mercoledì 31 ottobre 2012

Salone dell'arte e del restauro di Firenze







Salone Internazionale per la Tutela, la Conservazione, il Restauro e la Valorizzazione dei Beni Culturali e Ambientali. 
 
Firenze Edizione 2012

Dall'8 al 10 novembre 2012 presso la Fortezza da Basso di Firenze, si terrà la terza edizione del Salone, una manifestazione di respiro internazionale che, ancora una volta, si preannuncia come un evento culturale di rilevante significato per il mercato dei Beni Culturali e la salvaguardia del patrimonio del nostro Paese e non solo.

After the great success .
..of the first edition of the Florence Art and Restoration Fair, we are pleased to inform you that the third edition will take place from the 8th-10th November 2012 at the Stazione Leopolda, Florence. This year the international vocation of the Fair is growing and, once again, the event promises to maintain an extremely high cultural and scientific level which reflects current research and trends in the world of cultural heritage. 
 
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Amalia Di Lanno

Festival del Cinema dei diritti umani






Due settimane di proiezioni accompagnate da incontri, dibattiti, reading, mostre e performance sui diritti universali organizzate in cinema, sale non convenzionali, biblioteche, università e scuole pubbliche. Tra i numerosi ospiti, testimoni di diritti negati provenienti dai quattro angoli del mondo, autorevoli giornalisti e sociologi. Arrivano a Napoli importanti documenti sull’emigrazione a cura della Cineteca di Bologna. Ritorna la presentazione dell’Atlante dei Conflitti. In più, una Finestra su Buenos Aires per raccontare la situazione dei diritti vista dall’altra parte del mondo. Tra gli ospiti, il gruppo degli A ’67 con lo spettacolo “Scampia Trip”. Antiche dimore, storiche sale cinematografiche, scuole pubbliche, aule universitarie e piccole sale di incontro disseminate nel centro storico del capoluogo campano e nei comuni dell’hinterland, cattureranno i colori e i suoni del mondo, in una kermesse di straordinaria complessità che alternerà storie di casa nostra a immagini e testimonianze di lontane comunità. Incontri con le scuole per proporre metodi alternativi di educazione, dibattiti con registi, esperti e testimoni nelle serate. Fil rouge i due concorsi cinematografici, uno dedicato a cineasti che hanno saputo dipingere gli aspetti dei diritti umani violati e l’altro all’identità del territorio raccontata dagli studenti delle scuole di ogni ordine e grado della Regione.

Il Festival che, sin dal 2010, fa parte dello Human Rights Film Network, la rete che unisce oltre 30 festival di Cinema e Diritti Umani di altrettante capitali culturali del pianeta, aprirà da martedì 6 a giovedì 8 novembre alle ore 20,00 una Finestra su Buenos Aires (le prime due sere all’Aula delle Mura Greche di Palazzo Corigliano, sede dell’Università “L’Orientale” e l’ultimo incontro al Cinema Academy Astra) a cura dell’Instituto Multimedia DerHumAlC, dove saranno proiettate alcune pellicole di cinema documentario provenienti dalla capitale Argentina, assecondando l’iniziativa già compiuta nel corso delle ultime edizioni del Festival DerHumAlC de Buenos Aires e dedicata alle produzioni napoletane.
Ad accogliere l’apertura della rassegna, lunedì 5 novembre, sarà l’Aula Magna dell’Università “Suor Orsola Benincasa” dove, in un incontro a cura di “Cinema e Diritti”e “Amnesty International”, si discuterà sul tema della Tortura: Testimonianze intorno al reato inesistente e la proiezione del film “Fedele nei secoli”. In serata, poi, al Cinema Teatro Pierrot di Ponticelli gli A ’67 presenteranno lo spettacolo “Scampia Trip”.
Martedì 6 l’appuntamento è all’Università “L’Orientale” con una discussione sul Land Grabbing in Africa, a cura delle Associazioni “Rua Campesina” e “Terra Nuova” e del quotidiano “Terra”, mentre al pomeriggio a Portici si proietterà il film “La-Bas. Educazione Criminale”.
Grande attenzione sarà dedicata nella giornata di mercoledì 7 all’Argentina: la nuova frontiera dei Diritti Umani, realizzata con l’ausilio dell’Ambasciata d’Argentina in Italia e con interventi a cura di “Cinema e Diritti”, “Articolo 21″ e “Peperonitto Film”. Alle ore 14,30 poi la proiezione del film “Verdades Verdaderas” porterà per la prima volta in Italia il racconto della vita di Estela Carlotto, simbolo delle “Madres de Plaza de Mayo” che ha speso la sua vita per ritrovare il figlio desaparecido.
Giovedì 8 si ritorna all’Università “L’Orientale”, presso il Palazzo del Mediterraneo, per un appuntamento sul tema “Mauritania: la schiavitù degli anni Tremila” con IRA Mauritania, Operatori di Pace Campania, Haima e Donne in Nero.
Venerdì 9 a “InCampus”, in un incontro realizzato in collaborazione con “federicotv”, il filmmaker spagnolo Beltran Stingo presenterà “La Spagna non è un paese per giovani“, un serial sul disagio dei ragazzi spagnoli che scelgono come alternativa alle città la fuga verso i Pirenei. In serata, presso la Basilica di San Giovanni Maggiore, i rappresentanti dei Festival italiani, polacchi, tedeschi e argentini aderenti allo Human Rights Film Network discuteranno delle “Prospettive internazionali del Cinema dei Diritti Umani”.
Sabato 10, a partire dalle ore 16,00 presso la “Città della Scienza” di Bagnoli Emanuele Giordana, Padre Giulio Albanese e gli operatori napoletani di cooperazione internazionale si incontreranno in un appuntamento dal titolo “Cooperanti“. In chiusura, “Medici Senza Frontiere” presenterà e proietterà il film “Access to the danger zone“.

