martedì 19 marzo 2013

Daniela Lombardi, Valentina Chiaramonti, Liliana Puggelli: Tre i generazioni a confronto, un punto interrogativo in comune

Daniela Lombardi

Daniela Lombardi, Valentina Chiaramonti e Liliana Puggelli. Tre donne, tre scrittrici, tre mondi diversi. Insieme hanno scritto Tre generazioni a confronto, un punto interrogativo in comune. Le abbiamo incontrate per saperne di più, dal nostro incontro nasce un’intervista a tre voci. Ecco cosa ci siamo dette. 
 Tre generazioni a confronto, è un libro intimo e corale nello stesso momento. Com’è stato possibile scriverlo?
 Liliana – E’ nato per caso, per gioco. Io mia figli a e mia nipote amiamo scrivere e ci siamo trovate in sintonia in questo progetto Daniela – E’ stato un modo per riavvicinarmi alla scrittura, la mia grande passione. Avendo un ufficio stampa mi trovo a scrivere molto per gli altri un po’ meno per me. Valentina – Mi piace scrivere. Soprattutto le poesie. La prima persona a cui le faccio leggere è mi anonna e quindi è sto quasi spontaneo. 
Quando l’esperienza personale diventa universale? 
 Liliana – Quando si capisce che il nostro vicino è esattamente coma noi, con gli stessi problemi, gli stessi sogni e la voglia di guardare avanti. Daniela – Ognuno di noi è un mondo a parte che fa parte di un grande immenso universo che ci accomuna. Valentina – A scuola si parla molto di integrazione e a noi ragazzi non fa molta specie il colore della pelle o il paese di provenienza: si capisce che veniamo tutti da una stessa matrice
 In che modo i ricordi aiutano, liberano o limitano?
 Liliana – I ricordi non devono intrappolare, devono essere solo un motivo per andare avanti e guardare il futuro con più sicurezza. Daniela – I ricordi possono essere assillanti. Si deve imparare a guardarli con rispetto senza lasciarsi travolgere. Non sempre è facile. Valentina – Se sono ricordi tristi possono limitare, se sono belli possono liberare ed aiutare.
 In che modo poesia e musica entrano tra le pagine? 
 Liliana – Scrivere è un po’ come suonare uno strumento e le parole sono le note. Daniela – La nostra scrittura è un insieme di spartiti che speriamo abbiamo creato un’alchimia. Valentina – Ogni parola è una musica e il nostro libro è fatto di tante parole e quindi di tanta musica.
 Cosa avete imparato reciprocamente da questo confronto?
 Liliana – Che il tempo passa, le mode cambiano, ma i sentimenti più importanti restano sempre i soliti. Daniela – Scoprire quello che pensano la propria madre e la propria figlia e vedere che non è poi così diverso da quello che penso io, dà un senso di continuità Valentina – E’ stato un momento molto bello, anche perché mio fratello Lorenzo ha scattato alcune foto e io ho indossato due stupendi abiti da sposa: quello di mia nonna e quello di made! 
 Cos’è che le donne non dicono?
 Liliana – Le donne dicono tutto, non sanno mentire. Daniela – Forse le donne riescono a comunicare meglio degli uomini, noi diciamo, bisogna vedere se il nostro messaggio arriva. Quello che non dicono eè quello ch enon viene capito. Valentina – Le donne comunicano tanto: con il corpo, con le parole, con i gesti: sta agli uomini saperle capire e recepire.
 Intervista di: Elena Torre