martedì 31 ottobre 2023

Scripta. L’arte a parole – Essere comunità


Essere comunità è il titolo del programma di incontri, laboratori, performance e nuove produzioni artistiche proposto da Scripta. L’arte a parole, con la direzione di Pietro Gaglianò, in partenza dal 7 novembre. 

“Essere comunità” vuol dire rendersi conto dell’importanza della comunicazione tra le persone, vuol dire valorizzare le differenze e arricchire gli elementi comuni. Scripta. L’arte a parole conferma la vocazione a sostenere questa visione della cultura e della città, aprendosi alle comunità dei quartieri esterni e cercando un contatto diretto con gli abitanti, chiamati a prendere parte alle attività da protagonisti. Il lavoro degli artisti e degli autori invitati quest’anno apre il confronto sul rapporto tra arte e inclusione sociale, con una specifica attenzione a gruppi sociali definiti fragili e con un approfondimento, non solo teorico, su mutualismo, solidarietà, reciprocità. 

Confermata la collaborazione con ARCI Firenze e con il circuito delle case del popolo dell’area fiorentina dove si terranno residenze d’artista, laboratori con artisti U35 e con le comunità, e gli incontri con il pubblico. Altri appuntamenti avranno luogo alla Libreria Brac, sponsor storico della manifestazione. Anche quest’anno il progetto gode del sostegno del Comune di Firenze.

Martedì 7 novembre, alla libreria Brac, Daniel Borselli presenta Tristi tropi. Sulla possibilità di un’arte pubblica alla fine del mondo (Gli Ori, 2023). Il volume è l’esito della I edizione del Premio Scripta per la giovane critica d’arte, assegnato nel 2022 allo studioso fiorentino da una giuria composta da Giovanni Dario Alì, responsabile didattico Rizzoli Education e cofondatore di “KABUL magazine”, Pietro Gaglianò, Paolo Gori, editore Gli Ori, Teresa Macrì, critica d’arte e scrittrice e Raffaella Perna, docente di storia dell’arte Università La Sapienza. Oltre alla pubblicazione del volume, il Premio ha visto anche l’elargizione di una borsa di studio di 2000 euro con il sostegno di Regione Toscana - Progetto realizzato nell’ambito del Bando Toscanaincontemporanea2022 e con il contributo del Comune di Firenze.

Sabato 11 novembre, alla Società di Mutuo Soccorso di Peretola si svolgerà la presentazione del libro curato da Giorgio Azzoni e Pasquale Campanella Coabitare l’Isola. Spazio pubblico e cura dei luoghi (Mimesis, 2022). Campanella, artista e docente, nel 1987 ha contribuito alla creazione del gruppo Wurmkos, una piattaforma di progettazione con artisti e persone con e senza disagio psichico, e ha una lunga esperienza di arte pubblica e di azione nei luoghi di cura. Wurmkos all’SMS Peretola propone il laboratorio Mutuo appoggio: dedicato all’invenzione di nuovi spazi comuni di aggregazione e incentrato sul ruolo della cooperazione nelle società umane, a partire dal pensiero di Pietr Kropotkin. Il workshop si svolgerà il 9 e il 10 novembre, condotto da Campanella e dall’artista Patrizio Raso, è aperto a studenti, artisti, artiste, persone di qualsiasi età, qualsiasi occupazione, qualsiasi provenienza.

Mercoledì 15 novembre appuntamento alla Brac con Giovanni Attili e Silvia Calderoni per Civitonia. Riscrivere la fine o dell'arte del capovolgimento (Nero, 2022). Civitonia è un progetto creato dall’urbanista e dall’artista, un festival mai accaduto a Civita di Bagnoregio per riscrivere la fine del borgo minacciato dalla strutturale fragilità del suo territorio e dalla violenta turistificazione in atto. Ne è nato un denso volume che raccoglie i contributi degli artisti coinvolti e di studiosi.

Filippo Riniolo, classe 1986, è un artista che lavora con numerosi linguaggi espressivi. La sua ricerca esplora temi poetici, politici, sociali, storici e ovviamente attuali in coniugazione con le radici e il passato. Nelle sue aree di interesse ci sono la relazione tra corpo e potere, la diversità sessuale, temi di genere e post-coloniali. Per Scripta Riniolo realizza due azioni. Nuove insegne e nuove arti è un progetto in forma di workshop e performance relazionale che coinvolge i lavoratori impegnati in una vertenza sul territorio. Gli operai potranno “creare il proprio vessillo” come quelli delle Arti fiorentine nel tardo medioevo e nel rinascimento a Firenze. Riniolo innesca un processo per riflettere su come si costruisce un immaginario comune e una bandiera comune, per rappresentare il gruppo di lavoratori come soggetto sociale e politico, una bandiera che resterà in dotazione agli operai che la costruiranno. Il workshop viene realizzato nei giorni 22 e 23 novembre, in collaborazione con un circolo ARCI, nel Comune di Campi Bisenzio, e con il gruppo SI Cobas Prato e Firenze. 

Il 24 novembre Riniolo sarà alla Casa del Popolo “Bruno Baldini”, a Barberino del Mugello per presentare la performance Una corona a testa in giù, realizzata con Francesco Marsili, ragazzo trans in attesa dei documenti che riconoscano il suo genere. 

Nella stessa data è prevista la presentazione del volume di Lucia Pessina La morte di Pinelli. Iconografia di un anarchico 1969-1975 (Fondazione Passarè / Quodlibet, 2023). Il libro indaga la produzione iconografica legata alla figura di Pinelli attraverso l’analisi di dipinti, mostre d’arte, film, spettacoli teatrali, libri, manifesti e fumetti comparsi fra il 1969 e il 1975. L’ampio repertorio, raccolto grazie ai materiali di archivio e alla stampa dell’epoca, dimostra come l’immagine di Giuseppe Pinelli si trasformò in una costante visiva capace di veicolare un preciso significato politico e sociale. 

Lunedì 27 novembre, l’ultimo appuntamento in programma ci porta di nuovo alla Brac dove verrà presentata al pubblico un’opera inedita di Lori Lako, artista nata nel 1991 a Pogradec, Albania, ma da anni di base a Firenze. L’opera di Lako, prodotta da Scripta, è ispirata al mondo dei libri, alla loro circolazione, ai luoghi più impensati in cui possono finire e da dove possono trovare la strada per una nuova vita.

Calendario
Martedì 7 novembre, ore 18.30
Libreria Brac
Daniel Borselli presenta Tristi tropi. Sulla possibilità di un’arte pubblica alla fine del mondo, Gli Ori 2023

Sabato 11 novembre, ore 18.30 
Società di Mutuo Soccorso di Peretola
Presentazione degli esiti del laboratorio Mutuo appoggio, a cura di Wurmkos
Pasquale Campanella presenta Coabitare l’Isola. Spazio pubblico e cura dei luoghi, Mimesis 2022

Mercoledì 15 novembre, ore 18.30
Libreria Brac
Giovanni Attili e Silvia Calderoni presentano Civitonia. Riscrivere la fine o dell'arte del capovolgimento, Nero, 2022

Venerdì 24 novembre, dalle ore 18.30
Circolo ARCI “Bruno Baldini” Barberino di Mugello (FI)
Lucia Pessina presenta La morte di Pinelli. Iconografia di un anarchico 1969-1975, Fondazione Passarè / Quodlibet, 2023
Presentazione degli esiti del laboratorio Nuove insegne e nuove arti, a cura di Filippo Riniolo
Una corona a testa in giù, performance di Filippo Riniolo con Francesco Marsili 

Lunedì 27 novembre, ore 18.30
Libreria Brac
Presentazione dell’opera inedita di Lori Lako.

