mercoledì 31 ottobre 2018

Pierpaolo Lista. Distanza di cortesia - Personal space


In corso fino al 6 gennaio 2019 presso la Galleria Centometriquadri Arte Contemporanea la mostra di Pierpaolo Lista Distanza di cortesia - Personal Space a cura di Antonello Tolve, inaugurata sotto il Matronato della Fondazione Donnaregina per le Arti Contemporanee di Napoli.

La mostra è in esposizione presso gli spazi della galleria, opportunamente rinnovati in vista del primo anno di attività. Il solo show dell’artista salernitano è un viaggio ludico attraversato da inquietudini ironiche e nostalgie per un mondo che invita ad una fruizione dell’opera libera e giocosa, una riflessione che accomuna segni semplici e materiali minimi in una pratica seriamente giocosa, che attraversa il tempo e lo sospende in uno spazio delicato e critico al tempo stesso.

Antonello Tolve definisce, questa nuova mostra di Pierpaolo Lista, una ludoteca nostalgica segnata dall’infinito intrattenimento che l’artista instaura con la pittura, con i materiali minimi della fotografia, con il pubblico, destinatario invitato sempre dall’artista a entrare nello spazio dell’opera per azionarla, per creare fantasie d’avvicinamento a oggetti sgualciti da una pennellata veloce, animata dal desiderio di togliere il bello al bello e di cancellare la parola perfezione dal vocabolario dell’arte con lo scopo di raggiungere una squisitezza ironica, una visione optofonetica, uno strato emotivo delicato e ruvido, sovratermporale e sovrastorico.

‘Distanza di cortesia’ ruota tutta attorno al concetto di gioco, inteso come apertura radicale all’alterità, come brano di confine oltre il quale risuona la vita, come territorio fragile, terreno teatrico, luogo d’incontro tra l’opera e lo spettatore che si fa immancabilmente attore, figura partecipe a un dialogo mancato ma comunque intimo, mentale. 



Pierpaolo Lista (Salerno, 1977) si è diplomato al Liceo Artistico di Eboli. Vive a Paestum e lavora tra Napoli e Milano. Il vetro è l’unico supporto della pittura di Pierpaolo Lista. L’artista capovolge il dettato operativo del dipingere – lavora cioè, sul retro della lastra vitrea. Tanto il disegno che il colore affiorano, con questa tecnica particolare, come apparizioni imprevedibili, sicché ogni immagine -anche la più elementare- acquista uno spessore, non di “matericità”, ma di memoria. Se da una parte la pittura di Lista si presenta tecnicamente unica nel suo genere, le sue fotografie, che si collocano in continuità con il suo approccio pittorico, rappresentano, d’altro canto, un mondo difficilmente imitabile. Questo perché Lista progetta, di volta in volta, piccoli teatri, microcoreografie che fanno da leitmotiv allo scatto fotografico.


Indirizzo: via C. Santagata, n.14 – Santa Maria Capua Vetere – Caserta 
Genere: arte contemporanea, inaugurazione, personale, solo show
Quando: il 26/10/2018 – fino al 06/01/2019
Orari di apertura:nei giorni di sabato 27 e domenica 28 successivi all’inaugurazione, la galleria resterà aperta dalle ore 10,00-12,30. Successivamente la galleria sarà aperta il martedì e il giovedì (ore 10,00-12,30 e ore 16,30-19,00) e il sabato (ore 10,00-12,30). Gli altri giorni previo appuntamento telefonico al 339 438 7214.
indirizzo mail: centometriquadri@libero.it 




martedì 30 ottobre 2018

Diego Miguel Mirabella. Salvo me



In corso fino al 23 novembre 2018 negli spazi della Richter Fine Artdi Roma la mostra personale di Diego Miguel Mirabella Salvo me.
I lavori in mostra, tutti inediti e realizzati nel 2018, proseguono un progetto iniziato dall’artista nel 2017 nella città di Fès in Marocco. Frasi e disegni dell'artista vengono consegnati su carta ad artigiani locali che li traducono nel tipico mosaico marocchino (zellige in arabo) incastonando la consegna di Mirabella tra le trame dell'ornamento islamico.
La mostra è pensata come un’installazione scenica che gioca con i pieni e i vuoti della galleria nella quale le frasi e gli ornamenti abitano le architetture dello spazio.

Il progetto è stato vincitore del Premio Speciale Spazio Cima in occasione del Talent Prize 2018.

Diego Miguel Mirabella è un artista visivo nato nel 1988 a Enna, Italia.
Il suo lavoro si concentra su poesia e linguaggio e sulla loro restituzione visuale. Una naturale inquietudine lo porta a strutturare la sua ricerca in modo eterogeneo e con diversi media, lavorando spesso per mezzo di famiglie di progetti. Caratteristica nelle opere di Mirabella una tensione continua tra ciò che è mostrato e ciò che invece si cela allo spettatore.
In molti dei suoi progetti si avvale di altre persone, del loro immaginario, usi e culture, con il fine di spingere il confine di comunicazione e scambio tra lui e questi creando lavori che scaturiscono da questo conflitto.
Attualmente vive e lavora a Bruxelles.

In occasione della mostra sarà donato un poster dell’artista – grafica Condensed Studio(Torino) con i testi di: Arnaud Eeckhout – Artista del collettivo VOID, Sara Moccia e Giacomo Morbiato – Università degli Studi di Padova, Dipartimento di studi linguistici e letterari.

Vademecum:
Titolo: Salvo me
Artisti: Diego Miguel Mirabella
galleria Richter Fine Art, vicolo del Curato, 3 – Roma
Durata mostra: dal 17 ottobre al 23 novembre 2018
Orari: da giovedì 18 ottobre dalle 13.00 alle 19.00 dal martedì al sabato
Email: tommaso.richter.85@gmail.com
Fb account: Galleria Richter Fine Art

Ufficio Stampa: Chiara Ciucci Giuliani mob. +39 3929173661 | email: chiaracgiuliani@gmail.com

lunedì 29 ottobre 2018

Isotta Bellomunno. Da consumarsi preferibilmente entro



“Da consumarsi preferibilmente entro” è il titolo della prima mostra personale tenuta a Roma dall’artista napoletana Isotta Bellomunno, a cura di Francesco Paolo Del Re e Sabino de Nichilo e ospitata dal 27 ottobre al 2 dicembre a Casa Vuota (via Maia 12 int. 4A). L’inaugurazione, sabato 27 ottobre a partire dalle ore 18:30, è inserita nel calendario delle iniziative di Rome Art Week. La mostra è visitabile dal lunedì al venerdì su appuntamento ed è realizzata in collaborazione con Taffo Funeral Services.
La personale presenta al pubblico un corpus di opere realizzate dall’artista negli ultimi cinque anni che ruotano intorno a due temi fondamentali: il nutrimento materno e la morte. Temi che ispirano anche un’installazione pensata appositamente per gli spazi di Casa Vuota. 
“Da consumarsi preferibilmente entro” è una frase nella quale ci imbattiamo ogni giorno. Quando la leggiamo stampigliata sulla confezione di un prodotto alimentare non ci soffermiamo a pensare che che da neutrale espressione del gergo merceologico potrebbe tramutarsi per noi in una sibillina profezia. L’avvertenza che ci informa sulla scadenza degli alimenti e che associamo in particolare del latte può assurgere infatti a formula critica della società dei consumi e diventare persino metafora della brevità della vita umana.
La morte è da sempre uno dei punti cardine della ricerca di Isotta Bellomunno ed è per lei lo spunto per esprimere il carattere di una napoletanità capace di esorcizzare la paura dell’estremo traguardo con ironia e vitalismo. Al tema della morte l’artista ha dedicato una serie di lavori fotografici e di performance che ruotano intorno a una bara vera. Estrapolata dal contesto funebre, la bara trova una nuova collocazione all’interno della quotidianità domestica. Per esempio nel ciclo fotografico “Io baro”, in mostra a Casa Vuota, l’artista usa la cassa lignea come tavolo di lavoro su cui impastare il pane, come divano o come vasca da bagno. Accanto alla morte, in un vivace ossimoro, si pone la ricerca di Isotta Bellomunno sul latte materno, incentrata sull’immagine delle mammelle che, con spirito dissacratorio, sono protagoniste di installazioni, fotografie e disegni.


