sabato 31 marzo 2012

WHITERUSH di Damiano Lamonaca a Roma

WHITERUSH - Exhibition Number Three di Damiano Lamonaca approda a Roma.

Whiterush...La bellezza del corpo nudo e candido in momenti di desiderio ed il colore violento, impetuoso e incontrollabile, rappresenta l'apice del piacere, suscitando nell'osservatore le stesse emozioni: talvolta di piacere, talvolta di disapprovazione.
Bianco, simbolo di purezza, in contrapposizione all'idea che le immagini rappresentano.

Un ringraziamento speciale a chi ha permesso di realizzare questa follia: dai modelli allo staff , lavorando con ritmi frenetici ed in condizioni estreme. In questa pubblicazione sarà presente un' opera inedita, di forte impatto emotivo contraddittoria ma attuale.

La mostra è ospitata a Roma, dal 1 al 30 aprile 2012
presso il Deko Rome, in Via Toscana, 1

Apertura ore 20:00

http://www.dekorome.it/

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Amalia Di Lanno

Tre appuntamenti con Nunzio: Roma - Bari


Tre mostre su Nunzio.

Giovedì 12 aprile: Valentina Bonomo Roma e Galleria Alessandra Bonomo di Roma

Venerdì 20 aprile: Galleria Bonomo di Bari

“Le sue forme semplici ci trasmettono un tono di leggerezza felice per quell’insieme di forza virile e femminile delicatezza che sono in esse indissolubilmente congiunte come in certi aspetti della natura”
Giuliano Briganti Biennale di Venezia 1986

Nunzio è uno dei principali esponenti della scultura italiana contemporanea. Fin dagli anni Ottanta lavora con la materia, conferendo una maggiore attenzione verso materiali come il gesso, il legno e il piombo.
Le esposizioni presso le tre gallerie propongono una selezione di opere recenti e di installazioni realizzate e pensate dall’artista appositamente per questi spazi.
Le tecniche di realizzazione di queste opere sono il legno combusto e il piombo, materiali da lui abitualmente usati.
Le mostre dureranno fino alla fine di maggio.

Cenni biografici
Nato nel 1954 a Cagnano Amiterno (in provincia dell’Aquila) Nunzio si diploma all’Accademia di Belle Arti raggiungendo presto una fama internazionale.
Nel 1973 apre uno studio presso l’ex Pastificio Cerere, nel quartiere di San Lorenzo.
La sua prima mostra personale risale al 1981 presso la Galleria Spazia di Bolzano. Nuovi lavori in gesso vengono esposti in altre due personali, alla galleria L’Attico di Roma nel 1984 e, l’anno seguente, presso la galleria di Annina Nosei a New York. In questo stesso anno Achille Bonito Oliva organizza la collettiva Ateliers incentrata sugli artisti di ‘San Lorenzo’ tra i quali anche Nunzio.
Nel 1986, L’Attico è il luogo in cui l’artista presenta i suoi primi lavori in legno e piombo. Alcune di queste opere figureranno poi alla LXII Biennale di Venezia, dove vince il Premio 2000 come miglior giovane artista.
Tra la fine degli anni Ottanta e l’inizio degli anni Novanta, s’incrementano gli interventi espositivi sia in Italia che all’estero (tra cui menzioniamo le personali alla Galleria Marilena Bonomo di Bari nel 1988, la Galerie Triebold di Basilea e alla Galerie Di Meo di Parigi, le collettive al Centre National d’Art Contemporain di Nizza e al Nouvelle Biennale de Paris, nel 1986, Aspekte der Italienischen Kunst, mostra itinerante che tocca varie città tedesche, e la partecipazione anche alla VI Biennale di Sydney).
Nel 1993 Nunzio viene invitato nuovamente alla Biennale di Venezia, dove tornerà nel 1995 con una sezione personale, che gli varrà la Menzione d’Onore. Nello stesso anno la Galleria Bonomo organizza a Spoleto presso la chiesa di Santa Maria della Manna d’Oro una mostra particolarmente significativa in cui le sculture di grandi dimensioni entrano in relazione con lo spazio.
La prima personale in Giappone risale al 1994, allestita alla Kodama Gallery di Osaka, cui segue la partecipazione alla Biennale di Fujisankei nel 1995, dove la sua scultura Ombre, creata per gli spazi del Hakone Open-Air Museum, vince il Price for Excellence.
Il 2000 si apre con una personale alla Galleria Fumagalli di Bergamo, occasione per la pubblicazione di un libro dedicato al suo lavoro nell’ultimo ventennio.
La più recente antologica a lui dedicata viene allestita al MACRO a Roma nel 2005.
Nel 2007 prende parte alla collettiva San Lorenzo presso Villa Medici, a Roma.

