mercoledì 31 gennaio 2018

IO SONO NATURA. Espressioni artistiche sulla natura

Gianluca Balocco


Questa mostra vuole essere una riflessione sul mondo naturale filtrata dall’occhio sensibile degli artisti. Emozioni che diventano pittura e scultura, soggettività percettiva, pretesto per la denuncia verso un progresso che porta a un impoverimento costante delle risorse naturali, senza dimenticare quanto la nostra stessa esistenza sia legata all’ecosistema così estremamente complesso e delicato, troppo spesso minacciato dall'interesse di un'unica specie.
L’Arte ha funzione irrinunciabile come strumento di conoscenza del mondo e di espressione dei sentimenti individuali.
Quello che accomuna tutti gli artisti presenti è la responsabilità socio-culturale per raccontare, raffigurare, spiegare e presagire ciò che sta per succedere.
Dalle carte intagliate di Susy Manzo che richiamano gli elementi naturali in forme lievi e oniriche, alle farfalle in gesso e cera degli anni ’80 di Federica Marangoni, opera che fu utilizzata per il manifesto del WWF. Dalle rappresentazioni floreali iper-realiste a grandi campiture di Casagrande&Recalcati (Sandra e Roberto), alla fotografia di Gianluca Balocco che racconta e rivela il valore della biodiversità e della vita, fino alle sculture in acciaio inossidabile di Andrea Forges Davanzati la cui ricerca artistica si orienta verso lo studio delle forme naturali marine e del movimento ad esse connaturato.

Susy Manzo

IO SONO NATURA
Espressioni artistiche sulla natura
A cura di Susanne Capolongo e Stefano Cortina
Dal 6 febbraio al 3 marzo 2018. Inaugurazione martedì 6 febbraio , ore 18.30
Associazione Culturale Renzo Cortina. Via Mac Mahon 14 interno 7, Milano

La mostra resterà aperta negli orari: 10.00-12.30 / 16.30-19.30, chiuso domenica e lunedì mattina

Lo spazio sacro. Teresa Cervo - Massimo Pastore


PrimoPiano è lieta di presentare “Lo Spazio Sacro” di Massimo Pastore e Teresa Cervo che inaugura la rassegna “Rencontres” curata da Antonio Maiorino Marrazzo.

Gli incontri presentano sempre delle inconoscibili variabili. Ancor di più questo accade quando l’incontro è rigogliosa lotta tra permanenti individualità che, per onorare un preciso condiviso impegno, devono sconfinare l’una nel campo dell’altra e contaminarsi pur conservandosi. Le identità sono abiti, talvolta non confortevoli, da mettere addosso ed esibire, non da accantonare e tenere al sicuro.

Teresa Cervo e Massimo Pastore hanno vissuto questo vicendevole misurare e visitare l’universo dell’altro, in un creato dove non si è mai certi di distinguere una strada che porta in cima da una china discendente. Il curatore, lasciate che mi citi, in questo caso è un mero vettore; però anche un calesse ha la sua modesta rilevanza e proporre a Teresa Cervo di entrare in quello spazio sacro che era stato già, in parte, perimetrato da Massimo Pastore è stato un cimento che avrebbe potuto facilmente sdrucire i finimenti e far perdere la stabilità al mezzo. Invece siamo giunti a fine corsa con un rencontre fatto di segni che non si esauriscono nella loro evidenza – sono in molti a fermarsi a quelli senza saperli leggere – ma che vivranno percorsi segreti in coloro che ne sapranno accogliere l’immediatezza.
Lo spazio sacro è un’estensione talmente vasta che la sola idea di costruire una balaustra per delimitarlo e farne risuonare l’infinito (stupefacente paradosso che solo l’arte concede) ci appare sovrumana: ma non è questo che noi ci aspettiamo dagli artisti? Nel loro incontro, Teresa Cervo e Massimo Pastore, hanno rivelato di essere cercatori di silenzio, di spazio, di notte che è intorno al mondo, di luce che intorno al cuore. Entrambi hanno sospeso le loro installazioni: una verticalità che, come ogni retta indefinitamente prolungata, va incontro alla sfera celeste nei due punti d’acme, lo zenit e il nadir. Trentadue scale in carta, ferro, spazio vuoto, luce da percorrere, spiando la propria ombra sulle pareti diventando giganti per un attimo, sette immagini fotografiche in forma di kakemono (specifico modo giapponese di organizzare un’immagine a forma di rotolo destinato ad essere affisso verticalmente) che fanno dell’uomo portatore di quella stessa linea che va incontro alla sfera celeste, che collegano mondi solo apparentemente distanti. Tra queste due installazioni una zona che è iconostasi, a preservare lo spazio sacro e luogo dove risuona l’equilibrio relazionale dei due artisti: un’alterità, un essere altro dal profano. Se nelle opere che compongo l’impianto di Pastore pervade un processo metafisico che è fissato efficacemente in “Sintesi 39” a ricomporre l’ora prima e l’ora ultima – e qui la memoria rispolvera quel delizioso dialogo leopardiano tra il Sole e Copernico –, nella struttura di collegamento, decisamente fisico, che la Cervo realizza si individuano tutti significati che la scala possiede: di rappresentazione, di riduzione, di parametro, ma non di accesso ad un luogo definito (trascendenza dell’utopia). Nei kakemono di Pastore c’è la via immanente che indica quella della trascendenza (probabilmente della vacuità) e nella decisione dell’artista di organizzare le immagini in tale forma, ravvedo la volontà di verificare l’impermanenza visiva dell’opera stessa che, nella possibilità di essere avvolta, diviene effimera.  Lo spazio sacro è un dialogo in corso che Pastore e Cervo hanno avviato trovando un’arte per giovare agli uomini così che ne siano moltiplicate di numero e di gagliardia le sensazioni e le azioni loro.
Antonio Maiorino Marrazzo


Galleria PrimoPiano Napoli
Teresa Cervo - Massimo Pastore
LO SPAZIO SACRO
a cura di Antonio Maiorino Marrazzo

