sabato 29 aprile 2017

Laddie John Dill. Antiquitas in Luce

Museo Archeologico Nazionale di Napoli ed ART 1307
presentano

Antiquitas in Luce

Mostra personale di Laddie John Dill
Museo Archeologico di Napoli
dal 4 Maggio 2017 al 3 Luglio 2017
Vernissage : Giovedì 11 Maggio 2017 ore 17 e 30


Apre Giovedì 4 Maggio 2017 presso il Museo Archeologico Nazionale di Napoli (piano terra) la personale di Laddie John Dill dal titolo “Antiquitas in Luce“, a cura di Ornella Falco e Cynthia Penna e organizzata dal Museo Archeologico Nazionale di Napoli e dall’Associazione Culturale ART 1307. Vernissage Giovedì 11 Maggio 2017 dalle ore 17 e 30 alla presenza dell’artista.
La mostra, che gode del patrocinio del Consolato Generale degli Stati Uniti d'America e che vede come sponsor tecnico F.A.R.T. sarà visitabile fino al 3 Luglio 2017.
La mostra è corredata del catalogo edito da Marchese Editore.

Nelle prestigiose sale del Museo Archeologico Nazionale di Napoli giunge l'opera di Laddie John Dill, fra i principali esponenti del “Light and Space”, movimento artistico, nato in California e storicizzato grazie all’intervento del Getty Museum, che fa della luce e della sua interazione con i materiali, i principali oggetti di indagine. Peculiarità dell’arte di Dill in quanto “Sperimentatore di Luce” è stata proprio la ricerca e l’introduzione di elementi “estremi” all’interno del mondo dell’arte, con l'utilizzo e la manipolazione di materiali non precipuamente devoluti all'uso artistico: tubi di neon, allumini industriali, cementi, terre che, fra le mani di Dill acquistano un'ineguagliabile poeticità.

“ Le due installazioni di sabbie, terre e neon concepite per il Museo Archeologico di Napoli – spiega la curatrice della mostra Cynthia Penna – sono specificamente create per rendere palpabile il senso di irrealtà dell’atmosfera in cui si viene immersi. Il contesto museale accoglie il visitatore con l’opulenza e la preziosità del contenitore e del contenuto fatto di capolavori greco-romani che si “aprono” alla visione del pubblico. Quindi un assetto museale tradizionale per la presentazione di opere d’arte antica.
Le tonalità dei bianchi, dei verdi e dei grigi dei marmi la fanno da padrone nel contesto ambientale del Museo; i busti della statuaria greco-romana posizionati sui lati del salone di ingresso del Museo, creano una sorta di corridoio centrale in cui il pubblico si sofferma e si orienta prima di avventurarsi nelle sale. Ebbene è proprio qui, in questo contesto simmetrico, ordinato e calmo, che Dill pone una installazione che è l’elemento di rottura dell’aspettativa del visitatore: l’accesso, la stessa possibilità di avanzamento fisico dello spettatore nello spazio museale viene sbarrato da una composizione materica e nel contempo eterea e irreale fatta di terre, di sabbie e soprattutto di luce che rompe l’equilibrio dell’alternanza di bianchi e grigi dei marmi e delle opere esposte, rompendo di fatto l’equilibrio scenografico dell’insieme.
Eppure da un tale impatto visivo nasce immediatamente un dialogo nuovo fatto di diversa percezione visiva del contesto: un dialogo che si basa su percezione di luce e colore. Di fatto tutte le pareti nei pressi dell’installazione cambiano colorazione e acquisiscono accenti di drammaticità e nel contempo di totale irrealtà.
Pilastri rosati che si confondono col nero delle terre vulcaniche poste sul pavimento: una colorazione che con gli accenti del rosa appare totalmente estranea al contesto e neanche realistica: una immersione in una atmosfera metafisica ed irreale del tutto destabilizzante.
Le sculture sembrano levitare e fluttuare nello spazio attraverso una totale perdita di matericità e finanche di peso. L’intera concezione classica della plasticità della statuaria tradizionale viene sovvertita dalla percezione visiva dell’insieme che non appare più né reale, né realistico. Tutto si smaterializza in una visione che non è più un vedere ma piuttosto un percepire. Lo spettatore viene immerso tout court in un’atmosfera surreale di trasparenza e rarefazione per la quale non si è nemmeno più certi della propria visione.”
Con le sue istallazioni Laddie John Dill traspone l'arte classica in “arte percettiva”: una tipologia di arte contemporanea che sviluppa e tocca molteplici “sensi” dello spettatore, un’arte che, attraverso una sorta di decomposizione visiva della materia, costruisce e ricompone una nuova opera con diversa materialità.

