gestire con libera volontà la comparazione
: al potente e cosmico “L’Être et le Néant” di Sartre,
allora, far risalire il “Nulla” del titolo ; ai giardini di Lorca la
parola musicale e accorata ; allo sdegno blasfemo di Artaud la
violenza di approccio ; al percorso tormentoso di Huysmans il
cammino nei rovi della Speranza come virtù teologale ; all’Ulrich
musiliano l’apertura finale alla trascendenza della stessa
dottrina ; o richiamare le semplici sublimi altezze di Caterina,
delle due Terese, di Juan de la Cruz, fino a Turoldo.
Bisogna accostarsi al cristallo iridescente di questo breve e
sacro poema di Gregorini col pudore inebriato che lui stesso
cela ed esercita, per innamoramento, verso il mondo vivo.
È la meraviglia insostenibile della vita, che lui tenta di scalfire,
di ferire, di massacrare. Per risponderle.
Ma la risposta è impossibile.
Non restano che i battiti del cuore. Quelli perenni del
Cristo, e i nostri, che un giorno si fermano.
Agostino Raff

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Vincenza Fava

domenica 22 maggio 2011

“Restaurant Burlesque” Venerdì 27 Maggio 2011 h. 19.30 c/o Trattoria 1902, Via Coti Zelati 82, Palazzolo Milanese










Trattoria 1902
presenta
Restaurant Burlesque
Dove il peccato è per-dono

a cura di Indira Fassioni e Nicoletta De Biasi

27 Maggio 2011

Ore 19,30 – "Obiettivo Notte"

Fotografie di Daniele Fragale

Aperitivo con l'artista




Ore 20,30 – cena ed esibizione Burlesque

con Jezabel Dove

Letture di poesie a sfondo erotico a cura di Silvia Sala + Planète Amoureuse

c/o Trattoria 1902, via Coti Zelati 82, 20030 Palazzolo Milanese, Milano

Cedete a ipnotiche e sinuose emozioni e oltrepassate la soglia della voluttà per inebriarvi, intimoriti, delle promesse e delle attese sospese.

Signori, lo spettacolo può avere inizio; i vostri sensi saranno i veri protagonisti presso l’incantevole Trattoria1902: atmosfere liberty sussurrano dettagli struggenti di silenziosi incontri.

Si brinda alle 19,30 con un intimo aperitivo artistico: il creativo ed eclettico Daniele Fragale, classe ’77, presenterà il suo progetto fotografico “Obiettivo Notte”.

“Osservare le fotografie di Daniele Fragale è come tuffarsi sorridendo nella gustosa e morbida panna; Sono pink, sono glam; sono caramelle di bambini mai cresciuti, filanti di zucchero e glassate di brillantini glamour”, come ama ricordare l’autore stesso citando il commento di un’amica. Le fotografie esposte ritraggono volti nascosti e maschere reali, fantasie e pudori dei protagonisti delle serate milanesi: feste a tema, party privati, vernissage stravaganti, aperitivi alla moda.

Ritmanti inquadrature di corpi con messa a fuoco musicale, emozioni rubate e restituite; un omaggio curioso ma discreto allo spirito seducente e magnetico della notte e ai suoi personaggi. Palpiti di vita pulsante, gocce di sguardi colorati e contagiosi, sorrisi ingannevoli e dolci canditi di follia, il divertimento e la meraviglia di un incontro, l’attesa rimandata del domani e l’onirico chi vuol esser lieto sia.

Alle 20,30 il sipario del desiderio vi porterà a gustare la cena avvolti dalla sensualità dell’esibizione Burlesque di Jezabel Dove. Un nome che evoca immagini demoniache e candide visioni, degli occhi penetranti su un viso diafano. Jezabel Dove vi accompagnerà in un'ipnotica danza degli opposti in cui il richiamo del peccato e la serenità' della purezza convivono in un'armonica alchimia.

La performance di Jezabel dove sfiora i sensi, fluttua nella bellezza: è un evanescente richiamo all’incantesimo della seduzione, un lento s-coprire di dettagli di candido turbamento.

Dopo l’esibizione, parole d’amore scivoleranno provocanti: l’attrice teatrale Silvia Sala ci condurrà nelle stanze segrete della letteratura interpretando le poesie raccolte all’interno del progetto “Planète Amoureuse” di Indira Fassioni, versi graffianti sul corpo e sull’amore carnale.




MENU CENA

Antipasto: Insalata di mare con pomodorini e olive

Primo: Risotto crema di zucchine e vongole veraci

Secondo: Totano ripieno con insalatina di campo

Acqua e vino inclusi

€ 25

È indispensabile la prenotazione.
Trattoria 1902

Via Coti Zelati 82, 20030 Palazzolo Milanese, Milano

http://www.trattoria1902.it/

Rosaspinto Direzione Artistica e Ufficio Stampa

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Colle dell'Arte




Appuntamento da non perdere a Calcata nuova (località Colle) sabato 28 maggio dalle ore 16.00 alle ore 20.00 con il vernissage della collettiva “Colle dell’Arte”organizzata dall’Associazione culturale Il Granarone di Marijcke Van Der Maden in collaborazione con il Comune di Calcata e il Parco Regionale della Valle del Treja. All’inizio dell’estate l’Arte va in campagna, le opere sposano la natura. Circondati da ulivi rigogliosi, i supporti dei filari d’uva, come per incanto, si trasformano in TOTEM allineati come colonne di un tempio dedicato alle divinità della creatività, della fantasia e dell’Arte. La mega installazione, ideata da Piero Sensi artista e socio del Granarone di Calcata, sarà permanente e, ogni anno, gli artisti si daranno appuntamento al “Colle”, in un momento conviviale per apportare alla propria opera modifiche, restauro o sostituzioni. Visitare la mostra, quindi non sarà solo un incontro con l’Arte ma un appuntamento con la natura, un salutare contatto con la Madre Terra.
Saranno presenti le opere degli artisti: Enrico Abenavoli, Domenico Campisano, Paolo Camiz, Giuseppe Canali, Giovanni Carpentieri, Lucia Cenni, Jonas Clementoni, Cristina Crespo, Alessandro D’Ercole, Anna Del Vecchio, Anne Demyttenaere, Lucilla Frangini Ballerini, Galletto, Mario Giuliani, Domenico Malarbì, Mirna Manni, Gabriele Mazzara, Paolo Meloni, Ada Natale, Gianpiero Navarra, Eliana Prosperi, Sensi, Ivano Tomat, Marijcke Van Der Maden, Riccardo Wilzek. Per info: http://www.ilgranarone.com/ , tel. 0761/587855, mail: info@ilgranarone.com


Marijcke Van Der Maden

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Vincenza Fava











































































sabato 21 maggio 2011

Mostra personale di GRAZIA DEFLORIO a cura di Rosa Didonna interviene Mirella Casamassima Performance musicale di Ivan Piepoli






Galleria d'arte contemporanea GLOBALART di Rosa Didonna
Ugo Foscolo 29
Noicattaro, Italy



Mostra personale di GRAZIA DEFLORIO.


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...A cura di Rosa Didonna

Interviene
Mirella Casamassima

Performance musicale di
Ivan Piepoli

La mostra sarà visitabile dal 21Maggio al 19 Giugno
Tutti i giorni, ore 10-13 ; 16-20.