Vernissage Anteprima: 8 febbraio 2018 h.18,00 > 21,30

La mostra sarà visitabile dal 19 febbraio al 15 marzo 2018

Orari di apertura galleria: martedì – mercoledì – giovedì dalle 16,30 alle 18,30 o su appuntamento per ulteriori informazioni: PrimoPiano – 118, Via Foria 80137 Napoli – Italia

informazioni:
Tel: +39 08119560649 Mob: +39 3398666198 

lunedì 29 gennaio 2018

Giuseppe La Spada. Mare Nero


Mare nero /Fai Sondrio
Project economART di AMY D Arte Spazio MI
Opening 02 febbr. H.17.00
02_19 febbraio 2018
Sala Ligari #Palazzo dela Provincia #Sondrio

Etica ed Estetica
di Anna d’Ambrosio

Le opere di Giuseppe La Spada sono ben lontane dalla mera riproduzione dell’identico, del “riconoscibile”, incarnano lo spirito di una coscienza imbevuta di questa fraterna condivisione, una realtà all’interno della quale lo spazio liquido è concepito simultaneamente come testimone e attore. La scelta stessa di utilizzare delle plastiche come materiale di denuncia sembra indurre nell’osservatore una riflessione sul significato dell’esistenza comprensivo anche e soprattutto delle sue innumerevoli mutazioni e ricomposizioni. L’impatto visivo delle opere Giuseppe La Spada ,ammicca alle definizioni canoniche di Bello e di trascendenza del reale ,superando quell’ottica miope che le vorrebbe dei semplici strumenti per l’ampliamento del nostro spazio mentale nel rapportarci alla natura e alla ricerca di un senso. Umiltà di restare sensibili, vulnerabili, all’incontro con l’espressione artistica colta nella sua essenza più vera, incontro durante il quale ognuno di noi, grazie a questo contatto grandioso e multisfaccettato, può recuperare nel modo più naturale possibile il proprio spazio di interazione tra reale e simbolico.

Ecco l’opera d’arte tra etica ed estetica /bisogno e desiderio.

Kalòs Kài agathòs dicevano i greci. Bello e (quindi?) buono.

Le plastiche di Giuseppe La Spada sono dei-bugiardi estetici- (Iris Gavazzi). Solo un’estetica di nuovi orientamenti (materialistico-dialettica) vincola l’arte alla verità che essa descrive criticamente .Per questo è caduca. 

La soluzione della contraddizione fra il bisogno dell'arte di legarsi alla verità del mondo e il suo desiderio di sopravvivere al suo mondo esterno sta nell’ambiguità del “nuovo” artistico:  

Questa tensione si enfatizza nel gioco dialettico Zauber – Entzauberung (“incanto” - “disincanto”).

E a disincantarci arrivano i dati :
Un recente studio pubblicato sulla rivista Science stima che negli oceani di tutto il mondo galleggino complessivamente tra 5 e 13 milioni di tonnellate di plastica. Secondo gli esperti, con la popolazione mondiale ancora in forte crescita, entro il 2025 la quantità di plastica potrebbe decuplicarsi, rischiando di trasformare gli oceani in una immensa discarica. Allo stesso tempo, “in Europa produciamo circa 28 milioni di tonnellate di scarti vegetali, circa il dieci per cento di quelli globali”, ci dice Athanassia Athanassiou, responsabile dello Smart Materials Group nel Dipartimento di Nanofisica dell’IIT. Non è più sufficiente dunque, usare sacchetti riciclabili. C’è bisogno di nuovi materiali e innovative tecniche di produzione. Da qui l’idea di riutilizzare gli scarti vegetali per fare “plastica a chilometro zero e di origine controllata”.

La plastica salverà il pianeta. No, non siamo impazziti.
Il progetto economART della galleria AMY D Arte Spazio “ Mare nero” con scatti di Giuseppe La Spada e le bio-plastiche del Dipartimento Smart Materials dell’I.I.T di GE sono l’esempio di come l’Arte contemporanea, la ricerca scientifica , l’economia si confrontano con risposte articolate con un affiato sinergico e congiunto su tematiche ambientali urgenti.

INNOVAZIONE E RICERCA, elementi fondamentali nell’arte contemporanea
Nell’Arte Contemporanea l’innovazione e la ricerca sono i codici fondamentali.
L’arte contemporanea ci costringe ad interrogarci ,a non soffermarci alla percezione del bello , ma a domandarci cosa ci sia sotto un’opera e qual sia il suo vero significato .
Una trasparenza vicina ai principi della Responsabilità sociale.
Con l’irrompere sulla scena di materiali di nuova generazione , smart materials inoltre tutto il concept legato al riciclo organico e no diventa medium per l’ideazione e creazione di nuovi emblemi dell’arte , dotati di un significato innovativo : e questo ci sta a dire che nell’arte contemporanea il carattere artististico risiede non nella bellezza , nella proporzione o nell’armonia , quanto piuttosto nella novità, tentativo sperimentale reale di come i nuovi materiali possono rivoluzionare concettualmente e strutturalmente l’arte contemporanea grazie a procedimenti assolutamente autentici e personali dell’artista futuro.



Mare nero 
Il mare, ci dicono gli scienziati, è ormai una “zuppa” di microparticelle di plastica, con una media di 1,25 milioni di frammenti di plastica a chilometro quadrato nel Mediterraneo e di 335 mila nel Pacifico. D’altra parte, ogni anno, vengono prodotti circa 300 milioni di tonnellate di plastica e in cinquant’anni la produzione è aumentata di venti volte.” (Gigliola Foschi).

L’attenzione posta al lavoro di Giuseppe La Spada è duplice : da una parte si intende denunciare l’inquinamento dei fondali marini invasi dai rifiuti di plastica, dall’altra si vuole rispondere all’esigenza di porre in atto un’azione di salvaguardia, in nome di una sostenibilità ambientale auspicata soprattutto da coloro che pensano che la tecnoscienza, ben orientata, sia in grado di produrre non solo cose preziose per migliorare la qualità della vita dell’essere umano, ma anche di indirizzare l’uomo ad appagarsi della bellezza. La ricerca scientifica diventa la chiave ecosofica per rimettere in equilibrio il rapporto uomo-natura, al fine di indurre una sensibilità nuova nei confronti del nostro Pianeta e trovare soluzioni adatte a favorire una svolta verso un mondo diverso e più pulito, nel quale la bellezza della natura è ancora in grado di carpire il cuore umano e riempire gli occhi e lo spirito di stupore. Ciò che determina un vero cambiamento è la ragione/cuore, di cui parla Pascal, che è più larga e profonda della ragione scientifico-matematica, più legata al mondo della vita, delle emozioni, della persona umana.” Dobbiamo imparare a dialogare coi fiori, le erbe e le farfalle”, diceva Nietzche, ma per riuscirci bisogna imparare a diventare piccoli come loro. E’ il concetto di bellezza il motore propulsore della ricerca del fotografo Giuseppe La Spada, il quale non vuole solo fare una denuncia, ma vuole mettere a confronto la scienza con le emergenze del Pianeta affinché ci sia ancora spazio per la speranza e il cambiamento. “Bellezza e devastazione, mistero dell’acqua e artificio umano convivono infatti nelle immagini di questo autore, giustamente convinto di dover rappresentare le meraviglie del mare anche attraverso la consapevolezza delle sue sofferenze. 

