venerdì 30 giugno 2023

Oltre il giardino, il progetto di Asilo Bianco a Villa Nigra sul lago d'Orta

opera di Leila Mirzakhani. Ph. Francesco Lillo, courtesy Asilo Bianco


Oltre il giardino, a cura di Ilaria Macchi, è la nuova mostra di Asilo Bianco. Un percorso all’interno delle magnifiche sale del piano nobile di Villa Nigra a Miasino, tra le colline affacciate sul lago d’Orta. 

Gli artisti Linda Carrara, Matteo Giuntini, Lorenzo Gnata, Leila Mirzakhani, Barbara Stimoli e Titta C. Raccagni partecipano alla collettiva che indaga, andando a fondo delle diverse sfaccettature dell’arte contemporanea, la relazione intima e istintiva degli esseri umani con la natura e come questo stesso rapporto viene filtrato dalla progettualità dell’artista che lo restituisce all’osservatore 

Il nostro modo di rapportarci con la natura è fondamentale per descrivere noi stessi e la nostra società. Da sempre, l’arte è stata un medium privilegiato per esplorare questo rapporto, dalle prime rappresentazioni di pittura rupestre nel Paleolitico fino alle installazioni e riflessioni contemporanee. 
Oltre il giardino va a indagare tutto questo, senza dimenticarne la portata estremamente politica e sociale: facciamo parte, come esseri umani, del mondo naturale e le nostre vite sono intimamente intrecciate e connesse all’ambiente che ci circonda. Tuttavia, da sempre il nostro rapporto con la natura è filtrato, segnato da conflitti e sfruttamento, comportamenti che minacciano la salute e il benessere di tutti, noi compresi. 

Così sulla mostra la curatrice Ilaria Macchi: “Nel corso della storia la relazione uomo-natura ha subìto grandi cambiamenti e cambi di direzione, riscontrabili nel modo in cui gli umani hanno progettato e vissuto gli spazi verdi nei luoghi di vita, nelle città e intorno alle proprie abitazioni. I giardini storici del Lago d’Orta sono esemplificativi di una ricerca di bellezza e benessere che passa dalla progettazione, dalla ricerca e dalla cura di varietà arboree locali ed esotiche. Ne sono un esempio i giardini di Nigra, quello della Villa omonima e quello di Villa Monte Oro. Ma anche il giardino dei semplici di Miasino: esempi diversi di giardino accomunati da un fare poetico che avvera quella metafora sempre attuale che vede i giardini non solo come luoghi fisici ma anche come spazi dell’anima. Similmente, l’arte fissa l’effimera esistenza dei viventi oltre il passaggio del tempo, fermando le brevi esistenze di umani, animali e vegetali nell’infinita temporalità della natura e della storia”. 

Nume tutelare, l’architetto Carlo Nigra (1856-1942), figura poliedrica estremamente proiettata nel futuro. In occasione delle settimane di mostra viene inaugurato il sentiero Nigra, percorso tracciato da Itinerarium che da Orta San Giulio porta ad Ameno e Miasino. Si è voluto connettere i luoghi del Nigra in un percorso che parte dalla Basilica di San Giulio sull’isola omonima, la Chiesa parrocchiale e il Sacro Monte di Orta, Villa Nigra e il suo giardino, la Chiesa di San Rocco e il Giardino dei semplici a Miasino, la Villa con il Parco Monte Oro e il Parco neogotico Tornielli di Ameno. 

Come ci spiega Henry David Thoreau: “Andai nei boschi perché volevo vivere con saggezza, in profondità, succhiando tutto il midollo della vita, [...] per sbaragliare tutto ciò che non era vita e per non scoprire, in punto di morte, che non ero vissuto”. Non resta che andare Oltre il giardino. 


Oltre il giardino 
a cura di Ilaria Macchi 
fino al 23 luglio 
ingresso libero 
Villa Nigra, Piazza Beltrami 5, Miasino (Lago d’Orta, NO) 
dal giovedì alla domenica, dalle 14:30 alle 18:30 
convegno e presentazione catalogo sabato 1 luglio 

Oltre il giardino è un progetto di Asilo Bianco. Fa parte di Lago d’Orta Moving Connections, finanziato da Fondazione Cariplo, in collaborazione con Comune di Miasino, Comune di Orta San Giulio e Fondazione CROSS EPS, e del percorso Interreg Italia-Svizzera “Di-Se – DiSegnare il territorio”, una partnership con Associazione Musei d’Ossola e Museumzentrum La Caverna di Naters. 




 

giovedì 29 giugno 2023

STRAPERETANA VII edizione | ULTRAMODERNE

Tomaso BINGA, Mater. Ph. Leonardo Morfini


Ultramoderno è, nella definizione del dizionario italiano Olivetti, quanto di più moderno esista, una parola che ricorda impeti avanguardisti e desiderio di futuro e che, per la VII edizione di Straperetana - la manifestazione che dal 2017 porta nel borgo abruzzese di Pereto una mostra diffusa di opere d’arte contemporanea – definisce la ricerca delle 18 artiste protagoniste: ULTRAMODERNE è infatti il tiolo della mostra che dall’8 luglio al 10 settembre 2023 porta nelle strade e nei palazzi del paese, le opere di Sonia Andresano, Ruth Beraha, Tomaso Binga, Beatrice Celli, Anouk Chambaz, Francesca Chiola, Maria Adele del Vecchio, Sara Dias, Ra di Martino, Satya Forte, Maria Lai, Veronica Leffe, Giulia Mangoni, Eva Marisaldi, Elisa Montessori, Lulù Nuti, Cloti Ricciardi e Maddalena Tesser.


Il titolo della mostra non si riferisce a un tema quanto piuttosto a una pratica, a una dichiarazione di intenti delle artiste, che seppur molto diverse per origine e per età, hanno fatto della continua ricerca il tratto distintivo del loro modus operandi: è questo il filo rosso che lega le opere in mostra che, in un percorso che si snoda dalle stanze di Palazzo Maccafani, per le vie del borgo fino agli spazi di Palazzo Iannucci, parlano di corpi, di parole proibite scritte o lette, di culture e miti antichi. Non è un caso, dunque, che come immagine guida di questa edizione, sia stata scelta quella realizzata da Veronica Leffe della filosofa Ipazia, donna libera, sacrificata per la sua sapienza in un lontano passato, e capace ancora oggi di portare queste artiste fuori del tempo, in quello più moderno di tutti, qualunque esso sia. 

“La scelta di dedicare, con la mostra ULTRAMODERNE, l’edizione 2023 di Straperetana a diciotto artiste, può essere intesa come la dimostrazione di un comune sentire. - Dicono Paola Capata e Delfo Durante, fondatori e organizzatori di Straperetana – Abbiamo scelto artiste molto diverse tra loro, che abbracciano quasi quattro generazioni, ma i cui linguaggi sconfinano l’uno nell’altro, evidenziando come, alcuni temi rimangano nel corso del tempo familiari, naturali, costantemente contemporanei. Il corpo, il pensiero intimo, i luoghi domestici, la cura, la lettura di sé, attraversano tutti i lavori in mostra, restituendoci una sensibilità comune, che si sovrappone.” 