ISOTTA BELLOMUNNO, NOTA BIOGRAFICA
Isotta Bellomunno (www.isottabellomunno.com) nasce a Napoli nel 1987. Nel 2005 si trasferisce a Milano, dove frequenta l’Accademia di Belle Arti di Brera e inizia la sua attività espositiva. Nel suo percorso di ricerca sono riscontrabili due matrici costanti e ricorrenti, da un lato un’amara ironia, a tratti beffarda e perennemente provocatoria, dall’altro le origini familiari, perno gravitazionale esistenziale e artistico. Le soluzioni formali del suo lavoro sono invece variabili e molteplici: dal disegno alla fotografia, dalle soluzioni scultoree all’azione performativa. Attualmente vive e lavora a Napoli.
Le sue mostre personali sono nel 2017 “Un maiale e un elefante”, presentazione del libro d’artista presso Tomato a Torino; nel 2015 “Latte di Mamma” a cura di Chiara Reale presso Castel dell’Ovo a Napoli; nel 2013 “#Labarabarca”, performance a cura di Anna Lucia Cagnazzi sul Lungomare Caracciolo di Napoli e “From the left side” a cura di Lorenzo Mantile presso Sarajevo Supermarket a Napoli.
Fra le collettive si annoverano nel 2018 “Una stanza tutta per Sé” curata da Eloisa Saldari alle Scuderie Aldobrandini di Frascati; nel 2016 la residenza artistica “BocsArt” a Cosenza; nel 2014 “MantegnaCercasi” alla Casa del Mantegna a Mantova e il “Concorso Internazionale Centro-Periferia” al Museo delle Terme di Diocleziano di Roma; nel 2012 “Video al termine della notte” presso il Complesso Monumentale di San Domenico Maggiore a Napoli, “Womade” alla Fabbrica del Vapore di Milano e il “6° Premio Arte Laguna” alle Nappe dell’Arsenale di Venezia. È stata vincitrice, inoltre, nel 2014 del 7° Internazionale d’Arte LGBTE S.A.L.I.G.I.A. all’Ex Manifattura Tabacchi di Torino.

INFORMAZIONI TECNICHE:
TITOLO DELLA MOSTRA: DA CONSUMARSI PREFERIBILMENTE ENTRO
AUTORE: Isotta Bellomunno
A CURA DI: Francesco Paolo Del Re e Sabino de Nichilo
LUOGO: Casa Vuota – Roma, via Maia 12, int. 4A
QUANDO: dal 27 ottobre al 2 dicembre 2018
ORARI: visitabile su appuntamento
IN COLLABORAZIONE CON: Taffo Funeral Services
INFORMAZIONI: cell. 392.8918793 | email vuotacasa@gmail.com
INGRESSO GRATUITO

INCONTRI

Antonio-Trimani, Chora, istallazione-video-4’-42-loop-frame-del-video



Incontri. Nuovi e antichi incontri, verrebbe da dire, soprattutto se si parla del rapporto tra natura e tecnica, tecnologia e ambiente, o, meglio, del ritorno di elementi naturali all’interno del processo artistico. Una tendenza sempre presente nell’arte ma che oggi sta acquisendo nuova linfa vitale. Per questo non si propone un nuovo trend, ma una collaborazione tra maestri e artisti giovani in una location particolare: la Chiesa dell’Annunziata di Teano.


All’interno delle celebrazioni del comune di Teano sull’unità d’Italia, dal 26 ottobre 2018 dieci artisti italiani (Paolo Bini, Marco Gastini, Emilio Isgrò, Luigi Mainolfi, Matteo Montani, Nunzio, Vincenzo Rusciano, Alessandro Sciaraffa, Antonio Trimani, Ivano Troisi) si confronteranno sul tema dell’incontro nello spazio ad unica navata della Chiesa sconsacrata dell’Annunziata. La mostra, presentata da Valentino Catricalà, investiga l’incontro come un’apertura a ritrovare un nuovo rapporto con il nostro pianeta, sul presente e il futuro dell’uomo.

Il seme di arancio ingrandito migliaia di volte di Emilio Isgrò (Barcellona Pozzo di Grotto, 1937) che apre la mostra necessita infatti di un terreno fertile per poter diventare pianta e dare il frutto. Sono così gli alberi, creati attraverso spazi vuoti, pertugi tra carte leggerissime, il tema del lavoro di Ivano Troisi (Salerno, 1984) che, nell’incontro tra pieno e vuoto, vengono animati in un morbido movimento dal passaggio dello spettatore. È ancora il pubblico ad attivare l’opera di Alessandro Sciaraffa (Torino, 1976) dal titolo L’ombra del mare, che grazie a un’infiorescenza di sensori, produce un suono che richiama il fruscio delle onde quando il corpo e in particolare le mani dello spettatore si giustappongono al fascio di luce che investe l’opera. Ancora il mare, il mare nostrum, il Mediterraneo che abbraccia la penisola, è il soggetto evocato dall’opera di Paolo Bini (Battipaglia 1984), che lavora attraverso la scansione orizzontale inseguendo la possibilità di molteplici orizzonti. Marco Gastini (Torino 1938-2018), maestro indiscusso della pittura contemporanea italiana, viene omaggiato dagli organizzatori con un’opera del 2013 nella quale il bianco, il pigmento oltremare puro e il nero del carbone sono il campo d’azione di uno spazio esclusivamente pittorico rimesso in discussione con urgenza esistenziale dal sorprendente arrivo di elementi tridimensionali: tre schegge di pietra affilate. Una scultura a parete, un legno combusto, è il segno invincibile di Nunzio (Cagnano Amiterno, 1954): l’incontro con l’elemento fuoco ridefinisce un valore plastico al legno e paradossalmente lo rigenera, per lo sguardo. Il Video è il medium con il quale Antonio Trimani (Cosenza, 1970) si confronta da anni. Chôra, l’opera scelta per la mostra, è un paesaggio ipnotico dove cielo e mare si incontrano su una linea d’orizzonte discernibile ma surreale, una nuvola di fumo si irradia nell’ambiente riflettendosi nell’elemento liquido, contribuendo alle variazione cromatiche e ritmiche del video. L’opera di Vincenzo Rusciano (Napoli 1973)è un tessuto che vive di contraddizioni e ipotizza un ideale spostamento di quella classicità, che ancor oggi continua ad essere un importante giacimento della nostra eredità culturale, dentro l’estetica della contemporaneità. Il basamento dell’altare della chiesa ospita Isola, di Luigi Mainolfi (Rotondi 1948), esponente di spicco della cosiddetta scultura post-concettuale, impostasi al principio degli anni Ottanta. L’opera di Mainolfi innalza sul sole e oltre il sole (riconoscibile negli elementi del piedistallo che appaiono come raggi) un elemento naturale spoglio e umile come il legno, operando un rovesciamento alchemico nel quale il valore minimo di un materiale povero assurge potentemente a valore assoluto. Chiude il cerchio, e lo rimette in gioco, Matteo Montani (Roma, 1972), facendo incontrare cielo e terra sulla superficie scura della carta abrasiva.

Incontri è patrocinata dal Comune di Teano e realizzata con il contributo e la collaborazione della Galleria Nicola Pedana Arte Contemporanea di Caserta e Carlo Cinque - Le Stazioni Contemporary Art di Milano.