Essendo libertà da ogni obbligo l’arte è gioco; il gioco contraddice alla serietà dell’agire utilitario, ma poichè la libertà è il supremo dei valori, soltanto giocando si è veramente seri. E’, ancora, portata alle ultime conseguenze, l’idea di Schiller dell’arte come gioco e del gioco come libertà.
(G.C.Argan, 1970)


I temi che Grazia Deflorio predilige, nel suo lavoro artistico, sono il gioco e l’interattività:…non riesco a ricordare la prima volta che ho giocato con i colori. Credo di non avere mai smesso. Le mie opere cercano di far giocare anche gli adulti che spesso dimenticano di essere stati bambini.
L’atto del gioco è una componente essenziale nella creazione artistica. Le idee nascono quando l’inconscio e l’esperienza si mescolano insieme. I materiali che utilizzo per realizzare i miei lavori li ritrovo nei ricordi di infanzia. L’opera stessa si trasforma in un gioco per chi la osserva. (G.Deflorio).
Dunque dall’infanzia riaffiora il mondo magico e colorato della fantasia e della creatività: trottole, bambole, trenini e meccani si rincorrono nel percorso di montaggio e smontaggio, non solo pratico e materiale, ma anche dell’inconscio e del ricordo.
Buona parte dell’arte del novecento ha percorso questa strada: dai Giocattoli nella foresta di Savinio, in uno scollamento di memoria tra sogno e fantasmico, al giocattolo futurista, esaltante l’allegria, il colore, la sorpresa e l’immaginazione, alla dimensione più cerebrale di Duchamp che, del gioco degli scacchi fece una vera metafora del processo artistico.
E dal dadaismo parte lo spaesamento e lo straniamento dei materiali e degli oggetti: i bottoni di Grazia diventano bambole, magneti e calamite il rivestimento di un aereo-meccano.
Oggetti che, perdendo la loro funzione, si trasformano in altro: cambiamento di materia, luogo e funzione, primo atto di una serie di azioni necessarie perché la creatività si realizzi in opere compiute e artistiche, così come Bruno Munari ha sottolineato nella sua celebre Fantasia.
Secondo atto, il cambiamento di dimensione e peso: la trottola è grande, l’aereo è piccolo, i dadi fuori misura, e qui il gigantesco si sostituisce al piccolo e viceversa, secondo la migliore tradizione della letteratura fantastica o onirica.
Terzo atto, la relazione non logica tra cose opposte, ..bello come l’incontro fortuito tra una macchina da cucire ed un ombrello su un tavolo operatorio..: sulle facce dei dadi sono dipinti non i numeri, ma i volti degli amici, nel Gioco del quindici, non i numeri ma un trenino giocattolo da ricomporre. Il gioco degli opposti, l’eterna utopia dell’artista di ricreare l’unità e la sintesi.
L’opera si fa insieme al suo fruitore. Il pubblico, non più passivo e contemplante, agisce sull’opera, reiventandosi autore, in un gioco delle parti in cui la percezione fa riemergere quella creatività insita in tutti noi, ma spesso smarrita e sommersa… Portiamo lo spettatore al centro del quadro.. dissero i futuristi e da allora il processo non si è più fermato. L’artista-regista progetta interattivamente la sua opera invitando il pubblico alla partecipazione attiva, con regole predisposte secondo il migliore dei giochi, sempre però lasciando quel piccolo margine di imprevisto di ..uno scacco matto, casualità pura.
Così davanti alle opere di Grazia si spostano calamite, tasselli, chiodini di plastica, ricreando associazioni e relazioni di immagini nuove, giocando, perché no, a quello che Argan ha definito il gioco molto, molto serio, dell’arte.

Mirella Casamassima


Contatti:
Galleria GLOBALART di Rosa Didonna
Noicattaro (BA), via Ugo Foscolo 29
Tel.347/1843201
info@globalartweb.org

venerdì 20 maggio 2011

Incontro AMI.BE.C. vescovo






In un clima sobrio, di grande cordialità, si è svolto un incontro fra l’AMI.BE.C. (associazione culturale Amici Beni Culturali) e mons. Leonardo Bonanno, vescovo della diocesi di San Marco Argentano-Scalea. Eletto vescovo dal Santo Padre il 7 gennaio del 2011 mons. Bonanno è stato ordinato sacerdote il 27 giugno del 1971.
Si è distinto per la sua umanità, per una naturale capacità di ascolto e per una chiara propensione ai temi della cultura e dell’educazione.
Nel corso dell’incontro Lia Turano, responsabile AMI.BE.C. Calabria, ha consegnato a mons. Bonanno la rassegna stampa relativa al messaggio augurale dell’associazione indirizzato al prelato in occasione della sua nomina.

San Marco Argentano (Cosenza), 21 maggio 2011

SILVIO RUBENS VIVONE

"JESUS NEEDS YOU "







New York - Manhattan
Time Square
23 May 2011 h: 18:00

"JESUS NEEDS YOU "

Performance Pubblica dell'Artista Italiano Angelo Cruciani


23 maggio, Time Square, Manhattan, New York
Angelo Cruciani Artista e Performer italiano in visita negli States, presenterà pubblicamente la sua Nuova performance "Jesus needs you", performance di 2 ore che mostra un nuovo lato del Messia che rivoluzionò 2000 anni i pensieri occidentali. Questa Azione Artistica (nata da un percorso che in 7 anni ha portato l'artista a investigare la figura del Cristo sotto gli aspetti più umani) è l'epilogo di una visione: Gesù torna fisicamente sulla terra, cerca di correggere le cattive interpretazioni del suo messaggio, cerca l'amore che trasmise all'umanità, ma ciò che trova è unicamente il potere del simbolo che ha lasciato in mano agli uomini.
La Performance che partirà alle 18 [dal cuore della piazza più osservata del Mondo] vedrà un Messia desolato in cerca di amore, in cerca di calore, di abbracci, di cibo...di sopravvivenza in un mondo che sembra non aver più bisogno delle sue verità...o della Verità.
L'Artista si trascinerà per le vie di New York alla ricerca di uno sguardo, di occhi in cui specchiarsi, di un’anima che gli dimostri che c'è ancora spazio per chi cerca giustizia, per chi vuole qualcuno da amare, per chi non consuma economie ma coltiva sentimenti condividendoli con il prossimo.

Sarà possibile seguire in diretta la performance collegandosi al seguente link:
http://www.earthcam.com/usa/newyork/timessquare/

In Italia saranno le ore 24:00

L'Artista Angelo Cruciani lavora da anni attraverso la pittura, la street art e la performance intorno al concetto di divinità e umanità partendo propio dalla figura di Gesù che dichiara "esempio" di possibilità di trovare un equilibrio tra il Bene e il Male nell’incontro tra gli uomini, esattamente come per Siddharta.

Questa performance coincide con il 33° compleanno dell'Artista che dichiara: " il mio è un gesto che nasce da un forte bisogno di rinascita, di resurrezione. Mi crocifiggo attraverso gli sguardi indifferenti dei passanti per rinascere senza il bisogno dell'ego, poichè in questo passaggio epocale avverto l'esigenza collettiva di reinventare un sistema meno avido e più propenso alla condivisione. Voglio rasserenare chi sta soffrendo, presto la solitudine, grave cancro tecnologico/mondiale,verrà sconfitta”.