Scripta. L’arte a parole – Essere comunità
7- 27 novembre 2023
Firenze – Campi Bisenzio – Barberino di Mugello
Direzione artistica di Pietro Gaglianò

Un progetto realizzato da Associazione Scripta L'arte e parole
Con il sostegno del Comune di Firenze
E della Libreria Brac, Firenze
In collaborazione con Arci Firenze
Media partner Nova Radio
www.scriptafestival.it
scriptalarteaparole@gmail.com

Ufficio stampa
Monica Zanfini
Mob.3517337196
monicazanfini@gmail.com

venerdì 27 ottobre 2023

Incontri romani da Tornabuoni arte Roma

Pino Pascali, Studio per Dolce sogno, 1963

In corso presso la sede romana di Tornabuoni Arte una mostra che traccia un percorso attraverso i luoghi vissuti dagli artisti a Roma tra la metà degli anni Quaranta e gli anni Ottanta del Novecento.

La mostra racconta i rapporti, le discussioni, i sodalizi artistici nel clima di fiducia e rinascita di una città appena uscita dalla Guerra e pronta ad affrontare il boom economico. Ripercorrendo le strade, i ristoranti, gli studi, le osterie, i nuovi luoghi dell'arte e i locali notturni, l’esposizione attraversa i momenti e gli incontri che hanno contraddistinto la vita culturale della capitale.

Il racconto si snoda tra i salotti romani, il celebre Caffè Greco di Via dei Condotti e il non più esistente Caffè Aragno in Via del Corso; dal Caffè Rosati di Piazza del Popolo, all’antagonista Caffè Canova. Da Cesaretto "Il re degli amici" in Via della Croce a Menghi, all'inizio di Via Flaminia. Dagli studi degli artisti e l'Art Club di via Margutta, all'Age D'Or di via del Babuino, fino al Piper in via Tagliamento e agli studi della Rai.

Il percorso espositivo si apre con Plasticità spaziale (1918) di Giacomo Balla, punto di riferimento per gli artisti che gravitano in quegli anni a Roma. Si prosegue con opere di alcune tra le figure cardine della scena intellettuale e artistica, assidui frequentatori del Caffè Aragno e della Fiaschetteria Beltramme a via della Croce quali Maccari, Mafai, Guttuso, Prampolini e Savinio di cui è esposta La Nascita di Venere (1950). In dialogo e opposizione gli esponenti dell’astrattismo, frutto dell’esperienza di Forma 1, con Perilli, Dorazio e Accardi in mostra con Assedio Rosso n. 3 (1956) e Rotolo Rosa (1970), progetto di lampada realizzata in collaborazione con Marta Lonzi. In parallelo si muove la nuova ricerca figurativa di Schifano, con N. 1 dall’Archivio del Futurismo (1965), e quella dei frequentatori di Piazza del Popolo tra cui De Dominicis, Festa, Lo Savio, Mambor, Ontani e Tacchi seguiti, qualche anno dopo da Boetti, arrivato a Roma nel 1972.

Ricostruendo il tracciato di questi luoghi, attraverso la testimonianza attiva delle opere esposte, rivivono l'entusiasmo, le tangenze e i contrasti delle generazioni di quegli anni, quando era possibile fissare nello stesso scatto de Chirico e De Dominicis, figli di epoche diverse, ma entrambi fiduciosi in un’idea di tempo aperto e circolare.

Incontri Romani
21 settembre - 25 novembre 2023

Tornabuoni Arte
Via Bocca di Leone 88 00187 Roma 
+39 06 98381010 - roma@tornabuoniarte.it - www.tornabuoniart.com

Martedì – Sabato
h 10.00-13.00/ 14.00-19.00

giovedì 26 ottobre 2023

Spogliai delle sue fasi la Luna di Roberta Ciaurro



Nuova mostra presso lo Spazio MICROBA, che ospita la personale di Roberta Ciaurro, dal titolo Spogliai delle sue fasi la Luna e a cura di Carmelania Bracco, che sarà inaugurata sabato 28 ottobre, alle ore 19,30.

Focus centrale degli eventi di quest’anno – che MICROBA organizza con l’Associazione culturale Achrome – si lega ai concetti di “spazio” e di “campitura”. Il progetto, coordinato da Riccardo Pavone e Marialuisa Sorrentino con Nicola Zito, vedrà il coinvolgimento di artisti, curatori e critici, invitati di volta in volta a presentare progetti site specific incentrati sull’approfondimento di queste tematiche. Nello specifico, Ciaurro propone una serie di opere inedite, nelle quali i tessuti vanno a generare una peculiare cosmogonia, intesa come “la rivelazione di una forma nuova, un nuovo percorso di luci e ombre” (Camelania Bracco).
La mostra di Roberta Ciaurro sarà visitabile fino al prossimo 18 novembre 2023, dal martedì al sabato, dalle ore 17,00 alle ore 20,00.
MICROBA si pone lontano dal canonico concetto di galleria d’arte e, anche in questo nuovo ciclo di eventi, rinnova la propria aspirazione di spazio laboratoriale e sperimentale. Attraverso le opere e le esperienze di artisti giovani ma già di respiro nazionale e internazionale, il centro barese persegue la propria missione nel territorio e intende introdurre stimoli di riflessione nel contesto culturale circostante.
L’Associazione culturale Achrome è un collettivo che opera nel campo dell'Arte Contemporanea, muovendosi tra molteplici ambiti, dalla didattica alla ricerca, dall'organizzazione di eventi espositivi alla formazione professionale. Intessendo rapporti con il territorio, Achrome si propone di favorire un rinnovato e più proficuo dialogo tra la città e le dinamiche dei linguaggi artistici contemporanei.
Roberta Ciaurro (Massafra, TA, 1994) inizia gli studi presso l'Accademia di Belle Arti di Bari nel 2013, diplomandosi in Decorazione nel 2017 e concludendo gli studi di specializzazione in Nuove Tecnologie dell'Arte Contemporanea con il massimo dei voti nel 2021. Il suo percorso artistico inizia da tecniche completamente sperimentali. L’approccio alla materia avviene nel 2018, prima con la carta e poi con i tessuti; attraverso l'uso di varie tonalità, materiali e metodi, si prefigge di descrivere gli atteggiamenti e gli stati d'animo che percepisce in base alle situazioni che la circondano, utilizzando la stratificazione di strisce di tessuto per creare movimenti continui e sinuosi su base di telai e tele creati da lei stessa. Nel 2019 si rende conto che le sue opere vogliono invece immergersi e descrivere i moti dell’universo; tramite una ricerca personale, analizza la nascita dell’Universo, le esplosioni di stelle e le Supernove, che caratterizzeranno tematicamente il suo nuovo lavoro. Tutto ciò è evidente nell’ultima serie di Costellazioni; Via Lattea, asteroidi e Nubule, paesaggi ancestrali e inarrivabili scolpiti su lastre di tessuti metallici dove è possibile specchiarsi per deformare la propria presenza. Sono strutture minimali dove l’estetica, l’eleganza, la psicologia della forma e la disposizione del colore si mescolano diventandone i capisaldi concettuali, in lavori che si configurano come vere e proprie installazioni.
Roberta Ciaurro
Spogliai delle sue fasi la Luna
A cura di Carmelania Bracco
MICROBA
Via Giambattista Bonazzi 46
70123 – Bari
Inaugurazione: sabato 28 ottobre 2023, ore 19,30
Dal 28 ottobre al 18 novembre 2023
Da martedì a sabato, dalle ore 17 alle ore 20