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Amalia Di Lanno

Milano. Personale di SATURNO BUTTO'

"Il divino e le vive carni" a cura di Giovanni Serafini.

Personale di Saturno Buttò, lettura penetrante di quel caotico universo in cui si dibattono confusamente le nostre contraddizioni nei rapporti con il corpo e la sessualità.
Nel rivolgimento epocale in cui il corpo da nemico dell’anima e fonte di peccato è divenuto oggetto di culto e assoluta centralità edonistica, Saturno Buttò ha dipinto con classica maestria e imparziale lucidità i misteri ossessivi di una modernità disorientata forse proprio perché improvvisamente affrancata dalle zavorre etiche del passato. Effigi di una nuova “santità” relativistica, pagane pale d’altare di una paradossale liturgia dei corpi – creati ad immagine e somiglianza di Dio! – in una sacrale commistione di piacere e di dolore, di aureole d’oro e di sangue, sublimando peccaminosità erotiche nell’officiare alla solennità di quel mistero divino che è l’esistenza. (Giovanni Serafini)

X info:
Spaziarti Ungallery tel. 3489701920
www.spaziarti.com
MILANO

Dal 12 aprile al 03 maggio 2012

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Amalia Di Lanno

IO SOTTRAGGO.LA TRIANGOLAZIONE CIBO-CORPO-PESO


La Galleria LineaDarte Officina Creativa – Con il Patrocinio del Comune di Napoli – presenta:

IO SOTTRAGGO.

LA TRIANGOLAZIONE CIBO-CORPO-PESO

Performance sull’ossessione anoressico-bulimica di Giovanna Lacedra


Può capitare che una donna, artigliando nelle sabbie mobili della propria fragilità, si ritrovi sotto le unghie briciole di coraggio. Un coraggio inaspettato, ma utile per gridare il proprio dolore, il proprio disagio, la propria fame.

Può capitare che una donna, confessando se stessa, con la parola, con l’azione, con il corpo, riesca a prestare la propria voce, la propria rabbia e la propria speranza a milioni di altre donne che invece tacciono. Per paura o per vergogna. O per non disturbare. Perché a tutt’oggi, scandalosamente, i disturbi del comportamento alimentare vengono ancora sottovalutati, superficializzati, e ignobilmente derisi. Patologie che uccidono, vengono lette come capricci.

È per assottigliare questa mancanza di attenzione, per ridurre questa ignoranza, che Giovanna Lacedra ha deciso di prendere tra le mani la materia informe del proprio veleno, e provare a trasformarlo in medicina.

Trasformare in arte la patologia.

Fare in modo che il corpo, da anni ostaggio di rituali ossessivi, da anni contenitore di vuoti affettivi, di assenze e di mancanze, da anni vittima e carnefice di se stesso, diventi racconto espressivo e creativo di una tra le più paradossali malattie: il disturbo anoressico-bulimico.
Mangiare niente come mangiare tutto. Svuotarsi come ingombrarsi.
Mettere dentro il mondo intero, o il mondo intero rifiutare.
Sbranare pulsionalmente l’amore che non si ha. O scegliere stoicamente la rinuncia.

Controllare il corpo per illudersi di controllare la vita intera.

Operare calcoli minuziosi, e istituire una vera e propria aritmetica del desiderio.