Anche con questa edizione Straperetana continua a lavorare sul territorio, aggiungendo alla manifestazione componenti di studio, analisi e restituzione. Per questa edizione è stato chiesto alle artiste coinvolte, alcune anche provenienti dallo stesso territorio abruzzese, di realizzare opere che nascano dall’interazione con la comunità che le accoglie e le ospita. A questo scopo, dunque, sia Satya Forte, Sara Dias e Francesca Chiola, giovani studentesse provenienti dall’Accademia de L’Aquila, che la losannese Anouk Chambaz e l’italo brasiliana Giulia Mangoni hanno trascorso dei periodi di residenza a Pereto, interagendo con la comunità locale e le sue storie, che sono state d’ispirazione per i loro lavori.

ULTRAMODERNE si compone di circa trenta opere, in un percorso che parte dalle sale di Palazzo Maccafani e attraversa il borgo seguendo un asse ideale che conduce a Piazza San Giorgio e alle stanze di Palazzo Iannucci, che quest’anno torna ad accogliere la manifestazione. 

Al primo piano di Palazzo Maccafani aprono il percorso i 14 pannelli di cui si compone Mater (1977-2015) opera storica di Tomaso Binga, accompagnata nella stanza degli affreschi da due sculture oniriche di Beatrice Celli e da un prezioso Senza Titolo (pagina-oggetto) di Maria Lai proveniente dalla collezione Gianni Garrera. 

Nella stanza successiva alcuni foulard di Maria Adele Del Vecchio, su cui sono stampate singole parole o brevi frasi, attivano riflessioni sull’universo femminile, mentre nell’area del mezzanino accanto a I see you (2021), opera sonora di Ruth Beraha, troviamo Expertise. Conferma d' identità (1972), lavoro storico di Cloti Ricciardi (collezione Giuseppe Garrera), in cui l’artista manipola il proprio certificato di nascita, rifacendo come lei stessa afferma “tutti i timbri femministi”. Il percorso termina negli spazi della cisterna, che ospita una installazione site-specific realizzata per l’occasione da Sonia Andresano.

Usciti dal palazzo la mostra prosegue nelle strade del borgo che, accanto alle opere permanenti realizzate nelle precedenti edizioni da Fiorella Raffaele, Silvia Mantellini Faieta, Fondazione Malutta, Mattia Pajè, Giovanni Termini, Daniela d’Arielli e Calisto Ramirez Correa, donate dagli artisti alla cittadinanza, trovano spazio i manifesti di Veronica Leffe, e le opere site-specific di Francesca Chiola, Sara Dias, Giulia Mangoni e Lulù Nuti.

Giunti in Piazza San Giorgio si entra a Palazzo Iannucci dove, dopo una grande stanza vuota, si accede a un piccolo ripostiglio in cui Satya Forte ha raccolto, con pennelli da archeologo, la polvere accumulata in più di 40 anni; uno spazio di passaggio, che prepara a un altro lavoro che occupa gli spazi dell’ultimo piano. 

Nella cella di sicurezza per gli uomini – il palazzo negli Anni Trenta ospitava la Caserma del Carabinieri - Anouk Chambaz presenta un video realizzato in seguito alla sua residenza nel paese, mentre in un’ultima stanza, Lulù Nuti espone una scultura nata dalla suggestione di un antico arazzo raffigurante uno dei patroni del borgo, San Giorgio, custodito nell’omonima chiesa in piazza. Al primo piano del palazzo, in quella che un tempo era la cucina, troviamo quattro opere inedite di Elisa Montessori, un libro d’artista, realizzato per l’occasione, e tre opere pittoriche che dialogano con il paesaggio che entra dalle finestre della stanza, rendendolo corpo.

Nelle stanze successive, Rä Di Martino porta in mostra PLAY HOUSE #1; #3; #4, tre piccole opere fotografiche che ritraggono donne d’altri tempi di fronte alle loro case, come figure totemiche, simboliche e surreali, mentre Eva Marisaldi espone Pagine Progressive (2021) una serie di opere di piccolo formato in tessuto con testi, disegni, cancellazioni, decorazioni, piccoli appunti personali intimi e delicati. Nell’ultima stanza, quattro dipinti di Maddalena Tesser, le cui immagini di capigliature, dettagli, abiti, raccontano una femminilità misteriosa nutrita di Surrealismo. Chiude il percorso, nel solaio del palazzo, un site-specific potentemente lirico di Satya Forte.

Domenica 9 luglio, nel suo primo giorno di apertura, Straperetana 2023 ospita anche la presentazione del romanzo Lo Splendore di Pier Paolo Di Mino con figurazoni di Veronica Leffe, una delle artiste protagoniste di Ultramoderne e autrice dell’immagine guida dell’edizione 2023 della manifestazione. 

Lo Splendore racconta le vicende di Hans Doré, un bambino nato in povertà alla periferia di Berlino, che sembra destinato a salvare il mondo. Le avventure di Hans sono guidate da tre libri, tra cui Il libro azzurro, composto di immagini che mutano a seconda di chi lo guarda, e che rappresenta l’anima del romanzo. 

Introdotti da Paola Capata fondatrice e organizzatrice di Straperetana, l’autore insieme all’artista, racconta i tanti eventi letterari e artistici, virtuali e fisici, che da anni accompagnano l’elaborazione del romanzo, che nel primo capitolo raccoglie le storie di trenta donne che, da Eva a Josephine Baker, da Penelope a Simone Weil, con il loro esempio e la loro vita hanno cambiato la storia.

Si ringrazia la Collezione Gianni Garrera per la concessione dell’opera di Maria Lai e la Collezione Giuseppe Garrera per la concessione dell’opera di Cloti Ricciardi. Si ringraziano inoltre: Giorgia Basili, Elena Bellantoni, Giuliana Benassi, Maurizio Coccia e Silvano Manganaro per il prezioso supporto. 


STRAPERETANA VII edizione
ULTRAMODERNE

Sonia Andresano, Ruth Beraha, Tomaso Binga, Beatrice Celli, Anouk Chambaz, Francesca Chiola, Maria Adele del Vecchio, Sara Dias, Ra di Martino, Satya Forte, Maria Lai, Veronica Leffe, Giulia Mangoni, Eva Marisaldi, Elisa Montessori, Lulù Nuti, Cloti Ricciardi, Maddalena Tesser

La settima edizione della manifestazione che dal 2017 porta nelle strade, nelle piazze, nelle chiese, nei bar e nei palazzi del piccolo borgo abruzzese opere di arte contemporanea, quest’anno presenta una mostra tutta al femminile

8 luglio - 10 settembre 2023
Palazzo Maccafani, Palazzo Iannucci e le strade del borgo - Pereto (L’Aquila)
www.straperetana.org
FB straperetana | IG straperetana

Associazione Culturale Straperetana
Palazzo Maccafani, Piazza Maccafani 5, Pereto (AQ)
info@straperetana.org

Veronica Leffe, Ipazia, 2023


pubblica: 

THE POLAR STREAM, il nuovo progetto di Roberto Ghezzi alle isole Svalbard

Roberto Ghezzi, THE GREENLAND PROJECT, 2022

Roberto Ghezzi, artista che pone al centro della propria ricerca l’“autorappresentazione” della natura e dei fenomeni naturali, il 12 luglio 2023 partirà per una nuova spedizione artistico/scientifica alle Isole Svalbard (NO), le terre abitate più a nord del pianeta, a Longyearbyen presso lo Spitsbergen Artists Center. Il progetto, patrocinato dall’Istituto Italiano di Cultura a Oslo, verrà realizzato in collaborazione con la dott.ssa Fabiana Corami del CNR ISP (Istituto di Scienze Polari), Phoresta ETS e il videomaker Leonardo Mizar Vianello. 

