domenica 27 dicembre 2015

BOLOGNA ARTE FIERA 2016




Il 2016 rappresenta per Arte Fiera una scadenza speciale, perché corrisponde al quarantesimo anno dalla sua fondazione, un anniversario che ci spinge a fare della prossima un’edizione particolare, diversa dalle altre: il modo migliore per farlo secondo noi passa attraverso la valorizzazione di quella che è stata sempre la forza di Arte Fiera, cioè l’arte italiana considerata nella sua evoluzione dalle prime avanguardie del Novecento fino ad oggi.

E’ di questi ultimi anni il grande riconoscimento internazionale rivolto all’arte italiana, effettuato da parte di musei quanto di aste, del mondo culturale quanto del mercato; nei suoi quarant’anni di esistenza, la Fiera di Bologna è stata un formidabile vettore per la promozione dell’arte del nostro Paese e vorremmo nel 2016 “storicizzare” questo suo ruolo. Alle gallerie che vorranno fare domanda ad Arte Fiera 2016, a qualunque settore richiedano di partecipare, chiederemo pertanto di dare particolare attenzione ai loro artisti italiani, i protagonisti assoluti quanto gli esponenti delle più giovani generazioni.

Una simile scelta “tematica” si inquadra in quella più generale di proseguire nella decisione di fare di Arte Fiera in evento “curatoriale”, che nel 2014 ha portato all’introduzione di novità come il settore della Fotografia ed il Focus East e nel 2015 le gallerie che abbiamo chiamato “I protagonisti”.

Intendiamo proseguire con questa decisione, e se il 2016 non vedrà un Focus dedicato all’internazionalità intendiamo invece proseguire con il coinvolgimento dei collezionisti per ripetere e possibilmente ampliare il settore “I Protagonisti”. Se per la scorsa edizione, Lorenzo Paini ci ha aiutati a coinvolgere quattro gallerie storiche, invitate anche ad esporre i materiali che attestano il loro ruolo di pionieri, vorremmo che nel 2016 altri due collezionisti proponessero al nostro pubblico le loro personali indicazioni su altri galleristi che abbiano più contribuito col loro lavoro alla storia dell’arte moderna e contemporanea in Italia.

Sarà così potenziata la possibilità per il nostro pubblico di confrontarsi con una lettura innovativa e non convenzionale delle tendenze in atto nel mondo dell’arte moderna e contemporanea anche con nuove sollecitazioni per il mercato.

Un’importante riconferma è rappresentata dal programma Bologna Art City che, nei giorni di apertura della manifestazione, vedrà lo svolgersi in città di un ricco calendario di eventi e mostre che culminerà con l’Art White Night di Sabato 30 gennaio 2016.


L’edizione 2016 di Arte Fiera si articolerà dunque in 5 sezioni:

Main Section: dedicata alle gallerie di arte e moderna e contemporanea

Solo Show: rivolta alle gallerie che intendono esporre un solo artista all’interno del proprio spazio. La sezione Solo Show 2016 si apre a una novità: possono partecipare a questa sezione monografica anche gallerie già presenti nella Main section che decidano di usufruire di un secondo e diverso stand.

Nuove Proposte: gallerie che presentano esclusivamente giovani artisti, under 35.

I Protagonisti: spazi dedicati a gallerie che hanno contribuito a fare la storia dell’arte in Italia selezionate da collezionisti, e invitate ad esporre anche materiali informativi tratti dai loro archivi.

La sezione Fotografia sarà nuovamente realizzata in collaborazione con Mia Fair e curata da Fabio Castelli.