In questo contesto si inserisce il lavoro del gruppo SMART MATERIALS dell’IIT di Genova guidato da Athanassia Athanassiou che ha sviluppato un metodo per la produzione di plastica a partire da scarti alimentari: bioplastica per salvare l’ambiente. Da caffè, cioccolato, prezzemolo, cannella e altro si possono produrre polimeri plastici con diverse proprietà meccaniche che, oltre a non impattare sull’ambiente grazie alla loro biodegradabilità, incorporano le proprietà degli scarti da cui sono prodotte. Ad esempio la plastica prodotta dalla cannella risulta essere anche anti-batterica sfruttando le sostanze presenti nella pianta. Inoltre ogni plastica, a seconda del prodotto di scarto di partenza, può avere caratteristiche meccaniche ( flessibilità, resistenza…) differenti per adattarsi alle diverse tipologie di prodotto. Il processo di produzione, rispetto alle bioplastiche già esistenti, è più veloce e a ridotto impatto ambientale: un materiale 100% green, che in più potrebbe consentire di risolvere il problema dello smaltimento dei rifiuti biologici; polimeri biocompatibili che rendono la materia molto malleabile, pronta per diversi usi, esattamente come i polimeri derivati oggi dal petrolio. Ma stiamo parlando di una materia completamente biodegradabile. Si tratta di un mercato potenziale enorme entro il quale molti giovani potrebbero trovare lavoro. Il prossimo passo è lo scaling up del processo, ossia il passaggio dal laboratorio alla costruzione di una filiera robusta. Si pensi che con le plastiche ricavate da scarto umido di patata si possono produrre carte per la stampa fotografica.

L’Istituto Italiano di Tecnologia di Genova sarà coinvolto nel progetto per spiegare i processi della ricerca, i risultati conseguiti e gli utilizzi molteplici di queste plastiche a KM 0, grazie alla collaborazione di Anna d’Ambrosio owner di AMY D ARTE SPAZIO (Via Lovanio ,6 Milano) e della piattaforma progettuale economART , che ha seguito la ricerca.

Le opere dell’autore e i prodotti di plastica biodegradabile ricavata dai vegetali saranno esposti nella Sala Ligari di Palazzo Muzio di Sondrio, dal 02 febbraio al 19 febbraio 2018
Opening h.17.00 del 02 febbraio 2018


pubblica: 


Kartick Chandra Pyne. Il surrealista riluttante



Mercoledì 7 febbraio alle 18 la Galleria Francesco Zanuso, in Corso di Porta Vigentina 26 a Milano, presenta "Il surrealista riluttante" la prima personale Italiana dell’artista Kartick Chandra Pyne (Calcutta 1931-2017) a cura di Caterina Corni. La mostra sarà visitabile fino al 28 febbraio.

Quale conoscenza abbiamo dell’arte contemporanea indiana? Quali sono gli artisti che hanno popolato la scena dagli anni Settanta fino a oggi? Il bengalese Kartick Chandra Pyne è senza dubbio da annoverare tra i più prestigiosi. Nato nel 1931 nei sobborghi della fervida Calcutta, frequenta l’allora rinomato College of Arts and Crafts. Scuola dove, all’inizio del Novecento, diventa direttore Abanindranath Tagore, nipote di quel Tagore che fu premio Nobel per la letteratura nel 1913.
Calcutta, la Firenze d’Oriente. Città in cui nacque il rinascimento intellettuale bengali e che diede i natali ai più importanti esponenti dell’intelligentia indiana. Centro nevralgico di quella rivoluzione dell’arte che segnò il passaggio dalla tradizione alla modernità.
Per Pyne la pittura è azione vitale, dipinge incessantemente giorno e notte nel piccolo studio ricavato all’interno della sua abitazione. Predilige l’acquerello su carta di riso, diventa un eccellente maestro in questa tecnica, perché l’unica a suo avviso in grado di rendere quella dimensione onirica che inseguirà per tutta la vita. Pyne rompe con la pittura tradizionale indiana creando un linguaggio che si pone fuori da qualsiasi schema. Non vuole essere annoverato in alcun movimento artistico, concepisce il gesto del dipingere come dimensione intimistica pura. Sebbene corteggiato da critici, galleristi e collezionisti che giungono a Calcutta da diverse parti dell’India per acquistare le sue opere, Pyne seleziona meticolosamente gli acquirenti. Non gli interessa il mercato e non vuole farne parte. Continua a dipingere in modo quasi bulimico. Eccentrici animali, paesaggi ideali, torniti corpi femminili, alberi dai cui rami pendono bocche color rosso carminio come succosi frutti pronti per essere colti. Nel 1994 viene colpito da un attacco cerebrale che gli causa la paralisi di metà volto e conseguenti disturbi neurologici agli arti. Non smette di dipingere, allarga il suo studio occupando altre stanze dell’appartamento, situato in quella zona periferica ricca di stimoli e traboccante di vita. Nel 2005 una delle sue opere su carta “Bird in a cage” è battuta da Sotheby’s New York realizzando un prezzo di aggiudicazione ben oltre la stima. Pyne è nuovamente al centro dell’attenzione. Il telefono non smette di suonare, i mercanti d’arte si presentano direttamente sotto casa sua desiderosi di comprare almeno qualche disegno. Lui li fa entrare, offre dell’ottimo chai, si intrattiene con loro. Capisce che cosa realmente li spinge verso i suoi lavori, nulla a che vedere con la passione, quella vera, per l’arte. Si congeda e torna a dipingere. Loro se ne vanno a mani vuote. Kartick Pyne è sempre stato così, un po’ sognatore e anche un po’ ribelle. Ho avuto la fortuna di conoscerlo qualche mese prima che se ne andasse. I suoi movimenti erano ridotti al minimo e non potendo più dipingere aveva fatto appendere una serie di lavori sulla parete di fronte al letto, in modo da viverli quotidianamente. Era da tempo che volevo fare una sua personale a Milano, che sarebbe poi stata la prima a livello nazionale e internazionale. Gli chiesi se era d’accordo, mi rispose così: ”Certo, ma solo se mi porti!”.
Purtroppo Kartick Chandra Pyne non potrà essere presente, ma le sue opere saranno la sua voce e il suo sguardo.