Sottrarsi chili per sottrarsi ai desideri. Scarnificarsi e rischiare la vita, pur di rendersi visibili. Fingersi inarrivabili, perché il contatto è già una ferita.

Non ho bisogno di niente. Non ho bisogno di cibo. Non ho bisogno di te

IO SOTTRAGGO. LA TRIANGOLAZIONE CIBO-CORPO-PESO.

Un progetto ideato, scritto e agito da Giovanna Lacedra, curato da Grace Zanotto, con video-sonorizzazione di Giuseppe Fiori. Una performance-confessional autobiografica, che nello spazio creativo-distruttivo-creativo-rigenerativo di 20 minuti, mette e rimette in scena l’ingranaggio perpetuante dei rituali ossessivi anoressico-bulimici.

È una mostra in cui nulla più si nasconde, e ogni crudezza si svela, attraverso una sequela di foto-reportage che hanno catturato dettagli di un corpo in spigoloso dissolvimento, e intime e pagine di diari scritti nei mesi più deliranti della patologia.

IO SOTTRAGGO è atto performativo caustico, autentico, catartico e sensibilizzatore. Un atto in cui è il corpo stesso a confessare la verità che sta dentro a tutto il cibo divorato e rifiutato.

La verità che sta dentro a tutto il nutrimento sottratto e vomitato.

La vera patologia: la piaga del disamore.

La corrosione del contatto. La voragine di una mancanza. Incolmabile precipizio dentro al cuore e nello stomaco. Perché nei disturbi del comportamento alimentare non è l’appetito ad essere disturbato, ma l’anima, l’emotività, il vuoto affettivo, la relazione.

Anoressia, Bulimia, Bing Eating, Obesità. Malattie della nutrizione. Malattie dell’amore.

Perché il nutrimento cui si anela, quello stesso nutrimento che si teme,e che spinge a divorare bestialmente tutto e più di tutto, cibo cotto, cibo crudo, perfino cibo congelato, prima dolce e poi salato…. quel nutrimento , non sarà mai cibo. Mai.

Inutili orge alimentari si alternano a digiuni ascetici: corse al massacro, per il corpo e per l’anima, schiaccianti quanto vacue al fine di anestetizzare una fame insaziabile. Un’inarginabile flusso di vacuità. Perché è l’amore il nutrimento primario che chiamiamo all’appello, con un grido che dalle fauci si perde in corridoi infiniti, e senza ascolto. E’ l’amore, e non il cibo, il nutrimento che ci affama.

Il cibo non è che una dipendenza e un’astinenza. È il sintomo di una patologia.

Ma la verità è altrove: è nel bisogno di non aver bisogno. È nell’inesauribile fame di tutto. È in quell’anoressia che nel tempo massimo di un infinitesimo,si trasforma in bulimia, Perché la bulimia, in realtà, è sempre stata lì appostata, ad aspettare il momento della resa. La bulimia in realtà è quel mostro che brama e trama dietro le quinte dell’anoressia.


Dai diari in mostra:


14 Maggio 2005

“Voglio diventare la trama di me stessa. Devo diventare quello che c’è sotto.

Si può incontrare la verità delle cose… quando si impara a levare il superfluo.



4 Luglio 2005

“Lasciarsi morire di fame. Sottrarsi al mondo.

Farlo con coscienza. Sceglierlo, ogni giorno, con vocazione.

Oggi: 475 Kilocalorie.”



22 Luglio 2005

“ Ore 9.00: Kg 40.8. Anche dopo i dieci vasetti di yogurt ingurgitati, il mio peso è rimasto invariato. Ho paura del tempo, soprattutto quando non scorre. Devo pianificarlo. Devo controllarlo. Ore 18.00: Kg 40.7”



28 Luglio 2005

“Sento il cuore rallentare… freddo e formiche tra le costole…sento la mia bradicardia…il formicolio nella testa… le gambe di gesso… la vita che si slaccia da me…”



IO SOTTRAGGO.

