lunedì 21 ottobre 2024

The Mountain’s Eyes il nuovo progetto di Roberto Ghezzi in Nepal


The Mountain’s Eyes è il nuovo progetto dell’artista toscano Roberto Ghezzi, in partenza il 18 ottobre 2024verso il Nepal, una nuova spedizione sempre a stretto contatto con la natura e in relazione con il paesaggio, campo di ricerca che caratterizza un percorso d’arte e vita. 

Il progetto, a cura di Gabriele Salvaterra, in partenariato con l’Università di Torino, Dipartimento di Scienze della Terra, si avvale della supervisione scientifica di Rodolfo Cafosi, Chiara Montomoli e Salvatore Iaccarino, della collaborazione logistica della guida sherpa Suraj Gurung, il sostegno di Phoresta ETSe del supporto della galleria MCubedi Kathmandu che ospiterà, al termine della residenza, una mostra personale con i primi risultati della ricerca.

Dopo due decenni di approfondimento artistico, attività esplorative e dopo aver realizzato installazioni e opere in ambienti estremi come i ghiacciai dell’Artico, i fiumi dell’Alaska, le torbiere della Patagonia o i deserti dell’Africa, per la prima volta Roberto Ghezzi dedicherà la sua ricerca esclusivamente alle montagne dell’Himalaya.Per questo grande progetto l’artista, pur attraverso lo stesso approccio teso al dialogo totale con gli ambienti studiati, ha pensato di utilizzare tecniche differenti quali la fotografia stenopeica e la stampa di monotipi senza l’utilizzo del torchio. 

Come e cosa vedrebbero le montagne più alte della terra, se qualcuno donasse loro degli occhi? È una delle domande a cui tenterà di dare risposta Ghezzi durante la sua spedizione in Himalaya, tra le cime più alte del pianeta, per "donare occhi" alle montagne. L'artista, infatti, durante la nuova missione che lo vede protagonista sotterrerà lungo il percorso, che da Pokhara (Nepal) lo condurrà verso il campo base del monte Annapurna (8091mt slm), una serie di piccole macchine fotografiche da lui stesso costruite con materiale di recupero, come lattine di bibite usate, che potrà reperire direttamente in loco. Queste, dopo che l'artista avrà inserito al loro interno carta fotografica e praticato un piccolissimo foro per l'ingresso della luce, verranno lasciate semisepolte tra le rocce delle montagne per circa venti giorni e poi recuperate. Al loro interno la luce, giorno dopo giorno, imprimerà sulla carta fotografica l'immagine di ciò che le montagne vedono, da millenni, condensato in un "battito di ciglia" lungo 480 ore.

In più occasioni (ad es. Laguna Veneta 2022 - CNR ISMAR; Lago Trasimeno 2022 - Arpa Umbria; Groenlandia 2022 - CNR ISP; Svalbard 2023 - CNR ISP) le opere di Ghezzi hanno assunto il ruolo di veicolo per la mappatura e il monitoraggio del territorio e della biodiversità che lo caratterizza, creando un vero e proprio ponte tra arte e scienza, sia dal punto di vista della ricerca che da quello della divulgazione.L’artista ha infatti collaborato con molti enti e istituti scientifici italiani ed esteri. Per il progetto Annapurna-Nepal Roberto Ghezzi si avvarrà del supporto scientifico della Facoltà di Scienze della Terra dell’Università di Torino. Un team di ricercatori composto da Rodolfo Carosi, Chiara Montomoli e Salvatore Iaccarino realizzerà per l’occasione testi scientifici che accompagneranno la produzione di Ghezzi esito della residenza e studieranno, così, i luoghi attraversati dall’artista.



