lunedì 30 giugno 2014

Una serata per Lucio Amelio


Lucio Amelio a Villa Volpicelli
foto Bruno di Bello, 1979
Courtesy Archivio Amelio

Una serata per
Lucio Amelio

mercoledì 2.07.14
dalle ore 18.00 alle ore 20.00
Re-PUBBLICA MADRE (piano terra)

Una serata al museo MADRE di Napoli per ricordare, nel giorno in cui ricorre l’anniversario dei vent’anni dalla scomparsa, Lucio Amelio. Operando a Napoli per tre decenni, dall’apertura della Modern Art Agency nel 1965, Lucio Amelio è una delle figure che ha maggiormente influenzato la storia dell’arte contemporanea nazionale e internazionale, sostenendo costantemente la produzione e la riflessione sulle arti contemporanee, e il loro ruolo nella nostra società.

In occasione della serata verrà presentato il progetto di ricerca, espositivo ed editoriale che il Madre di Napoli dedicherà a Lucio Amelio nell’autunno 2014, nell’ambito della programmazione complessiva del museo per la prossima stagione espositiva.


Programma della serata


_Saluti

Caterina Miraglia, Assessore Istruzione e Edilizia scolastica - Promozione culturale - Musei e Biblioteche, Regione Campania
Fabrizio Vona, Soprintendente, Soprintendenza Speciale per il P.S.A.E. e per il Polo Museale della città di Napoli
Pierpaolo Forte, Presidente, Fondazione Donnaregina per le arti contemporanee, Napoli
Andrea Viliani, Direttore, Fondazione Donnaregina per le arti contemporanee, Napoli


_Interventi
Comitato Scientifico del progetto

Anna Amelio
Giuliana Amelio
Paola Santamaria
Eduardo Santamaria
Nino Longobardi
Giuseppe Morra
Angela Tecce
Michele Bonuomo
Achille Bonito Oliva

INFORMAZIONI E PRENOTAZIONI – 081 193 13 016 / www.madrenapoli.it


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domenica 29 giugno 2014

Gaetano Pesce. Il tempo della diversità


Gaetano Pesce. Il tempo della diversità

26 giugno – 5 ottobre 2014
Galleria 1 e Piazza del MAXXI
a cura di Gianni Mercurio e Domitilla Dardi

Per tutta la vita ha teorizzato la diversità, la casualità, l’abbattimento delle barriere tra discipline, la libertà dal conformismo e dalla prevedibilità, ha progettato oggetti ispirati alle persone che rispecchiano l’imprevedibilità della vita, elogiando il difetto e l’errore: èGaetano Pesce architetto, designer, artista di fama internazionale.

La diversità, la casualità,
l’abbattimento delle barriere tra discipline,
la libertà dal conformismo e dalla prevedibilità,
il difetto e l’errore

Il tema della diversità, sotteso a tutta l’esposizione, si esprime negli spazi del museo attraverso un allestimento in divenire: 40 pannellimobili con disegni, bozzetti, schizzi, modelli originali e oggetti in scala al vero, sottolineano l’aspetto ideativo e concettuale dei progetti, in un itinerario che rende il visitatore protagonista, coinvolgendolo nella scelta di sette percorsi tematici che guidano nella storia della produzione di Gaetano Pesce dagli anni Sessanta ad oggi: Non standard, Persona, Luogo, Difetto, Paesaggio, Corpo, Politica.

Dalla foresta dei pannelli semoventi, simile a un labirinto, si arriva in uno spazio di più ampio respiro in cui è protagonista una singola opera: una installazione pensata e realizzata appositamente per il museo, che ha per protagonista il Tempo.

Infine nella piazza la versione gigante della Up 5&6, la poltrona/icona a forma di donna, creata dall’artista nel 1969 per denunciare la condizione femminile.
La grande seduta, nota anche come Donna e anche Mamma, concentra in sé molti dei temi ricorrenti nella produzione dell’autore, come il legame con il corpo e l’aspetto performativo, ma anche monito alla condizione femminile nel mondo.



Info:


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Hungry Still


Una selezione di progetti dello speciale photo-cookbook che combina fotografia e cibo, con le storie di 24 artisti e le relative ricette, connesse ad aneddoti divertenti.


PLANAR apre al pubblico per il secondo appuntamento di Prism, un ciclo di eventi inaugurali da giugno a luglio 2014.

In queste occasioni, verranno presentati i membri del comitato scientifico di PLANAR

Prism è realizzato nell'ambito del programma Laboratori dal Basso ed in collaborazione con:
ARTI - agenzia regionale per la tecnologia e l'innovazione
Regione Puglia - aree politiche per lo sviluppo il lavoro e l'innovazione
Unione Europea - Fondo Sociale Europeo
LAB - laboratorio di fotografia di architettura e paesaggio SMALL

PROGRAMMA

27 giugno 2014 (ore 16-20)
Maria Teresa Salvati presenta al pubblico Slideluck, un percorso dal concept alla produzione.

A seguire Inaugurazione della mostra

Verranno presentati al pubblico una selezione dei progetti fotografici di Hungry Still.
Hungry Still è uno speciale photo-cookbook che combina fotografia e cibo in maniera da creare un’esperienza nuova e multi sensoriale. Il libro include le storie fotografiche degli artisti e le relative ricette, connesse dagli aneddoti più personali e divertenti.

I più talentuosi fotografi che hanno contribuito alla piattaforma di Slideluck London, sin dai suoi esordi dal 2007, sono stati invitati a rivisitare i propri progetti fotografici, e a fornirci una ricetta che avesse un legame con queste storie fotografiche.