SCHEDA TECNICA

Titolo Mostra: Incontri
Presentata da: Valentino Catricalà
Artisti: Paolo Bini, Marco Gastini, Emilio Isgrò, Luigi Mainolfi, Matteo Montani, Nunzio, Vincenzo Rusciano, Alessandro Sciaraffa, Antonio Trimani, Ivano Troisi.
Inaugurazione: Venerdì 26 ottobre 2018 ore 18.00
Periodo della Mostra: Dal 27 ottobre all’11 novembre 2018
Luogo: Chiesa dell’Annunziata - C.so V. Emanuele II - 81057 - Teano CE
Patrocini: Comune di Teano (CE)
In collaborazione con: Galleria Nicola Pedana Arte Contemporanea (CE)
Carlo Cinque - Le Stazioni Contemporary Art (MI)

Ufficio Stampa:
Contatti: Marcella Russo//Maria Letizia Paiato
Tel: 0039 349 3999037//0039 348 3556821
Mail: press@rp-press.it;
Pagina FB: RPpress @russopaiatopress

giovedì 25 ottobre 2018

The Others 2018


The Others è la principale fiera indipendente italiana, dedicata alle più recenti tendenze artistiche internazionali e con un focus specifico sulle ultime generazioni.
Una piattaforma espositiva rivolta a gallerie, artist–run e project spaces, collettivi di artisti e curatori, spazi indipendenti. Concepita per espositori giovani – con costi di partecipazione tra i più bassi in Europa – The Others è un’importante vetrina all’interno della Contemporary Art Week torinese.
Nomade e ospitata sin dagli esordi in sedi non convenzionali, negli anni The Others si è spostata in diverse strutture, rivitalizzando e riconvertendo importanti edifici in disuso. Gli orari di apertura serali, l’atmosfera vivace e informale, un ampio programma di eventi transdisciplinari sono gli ingredienti che hanno portato alla creazione di un nuovo format di promozione dell’arte.
Un board internazionale composto da giovani curatori attivi in diverse aree d’Europa e una nuova sezione dedicata alle video installazioni sono le principali novità di The Others 2018: una fiera internazionale e un progetto curatoriale, un luogo per esposizioni e progetti site specific che vanno oltre il concetto tradizionale di booth.
Per il terzo anno consecutivo The Others sarà ospitata nella straordinaria sede dell’ex Ospedale Regina Maria Adelaide, un edificio storico – inaugurato nel 1887 – nato come nosocomio per bambini affetti da rachitismo e successivamente trasformato in centro traumatologico di eccellenza, attivo fino ad Aprile 2016.

The Others, la fiera ideata da Roberto Casiraghi, torna dal 1° al 4 novembre 2018 a Torino nell’ex Ospedale Regina Maria Adelaide in lungo Dora Firenze 87.


Ex Ospedale Maria Adelaide
Lungo Dora Firenze, 87 - Torino

1 novembre 2018 - 4 novembre 2018
Orario: 10:00 - 18:00

Storie dal Seicento. Santa Maria della Vittoria e l'Estasi di Santa Teresa


Il '600 a Roma inizia il 17 febbraio quando a campo de Fiori brucia il corpo dell'eretico Giordano Bruno. Ma non c'è solo questo tragico evento. Ci sono altre mille storie da raccontare, a cominciare da quelle d'arte. C'è, tra Classicismo e Barocco, anche il cavalier Bernino che a Santa Maria della Vittoria ha lasciato una delle opere più sensazionali della sua lunga carriera. La Roma seicentesca era popolata di artisti, collezionisti e mecenati. Tra questi ultimi non soltanto i cardinali Francesco Maria del Monte e Scipione Borghese ma anche la famiglia Corner di Venezia che rende Santa Maria 
della Vittoria un punto di ostentazione del suo potere economico e politico. Sabato 17 novembre 2018 inizierà un racconto lungo un secolo e sarà una bella occasione per conoscere dal vivo i capolavori seicenteschi di questa piccola, preziosa chiesa. Tutto questo si svolgerà senza la confusione dei turisti che solitamente l'affollano per vedere e fotografare "L'estasi di Santa Teresa" eseguita da Bernini per il cardinale Federico Cornaro. Quel giorno cercheremo di capire a fondo anche e soprattutto quella. Cercando di scoprire qualcosa in più rispetto a quanto ci viene solitamente raccontato su questo complesso e intrigante "teatro di immagini scolpite". Certo, il gruppo scultoreo berniniano ci rapisce e di solito ci fa percorrere la piccola chiesa senza guardare nient'altro. Questa volta invece, ci soffermeremo senza fretta davanti ad altre opere belle quanto sconosciute: il "Sogno di San Giuseppe" gruppo scolpito da Domenico Guidi, la splendida e affascinante "Trinità" dipinta dal Guercino per il card. Berlinghiero Gessi, la "Vergine e San Francesco" del Domenichino e altre pitture che rendono questa chiesa un vero gioiello del '600 romano. Cercheremo infine anche di comprendere il rapporto tra committenti ed artisti, con un occhio all'utilizzo devozionale, liturgico e/o sociale delle immagini (dipinte o scolpite) di questo luogo sacro di Roma.

Info
Visita a porte chiuse a cura del professor Giovan Battista Fidanza 
ordinario di Storia dell'arte moderna nell'Università di Roma Tor Vergata
Appuntamento ore 12 all'ingresso della chiesa 

Per prenotazioni entro il 14 novembre 2018
tel. 3491505237 o scrivere a annasicilianodefazio@gmail.com
Press Office Artpressagency di Anna de Fazio Siciliano

mercoledì 24 ottobre 2018

Picasso. La Scultura

#Picasso. La scultura è la prima mostra in Italia dedicata al Picasso scultore. Pensata come un viaggio attraverso i secoli, presenterà oltre #50capolavori del maestro realizzati dal 1902 al 1961, fotografie di atelier inedite e video.

Attraverso l'esplorazione di diversi temi - storie e miti, corpi e figure, oggetti e frammenti - la mostra presenta i vari incontri che Picasso ha intrattenuto con l’arte di tutti i tempi, dall'antichità all’età moderna oltre a un confronto con i capolavori della Galleria Borghese: ad esempio, la scultura 'Donna con bambino' (1961) di #Picasso è insieme all’'Apollo e Dafne' di #Bernini (1622/1625). 

La mostra prosegue l’indagine sulla scultura che il museo porta avanti da molti anni. 'Picasso. La scultura' è a cura di Anna Coliva e Diana Widmaier-Picasso e sostenuta da Fendi, partner istituzionale della Galleria Borghese; è inserita nel programma internazionale Picasso-Méditerranée avviato da Laurent Le Bon, direttore del Musée Picasso Paris

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Picasso. La Scultura


24 ottobre 2018 - 3 febbraio 2019
dal martedì alla domenica, ore 9.00 - 19.00 
biglietti: intero 15,00 € p.p. - ridotto 8,50 € p.p. (cittadini UE tra 18 e 25 anni) - gratuito 2,00 € p.p.

La prenotazione è obbligatoria al numero +39 06 32810, inviando una mail a info@tosc.it oppure su http://bit.ly/TicketGalleriaBorghese

Per maggiori informazioni sulle tariffe e gli orari consultare il sito internet del museo bit.ly/Visita_GalleriaBorghese

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🇬🇧 Picasso: the Sculpture, is the first exhibition in Italy dedicated to Picasso’s sculpture. Conceived as a journey through the centuries, the exhibition will present more than 50 masterpieces by the great artist executed between 1902 and 1961, unpublished studio photographs, and videos. Through the exploration of different subjects – stories and myths, bodies and figures, objects and fragments – the exhibition will establish various categories of encounters, ranging from Antiquity to the modern age, in addition to a comparison with the masterpieces of the Galleria Borghese’s collection. For example, Picasso’s sculpture Woman with Child (1961) will be displayed together with Bernini’s Apollo and Daphne (1622/1625). 