Roberto Ghezzi | The Mountain's Eyes
progetto, residenza artistica e mostra in Nepal

a cura di Gabriele Salvaterra

Annapurna Base Camp 
Thamel Kathmandu, Pokhara - 33700 Nepal

18 ottobre- 16 novembre 2024

con la supervisione scientificadi Rodolfo Cafosi, Chiara Montomoli e Salvatore Iaccarino
collaborazione logisticadi Suraj Gurung, guida sherpa
supporto della Galleria MCube di Kathmandù
partenariato scientifico dell’Università di Torino, Dipartimento di Scienze della Terra 
sostegnodi Phoresta ETS

Communication Manager Amalia Di Lanno 
info@amaliadilanno.com- www.amaliadilanno.com

La forma solida del paesaggio: Judit Bou, Marta R Chust e Roc Domingo Puig, Albert Gironès, Laura Palau

Albert Gironès, El miracle del Sol, 2023. Veduta della mostra. Ph: Pol Masip


Fino al 9 novembre 2024 AlbumArte centro per la ricerca artistica indipendente di Roma e SAC-Sant Andreu Contemporani programma pubblico dedicato all'arte emergente nel Distretto di Sant Andreu (Barcellona), presentano La forma solida del paesaggio, mostra collettiva a cura di Benedetta Casini, curatrice vincitrice dell’International Curatorial Residency Program, programma di residenze del Sant Andreu Contemporaneo diretto a curatori/rici internazionali, co-organizzato con l’Institut Ramon Llull, in collaborazione con Fabra i Coats – Fabrica di Creazione di Barcellona.

Il programma ha previsto un mese di residenza della curatrice a Barcellona, negli spazi di Fabra i Coats, e la partecipazione alle attività della giuria del Miquel Casablancas Award Visual Arts Competition, diretto ad artisti residenti in Spagna. Fra le proposte ricevute la curatrice Benedetta Casini ha selezionato quattro progetti da presentare nel proprio paese di residenza, l’Italia. 

Gli artisti selezionati da Benedetta Casini, sono Judit Bou, Marta R Chust e Roc Domingo Puig, Albert Gironès, Laura Palau, che ad AlbumArte presentano fotografie, video-istallazioni e sculture in stretto dialogo fra loro. Ad unire le ricerche degli artisti è l’attenzione per il paesaggio rurale, indagato nella sua dimensione più concreta. Ad accomunarli è infatti un preciso tratto biografico, che li vede legati o per nascita o per origine a luoghi “minori”, zone agricole del territorio catalano rimesse al centro della discussione dalla pandemia Covid-19. Gli artisti si impegnano a risignificarle attraverso azioni ravvicinate e circoscritte, decostruendo la genericità della prospettiva urbana che relega la campagna alternativamente a luogo di mancato sviluppo o a mero buen retiro. Nel farlo si attivano relazioni e confronti intergenerazionali in cui emerge l’urgenza di intendere la ruralità innanzitutto come posizione politica. Alla visione del paesaggio rurale inteso come locus amoenus, gli artisti in mostra contrappongono un approccio investigativo, una prossimità chirurgica tesa a ricucire la ferita profonda fra uomo e natura. Non immagine pittoresca costruita artificialmente per il consumo cittadino, ma territorio vivo segnato da trasformazioni e tensioni sostanziali. Sullo sfondo di una contemporaneità attraversata da un generico sentimento ecologista, i lavori esposti indagano un paesaggio solido, tangibile, su cui gli artisti si ripiegano in atteggiamento fusionale. Alla contemplazione subentra l’azione, al discorso, la tecnica: per ritrovare la natura è necessario non solo osservarla, ma toccarla con mano, agire in essa. 

Note biografiche
Benedetta Casini(Bologna, 1991) vincitrice del Premio, è curatrice indipendente e ricercatrice, dal 2017 parte del consiglio curatoriale di BIENALSUR-Bienal Internacional de Arte Contemporáneo del Sur, con sede a Buenos Aires. Nel novembre 2023 fonda a Roma insieme all’artista Matias Ercole lo spazio indipendente OROProject dedicato alla promozione di progetti artistici che mettano in relazione Europa e America Latina. Nel 2024 risulta vincitrice del WONDERFUL! Art Research Program 2024 1st edition, promosso dal Museo Novecento di Firenze e dell’International Curatorial Residency Programmedi SAC-Sant Andreu Contemporani (Barcellona). Nel 2022 le viene assegnata la borsa di ricerca Lucio Fontana. Periodo argentino, promossa dalla Fondazione Lucio Fontana (Milano) e dalla Fondazione Giorgio Cini (Venezia). Ha collaborato con istituzioni quali il Madre-Museo d'Arte Contemporanea Donnaregina di Napoli, il CCK-Centro Cultural Kirchner di Buenos Aires, il MACBA-Museo d’arte contemporanea di Barcellona, il MAXXI- Museo Nazionale delle Arti del XXI secolo di Roma e la Reale Accademia di Spagna a Roma. Ha lavorato con artisti fra cui Jordi Colomer, Elena Mazzi, Daniela Comani, Antoni Muntadas, Joan Fontcuberta, Marta Minujín, Teresa Margolles. Fra le pubblicazioni si segnala Out of place. The Territory of Art as a Space of Exception.

