domenica 27 luglio 2014

TIRANA - Coexistence: for a new Adriatic koinè


CURATORI: Roberto Lacarbonara, Ardian Isufi

Venerdì 1 agosto alle ore 19.00
Coexistence.1/24 Agosto - Pyramida (Tirana)

ARTISTI IN MOSTRA

ALBANIA Endri Dani, Sulejman Fani, Ilir Kaso, Alketa Ramaj, Anila Rubiku.

MONTENEGRO Irena Lagator, Igor Rakcevic, Jelena Tomaševic, Jovana Vujanovic, Nataljia
Vujoševic,

CROAZIA Gildo Bavcevic, Fokus Groupa, Ana Husman, Nika Rukavina, Davor Sanvincenti

ITALIA (VENETO) Giulia Maria Belli, Chiara Bugatti, Enej Gala, Annamaria Maccapani, Francesca
Piovesan

ITALIA (PUGLIA) Dario Agrimi, Sarah Ciracì, Gianmaria Giannetti, Francesca Loprieno, Giuseppe
Teofilo.


Dalla suggestiva location della Pyramida di Tirana, uno degli edifici simbolo del dismesso potere dittatoriale di Hoxha e, ancora oggi, al centro di una complessa vicenda di recupero, prende il via la prima delle cinque tappe del progetto espositivo di arte contemporanea “ART IN PORT - Coexistence: for a new Adriatic koinè” che vedrà coinvolti, tra agosto 2014 e marzo 2015, gli artisti dei cinque Paesi partner della rassegna: Albania, Montenegro, Croazia, Italia (Veneto e Puglia). La mostra è inserita nel progetto “arTvision. A live art channel” finanziato nell’ambito del Programma europeo IPA Adriatic CBC 2007/2013, con l’intento di mobilitare e connettere l’energia creativa di giovani artisti chiamati a partecipare da protagonisti. È un progetto pilota guidato dalla Regione Puglia - Area Politiche per la Promozione del Territorio, dei Saperi e dei Talenti, con il supporto tecnico dell’Apulia Film Commission, che coinvolge: Fondazione Pino Pascali Museo d'Arte Contemporanea; Regione del Veneto - Direzione Attività culturali e Spettacolo; Accademia di Belle Arti di Venezia; Ministero della Cultura del Montenegro; Facoltà di Arti Drammatiche di Cetinje – Montenegro; Ministero della Cultura dell’Albania; Università delle Arti di Tirana – Albania; Contea Litoranea-Montana – Croazia; Kanal RI - Croazia. L’idea promotrice è volta a strutturare un dialogo ravvicinato tra Nazioni transfrontaliere attraverso un’operazione culturale al fine di rintracciare comunanze e discontinuità tra popoli che condividono il mare nostrum del Mediterraneo adriatico. Una mostra e cinque declinazioni in location e territori differenti per affermare il concetto di una nuova Koinè linguistica che traduca le identità territoriali nelle dinamiche della relazione, dell’apertura e del confronto. Gli artisti provenienti dalle differenti aree geografiche, coordinati da un team di curatori diretti dalla Fondazione Museo Pino Pascali, in collaborazione con i rispettivi coordinatori dei Paesi partner, si sono confrontati su tematiche comuni quali storie e narrazioni, miti e leggende, spiritualità e religioni, migrazioni e nomadismo, per giungere a rafforzare un'idea di europeità comune troppo spesso dimenticata. Tirana, la prima Capitale ad ospitare “Coexistence”, accoglierà la mostra dal 1 al 24 agosto. La curatela della mostra è affidata al critico e curatore Roberto Lacarbonara, in stretta collaborazione con l’Università delle Arti di Tirana (referenti: Prof. Vladimir Myrtezai Grosha e Prof. Pjeter Guralumi) e la GKA – Galleria Nazionale di Tirana (referente: Ardian Isufi).

pubblica:
Massimo Nardi

venerdì 25 luglio 2014

Secessione e Avanguardia. L'Arte in Italia prima della Grande Guerra 1905 - 1915

Umberto Boccioni, Idolo moderno, 1911


Secessione e Avanguardia. 1905-1915 L'arte in Italia prima della Grande Guerra in mostra alla GNAM: la Galleria Nazionale d'arte Moderna di Roma commemora il centenario della Grande Guerra con una grande mostra a partire dall'autunno 2014.

La Galleria sta preparando per l'autunno una grande mostra sul periodo che ha preceduto la Prima guerra mondiale: un periodo breve, ideologicamente segnato da contrasti politici e sociali, durante il quale artisti e critici si interrogano sui concetti di modernità e di avanguardia.
La mostra è a cura di Stefania Frezzotti.

L'esposizione comprende circa 150 opere di 70 artisti fra dipinti, sculture, disegni ed opere d’arte applicata e indaga quel complesso clima artistico, letterario e politico immediatamente precedente la prima Guerra mondiale.

Date, programma e prezzi in aggiornamento. continua a leggere>>


La mostra approfondisce un momento di particolare fervore innovativo nella cultura artistica e letteraria italiana immediatamente precedente la prima guerra mondiale. Un periodo breve, ideologicamente segnato da contrasti politici e sociali, durante il quale artisti e critici si interrogano sui concetti di modernità e di avanguardia.
Mentre l’Ottocento, il ‘secolo lungo’, moriva, e con esso la mitologia positiva della belle époque, una generazione di giovani artisti si poneva in aperto conflitto con il consolidato sistema ufficiali e delle esposizioni, contestando i criteri conservatori e selettivi che regolavano la partecipazione, rivendicando autonomia di ricerca e libertà di espressione.
Come era già avvenuto a Berlino, Monaco e Vienna e in altri centri europei, gruppi di artisti italiani giovani e meno giovani sceglievano di associarsi nel comune segno della Secessione, sia interpretata, alla lettera, come separatismo, divisione netta, sia come manifestazione che raccoglieva le forze più innovative intorno a concetti modernisti, ma in cui non tardarono a penetrare elementi di avanguardia.
La mostra prende l’avvio dal 1905, anno in cui Severini e Boccioni organizzarono nel Ridotto del Teatro Nazionale di Roma una Mostra dei Rifiutati che costituì un primo germe di opposizione.
Le esigenze di rinnovamento e di apertura internazionale si polarizzano fra il 1908 e il 1914 a Venezia e a Roma, nelle manifestazioni di Ca’ Pesaro e della Secessione Romana, mentre la dirompente novità dei Futuristi, trova una nuova sede espositiva, sempre a Roma, nella Galleria Sprovieri.
Ca’ Pesaro e Secessione Romana rappresentano quindi i poli di un’avanguardia ‘moderata’, contrapposta, non senza contraddizioni, all’avanguardia radicale del Futurismo, che intende incidere in maniera rivoluzionaria sul linguaggio artistico e sulla realtà sociale e politica.
La mostra si chiude quindi sulla tabula rasa che il conflitto mondiale attua nei confronti di ogni aspirazione avanguardista, inglobandone lo slancio vitale. All’entusiastico interventismo futurista, alla nuova, modernissima iconografia della guerra, si contrappone la poetica del silenzio e dell’assenza, presagio del dramma imminente, del primo De Chirico.

fonte:

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amalia di Lanno 

giovedì 24 luglio 2014

da GIOTTO a GENTILE - pittura e scultura a Fabriano fra Due e Trecento


da GIOTTO a GENTILE
pittura e scultura a Fabriano fra Due e Trecento
a cura di Vittorio Sgarbi
Fabriano, 25 luglio - 30 novembre 2014

Pinacoteca Civica "Bruno Molajoli",
Chiesa di Sant’Agostino, Cappelle Giottesche,
Chiesa di San Domenico, Cappella di Sant’Orsola e Sala Capitolare,
Cattedrale di San Venanzio, Cappelle di San Lorenzo e della Santa Croce

