venerdì 29 agosto 2014

Premio Arte Laguna e OPEN, Esposizione di Sculture e Installazioni a Venezia, continuano la loro sinergia



Si è aperta ieri la diciassettesima edizione di OPEN Esposizione Internazionale di Sculture e Installazioni a Venezia, che ha visto la presenza dei rappresentanti del Premio Arte Laguna e il suo curatore Igor Zanti, per la consegna di un premio speciale ad uno dei sette giovani artisti taiwanesi partecipanti. 
Il vincitore, CHEN Ting-Chang, avrà la possibilità di esporre la sua opera nell’ambito della mostra dei finalisti del 9° Premio Arte Laguna, a marzo 2015, una seconda occasione di visibilità internazionale nella città lagunare, insieme a tutti i 110 finalisti del concorso.

Continua quindi la sinergia tra Arte Laguna e PDG Arte Communications nella promozione e nel sostegno delle giovani promesse dell'arte. I protagonisti quest'anno sono stati gli studenti della National Taiwan University of Arts, seguiti dalla curatrice Yang Wen-i, per la creazione di opere site specific all’Isola S. Servolo e la realizzazione di un progetto di didattica che si svolge con un workshop rivolto a bambini di età compresa tra i 4 e i 10 anni, un’occasione di scambio tra bambini Taiwanesi e Veneziani per imparare e sperimentare le tecniche calligrafiche.

Tra gli artisti in mostra a OPEN 17 anche altri tre artisti del Premio Arte Laguna: Roberto Cambi, Sasha Frolova e Eracle Dartizio.

Tutte le opere, degli oltre trenta artisti, provenienti da 11 Paesi diversi, saranno visibili fino al 28 settembre presso le aree pubbliche di Venezia Lido e dell’Isola di San Servolo.

CHEN Ting-Chang (Taoyuan, Taiwan - 1990) Vive e lavora a Taipei, Taiwan
Exhibitions: 2014 The Grand Art Exhibition of New Taipei City, New Taipei City Art Center, Taipei, Taiwan; Human- Beings are Not Human- Beings, A Joint Exhibition of Nine Artists, Xinzhuang Art Center, Taipei, Taiwan; 2013 Existence of Upside Down Upside Down, National Taiwan University of Arts, Taipei, Taiwan; The Art Exhibition of New Taipei City, New Taipei City Art Center, Taipei, Taiwan; 2012 That Year, A Joint Exhibition of Chen Ting-Chang and Shen Xiao-wen, Yilan County Arts Center, Yilan, Taiwan. Award: 2013 First Prize, New Taipei City Art Exhibition - Ink Painting, Taipei, Taiwan.


TUTTI GLI ARTISTI PRESENTI
Bangladesh - Avi Shankar Ain
Germania - Irene Anton, Iris Brosch,Federico Schiaffino
Gran Bretagna - Mark Aspinall, Tim Ellis
Italia - Marco Agostinelli, CaCO3, Roberto Cambi, Luciano Chinese, Eracle Dartizio, Duilio Forte, Flavio Marzadro, Miresi, Fabio Ranzolin, Maria Teresa Sabatiello,Wolfgang Zingerle
Norvegia - Andrew Barton
Paesi Bassi - Erik Wijntjes
Perù - Ana Maria Reque
Russia - Sasha Frolova
Spagna - Manuel Martí Moreno, David Sánchez León
Ucraina - Victor Sydorenko
Taiwan - National Taiwan University of Arts - CHEN Ting-Chang, CHIU Fang-Yi, KOU Che-Yin, LAI Mei-Ju, LIN Yu-Chen, LU Ching-Chen, Tanes Naipanich

Maggiori informazioni #artelagunaprize #premioartelaguna www.premioartelaguna.it

Ufficio Stampa:
Premio Arte Laguna
Alessandra Lazzarin t. +39 347 2790099+39 347 2790099 - ufficiostampa@premioartelaguna.it - www.premioartelaguna.it

pubblica:
Massimo Nardi

ROBERTO CAMBI A OPEN 17



Vincitore del Premio Speciale "OPEN" nell'ambito dell'8 Premio Arte Laguna, Roberto Cambi presenta l'opera L’ORACOLO, in occasione della diciassettesima edizione di OPEN, Esposizione Internazionale di Sculture ed Installazioni che si svolge dal 28 agosto al 28 settembre 2014, parallelamente alla Mostra d'Arte Cinematografica di Venezia.          
OPEN 17
Venezia Lido e Isola di San Servolo
28.08.2014 - 28.09.2014

Premio Arte Laguna
041 5937242 | 347 7077251   
pubblica:
Massimo Nardi     


giovedì 28 agosto 2014

GAMeC: Long Chin-San /Mario Finazzi



Inaugurazione: 4 settembre, ore 18:30
Con una mostra dedicata ai fotografi Long Chin-San (1892-1995) e Mario Finazzi (1905-2002) si inaugura quest'anno la collaborazione tra I Maestri del Paesaggio, il convegno di paesaggisti che si tiene a Bergamo per la quarta edizione dal 6 al 21 settembre, e GAMeC – Galleria d'Arte Moderna e Contemporanea di Bergamo.

Il suggestivo nucleo di 40 immagini dei due fotografi, conservate nell'Archivio Finazzi in deposito alla GAMeC, costituisce lo spunto per una riflessione sul raffinato modo di guardare il paesaggio da parte dei due protagonisti della fotografia internazionale.
Alle immagini del maestro cinese viene affiancata una selezione di scatti di Mario Finazzi, a testimonianza del dialogo aperto tra due culture diverse, ma che presentano interessanti punti di contatto.
Long Chin-San è allo stesso tempo erede di una sensibilità iconografica orientale e attento sperimentatore delle nuove tecnologie fotografiche; la sua eccezionale qualità tecnica e interpretativa si unisce all'avanguardia tecnologica, stringendo arte e fotografia in un’alleanza di sublime armonia.
Mario Finazzi si dedica alla fotografia con assiduità e autorevolezza tra gli anni Trenta e gli anni Sessanta del Novecento. Come spesso accadeva, le partecipazioni a mostre fotografiche e la pubblicazione di fotografie su riviste internazionali accendono attenzioni reciproche che danno luogo a uno scambio di fotografie tra i due professionisti. È questa l’origine della presenza di opere fotografiche di Long Chin-San nell'archivio di Mario Finazzi.
La mostra, organizzata in occasione della manifestazione I Maestri del Paesaggio, costituisce un’occasione unica per mettere a disposizione del pubblico l’eccezionale ritrovamento.
La mostra sarà presentata al pubblico il prossimo 4 settembre da M. Cristina Rodeschini (Responsabile Divisione Accademia Carrara e GAMeC, Direttore), Gabriele Rinaldi (Direttore dell'Orto Botanico di Bergamo) e Lello Piazza (fotografo naturalista e photo editor per riviste specializzate).

Orari di apertura:
martedì – domenica: ore 10:00 – 13:00 / 15:00 – 19:00

www.gamec.it

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amalia di Lanno

Arriva GODOT - Prima conferenza generale delle culture e del turismo a Bari


Bari. Sala Murat
Piazza Ferrarese
Centro storico - BARI

Martedì 2 e mercoledì 3 settembre
h 09:30 - 13:30
h 15:30 - 18:30

Si chiama “Godot” la fotografia di Gavin Turk che abbiamo scelto per rappresentare questa prima conferenza generale delle culture e del turismo a Bari.
Godot, il signore che Estragon e Vladimir attendono invano nel grande racconto teatrale di Samuel Beckett. Un’attesa vana, accompagnata da costanti promesse, che sfianca i due protagonisti.
Nel testo teatrale Godot non arriva mai, ma noi – inguaribili ottimisti – pensiamo che nel confronto sia possibile scoprirsi affini e più forti. E così potremo finalmente affermare che sì, arriva Godot.
Invitiamo quindi tutti gli operatori del settore a partecipare a questa prima conferenza generale del turismo e delle culture, perché ognuno, raccontando la propria esperienza e presentando le proprie proposte, possa contribuire a un lavoro costante e partecipato, che caratterizzerà i prossimi cinque anni di governo cittadino.