I 24 artisti selezionati nel volume sono:
Aaron Schuman, Alex Webb & Rebecca Norris Webb, Alexander Aksakov, Alfonso Almendros, Alvaro Laiz, Arantxa Cedillo, Bryan Schutmaat, Catrine Val, Cristina De Middel, Fan Shi San, Ian Teh, Jeanmarc Caimi, Joanna Chudy, Laura Hynd, Peter Di Campo, Phillip Toledano, Pierfrancesco Celada, Poulomi Basu, Rafael Arocha, Sebastian Liste, Shiho Fukada, Sophie Gerrard, Suzie Blake.

Hungry Still è curato da Maria Teresa Salvati, Federica Chiocchetti & Louise Clements.

28 giugno 2014 (ore 16-20)

WORKSHOP
con Maria Teresa Salvati – Slideluck.
Per partecipare è necessario iscriversi entro il 20 giugno 2014. Sono ammessi max 15 partecipanti.
MARIA TERESA SALVATI - Direttrice di Slideluck London ed Europa, Maria Teresa ha responsabilità curatoriali e di direzione artistica della community. Curatrice e art director – insieme a Federica Chiocchetti e Louise Clements – di Hungry Still, una retrospettiva di Slideluck London, consistente in mostra e un originale libro di fotografia e cibo. I fotografi selezionati, sono stati invitati a rivedere le loro foto-storie, riflettere e fornire la ricetta che si intrecciasse con le loro storie fotografiche. Contributor per GUP Magazine.

Planar
via Altamura, 24 - Bari
Ingresso libero dalle 16.00 alle 20.00



Bari
via Altamura
HUNGRY STILL
fino  al 3 luglio 2014
orario mostra: 16-20


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Pietro Mancini. Alte tensioni. Traiettorie e geometrie dell’anima.

Pietro Mancini. Alte tensioni. Traiettorie e geometrie dell’anima.


Stampe digitali ed elementi di alluminio

Dal 4 luglio al 7 settembre la serie “Alte tensioni” dell’artista Pietro Mancini in mostra al Museo Civico di Montevarchi

In concomitanza con la mostra “Scultura & Mosaico. Da Fontana a Pietro D’Angelo. Tra XX e XXI secolo le metamorfosi della tessera nella scultura italiana” il Cassero allestisce una mini-personale di Pietro Mancini. Realizzata dal Comune di Montevarchi, Assessorato alla Cultura, curata dal direttore scientifico del Museo Civico Alfonso Panzetta e da Piero Deggiovanni, l’esposizione presenta la serie “Alte tensioni”, stampe digitali ed elementi di alluminio create da Mancini appositamente per “Il Cassero per la scultura”.
Le “Alte tensioni” sono inaspettate composizioni che divertono, sorprendono e fanno riflettere sulle icone antiche e moderne, ma anche sulle innovazioni tecnologiche, sul paesaggio e sul quotidiano.
Con questo evento, si conferma la parallela attenzione che Il Cassero ha per l’arte fotografica e per le sue declinazioni nei nuovi linguaggi creativi della contemporaneità, purché propongono immagini coerenti con la mission del Museo stesso. Dopo la mostra della scorsa estate dedicata ai lavori di light painting di Mauro Squiz Daviddi, realizzati nella Certosa di Bologna, la personale di Pietro Mancini apre uno squarcio sull’utilizzo delle nuove tecnologie digitali proponendo e rielaborando sculture dell’antichità classica, accompagnata da una breve presentazione di uno dei maggiori specialisti in materia di nuovi linguaggi espressivi.
Come spiega Piero Deggiovanni: “L’opera di Mancini descrive metaforicamente un dissidio antico: l’irresolubile aporia tra spirito e materia, tra sacro e profano, tra sapere e fede; ed ecco perché alte sono le tensioni tra inconciliabili aspirazioni di vita.”


Inaugurazione giovedì 3 luglio alle ore 21.30 presso lo statuario del Museo.
venerdì 4 luglio-domenica 7 settembre 2014
Pietro Mancini. Alte tensioni. Traiettorie e geometrie dell’anima. Stampe digitali ed elementi di alluminio
Il Cassero per la scultura italiana dell’Ottocento e del Novecento
Via Trieste, 1
Montevarchi (AR)
Orario di apertura
Giovedì e venerdì: 10-13 e 15-18
Sabato e domenica: 10-13 e 15-19
Primo giovedì del mese: 21.30-23.30
Aperto anche:
giovedì 10, 17, 24 luglio dalle 21.30 alle 23.30
sabato 19 luglio dalle 21.00 alle 24.00
Chiuso venerdì 15 agosto

Biglietto
intero: € 3,00 / ridotto: € 1,00 (under 18 anni, soci COOP, CTS, ISIC, ITIC, possessori tessera ICOM).
gratuito: over 65 anni, under 6, possessori di Edumusei Card, disabili.

Info e prenotazioni
Facebook: Cassero Per la Scultura
T. +39 055.9108274

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Rami, foglie, radici


Rami, foglie, radici
a cura di Giuseppe Pavone e Vincenzo Velati

Fotografie di Franco Altobelli, Angela Cioce, Beppe Gernone, Giuseppe Pavone, Michele Roberto, Vito Bellino, Luca De Napoli, Angelica Difronzo, Andjelija Kordic , Mimmo Maiorano, Vito Marzano, Donato Minuto, Antonio Pavone video di Nicola De Napoli  


Dal 27 giugno al 06 luglio 2014 presso il Palazzo Pontrelli 
(Palazzo Municipale) - Triggiano (Bari)

All’inaugurazione interverranno:

Vincenzo Denicolò, sindaco di Triggiano

Piero Caringella assessore ai Servizi sociali, Cultura e P.I. di Triggiano

Enzo Velati, critico e curatore

“Rami, foglie, radici” è il titolo della ottava edizione del progetto di indagine fotografica sul territorio proposto dal Centro Ricerche per la Fotografia Contemporanea.