Arte Fiera | Art First 2016

29 gennaio / 1 febbraio 2016


ORGANIZZAZIONE:
Arte Fiera
BolognaFiere
Viale della Fiera, 20
40127 Bologna
Tel: 39 051 282.111
Fax: 39 051/637.40.19
Email: artefiera@bolognafiere.it


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sabato 26 dicembre 2015

Infrangibile di Luca Mauceri - Premio Apulia Land Art Festival 2015







Luca Mauceri. Infrangibile

L’opera realizzata da Luca Mauceri presso le Vetrerie Meridionali di Castellana Grotte per l’Apulia Land Art Festival


L’artista Luca Mauceri*, vincitore del premio Apulia Land Art Festival 2015 con l’opera Finestre fertili, ha terminato da qualche giorno l’opera site specific realizzata presso le vetrerie Meridionali di Castellana Grotte. Apulia Land Art Festival è la rassegna d'arte ideata da Carlo Palmisano e Martina Glover, da sempre legata indissolubilmente al territorio pugliese e nata con l'intento di promuovere la creazione contemporanea e valorizzare il paesaggio, gli scenari e la storia dei luoghi di volta in volta individuati dalla direzione artistica. La terza edizione dell’Apulia Land Art Festival si è svolta dal 31 agosto al 6 settembre 2015 nel contesto unico di Ostuni, offrendo un programma ricco di arte contemporanea, incontri, workshop, concerti, spettacoli teatrali. Dopo una residenza di dieci giorni e basandosi sugli stessi parametri realizzativi delle opere concepite per l’Apulia Land Art Festival, Luca Mauceri ha creato Infrangibile (L’onda di vetro). L’artista per descrivere l’opera è partito da un accumulo di cristalli di vetro che ha reperito all'interno delle Vetrerie Meridionali. Questi c:ristalli definiti “rottami” sono in realtà vetro puro precedentemente fuso e in attesa di essere riciclato. La fabbrica li utilizza come riserva nel momento in cui scarseggiano le materie prime. Questo ‘rottame’ trattandosi di vetro puro è riciclabile, potenzialmente, all'infinito. Quando si decide di dargli forma, delle gocce di vetro fuso scivolano nelle cantine di raffreddamento formando dei grossi agglomerati di vetro molle e rovente. Questa massa esposta alla temperatura dell'ambiente si frantuma nei blocchi di vetro che l’artista ha deciso di utilizzaro per creare l'opera. Luca definisce questo materiale precario, ma anche eterno, sublima il momento in cui la materia è in attesa di essere ristrutturata e quindi si mostra in una forma grezza e pura. La struttura che Luca ha rappresentato è una cresta di un'onda, un momento transitorio e ripetitivo, in qualche modo divino. L'onda in questo caso è immobile, cristallizzata. L'accumulo statico e apparentemente instabile del materiale rappresenta la sua durata perpetua.


INFRANGIBILE (L'onda di vetro) – Luca Mauceri 2015, vetro, cm: 500x300x100 ca., Vetrerie Meridionali, Castellana Grotte.


L’opera sarà visibile durante gli orari di ufficio 09:00-13:00; 15:00-19:00


Vetrerie Meridionali s.p.a.
Via Conversano 144 – Castellana Grotte (BA)


*Luca Mauceri è diplomato all’Accademia di Belle Arti di Firenze. Negli anni della formazione dal 2002 al 2007 partecipa a numerose residenze artistiche in toscana. Nel 2005 è il più giovane partecipante del Premio Lissone. Nel 2006 espone i suoi lavori a New York, PACE University. Nel 2007 partecipa al progetto Naturalità esponendo le sue opere nel lanificio dismesso di Stia. Partecipa a due edizioni (2014 e 2015) della rassegna d’arte pubblica Icastica, ad Arezzo. Tra i riconoscimenti più recenti c’è il Premio del Monte 2014, Call4robOT e Videominuto 2013 con il corto Shareat. La sua ricerca è caratterizzata da il rapporto tra uomo e natura, i suoi principali mezzi espressivi sono la scultura, l’installazione e il video.


APULIA LAND ART FESTIVAL
è un evento di














Contatti:
press@apulialandartfestival.it
Martina Glover (public relations): (+39) 3403684550


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mercoledì 23 dicembre 2015

Alejandra Hernández. Keep My Treasures Where I can See Them





Alejandra Hernández
Keep My Treasures Where I can See Them
Inaugurazione Mercoledì, 30 Dicembre 2015, ore 19.00
30.12.2015 - 13.03.2016

Laveronica arte contemporanea è lieta di presentare “Keep My Treasures Where I Can See Them”, mostra personale di Alejandra Hernandez a cura di Giovanni De Lazzari.