COME PARTECIPARE

Durante le due giornate sono previsti interventi da 7 minuti l’uno, nei quali ogni operatore turistico e culturale potrà esporre progetti e proposte sui prossimi cinque anni di governo. Per prenotare il proprio intervento sarà necessario inviare una mail all’indirizzo iscrizioni@baricongressi.it, specificando nell’oggetto la richiesta di intervento durante la conferenza “Arriva Godot”, all’interno della mail di prenotazione sarà necessario specificare: nome e cognome del relatore, nome dell’organizzazione o azienda di riferimento e tema dell’intervento.
Sarà possibile iscriversi fino alla mattina del 2 settembre, saranno inserite in calendario le prime 75 iscrizioni compatibili con le tematiche dell’evento. Durante la conferenza saranno raccolti tutti gli interventi e successivamente pubblicati online, sarà anche possibile lanciare brevi proposte via twitter utilizzando l’hashtag #arrivagodot


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Constable: The Making of Master


20 September 2014 - 11 January 2015. Constable: The Making of a Master will reveal the hidden stories of how John Constable created some of his most loved and well-known paintings. On display will be such famous works as The Haywain together with the oil sketches he painted outdoors direct from nature.

This major exhibition will reassess John Constable’s influences, techniques and legacy to offer a new interpretation of Britain’s best-loved artist. Discover how great works of art are created as Constable’s most famous masterpieces are united with his revolutionary oil sketches: expressive evocations of land, sea and sky that allowed him to transfer the freshness of the outdoors into his exhibition paintings.
For the first time, Constable will be presented alongside the old masters of classical landscape whose formal values he studiously assimilated. By combining the authority of their compositional ideas with a breathtakingly naturalistic vision that was entirely his own, Constable would ultimately transform the genre of landscape painting, and in the process shape the enduring popular image of the English countryside.

Learning from the Old Masters
John Constable first learned to paint and draw as a gentlemanly pursuit. In 1795, he met the amateur artist and collector Sir George Beaumont. It proved a turning point. Beaumont’s collection gave Constable access to major paintings by the Old Masters.
Constable’s early works reveal the influence of several great painters: Raphael, Rubens and Claude Lorrain. His contemporary John Cranch supplied him with a list of ‘Painter’s Reading’ which provided a grounding in the history and theory of art. John Thomas ‘Antiquity’ Smith lent him drawings and prints. With the encouragement of these friends, Constable entered the Royal Academy Schools in London in 1799 to embark on a career as a painter.
Recent British landscape artists such as Thomas Gainsborough, Richard Wilson and Thomas Girtin encouraged him to establish a dialogue between the Old Masters and close study of the natural world. No longer content with ‘seeking the truth at second hand’, he made ‘laborious studies from nature’ during sketching tours of the Lake District and elsewhere.

Sketching in the open air
Sketching in oils spread throughout Europe during the 17th and 18th centuries. Claude Lorrain was said to have painted out of doors, and several handbooks for students of art recommended open-air sketching in oils. Thomas Jones made impressive oil sketches in Wales and Italy in 1772–82, and J.M.W. Turner, William Mulready and John Linnell all painted vivid outdoor sketches.
When working outdoors, Constable painted on fragments of canvas, millboard or home-made paper. As he explained to a friend in 1825, his oil sketches ‘were done in the lid of my box on my knees as usual’.
Constable transformed the genre of oil sketching from one used for recording landscape motifs to a means of capturing transient effects of light and weather. When his daughter Isabel gave the oil sketches remaining with the family to the South Kensington Museum (now the V&A) in 1888, they were aptly described by a reviewer in The Standard as ‘brilliant transcriptions of the thing of the moment – nature caught in the very act’.
From studies from nature to exhibition paintings
Constable’s letters mention both ‘sketches’ and ‘studies’ in oils. These approximate categories can be subdivided into distinct types. They include studies from nature of a motif (such as a portion of landscape) or of various effects of light, shade or weather. Some sketches were made in the studio as a first draft for a composition. Uniquely, Constable also made full-size studio sketches in preparation for an exhibition painting. A study made directly from nature could sometimes be revised later in the studio. Provided with a sufficient level of finish, it might be judged suitable for exhibition and sale. Constable produced a number of such paintings, usually on the modest scale of a ‘cabinet picture’. Some were made with the guidance of drawings, others executed entirely in the open air.

Collecting prints
The artist’s friend and biographer C.R. Leslie recalled that ‘Constable died as he lived, surrounded by art, for the walls of the little attic [bedroom] were covered with engravings’. After he died in 1837, the paintings in his studio and his own art collection were sold at auction. Throughout his life Constable collected prints, which were less expensive and therefore of superior quality to the rather minor paintings he could afford. He was able to assemble a considerable art collection. It
included 59 oil paintings by ‘Old and Modern Masters’ and over 5000 prints, 250 drawings, 37 books of prints and 39 framed prints and drawings. Most were landscape and genre subjects, similar to those which he himself painted.
Prints by or based on favourite artists such as Rubens, Claude, Ruisdael and Titian served Constable as material for copying, providing rich sources of inspiration and teaching aids.
Making copies of other artists
Nine ‘copies by Mr Constable’ – all after 17th-century landscapes by Ruisdael, Claude, Rubens and Jacques d’Arthois – were included in the posthumous sale of his works in 1838. Copying Old Masters traditionally helped young artists develop their technique and powers of invention. It also fed the widespread demand for replicas of celebrated works. Constable’s nine copies sold well, most realising higher sums than the ‘Old and Modern Masters’ he owned, or his own sketches and studies.
Constable had access to Sir George Beaumont’s choice collection of pictures, and was later able to copy Old Masters on display at the British Institution and Royal Academy Painting School. The span of his artistic life was bounded by his copies of two utterly canonical works: the Raphael tapestry cartoons, which he copied in 1795 from Nicolas Dorigny’s engravings, and Titian’s altarpiece The Death of St Peter Martyr, which Constable hailed in 1836 as ‘the foundation of all the styles of landscape in every school of Europe’.

Towards natural painting
Constable advised artists to maintain ‘a close and continual observance of nature’, but translating faithful observation into a finished composition was an ongoing challenge. Many of Constable’s exhibition paintings were the result of a complex process of development, sometimes spanning a number of years. They were composed from a wide range of oil sketches, graphite drawings, watercolour studies and earlier paintings.
Following his marriage in October 1816, and faced with the financial pressures of a growing family, the commercial success of his paintings became increasingly important. For Constable’s six large scenes of the River Stour, including The Hay Wain (1821) and The Leaping Horse (1825), he adopted the painstaking process of making full-size preparatory oil sketches. They helped him to co-ordinate motifs and balance colour, light and shade, solving compositional problems
while retaining the freshness of his smaller drawings and oil sketches. These six-foot canvases were some of Constable’s greatest successes, when exhibited at the Royal Academy between 1819 and 1825.