Ufficio Stampa Top Event
uffstampa.topevent@gmail.com

Official Website dell'Artista:
http://www.angelocruciani.com/


segnala:
Veronica Del Guercio --
Ufficio Stampa Top Event
Milano
uffstampa.topevent@gmail.com

Social Communication Project, 21 e 22 maggio, VIA PADOVA, MILANO‏



Social Communication Project
promosso da Reporting System Lac contemporary art – Liceo Artistico Statale Caravaggio
21 Maggio ,22 Maggio ore 10:00 16:
00 (affissioni su Via Padova)
Via Padova itinerante,
Via Padova
Social

Social Communication Project è un laboratorio di scrittura creativa e di grafica sociale, coordinato da Pasquale Campanella, artista e docente del Liceo Artistico Statale Caravaggio di Milano. Da ottobre 2010 a febbraio 2011 è stato coinvolto un gruppo di studenti, diversamente abili e non, in un intervento artistico di comunicazione sociale pensato per la zona 2 della città, luogo emblematico per la complessità del tessuto urbano. Il laboratorio era finalizzato alla stesura di
slogan significativi e alla realizzazione di una serie di manifesti che occuperanno, il 21 e 22 maggio
2010, i muri di viale Padova, invitando il pubblico a riflettere sui temi dell’esclusione sociale e del
dialogo interculturale, ma anche sul ruolo che assume oggi la comunicazione. L’obiettivo è
coinvolgere gli abitanti del quartiere a confrontarsi su tematiche di urgente attualità e portare
all’interno dello spazio pubblico la testimonianza degli studenti attraverso la sperimentazione di
pratiche innovative di grafica e di comunicazione sociale.
Inoltre, con lo scopo di fornire una testimonianza metodologica concreta di approccio allo spazio
pubblico, al workshop è stato affiancato il giovane artista Iacopo Seri, che ha avuto modo di trarre
degli spunti per una sua originale elaborazione. Nelle giornate di sabato 21 e domenica 22 maggio
Iacopo Seri sarà presente in via Padova, nel ruolo di cicerone, per una passeggiata alla scoperta delle
insegne dei negozi presenti sulla via che hanno ispirato i dipinti e i manifesti del laboratorio; un
performance artistica frutto di un processo di relazione stabilito tra l’artista e gli studenti da
riproporre nello spazio pubblico con l’intento di coinvolgere direttamente la comunità.
Social Communication Project è parte di Milanofficine, un progetto di Reporting System in
collaborazione con l’associazione Sintetico e con il Dipartimento di Sociologia e Ricerca Sociale
dell’Università MilanoBicocca,
promosso da Fondazione Cariplo attraverso il bando “Valorizzare la
creatività giovanile in campo artistico e culturale”.
www.milanofficine.net
Per info sul programma generale della festa: www.meglioviapadova.org
Via Torquato Taramelli 57,
20124 Milano
Tel. 02 97384060
www.reportingsystemarte.net

info@reportingsystemarte.net
Social Communication Project è parte del progetto Milanofficine ed è stato realizzato
con il contributo di

#01 Lino Strangis: video art for home






Al femminile I lunedì di IoI

IoI veste l’arte contemporanea in prêt-à-porter

#01 Lino Strangis: video art for home

Il 23 maggio 2011 alle ore 19.00 negli spazi di IoI Moda Arte Design di via Urbana, 89 s’inaugura il primo degli incontri Al femminile I lunedì di IoI con la presentazione di video art for home di Lino Strangis basato su due installazioni: Battle plays in her mind e Nude water from the body. 50 multipli dell'opera Nude water from the body sono stati realizzati e resi disponibili per la prima volta in assoluto ad un prezzo decisamente più basso per favorire la diffusione delle arti contemporanee anche per non addetti ai lavori.

In occasione dell’evento sarà prodotta un’installazione esterna sul suolo del quartiere Monti, secondo un’idea di new public art, che applica un approccio diretto con il territorio e il quartiere, i cittadini e i turisti, presentandosi come davvero rivolta a tutti e alla portata di tutti.

R.V.S.P.

IoI Arte Moda Design

Tel. +39.06.48.14.160

Cell. 3393903646

e-mail: lolmodartedesign@gmail.com






LAURA GHITTA: UN'ARTISTA OLTRE IL VISIBILE






Parlare in poche parole di Laura Ghitta è praticamente impossibile. E’ una donna piena di carica, di vitalità contagiosa, di energie positive e di piacevoli e inaspettate sorprese.

Sentiamo come si descrive.


“Ciao cari amici,

mi chiamo Laura Ghitta e sono nata a Torino,, dal 1981 vivo a Pescate, un paese vicino a Lecco.
Nonostante il mio limite fisico ho trovato nella pittura e nella poesia un’espressione privilegiata del mio rapporto con il mondo e del mio amore

Incondizionato per la vita.


Le mie tele, dipinte con la bocca, hanno meritato l’apprezzamento unanime della critica, consentendomi di diventare “borsista” dell’Associazione

VDMJK del Liechtenstein e di collaborare con la SPAM di Verona.


I miei dipinti sono stati esposti in importanti mostre in tutta Italia, in particolare di due mostre personali tenutesi a Milano, presso il Cenacolo dei

Longobardi e presso il Torchio di Porta Romana.


Da molto tempo sono interessata all’Astrologia, che ha ispirato alcuni dei miei quadri più affascinanti.


Un abbraccio a tutti e a presto


LAURA “


Per ammirare le sue opere cliccate ………

http://www.google.it/url?sa=t&source=web&cd=5&ved=0CDIQtwIwBA&url=http%3A%2F%2Fwww.youtube.com%2Fwatch%3Fv%3DiZMCTLnxADE&ei=A23CTaBezdCyBsfG6YwB&usg=AFQjCNGyJCXTT8goo2KFEWZt5-3MEqta5AT





PRESS OFFICE DANIELA LOMBARDI 339-4590927 0574-32853

mercoledì 18 maggio 2011

Apertura Bando di concorso aperto°2011 /Distretto culturale di Valle Camonica




aperto©_art on the border
La rassegna è dedicata al tema fare_arte al confine e sul confine,



Presentazione della manifestazione, bando di concorso (in allegato) e iscrizioni on-line sono disponibili alla pagina
www.vallecamonicacultura.it/aperto2011


bando

iscrizioni


operando nelle aree intermedie di confronto e sovrapposizione
tra ambiti.
Filo conduttore del progetto è la relazione uomo_natura,
entro cui l’arte agisce sia come ricerca espressiva che come
ricerca culturale, capace di tradurre significati e valori in forme e azioni.
La modalità è quella del dialogo aperto con le comunità, con i materiali e la temporalità, entro una prospettiva sostenibile.
Il progetto prevede interventi specifici, in aree localizzate nei singoli comuni, che possano esprimere valori culturali,
ambientali e sociali, messi in opera dagli artisti mediante le attività di ricerca e sperimentazione realizzate sul posto.
Aperto vuole così istituire luoghi d’incontro tra le radici profonde
del territorio e la cultura contemporanea.
Le opere realizzate avranno una valenza, oltre che
estetico-conoscitiva, interpretativa del tema, delle loro materie
costitutive, delle re(l)azioni che determinano e del luogo in cui sono inserite. Si prevede di collocare gli interventi artistici in luoghi non lontani dai centri abitati: così potranno relazionarsi direttamente alle comunità vegetali(animali) da un lato, e alle
comunità umane dall’altro, confrontandosi con la vita biologica
e la vita sociale.
Direzione artistica_info
Direttore artistico _Giorgio Azzoni
Segreteria organizzativa _Francesca Conchieri
Tel. 0364 324011 info: aperto_20@cmvallecamonica.bs.it
www.vallecamonicacultura.it/aperto2011




Dott.ssa Francesca Conchieri
Segreteria Organizzativa aperto°_2011

Contatti

Tel. 0364/324011 - 338/3853762
Mail: aperto_20@cmvallecamonica.bs.it










FEDERICO PARIS A PADOVA










NEWS 27 maggio 2011

Padova, dopo il Centro Porsche Federico Paris espone presso Grace interni gallery.

Appuntamento Venerdì 27 Maggio dalle ore 19 fino alle 22 presso Grace interni gallery (Via Roma,117 Albignasego Padova), verrà inaugurata una mostra con una alcune delle opere più rappresentative dell’ultima produzione dell'artista Federico Paris (www.federicoparis.com) tratte dalle serie "Vooto" e "Nuotatori". Le opere rimarranno esposte fino a Sabato 27 Agosto

Federico Paris esporrà alcune opere tratte dalla serie "Vooto" e "Nuotatori".
Vooto è una serie di opere create per il festival letterario di Viterbo "Caffeina", si tratta di 10 "edicole votive" luminose con al loro interno sculture rappresentanti alcuni personaggi del mondo della letteratura, accomunati tra loro dal seme della follia. Una delle opere di Vooto, che sarà presente presso Grace interni gallery, è stata esposta recentemente a Padova nel centro espositivo Porsche in occasione di una mostra sugli artisti del festival internazionale di Praga, TINA.B.
"Nuotatori" è un'opera concepita per i mondiali di nuoto di Roma del 2009, sono 190 teste di nuotatori in resina Plasticrete che affiorano dal selciato come se affiorassero dall'acqua, le teste sono state posizionate in alcune delle maggiori piazze della capitale con dei blitz espositivi , fino al culmine di metterne 100 a piazza Navona per la chiusura dei mondiali.