The exhibition aims to continue the investigation of the concept of sculpture that the Museum has been carrying out for many years. Picasso. The Sculpture is curated by Anna Coliva and Diana Widmaier-Picasso and supported by FENDI, the Galleria Borghese’s institutional partner. The exhibition is included in the international cultural project Picasso-Méditerranée initiated by Laurent Le Bon, director of the Musée Picasso-Paris. 


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Picasso. The Sculpture


October 24th 2018- February 3nd 2019
from Tuesday to Sunday, 9.00am - 7.00pm
tickets: full € 15.00 p.p. - reduced € 8.50 p.p. (EU citizens between 18 and 25 years) - free 2.00 € p.p.

The reservation is required at +39 06 32810, by sending an email to info@tosc.it or on http://bit.ly/TicketGalleriaBorghese

For more information on rates and timetables, visit the museum's website bit.ly/Visita_GalleriaBorghese

martedì 23 ottobre 2018

Jota Castro. Cave Canem


La Galleria Umberto Di Marino è lieta di presentare il nuovo progetto di Jota Castro a Napoli, dal titolo Cave canem. Una monografica diffusa che dalla galleria si allunga a toccare gli spazi urbani con cui negli ultimi anni è stata avviata una riflessione condivisa rispetto all'identità del territorio. Tre giorni d'inaugurazione coinvolgeranno, dal giovedì 25 al sabato 27 ottobre, il Castel Sant'Elmo, l'Ipogeo di Santa Maria delle Anime del Purgatorio ad Arco, la Chiesa di San Giuseppe delle Scalze a Pontecorvo e il Riot Studio, alternando opere fondamentali per il percorso dell'artista a nuove produzioni.

Jota Castro continua a sviluppare le sue note a margine sulla recente storia europea, stavolta immergendosi nel cuore della città che considera come uno straordinario laboratorio sociale, per attivare punti di vista differenti rispetto alle conflittualità che animano da più parti la società contemporanea. Rileggere alcuni dei lavori alla luce dei luoghi che li ospitano significa, infatti, avvicinare la riflessione su questioni cruciali del nostro tempo alla quotidianità di chi abita il territorio, invertendo il linguaggio brutale che recentemente connota il dibattito politico con lo spiazzamento che il lavoro dell'artista è stato sempre in grado di provocare nel pubblico. La ricerca maturata durante tutto l'arco temporale della collaborazione con la galleria, infatti, si è strutturata in una coerente analisi socio-politica e culturale della crisi, partendo innanzitutto dall'evoluzione dell'idea stessa d'Europa, prima ancora che delle sue istituzioni. I temi delle migrazioni, della chiusura dei confini e dell'avvento delle politiche nazionalistiche, a seguito delle pressioni economico-fiscali e della disgregazione culturale, sono stati individuati negli anni da Jota Castro come campanelli d'allarme per il doloroso svuotamento di significato del sogno di una politica transnazionale, garante dei diritti umani e civili, che tuttavia continua a mantenere il suo fascino ideologico. Da un paesaggio cupo, di vecchi fasti ormai posticci e bellezza deturpata, il progetto di questa esposizione riparte, fornendo nuove cornici interpretative ai fenomeni presi in esame. I lavori site-specific si fanno messaggeri di una riflessione che offre uno spazio ancora possibile d'immaginazione, in cui tentare di ricucire questa ferita collettiva e ridare sostanza e concretezza a ciò che rimane della nostra storia comune. Il percorso si apre il 25 ottobre, presso la Galleria Umberto Di Marino con la granitica solidità dell'acciaio, protagonista della storia della globalizzazione del XXI secolo: Chi non si indigna della situazione in cui ci troviamo è un pezzo di merda (2018) pone l'attenzione sull'errata convinzione di aver superato, attraverso la tecnologia, la necessità di risorse materiali, le quali restano comunque alla base del nuovo colonialismo. Le false impressioni sono presenti anche nelle tracce di una storica performance al Palais de Tokyo, Discrimination day (2005), in cui venivano ostacolati durante l'ingresso al museo tutti i visitatori che non avevano mai sperimentato una condizione di discriminazione. In Enjoy your travel (2006), lavoro site-specific realizzato per una precedente mostra e riallestito in questa occasione per l'urgenza dei suoi contenuti, il volo immaginario sulla pista che termina fuori dalla finestra per scampare a questa miopia politica e sociale viene preceduto dall'atto di rompere con il passato attraverso Breaking Icons (2004-2018) ovvero le icone che hanno fortemente caratterizzato l'identità europea nel bene e nel male.
Durante la seconda giornata di apertura, il 26 ottobre, ricorrono considerazioni simili nello spazio dell'Ipogeo del Purgatorio ad Arco, dove 12 farfalle, come le 12 stelle della bandiera europea, vengono rappresentate nella loro fragile precarietà, schiacciate da massi vulcanici provenienti dal Vesuvio. Refricare cicatricem (2018) è un grido rivolto alle giovani promesse che rischiano di essere oppresse dal passato nella ricerca dei propri spazi di libertà e d'immaginazione. L'installazione è introdotta dal ritmo convulso di Someone like me (2018), il numero di vite umane perse nel Mediterraneo negli ultimi cinque anni, destinato purtroppo a salire incessantemente. Ferite che restano impresse nella coscienza comune come tagli in una bandiera, generatrici di mostri e di paure sintetizzati nello spazio del Riot Studio da Would I lie to you? (2018), due occhi terrorizzati che sbucano dalle assi di legno del pavimento. Uno sguardo privato di ogni controllo sul proprio futuro, nella cui impotenza ciascuno può in parte riconoscersi, passando in rassegna le piccole pesantissime tessere marmoree che compongono il metro di problemi di Panem et Circenses (2011). Ancora una volta l'artista invita a cercare nuove soluzioni, mandando al macero il peso della tradizione come in Biblioteca 01 (2008), che raccoglie brandelli di volumi cardine della storia napoletana e dell'identità mediterranea. Simili sentimenti animano le installazioni presenti nella Chiesa di San Giuseppe delle Scalze a Pontecorvo, aperta al pubblico dalla mattina del 27 ottobre, dove il gesto di sporgersi a guardare il futuro in una culla e ritrovare il proprio volto, come in Leche y Ceniza (2008), responsabilizza nei confronti del mondo che stiamo lasciando alle nuove generazioni, drammaticamente segnato dai confini che ci autoinfliggiamo (Borders, 2006), dai rispettivi dogmatismi con cui affrontiamo il dibattito sulle conseguenze dei cambiamenti climatici (Kerigma, 2010, già esposta al Museo MADRE nella collettiva Trasparenze), dai pregiudizi che accompagnano l'incontro con nuove culture (Energy, 2006). La preoccupazione dell'artista si sintetizza allora in un gesto lirico estremo, che tenta di ricucire una crepa con l'oro, materiale simbolo della storia del colonialismo, senza riuscirci ancora fino in fondo in Is it getting better? (2018). I lavori esposti al Castel Sant'Elmo, a seguire in tarda mattinata, cercano quindi di scardinare gli immaginari negativi ormai legati al tema del viaggio, come evidente nel festone di manette che si staglia contro il paesaggio cittadino in Possa la tua luce essere eterna e il tuo dolore transitorio (2018) e in Because the life (2008) con i volti contratti e accartocciati di quanti sono partiti motivati dalla speranza. Jota Castro recupera la dimensione simbolica dell'attraversamento con il blu Mediterraneo e il rosso sangue di Atardeceres rojos e Hope and blame (2018) nelle acquasantiere, mentre cerca ossessivamente di rammendare i resti della bandiera europea fino a quando non si trasforma in un unico tappeto di spille da balia (Jugaad, 2013-2018). Infine, affida il sogno di un lieto approdo alle mani delle decine di persone che hanno piegato le barchette di carta de La Niña, la Pinta e la Santa Maria (2009-2018, installazione esposta anche alla 17a Biennale di Sidney) un invito a recuperare una condizione ideale d'innocenza da portare con sé nel nuovo mondo che ci si accinge a costruire.