Transcription, imitation and emulation
Sir Joshua Reynolds had encouraged students at the Royal Academy when copying to consider themselves in competition with their esteemed predecessors. By the early 19th century opportunities for British artists to study major paintings by the Old Masters increased with the growing popularity of art exhibitions and the founding of public picture galleries.
After his death, Constable was considered as ‘wholly emancipated from the schools of Dutch, French, or Italian art’. In his own time, however, art critics had favourably likened his pictures to those of 17th century masters such as Hobbema, Rubens, Ruisdael and Wouwerman.
Though later overlooked, such comparisons were well founded. Whether using the motif of a cart crossing a ford (a common subject in 17th-century Dutch and Flemish pictures), vibrant brushwork suggestive of Renaissance Venetian artists, or configurations learned from French painters of classical landscape, Constable continued to reference the Old Masters throughout his career.
A legacy in print
Constable knew the importance of engravings in promoting the fame of painters. He also hoped that publishing reproductions of his work would be profitable. In 1824, the engraver Samuel William Reynolds proposed to make a print, at his own expense, of Constable’s The Lock which had been well received at the Royal Academy. The venture failed and relations between the two men soured. Five years later Constable engaged David Lucas to produce prints of his pictures. Mezzotint engraving was chosen as the technique best able to capture the effects of light and shade, or chiaroscuro, so characteristic of Constable’s paintings. To display his full creative range, he selected small oil sketches
and larger exhibition pictures, as well as painting new subjects.

The first group of prints was published as English Landscape Scenery in 1830. Explanatory texts were later written to accompany individual plates, but the project had little commercial success.


info: www.vam.ac.uk


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Massimo Dalla Pola - Il Sole dei Morti


Massimo Dalla Pola
Il Sole dei Morti
a cura di Francesca Pergreffi e Arianna Beretta
inaugurazione sabato 13 settembre ore 19
12-09-2014 > 02-11-2014


Sabato 13 settembre alle ore 19, Spazio Meme di Carpi, Via Giordano Bruno 4, inaugura la mostra personale di Massimo Dalla Pola Il Sole dei Morti - citazione tratta dal romanzo La peau de chagrin di Honoré de Balzac - a cura di Francesca Pergreffi e Arianna Beretta.
La mostra, patrocinata dal Comune di Carpi e in collaborazione con Circoloquadro di Milano, rientra nel cartellone No Stop- mostre e installazioni del festivalfilosofia 2014, che si svolge dal 12 al 14 settembre a Carpi, Modena, Sassuolo e che quest’anno ha come tema la gloria.
Massimo Dalla Pola presenta per l’occasione il progetto Il sole dei morti, la definizione che Honoré de Balzac dà della gloria. L’artista vuole proporre una riflessione sulla gloria come frutto dell’esercizio del potere politico, militare e culturale, sulle sue forme di trasmissione e sui rapporti con la storia. Dalla Pola compie con le sue opere una mappatura sintetica dei luoghi del potere, ponendo l’accento su analogie e paradossi di dittature e democrazie. Ne emerge un universo composto da opere su carta vetrata ispirate a luoghi pubblici emblematici di una nazione o a pagine di storia che raffigurano gli strumenti della trasmissione della gloria. Compaiono dunque i monumenti e i simboli della propaganda politica in una sorta di “mappamondo” che rievoca l’atmosfera silenziosa e senza tempo del dipinto Isola dei morti di Arnold Böcklin: accanto alla Piazza Rossa di Mosca, il Monte Rushmore americano o il Palazzo delle Civiltà dell’EUR o il Mao intagliato nella montagna in Cina, solo per citarne alcuni.
Massimo Dalla Pola si focalizza sugli edifici e sui monumenti dai quali il potere politico emana la sua forza, sia quella persuasiva della propaganda sia quella decisionale del comando. In questo modo pone degli interrogativi su cosa significhi la gloria nelle sue manifestazioni pubbliche, nelle modalità di trasmissione e nel rapporto con il tempo e la storia.
I lavori sono realizzati su stendardi in tela e su carte vetrate, di dimensioni e colori diversi: il supporto non convenzionale contribuisce alla riflessione sull’ambiguità dell’utilizzo, della ricezione e soprattutto della permanenza nella storia di quei simboli.
Per occasione verrà stampato il catalogo con testi di Francesca Pergreffi e Arianna Beretta.
La mostra sarà visitabile sino al 2 novembre 2014
Massimo Dalla Pola è nato il 1971. Dopo la laurea in storia dell’arte, lavora con galleristi, designer, architetti milanesi. Espone i suoi primi lavori nel 2002 da Luciano Inga-Pin e successivamente in gallerie, spazi pubblici e indipendenti in Italia e all’estero. Vive e lavora a Milano.

Orari della mostra:
Nelle giornate del festivalfilosofia
Venerdi 12 settembre dalle 9 alle 23
Sabato 13 settembre dalle 9 alle 23, alle 19 inaugurazione alle presenza dell’artista
Domenica 14 settembre dalle 9 alle 21
Orari dopo il festivalfilosofia
Sabato e alla Domenica dalle 10 alle 13 e dalle 17 alle 20
Durante la settimana su appuntamento


Per Informazioni:
Spazio Meme -Via Giordano Bruno 4, 41012 Carpi (Mo)
Tel 339 594 9429
info@spaziomeme.com – www.spaziomeme.org


Circoloquadro

ricevo e pubblico:
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MAN RAY a Villa Manin


Dal 13 settembre 2014 all’11 gennaio 2015 Villa Manin presenta una grande mostra dedicata a Man Ray (1890-1976) a cura di Guido Comis e Antonio Giusa e con la collaborazione della Fondazione Marconi, Milano.

Con oltre 250 opere, fra fotografie, oggetti, dipinti, disegni e film sperimentali, l’esposizione ripercorre la vita e l’opera di uno degli artisti più significativi del Novecento, autore di vere e proprie icone del secolo scorso, come Le Violon d’Ingres, figura femminile con due intagli di violino sulla schiena e Cadeau, ferro da stiro con la piastra percorsa da una fila di chiodi.

 AZ. SPECIALE VILLA MANIN - Passariano, Codroipo (Udine)


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Galatina (Le). Notte della Cultura