L'arte di Federico Paris sfrutta la molteplicità di esperienze in vari campi in un linguaggio trasversale, imperniato su una continua ricerca di tecniche e materiali in un'associazione alchemica di gusto e ricerca spinta sino alla sperimentazione più ardita e sempre all’insegna della creatività. Abbiamo parlato quindi di intelligente creatività per Federico Paris, utilizzando un’espressione di MDF proprio per sottolineare questa speciale miscela tra tecnica, arte, soluzioni creative, idee espositive con risultati sempre “ out of the box- fuori dalle cornici” consuete in cui ci poniamo.
Curatrice della mostra è l'appassionata responsabile di TINA.B Italia Serena Baccaglini, che segue da tempo l’arte di Federico Paris.

Siamo felici di inaugurare con voi questa esposizione e vi aspettiamo il 27 maggio alle 19 via Roma 117, Albignasego
RSV Pal +39.345.4898846.

info:
Tel: +39.049.710131
Fax: +39.049.2125658
Cell: +39.345.4898846
E-mail: info@graceinternigallery.it
Website: http://www.graceinternigallery.it/







“TRA SETA, SOGNO E SAPERE”



Tre vissuti al femminile, una ricerca artistica di vita

di
Nicoletta Bagatti




Dal 14 Maggio al 12 Giugno 2011


Galleria Magenta


Spazio Nuova Dimensione


Via Roma 69


presenta la mostra personale


Anna Oxa ,Rita Levi diMontalcini, Anna Magnani




Galleria Magenta è lieta di presentare la prima personale allo Spazio Nuova Dimensione della giovane artista parmense Nicoletta Bagatti.
Una scienziata, un’attrice e una cantante. L’esposizione, creata attorno a una linea progettuale condivisa dall’artista con Galleria Magenta, omaggia tre figure femminili intense: RITA LEVI MONTALCINI, ANNA MAGNANI, ANNA OXA. Nella diversità di stili di vita e di backgrounds professionali, le tre donne, nella ricerca artistica di Nicoletta Bagatti, risultano accomunate da qualità e attitudini particolari che ognuna di loro, con il proprio ardore, impersona. Un confronto che non si ferma solo al dato descrittivo del ritratto ma che si spinge oltre. Così, la resa anatomica dei soggetti sottolinea l’unicità di ciascuna di queste figure e, allo stesso tempo, diventa il vivo riflesso di personalità forti, ritratti che nell’espressione fisica tradiscono caratteri energici, determinati.
Rita Levi Montalcini, tra le sagge pieghe dei suoi 102 anni, sprigiona l’eleganza e l’austerità che di lei hanno fatto la caparbia donna-scienziata quale è diventata.
Anna Magnani, colta in momenti di alta tensione drammatica o di intensa partecipazione emotiva, nel movimento energico del corpo e nelle sue interpretazioni più eloquenti di lezione neorealista, effonde attorno a sé un’energia e una forza caratteriale per cui ancora oggi viene elogiata dal grande pubblico.
Anna Oxa, nella sua ecletticità di personaggio di spettacolo, all’interno della mostra cavalca l’onda delle sue imprevedibili trasformazioni, dagli esordi di talentuosa cantante ad oggi.
Un’esposizione che diventa un elogio alla tenacia e alla perseveranza del “gentil sesso”, nelle sue declinazioni più varie: tre donne che incarnano in modi e in epoche differenti la determinazione, la creatività professionale e la forza caratteriale con una buona dose di gentile irriverenza, dettata dalla spinta di una vita per certi aspetti controcorrente e non sempre di facile ascesa. Un elogio anche all’artisticità su cui queste tre donne hanno deciso di impostare le proprie vite: se non artiste nel senso letterale del termine, sono state capaci di trovare i giusti mezzi e le qualità per fare della propria vita un’opera d’arte in continua evoluzione.

Per ulteriori informazioni:
Galleria Magenta S.r.l Orari di apertura:
Via Roma 45, 20013 Magenta (MI) tutti i giorni compresa la domenica escluso il lunedì
Tel.: (+39) 02 9791451 r.a. 9:30 – 12:30 / 15:30 – 19:30;
E-mail: relazioniesterne@galleriamagenta.it
segnala:
relazioniesterne@galleriamagenta.it

MUSEO DELLA GALLERIA DEL PREMIO SUZZARA Suzzara (MN) - Via Don Bosco, 2/a DINO VILLANI







DINO VILLANI
Xilografie

dal 22 Maggio al 30 Giugno 2011

Museo della Galleria del Premio Suzzara
Via Don Bosco, 2/a - Suzzara (MN), 
Tel. 0376.535593
galleriapremio@comune.suzzara.mn.it
Titolo della mostra: Dino Villani. Xilografie
Mostra a cura di: Arianna Sartori
Date: dal 22 maggio al 30 giugno 2011
Presentazione di: Prof. Gilberto Cavicchioli
Inaugurazione: Domanica 22 maggio, ore 10.30
Catalogo: Centro Studi Sartori per la Grafica, Mantova

La mostra, promossa dal Centro Studi Sartori per la Grafica di Mantova e dalla Xiloteca Sartori di Mantova e patrocinaca dal Comune di Suzzara, propone, a poco più di vent’anni dalla scomparsa, una cinquantina di xilografie realizzate da Dino Villani (1898 - 1989) a partire dagli anni Trenta, dedicate al fiume Po e alla vita contadina e paesana della Bassa Padana. Sono opere poco conosciute, ma che a loro tempo avevano avuto riconoscimenti autorevoli da parte della critica più accorta che si occupava di incisione contemporanea (Luigi Servolini, Cesare Ratta) e che furono tenute a battesimo, per la loro prima e parziale edizione nel 1945, da Cesare Zavattini.
La mostra “Dino Villani. Xilografie” al Museo della Galleria del Premio Suzzara (via Don Bosco 2/a - Suzzara - MN) a cura di Arianna Sartori, sarà inaugurata domenica 22 maggio alle ore 10.30 con presentazione di Gilberto Cavicchioli.
La mostra è accompagnata dal volume “Dino Villani. L’opera xilografica” edito dal Centro Studi Sartori per la Grafica di Mantova con testi di Mariella Milan, Luca Pietro Nicoletti e Maria Gabriella Savoia.