Sede: Comune di Triggiano (Ba)
Indirizzo: Piazza Vittorio Veneto, 46 . 70019
Tel: 080-4689236 / Fax: 080-4621213
Orario mostra: Lunedi-Venerdì
9,00 - 13,00 / 18,00 - 21,00

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sabato 28 giugno 2014

Light Experience | GIULIO SPAGONE



Performance live -
Light Experience | GIULIO SPAGONE
MUSICA GIanko
BODY PAINTING Massimo Nardi
10 x 10 a cura di Amalia di Lanno
officine culturali Bitonto
FINISSAGE
Officine culturali di Bitonto (Bari)
Il tre maggio duemilatredici prendeva il via nella sala espositiva del Laboratorio Urbano Officine culturali di Bitonto il progetto culturale 10x10-dieci artisti per dieci mesi, proposto e riformulato in seconda edizione da Amalia Di Lanno nell'ambito del "Concorso di idee per la selezione e il finanziamento di eventi culturali innovativi" e inserito nel programma per le politiche giovanili 'Bollenti Spiriti' della Regione Puglia.
mediapartner: Ilsitodell'arte

giovedì 26 giugno 2014

Premiazione Biennale Rocco Dicillo


         1° Premio
All’opera: 1 S. T.   (matita su carta, lente, olf.)
Dell’artista: Jolanda  Spagno   
              
         2° Premio
all’opera: paesaggio urbano (olio su tela)
dell’artista: Daniele  Cestari
        
              3° Premio ex aequo
agli artisti:  Daniela Chionna e Antonio Giannini
per le opere: odisseo (scultura polimaterica)
       “             sotto- vetro. (olio su tela e valigie in cartone modulato)
La Giuria assegna il premio Mostra Personale nel Comune di Triggiano a Flavia D'Alessandro.
La Giuria ritiene di segnalare, con targa di merito, per linguaggio artistico i seguenti autori:
Per la sezione Pittura:  Pierluca Cetera,  Jara Marzulli,  Vincenzo Mascoli,   Pino Navedoro, Claudia Venuto.
Per la sezione Fotografia : Danilo De Mitri Teresa Romano e Marco Testini.
Per la sezione Grafica: Luigi Filograno.
Per la sezione Video: Francesco Attolini, Gianni De Serio.
       La Commissione giudicatrice ritiene inoltre di assegnare le seguenti menzioni particolari:
Si segnala, alla memoria, per alti  meriti artistici il maestro Vittorio Del Piano recentemente scomparso.
Si segnalano per meriti artistici e intensa attività espositiva e curriculare,  i maestri:  U. Biondi, V. Capone, Giulio De Mitri, Enzo  Guaricci, Beppe  La Bianca, Giovanni CarpignanoFrancesco Sannicandro e Lino Sivilli.
Si menzionano per le qualità artistiche extra penisulare i maestri: T. Masujima e M. Watkins
     A tutti i partecipanti viene rilasciato un attestato di partecipazione.
  
            A chiusura dei lavori, la Giuria esprime apprezzamenti per il buon livello artistico e contenutistico delle opere partecipanti. Ringrazia, unitamente all’Amministrazione Comunale, gli artisti Luigi Mastromauro, Arianna Spizzico, Guido Corazziari e Massimo Nardi per aver donato l’opera alla costituenda Galleria Civica Contemporanea di Triggiano.
Auspica un sempre  più crescente livello della Biennale d’arte Dicillo.