Per la III ed. della Notte della Cultura a Galatina quest’anno è di scena il cibo. Il cibo verrà raccontato fra antropologia e salute, fra natura e cultura, in un confronto con i suggerimenti della tradizione e con le grammatiche di base dell'immaginario alimentare in un creativo dialogo con il mondo dell’arte e dello spettacolo. Si parlerà di alimentazione tra cuochi, nutrizionisti, artisti e scrittori. Restando fedeli ad un format che ha riscosso successo nelle passate edizioni e che si fonda sui concetti di relazione, condivisione e appartenenza anche per la terza edizione della manifestazione che quest’anno si svolgerà sabato 30 agosto, tornano le installazioni all'aperto, le mostre, le presentazioni di libri e la musica sparsi per il centro storico della città.
All’interno di ogni società il cibo viene investito di valori e di significati che vanno al di là di quelli nutrizionali. Accade così che alcuni cibi diventino simboli denotando raffinatezza o volgarità, anti-conformismo o adeguamento allo status quo, creatività o ripetitività. Poiché, però, la cultura che produce simboli è sempre variabile nelle sue configurazioni storiche e geografiche ecco che ciò che risulta positivo in un tempo e in un luogo viene rivestito di valore diametralmente opposto in un altro tempo e in un altro luogo.
La Notte della Cultura quest’anno metterà in luce esperienze legate al cibo e all’alimentazione presenti oggi sul territorio pugliese e dall’alto valore di ricerca e promozione delle specificità culturali della nostra terra. Nell’area dedicata alla presentazione di libri e progetti si passerà dalla cucina internazionale e i mercati globali del progetto Fugu alla scuola di cucina internazionale di Silvestro Silvestori nel cuore del centro storico di Lecce, dall’eperienza dell’Ortporto della Comunità riabilitativa assistenziale psichiatrica di Villa Libertini sapori a CucinaMancina e i nuovi stili alimentari passando “Per Canti e per Cantine” di Pino De Luca.
Nel salotto allestito di fronte la Basilica di Santa Caterina d'Alessandria, uno dei più insigni monumenti dell'arte romanica e gotica in Puglia, si parlerà con il documentarista Piero Cannizzaro, autore di numerosi  film-documentari  sia radiofonici che televisivi per Rai – Mediaset – Sky, del suo Cibo dell’animache analizza il rapporto tra cultura gastronomica e religione in Italia nei tre principali culti oltre che nelle comunità Sikh, buddiste e di Osho. In un cortile attrezzato per la proiezione per tutta la serata si potranno vedere i suoi documentari. E sempre attraverso il lavoro del documentarista rai, assieme ai contributi dei panettieri della città, scopriremo attraverso quali gesti ancestrali si costruisce l’alchimia del profumo del pane caldo, come si compone la poesia della panificazione e come si alimenta il fuoco della sua cottura. Anche la frisa “calcherà le scene” per raccontarsi grazie a Santino Beccarisi e Helena Stefanelli.
Anche quest’anno non mancheranno le eccellenze del territorio – tra gli altri il senatore Dario Stefano, lo scultore Armando Marrocco e la Direttrice della Comunità Cooperativa di Melpignano per il progetto “Casa dell’Acqua” Cristina Schirinzi e che presteranno la propria voce alla più bella e divertente letteratura mondiale sul cibo.
La musica vedrà di scena “La grande bouffe” di Massimo Donno e Simone Franco, Raf Murrone & Power Drum Ensemble, il chitarrista RafQu e il progetto “Nautilius” Tran(ce)formation Duo con Giorgia Santoro e Adolfo La Volpe.
Per il teatro la manifestazione ospiterà un’anteprima nazionale, il monologo in forma di racconto di Renato Grilli “Sotto Sotto” che sarà preceduta da uno stage di allestimento tra il 26 e il 29 agosto ad opera di Teatro della Voce a CB in collaborazione con Teatro Naturale. E gli attori della Compagnia Ammirata, con la direzione artistica di Ippolito Chiarello, saranno in giro per il centro storico, quasi fossero nella sala d’attesa di un ipotetico giudizio universale, a rispondere alla domanda “Come vogliamo vivere?!”, in una lettura poetica e sincera delle nostre vite e dei nostri sogni”…tra cibo, ironia, riflessione e gioco.
D’arte contemporanea e cibo si potrà chiacchierare a tavola all’interno della Art and Ars Gallery in via Orsini e per le vie del borgo razie alle installazioni di Hermes Mangialardo, Ivan Garrisi e Giuseppe Zilli e la mostra fotografica di Elio Scarciglia. I più piccoli potranno sporcarsi le mani e la bocca nel laboratorio sul cibo di Gabriella Margiotta.
E siccome non di sole parole e spettacolo vive l’uomo, non mancheranno le sorprese e i doni culinarii che appariranno all’improvviso così come non mancheranno gli esercizi – Amarcord, Anima e Cuore, Il Covo della Taranta, La Corte del Fuoco e Mordi e Fuggi, Caffé della Basilica, L’Angolo del Pasticciere, Stefanelli, Polleria e Salumeria - che proporranno piatti speciali!
Grazie ad Angela Beccarisi (per prenotazioni cell. 328.3890283) e agli Open Days – aperture straordinarie per una Puglia fuori dall’ordinario finalizzate alla fruizione dei beni culturali, materiali e immateriali, della Puglia attraverso visite guidate nei centri storici e itinerari accessibili a tutti dalle ore 20.00 alle ore 23.00 si potrà visitare una delle cittadine più affascinanti del Salento.
Anche quest’anno la manifestazione adotterà, grazie alla collaborazione con l’ass. di promozione sociale POIESIS, alcune piccole accortezze per le persone con disabilità.
La Notte della Cultura è voluta dall’Assessorato alla Cultura della Città di Galatina ed è curata da Art & Ars Gallery di Gigi Rigliaco e CalliopeCC. Anche quest’anno verrà presentata dal giornalista Mauro Marino e da Elena Riccardo dell’associazione Calliope Comunicare Cultura che promuove nuove pratiche possibili per la costruzione della società-mondo.

fonte:  www.pugliaglam.tv

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mercoledì 27 agosto 2014

MIKI CARONE. “Indians“ a cura di Lorenzo Madaro Castello di Acaya (Lecce) dal 24 agosto al 30 settembre 2014




La mostra è organizzata da A100 Gallery di Nunzia Perrone con il patrocinio dell’Istituto di Culture Mediterranee della Provincia di Lecce. “Da bambino giocavo agli indiani e ai cow-boy. Il gioco consisteva nel far scontrare i soldatini di plastica l’uno contro l’altro manovrandoli con le mani, un po’ come fanno i burattinai con le marionette […]. Il gioco, l’arte, la creatività, la fantasia, sono l’arco e le frecce per poter riuscire ancora a sognare e a far sognare, a desiderare mondi e modi diversi di essere, di vivere, di esistere”. Nel libro d’artista Il gioco degli indiani stampato in edizione limitata nel 1999 per documentare un suo progetto del 1977, Miki Carone esplicita il suo metodo di indagine nell’arte e nella vita, ovvero un approccio ludico alla riflessione, una gestualità apparentemente spensierata che mira a costruire opere dense, ripescando nell’immaginario della realtà talune icone riconoscibili di cui poi tramuta il senso, rivelando letture spesso inedite. Fa così anche ad Acaya, nell’antico maniero di Gian Giacomo, che ancora una volta diventa uno spazio laborioso per accogliere i linguaggi dell’arte contemporanea, rivelandosi crocevia di storie, incontri e destabilizzanti straniamenti percettivi. Con Indians, Miki dà vita a un percorso negli ambienti ipogei del castello, che invade con ironia dissacratoria e meditata, reinventando anche le stesse architetture e i percorsi possibili nello spazio della rappresentazione. Lo fa in particolare nella sala circolare in cui si conclude il percorso, dove ha installato una serie di grandi remi che compongono la forma di una capanna indiana, di un contenitore ideale e reale in cui conservare se stessi, irrimediabilmente. Sovverte così la struttura circolare dell’ambiente, invitando i visitatori a percorrerla con un nuovo approccio, oltre che a interagire con l’opera stessa. In quest’opera il lato ludico si intreccia con la volontà di interagire con il pubblico, di renderlo partecipe e protagonista dell’installazione. Ma questa è una peculiarità che permane nell’ormai lungo trascorso in arte di Carone, che continua a inventare e a reinventarsi senza però mai tradire un aspetto ricorrente, ovvero un’attenzione alla natura e al sogno, che stravolge, interpreta, decodifica con linguaggi diversi, così come con materiali feriali e oggetti prelevati dalla realtà. Accade anche nel video del 1977, Il gioco degli indiani, che qui proponiamo in un inedito duetto con la tenda, a conferma che nonostante siano trascorsi quasi quattro decenni quel mondo atemporale continua a interessare la sua indagine. La capanna che oggi troviamo nel castello forse è la stessa di quella del video del 1977; mancano i tessuti, i simboli arcaici e i pupazzi immobili che l’artista ha ambientato in uno scenario senza confini. Permane invece la volontà di guardare a un immaginario impenetrabile, che poi è anche metafora stessa dell’arte, riserva indiana del pensiero obliquo. (dal testo critico di Lorenzo Madaro in mostra). La location: IL CASTELLO DI ACAYA (Lecce) Il castello di Acaya, gestito dall’Istituto di Culture Mediterranee della Provincia di Lecce, sorge nel luogo dove sorgeva il piccolo insediamento medievale di Segine. Nel 1294 Carlo II D'Angiò donò Segine a Gervaso di Acaya, valoroso capitano, la cui famiglia la possedette per tre secoli. Nel 1506 Alfonso di Acaya costruì il nucleo più antico del Castello. Passò poi indenne attraverso il barocco conservando la sua struttura tipica di rocca rinascimentale costruita secondo i dettami dell'architettura militare. Il 25 gennaio 2001, durante gli scavi a pochi metri dalle mura, in prossimità delle scuderie, sono state riportate alla luce una serie di tombe, fosse comuni e cunicoli. Nel 2008 è stato scelto come sede del Forum Mediterraneo per la Pace. Orari di apertura: LUGLIO e AGOSTO Mart - Mer - Giov - Ven - Sab -  Dom 10,00 - 12,30 18,00 - 21,00 SETTEMBRE Mart - Mer - Giov - Ven - Sab - Dom 10,00 - 12,30 17,00 - 20,00 Chiuso il Lunedì Info: dott.ssa Oronzina Malecore          347.25.35.235
 Ufficio stampa associazione A100Gallery Cecilia Pavone