LA TRIANGOLAZIONE CIBO-CORPO-PESO

Galleria LineaDarte Officina Creativa

Via Domenico Soriano 34 –Napoli

Live Performance: Sabato 14 Aprile 2012, ore 18.00

Mostra diari, foto e video:

dal 14 al 21 Aprile – dalle 16.00 alle 19.00.

Ingresso libero.



Infoline: 081 5494271

www.lineadarte-officinacreativa.org

info@lineadarte-officinacreativa.org

iosottraggoperformance@gmail.com

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Amalia Di Lanno

DONNA di DONNA


ASSOCIAZIONE CIRCUITI DINAMICI
dal Circolo Culturale Bertolt Brecht


Lunedì 2 Aprile 2012, alle ore 18.00
“Donna di Donna”
A cura di Ilaria Borracino



Fabio Piccioni, Claudia Neri ,
Eleonora Zuin, Ilaria Borraccino.

…Quattro fotografi raccontano la loro idea della donna,
dentro e fuori dal corpo…

L’Associazione Circuiti Dinamici coglie l’occasione per presentare al pubblico una piccola rassegna artistica di giovani fotografi. Pochi scatti che cercano di raccontare il concetto del femminile nel contemporaneo, in tutte le sue possibili accezioni. La donna è descritta/indagata dall’occhio dell’artista senza chiavi di lettura, c’è solo lo sguardo e il riflesso di sé, o lo sguardo e l’orizzonte perduto, il tentativo minimo di farsi e darsi una risposta - Donna, intesa come libera interpretazione, fuori e dentro i preconcetti, infine. Scatti e/o autoscatti, che trattano di un argomento mai esaurito, inflazionato e molto spesso utilizzato, chiamato a incanalare il contenuto di questa o quella esposizione, oggi come sempre; un tema pressoché inesauribile, che non smette mai di raccontarsi e di essere raccontato.


Claudia Neri:
http://www.flickr.com/photos/clarine2001/
Si serve del mezzo fotografico per decifrare la realtà che la circonda. La fotografia è per lei una chiave di accesso al nostro mondo interiore, intermediaria fra noi e i nostri ricordi, fra noi e le nostre emozioni, che invita a soffermarsi su un dettaglio, ad andare oltre le apparenze, a guardare con occhi nuovi. Nata come videomaker con una forte sensibilità per le questioni sociali, si avvicina successivamente al mondo della fotografia artistica e di scena. Attualmente sta lavorando ad un documentario su donne e immigrazione.

Eeonora Zuin:
http://www.ultimanuvola.com/
Scopre il mondo della fotografia nel pieno degli anni dell'università, dove studia come traduttrice. Il primo approccio è con il paesaggio, poi con i contrasti del bianco
e nero, ma presto rimane affascinata dalla possibilità di raccontare storie caratterizzate da colori e ricordi, dove la componente urbana gioca spesso un ruolo principale.
Trova che i paesaggi, naturali o architettonici che siano, possano fungere da scenario e diventare come un riflesso delle nostre emozioni e dei nostri pensieri. Quello che cerca di fare è indagare e sviscerare questo aspetto per creare immagini dove ognuno si possa riconoscere. Pian piano si accorge che il legame tra la traduzione e la fotografia non è poi così lontano: è come se in entrambi i casi applicasse un filtro a ciò che si ha davanti per restituirne una visione rielaborata e personalizzata.

Ilaria Borraccino_Moorg: http://www.flickr.com/photos/moorg/
Da qualche anno si dedica alla tecnica fotografica, immortalando i luoghi abbandonati, che definiscono, con i loro silenzi, il personale pensiero poetico dell’artista in questione, operando una ricerca poetica attraverso l’utilizzo d’immagini in cui ritrova frammenti di vita e di passioni.
Espone in diverse collettive e personali; oltre a collaborare con testaste artistiche ed organizzare e curare mostre/eventi. Attualmente è fotografa freelance di teatro
ed eventi pubblici.