Al Gate 30 “Geografie a filo” di Diana Pintaldi

Tempo metaforico, 2023, Ricamo in codice Morse su carta geografica del 1972, 115x136 cm (dettaglio)
Il tempo dei luoghi, 2023, Ricamo in codice Morse su carta geografica su ritaglio di TuttuCittà, 10x5 cm


Il 28 ottobre inaugura a Gate 30, spazio indipendente in Via Lima 30 a Roma, con la personale “Geografie a filo” dell’artista romana Diana Pintaldi, con testo critico e curatela di Laura Catini.

In occasione della Rome Art Week, l’artista romana aprirà, per la prima volta, le porte dello spazio per l’inaugurazione della sua personale, frutto di una ricerca artistica fatta di incontri e influenze, sovrapposizioni e mutamenti in cui la materia e il soggetto che vi sta operando, percorrono insieme lo stesso processo. 

Come afferma Laura Catini nel testo critico: "L’operato è inscritto in quella categoria szeemanniana della tendenza all’opera d’arte totale, non wagneriana, ma con l’accezione di diversi approcci tecno-metodologici che escludono qualsiasi classificazione di genere. Le metamorfosi invisibili - che gemmano sui supporti - dirigono da un tempo reale ed esperibile a quello che Lorand Hegy definisce "tempo metaforico", non risiedente nell’entità reale-fisica dell’individuo ma in una percezione intellegibile del tempo in quanto, realtà costante, inarrestabile, ineluttabile, irreversibile, onnipotente determinante".E ancora, afferma:"Tra meridiani e paralleli, si sviluppa una scrittura che parla all’avvenire, in cui il passato e il presente convivono. Il sogno dello sconfinamento è utopistico e afferente a un eroe viaggiatore di un odisseico viaggio joyciano e a una lente epistemologica, in cui – afferma Diana Pintaldi – azioni e reazioni delineano il nostro futuro".

Dalle 18 alle 21 Pintaldi presenterà i suoi ultimi lavori, invitando il pubblico a varcare un cancello fisico ed esperienziale, aperto dall'artista in esclusiva per l'opening, per concedere allo spettatore la possibilità di collegarsi intimamente alla sua ricerca, percependo il tempo dei luoghi.

“La funzione dello spazio muterà alla chiusura dell’evento- spiega Diana Pintaldi- ripristinando il suo ruolo ordinario e lasciando nella mente dei partecipanti un senso di déjà vu”. 

Altri artisti interessati potrebbero riattivare il varco spazio-temporale di Gate30 con le loro future proposte espositive.

Diana Pintaldi è nata a Roma in una famiglia di artisti nel 1988. Inizia il suo approccio al disegno studiando sin da bambina le successioni dei fotogrammi che generano i filmati. Laureata in scienze motorie, ha focalizzato il suo punto di vista sulle successioni di istanti di un’azione, fino ad approfondire numerosi aspetti riguardanti le connessioni tra mente e corpo, tempo e spazio, trovando poi nel codice Morse il suo medium espressivo. Nel 2014 ha aperto il suo studio artistico e nel 2015 ha esposto in una prima personale alla Creative Room Art Gallery. Dopo l'esperienza di Atelier al MACRO Asilo del 2019 e successive mostre, nel 2023 viene contatta dalla Fondazione Pistoletto in merito a degli scatti effettuati alla Galleria Nazionale davanti l'opera di Pistoletto, "un Giovanotto (la smorfia)". La performance fotografica dell’artista, (2017 a oggi) racconta il ritratto di famiglia di Diana Pintaldi in divenire, interpretando numerosi aspetti concettuali della ricerca del Maestro stesso, che le ha dedicato un’intervista sul Journal della Fondazione Pistoletto (in prima pagina sul numero di giugno, per i 90 anni di Michelangelo Pistoletto), e citazioni durante i numerosi convegni da lui tenuti nell’ultimo anno. A ottobre, la Galleria Nazionale ha aperto le sue porte in esclusiva per far proseguire la performance artistica del ritratto di famiglia dell'artista, ma questa volta, davanti all’opera “Un Giovanotto (la smorìia)” anche con la partecipazione di Michelangelo Pistoletto in persona. 