La grande mostra delle Marche sulla pittura e scultura a Fabriano fra Due e Trecento, occasione imperdibile per conoscere le radici della civiltà occidentale.
Le Marche, e Fabriano in particolare, tornano protagoniste di primo piano nel panorama italiano della cultura e delle grandi mostre con da GIOTTO a GENTILE pittura e scultura a Fabriano fra Due e Trecento a cura diVittorio Sgarbi. Un'iniziativa che mira a valorizzare uno smisurato patrimonio artistico in gran parte “sommerso” e inscindibile dal contesto paesaggistico e ambientale di straordinaria bellezza. Ad ospitare la mostra FABRIANO, un deposito vasto e inestimabile di capolavori artistici medievali in gran parte poco noti, che ne accrescono il fascino riservato.
Una mostra di raffinata suggestione e impatto, ulteriormente sottolineati dagli itinerari lungo il percorso urbano e nel territorio circostante tra antiche abbazie, eremi, pievi e monasteri sparsi nelle vallate appenniniche tra Marche ed Umbria, luoghi un tempo frequentati proprio da quelle maestranze che diffondevano il nuovo idioma giottesco. Uno scenario quasi segreto nel quale si iscrive una mostra preziosa., occasione imperdibile per ammirare pale d'altare, sculture lignee dipinte e affreschi della lunga stagione gotica.
da GIOTTO a GENTILE è promossa dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Fabriano e Cupramontana, con il sostegno del Comune di Fabriano, in collaborazione con la Regione Marche, la Soprintendenza Beni Storici Artisci ed Etnoantropologici delle Marche di Urbino, la Soprintendenza Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici dell’Umbria e la Diocesi di Fabriano-Matelica. La mostra si avvale dell’Alto Patronato del Presidente della Repubblica, del Patrocinio della Presidenza del Consiglio dei Ministri e del Patrocinio del Ministero per i Beni e le Attività Culturali.
La mostra vede presenti nel Comitato Scientifico illustri studiosi come Mina Gregori, Antonio Paolucci, Maria Rosaria Valazzi, Angelo Tartuferi, Alessandro Marchi, Elvio Lunghi e Giampiero Donnini, Fabio De Chirico oltre a Vittorio Sgarbi che lo presiede.
Il catalogo, edito da Mandragora, è curato da Vittorio Sgarbi insieme a Giampiero Donnini e Stefano Papetti responsabile anche dell'allestimento con Liana Lippi, direttore e coordinatore dell'evento.
La mostra, che si aprirà al pubblico il 26 luglio e sarà ospitata presso la Pinacoteca Civica Bruno Molajoli e in tre splendide chiese del circuito urbano, espone oltre 100 opere tra cui oltre a dipinti, pale d'altare, tavole, affreschi staccati, anche sculture, oreficerie rarissime, miniature, manoscritti, codici. Opere delicate e preziose, concesse in prestito dai più prestigiosi musei italiani e stranieri.
Ma vediamo più da vicino il contesto culturale nel quale si iscrive la mostra. Consolidatosi il potere longobardo su Fabriano, l'egemonia culturale dell'Umbria vide la sua affermazione nel corso del Trecento, sia dal punto di vista artistico che sotto il profilo dei valori spirituali. La vicinanza con Assisi ed i ripetuti soggiorni di San Francesco contribuirono ad animare una vivace realtà di fede che si avvalse della pittura come di un efficace strumento propagandistico ed educativo.

Sul finire del XIII secolo, quando sui ponteggi della Basilica Superiore si affermava un nuovo eloquio pittorico compiutamente occidentale, l'influsso giottesco si propaga anche attraverso i valichi appenninici fino a Fabriano. Maestri anonimi, assai esperti nella pratica dell'affresco, lasciarono tracce del loro operato nelle più importanti chiese degli Ordini Mendicanti, ma anche nelle sperdute pievi sorte sui monti vicini alla città della carta.
Da Campodonico trae il suo nome un oscuro maestro, capace di coniugare la spazialità giottesca con una carica umana profonda e modernissima. I suoi affreschi strappati dalle pareti dell’antica pieve ci appaiono oggi come una testimonianza della vivacità delle relazioni artistiche che si sono intrecciate fra Marche ed Umbria grazie alla rete viaria che univa le aree appenniniche, strade percorse da pastori, mercanti, santi ed artisti, consapevoli di essere parte di una stessa civiltà.
Un’ampia sezione della mostra è dedicata anche ai raffinati dipinti su tavola realizzati da Allegretto Nuzi dopo il suo rientro dalla Toscana in occasione della peste del 1348: tavole e polittici caratterizzati da elette figure ispirate ai modelli fiorentini e senesi, rielaborati in chiave cortese, come testimoniano le varie redazioni della “Madonna dell'Umiltà”.
E’ questo un soggetto frequentemente trattato sia dal Nuzi che dal suo allievo fabrianese Francescuccio di Cecco Ghissi, la cui produzione appare improntata ad una spiccata sontuosità decorativa che soddisfa le esigenze della committenza di provincia.
Alla cifra stilistica del caposcuola Allegretto si collega anche la produzione di sculture in legno intagliato e dipinto, a grandezza naturale, destinate all'allestimento di presepi scenografici, attribuite ad un anonimo Maestro dei Magi. Gli esemplari conservati a Fabriano e quelli del Museo di Palazzo di Venezia a Roma compongono un nucleo omogeneo riferibile a questo artista attivo a Fabriano e ben noto anche oltre i confini cittadini, la cui misteriosa identità si cercherà di svelare.
L'obiettivo di un'operazione culturale di tale portata, infatti, è quello di ritessere la trama di questo complesso periodo, ricco di testimonianze affascinanti, ma note solo o soprattutto agli studiosi e agli appassionati d'arte, al fine di permettere pur con un approccio di approfondimento un'ampia divulgazione rivolta ad un "pubblico" più vasto ed eterogeneo.
Mentre per gli studiosi e gli addetti ai lavori i confronti che saranno possibili in mostra fra Giotto, Pietro Lorenzetti, Bernardo Daddi e gli affreschi e le tavole dipinte dagli artisti locali, offriranno lo spunto per dare inizio ad una nuova e più articolata visione delle vicende della pittura italiane del XIV secolo.
Operazione culturalmente articolata che vede la pubblicazione di uno studio, con saggi e schede sulle opere e sugli artisti presenti in mostra e che ha la duplice funzione di catalogo dell’esposizione e di approfondimento critico di interessanti questioni riguardanti la pittura e la scultura fra Marche e Umbria nel Due e Trecento, intorno alle quali la ricerca resta ancora aperta.
La mostra si chiude con alcuni capolavori di Gentile, come la Crocefissione del polittico proveniente da Valleromita di Fabriano, ora nella Pinacoteca di Brera, o la raffinata Madonna dell'umiltà del Museo nazionale di San Matteo di Pisa: lo stile elegante e forbito esibito dal caposcuola del Gotico Internazionale rivela la consuetudine giovanile con i pregiati ed eleganti apparati presenti nella città di origine.

Dichiarazione del Presidente Gian Mario Spacca alla presentazione della mostra nelle sede regionale

“La Mostra “Da Giotto a Gentile” presentata oggi accende i riflettori su uno smisurato patrimonio artistico in gran parte sommerso e inscindibile da un contesto paesaggistico e ambientale di straordinaria bellezza, con importanti ricadute su tutto il territorio. Parliamo infatti non solo di una prestigiosa iniziativa culturale, ma di un grande evento, sia per la città di Fabriano, che per tutto l’entroterra marchigiano coinvolto. Un evento ancor più significativo in funzione di una strategia volta a recuperare la dimensione culturale che dal Medioevo ci porta al Rinascimento italiano - di cui le Marche sono state una culla - tema che tanta attenzione riscuote a livello internazionale. L’obiettivo è sempre la valorizzazione del brand Marche legando turismo, cultura, ambiente, tradizioni. L’ evento è inoltre particolarmente importante per la città che lo ospita, Fabriano. Un centro fortemente provato, che sta vivendo un momento particolare e ha grande necessità di recuperare una identità storica e culturale, che vada al di là della manifattura. Iniziative come questa, contribuiscono ad infondere forza morale ed energia per trovare, nella profondità del proprio spessore culturale, nuove forme di imprenditorialità e di economia in una logica coerente con il resto della regione. Questa Mostra è quindi, piena di speranza, oltrepassa il significato storico e culturale e ci proietta in una identità comunitaria di cui il territorio ha particolarmente bisogno”.