Come per la precedente spedizione a Tassilaq in Groenlandia, l’artista intende anche in questo caso tracciare la fusione dei ghiacci e restituire una rappresentazione del paesaggio artico facendo in modo che sia il fenomeno del cambiamento di stato dei ghiacciai a trascrivere in qualche modo sé stesso in termini artistici.


Roberto Ghezzi, infatti, da ormai un ventennio, ha parzialmente abdicato alla pratica pittorica creando nuovi approcci creativi in cui è la natura a sedimentare serie di tracce sulle proprie tele (le Naturografie, scrittura della natura su tela) o dove singolari fenomeni naturali trascrivono direttamente se stessi su supporti appositamente predisposti (es. cianotipie della fusione dei ghiacci). Grazie alla singolare ossessione artistica di restituire quanto più fedelmente i fenomeni naturali delegando alla natura la propria raffigurazione, in quasi due decenni Ghezzi ha realizzato installazioni e ricerche in molti luoghi nazionali e internazionali, legando il suo lavoro a studi sull’ecosistema e sulla biologia in parchi e riserve naturali di tutti i continenti (Alaska, Islanda, Sud Africa, Tunisia, Norvegia, Patagonia, Croazia, Danimarca, Groenlandia). In Italia ha realizzato numerosi progetti di ricerca in ogni regione e tipologia di ambiente, collaborando con i più importanti istituti di ricerca tra cui CNR ISMAR, CNR IOM, CNR ISP, Arpa Umbria e Arpa Lazio, oltre che con associazioni come Greenpeace, WWF e Legambiente. Le sue opere possono essere descritte come delle oggettificazioni della natura che, da un lato, danno forma ad autentiche opere d’arte capaci di restituire una dimensione estetico-romantica del paesaggio senza un agito diretto dell’artista; dall’altra si presentano come singolari supporti per indagini di matrice scientifica sullo stato degli ambienti e su fenomeni ambientali ed ecologici.


Per la residenza alle Isole Svalbard – della durata di circa un mese – l’artista prevede di approfondire ulteriormente la ricerca avviata in Groenlandia nel 2022, riadattando ancora una volta ai propri fini l’antica tecnica cianografica ma a partire questa volta dall’impiego della videocamera e di immagini macro dei cristalli di ghiaccio in fusione. Le cianotipie (immagini fotografiche ottenute da carte fotosensibilizzate con sali d’argento) verranno realizzate sulla base di negativi di macro fotografie digitali o immagini, scattate mediante l’ausilio di un microscopio digitale, di cristalli prelevati in diverse parti delle Isole Svalbard. I video (macro) verranno invece realizzati mediante videocamere letteralmente “affidate” all’ambiente. Attraverso varie strumentazioni tra cui droni e piccole zattere galleggianti progettate al fine di sostenere le piccole telecamere, l’artista affiderà inquadrature e tempistiche di ripresa al movimento stesso del ghiaccio durante tutto il “percorso” di fusione, dalla fase solida a quella liquida. Questa particolare metodologia consentirà di fare diretta esperienza audiovisiva della delicata fase del cambiamento di stato del ghiaccio, come se fossimo all’interno del ghiaccio stesso e ne seguissimo il percorso. I materiali prodotti saranno poi resi in forma artistica attraverso video-installazioni artistiche e trasposizione cianografiche delle risultanze video-fotografiche.
Oltre a fornire una trascrizione del fenomeno che ferma in una singola immagine la decantazione di un processo, in questo caso, Ghezzi, grazie all’ausilio delle telecamere, introdurrà nella rappresentazione della fusione del ghiaccio anche la dimensione temporale e la rappresentazione delle dinamiche della trasformazione del ghiaccio dell’Artico in acqua. Tuttavia non sarà una “documentazione”, ma una autonoma trascrizione del fenomeno del disgelo, perfettamente in linea con la filosofia delle naturografie in cui l’artista, invertendo i ruoli, lascia che sia la natura a parlare di sé, a presentarsi quale essa è, mettendo in luce con l’assoluta spontaneità del reale, la sua più intima essenza. Quanto in effetti emergerà, esattamente come per le precedenti spedizioni, sarà il frutto dell’alchemica capacità dell’arte di registrare sotto nuove vesti fenomeni naturali e rappresentarli attraverso i codici del contemporaneo e, dall’altro lato, frutto della capacità di lettura da parte del sapere scientifico di supporti non abituali.
Come per la residenza in Groenlandia, anche in questo caso, dopo la fase di studio e creazione delle opere durante la residenza alle Isole Svalbard, seguiranno contributi scientifico e critico-artistici per la fase divulgativa che prevedrà mostre, presentazioni, pubblicazioni, talk, incontri con studenti, sia in Italia che all’estero.
L'intera residenza artistica di Roberto Ghezzi sarà ad impatto neutro grazie al contributo di Phoresta ETS che compenserà mediante la piantumazione di alberi tutte le emissioni di CO2.





THE POLAR STREAM
un progetto di Roberto Ghezzi
a cura di Mara Predicatori
con il patrocinio di Istituto di Cultura a Oslo
in collaborazione con
dott.ssa Fabiana Corami CNR ISP - Istituto Scienze Polari
Elizabeth Bourne – Spitsbergen Artists Center
Phoresta ETS (Ente Terzo Settore)
il videomaker Leonardo Mizar Vianello

residenza alle Isole Svalbard, Norvegia
Spitsbergen Artists Center - Vei 100.2 Longyearbyen Norway 9130
dal 12 luglio al 5 agosto 2023

Communication & media relations
Amalia Di Lanno - info@amaliadilanno.com

giovedì 22 giugno 2023

MOON BOX

 


MOON BOX

Sergio Laterza Ferrara Art Gallery Castello Orari: 10 – 21.30 San Basilio – Pisticci Info: +39 338 411 0008 22 giugno +39 338 620 2992 10 settembre 2023 info@galleriaferrara.it

 