Comunicato:
BIENNALE D’ARTE CONTEMPORANEA “ROCCO DICILLO” - IX edizione
Triggiano (Ba)
 Con l’alto Patrocinio della Presidenza della Repubblica ed il Patrocinio di Regione Puglia, Provincia di Bari, Questura di Bari, Comune di Triggiano - Assessorato alla Cultura
 Mostra promossa da: Edi Media Communication & Enkomion
 Curatore Massimo Nardi
 Coordinamento : Enzo Di Gioia
 Contributi critici: Gaetano Mongelli, Carmen De Stasio, Maurizio Brunialti, Stefania Ferrante
 Catalogo: Messaggi edizioni
 Ufficio stampa: Edi Media Communication, Enkomion, Il sito dell’Arte - Referente: Amalia Di Lanno
 Fotografia & Grafica: Annarita Mastroserio, Mariangela Surico, Letizia Gatti
 Allestimento: Pino Coce
 La Biennale d’Arte Contemporanea “Rocco Dicillo”, giunta quest’anno alla nona edizione, è stata istituita per ricordare Rocco Dicillo, agente di P.S. caduto nell’attentato di Capaci del 23 maggio 1992, insieme al magistrato Giovanni Falcone, alla moglie Francesca Morvillo e agli altri agenti della scorta. Originario del comune di Triggiano, Rocco Dicillo è morto adempiendo il proprio dovere al servizio dello Stato.
 Promossa e patrocinata dal comune di Triggiano, la Biennale si fregia dell’Alto Patrocinio della Presidenza della Repubblica, del patrocinio della Regione Puglia, della Provincia di Bari, dell’Associazione Nazionale Magistrati, della Questura di Bari, dell’Associazione Libera e della Fondazione Falcone.
 La IX edizione è stata pensata a tema libero e affidata per promozione e organizzazione alla EDI Media Communication, cooperativa operante nel settore comunicazione ed eventi d’arte, al “Sitodell’arte” ed allo staff della rivista di storia, letteratura ed arte “Enkomion”, coordinato dal maestro Massimo Nardi.
 L’edizione 2014 vede la partecipazione di oltre 50 artisti, suddivisi tra maestri ed emergenti pugliesi, nazionali e internazionali, e comprende opere pittoriche, sculture, video art e installazioni allestite nella sala mostre del Comune di Triggiano e nell’androne del Palazzo Comunale.
 Si ringrazia Migheli Arte
 Vernissage della mostra martedì 17 giugno 2014 alle ore 20.00
 Cerimonia conclusiva e premiazione degli artisti mercoledì 25 giugno 2014 alle ore 20.00.
 Intervengono:
 Presidente Consiglio Regione Puglia – Dott. Onofrio Introna
 Sindaco del Comune di Triggiano - Vincenzo Denicolò
 Assessore alla Cultura del Comune di Triggiano - Piero Caringella
 Fratello dell’agente di P.S. caduto - Michele Dicillo
 Curatore artistico della mostra - Massimo Nardi
 Critico d’arte - Gaetano Mongelli
 Critico d’arte – Carmen De Stasio
 Referente dell’Ufficio Stampa - Amalia Di Lanno
 Referenti Ass. “Libera” - Gloria Vicino e Alessandro Cobianchi
 Artisti invitati:
 Jolanda Spagno, Jara Marzulli, Pierluca Cetera, Danilo De Mitri, Alessandra Lama, Gianni De serio, Vincenzo Mascoli, Antonio Giannini, Flavia D'alessandro, Marco Testini, Teresa Romano, Daniela Chionna, Claudia Venuto, Vittoria Rutigliano, Angela Ferrara, Lucia Buono, Antonio Delli carri, Loredana Cacucciolo, Pino Navedoro, Loredana Albanese, Lino Sivilli, Beppe Labianca, Enzo Guaricci, Giovanni Carpignano, Francesco Sannicandro, Vito Capone, Aldo Citelli, Luigi Filograno, Uccio Biondi, Arianna Spizzico, Gianna Maggiulli, Oronzo Liuzzi, Pietro De Scisciolo, Franco Valente, Luigi Mastromauro, Antonio Laurelli, Paolo De Santoli, Franco Altobelli, Guido Corazziari, Giulio De Mitri, Vittorio Del Piano, Angelo Cortese, Angelo Accardi, Luca Giovagnoli, Daniele Cestari, Francesco Attolini, Lucia Rotundo, Amedeo Del Giudice, Ciro Palumbo, Toyoji Masujima, Svetlana Pesetskaya e Victoria Barvenko (fluxrus group belka&strelka), Adele Plotkin, Matthew Watkins
 BIENNALE D’ARTE CONTEMPORANEA “ROCCO DICILLO”
IX edizione – Triggiano (Bari)
 17 - 25 giugno 2014
 A cura di Massimo Nardi
 Sede: Comune di Triggiano (Ba)
 Indirizzo: Piazza Vittorio Veneto, 46 . 70019
 Tel: 080-4689236 / Fax: 080-4621213
 Orario mostra: Lunedi-Venerdì
 9,00 - 13,00 / 18,00 - 21,00

Giuseppe Stampone e Solstizio.org | Saluti da Castel Romano


Saluti da Castel Romano. Il progetto si sviluppa in uno dei campi Rom piu' grandi d'Italia. Stampone e Solstizio.org hanno realizzato un'opera in uno spazio che si trova in una zona di passaggio. Concerto aperto alla cittadinanza.


COMUNICATO STAMPA

a cura di Benedetta di Loreto

Nato sotto forma di laboratorio, il progetto si sviluppa nel Campo Rom di Castel Romano – uno dei più grandi d’Italia con circa 1400 persone. Dal mese di dicembre 2013, il laboratorio è stato portato avanti da tre formatori Rosa Ciacci di qwatz, Ciro Natalizio Paduano e Fabio Pennacchia che, attraverso l’insegnamento di tecniche artistiche quali il collage, la fotografia, l’uso del gesso e il disegno, hanno costruito un esempio concreto di collaborazione sia all’interno della comunità, sia tra i ragazzi Rom e possibili interlocutori esterni.

La differenza culturale e sociale tra i Rom e il resto della società, sempre in rapida evoluzione, pone continue domande su come costruire un dialogo per la gestione delle relazioni sociali in una prospettiva comune.

I formatori hanno individuato la necessità per i ragazzi del campo di avere uno spazio di aggregazione. All’interno del campo si trova una piccola struttura chiamata “la casetta di legno”, che rappresenta uno spazio comunitario, e un link tra il campo stesso e la città, perché visibile dalla strada. La casetta è quindi stata scelta come spazio su cui interverrà Giuseppe Stampone, in collaborazione con il network Solstizio.org, che realizzerà una sua opera, un possibile schermo di dialogo tra il campo e chi ci passa di fronte.