Fabio Piccioni_Radioactiveboy: http://www.flickr.com/photos/radioactiveboy/
Fin da giovane l'artista manifesta un interesse ossessivo verso tutto ciò che giace abbandonato e dimenticato.
Nel 2004 conosce la fotografia e in maniera quasi maniacale inizia a studiarne le tecniche. Inizia a pubblicare i suoi primi lavori in rete con lo pseudonimo di Radioactiveboy. Fermamente convinto dell'importanza della conservazione attraverso l'archiviazione fotografica, Fabio Piccioni svolge una continua ricerca di luoghi che oggi giacciono abbandonati e destinati a scomparire per sempre.
Nel frattempo inizia a partecipare a mostre fotografiche collettive e a riscuotere riscontri positivi. Questo percorso formativo lo porta ad allestire diverse sue mostre personali in diverse città d'Italia e fuori dall’Italia, accumulando consensi importanti.

c/o Circolo Culturale Bertolt Brecht
Spazio 2/Via Giovanola 19/C, Milano.
- MM2 Abbiategrasso -

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Amalia Di Lanno

venerdì 30 marzo 2012

Benedetta Montini: CARO CAPAX DEI

Benedetta Montini: CARO CAPAX DEI

Photographs

martedì 3 aprile ore 18:00

galleria il museo del louvre Roma

via della reginella 25

Prima mostra fotografica personale di Benedetta Montini, alla galleria il museo del louvre di Roma in occasione dell’apertura di un nuovo spazio dedicato alla fotografia.

Durante i lavori di ristrutturazione del locale sotterraneo, in accordo con il gallerista, Benedetta Montini, decide di realizzare degli autoscatti in ambiente, per documentarne le trasformazioni. Così nascono delle immagini ospiti di uno spazio angusto, saturo di
calcinacci e detriti, illuminato solo da due neon appoggiati alle pareti, luogo non finito quindi denso di possibilità.
L’artista intraprende un gioco-lotta con il controluce dei neon, attraverso uno sforzo del corpo di superare la clausura dell’ambiente sotterraneo che assorbe il gesto e riempie la campitura fotografica, limitandone l’impresa.

Benedetta Montini con la sua personale di fotografia, vuole fare un omaggio a Francesca Woodman, utilizzandone il linguaggio dell’autoscatto al quale sottrae la luce naturale, elemento chiave degli scatti della fotografa americana, per lavorare sul concetto scultoreo del “non finito” in Michelangelo.
Tenta una traduzione in foto – grafia della parzialità scultorea, utilizzando una scrittura limitata dal controluce, dove il corpo tenta innumerevoli slanci, super-azioni per definire il concetto di CARO CAPAX DEI: la carne è capace di Dio. Il gesto è accidentato dal buio e la carne riemerge solo dove è bagnata dalla luce, obbligando l’osservatore ad un lavoro percettivo di conclusione dell’immagine. Le foto segnano il percorso di un allenamento fisico, per sottrarsi ai sofismi, al dualismo corpo-anima, alle gabbie di un ipertrofia razionalista e materialista che segna il nostro tempo.

Nell’epoca del fotoritocco e dell’esaltazione plastica dei corpi, l’artista mortifica il tecnicismo fotografico con le condizioni ambientali per sfuggire a un approccio voyeuristico del nudo e tenta di ridefinire il corpo come “carne capace di Dio.”

Benedetta Montini nasce ad Ancona nel 1975. Vive a Roma e lavora presso la galleria il museo del louvre, dove collabora alla pubblicazione di cataloghi e scritti sull’arte.