 pubblica: Massimo Nardi

lunedì 25 agosto 2014

Attraversamenti - Festival delle terre al di là del mare

Dal 5 al 7 settembre 2014 a Ostuni la seconda edizione di Attraversamenti, il festival delle terre al di là del mare.
Descrizione
Il festival Attraversamenti, progetto ideato e curato dall’associazione presentecontinuo, nasce dalla volontà di costruire uno scambio culturale attivo tra l’Italia, in particolare la Puglia, e i Balcani.
I nodi concettuali attorno ai quali si aggrega la manifestazione sono: la questione geo-politica posta dalla frontiera Adriatica, la mobilità e l’ibridazione come fenomeni alla base di nuove mappe culturali e il binomio fra identità e nomadismo.
In Attraversamenti ci si muove tra gli spazi, i continenti, le discipline, le diverse categorie mentali, perché “l’attraversare” stesso è un metodo per leggere e fare esperienza della realtà.
La spinta che muove il festival è quella di accorciare la distanza tra le due coste, una distanza determinata da stereotipi e pregiudizi. Attraversamenti vuole così costruire un ponte per mettere in dialogo le realtà culturali di ogni singolo paese; svelare punti in comune e peculiarità proprie; costruire una nuova geografia relazionale.
Attraversamenti non è solo un festival, ma è anche una piattaforma permanente dedicata alla costruzione di progetti e relazioni culturali tra l’Italia, in particolare la regione Puglia, e i Paesi Balcanici
Interesse principale di Attraversamenti è creare le basi per una brain circulation dell’Adriatico e per un dialogo costruttivo tra Industria e Cultura in modo che i progetti possano con il tempo autosostenersi e crescere in nuove direzioni.
La prima edizione del festival Attraversamenti si è tenuta a Ostuni, il 6.7.8 settembre 2013.
#attraversamenti


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venerdì 22 agosto 2014

Alighiero e il sesto senso


BRINDISI – Tredici fogli autografi diAlighiero Boettiesposti in anteprima in occasione del ventennale della scomparsa dell’artista: la mostra è allestita allaTorre Civica diCisternino, in provincia di Brindisi, dal 22 al 24 agosto 2014, in concomitanza con la sesta edizione del Festival dei Sensi, manifestazione culturale organizzata dall’Associazione Iter Itria in collaborazione con l’Università Aldo Moro di Bari e con il GAL Valle d’Itria. L’esposizione, realizzata in collaborazione con la Fondazione Alighiero e Boetti.

Il festival quest’anno è dedicato al sesto senso e, sul tema, Boetti affermava:

«Ci sono cinque sensi e il sesto è il pensiero, ovvero la cosa più straordinaria che l’uomo possieda…».

Il programma di questa nuova edizione proporrà inoltre a Martina Franca un altro appuntamento con l’arte, Abracadabra, allestimento di videoarte del tedesco Christian Jankowski. L’artista era presente anche alla Biennale di Venezia e in tante rassegne internazionali.


Alighiero e il sesto senso
Cisternino (Brindisi), Torre Civica, piazza Giuseppe Garibaldi
Dal 22 al 24 agosto 2014


info:

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giovedì 21 agosto 2014

Festival dei sensi 2014


Giunto alla sesta edizione, il Festival dei Sensi, raffinata manifestazione culturale che ogni anno richiama nella valle dei trulli un pubblico di affezionati cultori da tutta Italia, dedica proprio al sesto senso un ricco calendario di appuntamenti dal 22 al 24 agosto nelle più belle masserie e dimore storiche della Valle d’Itria, tra Cisternino (BR), Locorotondo (BA), Ceglie Messapica (BR) e Martina Franca (TA). La manifestazione, organizzata dall’Associazione Iter Itria in collaborazione con l’Università Aldo Moro di Bari e con il GAL Valle d’Itria, si è meritata l’assegnazione di una medaglia del Presidente della Repubblica per le sue ricercate proposte di conferenze, mostre, gite ed esperienze sensoriali a lenta velocità in una suggestiva cornice paesaggistica. Quest’anno il Festival offre inusuali letture di argomenti eterei e all’apparenza impalpabili, spaziando tra le neuroscienze e la magia, in compagnia di letterati, scienziati e artisti.
L’inaugurazione si terrà venerdì 22 agosto a Cisternino, in un luogo di rara suggestione sospeso tra il bosco e il mare. A esibirsi, in una delle sue rare apparizioni nel nostro Paese, sarà l’artista spagnola Fatima Miranda, ideatrice e interprete di performance vocali uniche nel loro genere in una straordinaria commistione di ispirazioni orientali, poesia fonetica e suggestioni teatrali.
Molti gli appuntamenti in calendario che spaziano in tutti i campi del sapere in compagnia di grandi esperti di ciascuna disciplina: dal significato del tempo alle profezie, dall’effetto placebo alla seduzione indagata sotto la lente della psicoanalisi freudiana. Si parlerà di automi e di stampanti 3D, delle valenze simboliche dell’oro rosso, il corallo, fino alla semiotica delle capigliature, con incursioni dietro le quinte dei palcoscenici alla scoperta delle maestranze artigiane di cinema e teatro. Tra gli ospiti attesi, il conduttore televisivo e showman Piero Chiambretti in dialogo con il letterato Remo Ceserani sul tema “Souvenir”.
Ogni giorno il pubblico avrà la possibilità di scegliere tra esposizioni a tema, proiezioni cinematografiche e originali attività, fra le quali lezioni di arco libero proposte sia agli adulti che ai ragazzini. Gli appassionati d’arte potranno ammirare in anteprima tredici fogli autografi di Alighiero Boetti in una straordinaria esposizione organizzata in collaborazione con la Fondazione Alighiero e Boetti in occasione del ventennale della scomparsa dell’artista.
Ai più piccoli il Festival dedicherà un divertente programma per l’infanzia con laboratori e giochi scientifici, tra i quali l’esperimento “Il pendolo di Foucault” insieme al fisico Fabio Truc e un laboratorio per imparare il magico teatro delle ombre.