Alejandra Hernandez è nata a Bogotà nel 1989. La sua ricerca si è finora sviluppata attraverso l’impiego esclusivo del disegno e della pittura ed affronta tematiche capaci di esprimere, in modo diversificato e con profondità introspettiva, svariate condizioni di un sentire visionario, frutto dell’incontro fra suggestioni culturali eterogenee e un’immaginazione originale, in grado d’interpretare con particolare coerenza espressiva le suggestioni dell’attualità, includendo nel frattempo aspetti tratti da una forte fascinazione per elementi estetici che richiamano quelli di alcune culture magiche primitive. L’artista esplora un immaginario intimo contraddistinto da presenze che ricorrono di continuo all’interno dei suoi dipinti. La figura femminile, ad esempio, è predominante; protagonista di condizioni paradossali e giocose, è parte di visioni spesso surreali nelle quali l’ordine di quotidianità apparentemente liete è sempre turbato. L’individuo è al centro di eventi che ricordano rituali di gruppo, dove azioni ludiche concorrono a mantenere equilibri precari fra cose e persone, allo scopo di colmare il vuoto che costituisce le zone franche fra i limiti dei corpi. Nel sovvertimento continuo dei rapporti di forza fra uomo e natura, gli animali (che occupano un posto di grande rilievo nella ricerca di Alejandra Hernandez) esprimono aspetti simbolici non riconducibili ad un significato specifico ma ad un più esteso ambito evocativo. A tratti, la loro presenza ricorda quella delle divinità tutelari; in altri casi, invece, essi sembrano provenire da fantasie e pensieri delle persone alle quali sono vicini, come specie di incursioni inquietanti nella quotidianità alterata. Anche gli oggetti presenti nelle opere trasmettono un’umana vitalità, rendono estranianti scene accomunate dalla compresenza di riferimenti colti ed elementi tratti dalla cultura di massa, rielaborati di continuo con molta attenzione per la cura dei dettagli e per la scelta di accordi cromatici brillanti, spesso complementari, che con immediatezza rivelano l’interesse dell’artista per gli aspetti profondi che condizionano le esperienze sociali, così come il suo intento di spingerle oltre il limite della normalità.  Le opere presentate in occasione della mostra “Keep My Treasures Where I Can See Them” possono essere intese come parti diverse di un’unica, lucida visione, che, a partire da un punto di vista soggettivo ironico e poetico, riflette su problematiche diverse della comunicazione e sui condizionamenti che essa impone alla percezione dell’individuo, a causa di una compresenza sempre più confusa e pervasiva dei suoi segni, tale da far pensare che per parlare di soggettività, cultura e immagine sia ormai indispensabile ricorrere alle loro visioni distorte.


Biografia
Alejandra Hernández è nata a Bogotá, Colombia (1989), ha completato i suoi studi in arti visivi all’univeristà di Javeriana, Bogotá nel 2011, prima di trasferirsi in Belgio e iniziare un master alla KASK School of Arts. Hernández ha partecipato a diverse mostre a Bogotá, Brussels e Ghent. La pittura e il disegno sono i suoi mezzi espressivi principali, essi sono influenzati da esperienze della quotidianità, dalla musica, dalla storia dell’arte, dai fumetti, dal cinema e dalla mitologia. Il risultato è spesso una combinazione di immagini e simboli che giocano tra la realtà e la fantasia, ritratti in momenti in cui l’ambiguità è sempre presente. Nel 2015 inizia un programma di residenza presso l’HISK (Istituto Superiore per le Belle Arti) a Ghent, in Belgio. Tra le recenti mostre personali: DeQueeste Galerie, Abele, Belgium (2016); Tesoro encontrado, KB Espacio para la cultura, Bogotá, Colombia (2015). Le mostre collettive includono: Salon 1030, Private exhibition, Brussels, Belgium (2015); A cozy mystery with bite, Greylight Projects, Brussels, Belgium (2015); HISK Open Studios, Hisk, Ghent, Belgium (2015); Capital Artists, Brussels Art Institute, Brussels, Belgium (2015); Balls & Glory, Galerie Rodolphe Janssen. Brussels, Belgium (2016); Atlantis na Plato, Croxhapox. Ghent, Belgium (2016).