Kartick Chandra Pyne nasce a Calcutta nel 1931, frequenta il College of Arts and Crafts dove consegue il diploma. Durante la sua carriera vince numerosi premi, per citarne alcuni: nel 1966, 1969, 1973 e 1976 il Fine Arts Award indetto dall’Accademia di Belle Arti di Calcutta e per due anni consecutivi, ossia nel 1973 e 1974, il Mahakoshal Kala Parishad Prize. E’ tra i 100 artisti selezionati per la celeberrima esposizione “Hundred years of Asian Art (1861-1961)” organizzata presso il Fukuoka Art Museum in Giappone. Partecipa a diverse mostre personali e collettive in India. Le sue opere sono esposte in musei quali la National Gallery of Modern Art (NGMA) di Nuova Delhi, il Govt. of West Bengal Gallery e Birla Academy of Fine Art and Culture. E’ presente in numerose collezioni private indiane ed europee, tra cui si annovera quella dell’Unesco.
Kartick Chandra Pyne muore a Calcutta il 17 settembre 2017.


Il surrealista riluttante
opere di Kartick Chandra Pyne
a cura di Caterina Corni

7 febbraio / 28 febbraio 2018
inaugurazione mercoledì 7 dalle ore 18.00 alle ore 22.00

Galleria Francesco Zanuso
Corso di Porta Vigentina, 26 - 20122 Milano
orari:
dal lunedì al venerdì dalle ore 15.00 alle ore 19.00
info:
francesco.zanuso@gmail.com
3356379291

Stampa a 5

Stampa a 5

a cura di Simona Pandolfi

Virginia Carbonelli, Federica Casalati, Susanna Doccioli, Barbara Martini, Stefano Minzi

venerdì 2 febbraio - giovedì 28 febbraio

Inaugurazione venerdì 2 febbraio 2018 alle ore 18:00.

Venerdì 2 febbraio, alle ore 18.00, sarà inaugurata presso la galleria lalinea__artecontemporanea la mostra collettiva Stampa a 5 che raccoglie lavori calcografici, xilografici e stampe sperimentali nati dall’incontro di 5 artisti: Virginia Carbonelli, Federica Casalati, Susanna Doccioli, Barbara Martini, Stefano Minzi. Il primo incontro è avvenuto durante la giornata del Contemporaneo organizzata dall’AMACI lo scorso 14 ottobre. In quella occasione ha preso vita la squadra composta dai 5 artisti che in piena libertà di esecuzione e senza alcun tema, ha lavorato su matrici di linoleum, plexiglas, rame e fotocopie con immagini precedentemente elaborate digitalmente. Insieme ma anche distintamente hanno eseguito la stampa delle matrici elaborate, mettendo a frutto l’esperienza comune di stampatori ed incisori e dando vita così al progetto espositivo in maniera autonoma.

Galleria la__lineaartecontemporanea 
via San Martino ai Monti 46, 00184 Roma

ARTE FIERA 2018



ARTE FIERA 2018
2 – 5 febbraio 2018, Bologna

Vip e Press Preview 1 febbraio ore 12.00 – 17.00 (su invito e stampa) 
Vernissage 1 febbraio ore 17.00-21.00 (su invito e stampa)

Arte Fiera, la era d’arte moderna e contemporanea di più lunga tradizione in Italia, da 42 anni autorevole fulcro del mercato dell’arte nazionale, sarà aperta dal 2 al 5 febbraio con preview il primo febbraio.

Sono 152 le importanti gallerie chiamate a trasformare i padiglioni 25 e 26 di BolognaFiere in grande piattaforma di arte e dibattito su moderno e contemporaneo, numero volutamente ponderato nell’ottica di mantenere alta la qualità della manifestazione, a cui si aggiungono 30 espositori legati a editoria, gra ca e creatività, per un totale di 182 presenze.

Angela Vettese, al suo secondo anno di direzione artistica della manifestazione, mantiene il taglio curatoriale della era proseguendo la svolta avviata nel 2017, arricchendo al contempo la kermesse di fondamentali momenti di approfondimento dedicati sia ai singoli artisti che alla rifflessione teorica.

Con grande attenzione rivolta speci camente al panorama delle gallerie italiane, Arte Fiera 2018 mantiene il suo ruolo di era nazionale per eccellenza, puntando a ra orzare il proprio posizionamento “colto”, che si inserisce perfettamente nel tessuto cittadino di Bologna valorizzandone così la sua migliore tradizione di città “dotta”, capace di focus critici così come di momenti sperimentali. Arte Fiera diventa quindi un magnete inclusivo, che attiva realtà quali FICO, Cineteca, Teatro Comunale, i musei e le fondazioni cittadine, l’Università e moltissimi soggetti privati; tra questi Fondazione Golinelli che proporrà in era un’esperienza immersiva in 3D sui temi della mostra ‘IMPREVEDIBILE, essere pronti per il futuro senza sapere come sarà’ (in esposizione al Centro Arti e Scienze Golinelli no al 4 febbraio).

La veste grafica è a data anche quest’anno allo Studio Andrea Lancellotti, con cui si è scelto lo sguardo come tema portante: sta agli occhi del visitatore costruire il proprio itinerario di elezione, oltrepassando generi, tecniche e tendenze.