Info:

Mostra personale di fotografia di Benedetta Montini dal titolo “CARO CAPAX DEI”

Inaugurazione: martedì 3 aprile ore 18:00

Dal 3 aprile al 20 aprile 2012
Apertura al pubblico da lunedì a sabato 11:00/14:00 - 16:00/19:00

galleria il museo del louvre

Via della Reginella 25, Roma
0668807725 / 338-1400708

www.ilmuseodellouvre.com info@ilmuseodellouvre.com

In collaborazione con il Centro Sperimentale di Fotografia

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Amalia Di Lanno

LUX IN ARCANA. L’Archivio Segreto Vaticano si rivela

Dalle ore 15.00 del 29 febbraio tutti potranno finalmente ammirare i 100 originali e preziosissimi documenti della mostra “Lux in arcana – L’Archivio Segreto Vaticano si rivela” ospitata nelle splendide sale dei Musei Capitolini di Roma. Un evento storico senza precedenti che, per la prima volta, porterà fuori dai confini della Città del Vaticano codici e pergamene, filze, registri e manoscritti, che coprono un arco temporale dall’VIII secolo d. C. fino al XX secolo, scelti fra i tesori che l’Archivio Segreto Vaticano da secoli conserva e protegge.

L’esposizione, aperta al pubblico fino al 9 settembre, è stata ideata in occasione del IV Centenario dalla fondazione dell’Archivio Segreto Vaticano in collaborazione con Roma Capitale, Assessorato alle Politiche Culturali e Centro Storico – Sovraintendenza ai Beni Culturali e Zètema Progetto Cultura ed è a cura di Alessandra Gonzato, Marco Maiorino, Pier Paolo Piergentili, Gianni Venditti. L’obiettivo è spiegare e raccontare che cos’è e come funziona l’Archivio dei Papi e, nel contempo, rendere visibile l’invisibile e far sì che anche il normale visitatore possa accedere, per una volta, alle meraviglie finora custodite nei circa 85 km lineari dell’Archivio Segreto Vaticano.

Un titolo, “Lux in arcana”, che comunica anche il principale obiettivo della mostra: la luce che filtra nei recessi dell’Archivio (lux in arcana) illumina una realtà preclusa ad una conoscenza superficiale, ma fruibile solo attraverso il contatto diretto e concreto con le fonti dell’Archivio, che apre le porte alla scoperta della storia, a volte inedita, raccontata nei documenti.

Verranno esposti documenti di straordinaria valenza storica, fra i quali il Dictatus Papae di Gregorio VII; la bolla di deposizione di Federico II; la lettera dei membri del Parlamento inglese a Clemente VII sulla causa matrimoniale di Enrico VIII; gli atti del processo a Galileo Galilei; la lettera su seta dell’imperatrice Elena di Cina; la lettera su corteccia di betulla scritta dagli indiani d’America a Leone XIII; alcuni scelti documenti del “periodo chiuso” relativi alla Seconda Guerra mondiale; la Bolla di scomunica di Martin Lutero; il Privilegium Ottonianum; la Bolla Inter cetera di Alessandro VI sulla scoperta del nuovo mondo; la lettera dei Cardinali a Pietro del Morrone, eletto Papa con il nome di Celestino V; due famosi documenti sui Templari: il processo contro l’Ordine in Francia del 1309-11 e la pergamena di Chinon del 1308; la Bolla di proclamazione del Dogma dell’Immacolata Concezione; la Lettera di Bernadette Soubirous a Pio IX, la Lettera di Maria Stuart a Papa Sisto V, scritta quando apprese la notizia della condanna a morte e la lettera autografa di Michelangelo a monsignor Cristoforo Spiriti, vescovo di Cesena e futuro patriarca di Gerusalemme.

I singoli documenti esposti in mostra saranno accompagnati da approfondimenti multimediali – proiezioni, grafica dinamica, video su schermi ultrapiatti – per aiutare il visitatore ad inquadrare il documento nel contesto storico di riferimento, ad approfondire le storie dei personaggi e a creare collegamenti fra diversi piani di lettura.

Inoltre, attraverso i più conosciuti social network è possibile seguire le attività collaterali alla mostra e sul sito www.luxinarcana.org, settimana dopo settimana, si possono scoprire curiosità e sui singoli documenti che sono già stati annunciati e piccoli approfondimenti sui personaggi coinvolti. Sul sito e su You Tube è disponibile un video trailer di presentazione della mostra, molto apprezzato dagli utenti della rete.