ORARI 10.00-21.00; we 10.00 -23.00; lunedì mattina chiuso
BIGLIETTO 9€ ridotto 6e
INFO MOSTRA e PRENOTAZIONI VISITE GUIDATE 0732/042195
CATALOGO Mandragora


info:
www.musei.marche.it

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amalia di Lanno

mercoledì 23 luglio 2014

Spoleto Arte incontra Venezia

SPOLETO INCONTRA VENEZIA

GRANDE SUCCESSO PER LE MOSTRE DI "SPOLETO ARTE"

A CURA DI VITTORIO SGARBI:

AL VIA LA SELEZIONE DI ARTISTI PER "SPOLETO INCONTRA VENEZIA"

Terminerà domani l'edizione 2014 di "Spoleto Arte", le grandi mostre curate da Vittorio Sgarbi e inaugurate il 27 Giugno, con l'organizzazione del manager Salvo Nugnes di Promoter Arte, presso Palazzo Leti Sansi, situato nel cuore del centro storico della città umbra.

Dopo il successo di pubblico e di stampa riscosso, si annuncia una nuova opportunità imperdibile rivolta ai talenti del mondo dell'arte contemporanea, che potranno partecipare all'osservatorio sull'arte di Sgarbi, in un'altra esclusiva location: la meravigliosa Venezia. Il vernissage inaugurale di "Spoleto incontra Venezia" si terrà in data Sabato 27 Settembre 2014, con un'esclusiva serata di gala nella stupenda città lagunare, a cui interverranno nomi di spicco e illustri personalità. Nel contesto espositivo, che sarà allestito fino al 24 Ottobre,saranno presenti i grandi maestri che hanno già partecipato alla versione spoletina, come il Premio Nobel Dario Fo, Eugenio Carmi, uno dei maggiori esponenti dell'Astrattismo, José Dalì, figlio del mentore del Surrealismo Salvador Dalì e altri rinomati artisti. Inoltre, sarà allestita una galleria fotografica d'immagini inedite del maestro Pier Paolo Pasolini, realizzate durante le riprese sul set del famoso film "Il fiore delle mille e una notte".

L'organizzatore Salvo Nugnes spiega " Sulla scia del successo ottenuto con le mostre di -Spoleto Arte- abbiamo pensato di creare un ponte di collegamento virtuale tra due poli d'arte e di cultura per antonomasia, quali sono Spoleto e Venezia e trasportare nel capoluogo veneto un'esposizione di eccelsa portata, con presenze altisonanti accanto a talenti meno conosciuti, ma altrettanto meritevoli di attenzione. La finalità primaria è valorizzare al meglio il legame sinergico tra le due città e fornire il massimo risalto d'immagine e visibilità alle creazioni esposte ". E proseguendo sottolinea "Abbiamo ufficialmente aperto le selezioni per Venezia. Lanciamo un appello agli artisti desiderosi di prendere parte allo straordinario evento. Senza dubbio è un'esperienza stimolante e interessante nel percorso di ciascuno e la curatela, affidata a Sgarbi, ne è un'ulteriore garanzia ".

Ricordiamo tutti gli artisti che hanno partecipato a "Spoleto Arte" (in ordine alfabetico):

Abdullaeva Aida, Ambrosoli Annemarie, Boiocchi Diego, Bonà Gianmaria, Caleffi Verzani Jole, Cappelletti Stefania, Carlodalatri Laura Mario, Carmi Eugenio, Casella Isabel, Cignitti Beatrice, Cioppa Angelica, D'Alessandro Verena, Dalì José, De Maira Simona, De Nardi Mario, D'Errico Matteo, Domin Jacqueline, Fantini Clara, Fo Dario, Galligani Luigi, Grant Vanessa, Laganà Antonella, Laudadio Max, Marrani Ruggero, Massa Graziamaria, Messini Claudio, Oliva Giuseppe, Paolini Parlagreco Graziella, Perrone Nino, Petrucci Maria, Pezzuco Francesco, Piccioni Luigi, Pinzi Fabrizio, Pistoresi Alberto, Santonocito Giuseppe, Santucci Antonio, Saravo Aniello, Scaringi Laura, Severi Maria Pia, Testa Alessandro, Tortorici Alba, Turolli Alessandra, Ventrone Daniela, Villa Roberto

PER GLI ARTISTI INTERESSATI AD ESPORRE A "SPOLETO INCONTRA VENEZIA", INVIARE ALCUNE OPERE E RICHIEDERE MATERIALE INFORMATIVO A INFO@SPOLETOARTE.IT

PROMOTER ARTE

Via Donizetti n.55, 20122 Milano. Tel: +39.02.76280638
Via della Chimica n.12, 00144 Roma. Tel: + 39.06.54220848
Via Cavour n.9, 36061 Bassano del Grappa (VI). Tel: +39.0424.237636

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ARTISTI SI NASCE E SI DIVENTA - Workshop intensivo a Matera



ARTISTI SI NASCE E SI DIVENTA
Workshop intensivo
a cura di Ivan Quaroni

Dal 18 al 21 settembre 2014 presso il Momart gallery in piazza Madonna dell'Idris, nel centro storico di Matera in collaborazione con l'associazione Prima Idea.

Il corso intensivo suddiviso in 4 incontri di 5 ore ciascuno (20 ore di lezione), si propone di fornire ai partecipanti un quadro d’insieme sul mondo dell’arte contemporanea: gli attori principali, i meccanismi, gli aspetti pratici.

Il workshop sarà un focus approfondito che consentirà di acquisire gli strumenti fondamentali per proporre il proprio lavoro: come si compone un curriculum espositivo, che cos’è uno statement, come si organizza un portfolio.

La parte più importante è dedicata allo sviluppo delle capacità di presentazione e comunicazione della propria ricerca artistica attraverso un confronto/speech aperto tra i partecipanti e poi singolarmente con il docente. La finalità del workshop è quella di sviluppare negli artisti quell’attitudine che gli americani chiamano “criticality”. Essa consiste nella capacità di sviluppare, in modo critico, una lettura sia della propria ricerca che quella di altri artisti.
Nell’incontro conclusivo, i partecipanti potranno confrontarsi con altri artisti e curatori addetti ai lavori al fine di ottenere ulteriori feedback sul proprio lavoro. Alla fine del workshop, i partecipanti saranno in grado di stilare uno statement con il proprio curriculum.

Durante il workshop, verranno consigliate letture che aiuteranno i corsisti ad avere una visione completa e approfondita dell’arte contemporanea.