--------------English


Alejandra Hernández
Keep My Treasures Where I can See Them
Opening Wednesday, 30 December 2015, 7 pm
30.12.2015 - 13.03.2016

Laveronica Arte Contemporanea is proud to present “Keep My Treasures Where I Can See Them”, Alejandra Hernández’s solo exhibition curated by Giovanni De Lazzari.

Alejandra Hernández was born in Bogota in 1989. So far, she has developed her research through the exclusive use of drawing and painting. She examines subjects that, in a diversified way and with introspective depth, can express the varied conditions of a visionary sentiment, the outcome of the encounter between diverse cultural suggestions and an original imagination. Thus, this interprets the suggestions of modernity with unique expressive coherence, while also including aspects drawn from Hernández’s great fascination with aesthetic elements that evoke those of certain primitive magical cultures. The artist explores intimate imagery distinguished by presences that constantly crop up in her paintings. For example, the female figure is predominant: the leading player in paradoxical and playful conditions, she is part of visions that are often surreal, in which the order of a seemingly happy everyday life is always troubled. The individual is at the centre of events reminiscent of group rituals, where playful actions help maintain precarious balances between people and things, in order to fill the void that forms the free zones between the boundaries of bodies. By constantly overturning the relationships of power between humans and nature, animals (who occupy a very significant place in Hernández’s research) express symbolic aspects that cannot be traced to a specific meaning, but to a broader evocative environment. Sometimes their presence evokes that of tutelary gods; in other cases, they instead seem to come from the fantasies and thoughts of the people near them, like troubling forays into an altered everyday life. Even the objects present in the works convey a human vitality, giving an alienating air to scenes united by the joint presence of learned references and elements taken from mass culture, constantly redeveloped with great attention to detail and the choice of brilliant harmonies of colours – often complementary – that immediately reveal the artist’s interest in the profound aspects that condition social experiences, as well as her intent to push them past the limit of normality. The works presented at the “Keep My Treasures Where I Can See Them” exhibition can be understood as different parts of a single, lucid vision that starts from an ironic and poetic subjective viewpoint to reflect on the different problems of communication and the conditionings it imposes on the individual’s perception, due to the increasingly confused and pervasive concurrence of its signs. Indeed, it seems that now we need to turn to these distorted images in order to talk about subjectivity, culture and image.

Biografy
Alejandra Hernández
Born in Bogotá, Colombia (1989), completed her bachelor in visual arts at Javeriana University, Bogotá in 2011, before moving to Belgium and starting a master in KASK School of Arts. She has exhibited in various art spaces in Bogotá and Brussels, Ghent among others. Painting and drawing have been her principal mediums influenced by the experiences of daily life, music, art history, comic, cinema and mythology. The result is often a combination of images and symbols that play between reality and fantasy, portrayed in moments where ambiguity is always present. In 2015 she began a program as a candidate laureate in HISK (Higher Institute for Fine Arts) in Ghent, Belgium.
Recent solo exhibitions include: DeQueeste Galerie, Abele, Belgium (2016); Tesoro encontrado, KB Espacio para la cultura, Bogotá, Colombia (2015). Among the group exhibitions: Salon 1030, Private exhibition, Brussels, Belgium (2015); A cozy mystery with bite, Greylight Projects, Brussels, Belgium (2015); HISK Open Studios, Hisk, Ghent, Belgium (2015); Capital Artists, Brussels Art Institute, Brussels, Belgium (2015); Balls & Glory, Galerie Rodolphe Janssen. Brussels, Belgium (2016); Atlantis na Plato, Croxhapox. Ghent, Belgium (2016).