Antiquitas in Luce – mostra personale di Laddie John Dill
a cura di Ornella Falco e Cynthia Penna
organizzazione – Istituzione Culturale Art 1307
Museo Archeologico Nazionale di Napoli – primo piano
Vernissage Giovedì 11 Maggio 2017, ore 17 e 30
dal 4 Maggio al 3 Luglio 2017
Catalogo “Antiquitas in Luce” - con testi di Paolo Giulierini, Cynthia Penna, Roberta Serpolli, Marco Di Mauro (Marchese Editore)
Foto Giuseppe Natale Salviati per Sit & Service Soc. Coop - Progettazione Integrata e Servizi sul Territorio www.sitandservice.it

Info e contatti:
Museo Archeologico Nazionale di Napoli - Piazza Museo Nazionale 18/19 - 80135 Napoli (NA)
MUSEO MANN NAPOLI - Ufficio Stampa, Marketing e P.R. Museo Archeologico Nazionale di Napoli : Ornella Falco, Vittorio Melini
0039/0814422275
ornella.falco@beniculturali.it vittorio.melini@beniculturali.it
Istituzione Cultura Art1307
segreteria@art1307.com
0039/081665456
Comunicazione e promozione Art1307: Chiara Reale
chiara.reale81@gmail.com
380/5899435

CrossRoad#3. Eltono e StenLex

Il 4 maggio alle ore 19:00 la galleria Doppelgaenger presenta la mostra CrossRoad#3, doppia personale degli artisti Eltono e StenLex.
Eltono e StenLex tornano in galleria, per la prima volta dal 2013 dopo la loro comune partecipazione al progetto d’arte urbana “Fresh Flâneurs”: se allora si trattava di una mostra collettiva, CrossRoad#3 è una doppia personale dedicata all’astrattismo e alla sua intersezione con lo spazio urbano. Tanto l’artista francese quanto il duo italiano sono punti di riferimento della scena artistica urbana internazionale, entrambi forti di uno sperimentalismo formale che nel caso di Eltono è caratterizzato da rigore geometrico e che in StenLex spazia invece dall’optical al gribouillis. StenLex presentano opere policrome recentemente sperimentate a San Pietroburgo nello spazio pubblico, una novità se si considera la monocromia che ha rappresentato fin qui la loro cifra. Eltono ha realizzato invece bassorilievi in legno ricalcati su itinerari aleatori della citta vecchia di Bari, selezionati dall’artista con l’aiuto di un dado.

Eltono (1975, Francia) www.eltono.com
StenLex (1982, Italia) http://stenlex.net/

On 4 May at 19:00 Doppelgaenger Gallery will open the exhibition CrossRoad#3, a joint personal show by artists Eltono and Sten Lex.

Both artists are back in Bari for the first time since 2013 when they participated in the urban art project "Fresh Flâneurs", which was a collective exhibition. CrossRoad#3, on the other hand, is a joint personal show dedicated to abstractionism, and especially to its intersection with urban space. Both the French artist and the Italian duo are reference points on the international urban art scene, and both engage in a formal experimentalism which, in Eltono’s case is characterised by a rigid geometry, and in Sten Lex’s ranges from the black & white optical to the doodle. The duo Sten Lex will exhibit polychrome works recently experimented in Saint Petersburg, a novelty when one considers that their work is usually characterised by the use of monochrome. Eltono, on the other hand, has created bas-reliefs in wood patterned on random itineraries through the old town of Bari, itineraries which the artist has chosen by throwing a die.