Il nome di Villani, abitualmente, riporta alla memoria la sua più nota attività di pubblicitario e di promotore culturale: basti ricordare, fra le sue numerosissime e geniali iniziative, l’ideazione del concorso di Miss Italia, del Premio Notte di Natale e del Premio di pittura “L’arte e il lavoro” di Suzzara (MN). Accanto a questo, però, Villani ha sempre coltivato la xilografia, dedicando una cura amorevole al racconto della civiltà dei campi della sua terra natale, di cui offre una meditata testimonianza poetica.
La mostra, che propone una nutrita selezione di opere di proprietà della Raccolta delle Stampe di Adalberto Sartori, consente di tornare a porre attenzione su questo lato meno noto del lavoro di Villani, ricordando come egli sia stato una voce significativa, a cavallo fra gli anni Venti e gli anni Cinquanta, nel dibattito sulla xilografia italiana moderna.
…DINO VILLANI…
Nel 2004 gli eredi di Dino Villani, donavano ufficialmente l’intero corpo delle matrici xilografiche e calcografiche che erano ancora in loro possesso ad Adalberto Sartori; affidavano a lui, la conservazione e la valorizzazione dell’importante e consistente opera grafica e, con la donazione, affidavano al Centro Studi Sartori un compito impegnativo e pieno di incognite; Adalberto, Arianna, ed io eravamo felici della grande fiducia dimostrataci, persuasi del nostro serio e costante impegno per confermare quelle che erano state le premesse alla Donazione.
Il nostro interesse per l’incisione antica e moderna, nato già trentacinque anni fa con la creazione della “Mostra del Libro e della Stampa Antichi”, organizzata per la prima volta in Italia ed ancora esistente, è continuato con il lungo lavoro che stiamo portando avanti da più di vent’anni quando abbiamo fondato il nostro mensile d’arte ARCHIVIO.
Da allora abbiamo compilato schede biografiche dedicate ai migliori incisori italiani; edito una “Agenda Sartori Per-Inciso”; collaborato alla fondazione del Museo della Grafica del Comune di Ostiglia; ideato la collana “Incisori italiani contemporanei”, che oggi comprende circa venti monografie dedicate agli incisori contemporanei; la collana “Temi incisi” che raccoglie incisioni di autori diversi legati tutte da un unico tema; collaborato con diversi Comuni (Tenno, Montichiari, Cassina de Pecchi, Sommacampagna, Ostiglia, Mantova, Quistello, Sant Agostino) allestendo mostre di grafica, oppure come prestatori di opere.
Importanti sono state la ricerca, la raccolta e la catalogazione di tutta l’opera incisa di Antonio Carbonati, attivo nella prima metà del secolo scorso, e curata la relativa mostra presso il Palazzo della Ragione di Mantova; scritto ed edito il primo volume di “Incisori moderni e contemporanei” e, grazie alla personale Raccolta delle Stampe di Adalberto Sartori siamo stati in grado di dedicare cicli di mostre all’Impresa dei Mille in “Garibaldi nelle due Sicilie”, ai “Trionfi di Sigismondo”, al Rubens, ad Adamo Scultori con l’opera “Pitture dipinte nella volta della Cappella Sistina nel Vaticano e, per la nuova collana “Album e cartelle”, all’“Eneide illustrata da Bartolomeo Pinelli” con la realizzazione di un volume dedicato al Pinelli e della relativa mostra presso la Ex Chiesa Madonna della Vittoria.
Questo è il quarto appuntamento espositivo dedicato alla grafica di Villani, realizzato a cura del Centro Studi Sartori, infatti in occasione del centenario della nascita, nel 2008, abbiamo allestito una prima mostra personale presso il Mulino Dugnani di Cassina de Pecchi, affiancata da un catalogo con riprodotte tutte le opere esposte; quindi un nuovo appuntamento con una mostra a Mantova presso la sede della Banca Fideuram e nel 2010 alla Fondazione Corrente di Milano.
L’impegno preso ci portava alla decisione di eseguire le tirature di tutte le centonovantanove matrici di Villani entrate in nostro possesso; per prima cosa si è provveduto al recupero con prudenti puliture dei rami e degli zinchi. Le relative tirature sono state fissate da tre ad un massimo di dieci esemplari per ogni matrice; mentre per le xilografie le tirature effettuate sono state di venticinque copie per ogni singola matrice. Per i legni più rovinati a causa del tempo, alcuni sono solcati da spaccature, altri hanno subito l’opera dei tarli, altri si sono “imbarcati”, per tutti questi si è provveduto ad una tiratura di soli cinque esemplari ciascuno, a scopo di pura documentazione.
Per la certificazione abbiamo punzonato a secco ogni singolo foglio, utilizzando il nostro simbolo (un piccolo scudo con il Leone rampante su una S), quindi a titolarle ed a numerarle.
Oggi, tutte le 126 matrici xilografiche (142 immagini) e le 73 calcografie tra acqueforti su rame e puntesecche su zinco sono state tirate, punzonate, titolate e numerate.
Dino Villani, pubblicista per antonomasia, inventore in Italia della comunicazione intergrata, precursore del marketing contemporaneo, autore di volumi, creatore delle più rinomate manifestazioni pubblicitarie, (il simbolo M per la nota industria dolciaria Motta, la Colomba Pasquale, la Festa di San Valentino, la Mille lire per un sorriso, poi diventata Miss Italia, il Piatto del Buon Ricordo, ecc.) e nel mondo dell’arte, curatore di mostre, pittore e incisore egli stesso (inserito dal Ratta, nel 1929, tra gli xilografi italiani), critico d’arte di fama nazionale, creatore del famoso Premio Suzzara, queste e altre iniziative lo evidenziano come uno straordinario personaggio eclettico, unico nel suo genere.
Villani, incisore, con il passare degli anni acquisisce uno stile personale, caratterizzato da un segno fortemente chiaroscurale, capace di raggiungere livelli di vera poesia.
Le sue incisioni, xilografie o acqueforti che siano, lo vedono raffigurare prevalentemente l’infinito paesaggio della pianura padana, la campagna, le piazze, i paesi, le borgate, colti nelle atmosfere delle varie stagioni dell’anno, il Po, con i suoi ponti di barche, i mulini, le golene, e le impressionanti e spaventose piene; le raffigurazioni degli antichi mestieri, quelli dove l’uomo operava in prima persona, solo con la propria fatica, in quello stretto rapporto con la natura e con il mondo animale, i fedeli buoi, il cane addormentato, che rendevano la vita molto faticosa, sì, ma dolcissima, sincera ed autentica, di una bellezza struggente, fatta di sudore e di rapporti veri.
Guardare le tavole di Villani, oggi, è come guardare e riscoprire il nostro passato, infatti, tutti siamo legati alla terra, abbiamo avuto un nonno, uno zio che lavorava la terra o viveva in campagna e, se in noi possono suscitare affettuosi ricordi d’infanzia, per i giovani si pongono quali fonti di conoscenza straordinari: come ci si vestiva? il vecchio tabarro! Ma che cosa è un tabarro, quanti sono i ragazzi che lo conoscono? E i ponti di barche, oggi vere rarità; ricordo che da bambina, abitavo a Sermide dove il Po è molto largo, c’era un ponte di barche, per accedervi bisognava pagare il pedaggio (una lira le biciclette), i carri trainati dai buoi, le motociclette, le automobili ed i camion (i più grandi d’allora erano come i nostri attuali autocarri), dovevano percorrerlo a bassissima velocità; durante la percorrenza, le assi che poggiavano sui barconi di cemento, stridevano fortemente, il rumore provocato che rimbombava nell’acqua era molto forte, ma su tutte le cose e le persone regnava un pesante silenzio perché si era sul Po, e il Po faceva sentire il suo potere, la sua forza e incuteva sempre timore.
I mulini sul Po, dove si producevano le farine, funzionavano per mezzo delle poderose pale di legno che giravano, grazie alla forte corrente dell’acqua e mettevano a loro volta in funzione gli ingranaggi della macina; in verità io non ne ho mai visti, li conosco perché li ho visti nel 1971, alla televisione, nel famoso sceneggiato televisivo con la regia di Sandro Bolchi con Valeria Moriconi, Ottavia Piccolo e Raul Grassilli, quale adattamento al famoso romanzo di Riccardo Bacchelli, che già Alberto Lattuada, aveva diretto nel film girato nel 1949.
Ed ancora gli interni delle stalle, illuminate dalle fioche luci di piccole lanterne a petrolio, dove i nostri nonni trascorrevano parte della loro vita, sia durante l’estate per le cure che giornalmente attendevano alle poche bestie in loro possesso, ed anche e soprattutto d’inverno quando il calore della stalla riuniva quanti lavoravano nelle corti, per scaldarsi, per stare insieme e raccontare..., allora noi bambini ascoltavamo incantati, bevevamo un po’ di latte appena munto, così buono, tiepido, dolce. Ricordi d’infanzia...
Altre incisioni eseguite a puntasecca, più intime, per lo più dedicate agli affetti famigliari, il figlio Stelio, la madre, Berta, trovano nei segni morbidi, sicuri, che accompagnavano la silhouette della figura in una soluzione ottimale.
Il linguaggio dell’acquaforte non è particolarmente approfondito, i segni hanno spesso lo stesso peso, trasferiti sulla lastra con un’unica morsura; le incisioni sono affascinanti per i soggetti riportati più che per la tecnica incisoria, che trova in Villani un potente interprete. Curiosa la sua ricerca di un simbolo che potesse completare la firma posta sulle matrici: la sigla del nome con il cognome viene affiancata a volte dalla raffigurazione di un paio di pantaloni con un fallo uscente, oppure uno scudetto a forma di vanga V. che contiene la D., altre volte frasi o date precise, come se Villani avesse avuto in animo di comunicare il proprio stato d’animo.
Maria Gabriella Savoia
segnala:



Arianna Sartori

GIACOMO CAROLEI "TRE RIGHI TRE CARAMELLE" - IL GIOVANE ATTORE PRESENTA ILSUO PRIMO LIBRO AL TEATRO METASTATIO - PRATO 30 MAGGIO ORE 21.00 -





Giacomo è un giovane attore comico. Un cabarettista ventitreenne che vede allontanarsi l’adolescenza scanzonata dove tutto era gioco, risate e disimpegno. In questo svogliato cammino verso l’età adulta, resta però intatta la sua sconfinata passione per le donne: per quelle belle, dai nomi importanti e dagli odori inconfondibili. Giacomo diventa così il funambolo dall’equilibrio precario, sopra un tappeto di sogni, legittime aspirazioni e immancabili frustrazioni.

Alla sua vita, però, viene impressa un’improvvisa virata dal volto di quella ragazza, imprigionato in una fotografia. Lo scatto racconta di una sera d’estate dove la giovane in abito rosa sembra chiamarlo con voce suadente, come la più spietata delle sirene. Giacomo cederà subito al suo canto, cercandola senza sosta e, una volta trovata, innamorandosene perdutamente. Ma l’incantesimo è perfetto solo in apparenza. Lei cadrà fra le braccia di Edoardo, che la farà sua mandando in frantumi l’equilibrio di Giacomo. Per il giovane attore inizia così la battaglia più dura. Una salita più ripida dell’agognato successo. La sua vita adesso avrà un solo scopo: riconquistarla e soffiare nuova magia sull’unico incantesimo capace di farlo sentire veramente vivo

PRESS OFFICE

DANIELA LOMBARDI 339-4590927 0574-32853 http://www.danielalombardi.com/





martedì 17 maggio 2011

NUOVE DIMENSIONI




RAFFAELLO GORI & MIMMO IACOPINO
INAUGURAZIONE
SABATO 28 MAGGIO
dalle ore 17.30 fino alle ore 21.00
Eleonora D'Andrea Contemporanea
PRATO - Via Gioberti, 14 - 59100 Prato
La Galleria Eleonora D'Andrea Contemporanea di Via Gioberti 14 a Prato è lieta di presentare la mostra bipersonale "Nuove dimensioni" di Raffaello Gori e Mimmo Iacopino dal 28 Maggio al 10 Luglio 2011

Parola d'ordine di quest' esposizione è: sperimentazione. La continua e quasi ossessiva ricerca di mezzi espressivi innovativi, avvicina il lavoro di queste due personalità artistiche, che, in momenti e località italiane differenti, hanno condotto uno studio sui materiali extrartistici e sul loro utilizzo nell'arte sperimentale.

Carta velina, polistirolo e stoffe come il raso o il velluto, vengono decontestualizzate e reinserite nelle opere come parti strutturali, in alcuni casi addirittura divenendone i soggetti, elevandosi non solo ad opera d'arte ma anche a firma identificativa del loro creatore.


Raffaello Gori, pioniere dell'astrattismo italiano degli anni ‘70, oggi presenta gli esiti più recenti della sua indagine sperimentale in costante evoluzione.

Impalpabilità e dissolvenze cromatiche caratterizzano i suoi lavori attraverso l'uso, del tutto nuovo e inconsueto, all'epoca come oggi, della carta velina, del polistirolo, delle plastiche trasparenti, del polietilene e del colore. Verso la fine degli anni ‘70, la ricerca dell'assoluto, nelle cromie e nella forma, lo "costringe" a ripartire dalle origini; la sua indole pragmatica lo porta ad un'indagine che va oltre la figurazione, arrivando così a quella che di fatto è la base della pittura: la tela grezza. Lo stravolgimento e l'innovazione arrivano con il capovolgimento del supporto, che assume così una nuova identità, nel retro del quale, Gori, applica colore ed inusuali materie, per poi chiudere la struttura con carta velina o con materiale tensionato, aprendo così le opere verso una nuova dimensione. Ciò che ne scaturisce è un sorprendente gioco emozionale di trasparenze e sovrapposizioni del tutto unico e rivoluzionario per quegli anni.

Raffaello Gori trasforma le tele in "scatole" che conquistano la terza dimensione grazie alla luce, la quale, riflettendosi sulle superfici, mette in evidenza il lavoro dell'artista su più livelli, accendendo il riverbero e la forza cromatica ed espressiva di queste opere. La tensione verso una forma assoluta si esplica in un lirismo cromatico molto suggestivo, che si fa forza della leggerezza e della trasparenza dei materiali.


La ricerca di Mimmo Iacopino invece, parte dalla sua originaria professione di fotografo di still life che lo avvicina al mondo dell'arte, grazie allo studio del colore, della luce e della composizione.

Dopo un primo periodo pittorico, improntato all'astrattismo, Iacopino passa alla sperimentazione e nel 2000 elabora "Metro" l'opera che diventrà il tratto distintivo di quest'artista.

Un rapporto estremamente fisico con i materiali, che scaturisce dalla necessità di Iacopino di "farli suoi" tagliandoli, intrecciandoli e plasmandoli. Diversi sono i supporti utilizzati, che vengono prelevati dal quotidiano e ricontestualizzati con ironia nelle opere: metri da sarto, strisce di velluto e raso, fili di rame e carta fotografica stampata. Anche in questo caso le suggestioni sono date dalla luce che, riflettendosi su queste griglie estremamente geometiche, da' vita a riflessi sempre nuovi, variando continuamente la profondità e l'intensità cromatica delle opere.

Un gioco di luci e materiali, che rende perfettamente l'idea di arte ironica e spensierata che sta alla baste della produzione di Mimmo Iacopino, artista attualmente riconosciuto a livello internazionale, grazie alle numerose esposizione nelle Gallerie italiane ed estere più rinomate. (Lisa Bonetti)

segnala:
Eleonora D'Andrea Contemporanea
Via Vincenzo Gioberti, 14 - 59100 Prato PO / Via Settembrini, 26 - 20124 Milano
Tel.- fax. 0574-574670 cell. 345-2816111
http://www.elexpo.it/

Il salotto di Maria Curto chiude con “Donna e… arte”






Mercoledì 18 maggio 2011 ultimo appuntamento al Lu.C.C.A.
con Maurizio Vanni e Alessandra Guidi
Ultima puntata della rubrica di Maria Curto dedicata all'universo femminile mercoledì 18 maggio 2011 alle ore 18 nella hall del Lu.C.C.A. - Lucca Center of Contemporary Art. L'argomento che chiuderà il ciclo di incontri sarà “Donna e... arte”. Un tema certamente interessante che servirà ad approfondire l'approccio femminile al mondo delle arti visive, sia dal punto di vista della produzione di opere d'arte che dell'organizzazione di eventi artistici.