“Saluti da Castel Romano” è il nome che l’artista ha scelto per questa iniziativa, che prosegue la serie di suoi lavori “Saluti dall’Aquila” e “Greetings from New Orleans”: cartoline realizzate sui luoghi in cui sono avvenuti disastri naturali, come appunto l’Aquila e New Orleans, per evidenziare l’enorme distanza tra le promesse di intervento, quasi mai mantenute, e la realtà. Questa volta le cartoline non sono destinate alle istituzioni ma al mondo dell’arte e della cultura: Stampone, dopo aver preso coscienza del difficile ruolo che l’arte ha nell’ambito del progetto, vuole testarne l’efficacia reale e chiama in soccorso il proprio network internazionale di artisti, critici, curatori e intellettuali, per chiedere un aiuto a trovare una soluzione concreta e non solo teorica alla progettazione dell’opera. Per tanti anni, nell’ambito della sua ricerca chiamata global education, l’artista si è occupato di formazione su tematiche sociali urgenti. Oggi ammaina una voluta e provocatoria bandiera bianca per riflettere sul ruolo dell’arte e su una possibile teoria del fallimento.

Il progetto è promosso dal Centro per la Giustizia Minorile del Lazio, in continuità con il percorso progettuale “Fuori campo”, che ormai da alcuni anni vede gli operatori del Centro di Prima Accoglienza di Roma impegnati nel seguire le minori rom residenti nel campo, sottoposte a misure penali. Lo scopo è quello di continuare il dialogo con i Rom attraverso la condivisione di presupposti culturali.

Il laboratorio è stato reso possibile anche grazie al contributo dell’arci SOLIDARIETA’ in particolare di Andrea D’Amelio e Marco Birrozzi, e al lavoro degli educatori del Centro di Prima Accoglienza di Roma coordinati da Enrico Bonvecchi, che hanno garantito con la loro presenza anche fisica – ma soprattutto con la loro opera di mediazione continua – lo svolgimento delle attività.

qwatz è un programma di residenza nato per sostenere artisti e curatori nello sviluppo della loro ricerca durante un periodo di permanenza a Roma. Grazie ad una costante attività di networking, mettiamo a disposizione le nostre risorse e le nostre competenze per fornire ai residenti un supporto scientifico, i contatti con una rete di professionisti romani, italiani e internazionali legati alle loro aree d’interesse, una serie di studio visit mirati, e degli appartamenti/studio dove vivere e lavorare. Sviluppiamo allo stesso tempo progetti di mostre, ricerche, pubblicazioni e incontri per sviluppare idee e promuoverle in un circuito di istituzioni, musei, imprese e altre associazioni. In particolare, qwatz_BIS si occupa della relazione tra arte e produzione.

Il concerto è organizzato dall’arci SOLIDARIETA’ e dal Municipio Roma IX EUR, per invitare la cittadinanza ad entrare in contatto con la cultura Rom.

Giovedì 26 giugno ore 10:30: presentazione pubblica del progetto.
ore 18:00: concerto Rom aperto alla cittadinanza

Campo Rom di Castel Romano
INDICAZIONI STRADALI: da Roma, percorrere la statale 148 Pontina in direzione Pomezia-Latina; giunti in corrispondenza dell’uscita “Castel Romano” continuare su via Pontina senza imboccare tale uscita; giunti al km 27, 500, subito dopo il caffè “Tazza d’oro”, girare a destra seguendo le indicazioni per Roma, facendo così inversione di marcia attraverso un sottovia su via Pontina. Ripercorrere quest’ultima in direzione Roma per circa 4 km finché non saranno visibili sulla destra le casette prefabbricate del campo rom, al quale si accede attraverso una breve corsia di decelerazione terminante nell’apertura del guard rail che costituisce l’ingresso al campo.




Castel Romano (RM)
via PontinaLINEA DIRETTA
GIUSEPPE STAMPONE CON SOLSTIZIO.ORG
dal 26/6/2014 al 26/6/2014

10.30-20

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amalia di Lanno

Dennis Hopper: The Lost Album



Dennis Hopper_Irving Blum and Peggy Moffitt, 1964

The Lost Album. The exhibition presents both a personal visual diary and a document of America's dynamic social and cultural life in the 1960s. The photographs move between humour and pathos, the playful and the intimate, the glamorous and the everyday. They are considered spontaneous, poetic, as well as political and sharply observant.


COMUNICATO STAMPA

Dennis Hopper: The Lost Album at the Royal Academy of Arts will present more than four hundred original photographs taken between 1961 and 1967 by Dennis Hopper, the American actor, film director and artist. The photographs were personally selected and edited by Hopper for his first major exhibition at the Fort Worth Art Center in Texas in 1970, and the vintage prints were only re- discovered after his death in 2010. This will be the first time that this body of work will be seen in the UK.

Although not formally trained as an artist, Dennis Hopper created paintings and assemblages throughout his career and during the 1960s dedicated himself to taking photographs with a Nikon F camera with a 28mm lens given to him by his future wife Brooke Hayward. According to Hopper, his interest in photography began in the late 1950s under the encouragement of James Dean, whom he had worked with on the set of Rebel without a Cause (1955) and Giant (1956). After living in New York from c.1957-1961, Hopper returned to Los Angeles where he found himself blacklisted in Hollywood and photography became Hopper’s main creative outlet. For the next six years he worked obsessively, taking an estimated 18,000 photographs.

Dennis Hopper: The Lost Album presents both a personal visual diary and a document of America’s dynamic social and cultural life in the 1960s. The photographs move between humour and pathos, the playful and the intimate, the glamorous and the everyday. They are considered spontaneous, poetic, as well as political and sharply observant. Whether Dennis Hopper was in Los Angeles, New York, London, Mexico or Peru, he was interested in a vast range of themes and subjects. The influential American curator Walter Hopps described his photographs as “small movies, still photographs made on the sets and locations of imagined films in progress.”