COMUNICATO STAMPA Giovedì 22 giugno 2023, alle ore 19.00 al Castello San Basilio (Marconia di Pisticci, Contrada San Basilio) sarà inaugurata la mostra di Sergio Laterza MOON BOX promossa da Ferrara Art Gallery. L’evento è stato creato espressamente per l’antico maniero dei marchesi Berlingeri, una famiglia di mecenati e appassionati di arte contemporanea che hanno reso questa antica struttura - costruita come masseria fortificata dalla comunità monastica dei Basiliani nel VII secolo - uno luogo ideale per promuovere l’arte contemporanea internazionale e italiana. Situato tra le antiche città di Metaponto e Matera, lontana dalle mode e dalle distrazioni, il Castello San Basilio a Pisticci è uno spazio surreale e allo stesso tempo un luogo ideale per la ricerca e la sperimentazione artistica. In questo straordinario contesto fatto di storia e di modernità, le opere di Sergio Laterza hanno trovato il loro naturale habitat espositivo dando vita a una scenografia originalissima, unica e irripetibile. Nella corte del castello sono esposte 33 light boxes che coprono l’arco temporale dal 2014 (anno di realizzazione della prima opera “Amore Lucano”) al 2023 (“EVOLVO”). Si tratta pertanto di una mostra antologica mai realizzata prima. Le creazioni di Sergio Laterza sono “scatole luminose”, serigrafate ed illuminate con neon o LED di ultima generazione. L’insegna “LEGGO” dal 2022 fa parte delle collezioni permanenti del MUSMA - Museo della Scultura Contemporanea Matera e, nello stesso anno, è stata esposta a Ivrea “Capitale del Libro”. Questi i titoli dell’intera collezione in mostra al castello: 1. LEGGO da LEGO (azienda leader nelle costruzioni di mattoncini modulari famosi in tutto il mondo). 2. CENZINO da CINZANO (nota azienda produttrice di bevande alcoliche). 3. BURBERI da BURBERRY (casa di moda). 4. Psi-Colabile da Pepsi-Cola (bibita gassata, concorrente della Coca Cola). 5. psicosi da Pepsi-Cola (idem c.s.) 6. IP IP URRA' da IP - Italiana Petroli (compagnia petrolifera italiana) 7. HERPES da HERMES (casa di alta moda e cosmesi francesi) 8. Pago CON CALMA da Pago BANCOMAT (logo bancomat) 9. BATOSTE da LACOSTE (casa di moda francese, nata per l’abbigliamento sportivo) 10. PEPSICOLOGI da Pepsi-Cola (celebre bevanda) 11. w la mamma da logo capovolto di Mc Donald’s (catena di fast food statunitense 12. ARRENDETEVI da UNDERGROUND (metropolitana di Londra) 13. Taci da Baci (celebre logo della Perugina) 14. NontiCredoBank dal logo UniCredit Bank (istituto di credito) 15. Cesso da logo Esso (compagnia petrolifera) 16. COMPARI & SOCI da CAMPARISODA (classico aperitivo italiano) 17. BAGORDI dal logo BACARDI (noto rum) 18. SCRIVIMI da logo della MARTINI (marchio di bevande alcoliche prodotte dalla società Martini & Rossi) 20. PIETRO da ETRO (casa di moda) 21. GALLERY da GOOGLE (motore di ricerca di Internet tra i più diffusi) 22. PIVELLI da PIRELLI (azienda leder in Italia per la produzione di pneumatici) 23. EVOLVO da VOLVO (casa automobilistica svedese) 24. DIFENDITI dalla casa di moda FENDI 25. COMPARI dal logo CAMPARI (uno degli aperitivi più apprezzati nel mondo) 26. Amore Lucano da Amaro Lucano (il logo della storica azienda di Pisticci Scalo, fondata dal Cav. Pasquale Vena) 27. TOTAL-mente SHELL-erati (compagnie petrolifere) 28. Babiere dalla nota bambola Barbie 29. RELAX orologio senza lancette, ispirato al celebre ROLEX (opera realizzata per il Castello San Basilio, luogo senza tempo, perfetto per ogni ispirazione-meditazione e relax, ovviamente…!). Sono esposti, inoltre, quattro concetti della Storia della filosofia, spiegati con l'esempio del gatto nero in una stanza: 1. Filosofia: è come trovarsi in una camera buia e cercare un gatto nero. 2. Metafisica: è come trovarsi in una camera buia e cercare un gatto nero che non c'è. 3. Teologia: è come trovarsi in una camera buia, cercare un gatto nero che non è lì e gridare: “l'ho trovato!” 4. Scienza: è come trovarsi in una camera buia e cercare un gatto nero con una torcia tascabile. Sergio Laterza è un artista di origini lucane (è nato a Montescaglioso, la “Città della Musica”) vive e lavora a Matera. La sua arte è caratterizzata da una forte componente concettuale, supportata da una straordinaria carica comunicativa intrisa di ironia. L’autore utilizza una varietà di medium, tra cui la digital art, la fotografia, i light boxes e oggetti vari e di costume per creare opere d'arte che sono spesso vere e proprie provocazioni contro la società odierna, personificata dai loghi delle grandi aziende del lusso (“RELAX”), ma anche dei produttori di beni di largo consumo e/o popolari (“Cesso”): solo per citarne alcuni. A partire dal 2000 ha realizzato diversi progetti fotografici e scultorei, esplorando le tematiche più disparate attraverso una visione e un'estetica che muovono continuamente il confine fra reale e irreale. Molti suoi progetti e serie fotografiche sono diventati mostre che hanno riscosso grande successo di critica e di pubblico. Dall'incontro con Lidia Berlingieri e Piervittorio Leopardi proprietari del Castello San Basilio è nato il progetto MOON BOX, evento ideato per far conoscere oltre trenta light boxes (scatole luminose) raffiguranti loghi o citazioni famose, modificati in modo ironico: una sorta di gioco delle parole e della immaginazione. L’allestimento è stato pensato, sin dal primo momento, per creare un’atmosfera di grande suggestione, dove il visitatore si trova a “vagare” e a "sostare" all'interno di una vera e propria piazza metafisica piena di attività commerciali: simulacri di negozi chiusi e stranianti. Un progetto che si sostanzia – come abbiamo scritto – di ironia, talento grafico e acume intellettuale. «L'idea - spiega l'autore - è stata quella di escogitare un modo divertente e curioso per trasformare un luogo quasi sacro e senza tempo, ossia la corte del castello di San Basilio in una piazza post era consumistica. Prendendo in prestito la veste grafica di alcuni loghi di brand famosi con accostamenti che inevitabilmente fanno sorridere». Il lavoro di Sergio Laterza esplora in maniera critica e creativa i grandi brand, ispirandosi al détournement - che può essere definito come “volontario smarrimento dell'orientamento”, in riferimento al “vagare senza meta e scopo”. Il senso di questa perdita dell'orientamento, proposta dall’artista, è quello di abituare il pubblico a un'apertura mentale verso nuovi, inattesi e magari anche estranianti aspetti della realtà. Si tratta, quindi, di un training sensoriale, che favorisce nuove percezioni ed inedite esperienze estetiche che favoriscono, nel visitatorefruitore, la formazione di una coscienza critica in una società invasa dalla pubblicità e da una informazione acritica e massificata. Hanno collaborato: Mariadelaide Cuozzo (testo di presentazione), Mauro Bubbico (grafica), Antonello Di Gennaro (campagna fotografica), Michele Saponaro (comunicazione), Lucana Neon (allestimenti) La mostra resterà aperta fino al 10 settembre 2023, con i seguenti orari: dalle 10.00 alle 21.30, tutti i giorni, compresi i festivi. Ingresso libero e gratuito. Si consiglia di contattare preventivamente, chiamando: mobile +39 338 411 0008 / +39 338 620 2992 o invaiando mail a info@galleriaferrara.it Si allega documentazione fotografica. * Sergio Laterza non ha mai usato l'intelligenza artificiale, ha sempre usato la sua! Matera, 20.06.2023 ------------------------------------------- Ufficio Stampa Michele Saponaro mobile +39 338 883 1053 michele.saponaro52@gmail.com