La seconda settimana di eventi sarà aperta, lunedì 12 novembre, presso la sede di Bagnolifutura con un incontro sulla “Identità del territorio” realizzato dall’Istituto d’Istruzione Secondaria Superiore “Nitti”, dall’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia dell’Osservatorio Vesuviano e dall’Istituto di Storia della Resistenza e al quale parteciperanno gli studenti e i docenti delle classi partecipanti al Concorso Scuola. La serata, presso la Basilica di San Giovanni Maggiore, sarà invece dedicata al Cinema dell’emigrazione, con una proiezione di 4 documenti audiovisivi della Cineteca di Bologna che raccontano senza veli né retorica le “Emigrazioni italiane di ieri e di oggi”. L’incontro sarà accompagnato da una discussione a cura di Filef – Federazione Italiana Lavoratori Emigranti e Famiglie e concluso dal concerto dei Daltrocanto.
Martedì 13 l’appuntamento è al cinema dell’Institute Grenoble con la proiezione di 3 cortometraggi animati di Emanuele Luzzati raccolti sotto il titolo “Le nuove favole“, preludio a uno stage condotto dalle Associazioni “École Cinema” e “Cinema 93″.
Mercoledì 14 ad accogliere il Festival sarà l’Istituto di Istruzione Secondaria Superiore “Gentileschi” con la proiezione di “Scialla” e un atelier sulla costruzione del linguaggio filmico condotto dall’Associazione “École Cinema” e dal Liceo “Sugèr” di Parigi per raccontare come sia possibile fare educazione non formale attraverso gli strumenti della multimedialità.
Giovedì 15 al Convitto Nazionale “Vittorio Emanuele” si presenterà poi in un incontro con la “Tavola della Pace” la quarta edizione dell’Atlante dei Conflitti, una fotografia della situazione bellica mondiale a cura dell’Associazione “46° Parallelo”, tra storie note e scenari volutamente dimenticati dalla cronaca di casa nostra.
Da martedì 13 a giovedì 15 novembre presso il Cinema “Academy Astra” sarà possibile visionare, a partire dalle ore 18,00 i film del Concorso Cinematografico.
Venerdì 16 l’appuntamento con le scuole è all’Istituto di Istruzione Secondaria Superiore “Alfonso Casanova” con un incontro sul tema della Sovranità alimentare in collaborazione con l’Associazione “Slow Food Campania”. In serata, all’ex Asilo Filangieri “La Balena”, Cultural Video Foundation, Less Onlus e Cooperativa “Altri Orizzonti” proporranno “Castelvolturno: Sur-reality Show” con momenti di riflessione e proiezioni che saranno conclusi da una sfilata di moda che porterà alla ribalta il tema delle donne emerse dalla schiavitù della prostituzione.
Consulta il sito
Informazioni:
Tel: 329 4393933/327 3652514


Fonte:


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Amalia Di Lanno

 



Photissima Art FAir_Fiera dedicata all’arte fotografica





Dall’8 all’11 novembre 2012 negli spazi dell’Ex Manifattura Tabacchi di Torino si parla di fotografia nelle sue molteplici forme: dal fotoreportage alla fotografia storica, dalla street photography alla fotografia artistica contemporanea. Ideata e organizzata dalla Fondazione Artevision, scuola di fotografia e istituzione che promuove e mette a confronto artisti italiani e internazionali che si esprimono con questo medium, Photissima Art Fair ha l’obiettivo di diventare punto di riferimento internazionale nel panorama dell’arte fotografica, appuntamento irrinunciabile per tutte le organizzazioni che hanno come fulcro la fotografia. Sono ammessi alla manifestazione: gallerie, collettivi di artisti associati, artists run-spaces, enti no-profit, associazioni, fondazioni, premi d’arte, residenze d’arte, scuole e accademie d’arte che presentino un programma dedicato all’arte fotografica, case editrici.

