William Marc Zanghi - Vernici su tela- 2013 - particolare
William
Marc ZANGHI – STRADE PERDUTE a cura di Lorenzo Bruni
18
Aprile – 25 Maggio 2013 – Galleria RizzutoArte - Palermo
Sarà
inaugurata giovedì 18 aprile, ore 19.00, alla Galleria RizzutoArte di
Palermo (via Monte Cuccio 30) “Strade perdute” la nuova mostra
personale di William Marc Zanghi, artista italo-americano considerato
uno degli esponenti più interessanti della pittura contemporanea.
Il progetto,
pensato appositamente per la galleria palermitana, comprende nuove grandi tele,
un lavoro scultoreo in poliuretano espanso e una serie di paesaggi visti a
“volo d'uccello” realizzati per la prima volta su carta. Lavori inediti che
comporranno un progetto innovativo di grande qualità artistica e potenza
visiva. La mostra, curata dal critico Lorenzo Bruni, sarà visitabile
fino al 25 maggio, da giovedì a sabato (ore 15.00-19.00).
Il
titolo “Strade perdute” è un libero riferimento al film di David
Lynch uscito nel 1997 e che anticipava molte tematiche che si sono presentate a
livello ontologico successivamente, riguardanti il rapporto tra identità
fisica e identità mentale. L'associazione a questo regista è da
attribuire anche alla sua predilezione a narrare gli aspetti surreali
presenti nel quotidiano, attitudine che William Marc Zanghi da sempre cerca
di far emergere con i suoi paesaggi.
La
ricerca artistica di WILLIAM MARC ZANGHI, infatti, è caratterizzata
dalla capacità di unire particolari reali a dettagli d’immaginazione, per dare
vita a paesaggi surreali (foreste, fiumi e paludi ma anche spiagge,
isole acide e metafisiche abitate da animali, personaggi enigmatici e insolite
creature) che si collocano sul limite tra una forte dimensione onirica e
l’ossessione per il realismo dei particolari, tra visioni idilliache e
atmosfere inquietanti. Queste scene tra il quotidiano e l'inaspettato sono
contraddistinte da una gamma di colori alterati e vernici lucidissime che
ne aumentano lo stato allucinatorio, dove si coniugano i suoi luoghi -
mentali e fisici - tutti volti a rendere la complessità dell’animo umano.
“Strade
perdute” rappresenta un momento di svolta nella ricerca artistica di
William Marc Zanghi. Puntini di colore che si affastellano o teste mostruose
che nascono al posto di fiori sono gli elementi che in questi anni l'artista ha
utilizzato per interrompere la trama della figurazione che lui stesso metteva
in scena.
Nella
nuova produzione l’artista porta alle estreme conseguenze alcuni elementi
formali che spiazzavano e disorientavano lo spettatore all'interno dei suoi
quadri precedenti, e si interroga esplicitamente sulla origine di tali
elementi. I nuovi lavori, infatti, hanno come protagonisti strane creature
dalle sembianze umane, bizzarre teste antropomorfe che inspiegabilmente
si ritrovano in territori sempre al limite tra terra e acqua. Ciò che
emerge con forza è la necessità – dell’artista innanzitutto- di spiegare la
natura (organica-inorganica), nonché la provenienza (autoctona-alloctona) di
queste teste. In tal senso, allora, questi elementi appaiono - in una più
innovativa dimensione tra allegoria e presentazione - come reperti che
l’artista ritrova nel territorio della sua stessa pittura e di cui egli
vuole chiarire l’origine. Così - come un ricercatore, come un
compilatore di mappe – sente l’esigenza di constatare, rilevare, analizzare e
presentare questi elementi formali che “emergono” nei suoi lavori e che egli
stesso utilizza.
Nelle nuove tele, le foreste e
le case lasciano il posto alla rappresentazione di nuove isole che in
questo caso però non evocano un luogo di esilio, ma un luogo di ribollimento di
nuove energie. La sfida formale di rappresentare territori d’incontro di terra
e acqua, dove mapparne gli elementi stranianti, ha portato poi l'artista
ad utilizzare per la prima volta la carta come altro nuovo supporto. Le sculture
antropomorfe in poliuretano espanso dai colori improbabili - che nulla
hanno a che fare con la tematica del grottesco – affrontano l’idea della
auto-ironia che possono avere gli oggetti prodotti/usati dall'uomo e osservati
da altri uomini. Questo aspetto è confermato dalla scelta dell'artista di
presentarle non come un'installazione o come pittura tridimensionale, ma come
reperti o oggetti museali esposti in teche o su piedistalli di metallo che
ricordano i display anni sessanta. Così, queste teste che ci guardano o che si
fanno guardare con una dimensione indifesa disarmante sollevano la questione in
quale contesto collocarle o da quale mondo sono scaturite.
In
quest’ottica, la nuova produzione di Zanghi evidenzia una profonda critica
alla dimensione pittorica intesa come pura decorazione, e proprio questo
approccio concede nuovi significati al suo lavoro.
Le
opere in mostra alla galleria RizzutoArte, sia per le nuove tematiche
che per la varietà di medium pittorici usati permettono, dunque, di ri-leggere
tutto il percorso dell'artista e di ri-collocare la sua ricerca
artistica nel superamento del dibattito culturale europeo attorno alla
polemica del ritorno alla pittura e del suo confronto con il nuovo realismo
digitale.
Come
scrive nel testo in catalogo il critico Lorenzo Bruni: “Nell’ultima
produzione di Zanghi, le “Strade perdute” non sono quelle fisiche o
psicologiche del singolo osservatore, ma quelle ignorate a livello allegorico e
simbolico dalla dimensione collettiva. Infatti, il dato di fatto che sembra
emergere è che oggi la società, che può essere in contatto con tutti e tutto ma
presente a niente, si manifesta in una stasi galleggiante e apatica. (…) Le
opere di Zanghi puntano a sublimare questo vuoto per mezzo di un pathos ironico
con cui solleva, con voce lieve e forse inconsapevole, domande legate a cosa
sia un ''oggetto d'arte e il suo ruolo nella nostra società.”
William Marc Zanghi - Strade perdute
a cura di Lorenzo Bruni
Galleria RizzutoArte
Palermo, Via Monte Cuccio 30
Inaugurazione giovedì 18 aprile 2013 – ore 19.00
18 aprile-25 maggio 2013
Visitabile da giovedì a sabato, ore 15.00–19.00
Ingresso libero
Per informazioni:
Eva Oliveri +39 348.3622577;
evaoliveri@rizzutoarte.com
www.rizzutoarte.com
www.facebook.com/RizzutoArte
Ricevo e pubblico:
Amalia di Lanno