Una piazza in un cortile e un gatto nero in stanza buia. Presentazione della mostra di Sergio Laterza Moon Box. Castello San Basilio, Marconia di Pisticci, 22 giugno 2023. Il dialogo tra il luogo storico e l’arte contemporanea è oggi una modalità espositiva sempre più frequentemente sperimentata. Il Castello San Basilio, grazie all’importante attività di promozione dell’arte italiana e internazionale portata avanti da Lidia Berlingieri e Piervittorio Leopardi, è una realtà in cui questo connubio si è realizzato con esiti rilevanti. L’installazione ambientale Moon Box di Sergio Laterza è uno di questi esiti. Con le sue lightboxes, l’artista ha trasformato magicamente la corte del Castello nella piazza in formato ridotto di una metropoli contemporanea: una piccola Times Square o Piccadilly Circus, dove le insegne pubblicitarie luminose gareggiano nel catturare l’attenzione di passanti e flâneurs, secondo Walter Benjamin, inevitabilmente “distratti”, dunque richiedenti forti stimoli percettivi. Ma in realtà quella che la mostra propone è una parodia di tali luoghi urbani o degli analoghi luoghi virtuali della “società dello spettacolo” e dei messaggi pubblicitari in essi presenti, come ci si rende conto una volta superata la prima impressione visiva data dalle insegne, che richiamano il design dei loghi di marche di consumo talmente note che la nostra mente le associa immediatamente ai prodotti commerciali corrispondenti. Dopo il primo impatto, ci accorgiamo che le scritte luminose altro non sono che una distorsione e spesso un rovesciamento semantico dei brand originali. Questi inganni psico-percettivi non solo causano in noi una sensazione di spiazzamento affine al détournement di matrice situazionista – un riferimento culturale dichiarato dallo stesso Laterza – ma ci muovono anche al riso. Diversi studi, da Baudelaire a Bergson, da Freud ad Eco, ci hanno insegnato che il riso e l’umorismo sono cose assai serie che possono costituire una vera e propria forma di resistenza critica contro i condizionamenti psicologici e culturali esercitati dalla società moderna. Nel caso di Sergio Laterza, l’umorismo si traduce in un’opposizione alle spinte consumistiche e omologanti veicolate a livello globale dall’industria culturale e dai mass-media. Sotto quest’aspetto, sul fronte artistico, l’operazione compiuta da Laterza ha radici più nelle avanguardie del Novecento e nel Concettualismo che nella Pop Art, alla quale a un primo sguardo potrebbe apparire accostabile, poiché a differenza di un artista Pop, Laterza non si limita a registrare oggettivamente i miti della società dei consumi e dell’industria culturale, lasciando sottintesa la critica ad essi, ma intende, invece, demistificarli in modo eclatante con l’arma dello humour, deprivandoli così della loro funzione originaria. In questo senso, Sergio Laterza può essere definito un “anti-Pop”, più vicino, semmai, all’ironia dissacrante del dadaista Duchamp, fondata sulla decontestualizzazione e de-funzionalizzazione dell’elemento quotidiano, così come l’artista lucano si avvicina ai giochi linguistici di Magritte, basati sull’incontro-scontro tra immagine e parola, tra codice visivo e codice verbale, e si approssima pure al riuso alternativo degli spazi pubblicitari urbani messo in atto da Jenny Holzer. Al di là di queste affinità, la ricerca di Laterza è innanzitutto frutto dei suoi studi e delle competenze che ha maturato nel campo del design e della comunicazione visiva. Il suo percorso formativo e la sua esperienza professionale in questi ambiti gli hanno consentito di comprendere dall’interno i meccanismi di marketing dell’industria culturale e dei mass media e dunque gli hanno offerto l’arma critica più tagliente, quella basata sulla conoscenza approfondita del “nemico” da combattere. Ma a conferire un accento particolare e originale alle creazioni di Laterza contribuisce in buona misura pure una cultura di matrice “locale”, dalle inflessioni vernacolari, che si contrappone ai linguaggi visivi globalizzati causando un cortocircuito irresistibile. Così avviene, ad esempio, quando il Cinzano diventa Cenzino – magari un amico con cui prendere un aperitivo al bar –, Peroni diventa Terroni e Campari diventa Compari. Al tempo stesso, il gioco di parole esprime talvolta in modo particolarmente scoperto l’intento satirico di critica della società capitalistica che è sempre presente nelle opere di Laterza e che si può riallacciare alla sua precedente attività da vignettista umoristico; un intento evidente in insegne come Shell-erati, Total-Mente, NonTiCredoBank, Batoste; Pago Con Calma, Nestress, Doic Bank, Di-FENDI-ti. Oppure il gioco trasmette un positivo messaggio culturale, come nel caso di LEGGO; o ancora propone un rovesciamento ironico della funzione dell’oggetto, come quando il Rolex diventa Relax, suggerendo un uso del tempo differente. Infine, non solo il mondo della pubblicità e del consumo, ma addirittura i capisaldi della nostra cultura quali la filosofia, la teologia e la scienza, sono scetticamente dissacrati dall’artista lucano, e anche qui il gioco umoristico apre la strada a una riflessione: “cercare un gatto nero nel buio”, espressione che per Laterza condensa l’essenza dell’anelito umano alla ricerca, non è forse una metafora della nostra vita, della spinta a inseguirne invano il senso sempre sfuggente e della tendenza a cedere al conforto che può darci l’illusione di averlo trovato? Mariadelaide Cuozzo Docente di Storia dell’arte contemporanea, Università degli Studi della Basilicata.

info@galleriaferrara.it

WORKS. NEW MILLENNIUM, MUST Museo Storico della Città di Lecce, mostra di Angelo Filomeno

 


Mostra ANGELO FILOMENO WORKS. NEW MILLENNIUM, MUST Museo Storico della Città di Lecce, 29 giugno- 22 ottobe 2023


COMUNICATO STAMPA

Giovedì 29 giugno alle ore 18.30 verrà inaugurata nelle sale del piano terra del MUST Museo Storico della Città di Lecce (via degli Ammirati 11) la mostra Angelo Filomeno. Works. New Millennium.

La mostra nasce dalla collaborazione tra il MUST Museo Storico della Città di Lecce e il Laboratorio TASC Territorio, Arti visive e Storia dell’arte contemporanea del Dipartimento di Beni Culturali dell’Università del Salento e sarà visitabile dal 29 giugno al 22 ottobre 2023.
Ideata dalla direttrice del MUST, architetto Claudia Branca e curata dal professore Massimo Guastella, docente di Storia dell’Arte Contemporanea all’Università del Salento, sarà la prima mostra di taglio antologico dedicata all’artista italoamericano Angelo Filomeno. «La mostra si pone in linea con la programmazione culturale del MUST Lecce, con la finalità di ideare e produrre autonomamente iniziative di valore scientifico e divulgativo al tempo stesso (vedi le mostre di Marianna Elmo e Francesco De Matteis), per estendere conoscenze e consapevolezze sullo scenario culturale sia storico che strettamente contemporaneo» ha sottolineato Claudia Branca, direttrice del MUST.
Per meglio comprendere il percorso artistico di Angelo Filomeno, il catalogo 
bilingue a corredo della mostra, a cura di Massimo Guastella, edito da Sfera Srl – Must Edizioni, raccoglie i testi di Vittorio Sgarbi, dello stesso curatore, di Lia De Venere e gli apparati filologici a cura di Alessia Brescia, Erika Presicce e Cristina Sergi,  giovani ricercatrici dell’ateneo salentino.