Jota Castro è nato nel 1965 a Lima, in Perù, vive e lavora a Bruxelles, in Belgio. Jota Castro è un artista e un curatore. Ha esposto al Palais de Tokyo, Parigi, Kiasma Helsinki, alla Biennale di Venezia e alla Biennale di Gwangju, dove ha ricevuto il Gran Premio della Biennale nel 2004. Ha curato il "Pabellon de la Urgencia" per la 53a e 55a Biennale di Venezia e nel 2011 Dublin Contemporary. Ha esposto alla Biennale di Sydney, Uplands Gallery e Y3K Art Center, Melbourne, Contemporary Art Museum Santiago del Cile, Josee Bienvenu Gallery, New York, Barbara Thumm Gallery, Berlino, Jumex Collection, Messico, Fondazione Helga de Alvear, Madrid, Galleria Massimo Minini, Brescia, Italia. Tre sono le mostre personali che Jota Castro ha realizzato alla Galleria Umberto Di Marino: Enjoy your travel nel 2006, Memento mori nel 2011 e Gemütlichkeit nel 2013.

Si ringrazia:
il laboratorio didattico del prof. Antonio Picardi, gli alunni e la Dirigente del liceo “Cristoforo Colombo” di Marigliano (NA) per la realizzazione dell'opera La Niña, la Pinta e la Santa Maria; Giuseppe Buonanno e Pio Della Volpe

Jota Castro
CAVE CANEM

Giovedì 25 ottobre 2018
ore 19.00 
Galleria Umberto Di Marino - Via Alabardieri 1, Napoli

Venerdì 26 ottobre 2018
ore 18.00 
Complesso di Santa Maria delle Anime del Purgatorio ad Arco, Via dei Tribunali 39, Napoli
ore 20.00 
Riot studio, Palazzo Marigliano, Via San Biagio dei Librai 39, Napoli

Sabato 27 ottobre 2018
ore 10.00 
Chiesa di San Giuseppe delle Scalze a Pontecorvo, Salita Pontecorvo 65, Napoli
ore 12.00 
Castel Sant'Elmo, Via Tito Angelini 22, Napoli

OMNIA FLUMINA ROMAM DUCUNT_Architetture sonore di ALVIN CURRAN



MINISTERO PER I BENI E LE ATTIVITÀ CULTURALI SOPRINTENDENZA SPECIALE ARCHEOLOGIA BELLE ARTI E PAESAGGIO DI ROMA

Alle Terme di Caracalla

OMNIA FLUMINA ROMAM DUCUNT-TUTTI I FIUMI PORTANO A ROMA
architetture sonore di ALVIN CURRAN


Promosso da Soprintendenza Speciale Roma
con Electa
a cura di RAM radioartemobile


Terme di Caracalla, Roma, Viale delle Terme di Caracalla 52


“I suoni che hanno animato le grandi Terme di Caracalla quasi 2000 anni fa non sono più udibili, ma le rovine stesse sono lì come un segno graffiante - una partitura architettonica - in attesa di essere trasformate in un suono, in una sinfonia universale” A. C.

Un progetto site-specific che evocherà le antiche Terme di Caracalla. Una tessitura sonora in continua evoluzione architettonica si manifesta con intervalli di silenzio.


Durata della mostra: dal 23 / 10 / 2018 al 13 / 01 / 2019

assistenti di Alvin Curran
Angelo Maria Farro
Antonio Trimani

ENGLISH VERSION BELOW

at the Baths of Caracalla
OMNIA FLUMINA ROMAM DUCUNT - ALL RIVERS LEAD TO ROME
sound architecture by
ALVIN CURRAN

Promoted by Soprintendenza Speciale Roma
with Electa
curated by RAM radioartemobile

Opening Monday October 22nd 2018 - 5:30 PM
Terme di Caracalla, Rome, Viale delle Terme di Caracalla 52

"The sounds which animated the great Baths of Caracalla nearly 2000 years ago are no longer audible, yet the ruins themselves stand like a gigantic musical score – una partitura architettonica – waiting only to be transformed into audible sound, into an universal symphony." A. C.

A site-specific project that will evoke the ancient Baths of Caracalla. A sound texture in a continuous architectonical evolution manifests itself in intervals of silence.


The exhibition will last from 23 / 10 / 2018 to 13 / 01 / 2019
Terme di Caracalla - Viale delle Terme di Caracalla 52, Rome, Italy

Alvin Curran's assistants
Angelo Maria Farro
Antonio Trimani

OMNIA FLUMINA ROMAM DUCUNT-TUTTI I FIUMI PORTANO A ROMA
architetture sonore di ALVIN CURRAN
fino al 13 gennaio 2019

Orari di apertura: Dal1ottobre all’ultimo sabato di ottobre
dalle 09.00-18.30 Dall’ultima domenica di ottobre al 15 febbraio dalle 09.00-16.30
Il lunedì 9.00–14.00 
La biglietteria chiude un'ora prima
Costo del biglietto: INTERO € 8.00 RIDOTTO €4.00
BIGLIETTO ON-LINE diritto prevendita:€2.00
Info e prenotazioni www.coopculture.it  call center +390639967700
dal lunedì al venerdì dalle 9.00 alle 13.00 e dalle 14.00 alle 17.00 il sabato dalle 9.00 alle 14.00

pubblica:


lunedì 22 ottobre 2018

PREMIO CITTÀ DI TARQUINIA 'LUCIANO MARZIANO'


Sabato 3 novembre2018 alle ore 18.00 presso la sede della prestigiosa Società Tarquiniense d’Arte e Storia nella Sala Sacchetti di Palazzo dei Priori, in Via dell'Archetto 4 a Tarquinia(VT), si terrà la cerimonia di assegnazione del Premio Città di Tarquinia Luciano Marziano destinato a eccellenti personalità della critica e della storia dell’arte che si siano distinte nella curatela di rilevanti eventi espositivi e per la loro produzione bibliografico/scientifica in riferimento alla ricerca sulla scultura ceramica. Promosso e sostenuto dalla stessa S.T.A.S., il premio è stato assegnato al critico e storico dell’arte Flaminio Gualdoni dalla giuria di qualità composta da: Claudia Casali- Direttrice del MIC (Museo Internazionale delle Ceramiche in Faenza) in qualità di Presidente di Giuria; Mariastella Margozzi- Soprintendente del Polo Museale della Puglia, storica dell'arte; Massimiliano Tonelli- Direttore della rivista Artribune; Ugo La Pietra– Scultore ceramista di fama internazionale; Daniela Muratti- nipote del critico Luciano Marziano in qualità di rappresentante della famiglia erogatrice del premio.


La cerimonia sarà preceduta alle ore 17.00 dall'inaugurazione della mostra di ceramiche di Ugo La Pietra prodotte presso la manifattura Rometti di Umbertide, intitolata Ugo La Pietra & manifattura Rometti a Tarquinia a cura di Lorenzo Fiorucci (accompagnata da un catalogo edito da SilvanaEditoriale) che resterà visibile al pubblico fino al 09 dicembre 2018presso il Museo della Ceramica di Palazzo dei Priori di Tarquinia.