TESTO CRITICO DI LAURA CATINI:
Una luminescenza torreggiante si manifesta come terzo occhio percipiente un interiore impercettibile sito nei luoghi di una coscienza esperienziale extracorporea e in un tempo che Emmanuel Lévinas nella sua Etica e infinitoci dice non essere una semplice esperienza della durata, ma un dinamismo di ciò che ci conduce altrove rispetto alle cose che possediamo. Si intravedono fori, come fessure temporali, in cui lo sguardo e la luce divengono punto invisibile di un collegamento storico, nella traccia del codice Morse. In una risonanza magnetica, nell’epifisi di Etna gigantE(2022),il processo percettivo si altera in sperimentazione emozionale, impressionando le narrazioni del pensiero artistico, nelle sue forme espressive e materiali. Il corpo geografico racchiude congiuntamente un altro corpo, secondo il sensus communis, che concatena le percezioni sensoriali nel nucleo – sede dell’anima di una leonardesca architettura craniale, o paesaggio “percettivo” contenente, in un fiato, l’emisfero sinistro e destro, momenti dello stesso luogo attratti da una scia semicircolare che chiama il pieno, vuoto e il vuoto, pieno in un ininterrotto flusso, in cui si dispongono le Geografie a filo. Il sangue del filo di un conflitto presente salda visivamente un vuoto forestiero all’umano, ricucendo mentalmente un torrente nero dirupato. Un ago a pendolo indica le naturali inclinazioni gravitazionali proprie del singolo, incarnate in una trama che è tessuto epiteliale. In Tempo metaforico(2023), wanderkarte del 1972, trovata in una casa in montagna, il segno del tracciato impresso dall’artista si arresta per ormeggiare orientamenti infinitesimali, in un’area scevra di confini. Il camminamento giunge all’equilibrio sospeso di lastre che si alimentano di un’autonoma inclinazione in Se fossi un punto in movimento(2023). Assemblandosi in un aere compenetrato di luce, solidificano virtualità plastiche in superfici fluttuanti. La nostra non è nuova a opere di ispirazione cine visuale. Il fenachistoscopio,all’interno dell’Atelier#2 al MACRO Asilo, ha ammesso la presenza fisico-immersiva nel regime di apprendimento e di assimilazione, tramite una modificazione delle prestazioni di equilibrio psico-fisico posto in uno stato destabilizzante di tensione percettiva. L’operato è inscritto in quella categoria szeemanniana della tendenza all’opera d’arte totale, non wagneriana, ma con l’accezione di diversi approcci tecno-metodologici che escludono qualsiasi classificazione di genere. Le metamorfosi invisibili - che gemmano sui supporti - dirigono da un tempo reale ed esperibile a quello che Lorand Hegy definisce “tempo metaforico”, non risiedente nell’entità reale-fisica dell’individuo ma in una percezione intellegibile del tempo in quanto, realtà costante, inarrestabile, ineluttabile, irreversibile, onnipotente determinante.Nella concretizzazione di mutamenti in una totalità che è trasformazione drammatica, germina una nuova realtà di nesso spirituale tra i molteplici orizzonti dell’esistenza e in cui insito è l’accesso ai veri accadimenti del tempo. Una carta del vissuto e della storia fonde un retro che è reazione con un linguaggio richiedente una sollecitazione alla traduzione, preesistente all’interconnessione: dunque, non una decodificazione ma l’idea di una possibile azione è membrana di ininterrotti segni di futuri potenziali. Ilya Kabakov, in Der Text als Grundlage des Visuellen, (1982, p. 108), esplicita il processo dell’oltre-passamento dei confini tra sfere spaziali e temporali, ove il significato metaforico dell’allontanamento da uno stato per accedere a un altro e il passaggio da un Tempo a un altro riconducono all’ampiamento metaforico dell’esistenza. L’alfabeto Morse è istanza scaturita da una ciclopica mappa concettuale (ottobre 2021), costellata da una miriade di parole riposizionate dall’artista, per un intero mese. È trait d’union di punti, spazio, tempo e luce. Il ricamo diviene segno grafico in un contesto collettivo-antropologico. Sorge il ricordo delle Geografie, ciclo degli anni Ottanta di Maria Lai. Tra meridiani e paralleli, si sviluppa una scrittura che parla all’avvenire, in cui il passato e il presente convivono. Il sogno dello sconfinamento è utopistico e afferente a un eroe viaggiatore di un odisseico viaggio joyciano e a una lente epistemologica, in cui – afferma Diana Pintaldi – azioni e reazioni delineano il nostro futuro. La mia irregolarità tecnica nel cucito – evidenzia ancora– è un punto linea. Connettevo tessuti di recupero, quindi, storie diverse per crearne una nuova e comune. In quelle connessioni di filo c’è una storia. Ipalindromi sono germi inconfessati, ma non affatto riprovevoli, quanto assimilabili a fulgide costellazioni del quotidiano. In La cartografia non è mai neutrale (2023), le interconnessioni territoriali e storico-culturali-religiose hanno portato a una rappresentazione strutturalmente “soggettiva” e congelata nel presente. Giungendo a una maniera oppositiva, si estende un fluire dinamico, in cui il filo attraversa indistintamente il territorio. Sulla carta si legge Holy land todayin alto a sinistra, mentre nella parte in basso a destra, sotto al confine del Kuwait, appare la scritta neutral territory.È stata disegnata dalla sezione cartografica della National Geographic Societyper il National Geographic Magazineed editata da Gilbert Grosvenor, nel 1946. Il caso, in una mattinata ventosa, porta il ritaglio di una piccola carta di TuttoCittà, nell’androne del palazzo di villeggiatura dell’artista. Accolto come predestinazione, lo ricama in codice Morse, in un prezioso e piccolo pendaglio in vetro, in Il tempo dei luoghi(2023). In una continuità simmetrica, l’occhio si immette in un’assenza propedeutica alla capacità dello spirito di re-inventare figure mentali in forme differenti dal tangibile e in una ritmicità scomposta ma ciclica dell’opera – palindromo, Cucire i missili vilissimi su risonanza(2022).Ineter nI (2023), la comunicazione tange un’assonanza virtuale in uno scorrere curvilineo irregolare che tronca una placida superficie specchiante. La linea immaginaria dell’opera è schema espositivo che cinge e relaziona i due ambienti. All’estremo del percorso verbo-visuale, dimoranole due lastre di rame (fronte) e di alluminio (retro) Isochrones(2022) e I missili vilissimi(2022), anch’esse palindrome, in cui l’ioè invitato, in un’attivazione psico-motoria, nel ritrovamento della genesi e della futuribilità delle note iniziatiche delle opere. 


GEOGRAFIE A FILO | Diana Pintaldi
GATE30 – Via Lima 30, Roma
28 ottobre 2023, ore 18.00
Altri giorni su appuntamento
Mail: info@dianapintaldi.com

martedì 24 ottobre 2023

SINTESI

 


COMUNICATO STAMPA

 

Venerdì 27 ottobre 2023 alle ore 19,00, presso la suggestiva galleria SPAZIO START nel centro storico di Giovinazzo (via Cattedrale n.14), verrà inaugurata la mostra dell’artista  Raffaele Ferrero  dal titolo  “Sintesi” a cura di Patrizia Dinoi.  Presenterà la mostra il critico prof. Gianni Antonio Palumbo. La mostra è visitabile fino al 19 novembre 2023, con orario di apertura 18:30 – 20:30, oppure su appuntamento (tel. 389 191 1159).

 

L’ambizione all’elaborazione di una “Sintesi” dei motivi di un compiuto itinerario artistico è il filo conduttore della personale dell’artista molfettese Raffaele Ferrero presso la Galleria Spazio Start, a Giovinazzo.

Come già finemente rilevato dallo storico dell’arte Gaetano Mongelli «I morfemi di Ferrero sono morfemi

che provengono dalla galassia dell’immaginario». Un immaginario gioioso, vitalistico, proteso verso il futuro, in cui la frequenza dell’azzurro sembra suggerire l’aspirazione all’Assoluto. Questo sentire trova compiuta espressione nella lucentezza dell’acrilico.

Ritorna in Sintesi un leitmotiv della produzione pittorica di Ferrero, quello delle trame. La realtà è nell’intreccio, nel garbuglio, nell’ibridarsi di motivi apparentemente lontani. Il firmamento, le architetture, gli spettacoli della Natura si intersecano in una dimensione in cui l’occhio essenzializza il percepito e l’immaginario dell’artista ne trae un’idea cui donerà una forma peculiare.

Non a caso uno dei lavori ha titolo Idea di mare e il mare è onnipresente, concettualizzato, geometrizzato, assimilato al cielo perché col cielo esso si fonde e sublima. I raggi del sole sono scomposti come in festoni di luce che si incurvano in una tensione liberatoria.

Tutto si ricompone in una festa dello sguardo, anche il topos dell’umanità assimilabile alle foglie; Ferrero riprende l’allegoria dell’accatastarsi lontanante dei ricordi nell’icona di una selva, in cui, se lo sguardo può

smarrirsi, il cuore si sente a casa. E la mente può appagarsi delle bellezze di una realtà che l’artista trasfigura contemplando e immaginando nella sua vertigine esplorativa.

 

Gianni Antonio Palumbo

 

 

La comunicazione è curata da Spazio Start.