Per ulteriori informazioni: http://www.momartgallery.it/workshop
info@momartgallery.it

Deadline iscrizioni: 31 agosto 2014

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STAI IN CAMPANA! – Personale di Antonio Giannini



STAI IN CAMPANA! – Personale di Antonio Giannini
A cura di Massimo Nardi

EDI Media Communication, con il patrocinio del Comune di Cassano delle Murge, in collaborazione con Enkomion – rivista trimestrale di Storia Letteratura e Arte, con la casa editrice Messaggi edizioni organizza la mostra d’arte contemporanea “Stai in campana!” di Antonio Giannini.
mediapartner: Ilsitodell'arte

Vernissage: 31 luglio 2014, ore 20.00

Presentano:
Maurizio Brunialti – Sociologo
Beppe Labianca – Artista

Intervengono:
Vito Domenico Lionetti – Sindaco
Miriam De Grandi– Assessore alla cultura
Nicola Surico – Editore e direttore di Enkomion

Artista: Antonio Giannini
Curatore: Massimo Nardi
Catalogo: Messaggi Edizioni
Fotografia: Letizia Gatti
Realizzazione grafica & Ufficio Stampa: EDI Media Communication
Promotori: Comune di Cassano delle Murge, Enkomion

La Pinacoteca Civica di Cassano delle Murge rinnova il suo appuntamento con l’arte con una nuova mostra, “Stai in campana” dell’artista Antonio Giannini.
“Auto d’epoca, libri, televisori a tubo catodico, valigie, vecchi cassetti e nuovi sogni nel cassetto abitano la biografia e la produzione di un autore che accatasta e incastra - in ardite e provvisorie architetture - merci e ricordi, feticci e introiezioni, in un flusso continuo, quasi cinematografico. Anche questo dal vago sapore vintage”.
Così il sociologo Maurizio Brunialti descrive le opere del Giannini come stratificazioni di segni e simboli tutti leggibili: riescono simultaneamente a parlare a ciascuno di noi, a chi siamo ora e a chi eravamo e a rimandare a dimensioni e fenomeni drammaticamente attuali, tanto connaturati nelle tradizioni locali quanto caratteristici dei sistemi sociali dell’era globale.
“Il messaggio di instabilità che il Giannini spesso rappresenta nelle sue opere facendo pensare alla precarietà e al momento difficile che la nostra società sta attraversando e l’abitudine a usare una campana di vetro in cui sostituisce, al Santo Protettore, libri, giocattoli, elettrodomestici, vecchie auto, moto d’epoca… una serie di effetti personali che l’artista custodisce sotto la campana” sono gli elementi che hanno indotto il curatore, Massimo Nardi, a pensare e proporre il titolo della mostra.
Antonio Giannini, nato nel 1980, vive e lavora a Laterza. Laureato presso l’Accademia di Belle Arti di Bari, ha intrapreso la sua personale ricerca artistica sullo studio dell’oggetto approdando all’uso della tela molto sottile e concentrando la sua attenzione sull’oggetto-valigia.
La sua carriera artistica vanta numerose collaborazioni (nel 2008 partecipa ai lavori di restauro del Teatro Petruzzelli di Bari) e mostre personali e collettive: segnalato dalla giuria al Premio Ora (2014), finalista al Premio Arte Mondadori (2014), vincitore per la sezione installazione della Biennale “Rocco Dicillo” (2014).

Biblioteca e Pinacoteca Civica Comunale, Palazzo Miani Perotti – Cassano delle Murge (BA)
La Mostra d’Arte Contemporanea “Stai in Campana!” di Antonio Giannini sarà aperta al pubblico dal 31 luglio – 31 agosto 2014 nei seguenti orari:
- dal lunedì al sabato, ore 9.30 - 12.30 / ore 17.30 - 21.00
- la domenica, ore 17.30 - 21.00

Ufficio stampa
EDI Media Communication
edimediacommunication@gmail.com
tel. 080 776278 / cell. 388 7390395
via Diego Laudati, 14
Cassano delle Murge – 70020 (Ba)

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amalia di Lanno

Takashi Murakami_Il Ciclo di Arhat


Il Ciclo di Arhat. Attraverso una selezione di lavori recenti, la mostra intende sottolineare l'abilita' di Murakami nel fondere riferimenti storici, contemporanei e fantascientifici in una moltitudine di stili, metodologie, forme e tecniche.


COMUNICATO STAMPA

a cura di Francesco Bonami

Comune di Milano Cultura e Palazzo Reale presentano, nella splendida cornice della Sala delle Cariatidi, un’esposizione di opere di pittura e scultura di grandi dimensioni realizzate dall’artista contemporaneo Takashi Murakami. Curata da Francesco Bonami, organizzata da Blum & Poe e Kaikai Kiki Co. Ltd. in collaborazione con ALTOFRAGILE e grazie allo speciale supporto di yoox.com , è la prima mostra del grande artista giapponese in uno spazio espositivo pubblico italiano e rimarrà aperta ai visitatori da giovedì 24 luglio sino a domenica 7 settembre 2014.

Dopo l’ampia mostra itinerante © MURAKAMI e la grande retrospettiva realizzata nei fastosi saloni della Reggia di Versailles, quella di Milano è una proposta inedita, che indaga le rinnovate modalità di pittura utilizzate dall’artista negli ultimi due anni e propone tecniche e stili sviluppati dall’artista a partire da Ego, la grande rassegna del 2012 tenutasi all’ Al Riwaq Hall di Doha nel Qatar.

Attraverso una selezione di lavori recenti, la mostra intende sottolineare l’abilità di Murakami nel fondere riferimenti storici, contemporanei e fantascientifici in una moltitudine di stili, metodologie, forme e tecniche che sono divenute nel tempo una sorta di marchio stilistico di un artista tra i più celebrati del nostro tempo.

All’ingresso della mostra i visitatori saranno accolti dagli argentei riflessi di luce della scultura Oval Buddha Silver (2008), capolavoro di tecnica sia per gli attraenti minuziosi dettagli, sia per l’imponente quanto inquietante presenza.
Il percorso espositivo prosegue con la presentazione di tre Arhat di grande formato, tra i 5 e i 10 metri di lunghezza, pensati in risposta al recente grande terremoto in Giappone nel 2011. Il termine Arhat deriva dal sanscrito e significa “essere che ha raggiunto l’illuminazione”. La fonte delle immagini rappresentate in questi dipinti è un antico racconto che narra le vicende dei monaci Buddisti che affrontano il declino e la morte, in cui mostri demoniaci e monaci decrepiti in tonache e paramenti tradizionali vagano percorrendo paesaggi psichedelici. Un legame forte con la splendida Sala delle Cariatidi, un tempo sala da ballo poi gravemente danneggiata dai bombardamenti: questo gioiello architettonico oggi rivive grazie ad interventi di restauro che tuttavia hanno lasciato volutamente visibili le ferite e le cicatrici provocate dal tragico evento.

In mostra sarà inoltre esposta una selezione di autoritratti dipinti dell’artista, che giocosamente rappresentano la continua ricerca che Murakami ha condotto sulla propria immagine e sulla percezione perennemente mutevole del proprio posto nell’universo.

Infine, una terza serie di dipinti, appositamente realizzati per l’esposizione, ritrae una costellazione di teschi che – quasi come in una cascata – si sovrappongono l’uno con l’altro, fondendosi insieme: colori e forme psichedeliche si pongono così in definitivo contrasto con l’aspetto macabro del soggetto.
L’intera immagine coordinata della mostra è il frutto della collaborazione con lo Studio R.A.D.L., sponsor tecnico della mostra Takashi Murakami Il ciclo di Arhat.

In concomitanza con l’esposizione, mercoledì 23 luglio alle 18.00 e giovedì 24 luglio alle 20.00 presso l’Apollo spazioCinema sarà presentata l’anteprima Italiana di Jellyfish Eyes, il primo lungometraggio live-action di Murakami. Il film, realizzato nel corso di questi ultimi dieci anni, utilizza sia l’azione dal vero che immagini generate al computer (CGI) proponendo un racconto sull’adolescenza nel Giappone contemporaneo di un ragazzo che confronta il proprio passato con il proprio futuro post – Fukushima.