Il “Premio Città di Tarquinia Luciano Marziano”, del valore di € 5.000.00, rappresenta la base per la curatela della futura mostra che avrà luogo nel 2019 e che Flaminio Gualdoni presenterà al pubblico nella stessa serata del 3 novembre, contestualmente alla consegna materiale dello stesso. Infatti, l’assegnazione del “Premio Città di Tarquinia Luciano Marziano” e l’esposizione di alcune ceramiche di Ugo La Pietra artista membro della giuria, rappresenta la prima fase di un progetto molto più articolato plasmato su due annualità che terminerà il prossimo anno, con un’esposizione realizzata su una selezione in ambito nazionale e internazionale di artisti, le cui opere a loro volta saranno oggetto di un secondo premio dello stesso valore. Il“Premio Città di TarquiniaVasco Palombini"per la scultura ceramica, sarà assegnato a eccellenti personalità artistiche nel campo della scultura ceramica per la miglior opera di scultura ceramica in mostra. 


Come nasce il Premio Città di Tarquinia e perché.
La città di Tarquinia, Patrimonio dell’Umanità e sito Unesco dal 2004, per la presenza nel territorio di prestigiose tombe etrusche dipinte, è considerata a livello internazionale Pinacoteca del Mondo Antico. In queste sue origini arcaiche si attesta il primo legame della città con l’arte quale elemento imprescindibile della cultura locale, una relazione che in tempi più recenti è confermata dalla fine degli anni Cinquanta del Novecento in poi, dalla presenza d’importanti personalità del mondo della cultura. Tarquinia, ad esempio, ha dato i natali al poeta Vincenzo Cardarelli, assunto a nume tutelare della città con il Premio a lui dedicato - dopo la sua morte - dall'Associazione Pro Tarquinia, ed è stata frequentata da intellettuali come Carlo Bo, in qualità di Presidente del concorso letterario, e da artisti quali Franco Ferlenga, Arnaldo Ciarrocchi, Franco Gentilini, AlbertoZiveri, Giovanni Omicciolie tanti altri ancora, per il concorso di pittura che affiancava il Premio letterario. Fondamentale per Tarquinia è stato in seguito la presenza per oltre trent’anni, di un grande artista contemporaneo come il pittore e scultore cileno Roberto Sebastian Echaurren Matta, ideatore di quel laboratorio di idee e esperienze artistiche chiamato “Etruscu-ludens”, nell’ambito del quale realizzò un' importante produzione di scultura, in particolare ceramica, richiamando in quel nome la radice identitaria del territorio e contemporaneamente facendo rifermento al gioco (ludens), quale valenza conoscitiva e sperimentale del mondo dell’essere primordiale nella sua naturalità originaria. 
A scegliere Tarquinia come luogo di residenza, è stato anche Luciano Marziano,uno dei critici nazionali più autorevoli per quanto riguarda la produzione ceramica, dando un considerevole contributo affinché tale linguaggio venisse sdoganato dal ruolo di sorella minore nel campo delle arti visive. Mentre Vasco Giovanni Palombini, tarquiniese di nascita, avvicinatosi al mondo dell'arte grazie all'amicizia maturata con importanti personalità tra cui lo stesso Matta, ha caldeggiato l'attività artistica nel territorio, divenendone uno dei più facoltosi mecenati.
Per queste ragioni la Società Tarquiniense d’Arte e Storia ha istituito il Premio Città di Tarquinia, ideato e voluto da Alessandra Sileoni e Massimo Luccioli, per onorare due figure importantissime nella storia della cultura della città creando due distinti riconoscimenti: Il premio Luciano Marziano 2018 e il premio Vasco Palombini che sarà assegnato nel 2019, corredati da mostre, progetti e manifestazioni al fine di riportare alla ribalta in campo nazionale l’innata predisposizione all’arte, in particolare nel settore della produzione ceramica, della città di Tarquinia. 

Premio Città di Tarquinia promosso e organizzato dalla Società Tarquiniense d’Arte e Storia è realizzato con la collaborazione e il sostegno del MIBAC (Ministero per i Beni e le Attività Culturali), della Regione Lazio, della Fondazione Carivite della Visi Tarquinia Rete di Imprese e con il patrocinio del Museo Internazionale delle Ceramiche in Faenza (MIC) dell'Accademia Nazionale di San Luca.

SCHEDA TECNICA
Titolo: PREMIO CITTÀ DI TARQUINIA LUCIANO MARZIANO
Assegnato al critico e storico dell’arte: Flaminio Gualdoni
Giuria: Claudia Casali; Mariastella Margozzi; Massimiliano Tonelli; Ugo La Pietra; Daniela Muratti
Cerimonia: Sabato 3 novembre 2018 ore 18.00
Luogo: Società Tarquiniense d’Arte e Storia- Sala Sacchetti, Via dell’Archetto 4

Titolo Mostra: Ugo La Pietra & manifattura Rometti a Tarquinia.
Inaugurazione: Sabato 3 novembre 2018 ore 17.00
Luogo: Società Tarquiniense d’Arte e Storia- Museo della Ceramica,Via delle Torri, 31

Palazzo dei Priori
Via dell'Archetto 4 a Tarquinia(VT)

Promozione e Organizzazione: Società Tarquiniense d’Arte e Storia
Collaborazione e sostegno: MIBAC(Ministero per i Beni e le Attività Culturali), Regione Lazio, Fondazione Carivit, VisiTarquinia Rete di Imprese.
Patrocini: Museo Internazionale delle Ceramiche in Faenza (MIC).Accademia Nazionale di San Luca.

Media Partner: Artribune 

Ufficio Stampa: 
RUSSOPAIATO
Contatti: Marcella Russo//Maria Letizia Paiato
Tel: 0039 349 3999037//0039 348 3556821
Mail:press@rp-press.it; 
Pagina FB: RPpress @russopaiatopress


SURRENDERING di LAMBERTO TEOTINO

Lamberto Teotino. Surrendering, 2018, still from color video. Courtesy of the artist 

Nell’ambito di Videocittà, a Roma dal 19 al 28 Ottobre, Lamberto Teotino presenta, il 24 Ottobre, alla Galleria Nazionale d’Arte Moderna e Contemporanea, in anteprima assoluta, l’opera Surrendering. Un video, di circa sei minuti, in cui l’artista rappresenta metaforicamente, attraverso la narrazione della morte di un’animale, la lotta contro la morte, a favore della vita, a cui ogni essere vivente è inevitabilmente prima o poi sottoposto. La visione cinica dell’artista emerge dal titolo, Surrendering, che preannuncia l’esito di questa battaglia, “un’arresa che si compie lentamente, alla quale non c’è rimedio”, per usare le parole di Teotino ed è acuita dal fatto che l’animale viene deliberatamente ucciso da un uomo. Protagonista dell’opera, parallelamente alle immagini, è la musica: Piume di cristallo del maestro Ennio Morricone, colonna sonora del film "L'uccello dalle piume di cristallo" di Dario Argento, elemento che amplifica ulteriormente la drammaticità e la sacralità della scena rappresentata. 

Videocittà è l’evento diffuso che invaderà la Capitale dal 19 al 28 ottobre, in concomitanza con la Festa del Cinema di Roma e con il MIA – Mercato Internazionale dell’Audiovisivo -, volto a unire e far dialogare mondi creativi e produttivi dell’immagine in movimento attraverso il coinvolgimento del grande pubblico e a creare la possibilità di far emergere le capacità che sono proprie di questi mondi nel generare lavoro, valorizzare professionalità radicate nel Cinema e nell’Audiovisivo, far affermare nuovi mestieri ed iniziative imprenditoriali e creative. Videocittà presenta nuove opportunità alla conoscenza dei giovani e di tutta la cittadinanza.
Un progetto del tutto innovativo: 10 giorni, più di 60 eventi, quasi 50 location, dal centro storico alle sale cinematografiche oltre il Grande Raccordo Anulare, dalle Accademie internazionali, alle gallerie, ai musei, che renderanno Roma un luogo unico e internazionale di creatività artistica, artigianale e tecnologica.