Angelo Filomeno
, originario di San Michele Salentino (BR), classe 1963, tra le personalità più interessanti del panorama artistico internazionale, ha frequentato il corso di pittura del professore Alfonso Siano all’Accademia di Belle Arti di Lecce. Il luogo della formazione rappresenta un fattore non secondario nella motivazione dell'esposizione: «Tale aspetto non può che rafforzare saldamente il legame tra la formazione accademica territoriale con i luoghi dove si è sviluppata e svolta la
produzione artistica e culturale di Filomeno» ha scritto in catalogo Massimo Guastella.
Dopo il diploma, Angelo Filomeno si è trasferito a Milano dove ha avuto modo di esercitare le abilità sartoriali acquisite in giovane età, lavorando per note maison di moda: Raffaella Curiel, Mila Schön, Versace. Dal 1992 si è stabilito a New York dove ha collaborato con atelier di sartorie teatrali, come Eaves Brooks, nel Queens e per Oscar de la Renta. È stato, in particolare, il rapporto con l’amica Carolyn Kostopoulos, proprietaria della Carrelli Costumes di Manhattan, a offrirgli l’opportunità di lavorare i tessuti per realizzare i costumi di cinema, teatro e
spettacolo. Dopo varie esplorazioni di impronta concettuale degli anni Novanta, agli esordi del nuovo millennio si registra la svolta della sua carriera, quando sceglie di mettere a frutto la grande abilità di ricamatore su pregiate sete shantung, affiancate poi ad altri materiali.
L’artista vanta numerose partecipazioni a rassegne di respiro internazionale; nel 2007 è stato invitato alla 52° Biennale di Venezia dal curatore Robert Storr. L’esposizione veneziana ha sancito la sua consacrazione nel sistema dell’arte contemporanea.
In mostra nel museo leccese, una selezione di oltre sessanta opere, prevalentemente ricami, ma anche disegni, acquerelli, opere plastiche e installazioni, che ripercorrono la sua produzione artistica dal 2001, anno in cui ha sviluppato un linguaggio autonomo e riconoscibile con le singolari, prime “pitture ricamate” dalle tematiche macabre, realizzate con l’inseparabile macchina da cucire SINGER, sino ai lavori più recenti realizzati nel 2023, con fienili e circhi americani ricchi di policromie.


La mostra potrà essere visitata fino al 22 ottobre 2023 negli orari di apertura del Must
(martedì - domenica dalle 9 alle 21; dal 15 ottobre martedì – giovedì dalle 9 alle 19
– venerdì sabato e domenica dalle 9 alle 20). 

Info tel. 0832.241067   email: biglietteria@mustlecce.it

 


mercoledì 21 giugno 2023

Cristiano De Gaetano. Biglietti agli amici

Cristiano De Gaetano, 2010, Ritratto di Giuseppe, cera pongo e acrilico su carta


Casa Vuota, a sei anni dalla sua fondazione, dedica un omaggio punk a Cristiano De Gaetano, artista tarantino prematuramente scomparso nel 2013, all’età di 37 anni. La mostra, curata da Francesco Paolo Del Re e Sabino de Nichilo, si intitola Cristiano De Gaetano. Biglietti agli amici e viene allestita dal 24 giugno al 10 settembre 2023 (con la chiusura nel mese di agosto) nello spazio espositivo domestico al secondo piano di via Maia 12 a Roma, in zona Quadraro. Visitabile su appuntamento (prenotando ai numeri 3928918793 o 3284615638 oppure all’email vuotacasa@gmail.com), la mostra-evento si inaugura, con una festa, sabato 24 giugno dalle ore 19 alle 22. 

Struggente come una canzone d’amore e vertiginosa come un fuoco d’artificio”, scrivono Francesco Paolo Del Re e Sabino de Nichilo, “Biglietti agli amici è la mostra romana che Cristiano De Gaetano non ha mai fatto in vita e lo celebra nel decennale della sua morte, esponendo le sue opere accanto a quelle  degli amici più cari che continuano a conservare le testimonianze della sua creatività inesauribile e poliedrica e a tenere viva la sua memoria, solidali, interlocutori e spesso anche collaboratori: tra gli altri, Natascia Abbattista, Pierluca Cetera, Nunzio Fucci, Stefania Pellegrini, Patrizia Piarulli, Giuseppe Rossetti, Loredana Savino”.

Nelle forme di un vitale esorcismo che scongiuri il passaggio del tempo, viene evocata la fecondissima stagione creativa di un gruppo di artisti che iniziano a studiare insieme all’Accademia di Belle Arti di Bari tra la fine degli anni Novanta e l’inizio del nuovo millennio e continuano a frequentarsi anche dopo, vivendo alla velocità della luce esperienze di condivisione non solo dell’arte ma anche di un progetto esistenziale, una consonanza che va coinvolgendo nel tempo anche altre persone conosciute dopo gli anni accademici”, proseguono i curatori. “La vivacità e a volte la frenesia degli scambi costanti tra di loro, con Cristiano sempre al centro, polo di attrazione e snodo di comunicazione, viene ricostruita nelle forme di una mostra irregolare e polifonica, prendendo in prestito il titolo di un libro di Pier Vittorio Tondelli, attraverso i biglietti agli amici restati sul fondo dei cassetti: le dediche, gli appunti, i progetti, le bozze, le carte, le testimonianze di un continuo work in progress che occupa le pareti di Casa Vuota con l'effetto di una moleskine esplosa, nel tentativo di seguire le concatenazioni mnemoniche potenzialmente infinite e coinvolgenti che rendono viva la figura di Cristiano De Gaetano e la sua arte. Sono opere spesso non ufficiali, precarie, transitorie e sospese in un tempo che è quello proprio del gioco e della sperimentazione fine a se stessa e che, tuttavia, nella loro incompiutezza o embrionalità testimoniano il fare incessante della ricerca dell’artista, il dietro le quinte, il percorso epifanico dell’invenzione e dell’occasione”.

Dipinti, fotografie e collage fotografici, sculture, disegni, feticci, ritratti e autoritratti si incontrano nelle stanze della casa che Cristiano De Gaetano si trova ad abitare in spirito, mostrandosi più vivo dei vivi e potente, anche nelle manifestazioni più rapsodiche della sua arte, della potenza di cento uragani. Materiali effimeri e antimuseali trovano una collocazione randomica a Casa Vuota, nello spazio domestico del Quadraro eletto a incubatore di progetti artistici, per raccontare la danza frenetica e trascinante dell’arte di un gruppo di amici, artisti, amanti e collaboratori e, soprattutto, di Cristiano De Gaetano, con la sua fame di vita smisurata”.

Cristiano De Gaetano nasce nel 1975 a Taranto e muore nel 2013 a Martina Franca. Si forma prima all’Istituto d’Arte di Grottaglie e poi all’Accademia di Belle Arti di Bari, diplomandosi in pittura nel 2001. È del 2000 la sua prima mostra personale a Cosenza, alla quale seguiranno personali in Puglia, come Double del 2005 allo Studio D’Arte Fedele di Monopoli, e a Milano, dove espone nel 2010 alla galleria The Flat di Massimo Carasi con il titolo Bas’n’Reliefs. Sono numerose le collettive alle quali viene invitato, esponendo a Torino, Milano Bologna e a Roma, oltre che in vari centri della Puglia. Dal 2006 partecipa a fiere d’arte internazionali (Bologna, Londra, Parigi, Basilea, New York, Miami) e le sue opere vengono acquisite in importanti collezioni private. Tra le rassegne istituzionali si segnalano nel 2010 Il Museo e il suo territorioalla Fondazione Museo Pino Pascali di Polignano a Mare e nel 2011 la 54° Biennale di Venezia, Padiglione Italia, Sezione Regione Puglia nell’Ex Convento dei Teatini di Lecce. Dopo la sua morte, nel 2013 lo Studio d’Arte Fedele di Monopoli gli dedica l’omaggio La bellezza come dono. Nel 2017 la Fondazione Museo Pino Pascali di Polignano a Mare organizza l’importante retrospettiva intitolata Cristiano De Gaetano. Speed of life, a cura di Christian Caliando.