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Romina De Novellis. La Sacra Famiglia


In una performance che attraversera' il centro antico, l'artista sfilera' lungo la strada con zie, cugine, nipoti, cognati, suoceri, fratelli...

La Sacra Famiglia. L'artista italiana, napoletana ma di base parigina, realizza in citta', in pieno periodo natalizio, una performance dal sapore tipicamente nostrano. Partendo dal cuore del centro antico di Napoli l'artista sfilera' lungo la strada con tutta la sua famiglia: zie, cugine, nipoti, prozie, pronipoti, cognati, suoceri, fratelli, sorelle, generi, nuore, suocere, madre, padre e figlia. Una processione popolare di massa della Sacra Famiglia e dei passanti e spettatori, un lungo corteo che tocchera' i luoghi piu' significativi della realta' contemporanea culturale e popolare partenopea partendo dal Museo Archeologico Nazionale, addentrandosi nel tessuto storico cittadino, passando al MADRE per proseguire lungo San Biagio dei librai, Spaccanapoli, via Roma, piazza Plebiscito fino ad arrivare al mare. Ogni componente della famiglia portera' con se un simbolo del cenone della vigilia di Natale, come una sorta di "Offertorio eucaristico" rivolto alla citta': ci saranno dal capitone al rococo', agli struffoli, ai mostaccioli ma anche la Tombola, Babbo Natale, il Presepe, gli alberi di Natale e tutto cio' che possa rappresentare nell'immaginario collettivo l'espressione natalizia tipicamente napoletana. La performance e' parte di un progetto culturale piu' ampio che vede insieme a questa prima fase, la realizzazione di un video e di una mostra. Il video della performance sara' proiettato in anteprima internazionale il 6 gennaio 2016 a Le Toboggan il centro culturale di Lione, già sede di importanti eventi, dove rimarra' fino al 16 febbraio. Inizio della performance ore 12.


Romina De Novellis
dal 23/12/2015 al 23/12/2015


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martedì 22 dicembre 2015

QUANDO L’ARTE INCONTRA IL DESIGN D’ARREDO


 
L’arte è bellezza, armonia, benessere e passione e, come tale, regala emozioni a chiunque la osservi e soprattutto a coloro che scelgono di averla nel proprio spazio quotidiano perché nulla completa un’abitazione come un’opera artistica.
Sulla base di questo principio si sono ispirate le Collezioni d’autore firmate dagli artisti Mimmo Taccardi e Raffaello D’Accolti e lanciate da Gemanco Design (www.gemancodesign.it), azienda di Modugno (in provincia di Bari) specializzata nella produzione e commercializzazione di mosaici in resina, carta da parati personalizzata e stampa a raggi ultravioletti.
 Obiettivo dei due maestri pittori e dell’impresa pugliese è stato quello di connettere le diverse espressioni del “bello” attraverso la pittura, densa di innumerevoli suggestioni, e il design d’arredo che, sempre più caratterizzato da ispirazioni artistiche, è in grado di esaltare e dominare gli spazi quotidiani attraverso oggetti e stili esclusivi.
Alcune delle opere di Taccardi e D’Accolti sono state riprodotte con materiali innovativi della Gemanco Design, quale il mosaico in resina, tecnologia che ha “rivoluzionato” l’arte del mosaico tradizionale, la carta da parati – la cui consistenza leggermente granulosa che dà la sensazione che l’immagine sia stata stampata direttamente sulla parete -, e la tecnica della stampa a raggi ultravioletti (UV), ideale per decorare con quadri d’autore piastrelle di ceramica o marmo, gres porcellanato o superfici in legno, vetro o altro materiale.