Ideato da Francesco Rutelli, Presidente dell'ANICA (Associazione Nazionale Industrie Cinematografiche Audiovisive Multimediali) e diretto da Tomaso Radaelli, VIDEOCITTÀ è realizzato con il supporto di MiBAC, MISE-ICE, Roma Capitale, Regione Lazio, Camera di Commercio. Main Media & Content Partner di Videocittà è la Rai che svilupperà con il coordinamento della Direzione Comunicazione, Relazioni Esterne, Istituzionali e Internazionali Rai, specifici progetti editoriali con Rai Cinema, Rai Fiction, Rai Movie, Rai Ragazzi, Rai Pubblicità, Rai Storia e Rai Teche. Partnership mirate su specifici progetti sono state sottoscritte con il MAECI, il MIUR, Associazione Italiana Scenografi, Costumisti e Arredatori, e diversi soggetti privati. Main partner di Videocittà sono Eni, Intesa Sanpaolo e Linkem.


SURRENDERING
LAMBERTO TEOTINO

Galleria Nazionale 
d'Arte Moderna 
e Contemporanea, Roma
24/28 ottobre

Videocittà
un omaggio a Ennio Morricone

DOVE: Galleria Nazionale d'Arte Moderna e Contemporanea – Sala Gramsci, ingresso Via Gramsci 69, Roma
CHI: Progetto realizzato con la Galleria Nazionale d'Arte Moderna e Contemporanea, per Videocittà.
QUANDO: 24 Ottobre, Ore 18.00 – visitabile fino al 28 Ottobre 2018
INGRESSO: Gratuito il 24 Ottobre 2018

giovedì 18 ottobre 2018

DOMESTICA

Riccardo Monachesi, Papaveri, argilla semirefrattaria, smalto e ferro, 2018


Sabino de Nichilo, Yvonne Ekman, Riccardo Monachesi e Mara van Wees– quattro artisti diversi accomunati dall’utilizzo della ceramica come medium espressivo per la realizzazione di progetti scultorei e installativisi incontrano nella cornice di una mostra collettiva curata da Francesco Paolo Del Re, con l’intento di intrecciare di un dialogo tra di loro, con il pubblico e con i suggestivi spazi del sito archeologico delle Case Romane del Celioche li ospita dal 18 ottobre al 19 novembre 2018. La mostra si intitola “Domestica” e inaugura giovedì 18 ottobre alle ore 18, promossa da Fondo Edifici di Culto del Ministero dell’Interno, Ministero per i Beni e le Attività Culturali e Società Cooperativa Spazio Libero.

Alla base del progetto, una riflessione sull’idea di casa e sugli spazi dell’abitare. La mostra si fa carico della memoria culturale e simbolica del luogo che la ospita e fa interloquire i lavori degli artisti con le antiche vestigia delle domus affrescate e con i luoghi legati al martirio dei Santi Giovanni e Paolo a cui è intitolata la basilica soprastante il sito romano.

Attraverso sculture e le installazioni pensate e realizzate site specific, gli artisti si impegnano a intessere un discorso sull’abitare come luogo fisico, architettonico e allo stesso tempo come costrutto mentale. Mara van Wees scompone le architetturein alcune singole parti fondamentali, elementi costruttivi come il muro e la scala, a simboleggiare processi di separazione e unione. Altre suggestioni provengono invece dalle decorazioni pittoriche delle domusromane. Nell’intervento di Yvonne Ekman, l’area archeologica diventa così teatro di una vivace reinterpretazione dei voli degli uccelli effigiati negli affreschi, che sciamano dalla parete e vengonoriletti in chiave geometrica.Le abitudini della vita quotidiana, in particolare il momento conviviale del banchetto, suggeriscono inoltre stilemi da cui partire per elaborare un discorso artistico sul consumo, sullo scarto e sulla crapula, che nel lavoro diSabino de Nichilocerca nel caos dell’accumulo i moniti di una vanitas contemporanea. Infine, la stratigrafia del sito offre uno spunto ulteriore per elaborare le testimonianze cristiane che si sovrappongono alle vestigia romane, attraverso un’originale traduzione plastica operata da Riccardo Monachesidella dualità rappresentata dalla coppia di fratelli Giovanni e Paolo, sul cui racconto agiografico di testimonianza e martirio si costruisce la Basilica eponima. Facendo fiorirenegli scavi papaveri rosso sangue.

La mostra è una sfida per gli artisti, che scelgono di intervenire site specific utilizzando i linguaggi della scultura e dell’installazione e calibrando gli interventi direttamente nello spazio che li ospita. E proprio lo spazio, scrigno di meraviglie schiuso per lo sguardo stupito dei visitatori, diventa parte dell’opera, lasciandosi abitare dagli artisti come un tempo era abitato dagli antichi proprietari e allo stesso tempo impregnando di echi profondi e significati ulteriori gli interventi installativi di Sabino de Nichilo, Yvonne Ekman, Riccardo Monachesi e Mara van Wees.


NOTE BIOGRAFICHE:
Sabino de Nichilo è nato a Molfetta (Bari) e vive a Roma. Inizia il suo percorso espositivo nel 2009 con un’installazione nella mostra collettiva “Altrove”, allestita negli spazi del centro culturale Rialtosantambrogio di Roma. Attivo per lungo tempo nella scena musicale notturna come dj e nel campo delle arti come curatore di mostre e organizzatore di eventi culturali, si avvicina alla pratica della scultura sotto la guida di Riccardo Monachesi. Tra le collettive più recenti in cui è stato invitato a esporre le sue opere si segnalano nel 2018 la mostra “Trèsors d’un monastére” organizzata da Yannick Guerniou-Laviolette nel Convento dei Domenicani di Muro Leccese (Lecce) e nel 2017 “In Crypta” nel Convento dei Cappuccini di Grottaglie (Taranto) e “Le muse del Quadraro” a Casa Vuota a Roma. È in preparazione la sua prima mostra personale, curata da Bianca Sorrentino, la cui inaugurazione è prevista a novembre 2018 negli spazi del Museo Archeologico di Bitonto (Bari).

Yvonne Ekman, di origine anglo-svedese, è stata concertista e titolare di una cattedra di violino presso il Conservatorio di Santa Cecilia di Roma. Complice un’innata manualità, parallelamente alla musica si dedica alla scultura, attratta dalle potenzialità espressiva dell’argilla, e ricerca percorsi in grado di dare volume e una forma concreta e al suo pensiero. Dopo aver adoperato per anni la tecnica raku, attualmente lavora con porcellana, grès e paper clay. Abbandonati i richiami figurativi, nel tempo ha orientato la proprio ricerca verso una prospettiva astratta e concentra il suo lavoro più recente sulla figura geometrica. Ha partecipato a numerose collettive e tenuto varie personali in Italia e all’estero, tre le quali ricordiamo le esposizioni alla Gallerie Alandier di Limoges in Francia, al Landgericht di Köln in Germania, al Museo di Arte Moderna di Pescara e poi il Concorso Internazionale della Ceramica di Faenza, la Taipei International Exhibition of Ceramics, “La Scultura Ceramica Contemporanea” presso la Galleria Nazionale d’Arte Moderna di Roma e la mostra itinerante “In Crypta” che ha fatto tappa a Roma, Todi (Perugia) e Grottaglie (Taranto). Le sue opere si trovano presso varie collezioni, tra le quali ricordiamo quella del MUBAQ, il Museo dei Bambini a L’Aquila.