GLI OSPITI DELL’EDIZIONE 2014

Molti i protagonisti di calibro nazionale e internazionale che incontreranno il pubblico nell’edizione 2014 del Festival dei Sensi: eccone alcuni.
Piero Chiambretti, showman e conduttore televisivo reduce dal recente successo del suo ultimo programma Supermarket, converserà con il letterato Remo Ceserani in un esilarante intervento sul tema “Souvenir”.
Cristina Del Mare, antropologa culturale, profonda conoscitrice di gioielli etnici, proporrà un affascinante excursus per immagini attraverso le valenze simboliche del corallo nelle culture di tutti i tempi, dalle spose tibetane alla moda contemporanea, passando per le più sofisticate manifatture del Mediterraneo. Le capigliature saranno protagoniste di un appuntamento condotto dalla semiologa Patrizia Magli, allieva di Umberto Eco, che dialogherà con i fratelli Rocchetti, titolari dell’omonimo, mitico laboratorio romano di parrucche ed effetti speciali per le scene che vanta un lungo medagliere di collaborazioni con registi del calibro di Fellini, De Palma, Scorsese, Scola, Altman e Lee.
La seduzione sarà indagata sotto la lente della psicoanalisi con Stefano Bolognini, primo italiano a ricoprire la carica di presidente dell’International Psychoanalytical Association, la prestigiosa associazione che fu guidata in passato anche da Carl Gustav Jung. Fabrizio Benedetti, importante scienziato tra i maggiori esperti al mondo di effetto placebo, ci accompagnerà in un viaggio tra mente e corpo, dagli sciamani all’aspirina. Giacomo Rizzolatti, direttore del Dipartimento di Neuroscienze dell’Università di Parma, celebre in tutto il mondo per la scoperta dei neuroni specchio, e Corrado Sinigaglia, filosofo della scienza all’Università degli Studi di Milano, parleranno di percezione sensoriale, mentre la biologa ed ecologistaConsuelo De Morales parlerà della “intelligenza” delle piante.
Uno dei più celebri fisici europei, il francese Etienne Klein, direttore di ricerca presso il CEA e tra i collaboratori del progetto che al CERN di Ginevra portò alla scoperta del bosone di Higgs, indagherà l’esistenza del tempo assieme al collega Fabio Truc, mentre Mario Giuseppe Losano, uno dei massimi esperti di storia degli automi, nonché grande studioso di filosofia del diritto e di informatica giuridica, proporrà un’intrigante conferenza intitolata “Dagli automi alle stampanti 3D”, corredata da immagini di grande fascino. Adriano Prosperi, tra i più importanti storici europei, parlerà di un tema particolarmente evocativo: percezioni e profezie.
La speciale attenzione sempre riservata dal Festival dei Sensi al paesaggio, verrà quest’anno approfondita grazie a una pubblica tavola rotonda che avrà per tema la tutela dei centri storici nella Valle d’Itria e che vedrà tra gli altri la partecipazione di Attilio Petruccioli, docente di Architettura e Pianificazione urbana alla Qatar University oltre che delle autorità regionali competenti.
Segnaliamo infine il curioso appuntamento sui soprannomi con Ricuccio Punzi, appassionato esperto di storia e tradizioni locali, in dialogo con Corrado Petrocelli, raffinato grecista presidente del Festival dei Sensi.

fonte: www.brundisium.net

sitoweb festivaldeisensi:
www.festivaldeisensi.it


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Festival della Letteratura Mantova 2014


Festival della Letteratura di Mantova
dal 3 al 7 settembre 2014

“La nuova edizione di Festivaletteratura lancia le nuove proposte: la brasiliana Adriana Lisboa, tra i più significativi autori under 40 dell’America Latina; Olivier Rohe, considerato una delle promesse del romanzo francese; NoViolet Bulawayo, che con il suo romanzo d’esordio è entrata nella shortlist del Man Booker Prize 2013; Lavanya Sankaran, giovane cantatrice delle fantasmagoriche contraddizioni dell’India contemporanea, Jurica Pavičić, una delle voci più impegnate e in vista della letteratura croata; il tedescoDavid Wagner, vincitore del Leipziger Buchpreis nel 2013, l’olandese Tommy Wieringa, che la critica ha paragonato a Salinger, John Irving e Paul Auster.

Tra gli scrittori stranieri presenti a Festivaletteratura 2014 vanno senz’altro citati il premio Pulitzer Elizabeth Strout, considerata tra le più profonde e raffinate interpreti della narrativa americana contemporanea; Rafael Chirbes, scrittore che ha saputo raccontare nei suoi romanzi la complessa trasformazione della Spagna dalla fine della guerra civile al tramonto delle facili illusioni di inizio millenio; Annie Ernaux, autrice di potenti romanzi in cui l’occasione autobiografica incontra poi temi sempre universali; David B., ritenuto uno dei più grandi narratori del fumetto a livello internazionale; Julian Fellowes, universalmente noto come autore della serie televisiva Downton Abbey; Elif Shafak, narratrice che ha rivendicato alla letteratura un ruolo politico fondamentale nel superamento delle barriere culturali che dividono Oriente e Occidente; Robert Macfarlane eJean-Christophe Rufin che ci riportano al viaggio come ricerca di sé ed esplorazione del mondo; Jostein Gaarder, che sarà chiamato a riflettere su letteratura e ambiente. Proseguendo idealmente il dialogo avviato in occasione della loro precedente partecipazione, saranno nuovamente a Mantova Michael Cunningham, Per Olov Enquist, Colum McCann, Eric-Emmanuel Schmitt, Colm Tóibín e, tra gli autori per i ragazzi,Elvira Lindo, popolare autrice della saga di Manolito Gafotas, e i francesi Pef e Bernard Friot”.



E tanto, tanto, altro, ecco il sito ufficiale



fonte: tropismi.altervista.org

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mercoledì 20 agosto 2014

Imaginaria - Festival internazionale del cinema d’animazione



Dal 26 al 30 agosto torna Imaginaria

“Imaginaria” a Conversano il festival internazionale del cinema d’animazione

L’appuntamento, imperdibile, è con la dodicesima edizione di Imaginaria, il più importante festival pugliese dedicato al cinema d’animazione internazionale. Quest’anno, oltre al concorso dedicato all’animazione con tante anteprime fra gli 80 cortometraggi e i 5 lungometraggi d’animazione, curiosi ed appassionati avranno un’opportunità in più, quella di immergersi nel mondo dell’illustrazione e del fumetto d’autore.
Fra gli ospiti di rilievo della manifestazione, autori anche di alcuni seminari e mostre speciali, si segnalano: Emiliano Ponzi (illustratore), Alessandro Rak (regista de “L’arte della felicità”) e Giuseppe Palumbo (disegnatore, fumettista). Ancora una volta Imaginaria si distinguerà fra le numerose proposte culturali dell’estate pugliese e il tutto sarà arricchito dalla location: il complesso medievale di San Benedetto, nel centro storico della città d’arte di Conversano.
Oltre le opere provenienti da ben 31 Paesi sarà possibile assistere alla proiezione in anteprima regionale di Mr Hublot premio Oscar 2014 per l'animazione, il film dell'americano Bill Plymton dal titolo Cheatin' fresco vincitore del gran premio della giuria all'ultima edizione del festival di Annecy, il film dal cuore ecologista Tante Hilda (Zia Hilda) del regista francese Jacques-Rémy Girerd, Rio 2096 - A story of love and Fury del regista brasiliano Luiz Bolognese già vincitore quale miglior film ad Annecy 2013 e il pluripremiato L'Arte della Felicità di Alessandro Rak primo film italiano d'animazione realizzato per un pubblico adulto.
Segnatevelo in agenda se passate da Conversano dal 26 al 30 agosto. In tanti, però, ci vengono appositamente. Il segnale di quanto la manifestazione sia cresciuta ed apprezzata nel corso degli anni.
Imaginaria è supportata dal Mibac - Direzione Generale Cinema, dalla UICC, dalla Regione Puglia ed è patrocinato dalla Provincia di Bari, dall'Apulia Film Commission e dal Comune di Conversano.
Per tutte le informazioni è possibile seguire la timeline del festival direttamente sulla pagina Facebook (https://www.facebook.com/imaginariafestival) o dal sito web del festival (www.imaginariafilmfestival.org).