Hopper took iconic portraits of Paul Newman, Robert Rauschenberg, Andy Warhol, Jane Fonda and many other actors, artists, poets and musicians of his day. He photographed his family and friends and captured countercultural movements that ranged from Free Speech to Hells Angels and Hippie gatherings, taking in figures from the Beat and Peace movements such as Michael McLure and Timothy Leary. These often playful photographs were counterbalanced by images of tense and volatile events, such as the 1965 march from Selma to Montgomery at the height of the African- American Civil Rights Movement, where he accompanied Martin Luther King. About his photographs,Hopper said “I wanted to document something. I wanted to leave something that I thought would be a record of it, whether it was Martin Luther King, the hippies, or whether it was the artist.”

Both his photography and his growing contemporary art collection led Hopper to be associated with the Los Angeles art world. Hopper and his artist friends Ed Ruscha, Wallace Berman, Larry Bell and Edward Kienholz gravitated to the influential Ferus Gallery in Los Angeles. Throughout the 1960s the gallery hosted a series of exhibitions that came to define the nascent West Coast art scene, while also introducing Los Angeles audiences to the work of East coast Pop artists like Jasper Johns, Rauschenberg and Warhol. Hopper’s photographs of artists, events, happenings and performances are unique in their intimacy and range of cultural subjects and acted as an important link between the film and art worlds.

When Hopper began to work on the film Easy Rider in 1967 he stopped taking photographs, although he continued to work across the spectrum of visual arts. However, the vitality and directness of the images taken from 1961-67 and the sense of time and place that they convey during a decade when American society was undergoing extraordinary upheaval, resonated strongly with cultural production of the period. They certainly informed the visual language of Easy Rider (1969), whose emphasis on realism and a youth-oriented counterculture, signalled the arrival of the New Hollywood Cinema of the 1970s. Excerpts from the film will also be showing within the exhibition, along with The Last Movie (1970).

Hopper’s on-screen performances in films such as Apocalypse Now (1979), Out of the Blue (1980), Blue Velvet (1986) and Colors (1988), as well as his off screen life and persona, made him one of the figures most closely associated with the achievements and failures, as well as the rebellious spirit of the counterculture of the 1960s.

About the photographs
The gelatin-silver vintage prints, both portrait and landscape formats, all have similar dimensions, approx. 24.1 x 16.5 cm (9.5 x 6.5 in.). They also include twenty large-format prints measuring approx. 33 x 22.9 cm (13 x 9 in.). The photographs are mounted onto cardboard and considering they lay undiscovered for thirty years, are in very good condition.

Organisation
Dennis Hopper: The Lost Album has been organised by the Royal Academy of Arts, London in cooperation with The Dennis Hopper Art Trust. The exhibition is curated by Petra Giloy-Hirtz, independent Curator.

Publication available in the RA Shop
To coincide with the exhibition Prestel have published Dennis Hopper: The Lost Album by Petra Giloy-Hirtz (Hardback £35). With close to six hundred illustrations and contributions from Dennis Hopper and Brooke Hayward, the volume presents the most comprehensive account of Hopper’s photography from 1961-67. For further information about the book please contact Inge Kunzelmann at Prestel: ikunzelmann@prestel-uk.co.uk 020 7323 5004 www.prestel.com

Image: Dennis Hopper Paul Newman 1964. Photograph 16.64 x 25.02 cm The Hopper Art Trust. © Dennis Hopper, courtesy The Hopper Art Trust.

For further press information, please contact Alexandra Bradley at the Royal Academy of Arts
Press Office on 020 7300 5615 or press.office@royalacademy.org.uk

Royal Academy of Arts
Burlington House, Piccadilly - London W1J 0BD
10am – 6pm daily (last admission 5.30pm)
Fridays until 10pm (last admission 9.30pm)
Admission
£10 full price; concessions available; children under 12 free; Friends of the RA go free




London
Burlington House Piccadilly
020 73008000 FAX 020 73008001WEB - EMAIL - LINEA DIRETTA
DENNIS HOPPER
dal 26/6/2014 al 19/10/2014

daily 10am-6pm, fri 10am-10pm


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amalia di Lanno






Ren Hang


Ren Hang
a cura di Marco Pinna

“La fotografia dovrebbe essere una rappresentazione dell’istinto. Non è mai mia intenzione trasmettere un messaggio a qualcuno con la fotografia, tantomeno cambiare il mondo o la società attraverso essa. E’ come quando fotografi una persona che ami: scatti senza particolari artifici, ma appendi la foto al muro davanti alla tua porta. Perché quella è la foto che preferisci. Una fotografia più professionale, una foto perfetta, non potrebbe mai contenere tanto amore.

Prima e dopo aver scattato una foto mi domando sempre: mi sto divertendo? La persona che sto fotografando si sta divertendo? La mia motivazione è essere felici. Se scattassi ogni fotografia per un motivo specifico, tanto varrebbe che mi sedessi e mi rilassassi con i miei amici, bevendo una tazza di tè, guardando un film, condividendo la nostra prima esperienza, o facendo qualsiasi altra cosa”.
Bio

Ren Hang è nato a Changchun, nella procincia cinese dello Jilin, nel 1987. Vive a Pechino. Fotografo e poeta, ha pubblicato un libro di poesie e cinque libri di fotografia. Le sue opere sono state esibite in mostre personali a Parigi, Francoforte, Pechino e Shanghai e in mostre collettive in tutto il mondo.

Ha studiato marketing, ma ha scoperto che non faceva per lui, così ha cominciato a “fare le cose che gli piacevano”, che comprendevano scrivere poesie e scattare fotografie. Autodidatta, scatta con una macchina compatta a pellicola. I suoi modelli sono i suoi amici o persone che lo contattano online. A Pechino lavora in un appartamento o nei luoghi che frequenta; improvvisa, inventando gli scatti e i concetti al momento assieme ai modelli. “se io e i modelli non ci divertiamo”, ha dichiarato in un’intervista. “Il lavoro non ha alcun senso”.