Incontri e workshop
Photissima Art Fair sarà accompagnata da una serie di incontri con grandi fotografi ed esperti dell’immagine, workshop e momenti dedicati ai più giovani, con annesse sessioni di lettura portfolii.
Photissima Festival
Accanto alla manifestazione fieristica troverà spazio un festival della fotografia che rimarrà aperto per tutto il mese di novembre presso l’Ex Manifattura Tabacchi e per le strade della città.
Tema del festival, per questa prima edizione, è la cultura street: mostre personali e collettive indagheranno l’immagine fotografica dal punto di vista dei magazine indipendenti e della street culture, contribuendo ad ampliare il dibattito sulla fotografia come arte e sui suoi generi.
Consulta il sito
Informazioni:
Sede Torino, Ex Manifattura Tabacchi
Corso Regio Parco, 142
Ingresso Intero € 5
Ridotto € 3 (la riduzione sarà accordata a tutti coloro che saranno disponibili a rilasciare i propri recapiti)
Orari 08 – 09 – 10 novembre, h. 15.00 – 24.00
11 novembre, h. 10.00 – 21.00
Tel: 011 8115112/393 0318852 /340 7373994
Fax: 011 8391460

Fonte: www.tafter.it

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Amalia Di Lanno

FRANCESCO JODICE

Francesco Jodice – Death Valley – 2002


FRANCESCO JODICE
09.09.2012 – 30.11.2012
a cura di Angela Madesani
inaugurazione sabato 8 settembre, ore 18:30
L’8 settembre 2012 la Galleria Michela Rizzo di Venezia ospita, per la prima volta, una mostra di Francesco Jodice (Napoli 1967) a cura di Angela Madesani. La sua ricerca investiga le mutazioni nei paesaggi sociali contemporanei comparando fenomeni simili in diverse parti del mondo attraverso l’utilizzo di fotografie, film, mappe, testi ed installazioni.
Jodice, il cui lavoro recente si focalizza su temi geopolitici compiendo disamine dei più recenti “clash of civilizations”, ha partecipato a Documenta Kassel, alla Biennale di Venezia, alla Bienal de São Paulo, alla ICP Triennial of Photography and Video New York. I suoi lavori sono stati esposti alla Tate Modern di Londra, al Reina Sofia di Madrid, al Museo d’Arte Contemporanea del Castello di Rivoli, alla Maison Européenne de la Photographie, al MAMbo di Bologna, è stato recentemente protagonista di un’importante mostra personale al Museo del Prado di Madrid, la prima dedicata a un artista italiano contemporaneo.
Sono in mostra a Venezia fotografie da What We Want, un progetto iniziato nel 1995, ancora in corso. Si tratta di un osservatorio composto di fotografie e testi sulla modificazione del paesaggio visto come la proiezione dei desideri della gente. I testi di geopolitica verranno riportati sui muri della galleria da un gruppo di ragazzi della Family Card della Collezione Peggy Guggenheim.