Judit Bou Comas(Vic, Barcellona, 1996) si forma in fotografia presso la Idep di Barcelona. Attraverso la sua pratica artistica esplora la capacità del mezzo fotografico di restituire la temporalità dei processi di trasformazione. Negli ultimi anni ha esposto al Centre for Contemporary Art di Vic, nella sala Moncunill di Terrassa, al Festival GetxoPhoto 2022, alla Biennale d'Arte Diputación di Tarragona e alla Biennale de la Jeune Creation Européenne di Montrouge, Hjorring, Césis, Cluj, Como, Figueres e Amarante. Nel 2020 ha ricevuto il Premio Art Jove de Catalunya. Nel 2023 è stata nominata al Pla(t)form, Fotomuseum Winterthur, e ha ricevuto la borsa di studio per le arti visive della Fondazione Güell. 

Marta R Chust(Barcellona, 1995) e Roc Domingo Puig(Lleida, 1992) sono una coppia di artisti catalani che lavora nel campo delle scienze sociali e delle pratiche contestuali. Il loro interesse è rivolto alle tensioni geopolitiche, al contrasto tra paesaggio e territorio e alla messa in discussione delle narrazioni ufficiali. Il loro lavoro è stato esposto in centri d'arte come Bòlit (Girona), Sala d'Art Jove (Barcellona), M|A|C (Mataró), Las Cigarreras (Alicante), Sala Amadís (Madrid), Rad'Art (San Romano, Italia) e ICPNA (Lima e Iquitos, Perù). Assegnatari della borsa di ricerca e d’innovazione del Dipartimento di Cultura della Generalitat di Barcellona, sono inoltre risultati vincitori dell'aiuto alla creazione INJUVE. Hanno partecipato a residenze artistiche nella zona dei Pirenei (Centre d'Art and Nature de Farrera), Delta de l'Ebre (Centre d'Art de les Terres de l'Ebre Lo Pati), a Medellín (Casa Tres Patios), a Iquitos e Lima (Correlazione Contemporanea).

Albert Gironès(Valls, 1995) è artista e ricercatore. Con la sua ricerca indaga i meccanismi che danno origine agli immaginari popolari, concentrandosi in particolare sui miti e gli eventi anomali radicati in territori specifici. Tra gli altri, il suo lavoro è stato esposto in spazi quali il Centre d'Art Santa Mònica y Homesession a Barcellona, ​​​​CCCC a Valencia, Rad'Art a San Romano, Galeria BASE a Valparaíso e MADC a San José. Ha partecipato a programmi di residenze artistiche presso Sant Andreu Contemporani Barcelona, ​​​​Kunststiftung BW Stuttgart, Tsonami Arte Sonoro Valparaíso e Plattform Kyrkslätt Helsinki.

Laura Palau(Benlloc, 1993) si forma in Belle Arti presso l’Università Politecnica di Valencia (Spagna). Si definisce agricoltrice urbana o cosmopolita rurale, divisa fra comunità rurali e città contemporanee. L’intersezione tra questi due territori costituisce il terreno fertile da cui trae nutrimento la sua ricerca artistica, che si declina in fotografie, video, installazioni, interventi urbani e performance. La sua pratica è collaborativa e partecipativa per natura. Il suo lavoro è stato esposto a livello internazionale a PhotoEspaña (ES, Dupho (NL), Helsinki Photomedia Conference (FI), IVAM (ES), CCCC (ES), Torino PhotoFestival (IT), EAC (ES), PALMA Festival (FR), tra gli altri. 