Insieme al direttore del Lu.C.C.A., Maurizio Vanni, e all'architetto lucchese Alessandra Guidi si cercherà di capire se nel mondo dell'arte la donna gioca un ruolo da protagonista ovvero se le artiste sono riuscite a ritagliarsi uno spazio importante nella storia dell'arte, quali sono le difficoltà che una donna incontra nel voler intraprendere questo tipo di professione o ancora se ci sia bisogno di “quote rosa” per aumentare la presenza femminile tra gli operatori del settore artistico. L'ingresso alla serata è libero.



Per info:
Lu.C.C.A.
via della Fratta, 36 – Lucca
tel. 0583 571712 / fax 0583 950499
http://www.luccamuseum.com/ info@luccamuseum.com
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Addetta Stampa Lu.C.C.A.
Michela Cicchinè
tel. +39 0583 492180 mob. +39 339 2006519
m.cicchine@luccamuseum.com


Graziella Paolini Parlagreco






21 maggio - 1 giugno 2011
Galleria "Arianna Sartori"
Mantova - via Cappello, 17 - tel. 0376.324260
Titolo della mostra: Graziella Paolini Parlagreco. “Perle” - dipinti e incisioni
Mostra a cura di: Arianna Sartori
Date: dal 21 maggio al 1 giugno 2011
Inaugurazione: Sabato 21 maggio, ore 18.00
Orario di apertura: 10.00-12.30 / 16.00-19.30. Chiuso festivi

La Galleria d’Arte Arianna Sartori di Mantova, nella sede di via Cappello 17, dal 21 maggio al 1 giugno, presenta una nuova mostra personale dell’artista Graziella Paolini Parlagreco.

L’inaugurazione è fissata per sabato 21 maggio, alle ore 18.00, alla presenza dell’artista.


PAOLINI PARLAGRECO Graziella
(…) L’arte della Paolini Parlagreco diviene grembo unico di respiri della stessa aria vitale, per dolcissime carezze su archi di fianchi, (…)ed infine, per corpi come sculture di carne a donare turgori/fulgori di lucentezza in sapienti contrasti chiaroscurali, splendidi volti a monodialogare con l’Infinito ed a diventare supporti di sostegno fisici ed emblematici, per affinità e conflitti, antiche attese di cavalieri e nuove gioie di maternità in raffigurazioni soavi e solenni, bagliori di cromie sulle tele (virati su sequenze di gradienti nell’ampia ed altrettanto valida produzione di calcografie), sapienti apparati scenografici sui quali celebrare, ancora e sempre, Liturgie d’Amore e di Purificazione… Di questo ed altro v’incanteranno i segni “cortesi” di Graziella Paolini Parlagreco: e anche per voi sarà subito Amore, “a prima vista”.
Nuccio Mula
Presentazione della Mostra “Le Donne, I Cavalieri…” presso l’Ist.Reg.D’Arte DI ENNA

(…) il discorso si svolge dalla denuncia al sogno alla proposta: ecco che la simbologia dell’uomo, sempre presente nelle tele della Paolini, si arricchisce ulteriormente per segni chiari. Al di là della tela stanno le bambole, i paladini, le statue. In questo apparente semplice passaggio c’è tutto il travaglio della Paolini e la sua capacità di sintetizzare le sensazioni in idea e poi di simboleggiare le idee con i segni. Segni non inventati, astrusi o solo intellettuali, ma reali.
Lucio Barbera
Gazzetta del Sud, 3 Ottobre 1976

(…) da un punto di vista strettamente pittorico, le immagini di Graziella Paolini Parlagreco esibiscono insieme due versanti diverse di se stesse. Si incrociano, si riflettono, si oppongono. Uno, per così dire analiticamente naturalistico da spingersi alla tentazione iperrealistica, sebbene non siano da sottovalutare (come nel caso di alcune immagini della serie “balaustre”) accenni fra il neoclassicismo e il decò filtrati più o meno ironicamente da un rimando alle patinate dei rotocalchi. (…)
Roberto Sanesi
1982 - Presentazione in catalogo Mostra personale “Galleria Schettini” Milano, Aprile 1982


(…) Quel tanto che c’è di obbedienza ai moduli classici, denuncia una partenza diversa, mostra altre abitudini ed altri cieli. (…)
Carlo Bo, 1987 - Graziella Paolini Parlagreco e “Il barone rampante” di Italo Calvino - Presentazione in catalogo galleria Italarte, Milano

(…) la Paolini Parlagreco dimostra di essere in sintonia con questo quadro di riferimento che le permette di espandersi per ampi territori, anche sconosciuti, forte della consapevolezza di avere gli strumenti per toccare e vivificare l’oggetto in questione, facendolo rilevare o sfumare a seconda del fine che si è pensato per quella singola opera. (…)
Francesco Gallo
2002 - Paolini Parlagreco, “Riflessi di bellezza elaborazione e fantasia”

Hanno scritto anche per lei, tra gli altri:
Milly Bracciante, Raffaele De Grada, Franco Grasso, Sebastiano Grasso, Cesare Maccari, Ignazio Mormino, Mario Penelope, Vanni Ronsisvalle, Albano Rossi, Giuseppe Selvaggi, Dino Villani.

Graziella Paolini Parlagreco, pittore ed incisore, è piemontese, ma da anni vive e lavora in Sicilia, sua terra d’adozione. Artista completa e raffinatissima ha alla spalle numerose esposizioni nazionali e internazionali.

TRA LE ULTIME MOSTRE PERSONALI:
2001 “Lo specchio della sirena“ Art Gallery, Cosenza;
2001 “Allegorie della rosa” Galleria Giotto, Catania;
2001 “Tre artisti per il mare” Beccherini-Milluzzo-Parlagreco,Galleria Il Canovaccio, Roma;
2002 Taormina Galleria Gruppo Perseo; Grande antologica di pittura e grafica
nei saloni del Castello Ursino, Catania;
2004 Galleria Il Gabbiano, Messina;
2004 Galleria Arianna Sartori, Mantova;
2006 “Mentori del Novecento”, Le Ciminiere, Catania;
2006 Galleria ElleArte, Palermo;
2006 “Emozioni mediteranee” Fondazione Lucio Piccolo - Capo D’Orlando (ME);
2007 “Il Barone Rampante e altre storie”, Galleria Agorà, Palermo;
2008 Galleria Il Magno, Catania;
2009 “Colori e Musica”, Galleria Comunale, Misterbianco (CT);
2009 “A passo di danza”, Galleria Caruso, Milazzo (ME);
2010 “Le Donne, icavalier …”, Castello Ursino, Catania;
2010 “Le Donne, i cavalier …”, Istituto Regionale d’Arte, Enna;
2010 Palazzo dei duchi di S.Stefano, Fondazione Mazzullo, Taormina (EN);
2011 Palazzo dell’Antica Filanda, Roccalumera (ME);
2011 “Perle”, Galleria Arianna Sartori, Mantova.

TRA LE ULTIME MOSTRE COLLETTIVE DI PITTURA:
2001 “Immagini nel tempo”, Centro Culturale Carlevani, Catania;
2004 “Amore...”, Galleria Il Canovaccio, Roma;
2004 “Cromie d’Autunno”, Galleria Amice dell’Arte, Catania;
2005 Salone di Primavera Premio Perla d’Argento, Capomulini, Acireale;
2006/2007 Apantè Rassegna d’arte contemporanea, Giardini Naxos (ME);
2009 “Sirene”, per Lunario nuovo, Le Ciminiere, Catania.