Il catalogo che accompagna la mostra è edito da Palombi Editori (pagine: 224 a colori, euro 14.00) ed ha due versioni, in italiano e in inglese.

Un’iniziativa senza precedenti che sta alimentando un’enorme aspettativa, anche grazie al misterioso fascino che l’Archivio Segreto Vaticano genera nell’immaginario collettivo.
L’Archivio Segreto Vaticano rappresenta un patrimonio culturale dell’umanità che ha come epicentro la città di Roma. La sede prescelta per ospitare questo evento memorabile, i Musei Capitolini, sottolinea il profondo legame fra la città di Roma e il Papato fin dall’età medioevale. Alla sensibilità per le arti di Sisto IV si legano le origini di entrambe le istituzioni coinvolte nell’evento. Ma allo stesso tempo la storia custodita nell’Archivio Segreto Vaticano si intreccia con la storia dell’Italia, dell’Europa e del mondo intero.

Tutto ciò farà di “Lux in arcana – L’Archivio Segreto Vaticano si rivela” un evento dal valore scientifico e mediatico senza precedenti.

Orari Mercoledì 29 febbraio dalle ore 15.00 alle ore 20.00
Dal martedì alla domenica ore 9.00 – 20.00 (ingresso consentito fino alle ore 19).
Giorni di chiusura: lunedì, 1 maggio

Biglietto d’ingresso
Mostra e Musei Capitolini: € 12 intero; € 10 ridotto; € 2 ridottissimo;
gratuito per gruppi studenti delle scuole elementari e medie inferiori, per portatori di handicap e per un loro familiare o altro accompagnatore

Consulta il sito

Informazioni:
Tel: 060608
(tutti i giorni dalle 9.00 alle 21.00)

Fonte: http://www.tafter.it

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Amalia Di Lanno

Marzia MIGLIORA_Ginnastica dei ciechi - La corsa al cerchio

Ginnastica dei ciechi - La corsa al cerchio
Public Art: Installazione site-specific di Marzia Migliora.
A cura di Chiara de’ Rossi, Marina Cimato, Anna Butticci.

Opening 30 marzo 2012, ore 18,30.

Info: aperto tutti i giorni, marzo dalle 7,00 alle 20,00 - aprile e maggio dalle 7,00 alle 21,00.
Istallazione sonora tutti i giorni alle 15,00 e alle 17,10 per nove secondi.
Dove: Giardino di Sant’Alessio.
Indirizzo: Via di Santa Sabina 22, 00153 - Colle Aventino - Rione Ripa – Roma.