SCHEDA TECNICA
Mostra collettiva: La forma solida del paesaggio
Artisti: Judit Bou, Marta R Chust e Roc Domingo Puig, Albert Gironès, Laura Palau,
Curatrice: Benedetta Casini
Sede: AlbumArte, Via Flaminia 122, Roma
Progetto realizzato con il supportodi: SAC-Sant Andreu Contemporani - Barcelona, Institut Ramon Llull - Barcelona, Real Academia de España - Roma

Mostra in corso: dal 17 ottobre al 9 novembre 2024

Orari: MERCOLEDI GIOVEDI VENERDI ore 15.00 – 19.00

INGRESSO LIBERO

CONTATTI STAMPA
AlbumArte: +39 06 24402941 | info@albumarte.org


Defending the demons of self interpretation: Giulia Apice | Prisca Baccaille | Alice Papi

Giulia Apice


Curva Pura è lieta di inaugurare “Defending the demons of self interpretation”, tripersonale di Giulia Apice, Prisca Baccaille e Alice Papi, a cura di Andrea Romagnoli e con testo critico di Laura Catini.

La mostra presenterà una selezione delle opere più recenti delle giovani artiste, creando un dialogo pittorico che esplora paure ed energie interiori, attraverso un dialogo visivo profondo, rivelatorio di emozioni complesse e vulnerabilità.

Il progetto nasce anche per un confronto tra astrazione informale e figurativo post-moderno. Da un lato, le opere astratte di Alice Papi e Prisca Baccaille offrono una rappresentazione libera e istintiva delle emozioni, con colori e forme che si intrecciano in composizioni evocative o dirompenti, dall'altra, le creazioni figurative psichedeliche di Giulia Apice si ancorano a elementi riconoscibili, rielaborando l’immaginario collettivo e invitando il pubblico a confrontarsi con la propria realtà.

Ogni artista affronta i propri “demoni” o “felicità” interiori attraverso un’univoca tassonomia visiva. E il dialogo creato a Curva Pura, stimola una riflessione sulla dualità della condizione umana: la tensione tra l’astratto e il concreto, tra il visibile e l’invisibile.

Defending the demons of self interpretations” non è solo un'esposizione di opere, ma un invito a riconoscere e affrontare le proprie ombre attraverso la bellezza e la vulnerabilità dell'espressione artistica.


Bio
Giulia Apice è nata a Frosinone (Italia) nel 1997.
Si è diplomata in Decorazione presso l’Accademia di Belle Arti di Frosinone, dove attualmente vive e lavora. La sua ricerca è incentrata sulla pittura per creare immagini che sfuggono al riconoscimento immediato, dove indagare la relazione tra lo spazio e il corpo, affrontando temi come identità, coscienza, umanità e rappresentazione. Nel 2018 è stata selezionata per il Premio Nazionale delle Arti a Palermo e ad Art Verona come giovane artista emergente. Ha esposto in diverse mostre tra cui Atelier #2 al Macro Asilo, progetto Accade a La Nuova Pesa a Roma, Museo di Arte Moderna di Anticoli Corrado, Artificial Behaviours a Wroclaw (Polonia), Arnia 33, presso la Rocca di Narni. Nel 2024 espone nello studio di Gianni Dessì in Via Arimondi 3. Lo stesso anno, partecipa a una residenza artistica con il progetto E-ART a Salonicco, in Grecia.

Prisca Baccaille

Prisca Baccaille (Roma 1992), dopo la laurea in Lettere Moderne alla Sapienza di Roma, si iscrive all' Accademia di Belle Arti di Firenze, laureandosi in Pittura I nel 2019. Nel 2020 prende parte al programma Erasmus+, soggiornando 5 mesi a Villa Arson, École nationale supérieure di Nizza. Nel 2021 si laurea in Pittura II all’Accademia di Belle Arti di Roma, con una tesi che indaga il rapporto di reciprocità che intercorre fra poesia e pittura. Partecipa a mostre d’arte in Italia e all’estero. Nel 2023 pubblica, con la casa editrice Eretica, la sua prima raccolta di poesia: Tuono di zampe.

Alice Papi

Alice Papi (1997) vive e lavora a Roma. Si laurea in Pittura presso la Rome University of Fine Arts (Ŕufa) nel 2023. Nello stesso anno presenta la sua prima mostra personale, a cura di Diletta Branchini, presso lo studio Fair Legals in collaborazione con la Luiss Business School. 