LE NOVITA’
Arte Fiera 2018 arricchisce l’architettura costruita lo scorso anno con alcune importanti novità. In programma il 2 e il 3 febbraio il convegno internazionale a cura di Angela Vettese con Clarissa Ricci, intitolato Tra mostra e era: entre chien et loup, organizzato in collaborazione con l’Università IUAV di Venezia con il patrocinio dell’Università di Bologna, sul tema della crescente ibridazione tra mostre e ere: un argomento hot, ma no a ora poco indagato forse a causa della persistente resistenza di storici, curatori, teorici a mettere in relazione arte e mercato. Gli incontri saranno a cura di Clarissa Ricci, Cristina Baldacci e Camilla Salvaneschi e vi partecipano accademici, artisti, critici, curatori, editor e altri attori dell’art system. Tra i relatori di spicco anticipiamo la presenza di Terry Smith, Bruce Altshuler e John Rajchman. La Main Section della era vedrà gli approfondimenti della nuova sezione Modernity, il cui concept si rintraccia nell’etimologia del termine: Modernity non come arte moderna, correntemente intesa come arte del primo Novecento, ma come attualità, dalla radice latina modo. All’interno di 11 stand i visitatori potranno ammirare piccole mostre personali di artisti meritevoli di uno sguardo più attento. L’intento è quello di creare un percorso tra artisti diversi per epoca, nazionalità e movimento di a erenza, accomunati dal l rouge della peculiare rilevanza che distingue il loro lavoro e dal coraggio dei galleristi che hanno deciso di presentarli.

Sono stati pertanto selezionati:
Galleria Alessandra Bonomo • Joan Jonas (USA 1936)
Galleria Maurizio Corraini• Giosetta Fioroni (Italia 1932)
Galleria De’ Foscherari • Gianni Piacentino (Italia 1945)
Galleria Umberto di Marino • Eugenio Spinoza (Venezuela 1950) Galleria Six • Terry Atkinson (Gran Bretagna, 1939)

Guastalla Centro Arte • Marino Marini (Italia 1901-1980) Galleria Guidi & Schoen • Olivo Barbieri (Italia 1954) Galleria Michela Rizzo • Martino Genchi (Italia 1982) Nuova Galleria Morone • Maria Lai (Italia 1919-2013) Prometeogallery • Regina José Galindo (Guatemala, 1974) Studio Guastalla • Emilio Isgrò (Italia 1937)

E ancora, si rafforza ulteriormente il legame con la città e la sezione POLIS quest’anno si arricchisce con nuove declinazioni. POLIS / ARTWORKS comprende installazioni in suggestivi e imprevisti spazi in città, a cura di Angela Vettese con il coordinamento di Nicolas Ballario e in collaborazione con alcune gallerie che partecipano ad Arte Fiera.

In mostra durante i giorni della era opere di:
Vito Acconci (USA, 1940-2017) • Osart, Milano Orto Botanico ed Erbario di Bologna
Andreco (Italia, 1978) • Tra c, Bergamo Palazzo Poggi
Valerio Berruti (Italia 1977) • Marcorossi, Milano, Pietrasanta (LU), Verona Palazzo D’Accursio


Alik Cavaliere (Italia 1926-98) • Niccoli, Parma Orto Botanico ed Erbario di Bologna 
Mario Cresci (Italia 1942) • MLB Maria Livia Brunelli, Ferrara Palazzo D’Accursio
Giuseppe De Mattia (Italia 1980) • Matèria, Roma Spazio Carbonesi
Sanna Kannisto (Finlandia 1974) • Metronom, Modena Spazio Carbonesi
Luigi Mainol (Italia 1948) • Paola Verrengia, Salerno Biblioteca Universitaria di Bologna
Rachele Maistrello (Italia 1986) • Metronom, Modena Spazio Carbonesi
Dennis Oppenheim (USA, 1938-2011) • Montrasio Arte / KM Ø, Milano, Monza (MB) Museo di Palazzo Poggi
Luigi Veronesi (Italia 1908-1998) • 10 A.M. ART, Milano Museo di Palazzo Poggi

POLIS / CINEMA, La comunità che viene, a cura di Mark Nash, è una rassegna di lm che si tiene sia in era che al MAMbo e che ri ette sull’identità comunista e postcomunista di una gran parte della cultura sia bolognese che italiana. Assumendo Pierpaolo Pasolini come trait d’union con l’esposizione che lo stesso Nash curò lo scorso anno presso il Museo Archeologico, si pone come un’indagine di immagini del passato che ancora hanno ripercussioni irrisolte o inconsapevoli sul presente.

POLIS / SPECIAL PROJECTS: PERFORMING THE GALLERY, progetto a cura di Chiara Vecchiarelli che esplora le potenzialità operative della performance nel contesto culturale, politico ed economico del contemporaneo. Il progetto è realizzato in collaborazione con Galerie, una galleria immateriale che tratta esclusivamente opere d’arte immateriali. Galerie sarà presente in era con la versione performativa dello stand My Body is My Booth, in cui le opere rappresentate vengono performate dai galleristi per la durata della era. Parallelamente, presenterà The Intensive Curses, una serie di workshop aperti al pubblico e tenuti da artisti scelti tra quelli rappresentati, a rendere tangibile lo stretto legame tra la produzione di sapere e di valore. Il programma The Intensive Curses avrà luogo in era e presso la Fondazione Collegio Artistico Venturoli dove è prodotto in collaborazione con Art City. Come la galleria, così il workshop si rivela un potenziale mezzo artistico.

POLIS / BBQ, coordinato da Mia D. Suppiej, progetto che connette il lavoro di artist run space e spazi no pro t sorti negli ultimi anni a Bologna e o re uno scorcio sulla scena indipendente dell’arte contemporanea in città, con un calendario di mostre, performance e opening. Si dilata con ulteriori proposte PRINTVILLE, a cura di Amedeo Martegani di a+mbookstore, la innovativa sezione dedicata alla stampa e alle opere multiple, che come lo scorso anno accoglie i visitatori all’inizio del percorso espositivo. Novità anche sul fronte digitale: Arte Fiera lancia quest’anno la sua prima App per iOS e Android, rivolta al pubblico italiano e internazionale, che permette un’esperienza di visita ancora più completa, sia per la era che per gli eventi città. E’ previsto anche un concorso rivolto agli utenti che utilizzeranno la App e caricheranno una foto scattata durante la era. Info su www.arte era.it
In ne, alcune importanti acquisizioni: la Fondazione Carisbo stanzia il “Fondo Arte Fiera”, no a 50.000 euro destinati all’acquisizione di una o più opere che andranno ad arricchire le Collezioni d’Arte e di Storia della Fondazione Cassa di Risparmio in Bologna, e la Fondazione MAST sceglierà ad Arte Fiera delle opere fotogra che sul tema industria e lavoro per la propria collezione.