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Jellyfish Eyes (100’, 2013) è il primo lungometraggio live-action di Takashi Murakami. Il film combina il marchio di ispirazione estetico-visiva proprio di Murakami ispirato all’animazione giapponese con i temi più ampi relativi al cambiamento sociale e all’auto-legittimizzazione. Unendo computer grafica e animazione, il film è un racconto sull’adolescenza. Ambientato in un mondo post -Fukushima, il lavoro ricorda i film di mostri giapponesi degli anni ’50 e allo stesso tempo rappresenta la promessa di una speranza generazionale. Jellyfish Eyes ha una durata di 100 minuti ed è presentato in giapponese con sottotitoli in inglese.

PROIEZIONI A INGRESSO LIBERO (sino a esaurimento posti)
Mercoledì 23 Luglio 2014 – ore 18.00 – Apollo spazioCinema – Galleria De Cristoforis 3, Milano.
Giovedì 24 Luglio 2014 – ore 20.00 – Apollo spazioCinema – Galleria De Cristoforis 3, Milano.

La Sala delle Cariatidi di Palazzo Reale è al tempo stesso simbolo di fasto e cicatrice che segna la storia di Milano. Quel che oggi possiamo ammirare è il frutto di un restaurato a seguito dei bombardamenti che nel 1943 devastarono la città e colpirono gli ambienti di maggiore pregio del Palazzo. Voluta dal Piermarini, alla fine del XVIII secolo divenne teatro di fastosi balli di corte di quello che fu il Palazzo dei regnanti: da Maria Teresa a Napoleone, da Ferdinando I ai Savoia re d’Italia. La notte del 15 agosto 1943 un bombardamento incendiò la sala e fece crollare il tetto, lasciandola totalmente esposta degli agenti atmosferici. Nel 1947 iniziarono i lavori di restauro, che lasciarono però volutamente evidenti i segni del disastro. Nel 1953 Picasso la sceglierà per esporre Guernica, cogliendo il legame tra la tela a la drammatica storia del luogo. Oggi il Palazzo ha un ruolo centrale nella vita culturale di Milano. Sede di grandi mostre d’arte moderna e contemporanea, attrae più di un milione di visitatori l’anno con progetti di altissima qualità e opere di straordinario valore, provenienti dai maggiori musei nazionali e internazionali.

Takashi Murakami è nato nel 1962 a Tokyo e ha ottenuto il suo BFA, MFA, e dottorato di ricerca all’Università Nazionale di Tokyo di Belle Arti e Musica. Nel 1996 ha fondato a Tokyo la Hiropon Factory che successivamente è convogliata nella Kaikai Kiki Co., una società di produzione e art management su larga scala. Nel 2000 ha organizzato Superflat, un’esemplare mostra di arte che tratteggiava le origini della cultura contemporanea visual pop giapponese in rapporto all’arte giapponese storica. Il suo lavoro è stato esposto ampiamente in varie sedi in tutto il mondo, tra cui il Qatar Museum Authority; Palace of Versailles; Museum of Contemporary Art, Los Angeles; Brooklyn Museum; Museum für Moderne Kunst, Francoforte; Guggenheim Museum, Bilbao; Fondation Cartier pour l’art Contemporain, Parigi; Serpentine Gallery, Londra; Museum of Contemporary Art, Tokyo e Museum of Fine Arts, Boston.

Ufficio stampa Comune di Milano
Elena Conenna T 02 88453314 elenamaria.conenna@comune.milano.it

Conferenza stampa 23 luglio ore 12
ore 18 del 23 luglio proiezione del film Jellyfish Eyes presso il cinema Apollo, Galleria de Cristoforis 3

Inaugurazione 23 luglio ore 20 su invito

Palazzo Reale
piazza Duomo, 12 Milano
Orario: lunedì 14.30 – 19.30 martedì, mercoledì, venerdì e domenica 9.30 – 19.30 giovedì e sabato 9.30 – 22.30 ultimo ingresso un’ora prima della chiusura
Biglietti: intero 5, ridotto 3




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amalia di Lanno

lunedì 21 luglio 2014

Cityscape - Opere di Daniele Cestari

Il primo evento di questo mese di agosto che si terrà presso lo Spazio Purgatorio gestito dalla Galleria Orizzonti Arte Contemporanea di Ostuni, è affidato alla mostra “Cityscape” di Daniele Cestari.

Giovane artista ferrarese che già collabora con diverse gallerie in ambito internazionale, Daniele Cestari ci racconta, con un sapore vagamente noir, di paesaggi urbani, di città silenti e veloci, di figure inserite in un contesto sfuggente, quasi estraneo, di una quotidianità sfilacciata e smembrata, attraversata da ombre e bagliori quasi provenienti da una dimensione altra.

“Le città descritte”, così come racconta lo stesso Cestari, “diventano simbolo della complessità e del disordine della realtà e le parole dell’esploratore moderno appaiono come il tentativo di dare un ordine a questo caos del reale. Sono città inferno, città semplicemente abitate tutti i giorni, città fatte di anime, di assenze e di presenze, inquietudine e consapevolezza. Ma queste città sono anche sogni, città fatte di sogni, di desideri e di paure. Sono città che non vogliono per nulla fermarsi a descrivere un luogo. Vogliono descrivere solamente le regole assurde di questi luoghi, le prospettive ingannevoli dove ogni cosa ne nasconde un'altra; sono forse città invisibili? La realtà perde la sua concretezza e diventa fluida e puramente mentale, si realizza nella fantasia. Ma qual è la vera sfida? Semplicemente riuscire a cogliere il “discorso segreto”, le “regole assurde” e le “prospettive ingannevoli” di queste città. Regole, segreti, bugie, storie fatte di uomini e da uomini. Qui il pittore diviene naufrago, si isola, indaga. L’approccio sentimentale con la città diviene assoluto atto d’amore”.


Cityscape
Opere di Daniele Cestari

ESPOSIZIONE:
SPAZIO PURGATORIO
c/o CONVENTO DELLE MONACELLE
Via Alfonso Giovine (centro storico)
72017 OSTUNI
ORARIO: tutti i giorni 10 - 22

Inaugurazione: venerdì 1 agosto, ore 19.00
Dal 1 al 12 agosto 2014


VENDITA E RELAZIONI ESTERNE
GALLERIA ORIZZONTI ARTE CONTEMPORANEA
Piazzetta Cattedrale (centro storico)
72017 Ostuni (Br)

Tel. 0831.335373 – Cell. 348.8032506
E-mail: info@orizzontiarte.it
F: Orizzontiartecontemporanea


UFFICIO STAMPA
Amalia Di Lanno
E-mail: amalia.dilanno@libero.it

Mediapartner: ilsitodell’arte


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Francesca Woodman | ZigZag


Francesca Woodman | ZigZag
9 September - 4 October 2014
Victoria Miro Mayfair
14 St George Street London W1S 1FE


Victoria Miro Mayfair is delighted to present the first solo exhibition of Francesca Woodman's work at the Mayfair gallery. In her short career Woodman produced an extraordinary body of work - over 800 photographs - acclaimed for its singularity of style and range of innovative techniques.
This exhibition considers the zigzag and other abstract geometrical forms as recurring visual themes in Woodman’s work. Woodman’s practice is often discussed in terms of its surreal and symbolic imagery, but her work was grounded in a sophisticated understanding of form. Her photography exemplified strong compositional motifs, and the repetitive, regular shape of the zigzag, with its strong lines and angles, was a form she used in images of disparate subjects.
Many of Woodman’s gelatin silver prints feature this strong, idiosyncratic abstract lineage, and she also extended her investigation of the serial geometrical form in her large-scale diazotype prints. The artist described one of these works in a letter to a friend in 1980: ‘It will be … a long string of images held together by a long compositional zigzag, thus the corner of a building in one frame fits into the elbow of a girl in the next frame into a book in the third frame, the images are both very personal mysterious ones and harsh images of outdoor city life. It is had to get the adjoining images to fit the rigorous structural scaffold’.
As George Woodman, the artist’s father, has pointed out, ‘Modernist abstract art devotes itself to the form of the square, the rectangle, the box, the intersection of streets, the whole right angle world of horizontal and vertical. Domination by a zig-zag motif is very rare… It creates a world of flux without horizon, a rhythmic oscillation. Francesca made studies of zig-zags: from representations of houses, noses, hands and baby’s legs. A related investigation was the series Bridges and Tiaras. In these prints, the bridge, arching over the river, and the tiara, arching over the woman’s head, are contrasted and linked by the logic of analogy. Francesca creates visual puns, jokes and poetry in this series’.
Formal correspondences and echoes abound in the work in this exhibition, which includes ten works newly released from the artist’s estate.