INFORMAZIONI TECNICHE:
TITOLO DELLA MOSTRA: CRISTIANO DE GAETANO. BIGLIETTI AGLI AMICI
A CURA DI: Francesco Paolo Del Re e Sabino de Nichilo
LUOGO: Casa Vuota – Roma, via Maia 12, int. 4A
QUANDO: dal 24 giugno al 10 settembre 2023 (chiusura nel mese di agosto)
ORARI: visitabile su appuntamento
VERNISSAGE: 24 giugno 2023 (orari: 19-22)
INFORMAZIONI: cell. 392.8918793 – 328.4615638 | email vuotacasa@gmail.com | INGRESSO GRATUITO

Cristiano De Gaetano, Autoritratto, acrilico e cera su carta

pubblica: 

martedì 20 giugno 2023

Gianni De Serio e Mariangela Cassano "Momenti di Grafica d'Arte Trasversale" allo Spazio Start di Giovinazzo

 


 






COMUNICATO STAMPA

Venerdì 23 giugno 2023 alle ore 19,30, presso la suggestiva galleria SPAZIO START nel centro storico di Giovinazzo (via Cattedrale n.14), verrà inaugurata la mostra personale degli artisti Gianni De Serio e Mariangela Cassano dal titolo  “Momenti di Grafica d’Arte Trasversale” a cura di Patrizia Dinoi.  Presenterà la mostra il critico prof.ssa Paola Nitti. L’evento sarà arricchito dall’intervento lirico della cantante Vittoria Didonna.

La mostra è visitabile fino al 15 luglio 2023, con orario di apertura 19:30 – 21:30, oppure su appuntamento (tel. 389 191 1159).

 

Momenti di Grafica d’Arte Trasversale, la mostra personale di Gianni De Serio e Mariangela Cassano, dà vita ad opere d’arte originali, che costituiscono un’interessante commistione tra arte e tecnologia, tra espressività e tecnica, contribuendo, così, ad allargare  sempre più l’orizzonte della produzione artistica contemporanea. Il titolo della mostra – Momenti di Grafica d’Arte Trasversale – richiama le tante situazioni condivise della loro vita, all’interno della loro casa–atelier che hanno visto la realizzazione di opere di una armoniosa sintesi fra innovazione e tradizione, nell’ambito della Grafica d’Autore (si passa dalla grafica incisa, alla monotipia, alle tecniche digitali, alla UV, alla stampa giclée, alla serigrafia, al collage, alla xilografia, alla grafica installata nello spazio). Le opere dei due artisti dialogano in perfetta sintonia e condivisione tra passato e presente, lasciando tuttavia spazio per la sperimentazione autonoma di entrambi.

 

Artista eclettico, studioso del segno, incisore e artista multimediale, Gianni De Serio,  attualmente, è docente di Tecniche Grafiche Speciali, Tecniche e Tecnologie della Grafica e Serigrafia presso l’Accademia di Belle Arti di Lecce. La sua poetica, sempre in equilibrio fra tradizione e sperimentazione, gli permette di creare opere pittoriche, incisioni, serigrafie, grafica digitale, installazioni multimediali, videomaking. Molte sue creazioni sono state oggetto di pubblicazioni e di edizioni di Cartelle d’Arte a tiratura limitata. Nelle sue creazioni più recenti, della Serie “La pelle”, Gianni De Serio, al pari degli innumerevoli grandi artisti della storia dell’arte, si confrontata con il nudo, uno dei temi, non solo tra i più accettati e consueti dell’intera storia dell’arte, ma anche oggetto di studio nelle Accademie di tutto il mondo. Nella sua opera “Decor” l’immagine femminile richiama alla mente il nudo femminile presente in “Colazione sull’erba” di Éduard Manet. Numerose sono le sue partecipazioni a manifestazioni artistiche nazionali e internazionali, con riconoscimenti di alto profilo.

Mariangela Cassano è figlia d’arte, poiché nasce in una famiglia di maestri tipografi. È artista incisore dalle brillanti intuizioni creative,  sempre pronta a sperimentare e conoscere nuove tecniche e metodologie, utilizzando la materia, come soggetto principale delle sue opere. Nei suoi lavori, il senso materico della superficie appare come una visione macrofotografica, nella trama reticolare dei segni incisi.  Attualmente insegna Tecnologia dei Materiali per la Grafica, presso l’Accademia di Belle Arti di Bari e ricopre incarichi di docenza in discipline grafico pubblicitarie nella scuola secondaria di II grado. Come per gli artisti protagonisti dell’Informale, che non è stato un Movimento, né una Scuola o una “tendenza”, bensì una condizione, uno “stato d’animo”, Mariangela Cassano, nei suoi ultimi lavori (Collage Multimaterici Informali), si è liberata da schemi figurativi, proponendo opere grafiche in cui il segno ricerca un nuovo rapporto con il mondo attraverso l’arte.

La comunicazione è curata da Spazio Start.

Progetto grafico: Claudia Dagostino

 

Per informazioni:

Tel.:  389 191 1159

Email :  spaziostart.giovinazzo@gmail.com

Web: https://www.facebook.com/spaziostart 

 

 

...

 

Heroes - Mascoli a Milano



sede: ME Milan Il Duca (Milano). La mostra si compone di circa 15 tele originali di Vincenzo Mascoli, realizzate in tecnica mista su collage che raccontano la forza esplosiva che hanno avuto gli eroi nel tempo. L’idea di una mostra dedicata ad un mondo degli Heroes nasce da un’indagine che attraversa i nostri anni e ragiona da un lato sul mondo dei supereroi, visti come invincibili, unici e che con il fumetto hanno contaminato la storia dell’arte e del cinema; dall’altro vuole essere un omaggio agli eroi di tutti i giorni. L’esposizione non si propone solo come semplice rappresentazione dei supereroi più classici, ma ha come obiettivo quello di far riflettere su quanto oggi ci sia ancora necessità di sognare, di credere che il bene vinca sul male. Vincenzo Mascoli nasce a Corato (BA) nel 1982 dove risiede e lavora come Direttore di Scena nel Teatro Comunale si laurea in Scenografia e Pittura all’Accademia di Belle Arti di Bari ed è vincitore della borsa studio in pittura e scultura “Franco Zeffirelli Schoolarship” a New York. Artista poliedrico vanta numerose personali e collettive in diversi paesi del mondo e molti sono anche i riconoscimenti per le scenografie create per diversi spettacoli teatrali. Mostra organizzata dal Gruppo Avangart di Nicolò Giovine e Sebastiano Pepe Inaugurazione mercoledi’

Home Theatre III OPEN STUDIO con Alice Paltrinieri

 Home Theatre III

OPEN STUDIO  

con Alice Paltrinieri


open studio 26-27 giugno 10.00 / 12.30 - 19.00 / 21.00 

Studio d'arte, via Faenza 109, Triggiano

                                                   




Home Theatre è un progetto di Open Studio, uno spazio dinamico al servizio del dialogo tra artisti, E' una zona  liminale  che risponde alla necessità di imbastire la trama di connessioni fortuite. Il titolo dell’evento, nel suo significato originario,  fà riferimento a un insieme di dispositivi tecnologici usati in ambienti domestici, per amplificare  i suoni, e coinvolgere al massimo lo spettatore. Traslato nel nostro contesto, dove l’interazione è rigorosamente dal vivo, libera dalla mediazione tecnologica, diventa metafora di diffusione delle sinergie attivate nel dialogo tra l'artista ospite e il pubblico.