L’archivio del progetto comprende lavori realizzati in circa 150 metropoli nei 5 continenti a partire dal 1995. Jodice scrive: “Oggi possiamo identificare una nuova comunità di pionieri abituati a pensare alla città come un luogo slegato dalla sua stessa storia, modificabile e disposto ad ospitare l’importazione di modelli e suggestioni da culture diverse. Queste condizioni hanno sviluppato la nostra sensibilità a proiettare nell’ambiente la nostra volontà, dando vita a un paesaggio come proiezione dei nostri stessi desideri.”
Accompagnato da una quadreria composta da frames di immagini del video, viene presentato il video The Morocco Affair. Il progetto è stato realizzato nella periferia di Oujda, una città, posta trenta chilometri all’interno della costa marocchina africana sul Mediterraneo, ai confini con l’Algeria. Il film, che raccoglie ottantadue piccoli film di case marocchine è stato girato nelle notti comprese tra il 17 ed il 23 marzo 2004 con riprese ad infrarossi, una settimana dopo i ben noti attentati nelle stazioni ferroviarie di Madrid. Le abitazioni, tutte seconde case, costruite dai proprietari con i proventi del lavoro svolto nei diversi paesi europei di emigrazione, appartengono prevalentemente ad MRE (Marocains Résidants à l’Etranger) provenienti in gran parte da Belgio, Germania, Olanda, Francia e Spagna.
Nella parete principale della galleria vengono proiettati i tre film, appartenenti al progetto Citytellers. La serie di film costituisce un vero e proprio laboratorio sul futuro delle città. Citytellers è di fatto un sensore in movimento nei paesaggi della mutazione geopolitica. Il progetto ad ora si compone di 3 opere/film: Sao Paulo_Citytellers (2006), Aral_Citytellers, Dubai_Citytellers (2010) legati ciascuno ad altrettanti temi: i fenomeni di autorganizzazione in una città-regione da 18 milioni di abitanti quale quella Paulista; la sopravvivenza della specie in condizioni da post-umanesimo nelle regioni Kazake ed Uzbeke della steppa mongola che una volta ospitavano il quarto mare interno del pianeta, il Lago di Aral; la strategia per la costruzione di nuove forme di schiavismo nella città-stato della quale il sociologo Nicholas McGeehan dice: “Don’t think of Dubai as a city, think of Dubai as a corporation”.
In occasione della mostra in galleria sarà presente anche il recente volume di Francesco Jodice What we want (Dalai Editore 2011), a cura di Angela Madesani.


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GalleriaMichelaRizzo
Palazzo Palumbo Fossati
Fondamenta della Malvasia Vecchia
San Marco 2597
30124 Venezia
www.galleriamichelarizzo.net
info@galleriamichelarizzo.net
mar-sab/Tue-Sat 10.00-13.00/15.00-18.00
tel +39 041 2413006       +39 335 1643181 

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Amalia Di Lanno

martedì 30 ottobre 2012

CHROMALUX_Giulio Spagone





CHROMALUX
di Giulio Spagone
a cura di Sabrina Delliturri




‘L'origine del sentimento profondo dell'infelicità, ossia lo sviluppo di quella che si chiama sensibilità, ordinariamente procede dalla mancanza o perdita delle grandi e vive illusioni.’
Giacomo Leopardi
Con il percorso Cromalux l’artista scava e scuote le emozioni degli interlocutori delle sue opere, soprattutto di coloro che si prestano ad osservare i lavori con la giusta e vorace “fame”. È molto riduttivo parlare di fotografia, un’analisi dettagliata e attenta vedrebbe nelle opere di Giulio Spagone delle vere sculture di luce, composizioni ottiche che denaturalizzano il soggetto originale creandone uno nuovo e diverso – questo divario permette una lettura a doppio taglio: Fichte interpreterebbe questa come una retorica dottrinale innovativa, il soggetto in sé arricchito e completato dal soggetto fuori di sé.
Ogni opera segna un passaggio fondamentale nella crescita di tipo emozionale dell’artista, prescindendo dalla soggettiva individualità dello stesso, è una romantica tensione verso l’indefinito di cui Giulio Spagone non è interprete ma spettatore; dunque si posso rintracciare emozioni sensitive sospese tra l’intimo stato d’animo del soggetto composto e le differenti e caratterizzanti soluzioni interpretative finali (ambigue anche per via dell’ambivalenza delle intitolazioni delle opere).
La figura immortalata è tutta invasa dal predominio dello sdoppiamento della personalità, dettato dalla scissione tra immagine e sensazione, razionalità e istinto, scrutati tra le vertigini di un’idea raccontata con qualcosa di assolutamente visibile ma sorprendentemente non tangibile. È una diatriba sensoriale, combattuta tra leopardiani infiniti, che se pur solo figli dell’immaginazione, restano mari nei quali è dolce naufragar.
Giulio Spagone compone un concreto dialogo tra il messaggio e lo spettatore, indirizzandogli, senza alcuna prepotente invadenza, la strada da percorrere rimanendo immobili nello stesso punto. Ciò abbatte le barriere di distanza interpretativa: la luce e i colori ben si prestano a questo preciso e meticoloso lavoro, divengono strumento di legame quanto mai coerente con un discorso emotivo.
Il paradossale punto di forza è la perdita di equilibrio, un instabile vortice calato in una dialettica costante tra pratica “sensibile” e “senso”.
Sabrina Delliturri

La mostra sarà visitabile fino al 21 novembre 2012

Dal lunedì al sabato: 12:00-15:00; 20:30-00:00
Durante la serata inaugurale Monica Aranzi interpreterà le opere dell'artista con una lettura teatrale.

Vernissage: 7 novembre 2012 - ore 20:30
Al Visconti 
Via Sagarriga Visconti, 3 
70122 - Bari

Info artista: 



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Amalia Di Lanno