Fonte e info:

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ESCHER in mostra a Roma al Chiostro del Bramante

M.C. Escher_Convex and concave, 1955

Escher
Chiostro del Bramante
dal 20/09/2014 al 22/02/2015


Il Chiostro del Bramante dal 20 settembre del 2014 al 22 febbraio del 2015, ospiterà la mostra dedicata all’artista olandese M. C. Escher (1898-1972), eccellente disegnatore e incisore famoso per la litografia del proprio occhio ingrandito fino all’eccesso, in cui è riflesso il motore da cui dipende l’esistenza ossia un teschio, simbolo della caducità della vita.


“Sono andato nei boschi di Baarn,
ho attraversato un ponticello e davanti a me avevo questa scena.
Dovevo assolutamente ricavarne un quadro!”


Con queste parole, Maurits Cornelis Escher allude alla litografia dal titolo Tre mondi in cui superficie, profondità e riflesso sono poste su un unico piano, quello dell’acqua, che accavalla mondi reali e mondi riflessi fra sogno e geometria, invenzione e percezione visiva, fantasia e rigore.
Con oltre 150 opere, tra cui i suoi capolavori più noti come Mano con sfera riflettente (M.C. Escher Foundation), Giorno e notte (Collezione Giudiceandrea), Altro mondo II (Collezione Giudiceandrea), Casa di scale (relatività) (Collezione Giudiceandrea) s’inaugura a Roma, al Chiostro del Bramante, una grande mostra antologica interamente dedicata all’artista, incisore e grafico olandese, che ne contestualizza il linguaggio artistico e racconta l’annodarsi di universi culturali apparentemente inconciliabili i quali, grazie alla sua arte e alla sua spinta creativa, si armonizzano, invece, in una dimensione visiva decisamente unica.br.
Prodotta da DART Chiostro del Bramante e Arthemisia Group e, in collaborazione con la Fondazione Escher, grazie ai prestiti provenienti dalla Collezione Federico Giudiceandrea, curata da Marco Bussagli, con il patrocinio di Roma Capitale, la mostra ESCHER vuole sottolineare l’attitudine di questo intellettuale - perché il termine artista, nell’accezione con cui siamo abituati ad usarlo, pare in parte inadeguato - a osservare la natura in un altro modo, con un punto di vista diverso, tale da far emergere in filigrana quella bellezza della regolarità geometrica che talora diviene magia e gioco.

Non è un caso che la spinta verso il meraviglioso e l’inconsueto sia nata nella mente e nel cuore di Escher grazie allo stupore che provava per le bellezze del paesaggio italiano, dalla campagna senese al mare di Tropea, dai declivi scoscesi di Castrovalva ai monti antropomorfi di Pentadattilo. Su questi paesaggi si allungava il suo sguardo che scorgeva la regolarità dei volumi, la dimensione inaspettata degli spazi, la profondità storica delle città e dei borghi. Fu la dimestichezza con questi luoghi, così diversi dalla dolcezza orizzontale della sua Olanda, a porsi alla radice di un percorso artistico che s’avventurò negli spiazzi sconfinati della geometria e della cristallografia, divenendo terra fertile per giochi intellettuali dove la fantasia regnava sovrana. Quello di Escher, infatti, è uno sguardo che sa cogliere la realtà del reticolo geometrico dietro le cose, per poi farne le premesse compositive per costruire quelle che più tardi prenderanno il nome di «immagini interiori».
Così, quando lasciata definitivamente l’Italia Escher giunse a Cordova e all’Alhambra nel 1936, il gioco di tassellature - l’elemento di attrazione dell’apparato decorativo di quei monumenti moreschi - fu causa scatenante di un ulteriore processo creativo che coincise con il riemergere della cultura art nouveau della sua formazione artistica.

Il percorso della mostra vuole seguire letteralmente lo sguardo di Escher, che ha preso le mosse dall’osservazione diretta e puntuale della natura, sull’onda del fascino che esercitò su di lui il paesaggio italiano. Così, gli occhi del grande artista si sono posati tanto sulle meraviglie offerte dagli scorci del nostro paese, quanto sulle piccole cose, dai soffioni agli scarabei, dalle foglie alle cavallette, ai ramarri, ai cristalli che egli osservava come straordinarie architetture naturali.
La mostra dedicata a questo grande intellettuale, mago nell’iper suggestione del disegno, racconta attraverso le opere di Escher la compenetrazione di mondi simultanei, il continuo passaggio tra oggetti tridimensionali e bidimensionali, ma anche le ricerche della Gestalt - la corrente sulla psicologia della forma incentrata sui temi della percezione -, le implicazioni matematiche e geometriche della sua arte, le leggi della percezione visiva e l’eco della sua opera nella società del tempo.
Nel percorso della mostra anche opere comparative quali Marcel Duchamp, Giorgio de Chirico, Giacomo Balla e Luca Maria Patella.

Maurits Cornelis Escher (Leeuwarden, 17 giugno 1898 – Laren, 27 marzo 1972) è stato un incisore e grafico olandese. È conosciuto principalmente per le sue incisioni su legno, litografie e mezzetinte che tendono a presentare costruzioni impossibili, esplorazioni dell'infinito, tassellature del piano e dello spazio e motivi a geometrie interconnesse che cambiano gradualmente in forme via via differenti.
Le opere di Escher sono molto amate dagli scienziati, logici, matematici e fisici che apprezzano il suo uso razionale di poliedri, distorsioni geometriche ed interpretazioni originali di concetti appartenenti alla scienza, sovente per ottenere effetti paradossali.

Le date
Dal 20 settembre 2014 fino al 22 febbraio 2015

Orari
Dal lunedì al venerdì dalle ore 10.00 alle ore 20.00
Sabato e domenica dalle ore 10.00 alle ore 21.00
Ultimo ingresso un'ora prima.

fonte: www.romeguide.it

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Conversion+ Laboratorio permanente sull'architettura dell'abbandono | WORKSHOP a Bari



Conversion+
Laboratorio permanente sull'architettura dell'abbandono

Lo scenario di crisi - politico/economico/istituzionale - apre interrogativi sulla sostenibilità di modelli di sviluppo per le città che impiegano l’espansione insediativa come carburante prevalente per la sussistenza della comunità urbana. Questo trend di crescita perpetua della produzione edilizia ha determinato un totale disallineamento tra domanda e offerta abitativa, lasciando dietro di sé nel tessuto urbano numerosi oggetti, come atomi che nel tempo hanno perso la carica che conferiva loro stabilità – la propria funzione –e oggi sono elementi instabili ma fortemente reattivi.

Conversion+ ha l’obiettivo di costruire scenari sulla riattivazione dei frammenti di paesaggio urbano – gli ioni latenti nella città contemporanea – che hanno subito, negli ultimi decenni, fenomeni di abbandono, di dismissione, o che siano rimasti incompiuti.

Conversion+ è quindi un evento itinerante a cadenza annuale che indaga i fenomeni di trasformazione del territorio contemporaneo attraverso pratiche interpretative collettive e transdisciplinari.