Defending the demons of self interpretation
Giulia Apice | Prisca Baccaille | Alice Papi 
a cura di Andrea Romagnoli
testo critico di Laura Catini 

Opening 24 Ottobre 2024 ore 18:30
Fino al 19 Novembre 2024

Orari:martedì e giovedì dalle ore 18:30 e su appuntamento
prenotare via mail curvapura@gmail.com o whatsapp 3314243004

Curva Pura 
Via Giuseppe Acerbi, 1a - Roma
curvapura@gmail.com


pubblica: 

www.amaliadilanno.com  

 

venerdì 18 ottobre 2024

PUNTUACTIÓN di Alessia Armeni


All'Istituto Italiano di Cultura a Città del Messico, nell'ambito del programma Lingue Sorelle, è in corso fino al 27 ottobre 2024 la mostra 𝐏𝐮𝐧𝐭𝐮𝐚𝐜𝐢𝐨́𝐧 di 𝐀𝐥𝐞𝐬𝐬𝐢𝐚 𝐀𝐫𝐦𝐞𝐧𝐢, artista in residenza a cura di Error.

Alessia Armeni ha realizzato una serie di dipinti site-specific analizzando la luce e i colori dello spazio e formulando una narrazione poetica e cromatica dello stesso.

Alessia Armeni vive e lavora a Roma. Si è laureata in pittura all'Accademia di Belle Arti di Brera, Milano, nel 1999. Attraverso la pittura e altri media sviluppa una riflessione sul colore, in particolare intorno al concetto di bianco, come elemento di ricerca e rappresentazione di concetti quali lo scorrere del tempo, l'identità e la denominazione. Ha esposto in Italia e all'estero in mostre personali (𝑇𝑖𝑒𝑒𝑚𝑝𝑜-𝐸𝑠𝑝𝑎𝑧𝑖𝑜-𝐿𝑢𝑧, a cura di Karen Huber, la 77, Città del Messico; 𝑁𝑜𝑛𝑚𝑖ℎ𝑎𝑖𝑚𝑎𝑖𝑖𝑚𝑚𝑎𝑔𝑖𝑛𝑎𝑡𝑜𝑝𝑟𝑖𝑚𝑎, 2023, Nube di Oort, Roma; 𝐴𝑏𝑜𝑢𝑡𝑎𝑊𝑎𝑙𝑙𝑙, Pescara tra i tanti) e collettivi (Künstlerhaus Klagenfurt, Austria; RH Contemporary Art, New York; Gallery MC, NY; Funnel Contemporary, Belgrado).

Error è un progetto e artist-run space in Pueble e Mexico-city, si occupa di apprendimento e creazione collettiva, residenze, talk, libri e mostre.


PUNTUACTIÓN
In alcune lingue nordiche, dove la neve è abbondante, esiste una varietà di parole per definire il colore bianco. Esse descrivono molte delle sfumature che questo colore assume e testimoniano la capacità di distinzione degli abitanti di questi Paesi, dove - per diversi mesi all'anno - è possibile osservare quotidianamente la presenza di questo elemento. Allo stesso modo, anche il lavoro di Alessia Armeni si basa su un'intensa pratica di osservazione e denominazione dell'impercettibile. Infatti, i dipinti che Alessia Armeni presenta all'Istituto Italiano sono un esercizio site-specific. Il suo processo si sviluppa a partire dall'osservazione del luogo. Armeni cerca spazi più piccoli in cui la luce si riflette sulla parete bianca, dando origine a sottili variazioni di colore. Poi, attraverso un'osservazione meticolosa e prolungata, l'artista registra queste sfumature applicando strati di pittura a olio su tele con sfondo arancione. Nelle opere che risultano da questo processo, l'astrazione sembra prevalere. In un primo momento, la concentrazione dello spettatore è rivolta all'articolata composizione di texture, forme e colori. Solo in un secondo momento le tracce degli elementi architettonici si rivelano allo sguardo dell'osservatore, svelando il riferimento iniziale del dipinto. Avvicinandosi ai quadri, è possibile leggere il nome che l'artista ha attribuito a ciascun colore. Ognuna di queste denominazioni corrisponde a osservazioni e pensieri che hanno accompagnato Armeni nei giorni in cui dipingeva questi quadri. In questo modo, queste brevi note riflettono un diario d'artista che è allo stesso tempo - paradossalmente - aperto e chiuso, riflettendo una concentrazione individuale e spirituale. Negli spazi dell'Istituto, le opere realizzate da Armeni durante il mese di settembre punteggiano le sale espositive e gli altri spazi, stabilendo un tentativo di comunicazione con i visitatori, che sono invitati a esplorare la loro ambiguità e a cercare il codice nascosto che struttura questo loro linguaggio. 