LE SEZIONI
Arte Fiera 2018 non prevede linee di con ne espositivo tra moderno e contemporaneo, ad eccezione del gruppo Nueva Vista. Le sezioni e i generi si mescolano organicamente con l’intento di creare un percorso di visione e di interesse in cui le opere di ieri e di oggi dialogano armonicamente, superando linee di demarcazione divenute ormai ina dabili e anzi generando un’evoluzione critica.

MAIN SECTION + MODERNITY
La sezione principale è dedicata a gallerie di arte moderna e contemporanea. Ecco i nomi.
10 A.M. ART MILANO • ABC - ARTE GENOVA • ARTESILVA SEREGNO • ANTONIO BATTAGLIA MILANO • GIAMPIERO BIASUTTI TORINO • BIASUTTI & BIASUTTI TORINO • FLORA BIGAI PIETRASANTA • GIOVANNI BONELLI MILANO • BONIONI ARTE REGGIO EMILIA • ALESSANDRA BONOMO ROMA • BOXART VERONA • THOMAS BRAMBILLA BERGAMO • C+N CANEPANERI MILANO - GENOVA • CA’ DI FRA’ MILANO • CARDELLI & FONTANA SARZANA • ALESSANDRO CASCIARO BOLZANO • ANTONELLA CATTANI BOLZANO • CINQUANTASEI BOLOGNA • CLIVIO PARMA - MILANO • COLOSSI BRESCIA • CONTINI VENEZIA - CORTINA D’AMPEZZO • CONTINI ART UK LONDON • GALLERIA CONTINUA SAN GIMIGNANO - BEIJING - LES MOULINS - HABANA • COPETTI UDINE • MAURIZIO CORRAINI MANTOVA • CORTESI GALLERY MILANO - LONDON - LUGANO • LARA E RINO COSTA VALENZA • DE’ FOSCHERARI BOLOGNA • PAOLO MARIA DEANESI TRENTO • DELLUPI MILANO • COSTA DENIARTE ROMA • UMBERTO DI MARINO NAPOLI • DI PAOLO BOLOGNA • E3 BRESCIA • EDUARDO SECCI FIRENZE • EIDOS IMMAGINI CONTEMPORANEE ASTI • FABBRICA EOS MILANO • FEDERICA SCHIAVO GALLERY MILANO - ROMA • FERRARINARTE LEGNAGO • SANTO FICARA FIRENZE • FORNI BOLOGNA • FRANCESCA ANTONINI ROMA • GALERIE INTERNATIONAL • GALLERIA DELLO SCUDO VERONA • GALLERIA FREDIANO FARSETTI FIRENZE • GALLERIA SIX MILANO • GIRALDI LIVORNO • GRANELLI CASTIGLIONCELLO • GUASTALLA CENTRO ARTE LIVORNO • STUDIO GUASTALLA MILANO • GUIDI&SCHOEN GENOVA • IL CASTELLO MILANO • IL CHIOSTRO SARONNO • IL MAPPAMONDO MILANO • IL PONTE FIRENZE • IN ARCO TORINO • KANALIDARTE BRESCIA • L’ARIETE BOLOGNA • L’ELEFANTE TREVISO • LABS BOLOGNA • MATTEO LAMPERTICO MILANO • FEDERICO LUGER (FL GALLERY) MILANO • MAAB MILANO - PADOVA • MARCOLINI FORLI • MARCOROSSI MILANO - PIETRASANTA - TORINO - VERONA • PRIMO MARELLA MILANO • MARIGNANA VENEZIA • ANNA MARRA ROMA • MAZZOLENI LONDON - TORINO • MAZZOLI MODENA • MENHIR MILANO • MONTORO 12 ROMA - BRUXELLES • MONTRASIO ARTE / KMØ MONZA - MILANO - INNSBRUCK • NUOVA GALLERIA MORONE MILANO • NICCOLI PARMA • OFFICINE DELL’IMMAGINE MILANO • OPEN ART PRATO • OPERE SCELTE TORINO • P420 BOLOGNA • PACI CONTEMPORARY BRESCIA - PORTO CERVO • DAVIDEPALUDETTO TORINO • NICOLA PEDANA CASERTA • POGGIALI FIRENZE • POLESCHI LUCCA - PIETRASANTA • PROGETTO ARTE ELM MILANO • PROMETEOGALLERY MILANO - LUCCA • PROPOSTE D’ARTE LEGNANO • PUNTO SULL’ARTE VARESE • RAFFAELLI TRENTO • RCM PARIS • REPETTO LONDON • MICHELA RIZZO VENEZIA • ROSSOVERMIGLIOARTE PADOVA • RUBIN MILANO • RUSSO ROMA • SPAZIO TESTONI BOLOGNA • STUDIO G7 BOLOGNA • STUDIO TRISORIO NAPOLI • STUDIO VIGATO ALESSANDRIA • TEGA MILANO • TONELLI MILANO - PORTO CERVO • TORBANDENA TRIESTE • TORNABUONI ARTE FIRENZE - MILANO - FORTE DEI MARMI - PARIS - LONDON • VANNUCCI PISTOIA • ANTONIO VEROLINO MODENA • PAOLA VERRENGIA SALERNO • VISTAMARE PESCARA • VOSS DÜSSELDORF

SOLO SHOW
Selezione di mostre monogra che.
ANTIGALLERY MESTRE • ARMANDA GORI PRATO - PIETRASANTA • ARTEA MILANO • ART FORUM BOLOGNA • PIERO ATCHUGARRY PUEBLO GARZÓN • ALESSANDRO BAGNAI FOIANO DELLA CHIANA • UMBERTO BENAPPI TORINO • BRAND NEW GALLERY MILANO • MAURIZIO CALDIROLA MONZA • STUDIO D’ARTE CAMPAIOLA ROMA • CLAUDIO POLESCHI LUCCA • COSTANTINI MILANO • DEP ART MILANO • ELLEBI COSENZA • LA CITTÀ-PROJECTS VERONA • L’INCONTRO CHIARI • METROQUADRO TORINO • OSART MILANO • PROJECTB MILANO • RES PUBLICA TORINO • RIZZUTOGALLERY PALERMO • ROCCATRE TORINO • ROSSMUT ROMA • MIMMO SCOGNAMIGLIO MILANO • SILVANO LODI LUGANO • LUCA TOMMASI MILANO • TRAFFIC BERGAMO • Z20 SARA ZANIN ROMA

NUEVA VISTA
A cura di Simone Frangi. Sezione dedicata a gallerie che intendono presentare artisti emergenti, non necessariamente giovani, meritevoli di un’attenzione critica.