Doppelgaenger
Palazzo Verrone - Bari
T. +39392 820 3006

Inconti d'autore: Liliana Ebalginelli e Angela Madesani

In occasione del finissage de 'L'Arte dell'invisibile', sabato 6 maggio alle ore 17.00 il Museo Nuova Era ospita l'incontro con l'autrice Liliana Ebalginelli e la curatrice della mostra Angela Madesani.

Nota biografica dell'artista
Liliana Ebalginelli vive a Milano e opera nel campo della poesia visuale e sonora/performativa. Con Ferruccio Cajani ha fondato nel 2001 la lilianaebalginelli Editrice e la rivista sperimentale bilingue online Ulu-Late che dirige e a cui ha a lungo collaborato Arrigo Lora Totino.

Libri visuali: L (Archivi del ‘900, 1999), Voyage (coautore F. Cajani, lilianaebalginelli Editrice, 2001), L/Amami ( Archivi del ‘900, 2007), Manes (libro d’artista, 2010), L’Immateriale (Lucini Libri, 2013), Wholly (Lucini Libri, 2015), L’Arte dell’Invisibile (libro d’artista con G. Lucini, 2016), Le rane o dell’Italia (libro d’artista, 2016).

Mostre personali: Esplodità con P. Brunati Urani, F. Cajani e A. Lora Totino (Museo della Carale, Ivrea 2010), Vado là e nulla può guidarmi con A. Oberto e L. Pescador (Museo della Carale, Ivrea 2011), L’Immateriale (Galleria Derbylius, Milano 2014), Poesia carta inchiostri (Galleria Milano, Milano 2015).

Nota biografica della curatrice
Angela Madesani è storica dell’arte e curatrice indipendente. Vive a Milano, dove insegna all’Accademia di Brera e all’Istituto Europeo di Design. È autrice dei volumi Le icone fluttuanti. Storia del cinema d’artista e del video in Italia (2002), Storia della fotografia (2005) e Le intelligenze dell’arte. Ha inoltre realizzato numerosi volumi su importanti artisti, quali Studio Azzurro, Anne e Patrick Poirier, il Laboratorio di Comunicazione militante, Gabriele Basilico, Vincenzo Castella, Francesco Jodice, Franco Vaccari. È responsabile per la fotografia per il mensile Artribune.

Inconti d'autore
Liliana Ebalginelli | Angela Madesani
sabato 6 maggio ore 17.00

Strada dei Gesuiti 13
70122 Bari

Info & Contatti
museonuovaera@alice.it

pubblica: 

martedì 25 aprile 2017

Nino Longobardi. Apparenze




Con le opere di Nino Longobardi esposte a Castel del Monte e a Palazzo Sinesi, la morte torna in vita attraverso una rappresentazione che sdrammatizza il referto definitivo della scomparsa e ipotizza invece un suo riscatto mediante la sorpresa d’innesti sorprendenti e carichi d’ironia. 
Achille Bonito Oliva