Riccardo Monachesi è nato e cresciuto a Roma. Arrivato nel 1977 nello studio di Nino Caruso a via dei Coronari, la folgorazione è immediata e totale e da allora non ha più smesso di fare scultura, per lui la forma migliore e più duttile per trasmettere quello che altri media non potrebbero dare. Nel 1981 inizia esporre in galleria con una mostra sul Barocco presentata da Paolo Portoghesi a Calcata (Roma). Nel 1994 una mostra allo Studio Bocchi di Roma presentata da Walter Veltroni consacra per lui l’uso della ceramica come materia d’arte. Della nutrita serie di mostre e progetti si ricordano nel 2009 una personale a Vienna presso l’Istituto Italiano di Cultura, nel 2011 l’acquisto da parte della Galleria Nazionale d’Arte Moderna di Roma di venti ceramiche realizzate con Elisa Montessori e collocate presso il Museo Boncompagni Ludovisi, nel 2014 la personale “Terraemota” al Museo delle Mura di Porta San Sebastiano a Roma e nel 2015 una collettiva presso la Galleria Nazionale di Arte Moderna sulla scultura in ceramica del XXI secolo. Sempre nel 2015 realizza opere site-specific per il Museo Archeologico Luigi Bernabò Brea di Lipari e per l’Ambasciata Italiana di Santiago del Cile, come risultato di una residenza d’artista. In occasione dei suoi quarant’anni di attività, nel 2017 espone a Viterbo presso il Museo della Ceramica di Palazzo Brugiotti.

Mara van Wees, nata in Olanda, studia all’Accademia Belli Arti a Rotterdam, dove si avvicina alla ceramica scultorea. Lavora nel Street Theatre Lantaarn di Rotterdam e come designer e imprenditrice in vari campi artistici prima in Olanda, poi a Firenze e Roma. Alla fine degli anni Novanta ritorna a plasmare l’argilla. La Scuola di Amsterdam con Berlage fa parte del suo DNA, ma la sua ricerca trova ispirazione anche nel Futurismo. Predilige le installazioni site-specific a tema, in dialettica con altri artisti, e ha partecipato a diverse mostre istituzionali come la Biennale d’Arte Ceramica Contemporanea alle Scuderie Aldobrandini di Frascati (Roma), “Meanwhile” al St. Stephen Cultural Centre Foundation di Roma, Land-Art al Furlo nelle Marche, “Color Crossing” nel Castello Costaguti di Roccalvecce(Viterbo), “Pietra Liquida”, “Il Codice Vulci” e “Vulci Mon Amour” nel Parco Archeologico di Vulci (Viterbo), le edizioni di “In Crypta” a Roma, Todi (Perugia) e Grottaglie (Taranto), “Il Sole negli Orci” al Museo Archeologico di Canino (Viterbo). Nel 2015 vince il bando “In Loco” del MiBACper una residenza d’artista a Grottaglie. Negli ultimi anni sviluppa progetti di land art di grandi dimensioni e con materiali diversi della ceramica. Nel 2018 realizza una scultura pubblica sul lungomare di Montalto di Castro. Vive e lavora tra Roma e la Maremma.


INFORMAZIONI TECNICHE:
TITOLO DELLA MOSTRA: DOMESTICA
DOVE: Case Roma del Celio, Clivo di Scauro, Roma
QUANDO: dal 18 ottobre al 19 novembre 2018
INAUGURAZIONE: giovedì 18 ottobre 2018 ore 18:00
ARTISTI:Sabino De Nichilo, Yvonne Ekman, Riccardo Monachesi, Mara van Wees
A CURA DI: Francesco Paolo Del Re
PROMOSSO DA: Fondo Edifici di Culto del Ministero dell’Interno, Ministero per i Beni e le Attività Culturali, Società Cooperativa Spazio Libero
SPONSOR: Azienda agricola Casale del Giglio

BIGLIETTI:intero € 8,00 – ridotto, €6,00
ORARI DI APERTURA: dal giovedì al lunedì 10:00 / 13:00 - 15:00 / 18:00,chiusura settimanale martedì e mercoledì

INFORMAZIONI: 0670454544 – www.caseromane.it– info@caseromane.it– info@spazioliberocoop.it


DOMESTICA
Sculture e installazioni di Sabino de Nichilo, Yvonne Ekman,
Riccardo Monachesi e Mara van Wees sono in mostra
all’interno di una delle meraviglie della Roma sotterranea.
Per una riflessione sull’idea di casa e sugli spazi dell’abitare.
A cura di Francesco Paolo Del Re

ROMA, CASE ROMANE DEL CELIO
Dal 18 ottobre al 19 novembre 2018
Inaugurazione 18 ottobre 2018, ore 18

martedì 16 ottobre 2018

#PASCALI2018 - L’arte contemporanea tra innovazione e sviluppo sociale


La Regione Puglia e la Fondazione Pino Pascali, nel giorno della nascita dell’artista, annunciano un grande progetto

#PASCALI2018 - L’arte contemporanea tra innovazione e sviluppo sociale
#opere #film #teatro #territorio #libri #comunicazione

Conferenza stampa: 
19 ottobre ore 11 presso Fondazione Pino Pascali, Polignano a Mare

Sono trascorsi 50 anni dalla prematura scomparsa – l’11 settembre 1968 – di Pino Pascali e, per omaggiare questo grandissimo artista pugliese, la Fondazione che porta il suo nome, con sede a Polignano a Mare, ha avviato un anno di celebrazioni attraverso talk, workshop, incontri, mostre, convegni, nel segno della memoria.
Per non limitarsi alle sole celebrazioni, ma imprimere un forte impulso al rilancio e allo sviluppo del sistema dell’arte contemporanea pugliese, la Regione Puglia, di concerto con l’altro socio – il Comune di Polignano – ha deciso di affidare alla Fondazione Pino Pascali un importante progetto culturale: #Pascali2018.
Ad annunciare questa grande operazione, in una conferenza stampa che si svolgerà presso la Fondazione Pino Pascali il 19 ottobre 2018 alle ore 11 – giorno del compleanno di Pino Pascali – sono il Presidente della Regione Puglia Michele Emiliano, l’Assessore all’Industria Turistica e Culturale - Gestione e Valorizzazione dei Beni Culturali, Loredana Capone, il Direttore del Dipartimento Turismo, Economia della Cultura e Valorizzazione del Territorio, Aldo Patruno, il Sindaco di Polignano a Mare, Domenico Vitto, il Presidente della Fondazione Pino Pascali, Giuseppe Teofilo. Seguirà un tavolo tecnico scientifico che vedrà gli interventi della direttrice della Fondazione Pino Pascali, Rosalba Branà, Pietro Marino, Presidente del Comitato Scientifico della Fondazione Pino Pascali, e di Fabio Sargentini, storico animatore della Galleria L’Attico a Roma e mentore di Pino Pascali.
Il progetto, incentrato sull’acquisizione di una prestigiosa opera di Pino Pascali che verrà svelata e presentata nel corso della conferenza stampa, prevede un importante programma di attività ed iniziative durante tutto l’anno delle celebrazioni pascaliane, con il coinvolgimento della Fondazione Museo Pino Pascali di Polignano a Mare, la Fondazione Apulia Film Commission e il Teatro Pubblico Pugliese – Consorzio regionale per le Arti e la Cultura, insieme per una grande festa nel nome del genio di Pino Pascali.

Pino Pascali è stato tra gli artisti più brillanti del Novecento che ha avuto i suoi natali in Puglia. Le sue opere e la sua ricerca sono conosciute a livello internazionale e hanno influenzato artisti, critici e storici dell’arte provenienti da tutto il mondo. Le sue opere sono conservate nei musei più importanti: dal MoMa di New York alla Tate Modern di Londra, dal Mumok di Vienna al Georges Pompidou di Parigi fino al Museum of Modern Art di Osaka e alla Galleria Nazionale d’Arte moderna e contemporanea di Roma.


 

Fondazione Pino Pascali
VIA PARCO DEL LAURO 119 - 70044 POLIGNANO A MARE (BA) - PH: +39 080 4249534

www.museopinopascali.it
press: Santa Nastro +39 3928928522 press@museopinopascali.it