GALLERY ON THE MOVE TIRANA • MLZ ART DEP TRIESTE • NAM PROJECT MILANO • NCONTEMPORARY MILANO – LONDON 29 ARTS IN PROGRESS MILANO • VALERIA BELLA MILANO • CONTRASTO MILANO • DAMIANI BOLOGNA • GALLERIA 13 REGGIO EMILIA • MATÈRIA ROMA • METRONOM MODENA • MLB MARIA LIVIA BRUNELLI FERRARA - PORTO CERVO • ROMBERG LATINA • SPAZIO NUOVO ROMA • VISIONQUEST 4ROSSO GENOVA • XXS APERTO AL CONTEMPORANEO PALERMO

I PREMI
PREMIO EUROMOBIL
La dodicesima edizione del Premio Gruppo Euromobil Under 30 è rivolta ad artisti italiani e stranieri in mostra ad Arte Fiera. Il Premio sarà assegnato da una quali cata giuria di critici ed esperti del settore il 3 febbraio, il vincitore sarà invitato a interagire con le collezioni di Gruppo Euromobil, main sponsor di Arte Fiera. La Giuria dell’edizione 2018 è composta da Gaspare, Antonio, Fiorenzo e Giancarlo Lucchetta, titolari di Gruppo Euromobil e collezionisti d’arte; Angela Vettese, direttore di Arte Fiera; Beatrice Buscaroli, critico d’arte; da Aldo Colonetti direttore scienti co IED e dal designer Cleto Munari.

PREMIO ANGAMC
Il Premio ANGAMC alla carriera, giunto alla sua seconda edizione, è un riconoscimento alla storia e all’attività di un gallerista a liato ad ANGAMC che, nel corso della sua carriera, abbia dimostrato un particolare impegno nel ruolo, ottenendo riscontri dal punto di vista artistico, umano e commerciale. Per il 2018, il premio sarà assegnato al gallerista milanese Giorgio Marconi. A consegnare il premio il prossimo 3 febbraio sarà Mauro Stefanini, presidente ANGAMC – Associazione Nazionale Gallerie d’Arte Moderna e Contemporanea, alla presenza di Angela Vettese, direttore artistico di Arte Fiera, Marco Momoli, Exhibition Director di Arte Fiera e Bruno Corà, Presidente della Fondazione Burri.

PREMIO #ContemporaryYoung
Il Premio #ContemporaryYoung è stato lanciato dai Giovani Industriali bolognesi per la prima volta in occasione di Arte Fiera 2015. L’iniziativa è aperta a tutti gli artisti under 40 presenti ad Arte Fiera, la cui opera sia riconducibile all’idea del fare e del costruire.
L’opera del vincitore entrerà a far parte della collezione dei Giovani Imprenditori di Con ndustria Emilia, Area Centro. L’obiettivo è quello di creare un fondo artistico dell’Associazione, dedicato ai giovani artisti, concepito e inteso a crescere con Arte Fiera.

PREMIO CENTRO PORSCHE BOLOGNA
Centro Porsche Bologna promuove un Premio per Arte Fiera 2018 a supporto dell’arte contemporanea e dei valori che sostiene unendo tradizione e innovazione tecnologica in prodotti di eccellenza. Il Premio, rivolto a tutti gli artisti partecipanti ad Arte Fiera 2018, congiunge, nell’arte come nella meccanica, l’idea dell’eccellenza nel fare e della forma che nasce da un’esigenza interna della funzione. Il Premio consiste nella realizzazione di una mostra personale dell’artista vincitore presso Centro Porsche Bologna. Il vincitore verrà annunciato domenica 4 febbraio 2018 alle ore 13.00 presso la Champagnerie.


PREMIO ROTARY
Settima edizione consecutiva per il Premio Rotary Bologna Valle del Samoggia all’installazione più creativa presentata ad Arte Fiera 2018. Rimangono immutati gli scopi del premio nel di ondere la passione dell’arte contemporanea fra i giovani e diventano sempre più strette le sinergie con il Distretto Rotary International 2072 Emilia Romagna e San Marino, con i giovani del Rotaract Bologna e con la Libera Accademia di Studi Caravaggeschi “Francesco Maria Cardinal del Monte”. La premiazione si svolgerà durante Arte Fiera sabato 3 Febbraio alle ore 18.00 in sala Notturno al Centro Servizi, con i premi alla galleria e all’artista e il premio speciale Andrea Sapone.

PREMIO CONSULTINVEST
Consultinvest promuove un riconoscimento all’arte contemporanea selezionando l’opera d’arte di un artista emergente o di recente riscoperta come primo lavoro della sua futura collezione. Il Premio si basa sulla consapevolezza che l’arte è il primo e più di uso linguaggio globale e che il mercato dell’arte è un vero e proprio mercato, che oggi vive di un sistema collegato di collezioni pubbliche, collezioni private, aste e l’azione di gruppi organizzati e fondi di investimento. Il Premio consiste nell’acquisto dell’opera d’arte vincitrice per un valore massimo di €10.000. Tra i giurati del Premio Consultinvest: Enrico Vaccari, Fund Manager Consultinvest SGR; Angela Vettese, direttore artistico di Arte Fiera; Sonia Raule, collezionista; Cecilia Matteucci, collezionista. Il vincitore del Premio verrà annunciato sabato 3 febbraio alle ore 13.00 presso la Champagnerie.

ART CITY Bologna
Dal 2 al 4 febbraio 2018 torna ART CITY Bologna, il programma istituzionale di eventi e iniziative speciali promosso dal Comune di Bologna in collaborazione con BolognaFiere in occasione di Arte Fiera, con il coordinamento dell’Area Arte Moderna e Contemporanea dell’Istituzione Bologna Musei. Per la sua sesta edizione, ART CITY Bologna ride nisce il proprio format con la nuova direzione artistica a data a Lorenzo Balbi, proponendo un programma articolato in un progetto speciale e dieci eventi - tra mostre, installazioni e performance - che esplorano le migliori manifestazioni artistiche e le contaminazioni tra i linguaggi del contemporaneo. Tutti gli eventi selezionati sono accomunati da alcuni elementi chiave: progetti curatoriali e monogra ci, ideati speci camente per un determinato luogo. ART CITY Bologna si conferma, dunque, come un progetto pensato dalla città per la città.
Sabato 3 febbraio ART CITY White Night invade la città con centinaia di iniziative per una notte bianca dedicata all’arte, unica in Italia. Il programma completo è disponibile su www. artcity.bologna.it e www.arte era.it.