La scultura di Nino Longobardi dialoga con i misteriosi spazi di Castel del Monte e si estende nel Museo Archeologico di Palazzo Sinesi a Canosa di Puglia nella mostra dal titolo “Apparenze”, curata da Achille Bonito Oliva e voluta dal Polo Museale della Puglia in collaborazione con Nova Apulia.
La mostra di Longobardi, coordinata da Dafna Napoli, si sviluppa in percorso di oltre venti opere distribuite tra esterni ed interni nei due livelli del castello fatto erigere dall’imperatore Federico II di Svevia nel XIII secolo.
Temi come la metamorfosi e il superamento dei limiti spaziali caratterizzano tutta la ricerca di Nino Longobardi che, attraverso la scultura, riesce ad attivare ribaltamenti di senso della materia e delle convenzioni di pensiero.
Scheletri, ossa, arti sospesi, creano un cortocircuito nell’innesto di materiali diversi e inaspettati come bicchieri, imbuti, strumenti musicali. Sequenze di teschi formano un coro, una testa adagiata su un piano evoca un poeta, una grande scultura collocata all’aperto presenta un Cristo deposto dalla croce e adagiato sul pavimento, sotto il cielo ottagonale del castello.
Diversi i lavori site specific, come il calco di un corpo umano che rimanda al monaco pisano Fibonacci ed ai suoi studi sui numeri e le sequenze matematiche.
E’ un omaggio a Federico II l’opera “Gute Schlafen Federico”, dove idealmente l’imperatore riposa su un letto posato su stratificazioni di oggetti, proprio nel castello da lui più amato.
La mostra si estende a Palazzo Sinesi di Canosa di Puglia, dove Longobardi ancora una volta si confronta con la storia, presentando lavori pittorici inseriti nella preziosa collezione archeologica.

Libero da qualsiasi condizionamento accademico, Nino Longobardi (Napoli, 1953) ha nutrito la sua formazione soprattutto attraverso la frequentazione di artisti come Carlo Alfano e Joseph Beuys, critici come Filiberto Menna e Achille Bonito Oliva e galleristi internazionali. In particolare l’incontro, nel 1968, con Lucio Amelio apre un sodalizio che continuerà fino alla scomparsa del gallerista nel 1994. Nel 1980, subito dopo il terremoto in Campania, crea l’opera “Terrae Motus” – ora in collezione al muso MADRE di Napoli - che darà il via alla creazione dell’omonima celebre mostra.
Nell' 82 partecipa ad Italian Art Now : an American Perspective, al Guggenheim di New York, ed a Avanguardia e Transavanguardia alle Mura Aureliane a Roma. Seguono le mostre all'Istituto d'Arte Contemporanea di Boston e alla Fondazione Mirò di Barcellona ('83), alla Nationalgalerie di Berlino ('86), al Grand Palais di Parigi ('87) e al Museo d'Arte Contemporanea di Copenaghen ('88). Diverse le personali come a Palazzo Reale di Milano (1998) a Castel Nuovo di Napoli (1999), alla Galleria Civica di Modena (2000) e al Museo Archeologico Nazionale di Napoli (2001). Nel 2013 espone al Museo Nazionale di Capodimonte. Nel 2015 partecipa alla 56^ edizione della Biennale di Venezia, invitato da Vincenzo Trione nella mostra Codice Italia nel padiglione nazionale.

La mostra s’inserisce in un’articolata offerta culturale del Polo Museale della Puglia che prevede inediti abbinamenti tra arte contemporanea e musica. In programma a partire dal mese di aprile: al Castello Svevo di Bari una mostra omaggio al grande tenore Tito Schipa curata da Tito Schipa Jr e Gianni Carluccio e organizzata da Nova Apulia. Sempre al Castello Svevo di Bari saranno esposte le fotografie di Carlo Gavazzeni Ricordi. Nel Castello Svevo di Trani l’esposizione di Brian Eno, curata da Valentina Bonomo. Nel Castello di Gioia del Colle le opere di Umberto Mastroianni e all’Acropoli del Parco Archeologico di Egnazia quelle di Gregorio Botta. Le esposizioni sono organizzate da Il Cigno GG Edizioni in collaborazione con Nova Apulia. 


Dal 23 Aprile 2017 al 31 Ottobre 2017
ANDRIA | BARI
LUOGO: Castel del Monte (Andria) / Palazzo Sinesi (Canosa di Puglia)
CURATORI: Achille Bonito Oliva
ENTI PROMOTORI:
Polo Museale della Puglia
+39 3883036000

pubblica: 

giovedì 20 aprile 2017

Lucilla Carcano Elisabetta Pastorino Wunderkammer





Lucilla Carcano

Elisabetta Pastorino

Wunderkammer

 

 

22 aprile  - 11 maggio 2017
 
 
 
Per la prima volta a Mantova si potranno ammirare le opere delle due artiste genovesi: Lucilla Carcano e Elisabetta Pastorino alla Galleria Arianna Sartori, in via Cappello 17, dal 22 aprile all’ 11 maggio 2017.
L’interessante mostra “Wunderkammer”, che vede esposti acquerelli di Lucilla Carcano e incisioni di Elisabetta Pastorino, si inaugurerà Sabato 22 aprile alle ore 17,30.
 