Conversion+ si pone perciò l’obiettivo di condensare, in un breve periodo dell’anno e in luoghi determinati, un laboratorio sperimentale multiforme, che utilizza tanto le arti quanto la riflessione architettonica per porre domande e immaginare risposte sul destino della città.

Terza edizione di Conversion+
festival annuale sul riuso del paesaggio urbano in abbandono
Bari - Teatro Margherita
1 - 14 settembre 2014

TRE Workshop:
architettura, fotografia e audiovideo/arte relazionale

Nella prima settimana si terranno tre workshop paralleli (architettura, fotografia e audiovideo/arte relazionale), all’interno dei quali si elaboreranno progetti relativi ad alcuni edifici inutilizzati nel territorio barese, oltre ai dibattiti pomeridiani aperti al pubblico.
Il 6 settembre si inaugurerà la mostra che esporrà i risultati della ricerca sul fenomeno di abbandono del patrimonio edilizio nella città di Bari e a scala internazionale, e accoglierà gli elaborati prodotti all’interno dei tre workshop.
Il Workshop di Architettura, aperto a 36 partecipanti, sarà coordinato dagli architetti Marco Navarra (NOWA – Caltagirone), Giacomo Borella (Studio Albori – Milano) e Francesco Librizzi (Francesco Librizzi Studio – Milano).
Il Workshop di Fotografia sarà condotto da Michele Cera e accoglierà 5 partecipanti, mentre il Workshop Audiovideo/ Arte Relazionale sarà diretto da Donatello De Mattia e aperto a 8 partecipanti.

Conversion+ è un progetto a cura di SMALL – Soft Metropolitan Architecture & Landscape Lab (www.smallab.it), promosso da EdilceramLab (www.edilceramlab.com).

info e dettagli:

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ALBERTO DI FABIO - Paesaggi della Mente


ALBERTO DI FABIO
Paesaggi della Mente
A cura di Laura Cherubini, Eugenio Viola
13 luglio - 31 agosto 2014, Palazzo Clemente, Castelbasso

Alberto Di Fabio, dopo tante e importanti mostre a lui dedicate in Italia e all’estero, torna nel suo Abruzzo con una personale antologica organizzata a Castelbasso dalla Fondazione Malvina Menegaz e curata da Laura Cherubini e da Eugenio Viola. L’artista è nato ad Avezzano nel 1966 in una famiglia nella quale, con papà artista e mamma laureata in scienze naturali, ha avuto una formazione che lo ha indirizzato, dopo aver frequentato l’Accademia di Belle Arti di Roma, verso un percorso artistico-scientifico che lo ha portato ad esplorare universi agli antipodi nella loro dimensione esperienziale. Ispirato dalle cime del vicino Gran Sasso che per lui rappresentano un’immagine di elevazione dal mondo terreno, “antenne collegate al cosmo”, esplora macrocosmi primordiali e microcosmi neuronali, proposti con forme astratte emergenti da velature cromatiche e sottili equilibri geometrici, resi su tela o carta di riso con brillanti e puri acrilici. Seppure ispirata alla fisica nei suoi vari orizzonti astronomici e quantistici, e la scoperta del bosone di Higgs detto anche “particella di Dio” offre all’artista ulteriori spunti, nonché alla biologia dei neuroni e delle sinapsi, l’opera di Di Fabio suggerisce una costante ricerca del trascendente. Da lui percepito nella danza cosmica, nel battito del cuore del nostro Pianeta, nella spiritualità universale che è dentro l’uomo. Per questa sua ”arte scientifica” Di Fabio nel 2010 è stato premiato dall’astrofisico Remo Ruffini nell’ambito del “Premio Nazionale di pittura F. P. Michetti”. La mostra castelbassese, intitolata Paesaggi della Mente, raccoglie opere di Alberto Di Fabio dall’inizio degli anni Novanta ad oggi, offrendo, per dirla con l’artista, “un insieme di opere allestito per una lezione di fisica quantistica”.


Palazzo Clemente
via XXIV Maggio, 28, Castelbasso
tel 0861.508000
info@fondazionemenegaz.it
www.fondazionemengaz.it

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LA CIUDAD DE D10S | DEEP BLU - Mostra Fotografica di Claudio Menna


LA CIUDAD DE D10S | DEEP BLU

Mostra Fotografica di CLAUDIO MENNA

29 Luglio - 1 Agosto 2014

Biblioteca "R. Chiantera" - ex Museo Pino PASCALI
Via Mulini,9
POLIGNANO A MARE (Ba)

INAUGURAZIONE - 29 luglio, ore 21,00
con la Performance "LIGHT EXPERIENCE" di Giulio SPAGONE.
Musica: GLANKO.
Bodypainting: Massimo NARDI

Il mare è luogo dell’anima: racconta tanti episodi, leggende, storie di vita, di pesca, di viaggi e ne lascia imperitura memoria nei luoghi abitati e nelle comunità coinvolte. Ovunque albergano racconti di mare, eppure in alcuni contesti più che in altri se ne avverte l’ancestrale presenza.
A Polignano a Mare, così come a Napoli, tutto è vita marittima, tutto è nella vita marittima. I mari, le acque richiamano l’uomo e i viaggi per mare avvicinano le anime, tutte accomunate da storie libere e fantasiose, in acque calme o burrascose, alla ricerca di una sfida o di un momento di riflessione.
Deep blu / Sea Stories è una mostra dedicata al mare e ai suoi giovani protagonisti che presi da una familiarità remota, personale e collettiva, rispondono al grande richiamo dell' acqua per un momento ludico librandosi nel cielo finalmente lontani dalle fatiche del quotidiano e dal peso di una vita moderna. Un tuffo nel blu è un’immersione nella profondità della propria anima, di cui il mare ne è lo specchio più fedele.
Le fotografie di Claudio Menna sono frutto di uno studio che si avventura attraverso la dimensione più inesplorata del mare, quella della profondità, dell’immersione, del nuoto. L’artista presenta più un mare nuotato che navigato, un mare che ricopre il soggetto, che lo sospende, lo coinvolge travolgendolo, invitando così l’osservatore a non guardare il mare da fuori, ma da dentro, dunque sulla soglia tra superficie e profondità. Nelle figure l’atto del movimento del tuffo e dell’immersione indica l’abbandono al fluire della vita, dimentica d’impegni e doveri, dove il mare, l’aria e la terra s’incontrano. Mentre i soggetti fermi ammirano l’immensità del mare, contemplando quel senso di libertà che solo chi ama il mare può possedere.

a cura di Titti Delvecchio

orari di visita:
da mercoledì a venerdì: dalle 9:00 alle 13:00
Mercoledì e venerdì: dalle 20:00 alle 23:00
Giovedì: dalle 15:00 alle 18:00
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Biografia

Nato a Napoli nel 1985. Claudio MENNA consegue la Laurea in Architettura presso l’Università degli Studi di Napoli Federico II, si avvicina alla fotografia nel 2008, dedicandosi al reportage fotografico e alla street photography. Nel 2012 inizia “ La Ciudad de D10S ” un racconto fotografico che presenta la realtà, il disagio, la bellezza dei quartieri popolari di Napoli. Attraverso gesti, simboli di devozione e segni inconfondibili di tradizione, ricerca la vita e la bellezza contraddittoria delle altre realtà del sud, intercettando quei tempi lenti e quei movimenti tipici di alcuni luoghi. Alcune immagini sono state presentate in diversi concorsi nazionali ed internazionali ed in diverse esposizioni a Napoli ed in altre città, ottenendo valevoli riconoscimenti. Partecipa a diversi progetti di fotografia sociale, come il Projet 192 , uno scatto per le vittime dell’attentato di madrid di 10 anni fa.
Il progetto “La Ciudad de D10S” è stato presentato in diversi convegni sulle storie e le realtà del capoluogo partenopeo, tra i quali annoveriamo “Neapolis urbs Vergiliana abyssus scientiarum_14-15 maggio 2012:
Rettorato della Facolta' di Giurisprundenza dell'Universita' degli Studi di Napoli Federico II, e Sala dei Baroni presso il Maschio Angioino di Napoli”. Nell’ottobre 2013, con alcuni scatti della “Ciudad” si classifica primo al concorso artistico “art Save the City” di Parma.
Attualmente finalista all’ ARIANO FILM FESTIVAL, organizza workshop fotografici nella sua città.