Progetto grafico: Claudia Dagostino

 

Per informazioni:

Tel.:  389 191 1159

Email :  spaziostart.giovinazzo@gmail.com

Web: https://www.facebook.com/spaziostart 

 

giovedì 19 ottobre 2023

Con Cura, terzo progetto tra arte e design da SUBSTRATUM GALLERIA


Il terzo progetto quadrimestrale che inaugura, sabato 28 ottobre 2023 alle ore 18.00, la nuova stagione di SUBSTRATUM GALLERIA, studio di architettura nel rione Monti di Roma, intende riportare l’attenzione sulla consapevolezza del fare, sentire e prendere a cuore la vita in relazione a noi stessi e agli altri e al senso abitativo d’insieme. Lo spazio espositivo, allestito dallo studio, si trasforma in una sala da pranzo nella quale ogni cosa è ideata, creata e vissuta Con Cura

Illuminati al centro, nel loro habitus originario di creta nuda e formale simbolismo, i Nidi di Daniela Daz Moretti accolgono il design e i visitatori nel calore di un interno domestico, un tepore che avvolge e protegge la vita in grembo, quel seme adagiato premurosamente dentro in attesa del suo inizio. Affidati dunque alla cura che si respira nella stanza lasciamo che il riguardo entri nella nostra intima casa, attraverso i Nidi dell’artista il design si riscalda e l’ambiente percepisce l’anima al suo interno, restituendo fuori il senso di una viva partecipazione allo spazio d’insieme. Difatti, l’allestimento abbraccia l’idea di relazione e collettività, immette visivamente in una camera riservata all’accoglienza e alla condivisione. In questo soggiorno ci sentiamo avvolti, nella diversità di forme, colori e temperature è il raccoglimento; nido diviene così casa e famiglia riunita al tavolo, un invito al ricongiungersi in una ritualità partecipativa laddove, riconoscersi insieme, risulta significativo nel vissuto di un interno, fisico e trascendente. 

Nella piccola nicchia della stanza le raffinate ceramiche in argilla nera smaltata bianca della Collezione palladina by Bottega Buonarroti ci riportano nuovamente al tema progettuale, la ricerca per il particolare e la cura dei dettagli, all’idea di preservare l’unicità dei gesti quotidiani e mantenere sempre vivo il dialogo con lo spazio che abitiamo per donare qualità alla vita. Un ambiente ‘per vivere’ con coralità l’energia iniziale che abita l’opera di Daniela Daz Moretti e che si cura del design in una corrispondenza di forme e forature che rivediamo nelle sedute avvolgenti e concave di Elephant Kristalia by Neuland come un morbido e familiare abbraccio, un dialogo sotteso che nasce da naturali assonanze e affini aperture. Ma l’atmosfera ospitale è altresì sospesa e minimale, la presenza di Thin-K Kristalia by Luciano Bertoncini, un piano monocromatico e incredibilmente sottile, dona leggerezza e pulizia visiva all’intero spazio. Nel soggiornare insieme l’attenzione si fa compartecipe e la cura è essenziale; tra arte e design l’armonia di ritrovarsi in un nido, riflessi in quei collage a parete e avvolti amorevolmente da quelle garze nelle quali la vita è accudita con calore. 


Substratum è uno studio di architettura con sede a Roma dal 2017, costituito da Giorgia Castellani e Giovanni Tamburro. Il principale oggetto di interesse dello studio è la materia storica, antica o più recente, che si traduce in lavori di restauro di beni storico-artistici, ristrutturazioni di edifici residenziali, disegno di arredi e allestimenti. Si relazionano con l’esistente urbano anche attraverso la progettazione di nuovi edifici. In un senso arcaico Substratum è ciò che sta sotto, talora nascosto, ma pur sempre ciò che tiene, materia fatta di relazioni solide, connessioni costanti, collegamenti persistenti. Esige uno sguardo acuto, dinamico, capace di leggere dal basso verso l’alto e ritorno, di lato e di traverso, fuori e dentro. Un’indagine attenta non solo alle luci ma soprattutto alle ombre, perché sono queste a dare spessore e sostanza, capace di rintracciare segni e disegni, di ricostruire tessuti e trame, di connettere idee ad altre idee, colori a forme, gesti a corpi, sensi a sogni, suoni a forme, forme a idee, e da capo. La filosofia di SUBSTRATUM può essere sintetizzata nelle loro parole: osserviamo il basso per guardare l’alto, ricuciamo il sotto per tessere un sopra.

Daniela Daz Moretti nata nel 1978 in Campania. 
Ha studiato alla Sapienza Università di Roma, laureandosi in Lettere e Filosofia con una tesi sulla poesia contemporanea. Negli anni universitari ha portato avanti lavori di arte visiva, con sperimentazioni e varie collaborazioni artistiche. Inizialmente la poesia risulta per l’artista un medium ideale, il connubio perfetto tra arte e filosofia, tesa a una ricerca più intima e profonda. Successivamente sente il bisogno di avvicinarsi e sperimentare la scultura e la ceramica. Ecclettica e multiforme nelle sue scelte espressive non manca di inserire nei suoi lavori elementi di stampa ed incisione. La commistione tra le varie tecniche visive le permette di avere una comunicazione totalmente personale ed energica. Ha all’attivo diverse personali e collettive. In occasioni di residenze artistiche ha realizzato lavori site-specific e installazioni dedicate. La sua pratica di approfondimento dell’arte visiva, mediante un approccio umanistico e multidisciplinare, l’ha condotta a proseguire la sua ricerca sull’immagine nella totalità e pienezza di forme e colore. Come lei stessa riferisce: sento di essere pittrice e scultrice per necessità esistenziale.

Bottega Buonarroti è una boutique on line dedicata a una selezione esclusiva di home goods, un luogo dove le suggestioni antiche si mescolano a un gusto contemporaneo per offrire pezzi unici e sofisticati, dal valore senza tempo. Prodotti selezionati e pensati per rendere gli interni delle nostre case un luogo in cui potersi riconoscere e in cui poter ritrovare angoli di quiete, bellezza e fascino. Scegliamo unicamente brands che rimettono al centro i valori della tradizione manifatturiera e dell’ecosostenibilità e siamo sempre alla ricerca di nuovi trends, di storie di produttori e designers.

Con Cura 
L’unicità dei Nidi di Daniela Daz Moretti e delle ceramiche di Bottega Buonarroti accoglie il design

Inaugurazione: sabato 28 ottobre 2023 ore 18.00 

Visite su appuntamento lun-ven 10-19 Tel. 3384038423 
progetto quadrimestrale, in corso fino a gennaio 2024


SUBSTRATUM
Via in Selci, 84b, 00184 – Roma 
T. 064823658 www.substratum.it


Communication Manager 
Amalia Di Lanno


Si ringrazia Mobilia Scatena s.n.c. di Battaglini Gabriele & c. Via Montello, 17 – 06024 Gubbio (PG)

lunedì 16 ottobre 2023

Tutti puzzle per l’arte 2003-2023. Segni per dissonanze armoniche


Palazzo Merulana, sede della Fondazione Elena e Claudio Cerasi, gestito e valorizzato da Coopculture è lieto di presentare “Tutti puzzle per l’arte 2003-2023. Segni per dissonanze armoniche”, a cura di Bruno Aller e Marisa Facchinetti.
Un gioco d’arte che cresce da vent’anni: “Tutti puzzle per l’arte 2003-2023. Segni per dissonanze armoniche”, a cura di Bruno Aller e Marisa Facchinetti e con testo critico di Luca Ceresoli e Serenella Di Marco, approda a Roma, a Palazzo Merulana!