ufficio stampa |
IMAGINARIA | IAFF International Animation Film Festival, (Italie)
PO Box 50 - Conversano (BA) - 70014 - Italia
circoloatalante@gmail.com
www.imaginariafilmfestival.org


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EMBRYO di Sergio Angeli


EMBRYO
Mostra personale di Sergio Angeli
a cura di Chiara Mastroianni
dal 12 al 18 Settembre 2014
opening venerdi 12 ore 19:00
Spazio MAKEMAKE
via del Boschetto 121, Roma
Ingresso libero

Info: +393284153641 info@makemake.it www.makemake.it
facebook.com/sergio.angeli.artist
twitter.com/SergioAngeliArt

Binomi imprescindibili, rincorrono e lottano nell’arte di Sergio Angeli.
Pensiero e anima, corpus et animam, vita e morte, bianco e nero. Le stesse opere di Angeli si legano indissolubili a parole, che compongono versi e poesie che tentano di dar voce alle linee e ai colori. Parole lente e profonde, recitate ad occhi chiusi, gli stessi occhi che vedono apparire davanti a loro figure spettrali e sospese, in neri abissali o bianchi onirici.
Linee ed espressioni che derivano direttamente dalle percezioni dell’artista, che non esita, non si strugge su analitici studi, ma esprime un’interiorità che tenta di evadere da un corpo-forma forse troppo stretto.
Tentare l’evasione, implica una lotta, che in realtà si rivela interminabile, poiché in quei binomi entrambe gli elementi esistono e, coesistono, l’uno in presenza dell’altro.
Qui, la vita è mera parvenza, dove l’individuo viene spogliato da se stesso per vestire l’abito spento della massa. La tecnologia, il progresso ha le sembianze di una titanica creatura dalle grandi fauci che risucchia l’essere, l’essenza nel baratro del suo stomaco.
L’artista tenta allora di fuggire dal triste destino, dal mero apparire, per tentare di sopraelevarsi e guardare ciò che palpita al di sotto di questi cupi corpi. Ardua è la ricerca dell’essenza, della verità dell’essere, complesso è cercare di possedere se stessi appieno. Con meticolosità, l’artista prosegue la sua ricerca, nel buio tenta di permanere. L’analisi lo conduce ad una conoscenza più profonda.
Le visioni interiori materializzano figure dalle sembianze umane, spettri dell’intimità che fluide si espandono, cadono a pezzi e palpitando si ricompongono.
Creature grigiastre e vibranti, all’interno delle quali si muovono come fiamme anime rosse, che si svincolano dalle linee, dalle membra, ma a cui rimangono immancabilmente legate.
Talune si inginocchiano, chiudendosi nell’urlo straziante, poggiando sulla sottile linea che divide il bianco dal nero, il bene dal male, la conoscenza dall’abisso dell’enigma.
Altre aleggiano come bagliori malsani, tra la luce e l’oscurità, in cerca di redenzione e riscatto.
Lotta onnipresente, di sopravvivenza in una vita ingannatrice, dove ormai l’uomo ha perso la propria individualità, e finge di essere nei sordi frastuoni meccanici. Visioni inquiete le sue, frutto di ferite che non si cicatrizzano ma pulsano sotto la pelle, sotto il colore, è un martirio il suo.
Vivere e sopravvivere nell’abisso, che tanto è profondo, quanto rassicurante.
Chiara Mastroianni

ricevo e pubblico:
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martedì 19 agosto 2014

Un’estate di sere incantate 2014 a cura di Girarte. Servizi educativi dell’Accademia Tadini


Venerdì 22 agosto la Galleria dell’Accademia Tadini aprirà al pubblico le sue porte anche dalle ore 21.00 alle ore 24.00. I visitatori potranno partecipare alla seguente iniziativa: "Le donne che amano sono pericolose" Le grandi figure femminili nelle opere della collezione Tadini “Omnia vincit amor... l’amore trionfa su tutto”, canta Virgilio … L’amore travolge, sommerge, sconfigge, divora ... niente può resistergli. Rilettura di alcune importanti opere della collezione Tadini che hanno come protagonista la donna. Donne che con la loro intelligenza, forza, determinazione, astuzia e capacità di seduzione sono state protagoniste della storia, dell’arte e della letteratura, cantate da poeti e ritratte da artisti di ogni tempo, che le hanno rese immortali. L’ingresso e la partecipazione sono gratuiti. Il prossimo appuntamento: Venerdì 29 agosto, h. 21.15 I libri di Gabriele D’Annunzio
ricevo e pubblico:
Massimo Nardi

Pisa.Palazzo Blu: Amedeo Modigliani



Pochi uomini hanno incarnato come Modigliani il mito romantico dell’artista geniale e trasgressivo.“Modì”, l’artista maledetto dalla vita dissoluta, il bellissimo dandy dai tanti amori, il genio incompreso che si rifugiava nel vino e nell’assenzio la cui storia è breve ma intensa, drammatica e memorabile.
Tutti coloro che posarono per lui dissero che essere ritratti da Modigliani era come farsi spogliare l’anima.

In mostra nelle suggestive sale di Palazzo Blu di Pisa, una ricca e attenta selezione di opere provenienti dal Centre Pompidou di Parigi insieme a magnifici capolavori provenienti dalle principali collezioni pubbliche e private, italiane e straniere ricreeranno l’atmosfera culturale in cui maturò la straordinaria ed entusiasmante esperienza della pittura dell’epoca e la vicenda artistica di Modigliani dal periodo della sua formazione a Livorno fino al suo trasferimento a Parigi, nel 1906, nella costante e irrequieta ricerca del nuovo.

E’ nella Parigi della cultura avanguardista, dei fauves, tra amici quali Marc Chagall, Max Jacob, Georges Braque, Jean Cocteau che il dissoluto artista e tombeur de femmes, matura la sua poetica artistica, influenzato fortemente da Picasso, Toulouse-Lautrec e Cézanne.

Insieme alle opere di Modì, saranno presenti anche i grandi capolavori di artisti dell’epoca, suoi contemporanei e compagni di avventure a Montparnasse tra i quali Chaim Soutine, Pablo Picasso, Marc Chagall, Fernand Léger e tante figure popolari come Maurice Utrillo, Suzanne Valadon, André Derain o Raoul Dufy, Juan Gris e Gino Severini.

A completare il percorso espositivo, una significativa selezione di sculture di Modigliani e dei grandi scultori dell’epoca come il celebre Constantin Brancusi e ancora una eccezionale serie di fotografie scattate da Brancusi stesso.

La curatela scientifica è affidata a Jean Michel Bouhours, accreditato studioso di Modigliani e curatore del dipartimento delle collezioni moderne del Centre Pompidou di Parigi. Un’opportunità unica, dunque, per rivisitare una fondamentale stagione culturale che ha influenzato l’intera produzione artistica europea.