Mimmo Taccardi, artista di Matera, rappresenta le situazioni, i fatti, le vicende e i sentimenti visti con gli occhi di colui che sente il bisogno di fissare sulla tela le proprie emozioni. Taccardi affronta in maniera corposa il tema relativo ai Sassi di Matera e lo fa in modo originale, chiaro e schietto, rendendo le sue opere fruibili a coloro che si accingono a osservarle con innocenza e serenità d’animo.

Quando dipinge i Sassi di Matera – sia che rappresenti mattini radiosi o notti buie, oggetti della tradizione con figure animate o finestre illuminate -, suscita nell’osservatore calde emozioni che superano l’apparenza per acquisire forza espressiva ai significati simbolici.

L’obiettivo dei dipinti di Raffaello D’Accolti, pittore, illustratore e designer di Bari, è quello di tramutare la realtà – in bianco e nero – in un gioco – multicolor – attraente e divertente. La sua collezione è un’intensa rappresentazione dello stile di vita dell’autore, il quale si fa portavoce delle tendenze e declinazioni sociali dei nostri tempi.

Gli artisti Mimmo Taccardi e Raffaello D’Accolti – in collaborazione con Gemanco Design – mettono a disposizione il loro estro creativo realizzando anche lavori esclusivi per gli amanti dell’arte che vogliono personalizzare i propri ambienti con opere d’autore uniche e fuori collezione.
«Abbiamo voluto fortemente – dichiara Nicola Rubino, general manager di Gemanco Design – coinvolgere artisti locali che operano sul nostro territorio per valorizzare i loro capolavori e realizzare opere di design all’insegna dell'”arte” del vivere quotidiano sempre più ispirato alla bellezza, al benessere e al gioco armonico tra forme e colori».
 
Mimmo Taccardi è un pittore di Matera. Il suo estro creativo ma piatto, sempre acceso fanno sì che la sua invenzione pittorica avvolga l’osservatore attraverso la sua felicità tecnica giocata con assoluta padronanza che comunica con il mondo esterno e fa dono di sé a chi cerca la dimensione della poesia e della realtà.
 
Raffaello D’Accolti è un pittore, illustratore e designer di Bari. Attraverso la filosofia di un linguaggio apparentemente elementare in cui numeri, lettere e personaggi figurati, fanno da protagonisti, D’Accolti racconta una storia universalmente riconoscibile – “ la quotidianità” – fatta di momenti e dei suoi ritagli.  La sua arte è figlia di un’attenta e caparbia osservazione del microuniverso che si costruisce (e si distrugge) attraverso rapporti interpersonali casuali – le file in banca, in posta, dal dottore – che creano delle piccole microsocietà estemporanee con leader, portaborse e buffoni di corte. L’uomo è strumento-burattino più di quanto non lo siano gli improponibili giocattoli di latta, che alludono e richiamano l’infanzia in ciascun essere umano.
 Ufficio stampa
Giusy Loglisci
@:     g.loglisci@gemancodesign.it
mob: +39.334/2588877

lunedì 21 dicembre 2015

GIANNI LEONE. Inventario: 1979 - 2015


FONDAZIONE MUSEO PINO PASCALI

Polignano a Mare

20 febbraio alle ore 19

GIANNI LEONE. Inventario: 1979 - 2015

Dagli anni ’70 al 2015, attraverso “Viaggio in Italia”. A cura di Rosalba Branà e Antonio Frugis. Presenta Arturo Carlo Quintavalle.