In Cina le mostre di Ren Hang sono state chiuse e censurate in più occasioni; le sue stampe sono state sequestrate o vandalizzate e lui stato arrestato per oscenità a causa delle sue opere. Nel suo paese Ren Hang preferisce non essere considerato un artista ma semplicemente un fotografo; “La parola artista”, dice, “può avere una connotazione negativa qui”.
Info

ISA – Istituto Superiore Antincendi
Dal 6 al 28 giugno 2014
Inaugurazione: venerdì 6 giugno, ore 18.30 (sala conferenze)

ISA – Istituto Superiore Antincendi
Via del Commercio, 13 – 00154 Roma
info@fotoleggendo.itwww.fotoleggendo.it

Orari di visita: sabato 7 e domenica 8 giugno, dalle 10 alle 20
dal 9 al 28 giugno, dal lunedì al sabato dalle 16.30 alle 19.30
domenica chiuso
Ingresso gratuito*

*AVVISO: L’ISA è un sito del Ministero degli Interni. Per accedere è necessario presentare un documento di riconoscimento.

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amalia di Lanno

mercoledì 25 giugno 2014

COMBINATO DISPOSTO | Marisa Albanese e Roberto Marchese


COMBINATO
DISPOSTO
Marisa Albanese
Roberto Marchese

A cura di Michela Casavola

Inaugurazione 12 Luglio 2014 ore 19.00
Torre di Guevara - Ischia (Napoli)

Marisa Albanese e Roberto Marchese presentano un progetto espositivo, intitolato Combinato Disposto, Patrocinato dal Comune di Ischia e dal Museo MADRE, a cura di Michela Casavola, nel quale opere recenti e inedite, alcune site-specific, si pongono in dialettica relazione tra loro e con gli spazi della Torre di Guevara. L’incontro tra i due artisti dà vita a un “intreccio” linguistico multimediale (caratterizzato da installazioni e sculture ambientali, disegno e fotografia, tecnologie analogiche e digitali) che veicola una vera e propria simbiosi, uno scambio di visioni su tematiche e contesti affini. Da ambiti antropologici e sociali (Marchese) si passa a questioni sulla condizione dell’uomo contemporaneo, nomadismo e spostamento identitario (Albanese). Un percorso tra “nonluoghi” (per citare Marc Augè) caratterizzato da input visivi eterogenei per incontrare le tracce archeologiche e geografiche della surmodernità, accompagnati da riferimenti al superamento della condizione di mobilità, associati all’ipotesi di un nuovo habitat quotidiano, capace di ridisegnare la vicenda contemporanea e i suoi fenomeni.

Marisa Albanese crea nuove mappe con polvere di metalli nell’opera Cosa ferma le altalene?. In questa installazione un gruppo di cinque altalene in vetro spostano, mediante un magnete posto sotto la loro seduta, la polvere di ferro distribuita tra due lastre, componendo un motivo iconico momentaneo, che varia a seconda dell’oscillazione dell’altalena. La polvere si dispone secondo percorsi liberi, elettrici, sottostando alla densità del campo magnetico. L’artista non soltanto inventa mappe geografiche, con polveri metalliche o con il sale, come vedremo nell’opera inedita che realizzerà espressamente per una grande sala della Torre di Guevara, ma disegna anche in modo inventivo il viaggio e il transito. Nel ciclo Diariogrammi i disegni divengono grovigli di segni di fronte ai quali si è spinti a cercare un’immagine, a ricostruire un senso figurativo, fino a che non si coglie la vera immagine lì custodita: l’immagine di un corpo fermo che si muove, un’apparente unità organica statica che cela in realtà un flusso di energia in attesa di esplodere, di de-flagrare. È la traccia di quella diffusa potenza immanente che rimane inesplosa solo perché sepolta da una smisurata produzione di flussi immunizzanti. Traccia che testimonia il lavoro dell’artista, narrando, come fu per gli antichi viaggiatori del Grand Tour, la potenza creatrice del proprio sguardo, delle proprie mani, della propria ragione critica, fino a compiere nella sua forma più alta il nostro viaggio. In Marisa Albanese si può cogliere, attraverso la leggerezza del tratto, tutto il "peso" del nostro tempo, della vita in transito, nonché l’essere in viaggio.


L’analisi delle opere di Roberto Marchese si pone, invece, oltre la moderna condizione globalizzata con la presentazione di oggetti archeologici reinventati (oggetti in cemento ricavati da calchi di vecchi televisori e componenti strutturali di luoghi dismessi), spesso utensili-artefatti nati dal riuso di materiali trovati (sorta di doppio ready made) che aprono la riflessione su una rinnovata memoria futura, riferibile a una immaginaria civiltà postindustriale. Marchese si avventura poi in un “viaggio onirico” con il ciclo fotografico intitolato New Yort, una registrazione temporale di immagini catturate nelle aree periferiche di Napoli che, accentuando il senso quasi visionario di zone dove convivono agglomerati edilizi in cemento, fabbricati in lamiera dismessi e scorci desolanti, zone intaccate dal vuoto, rivendicano “il potere dell’immaginazione” in un paesaggio apocalittico. ​ Marchese esplora terre e "territori" alla ricerca di codici non completamente decodificati, ma che siano anelli di congiunzione di due grandi blocchi culturali, quello contadino e quello del capitalismo post-industriale, ponendo l’accento sulle contraddizioni tra luoghi urbani e quelli rurali in una logica di catalogazione e destrutturazione degli oggetti che sono appartenuti o appartengono alla collettività. Nell’epoca in cui il mondo si sperimenta, Marchese si muove nello spazio eterogeneo della modernità, “dal quale siamo chiamati fuori da noi stessi, nel quale si svolge concretamente l’erosione della nostra vita, del nostro tempo e della nostra storia” citando Foucault.
(M.C.)