Amedeo Modigliani
Palazzo Blu, Pisa
3 ottobre 2014 - 15 febbraio 2015
Orari: Lunedì-Venerdì 10.00 - 19.00
Sabato-Domenica 10.00 - 20.00
Infoline : Tel. +39 050 220 46 50 | info@palazzoblu.it

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venerdì 15 agosto 2014

Tetris di Fabrizio Fontana a cura di Carmelo Cipriani







Ostuni (Br) - OrizzontiArteContemporaneaArteContemporanea Tetris - opere di Fabrizio Fontana a cura di Carmelo Cipriani fino al 31 agosto 2014 Live Music con T for TRIVELLOR
 mediapartner: ilsitodell'arte
 http://arteculturaok.blogspot.it/2014/08/tetris-di-fabrizio-fontana.html
pubblica;
Massimo Nardi

giovedì 14 agosto 2014

Memling. Rinascimento fiammingo


Memling. Rinascimento fiammingo
Scuderie del Quirinale
dal 10-10-2014 al 18-01-2015


Hans Memling in mostra a Roma: alle Scuderie del Quirinale dal 10 ottobre 2014 una mostra monografica su uno dei più importanti artisti del Quattrocento, il fiammingo Hans Memling, a cura di Till-Holger Borchert (serrate trattative ancora in corso con la Polonia per portare in Italia il celebre Trittico di Danzica raffigurante il Giudizio Universale).

Hans Memling (Seligenstadt, ca. 1435-1440 – Bruges, 11 agosto 1494) è stato un pittore tedesco di formazione fiamminga.
Fu tra i principali maestri della seconda generazione della pittura fiamminga, dopo quella dei pionieri come Jan van Eyck, Robert Campin e Rogier van der Weyden. Le sue opere sono caratterizzate da un\'eleganza raffinata, a tratti malinconica, che riassume al meglio la breve ma intensa stagione artistica promossa dai mercanti di Bruges.

Memling e l\'Italia intende offrire, per la prima volta in Italia e a un vasto pubblico, l\'occasione di un\'introduzione all\'arte di Hans Memling che fra il 1465 e il 1494 divenne il pittore più importante di Bruges. Di origini tedesche - si ritiene sia stato assistente di Rogier van der Weyden fino alla morte di quest\'ultimo sopraggiunta nel 1464 - Memling si stabilì a Bruges, il centro finanziario dei Paesi Bassi. Tra

ra i primi incarichi ricevuti dall\'artista, compaiono committenze importanti quali quelle dell\'abate Jan Crabbe dell\'Abbazia di Ter Duinen, del vescovo Ferry de Clugny o di Angelo Tani, rappresentante del Banco dei Medici a Bruges. Le opere realizzate rivelano l\'influenza dominante del suo presunto maestro Rogier van der Weyden, influenza che la mostra delle Scuderie del Quirinale offrirà occasione di studiare meglio attraverso confronti diretti.
Fu Angelo Tani a far conoscere Memling a Tommaso Portinari che gli commissionò un trittico devozionale e una Passione di Cristo.Grazie agli incarichi di Tani e Portinari, Memling cominciò a essere conosciuto da altri esponenti della cerchia dei mercanti italiani di Bruges (i cosiddetti Nationes); è stato pure rilevato che fra le figure del trittico del Giudizio Universale di Danzica, capolavoro assoluto che si auspica possa rappresentare il perno visivo della mostra, Memling inserì i ritratti di diversi banchieri fiorentini. Benché tale ipotesi non sia corroborata dal confronto fisiognomico con altri ritratti esistenti degli stessi personaggi, resta indubbio che Memling divenne il ritrattista più celebre nella cerchia dei mercanti italiani di Bruges e che rivoluzionò la ritrattistica introducendo degli sfondi ai suoi ritratti. Una formidabile di ritratti di mercanti italiani illustrerà in mostra questo aspetto della sua opera, a confronto con i suoi ritratti più tradizionali.
Una terza e più vasta sezione della mostra approfondirà gli incarichi che Memling e alcuni dei suoi contemporanei ricevettero da mercanti italiani, per via diretta o tramite intermediari.
Questa sezione sarà corredata anche di opere commissionate da quelle famiglie di Bruges che, come gli Adorno e i Moreel, avevano origini italiane ma erano entrate a far parte delle famiglie patrizie fiamminghe molto prima dell\'epoca in cui visse Memling.

Al centro la grandiosa figura di San Michele intento a pesare le anime alla presenza della corte celeste. A sinistra i beati accolti da San Pietro si apprestano a varcare le porte del Paradiso. A destra, i dannati che precipitano nel fuoco dell’inferno. Questo è ciò che viene rappresentato nel monumentale trittico del Giudizio Universale di Hans Memling, conservato al Museo Nazionale di Danzica, realizzato dal pittore fiammingo per la cappella dedicata a San Michele nella Badia Fiesolana a Firenze, ma che in Italia non arrivò mai. Commissionata dal banchiere fiorentino Angelo Tani e da sua moglie Caterina di Francesco Tanagli – entrambi raffigurati inginocchiati del retro degli sportelli del trittico – venne caricata su una galea assalita dai pirati che trasportarono il carico nella città di Danzica. A distanza di quasi 600 anni l’opera più famosa di Memling, artista che seppe operare una sintesi armoniosa e originale delle conquiste dei grandi fondatori dell’arte fiamminga, toccherà il suolo italiano, per la prima volta, per essere esposta alle Scuderie del Quirinale a partire dal 10 ottobre.

Una monografica mai prima realizzata nel nostro Paese, che s’inserisce nel solco delle grandi monografie apprezzate dagli specialisti e dal grande pubblico della sede espositiva romana, e che finalmente darà ragione delle qualità eccelse di questo artista, prendendo in esame ogni aspetto della sua opera e della sua carriera, dalle pale d\'altare ai trittici portatili, ai dipinti devozionali, oltre ai famosi ritratti, genere in cui Memling seppe perfezionare lo schema campito su uno sfondo di paesaggio, che ebbe vasta diffusione e forte influsso anche sulle opere di numerosi artisti italiani del primo Cinquecento.

La mostra mette inoltre in luce l’aspetto del mecenatismo nella carriera dell’artista, sottolineando in particolare l’importanza dei suoi clienti italiani, uomini d\'affari, dignitari di corte e agenti provenienti da Firenze, Venezia o Genova che vivevano a Bruges - dove Memling di origine tedesca si era trasferito allievo prima e collaboratore poi di Rogier Van der Weyden, aprendovi una fiorente bottega - o vi risiedevano allo scopo di supervisionare le commissioni per conto di clienti in Italia. Più di tutti i suoi contemporanei, Memling divenne il pittore preferito della diaspora italiana a Bruges, traendo grande vantaggio dalla reputazione della precedente generazione di Primitivi fiamminghi, in particolare Jan Van Eyck e Rogier Van der Weyden. Fin dall\'inizio della sua attività indipendente come pittore di tavole, Memling riuscì a creare una sintesi dei notevoli risultati di entrambi quei maestri, già tenuti nella più alta considerazione dalla nobiltà italiana e dalle élite urbane che ne fecero il loro pittore di riferimento.

Oltre a capolavori di arte religiosa provenienti dai più importanti musei del mondo, tra cui dittici e trittici ricomposti per la prima volta in occasione della mostra come il trittico Pagagnotti (Firenze, Uffizi; Londra, National Gallery) o il monumentale Trittico della famiglia Moreel (Bruges, Groeningemuseum) che farà da spettacolare conclusione del percorso espositivo, la mostra presenterà una magnifica serie di ritratti tra cui Ritratto di giovane dalle Gallerie dell’Accademia di Venezia, il Ritratto di uomo dalla Royal Collection di Londra - un prestito eccezionale della Regina Elisabetta II -, Ritratto femminile di collezione privata americana, il Ritratto di uomo della Frick Collection di New York nonché il magnifico Ritratto di uomo con moneta romana proveniente dal Koninklijk Museum voor Schone Kunsten di Anversa.

Fonte: www.romeguide.it

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