  

Questa seconda stagione porta con sé una novità, diversamente dalle precedenti, un unico artista protagonista dell'Open Studio. L'evento presentato subisce una variante rispetto alla sua forma originale. L'artista invitato ha l'occasione di trascorrere del tempo in studio e sviluppare un progetto personale, innescando connessioni con il territorio pugliese. Lo studio d'arte diventa palcoscenico sperimentale per la restituzione. Il terzo episodio di Home Theatre si svolge in tre giornate e avrà  protagonista Alice Paltrinieri:  26-27 giugno Open Studio rivolto ad amici e artisti che vorranno interagire con il nostro ospite. (10.00-12.30 am - 19.00-21.00 pm)

 

Focus del progetto è la narrazione, il racconto del lavoro, gli aneddoti, progetti e le curiosità dell'artista, che porteranno lo spettatore a rendersi complice del processo creativo. Un tentativo per immaginare lo studio d'artista non più solo come il luogo misterioso per la creazione, silenzioso  e  solitario,  bensì come un nuovo spazio interattivo, come una sorta di 'Sunday Salon'* everyday. Home Theatre si prospetta, al contempo, come un porto mobile, dinamico, inteso quale area di attraversamenti, scambi e connessioni, come  una stazione di transito, in attesa di trovare altre dimore, per passare il testimone e  amplificare ancora una volta  il risultato dell’interazione. L'appuntamento riflette ciò che Carla Lonzi identifica come il “bisogno di intrattenersi con qualcuno in modo largamente comunicativo e umanamente soddisfacente”.


 

Sunday Salon dell’artista Louise Bourgeois: per più di 30 anni il suo appartamento di Chelsea (dal 1958 fino alla sua morte nel 2010) è stato la sede dei suoi famosi “Sunday Salons”, ai quali ha invitato in gran parte studenti e giovani artisti, ma anche personaggi affermati come Joan Jonas, Nan Goldin o Jonas Mekas.

___________________________________________


#openstudio. #hometheatre #hometreatrebari #artexperience 

 #openstudiobari #oneshotshow  #artiststudio  #artproject  

 

_________________________________________

 

26 - 27 giugno, open studio con Alice Paltrinieri in presenza

ore 10.00 - 12.30 

ore 19.00 - 21.00 (degustazione vino)


Dal 28 giugno in poi, sarà possibile visitare lo studio su appuntamento telefonando al +39 3474831440 




 LINKS - Reference IG: 


@Flavia Carolina D'Alessandro

@Alice Paltrinieri

@Home Theatre Open Studio









--

Flavia Carolina D'Alessandro

via Faenza 109
70019 Triggiano - Bari
+39 347 48 31 4440

Isabella Nurigiani | In forma fluens


La mostra personale di Isabella Nurigiani, presentata nello spazio del Complesso di Vicolo Valdina afferente alla Camera dei Deputati vede esposte circa 20 opere di grande e piccolo formato realizzate in ferro, bronzo e marmi pregiati.

Un percorso espositivo importante che racconta l’evoluzione artistica e l’incontro plastico di Isabella Nurigiani con materiali diversi la cui dimensione tattile e spaziale raggiunge forme alte di poesia. Le sue sculture, siano esse di pietra o di ferro, interpretano il dualismo tra stasi e movimento, secondo quella ricerca dell’inafferrabile limite tra qualcosa che sta per accadere o che sta per trasformarsi.

Da Danseuse del 2019, in ferro, a In Mutazione Verde#2 del 2019, in bronzo, a Fusioni del 2020, in bronzo e marmo rosa del Portogallo, a Forma Fluens del 2006, in marmo di Carrara, le opere di Isabella Nurigiani parlano del rapporto simbiotico con la materia, con la forma, con il tempo, con lo spazio uno in funzione dell’altro. La Sala del Cenacolo del Complesso di Vicolo Valdina sarà la cornice di uno spazio settecentesco che dialoga con le forme contemporanee senza timori, aprendosi alla fluidità essenziale di una bellezza che entra a stretto contatto con i luoghi della memoria rendendoli vivi e accessibili.

In questo dialogo entrano tre grandi opere collocate nel suggestivo chiosco del Complesso di Vicolo Valdina a sottolineare che non esiste un dentro e un fuori, uno spazio chiuso o aperto, ma che il luogo diviene funzione e visione. Totem del 2018, in marmo statuario e marmo nero del Belgio come Scatole inattive del 2013, in ferro, e Prigionieri di se stessi del 2018 in bronzo e marmo Calacatta, raccontano non soltanto la genesi evolutivo/materica di Isabella Nurigiani, ma questo suo sentire l’arte e la scultura come energia vitale che può aiutare alla comprensione, come all’abbattimento di frontiere ideologiche, e può anche essere slancio e gioia condivisa, ponendola tra i protagonisti di quel particolare filone creativo che si distingue per una ricerca segnica e oggettuale che tende a scardinare quei codici linguistici precostituiti, donando all’opera il compito di stabilire relazioni tra “l’uomo e gli elementi primari”. 

***

La passione per l’arte è una catena continua di rivoluzioni. L’arte nella sua totalità e la scultura nella sua specificità, sono per me fonte di vita, di energia che irrompono in ogni istante della mia esistenza chiedendo, sollecitando, suggerendo di volta in volta, una diversa percezione del luogo fisico, dello spazio sociale, dell’ambiente culturale, non con l’intento di provocare o di stupire, ma con la volontà di intervenire, di mutare. Una passione che ha modificato il mio mondo. Un mondo migliorato, armonioso, un mondo senza guerre, un mondo curioso dove ogni sottile variazione ha la sua importanza, un mondo che, visto attraverso il filtro dell’arte, genera emozioni travolgenti: generosità e meraviglia; dove qualunque luogo può essere attraversato squarciando il velo della dimensione temporale abbracciando passato, presente e futuro. Ho intrapreso questo viaggio alla ricerca espressiva tanti anni fa, un viaggio che mi ha condotto in un luogo dove l’immaginazione mi slega dallo spazio e dal tempo presente per un altrove che mi spinge oltre i limiti, abbandonando il percorso di resistenza, senza paura. I materiali che utilizzo, marmo, ferro, bronzo uniscono il pensiero al gesto creativo dando vita ad una forma che si staglia verso un’apertura che raccoglie dissonanze apparenti ma che dialogano fra di loro esplorando il movimento, il suono, in un andirivieni di tensione e di offerta, un gioco dello scambio.  E, attraverso il gesto, il segno che catturano i contorni e le superfici, la forma diventa visione. Isabella Nurigiani




IN FORMA FLUENS – ISABELLA NURIGIANI
A cura di Cornelia Bujin

CAMERA DEI DEPUTATI
Complesso di Vicolo Valdina – Piazza di Campo Marzio, 42

Inaugurazione su invito: Martedì 27 giugno 2023, ore 18.00

*l’ingresso è consentito entro le ore 17.45 fino a capienza della sala, con obbligo di giacca per i signori
Apertura al pubblico: dal 28 giugno al 7 luglio 2023, ore 11.00 -19.00