L’installazione site-specific Ginnastica dei ciechi - La corsa al cerchio di Marzia Migliora, interamente realizzata con il contributo della Fondazione Roma - Arte - Musei, da il via (opening 30 marzo 2012, ore 18.30) a “TOCCARE L’ARTE”, una serie interventi di Public Art a cura di Chiara de’ Rossi, Marina Cimato, Anna Butticci, all’interno del Giardino di Sant’Alessio all’Aventino a Roma.
La Probono Onlus con l’iniziativa “TOCCARE L’ARTE”, si propone di incoraggiare la riflessione nei confronti della cultura dell’accessibilità sulla base della quale è d’obbligo occuparsi delle esigenze di tutti, abili e diversamente abili.
La ricerca di Marzia Migliora prende avvio dagli accadimenti storici e politici che hanno interessato il giardino di Sant’Alessio ed il Colle dell’Aventino.
Alla fine del 1800 il giardino costituiva lo spazio destinato al gioco, alla ricreazione dei ragazzi ospiti dell’Istituto per Ciechi di Sant’Alessio. Il colle Aventino dove il giardino di S. Alessio si colloca fu teatro della Secessio Plebis, celebre scontro tra patrizi e plebei nella Roma repubblicana, al quale si richiamò, a distanza di secoli, la “Secessione dell’Aventino”.
A partire da questi riferimenti storici e culturali e dal carattere attuale del luogo, oggi frequentato anche da persone senza fissa dimora che vi trovano temporaneo riparo, l’artista ha declinato il suo progetto Ginnastica dei ciechi - La corsa al cerchio attraverso tre elementi installativi che rimandano tutti a un’idea di mancanza, intesa secondo diverse accezioni.
Il primo, dal titolo Libero come un uomo, è costituito da una rete elettrosaldata, all’interno della quale è stata ritagliata una citazione da una lettera di Samuel Beckett: “Posso solo evadere con le palpebre serrate”. Una frase che rimanda all’atto del vedere e ai suoi limiti, dove le palpebre serrate evocano la dimensione del sogno, dell’immaginazione, della cecità.
L’installazione, lunga 30 metri, ostacola la vista su Roma, fruibile solo attraverso le lettere, intagliate nella rete, che compongono la citazione.
A questo proposito l’artista scrive: Vorrei riflettere sulla vista come atto di scelta e non come dato fisiologico, poiché ritengo che guardare, osservare, conoscere, significhi molto di più che imprimere sulla retina le immagini di ciò che ci circonda. Come suggeriscono le parole di Beckett, è la capacità di immaginare e la forza del pensiero a rendere liberi, costituendo la vera possibilità di andare al di là dei limiti imposti dalle sovrastrutture sociali e culturali.
Undici cerchi in alluminio illuminati a led del diametro di un metro, compongono Rolling Hoops.
L’installazione nasce dal ritrovamento di una fotografia d’epoca che ritrae i ragazzi ciechi dell’istituto mentre giocano con i cerchi facendoli ruotare nello spazio del giardino.
Sul fronte dell’immagine compare l’iscrizione “Ginnastica dei Ciechi - La Corsa al Cerchio”, che da
il titolo alla mostra.
Lo spettatore è chiamato a ricostruire la scena, accessibile soltanto attraverso un atto immaginativo e di fantasia, immaginando ciò che non vede, ciò che non c’è, recuperando quella significazione ludica originaria, quale naturale forma d’evasione.
Il terzo è un intervento sonoro tra le 15 e le 17,10, il quale consiste nel suono di una campanella, della ricreazione, è il segnale che dà inizio ad un momento di gioco, di libertà, di evasione.
Parte integrante del progetto la pubblicazione Ginnastica dei Ciechi - La Corsa al Cerchio, costituita da disegni inediti di Marzia Migliora e fotografie di Camilla Borghese, con testo di Elena Magini in italiano, inglese e scrittura braille.
La pubblicazione verrà distribuita gratuitamente. Con una libera donazione si potrà contribuire a sostenere la ricerca e la cura del retinoblastoma, uno dei tumori della retina che colpisce i bambini in età pediatrica.
I contributi verranno devoluti al Dipartimento di scienze biomediche, Università di Siena, Dott. Domenico Mastrangelo e al reparto di Oculistica dell'Ospedale Policlinico Santa Maria alle Scotte di Siena - Prof. Aldo Caporossi - Dott.ssa Doris Hadjistilianou.
Sul sito www.giardinosantalessio.org in homepage il file mp3 di ausilio per non vedenti.
Il progetto ha ricevuto i seguenti Patrocini:
Ministero per i Beni e le Attività Culturali; Comune di Roma – Assessorato alle Politiche Culturali e Centro Storico; Comune di Roma – U.O. Pari Opportunità; Croce Rossa Italiana; Istituto S. Alessio - Margherita di Savoia per i Ciechi; Regione Lazio – Assessorato all’Ambiente; Provincia di Roma;
Unione Nazionale dei ciechi e degli Ipovedenti; AMA S.p.a.; Camera di Commercio di Roma Sponsor tecnici: AMA S.p.a.; Trait d’union; Vivai Torsanlorenzo.

Per ulteriori informazioni:
www.giardinosantalessio.org

Chiara de’ Rossi +39 338 5056450
Marina Cimato +39 334 7673789
Anna Butticci +39 339 7857565
Press: Ufficio Stampa – Elena Bari | NewRelease
press@newrelease.it- 3289781242

Fonte: http://www.comune.torino.it

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