A cura di
Michela Casavola
Partner
Studio Trisorio
Coordinamento tecnico
Marco Cortese
Assistente curatoriale
Pamela Diamante
Dal 12 Luglio al 21
Settembre 2014

Tutti i giorni
dalle 18.00 alle 21.00
Ingresso Gratuito


Torre di Guevara
Via Nuova Cartaromana
80070 Ischia (Napoli)

Inaugurazione
Sabato 12 Luglio 2014
ore 19.00

Ufficio Stampa
Studio Trisorio

tel/fax +39 081414306
lun - ven 10.00-13.30
/ 16.00-19.30
sab 10.00-13.30

Stefano Arcamone





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DISORDER - Mostra d'Arte contemporanea su disturbi mentali e fobie


DISORDER - Mostra d'Arte contemporanea su disturbi mentali e fobie

Di che si tratta?

Dacnomania, Licantropia clinica, Hexakosioihexekontahexafobia, sono solo alcuni dei numerosi disturbi mentali e fobie selezionati per la mostra "Disorder" che trae il suo elemento innovativo dalla selezione di patologie psichiatriche per lo più ignote che permetteranno di far luce su disturbi ed infermità raramente presi in considerazione, in grado di aprire scenari d’indagine fortemente suggestivi e proporre quesiti e riflessioni che spaziano dall’arte alla psichiatria, compenetrandole e rendendole l’una lo specchio dell’altra.
All'interno degli antichi spazi di un ex manicomio palermitano, le cui pareti sono impregnate dagli umori e dalla sofferenza dei “matti”, oltre venti artisti provenienti da tutta Italia - ognuno con un background ed una storia artistica differente - interpreteranno svariate patologie mentali: chi con ironia, chi partecipe dell'angoscia, chi sperimentando mezzi e supporti innovativi in grado di stimolare i sensi dello spettatore e di trasportarlo all'interno della malattia.
Come contraltare al trend dell’outsider art ovvero l’arte dei “matti”, “Disorder” intende indagare la psicopatologia dal punto di vista del “sano”, facendolo immergere totalmente nella malattia, contagiandolo, in un certo senso e rendendolo protagonista principale della propria opera. Durante la mostra, ogni opera sarà affiancata da una “cartella clinica”, con una relazione sulla patologia: eziologia, sintomatologia, conseguenze fisiche e psicologiche. Le opere e le cartelle confluiranno in un catalogo che avrà l'aspetto di un vecchio registro ospedaliero. Per tutta la durata della mostra saranno previste presentazioni di libri sull'argomento ed un incontro su arte e disturbi mentali tenuto da addetti al settore dell'arte e psichiatri.


Perché una campagna di crowdfunding?

Perché le spese per una mostra sono numerosissime, dalla pubblicazione del catalogo ai trasporti, inoltre le opere per quest'esposizione saranno create ah hoc, l'evento ha quindi un costo in più: un piccolo rimborso spese per gli artisti, i quali - di solito - non solo non ottengono alcun supporto per la produzione, ma spesso sono invitati ad offrire il proprio contributo economico per partecipare alle esposizioni.
Nella fattispecie i fondi raccolti con questa campagna andranno a finanziare: produzione delle opere, trasporti ed allestimenti, grafica e stampa catalogo, grafica e stampa cartoline, locandine e manifesti, ufficio stampa e comunicazione, affitti e service.


Qual è lo scopo della mostra e perché dovrei offrire il mio sostegno?

Lo scopo di ogni mostra dovrebbe essere quello di offrire spunti di riflessione e stimoli d’apprendimento. Molte esposizioni si manifestano come vetrine per artisti e curatori e non garantiscono alcun contributo artistico, culturale o educativo. “Disorder” vuole rappresentare una piccola finestra sul mondo delle patologie psichiatriche, perché entrarne in contatto può contribuire a renderle meno spaventose e più accessibili. L’arte è il mezzo didattico per eccellenza, in grado di raggiungere e suggestionare chiunque; è per questo che si è scelto di creare una mostra nella quale i primi a mettersi in gioco fossero gli artisti.


Chi sono gli artisti attualmente coinvolti?

Francesco Cuna, Alessandro Amaducci, Eleonora Manca, Giancarlo Micaglio, Gianluca Marinelli, Davide Russo, Marcello Nitti, Francesco Romanelli, Luca Beolchi, Giammaria Giannetti, Jean-Paul Charles, Luigi Cannone, Mirco Matarante, Riccardo Gavazzi, Salvatore Masciullo, Lorenzo Romano, Mina D’Elia, Hernan Chavar, Luca Musacchio, Silla Guerrini e Pierluca Cetera



Se volessi ulteriori informazioni?

Puoi contattare Cecilia,, la curatrice del progetto, per ricevere informazioni sull'evento, sull'organizzazione, sulla raccolta fondi e sulla possibilità di supportare "Disorder" come partner e/o sponsor, inoltre puoi seguire gli sviluppi del progetto tramite Facebook, cliccando qui.


Campagna di raccolta crowdfunding per la mostra d'arte contemporanea "Disorder"
www.facebook.com/disorderexpo



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