Una mostra iniziata nel 2003 con 27 artisti e che quest’anno ne annovera 102 come a simboleggiare le infinite possibilità compositive e dialettiche dell’arte. La collettiva, infatti, sarà composta da 102 tessere comunicanti tra loro sull’esempio del cadavre exquis surrealista in una sequenza sconosciuta alle artiste e agli artisti che hanno lavorato al progetto.

Una sorpresa, dunque, per tutte le parti coinvolte che assisteranno all’installazione dell’opera complessiva attraverso l’unione di tutte le tessere realizzate.

L’idea nasce a partire dall’associazione culturale “I Diagonali”, fondata da Bruno Aller, Aldo Bertolini, Marisa Facchinetti , che, partendo dal primo piano rettangolare costituito da 27×27 artisti, arriva oggi a moltiplicarsi e autorigenerarsi negli spazi espositivi del museo.

Dai maestri Luigi Boille, Carlo Lorenzetti, Ninì Santoro, Bruno Conte, Lamberto Pignotti, Achille Pace, passando per Franco Purini, Primarossa Cesarini Sforza, Maria Teresa Romitelli, Grazia Leonardi, Grazia Sernia, e molte e molti altri, quest’anno si aggiungeranno al gruppo la creatività di Tommaso Nicoletti detto Tommy, di Antonia Ciampi e di Fabio Mariani.

La mostra è inclusa nel biglietto di ingresso di Palazzo Merulana (collezione + mostra).

TUTTI PUZZLE PER L’ARTE 2003-2023. 
SEGNI PER DISSONANZE ARMONICHE
Un gioco d’arte che cresce da vent’anni. Una mostra iniziata nel 2003 con 27 artisti e che quest’anno ne annovera 102 come a simboleggiare le infinite possibilità compositive e dialettiche dell’arte
a cura di Bruno Aller e Marisa Facchinetti

visitabile fino al 19 novembre 2023


Palazzo Merulana
Via Merulana 121 Roma
Ufficio Stampa
Leeloo - informazione e comunicazione
ufficiostampa.leeloo@gmail.com 3316176325 - 3881066358 - 3383898673


Carnale di Francesco Paolo Gassi


A Locorotondo, da domenica 22 ottobre alle ore 19.30, 1m2 (Un Metro Quadro) rinnova il proprio appuntamento con l’arte contemporanea e presenta Carnale, la mostra di Francesco Paolo Gassi a cura di Graziella Melania Geraci. Attraverso le vetrine ad oblò, aperte su strada 24 ore su 24, 1m2 apre i propri spazi all’andirivieni quotidiano ospitando il progetto fotografico del giovane artista pugliese con immagini ruvide e spiazzanti. Le foto esposte e il collage di piccole istantanee focalizzano lo sguardo sui tratti intimi, su porzioni di pelle, su una corporeità fatta di imperfezioni, macchie, peli, cicatrici, elementi che determinano un insieme di relazioni, un’analisi minuziosa per comprendere le superfici e l’appartenenza ad uno spazio. Forse è questa l’indagine che porta avanti Gassi, la riacquisizione di una definizione o proprio il suo contrario, perché è proprio negli interstizi fisici che si insinua la domanda, il dubbio sul giudizio che incasella, che offre prigioni ai corpi e ai contenuti. Silenti, gli uomini che occupano tutto l’obiettivo fotografico si nascondono, lasciano indizi alla mercé degli osservatori, una scia di vissuto segnato nella materia organica che ne ribalta l’estetica.


Insieme alla mostra 1m2 continua la ricerca di nuovi spazi per duplicare il proprio format, il modulo di successo che propone arte contemporanea. 1m2 chiama alla partecipazione gli amanti dell'arte o semplicemente coloro i quali abbiano a disposizione uno spazio utile alla trasformazione nel contenitore d'arte che entrerà a far parte del circuito 1m2. La call prevede l'adesione non solo da tutta la Puglia, compresa la stessa Martina Franca per un cambio sede, ma ha l'obiettivo di allargarsi in tutta Italia e anche all'estero (info@1m2.it).

La mostra Carnale rimarrà visibile fino al 5 novembre in contemporanea nei centri storici di Martina Franca e di Locorotondo in 1m2 di Martino Pezzolla, Giordano Santoro e Michele D’Amico,. 

L’opening si terrà in presenza dell’artista presso 1m2 a Locorotondo in Via Dura 4, domenica 22 ottobre dalle ore 19.30 con brindisi offerti dalla cantina Giustini.

Carnale di Francesco Paolo Gassi
Opening: Domenica 22 ottobre dalle ore 19.30 
in Via Dura 4, Locorotondo, BA

Dal 22 ottobre al 5 novembre 2023 (in contemporanea 1m2 Locorotondo e 1m2 Martina Franca)1m2
- Via Gian Battista Vico 26, Martina Franca, TA
- Via Dura 4, Locorotondo, BA
3450853037

venerdì 13 ottobre 2023

Nataly Maier | SULLASOGLIA

Nataly Maier, 2000, Palla 

La Fondazione Filiberto e Bianca Menna, il Lavatoio Contumaciale, il Tomav Experience e Arteam Cup | mediapartner Espoarte, sono lieti di annunciare SULLASOGLIA, un progetto esclusivo di Nataly Maier che si terrà nella sede romana della Fondazione, già Archivio Tomaso Binga, in via dei Monti di Pietralata 16, dal 14 ottobre al 10 dicembre 2023, quale premio vincitore – sezione pittura – della 7a edizione di Arteam Cup (concorso ideato dall’Associazione Culturale Arteam di Albissola Marina) tenutasi a Savona, nel Palazzo del Commissario, sulla Fortezza del Priamàr.

Legato ad altri cicli di lavori realizzati dall’artista negli anni (tra questi Sconfinitudine, Condinitudine e Innen Aussen) Sulla Soglia è una nuova produzione realizzata dall’artista in occasione di una residenza a Albisola Superiore, dove, in dialogo con Officina 900 e con la collaborazione come tutor di mCLp studio (Gabriele Resmini & Luca Pellegrino), sono nate forme di terracotta in cui l’aperto e il chiuso, il pieno e il vuoto, il negativo e il positivo vivono un rapporto di partecipazione, di compenetrazione, di sintesi per disegnare una plastica narrativa che non si conclude in sé ma anzi si apre all’aperto del fruitore. Maier parte dalla visione aristotelica di una natura che evita il vuoto (Natura abhorret a vacuo, più esattamente) con lo scopo di creare luoghi interstiziali, passaggi silenziosi dove il visibile e l’invisibile, il materiale e l’immateriale – prevedendo una linea o una massa immaginaria – si saldano mediante il principio gestaltico di buona continuità. 

Se da una parte con L’altra Meta (2023) abbiamo infatti varie sezioni di vasi sformati e rilassati su se stessi, figure il cui taglio prevede appunto una continuazione che soltanto lo spettatore può rinsaldare, dall’altra con il prezioso Graffito (2023), il Fregio (2023) di disegni su cartoncino e alcuni lavori meno recenti come 2 Sfere (2000), il dittico Nuvole (2022) o gli impareggiabili Omaggio a Morandi del 1992 e del 1993, l’artista dà vita a uno scenario in cui l’idea di recidere qualcosa coincide con un prosciugamento concettuale dell’immagine, con un programma osmotico, flessuoso e fluttuante.