Error





Alessia Armeni, Puntuactión

mostra personale Puntuactión a termine residenza, nell’ambito del progetto “Lingue sorelle”

dal 29 settemebre al 27 ottobre 2024


Istituto Italiano di Cultura a Città del Messico

Francisco Sosa 77, Col. Villa Coyoacán
Ciudad de México, Del. Coyoacán, C.P. 04000 - Messico





martedì 15 ottobre 2024

Simboli della vita dopo la morte. La scultura commemorativa di Krzysztof M. Bednarski

Krzysztof M. Bednarski, scultura sulla tomba di Krzysztof Kieślowski, Varsavia, 1997, foto R. Susin


Oggi la scultura funeraria d'autore è un fenomeno raro. Krzysztof M. Bednarski ne è uno storico interprete, riuscendo a trasferire l'arte nel contesto della morte e in un luogo di esposizione particolare qual è il cimitero. Per la sua produzione commemorativa l'artista italo-polacco rifiuta le forme funzionali e la simbologia eccessivamente sentimentale della tradizione, creando nuovi simboli della vita dopo la morte, che fanno riferimento, direttamente, alla personalità del defunto.

La mostra Simboli della vita dopo la morte. La scultura commemorativa di Krzysztof M. Bednarski, che si compone di fotografie di documentazione delle opere funebri e di alcuni loro bozzetti, si apre con le immagini di Thanatos polacco(1984), scultura dedicata ai membri, all’epoca scomparsi, della compagnia del Teatro Laboratorio di Jerzy Grotowski. La barca dimezzata con un albero incenerito è un simbolo del percorso, del passaggio verso l’aldilà. L'opera è stata realizzata in un momento in cui l'artista non riusciva ancora ad assumersi il compito di creare tombe, nonostante ricevesse numerose richieste e proposte. Solo più tardi Bednarskisi rese conto che la cosa migliore che poteva fare per un amico defunto era la realizzazione di una tomba, attraverso cui presentarne l’individualità. 

Dal 1992 Krzysztof M. Bednarski ha realizzato diverse decine ditombe per esponenti di spicco del mondo della cultura polacca, tra cui Krzysztof Kieślowski, Ryszard Cieślak, Wojciech Fangor, Krzysztof Krauze, Tomasz Stańko, Ewa Demarczyk, Jerzy Limon, e per attivisti dell'opposizione anticomunista durante il periodo della Polonia Popolare, come Jan Lityński e Karol Modzelewski. 
In Italia troviamo, invece, la scultura del voltodi Mario Schifano sulla tomba dell’artistaalCimitero Flaminio - Prima Porta, a Roma (1991/1998); la La meridiana dell'incontro - In memoria di Federico Fellini e Giullietta Masina a Pennabilli (1990) eMonumento all'Incontro con Federico Fellini aRimini (1994). 
Inoltre, opere particolari, per il luogo che le ospita, sono le sculture-sarcofaghi di due grandi personalità della cultura polacca del XX secolo, il compositore Krzysztof Penderecki e il poeta Adam Zagajewski, che si trovano nel Pantheon Nazionale della Chiesa dei Santi Apostoli Pietro e Paolo a Cracovia.

Ogni opera sepolcrale dell'artista è un ritratto simbolico del defunto, una sintesi della sua creatività. 

La mostra è accompagnata da un catalogoin lingua italiana e polaccaedito dal Museo d’Arte Contemporanea MOCAK di Cracovia e finanziato da GRANITY SKWARA, ditta con cui, l’artista, realizza solitamente le sue opere. 