WUNDERKAMMER
La mostra presenta una rassegna di incisioni ed acquarelli su carta o pergamena delle artiste genovesi Lucilla Carcano ed Elisabetta Pastorino. Dopo aver percorso itinerari formativi diversi e complementari, le due artiste si incontrano qui in un comune spazio emotivo e tematico.
Programmatica è per entrambe la scelta di dedicare l’attenzione dello sguardo alla storia naturale. La loro indagine si focalizza su minuti soggetti, siano essi frutti, insetti, piume o conchiglie, foglie cadute dal ramo o fiori appena sbocciati: essenze incontrate nell’assidua esplorazione di boschi e sentieri, oggetti naturali raccolti e conservati nella luce dell’atelier.
Grazie ad una profonda e disinvolta confidenza con la pittura ad acquarello e con le tecniche calcografiche le autrici decodificano la complessità, talora sconcertante, di queste architetture organiche per riproporla, trasfigurata dalla meraviglia dello sguardo, nel linguaggio semplice ed immediato del segno e del colore. Frammenti apparentemente trascurabili acquistano la dignità di elementi fondamentali, in quanto parte di una Natura dalla quale tutto procede ed alla quale tutto ritorna.
È, quello di queste due artiste, un mondo di silenzioso incanto e di curiosa complicità con le creature vive che animano il loro spazio interiore e vi manifestano istanti della propria segreta essenza.
 
 
 
“È proprio questa acuta percezione che impone a Lucilla Carcano una fedele aderenza a soggetti semplici e di piccole dimensioni indagati a distanza ravvicinata – quasi il suo occhio si avvalesse di un ideale microscopio munito di lente poetica, che costituisce una delle novità più originali del suo linguaggio visivo”.
(Lucia Tomasi Tongiorgi)
 
 
“Fortunato colui che intende la segreta lingua dei fiori e delle cose mute”.
(citazione da Baudelaire su un ex libris dedicato ad Elisabetta Pastorino dall’artista Paola Ginepri)
 
 
Lucilla Carcano
Nata nella provincia di Torino, studia a Roma dove si laurea in Scienze Biologiche.
Attualmente vive e lavora nella provincia di Genova.
Suoi lavori sono presenti nelle collezioni di Hunt Institute for Botanical Documentation di Pittsburgh, Lindley Library di Londra, New York State Museum di Albany, Museo della Grafica di Pisa.
Nel 2006 a Birmingham, nell’ambito del BBC Gardeners’ World Live, la sua serie di otto acquerelli su pergamena dedicati alle galle viene premiata con la Gold Medal della Royal Horticultural Society e con il Best in Show Award.
Nel 2008 partecipa alla decima edizione di Focus on Nature, esposizione internazionale di illustrazione naturalistica organizzata ogni due anni dal New York State Museum di Albany. Il suo acquarello in mostra viene premiato con un Purchase Award. Nello stesso anno, due suoi lavori vengono selezionati per The Art of Botanical Illustration, presso i Royal Botanic Gardens di Melbourne.
Riceve a Lucca il Panterino d’oro nell’ambito del concorso internazionale Botalia 2010.
Nel 2011 è tra gli artisti selezionati per Green Currency, esposizione organizzata dall’Orto Botanico di New York in collaborazione con l’American Society of  Botanical Artists.
Nel 2013, insieme ad altri artisti italiani e stranieri, prende parte alla mostra  Arte Botanica nel Terzo Millennio, allestita nel Museo della Grafica di Pisa. Una selezione dei lavori esposti costituirà nel 2014 la sezione italiana di Botanical Art in the 21st Century, nella Shirley Sherwood Gallery ai Royal Botanic Gardens di Kew.
Nel 2015 espone “Autumn walks” al Botanical Art Show nella Lindley Hall a Londra.
Ha esposto presso Il Grechetto a Genova, Salamon a Milano, Studio Arti Floreali a Roma, Villa Carlotta a Tremezzo.
È presente in numerose collezioni private in Italia, Gran Bretagna e Stati Uniti.
 