«Tutto parte da una palla di creta alla ricerca del vuoto», suggerisce Maier: un vuoto che è spazio abitato da corpi sensibili, che rappresenta analiticamente lo stampo o il controstampo di sostegno, che indica sempre un’alterità. 

BIOGRAFIA 
Nataly Maier nasce nel 1957 a Monaco di Baviera (Germania). Nel 1978, conclusi gli studi in Filosofia al Leibniz Kolleg di Tübingen, frequenta la Münchner Fotoschule di Monaco fino al 1980. Dalla fine degli anni ’80 si dedica al superamento bidimensionale della fotografia, applicando alcune immagini su supporti tridimensionali per ri-attribuire un valore plastico. Dal 2002 nella sua ricerca emergono sconfinamenti che accolgono sempre con maggior frequenza il ricorso della pittura come linguaggio privilegiato in cui si concentra sempre sulla potenza espressiva del colore. La sua prima mostra personale nel 1992 è presso la Galleria L’Attico di Roma, ha esposto inoltre al Goethe Loft di Lione (Francia); nel 2001 installa la scultura di un grande limone per la mostra Hommage an eine Sehnsucht presso la Villa Romana di Firenze. Nel 2010-2012 ottiene una borsa di studio alla Ballinglen Arts Foundation a Ballycastle (Irlanda).

Nataly Maier
Sulla soglia
a cura di Antonello Tolve
14 ottobre / 10 dicembre 2023

Fondazione Filiberto e Bianca Menna, Via dei Monti di Pietralata 16 - Roma
info | www.fondazionemenna.it - +39 089 254707 +39 340 1608136
orari di apertura | dal lunedì al giovedì, o su appuntamento

Ufficio Stampa Mostra
RPpress: Marcella Russo
Sito: http://www.rp-press.it
Tel: +39 3493999037
Mail: press@rp-press.it


pubblica: 

www.amaliadilanno.com  

mercoledì 11 ottobre 2023

COME UN NODO D’ARIA | Marco Cingolani, Pierpaolo Lista, Minus.log

Minus.log._ nonluogo 014, acquerello su carta 600g, 40x30, 2023


Venerdì 20 ottobre, alle ore 17:00, presso la galleria Matteo Ragni Arte Contemporanea verrà inaugurata la mostra collettiva Come un nodo d’aria, con opere di Marco Cingolani, Pierpaolo Listae Minus.log.

Accomunati da uno stesso spessore analitico, i tre artisti scelti per questo progetto espositivo evidenziano un comportamento che si muove con disinvoltura tra scienza, teoria della conoscenza e esperire naturale. 

Si tratta di un percorso che pone al centro dell’attenzione un quadro critico tra pittura, scultura e installazione per mostrare, «in un triplo salto mortale, alcuni artistiche a spada tratta hanno privilegiato la pulizia formale, sofisticata e senza orpelli», a scriverlo è Antonello Tolve nell’introduzione alla mostra,«orientata lungo una direzione analitica capace tuttavia di conquistare con rigore il regno della poesia, di alternare stupore e lucidità, di connettere al tessuto riflessivo anche spazi di rappresentazione, prosciugata e lasciata allo stato solido, cristallizzata e in alcuni casi circoscritta a un graffio o a una venatura cromatica». 

In ogni lavoro prodotto da Marco Cingolani (Recanati, 1985), Pierpaolo Lista (Salerno, 1977) e Minus.log– duo nato dall’incontro di Manuela Cappucci (Belluno, 1971) e Giustino Di Gregorio (Teramo, 1962) – la rappresentazione lascia il posto a squisiti postulati linguistici, a operazioni di prosciugamento, a riflessioni riduttive, a percezioni liminali, a dimensioni morfologiche che si definiscono in una massiccia torsione verso l’impianto teorico, lasciando continuamente alito a un discorso in cui il piano della coerenza logica si intreccia inscindibile a un secondo piano, più suggestivo e poetico.

Pierpaolo Lista                                Marco Cingolani

Come un nodo d’aria è una esposizione che riflette inoltre sulle vicinanze e sui collegamenti impalpabili eppur percepibili, su filamenti che uniscono e che crepitano sotto il segno dell’unicità indicata da ognuno degli artisti, con trame che aggregano e che disegnano un’atmosfera cristallina, leggera.


COME UN NODO D’ARIA
artisti: Marco Cingolani, Pierpaolo Lista, Minus.log
testo critico di Antonello Tolve
periodo: dal 20 ottobre al 16 dicembre 2023
opening: venerdì 20 ottobre ore 17:00 

Matteo Ragni Arte Contemporanea
Via Giorgio Regnoli 76, 47121 Forlì
info | www.matteoragniartecontemporanea.com/ matteoragniarte@gmail.com/ +39 334 2134089
direzione artistica: Andrea Giusti
apertura | dal lunedì al venerdì, dalle 10:00 alle 18:00, sabato solo su appuntamento.
Instagram | matteoragniartecontemporanea
* media partner: Tomav Experience


martedì 10 ottobre 2023

THYBRIS il fiume eterno di Roberto Ghezzi alla Galleria Nazionale d'Arte Moderna e Contemporanea di Roma

Roberto Ghezzi, THYBRIS il fiume eterno, 2023, dettaglio


Martedì 7 novembre, 𝗹𝗮 𝗚𝗮𝗹𝗹𝗲𝗿𝗶𝗮 𝗡𝗮𝘇𝗶𝗼𝗻𝗮𝗹𝗲 𝗱’𝗔𝗿𝘁𝗲 𝗠𝗼𝗱𝗲𝗿𝗻𝗮 𝗲 𝗖𝗼𝗻𝘁𝗲𝗺𝗽𝗼𝗿𝗮𝗻𝗲𝗮 di Roma inaugura la mostra 𝗧𝗛𝗬𝗕𝗥𝗜𝗦. 𝗜𝗹 𝗳𝗶𝘂𝗺𝗲 𝗲𝘁𝗲𝗿𝗻𝗼 𝗱𝗶 𝗥𝗼𝗯𝗲𝗿𝘁𝗼 𝗚𝗵𝗲𝘇𝘇𝗶, a cura di Cristian Porretta e Davide Silvioli, project manager Linda Simioli.
Il progetto è promosso dalla galleria d’arte FABER in partenariato scientifico con il Dipartimento di Ingegneria Civile, Edile e Ambientale dell’Università Sapienza di Roma, ARPA Lazio, realizzato con la collaborazione de Il Giornale dell’Ambiente e il supporto di Phoresta ETS.

La mostra espone una selezione di lavori dalla serie delle Naturografie, opere che nascono dal contatto con le acque del Tevere, realizzate dall’artista a partire dal 2022 lungo il corso del fiume, dalla sorgente alla foce. La metodologia alla genesi di queste opere ha previsto l’immersione di grandi tele per un lungo periodo di tempo – circa un anno – nel letto del fiume, lasciando che le sue acque interagissero con i supporti. Tale procedimento ha permesso alle superfici delle tele di riprodurre stratificazioni visive, texture, umori cromatici, sedimentazioni materiche che, a loro volta, costituiscono l’esito della simbiosi dei supporti con l’ecosistema del Tevere.