Prosegue alla Fondazione Pino Pascali di Polignano a Mare il ciclo Paesaggio Contemporaneo inaugurato nel 2014 con la mostra “Il mare e il cielo. Pino Pascali e Luigi Ghirri”, con una mostra che espone la visione del paesaggio urbano e mediterraneo grazie alla visione di Gianni Leone, un fotografo che ha contribuito a dare vita, insieme ad altri protagonisti ed eccellenti colleghi, - quali Luigi Ghirri, di cui fu amico e compagno di lavoro, Olivo Barbieri, Giovanni Chiaramonte, Mario Cresci o Mimmo Jodice - al rinnovamento dell’iconografia della fotografia italiana, ribaltando stereotipi e luoghi comuni sul Bel Paese. Il 20 febbraio alle ore 19 (fino al 3 aprile) il Museo Pino Pascali inaugura, infatti, la programmazione del 2016 con una antologica dedicata a Gianni Leone a cura di Rosalba Branà e Antonio Frugis in un allestimento realizzato insieme all’artista. Presenta lo storico dell’arte Arturo Carlo Quintavalle. Intitolata Inventario: 1979 – 2015 la mostra ripercorre il lavoro e la vita dell’artista attraverso oltre 100 scatti realizzati dagli anni ’70 ad oggi ritraendo con occhi nuovi il paesaggio urbano tra Bari e l’intero territorio pugliese. Dopo la donazione di oltre 1000 fotografie al CSAC- Centro Studi e Archivio Documentazione dell’Università degli Studi di Parma, sarà il Museo Pino Pascali a beneficiare di una cospicua donazione da parte dell’artista. L’opera fotografica di Leone è centrata su una personalissima declinazione di fotografia del paesaggio interiore che integra documentazione paesistica, immagine di memoria privata, ricerca critica sul linguaggio dell'immagine, si dispiega in più di trent'anni di viaggi, spesso ritorni, raccontati con fotografie in bianco e nero e poi, dal 1994, a colori.

Nato a Bari nel 1939, nella cui Università ha insegnato Storia delle dottrine politiche, Leone inizia a fotografare nel 1979 nel contesto di un'intensa attività di animazione culturale: dal 1981 al 1983 dirige la galleria Spazio Immagine dove espone la prima ricerca, "Letture", e fino al 1983 promuove gli "Incontri di Spazio Immagine", intesi cicli di conferenze e letture, affiancati da esposizioni monografiche, di respiro nazionale e internazionale. Tra gli altri invita Luigi Ghirri, Mario Cresci, Giovanni Chiaramonte - che lo invita alla collettiva "Luogo e identità della Fotografia contemporanea Europea" (1982) - e Guido Guidi. Nel 1984 cura insieme a Luigi Ghirri ed Enzo Velati, con testi di Quintavalle e un racconto di Gianni Celati, il fondamentale Viaggio in Italia con il volume edito da Il Quadrante di Alessandria ed una mostra di oltre 300 scatti presso la Pinacoteca Provinciale di Bari.

Il progetto ribalta completamente la visione del Bel Paese, offrendo con uno sguardo inedito luoghi marginali, abbandonati, provincie, spiagge solitarie, casini, angoli deserti.

Ha svolto, inoltre, collaborazioni e ricerche come Fasti barocchi (sul barocco napoletano, 1984), Giardini d'Europa (1988), Ritorno al mare (1994), Nuovo Paesaggio italiano (1998), Mediterranea, Verde e Vintage (2005, 2008), e le più recenti Poi (2010) e Casa Ghirri (2011), intense riflessioni sugli spazi della perdita. Leone continua a realizzare i suoi Vaghi Paesaggi, vedute del vagabondare, della bellezza, dell'indeterminazione splendida e continuamente mutevole dall'esterno in cui, imperfettamente, ci si specchia.

La mostra sarà completata dal documentario “Gianni Leone” a cura di Nicolai Ciannamea, realizzato e prodotto nell’ambito del progetto arTVision – a live art channel (www.artvision.agency).

Info:
Inaugurazione: 20 febbraio alle ore 19
La mostra rimarrà aperta fino al 3 aprile 2016.
Orario: dal martedì alla domenica ore 11-13 / 17-21. Lunedì chiuso.
Visite su appuntamento, tel 080.424.9534 -333.2091920
(La biglietteria chiude mezz'ora prima del museo - biglietto 2 euro più eventuali riduzioni a chi ne ha diritto).

FONDAZIONE MUSEO PINO PASCALI
VIA PARCO DEL LAURO 119 - 70044 POLIGNANO A MARE (BA) - PH/fax: +39 080 4249534
press: Santa Nastro +39 3928928522 snastro@gmail.com




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