Elisabetta Pastorino
Nata a Genova nel 1969, diplomata all’Accademia Ligustica di Belle Arti di Pittura di Genova, ha poi continuato la sua formazione nel campo del Restauro e della Deco-
razione pittorica. A Firenze ha partecipato a uno stage di restauro di 6 mesi presso “Opificio delle Pietre Dure”.
Abilitata all’insegnamento delle Discipline Pittoriche, insegna Discipline Pittoriche nei Licei Artistici genovesi.
A Genova ha un suo studio dove dipinge, incide e stampa i propri lavori e dove organizza Laboratori artistici per bambini. Collabora con La Sezione Didattica di “Palazzo Ducale” di Genova per la progettazione e realizzazione di Laboratori artistici per le scuole. Svolge la sua attività artistica nel campo della pittura, dell’incisione calcografica e della decorazione. Il soggetto dominante nella sua produzione artistica, nella pittura quanto nell’incisione, è la rappresentazione di soggetti naturali, sia composizioni di fiori o di frutti che di piccoli frammenti. Le tematiche sono analizzate sia con un interesse per il particolare na-
turalistico, la forma, il colore, ma anche per l’atmosfera dello spazio circostante che li accoglie.
Fa parte dell’Associazione Incisori Liguri.
Le sue opere sono presenti presso il Gabinetto di Stampe Antiche e Moderne di: Bagnacavallo (Ra), Cremona, Museo di Villa Croce - Genova, Bassano del Grappa (Vi), Campobasso, Cavaion Veronese, Archivio Sartori - Mantova. A Genova le opere sono presenti presso la Galleria d’Arte “Il Basilisco”.
Segnalata nel 1999 al Concorso “Giovani incisori italiani” (Museo Villa Croce - Ge), ha partecipato a numerosi concorsi e mostre d’incisione e pittura (cit. “Affordable Art Affair” - Amsterdam con Galleria Il Basilisco, Mostra “Venti di Liguria” Spazio polivalente “Corte Torcolo” Cavaion Veronese (Vr), “Biennale dell’Incisione Contemporanea” Palazzo Sturm - Museo Remondini - Bassano del Grappa (Vi), Mostra “Aspetti dell’Incisione oggi in Italia” IX edizione Villa Altan - Gaiarine (Tv), “III Biennale dell’Incisione Italiana Contemporanea” Pinacoteca Dinamica - Campobasso, Mostra “Incisione Italiana under 35” A.D.A.F.A. - Casa Sperlari - Cremona, ecc.) ha organizzato varie mostre personali d’incisione e pittura e partecipa ogni anno alla “Rassegna dell’Associazione incisori Liguri”.
 
 
Galleria Arianna Sartori - Mantova, via Cappello 17. 

Dal 22 aprile all' 11 maggio 2017.
 
 
 
 
 
 

Fondazione Sassi: "Luce – L’immaginario italiano a Matera" dal 22 aprile al 15 settembre 2017

 
 
 
Luce – L’immaginario italiano a Matera
 
dal 22 aprile al 15 settembre 2017
alla Fondazione Sassi e nell’ex ospedale di San Rocco
via San Giovanni vecchio n. 7 - rione Sasso Barisano  e piazza San Giovanni - Matera
La Fondazione Sassi organizza nella città dei Sassi la mostra dell’Istituto Luce - Cinecittà : video e immagini che raccontano come si è mostrata l’Italia dal 1924 e che rivelano il Paese reale .
Un’ampia sezione, ospitata nei locali della Fondazione Sassi, è dedicata alla città di Matera e alla Basilicata.
 