“La mostra – scrivono i curatori – è pensata in stretta correlazione con la realtà geografica che la ospita e al contempo, grazie all’indole del lavoro di Roberto Ghezzi, è progettata anche per stabilire delle connessioni interdisciplinari, al fine di impostare un dialogo quantomai attuale tra la sperimentazione artistica contemporanea ed altri ambiti del sapere. Difatti, le Naturografie, serie distintiva della ricerca dell’artista e da lui già realizzate in svariati contesti naturali, permettono di confrontarsi con ciò che, tra i tanti interessanti aspetti, può essere considerato uno dei risultati più coerenti forniti dalla ricerca contemporanea in merito allo storico rapporto arte e paesaggio, nonché di tematizzare questioni urgenti del nostro quotidiano riferibili alla complessa relazione tra uomo e natura. Dunque, facendo delle acque del fiume Tevere il luogo di creazione delle opere in mostra, l’evento intende metterne in luce tanto il valore culturale, ancora in potere di catturare l’attenzione degli artisti, quanto le criticità della sua condizione odierna.”
L’esposizione pone in rilievo quanto il modus operandi dell’autore sia passibile di una pluralità di letture, tutte ugualmente valide, ora di carattere artistico in merito al legame tra arte e paesaggio, ora filosofico relativamente alla sinergia tra uomo e natura, ora ecologico riguardo la conoscenza dell’ambiente.
Le Naturografie di Roberto Ghezzi possono quindi essere intraprese come oggetto di confronto interdisciplinare, in particolare con l’ambito scientifico. Conservano nella loro costituzione le proprietà biologiche e chimiche dell’habitat a fondamento della loro conformazione, corrispondendo così anche a potenziali riserve di informazioni relative a un luogo specifico in un dato arco di tempo.
A tal proposito, per offrire una fruizione esaustiva dell’opera e delle pratiche dell’artista, l’esposizione delle opere create nell’alveo del “fiume eterno” sarà accompagnata tanto dalla relativa discussione critica quanto da relazioni di carattere tecnico-scientifico elaborate dai soggetti accademici che hanno collaborato al progetto, attraverso un momento di approfondimento in programma alle ore 18.00 che precederà l’inaugurazione.
Roberto Ghezzi (Cortona, 1978), vive e lavora a Cortona (AR). La sua formazione ha avvio all’interno dello studio di scultura di famiglia e si perfeziona all’Accademia di Belle Arti di Firenze. Inizia ad esporre negli anni Novanta e i suoi esordi sono legati alla pittura. Tutta la sua produzione è fondata sul forte interesse per il paesaggio naturale, che, agli inizi, egli indaga sia attraverso la rappresentazione pittorica, che mediante sperimentazioni “sul campo”, a contatto diretto con l’ambiente naturale. Si tratta di uno studio portato avanti nel corso di un decennio, che, muovendo da un approccio scientifico di esame approfondito della realtà organica, assume forma concettuale attraverso la materia.
Nei primi anni 2000 presenta al pubblico opere legate alla suddetta ricerca, maturata negli anni. Creazioni inedite, che nascono da studi e sperimentazioni su luoghi naturali, spesso incontaminati, e il cui titolo Naturografie© ha in sé il concetto fondante sia del risultato finale, che del processo. Quest’ultimo è parte integrante dell’opera, in un viaggio all’origine del rapporto tra artista e natura, dove il supporto è spazio di comunione tra essi. L’artista crea con la natura, ma, al tempo stesso sovraintende ad ogni fase della creazione: dalla determinazione delle variabili iniziali, al fattore tempo, fino alla forma finale.
Tra le ultime esperienze espositive: AQUAE, a cura di Start Cultura e EContemporary, Fondaco dei Tedeschi, Venezia, IT (2023); CONTEMPORARY ECOSYSTEMS, a cura di Bojana Janeva e Davide Silvioli, Museum of Contemporary Art of Skopje, NMK (2022); IMPERMANENTE, a cura di Cristian Porretta e Davide Silvioli, galleria d’arte FABER, Roma, IT (2022); THE WRITING OF NATURE, a cura di Inanna Riccardi, Sixty Eight Art Institute, Copenaghen, DK (2022);GENETICA DELLA FORMA, a cura di Davide Silvioli, Palazzo Collicola, Spoleto, IT (2022); LE LATITUDINI DELL’ARTE, a cura di Virginia Monteverde, Pulchri Studio, Den Haag, NL (2021). Principali residenze artistiche: The Polar Stream, in collaborazione con CNR ISP, Svalbard, NOR (2023); The Greenland Project, in collaborazione con CNR ISP, Tasiilaq, GRL (2022); North Macedonia Project- Art As Nature, NMK (2022); The Writing of Nature, 68 Art Institute and CasermArcheologica, Copenaghen, DK (2022); Planeta de Origen, Ushuaia, ARG (2019); Kunstkvarteret artist house, Lofoten Islands - Leknes, NO (2019); OAW, Tunis and Hergla, TUN (2018); South Africa Project, Blyde River Canyon and Mossel Baai, ZA (2018); Iceland Project, Hofn, Akureyri, IS (2017); Alaska Project, Talkeetna, McCarthy, AK USA (2015).


𝗟𝗮 𝗚𝗮𝗹𝗹𝗲𝗿𝗶𝗮 𝗡𝗮𝘇𝗶𝗼𝗻𝗮𝗹𝗲 𝗱'𝗔𝗿𝘁𝗲 𝗠𝗼𝗱𝗲𝗿𝗻𝗮 𝗲 𝗖𝗼𝗻𝘁𝗲𝗺𝗽𝗼𝗿𝗮𝗻𝗲𝗮 𝗱𝗶 𝗥𝗼𝗺𝗮
𝗥𝗼𝗯𝗲𝗿𝘁𝗼 𝗚𝗵𝗲𝘇𝘇𝗶 | 𝗧𝗛𝗬𝗕𝗥𝗜𝗦 𝗶𝗹 𝗳𝗶𝘂𝗺𝗲 𝗲𝘁𝗲𝗿𝗻𝗼
a cura di Cristian Porretta e Davide Silvioli
project manager Linda Simioli
dal 7 al 26 novembre 2023

𝗧𝗮𝗹𝗸 𝗱𝗶 𝗽𝗿𝗲𝘀𝗲𝗻𝘁𝗮𝘇𝗶𝗼𝗻𝗲
Martedì 7 novembre 2023
Sala delle Colonne
ore 18.00 - 19.00

𝗜𝗻𝗮𝘂𝗴𝘂𝗿𝗮𝘇𝗶𝗼𝗻𝗲
Martedì 7 novembre 2023
Sala Merini
ore 19.00 - 20.30

𝗶𝗻𝗳𝗼 𝗽𝘂𝗯𝗯𝗹𝗶𝗰𝗼
Galleria Nazionale d’Arte Moderna e Contemporanea viale delle Belle Arti 131
Roma
Ingresso accessibile
via Gramsci 71
Orari di apertura
da martedì a domenica:
9.00 – 19.00
ultimo ingresso 45 minuti prima della chiusura

𝗶𝗻𝗳𝗼 𝘀𝘁𝗮𝗺𝗽𝗮
T + 39 06 32298 221
Ufficio stampa
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