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domenica 20 luglio 2014

Dadamaino



Dadamaino

23 maggio - 23 luglio 2014

Lungarno B. Cellini, 3Firenze

La Tornabuoni Arte ha inaugurato venerdì 23 maggio, nella sede di Firenze, un’importante retrospettiva dedicata all’artista Dadamaino (1930-2004), a cura di Flaminio Gualdoni. Oltre 40 opere, tra le più significative per ripercorrere la ricca e appassionante carriera dell’artista che, a partire dalla fine degli anni ‘40, ha attraversato molti movimenti artistici differenti nati in Europa.


Firenze // fino al 23 luglio 2014
Dadamaino
a cura di Flaminio Gualdoni
TORNABUONI ARTE
Lungarno Cellini 3
055 6812697

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Capri Futurista


Performance, danza, arte, concerti, teatro, libri. Un omaggio al Movimento Futurista con una settimana curata da Massimiliano Finazzer Flory con performance sulla funicolare, danza contemporanea, concerti, musica, teatro e conferenze nei luoghi.


COMUNICATO STAMPA

Dal 20 al 26 luglio Capri sarà l’isola del Futurismo. L'Assessorato alla Cultura ed Eventi della Città di Capri intende rendere omaggio al Movimento Futurista con una settimana curata dal regista e attore Massimiliano Finazzer Flory con performance sulla funicolare, danza contemporanea in Piazzetta, concerti, musica, teatro e conferenze nei luoghi più amati da Marinetti e dagli artisti Futuristi a Capri. La rassegna si avvale del contributo di Acqua di Parma.

"L'amministrazione ha accolto con grande entusiasmo ed interesse il progetto di Massimiliano Finazzer Flory di portare a Capri una settimana di eventi dedicati a quel grande movimento d'avanguardia che fu il Futurismo. Il nostro intento sarà far tornare l’isola ad essere un centro internazionale di arte e cultura proprio come nel 1922 quando il sindaco di Capri Edwin Cerio organizzò il Convegno del Paesaggio, chiamando a raccolta i principali esponenti della cultura italiana del tempo. Il Futurismo giocava allora un ruolo di primo piano e fu tra le voci più significative del Convegno. Capri fu una vera e propria fonte di ispirazione per i futuristi con i suoi colori, la luce del Mediterraneo e la roccia ribelle e tumultuosa. Dal 20 al 26 luglio Massimiliano Finazzer Flory riaccenderà la miccia futurista con la I edizione della rassegna "Capri Futurista" in cui letteratura, arti figurative, musica e teatro riporteranno sull'isola il vento dell'avanguardia" Giovanni De Martino - Sindaco di Capri

“Capri – dichiara il regista e attore Massimiliano Finazzer Flory – è il palco in cui è in scena l’Italia. Ed è un palco che brucia. Il suo teatro è in fiamme. Ma non abbiamo paura del fuoco! con questa settimana Futurista crediamo che Capri abbia qualcosa da dare all’Italia: vita, forza, ottimismo. Quello che non vogliamo che Capri sia un bazar né un triste sanatorio e tantomeno per dirla alla Marinetti: un eden per pescecani. La tutela dell’isola e del suo paesaggio passa anche e soprattutto attraverso le opere d’arte che hanno raccontato Capri. Paesaggio fantastico di Depero ne è un esempio oppure i Vigneti di Balla. Il nostro logo che regaleremo ad ogni evento sarà limone morso quasi a dire che questa è la nostra tecnologia, la nostra connessione alla bellezza e all’energia. La nostra settimana Futurista sarà perciò eroica, audace, ebbra e temeraria come il popolo italiano ...”

La settimana Futurista offrirà eventi ogni giorno in particolare due omaggi:
- Il primo alla funicolare con allestimento sui binari, dove verrà realizzata la performance con la regia e l’interpretazione di Massimiliano Finazzer Flory dedicata a Filippo Tommaso Marinetti (domenica 20 luglio ore 23:30)
- Il secondo omaggio alle donne “Le donne del coraggio, dell’audacia, della ribellione" vi partecipano la storica dell’arte Beatrice Buscaroli, la filosofa Francesca Brezzi, Francesca Barbi Marinetti (mercoledì 23 luglio ore 19:00)

IL PROGRAMMA
DOMENICA 20 LUGLIO e distribuzione del programma “Capri Futurista”
ore 23:30 – Stazione della Funicolare
Performance teatrale su Filippo Tommaso Marinetti di e con Massimiliano Finazzer Flory
performance in italiano con programma di sala in inglese
Durata 30 minuti
LUNEDÌ 21 LUGLIO
ore 19:00 – in Piazzetta
Performance “Geometrie Dinamiche”
produzione Centro Teatrale di Ricerca Venezia
Danzatrice coreografa: Marta Zollet
Costumi di scena: Oskar Schlemmer e Sonia Biacchi
MARTEDÌ 22 LUGLIO
ore 19:00 – ritrovo in Piazzetta della Funicolare
Camminata (veloce!) “Dalla Funicolare ai Faraglioni”
Le storiche dell’arte di Nesea ci illustrano
vita e opere del movimento artistico sull’isola
Alla conclusione della passeggiata presso l’Hotel Punta Tragara
proiezione di opere futuriste dedicate a Capri
MERCOLEDÌ 23 LUGLIO
ore 18:00 – Giardini della Flora Caprense
Appuntamento settimanale di Animazione per bambini
con giochi dedicati ai colori futuristi!
ore 19:00 – Hotel Excelsior Parco
“Le donne del coraggio, dell’audacia, della ribellione"
Introduce Caterina Mansi Assessore alla Cultura
Interviene Francesca Brezzi autrice del libro
“Quando il Futurismo è donna” ed. Mimesis, Partecipano: Francesca Barbi Marinetti, Maria Elena Aprea, Beatrice Buscaroli
GIOVEDÌ 24 LUGLIO
ore 19:00 – Centro Caprense I. Cerio
Concerto per soprano e pianoforte dedicato alle avanguardie del Novecento "La musica futurista italiana e russa" pianista e compositore Daniele Lombardi soprano Ana Spasić
Durata 60 minuti
VENERDÌ 25 LUGLIO
ore 10:00 – Tendostruttura San Costanzo
partita di basket
a seguire lezione su “Il basket Futurista dell’NBA”
interviene Gianluca Pascucci
Vice President Player Personnel at Houston Rockets
ore 19:00 – Certosa di S. Giacomo
Spettacolo teatrale “gran Serata FUTURISTA”
su testi di Marinetti e Papini
di e con Massimiliano Finazzer Flory
coreografie di danza contemporanea con Michela Lucenti spettacolo in italiano con programma di sala in inglese
Durata 75 minuti
SABATO 26 LUGLIO
ore 11:00 – Piccolo Bar
“Il sale rosa dell’Himalaya” - ed. Bombiani di Camilla Baresani
Interviene l’autrice
Un’incandescente tensione narrativa sulla forza al femminile
Dal 20 al 26 luglio
INSTALLAZIONI D’ARTE CONTEMPORANEA
Centro Caprense I. Cerio
Marzia Migliora, Migratori senz’ali, 2010
In collaborazione con Galleria Lia Rumma
Hotel La Palma
Paolo Grassino, Senza titolo
In collaborazione con IGAV e Liquid Art System
Inaugurazione 20 luglio alle 11

Diverse sedi,
Capri(NA)

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