Dal 1924 L’Unione Cinematografica Educativa, L.U.C.E., ha raccontato l’attualità del Paese attraverso le immagini dei cinegiornali e dei documentari. Oggi, l’Istituto Luce – Cinecittà è la più antica istituzione di cinema pubblico al mondo e, con un archivio di decine di migliaia di filmati e tre milioni di fotografie, un patrimonio di immagini impareggiabile per quantità e ricchezza di temi. Nel 2013 il fondo ‘Cinegiornali e fotografie dell’Istituto Nazionale L.U.C.E.’ è stato inserito nel Registro Memory of the World dell’UNESCO. Ed è parte di questo corposo archivio che, dal 22 aprile, sarà aperto al pubblico a Matera.
Luce – L’immaginario italiano a Matera, a cura di Gabriele D’Autilia (curatore scientifico e testi) e di Roland Sejko (curatore artistico e regia video), è la mostra che si potrà visitare dal 22 aprile al 15 settembre 2017 in due sedi espositive : l’ex Ospedale di San Rocco – in piazza San Giovanni – ospiterà video, fotografie, istallazioni e pannelli esplicativi dedicati all’Italia ; la Fondazione Sassi - in via San Giovanni Vecchio n.7 nel rione Sasso Barisano – ospiterà materiale video e fotografico, anche inediti, sulla città dei Sassi e la Basilicata.
La mostra sarà aperta al pubblico tutti i giorni. Per informazioni su orari, biglietti e modalità di visita si può consultare il sito : www.fondazionesassi.org
 
LUCE – L’immaginario italiano a Matera, racconta l’evoluzione dell’Italia e degli italiani attraverso un un flusso continuo di immagini. Grandi pannelli organizzati secondo un ordine tematico-cronologico, su cui in più di 20 schermi sono proiettate speciali videoinstallazioni, montaggi realizzati ad hoc di centinaia di filmati dell’Archivio storico Luce. Accanto alle immagini in movimento, più di 500 splendide fotografie dell’Archivio fermano dettagli e momenti significativi, mentre pannelli di testo approfondiscono l’analisi storica e linguistica dei video. Un percorso visivo e uditivo di notevole impatto, che fa sì che ogni visitatore si confronti con un’immagine differente, e in cui ciascun video dialoga con quelli vicini per analogie e differenze. Una serie di parole-chiave lega l’itinerario. Si va così dagli anni ’20 di città/campagna, ai ’30 di autarchia, uomo nuovo, architettura, censura e propaganda. Si arriva a Guerra e rinascita, Cassino (icona della brutalità distruttiva delle guerre), vincitori e vinti (con sequenze poco conosciute e straordinarie, anche a colori, dell’ingresso degli alleati non solo a Roma, ma anche nelle profondità del Paese), modernità/arretratezza (un parallelo significativo di immagini dell’Italia anni ‘60), giovani, economia, corpi politici, neotelevisione, e tante altre. L’ultimo spazio dell’esposizione è interamente dedicato al Cinema: con centinaia di foto di registi, attori, set, e una preziosa selezione di trailer e backstage di film.
Se questo è il corpus principale della mostra, già esposto a Roma, Mantova e Catania e che a Matera è allestito all’ex ospedale di San Rocco, nella città dei Sassi, nei suoi antichi rioni in tufo, sarà possibile ammirare una ricca sezione di materiali inediti dedicati alla Basilicata e a Matera.
Nei locali di via San Giovanni Vecchio della Fondazione Sassi, fotografie e video raccontano tradizioni e vita a Matera. Immagini girate nel 1937 mostrano la festa per elezione dei materani : le celebrazioni in onore della Madonna Maria Santissima della Bruna, con i cittadini che attorniano il carro trionfale in piazza Vittorio Veneto e alla Cattedrale. E ancora : la visita del duce a Matera e quella del Presidente del Consiglio De Gasperi, la Riforma Fondiaria, la nascita di nuovi borghi da La Martella a Gaudiano, la costruzione delle dighe, l’emigrazione, sono solo alcuni dei temi del ricco materiale fotografico e video presente nella mostra.
Matera è soprattutto i Sassi. E sono gli antichi rioni cittadini a essere protagonisti del film nato dall’inchiesta del giornalista Sandro De Feo e che venne diretto nel 1951 dal regista Romolo Marcellini. La mostra LUCE – L’immaginario italiano a Matera ha il pregio di rivelare aspetti inediti dei lavori che si realizzavano su Matera in quegli anni. Il film di Marcellini ha una vicenda distributiva (ricostruita da Marco Bertozzi) che esprime bene lo spirito dei tempi. La commissione di censura concede il nulla osta per l’Italia ma, di fronte a una richiesta di esportazione in Gran Bretagna, chiede che «siano eliminate le scene in cui appaiono animali addetti ai lavori agricoli convivere nelle case degli abitanti in quanto esse possono suscitare errati e dannosi apprezzamenti sul nostro Paese ». Di Diverso parere saranno gli americani : le scene rimasero al loro posto.
Ideata e realizzata da Istituto Luce - Cinecittà, la mostra è organizzata a Matera dalla Fondazione Sassi con il sostegno di Regione Basilicata, Lucana Film Commission e Sensi Contemporanei. Provincia, Comune e Camera di Commercio di Matera e la Fondazione Matera – Basilicata 2019, hanno concesso il patrocinio.
Matera, 19 aprile 2017
 