SPONSOR E PARTNER
Main Sponsor dell’edizione 2018 di Arte Fiera è il Gruppo Euromobil con le associate Euromobil Cucine, Zalf e Desirée. Partner è Angamc – Associazione Nazionale Gallerie d’Arte Moderna e Contemporanea. Media partner: Artprice.com, Selections. O cial car: Porsche, Centro Porsche Bologna. Vip Lounge concept by MSTUDIO extraordinary events - technical sponsor: Adrenalina We are Di erenti, Domingo, Filicori Zecchini, Latifolia Group, Leucos, Mood Style Water

DIGITAL KIT ARTEFIERA 2018
Website: www.arte era.it - PHOTO GALLERY/VIDEO GALLERY 
Facebook.com/arte era Twitter.com/arte era Instagram/arte era_bologna YouTube/http://bit.ly/11qM4ni 
Hashtag ufficiale di manifestazione: #artefiera

CONTATTI
Ufficio stampa Lightbox
Elena Pardini, +39 348 3399463 - elena@lightboxgroup.net 
Teresa Sartore, +39 041 2411265 - teresa@lightboxgroup.net

Ufficio stampa BolognaFiere SpA
Gregory Picco, +39 051 282862 - gregory.picco@bolognafiere.it

Affari Generali, Comunicazione e Rapporti Istituzionali BolognaFiere SpA 
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domenica 28 gennaio 2018

Mauro Maugliani. Étoiles filantes




Il Mattatoio (Ex Macro Testaccio) inaugura la mostra Étoiles filantes di Mauro Maugliani, organizzata dalla Comunità Ebraica di Roma – Assessorato alla Cultura e ASCER in collaborazione con l'Assessorato alla Crescita culturale di Roma Capitale e Azienda Speciale Palaexpo, con il patrocinio dell'Ambasciata di Francia in Italia, della Métropole Nice Côte d'Azur, Union des Communautes Juives Côte d'Azur - Corse e Yad Vashem Nice Côte d'Azur.
Il progetto espositivo prosegue un lavoro iniziato nel 2017 con l’apertura dell’omonima mostra al Musée Masséna di Nizza. La tappa romana prevede l'aggiunta di venti nuove opere ritraenti volti e figure di bambini deportati da Roma e dall’Italia nei campi di sterminio nazisti, o che subirono il trauma di vivere quel tragico momento storico. Per la realizzazione di questi lavori ex novo, l’artista si è documentato attraverso le immagini e le foto dell'epoca fornite dall’Archivio Storico della Comunità Ebraica di Roma, dalla Fondazione Museo della Shoah e dal CDEC.

La mostra si presenta come una grande installazione in cui dallo spazio buio emergono i ritratti dei bambini. Il percorso si snoda tra piccoli e grandi raffigurazioni, realizzati su tavola carbonizzata. I ritratti, tanto puntuali da sembrare fotografie, sono ridotti al bianco e nero. Non sono consentite distrazioni, così da sollecitare in chi guarda domande dirette, appuntite come lo strumento di cui si serve l’artista per incidere la tavola, facendo emergere il volto ed evocandone la sua storia. Così questi ritratti affiorano metaforicamente dalla materia graffiata e consunta dalle mani dell’artista, restituendo volto e voce ai bambini. Come spiega Maugliani: “Questa mostra vuole essere una preghiera per tutti i bambini vittime della Shoah restituendone il ricordo attraverso i loro ritratti”.

Étoiles filantes fa parte di MEMORIA genera FUTURO, programma di appuntamenti coordinato da Roma Capitale in occasione del Giorno della Memoria 2018.

Mauro Maugliani Tivoli nel 1967, vive e lavora a Nizza. Dal 2000 l'artista è attivo sulla scena contemporanea, tra i progetti espositivi personali si segnalano nel 2011 la mostra intitolata “Face Off” presso la galleria Romberg di Latina e nel 2009 la mostra “Reale per Eccellenza” alla galleria Spazio Officina. Tra i progetti collettivi: “Atollo”, Palazzo Collicola Arti Visive Spoleto; “Trialogo” galleria L'Opera di Roma; “Look At Me”, Pinacoteca Comunale di Gaeta. Nel 2014 la Fondazione Michetti, in occasione del LXV premio, ha acquisito, nell'omonimo museo, l'opera dell'artista intitolata “Eclissi”. Nel2015 si registra la sua presenza all'interno del progetto collettivo “Close Up” a Palazzo Collicola e la personale “Versus” alla Galerie Suppan Contemporary di Vienna. Nello stesso anno la mostra la Galerie Municipale Les Bains Duches di Antibes, ospita “Ordinary People”. Nel 2017 la personale Etoiles Filantes al Muséé Masséna di Nizza e al Centre Universitarie Mediterranee la mostra “Polvere di Stelle” promossa dal Consolato Italiano a Nizza.


ATTIVITA’ MEMORIA GENERA FUTURO 2018

Mauro Maugliani. Étoiles filantes

Inaugurazione mostra: martedì 30 gennaio 2018, ore 17.30
Apertura al pubblico: 31 gennaio – 18 marzo 2018


Mattatoio
(Ex Macro Testaccio) – Padiglione 9B 
Piazza Orazio Giustiniani, 4 – Roma 
 
Ufficio Stampa CER

Centro di Cultura Ebraica


Orario
Dal martedì alla domenica dalle 14.00 alle 20.00
Lunedì chiuso
L’ingresso è consentito fino a 30 minuti prima della chiusura

Biglietti
-Intero € 6,00
-Ridotto € 5,00

Per i cittadini residenti nel territorio di Roma Capitale
-Intero € 5,00
-Ridotto € 4,00
Il biglietto è valido per tutte le mostre in corso al Padiglione A e Padiglione B
Info 06 399 67 500