TRA LE ULTIME FIERE E COLLETTIVE DI INCISIONI:
2009 Mostra di calcografie “Fra carte e inchiostri”, ALI, Comune di Bertinoro;
2009 Mostra d’incisioni ALI (Ass.ne liberi Incisori) per AVIS, Bologna;
2009 “L’inchiostro nel segno”, Zola Predosa Bologna;
2009 V Edizione “Agrigento Arte”;
2010 VI Edizione “Agrigento Arte”;
2011 “SiciliArte” Mostra Internazionale d’Arte Moderna e Contemporanea, Belpasso (CT).





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Arianna Sartori
Tel e Fax: 0376 32.42.60 - info@sartoriarianna.191.it

lunedì 16 maggio 2011

Dall’attesa alla certezza di sé attraverso la speranza nell’opera di Letizia Gatti



Opera di Letizia Gatti "L'attesa"



Domenico Fumarola critico d'Arte


Non esiste esperienza psicologica e umana al di fuori della dimensione temporale. Ma non c’è solo il tempo dell’orologio, tempo esteriore, quasi matematico, che scandisce le ore in eguale misura per ciascuno di noi ed ovviamente estraneo ad ogni risonanza interiore ed emozionale. Non c’è solo il tempo scandito da ore, minuti e secondi, quindi, ma c’è anche il tempo interiore: il tempo soggettivo, che è il tempo vissuto, il tempo che cambia in ciascuno di noi di momento in momento. A quest’ultimo ordine temporale appartiene anche l’arte e con essa i fenomeni dell’attesa e della speranza. Non a caso, attendere, aspettare, rinviano al termine latino “ex-spectare”, rafforzativo di specere, che significa guardare. Etimologicamente attendere è aspettare, e aspettare è guardare: guardare l’altro e attendere di essere guardati, è l’attesa di uno sguardo che dica qualcosa e che dimostri attenzione. Come spiegano efficacemente Eugenio Borgna e Umberto Galimberti, l’attesa si fa corpo soprattutto nello sguardo, dove incontriamo il timore, l’angoscia, la speranza e talvolta, tragicamente, il silenzio.
L’attesa, secondo lo psicologo Minkowski, è un fenomeno di ordine temporale: essa ha in sé, come sua dimensione fondamentale, l’avvenire, il futuro. Nell’attesa noi sentiamo che il tempo si avvicina e viene a noi, nella sua immediatezza e nella sua spontaneità. Così avviene nell’estetica di Letizia Gatti, artista santermana degna allieva del Maestro Massimo Nardi. Tutte le sue opere sembrano in attesa, tutte le protagoniste dei suoi dipinti o delle sue sculture sono assimilabili in tale dimensione temporale, ma a colpire particolarmente è proprio l’opera che si intitola “L’attesa”.
“L’attesa” è un’opera scultorea che possiamo dividere in due parti, quella superiore e quella inferiore. La parte inferiore, legata al ventre provvisto di un rigonfiamento, non deve trarci in inganno: non si tratta dell’attesa di una maternità, ma il gonfiore sta a rappresentare i malanni, fisici e psicologici, che la figura scolpita deve affrontare per tornare a vivere pienamente. È l’attesa di un avvenire immediato, legato ad un evento specifico, probabilmente condito di ansia, inquietudine, perplessità, insicurezza, angoscia. Letizia Gatti crea un forte legame, in quest’opera, tra attesa e angoscia. L’attesa rappresentata nella scultura, infatti, mostra una vertiginosa accelerazione e un’ossessiva anticipazione del futuro, che brucia il presente e rende insignificanti i suoi momenti, perché tutta l’attenzione e la tensione corporea è spostata in avanti, spasmodicamente concentrata sull’evento che si attende. In quest’attesa non c’è durata, non c’è organizzazione del tempo, perché il tempo è divorato dal futuro che risucchia il presente, a cui toglie ogni significato, perché tutto ciò che succede è deviato dall’attesa, che sembra paradossalmente prendere “forma” nel corpo “de-forme”.
La parte superiore, invece, indica la gioia, l’audacia e l’orgoglio di chi ce l’ha fatta a superare un momento difficile, passando anche attraverso la speranza, con un volto nuovamente pieno di sé ed uno sguardo fiero, pronto ad affermare quello che si è non trascurando mai quello che si è stati in passato. La speranza – altro sentimento connesso alla percezione intima e soggettiva del tempo – porta la figura a guardare più lontano, ad ampliare lo spazio del futuro, distogliendo l’attesa dalla concentrazione sul presente e, liberandola dall’immediato, la apre in nuovi orizzonti che la concentrazione sul presente sembrava avessero cancellato, verso una forma armonica della figura, percepibile dall’esterno perché finalmente interiorizzata.
L’artista ci rammenta che l’essere umano è una costruzione: se l’attesa, nella parte inferiore, rappresenta l’angoscia che quella costruzione che noi siamo abbia buon fine, la speranza, insita nello sguardo e nella parte superiore della scultura, pone nelle nostre mani e nei nostri comportamenti il buon esito delle vicende e la ritrovata armonia della nostra figura.
L’opera di Letizia Gatti ci spinge verso il tempo, inteso come dimensione assegnata a ciascuno di noi per la propria realizzazione, in un’epoca in cui il tempo sembra scorrere troppo veloce per vivere pienamente la nostra esistenza.

Domenico Fumarola

sabato 14 maggio 2011

Linda Fregni Nagler





In mostra a Milano, sino al 30 luglio, negli ampi e sobri spazi della Galleria Monica De Cardenas, le recenti opere dell'artista-fotografa, di origine svedese, Linda Fregni Nagler, che ormai da diversi anni vive e lavora a Milano.


Shashin no Shashin, in giapponese significa “fotografare la fotografia” e proprio Linda, in questa sua prima personale, ci mette a nudo il suo intento critico e riflessivo con il quale utilizza la fotografia, indagandone la tradizione, le convenzioni iconografiche e lo statuto dell’immagine fotografica. Le sue sono spesso fotografie anonime, commerciali o amatoriali, scattate nella seconda metà dell'Ottocento e nella prima metà del Novecento. Di esse, l’artista apprezza più che degli scatti “d’autore”, gli stereotipi visivi a cui una determinata epoca sottomette la rappresentazione della realtà. L'artista è impegnata in diverse fasi: dopo l'appropriamento concettualmente, le rifotografa, operando così uno scarto temporale ed estetico rispetto all’originale, e infine le ricrea attraverso una laboriosa mise-en-scène.


La personale si snoda lungo un percorso unidirezionale che conta una ventina di stampe in bianco e nero con soggetti tipici della fotografia giapponese del periodo Meiji (1868-1912), in particolare della cosiddetta Yokohama Shashin (Fotografia di Yokohama). Sono scene di vita quotidiana tradizionale giapponese oppure immagini tratte da miti e leggende orientali, che Linda Fregni Nagler ha riproposto in modo unico come Wind Costume, Whispering in Parlor, The Street Singer, Life on the Ocean Wave…. A volte la riproduzione del soggetto originale è esatta fino al dettaglio, a volte l’artista si è concessa un margine di invenzione e variazione. Ha riprodotto arredi di scena, abiti e acconciature, ha inquadrato i tableaux vivants con la stessa angolatura degli scatti originali. In questo, si è conformata volontariamente alla mentalità dei fotografi di Yokohama, secondo i quali non era importante l’originalità del soggetto, proveniente da un repertorio codificato, quanto il virtuosismo e l’efficacia della sua messa in scena. Le opere fotografiche di Linda Fregni Nagler sanciscono la distanza culturale e temporale che ci separa da una tradizione ormai estinta, e gli effetti di straniamento estetico che questa lontananza innesca.

Monica De Cardenas
Via Francesco Viganò, 4
20124 Milano
orario: da martedì a sabato h 15.00 - 19.00
tel. 02.29010068
http://www.monicadecardenas.com/
e-mail: info@monicadecardenas.com

Adriana Cristina Rota