Sissi Ruggi
 
addetto stampa
per la mostra “Luce – L’immaginario italiano a Matera”
della Fondazione Sassi
 
 
 
 

mercoledì 19 aprile 2017

LIGNUM HERO EST. Performance di Fabrizio Fontana e Paolo Loschi



LIGNUM HERO EST
PERFORMANCE ARTISTICA DI MOVIMENTO E COLORI

artisti:
FABRIZIO FONTANA E PAOLO LOSCHI

22 APRILE 2017
Nei pressi del Museo Civico di Ostuni
Via Cattedrale n. 17

due esibizioni
ore 20,00 e ore 22,00

A cura di
GALLERIA ORIZZONTI ARTE CONTEMPORANEA Ostuni (Br)


I due artisti si confrontano sul problema della Xylella la cui offensiva risoluzione da parte degli organi competenti ha deturpato e oltraggiato il nostro territorio, colpendolo proprio nel suo emblema.

La performance offre un punto di riflessione sulla forza evocativa presente in ogni albero di Ulivo che, incarna, nella performance ma anche nell'immaginario collettivo, il romantico mito del supereroe.

All'ombra dell'ulivo posto al centro della scena, come una vera e propria vestizione, i due artisti coloreranno, in rispettoso silenzio, i tronchetti degli ulivi offesi, trasformandoli da semplici pezzi di legno in veri e propri Supereroi. Dalle loro mani nasceranno nuovamente Superman, Batman e Spiderman. Il mito del supereroe che si sacrifica per la società pur di salvarla viene esplicato con una sorta di nuova vita donata dagli artisti stessi ai tronchetti offesi ed inermi. Un ulivo millenario è duro ed è dolce, è ruvido ed è liscio, è contorto ma è anche fluido, si ammala ma alla fine guarisce e anche ridotto in pezzi la sua storia resta.

Lui subisce ma risorge, si offende ma risorge ancora, si fa fare a pezzi ma alla fine, come in passato, ancora una volta ci salva.... è un Supereroe.


Per informazioni:
GALLERIA ORIZZONTI ARTE CONTEMPORANEA
Piazzetta Cattedrale (centro storico)
72017 Ostuni (Br)
Tel. 0831.335373 – Cell. 348.8032506
F: Orizzontiartecontemporanea

Foto credit: Walter Capone
walter.capone@gmail.com

Ufficio stampa
Amalia Di Lanno