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Simboli della vita dopo la morte. La scultura commemorativa di Krzysztof M. Bednarski
Curatrice: Maria Anna Potocka
Data della mostra:6.11.2024-14.2.2025
Inaugurazione:6 novembre ore 19.00
Sede: Istituto Polacco di Roma, Via Vittoria Colonna 1, Roma


Organizzazione della mostra:
Istituto Polacco di Roma, Ania Jagiello
Museo d’Arte Contemporanea MOCAK di Cracovia, MartynaSobczyk

In collaborazione econ il sostegno di: SKWARA monument


Ufficio stampa:
Francesca Orsi
348 5238868
francesca.orsi@gmail.com


La mostra rimarrà aperta fino al 14 febbraio 2025, da lunedì al venerdì, ore 10 - 17 e su appuntamento. Istituto Polacco di Roma, via Vittoria Colonna 1, 00193 Roma

Tel. 0039 06 36 000 723 www.istitutopolacco.it


mercoledì 9 ottobre 2024

Cum Sidera_Realtà territoriali e il contemporaneo

 


Il 12 ottobre alle ore 18.30 presso il MAAC (Area archeologica della Chiesa Matrice, P.zza Garibaldi) di Cisternino, si svolgerà l’incontro pubblico “Cum Sidera_Realtà territoriali e il contemporaneo”organizzato da Elisa Gallenca, Graziella Melania Geraci, Silvia Pettinicchio e Lucia Uni. L’appuntamento rientra negli eventi della ventesima edizione della giornata del contemporaneo promossa da AMACI – Associazione dei Musei d’Arte Contemporanea Italianie realizzata con il sostegno della Direzione Generale Creatività Contemporanea del Ministero della Cultura. Il confronto tra le varie attività, impegnate sul territorio pugliese nell’ambito della ricerca indipendente nell’arte contemporanea, nasce dalla volontà di disegnare una mappa delle esperienze fatte, di confrontarsi sulle premesse delle pratiche artistiche in luoghi non preposti ad accoglierle, orientati alla tradizione e al turismo, per uno scambio di visioni tra artisti, curatori, collezionisti, galleristi e addetti ai lavori. Le realtà coinvolte rappresentano la voce indipendente di una situazione complessa e sfaccettata così l’appuntamento offrirà la possibilità di analizzare problematiche e opportunità del lavoro del contemporaneo ampliando la prospettiva culturale dell’area presa in considerazione. Tra le testimonianze che sarà possibile condividere ci saranno quelle di: Mariangela Stoppa, Gianfranco Ciola, Pietro Mastrorilli, Marica Albanese. L’evento si svolge con il patrocinio del comune di Cisternino e con la collaborazione dell’Associazione Meteo Valle d’Itria Odv.


Info
Graziella Melania Geraci
T. + 39 3475999666
grazie.geraci@gmail.com

martedì 8 ottobre 2024

BEDS.Cluj 2024. Lucia Bricco | Iulia Ghiță | LukasKolm | Antti-Juhani Manninen

Iulia Ghiță

We want you to meet an organism we have been slowly nurturing. An organism with a shifting form and shape, an organism in a state of constant transformation.
Beds is not just a group of artists but a multifaceted and inclusive working idea. It functions like a living system, moving and creating contexts for artistic interaction in the cities it lands in. It imagines and adopts an open and non-hierarchical organizational model, with art at its center.

Beds.Cluj
The event taking place on 5th October at Centrul de Interes will bring together performances, art installations, sound art, and drawings, in a transdisciplinary perspective.
In order to implement an inclusive and communal idea of work, the event will be preceded by a workshop run by the artists, addressed to the students of the University of Art and Design in Cluj-Napoca. The participating students will have the opportunity to present their performances alongside the artists.
The fourth edition of Beds will be a reflection on the relation between the state of ruin and mathematics, trying to understand what it means, metaphorically and concretely, to preserve a state of ruin.
The facade of the building housing Centrul de Interes is an image of the spontaneity with which time acts on a structure as well as the repetitive nature of decay.
The ruins of industrial buildings, like all ruins, are fragmentary and conserve traces of the original symmetries and proportions. However, there is a point of contact to ‘mathematics’ that interests us. It is not in using it as a tool to imagine a possible restoration of what has been lost, but it lies in the idea of how unpredictability and order both comprise all complex systems, challenging as such the traditional concept of determinism. It is a reflection on the idea of predictability, of structural collapse, and serenity of calculation

𝐁𝐄𝐃𝐒.𝐂𝐥𝐮𝐣 𝟐𝟎𝟐𝟒
Lucia Bricco | Iulia Ghiță | LukasKolm | Antti-Juhani Manninen
Performance Art event - October 5th, 2024 at 18:00, performances start at 18:30
Centrul de Interes, Strada Fabricii de Chibrituri, 9 A, Cluj-Napoca, Romania