La Fondazione Bevilacqua La Masa vi invita all'inaugurazione della mostra:
Anna Franceschini
ES IST VERDAMMT HEISS HIER
a cura di Milovan Farronato
28 marzo– 5 maggio 2013
Palazzetto Tito, Dorsoduro 2826
opening ore 18.00
Fugaci visioni che bruciano e si consumano nel breve tempo di un movimento ripetuto freneticamente. I demoni meridiani. La pellicola è troppo esposta a un sole zenitale, le inquadrature sono fisse, quasi bloccate. Un tramonto non si compie , l'alba non sorge. Una tenda continua a ondeggiare mostrando e negando la via d'accesso a una realtà ulteriore. Una nave naviga sempre in tempesta. Una motocicletta gira a vuoto, mentre, altrove, un manichino mascherato incede e retrocede da una finestra socchiusa. Una nevicata di polvere di marmo continua miracolosamente a gravitare in contro luce. Queste alcune delle suggestioni visive presenti nelle nove videoinstallazioni che compongono la mostra, a cui si aggiunge, in ideale conclusione del percorso espositivo, un'unica installazione sonora che riempie lo spazio di palazzetto Tito.
I lavori di Anna Franceschini (Pavia, 1979) possono avere un articolato sviluppo narrativo, o nascere come per magia da una Quasi-Improvvisazione. Un dettaglio si fissa nella retina; viene registrato dall'obiettivo nel suo simultaneo compiersi come appunto visivo. Poi resta in latenza o diventa opera. La mostra espone e mette in relazione la seconda tipologia di interventi, sconfinando anche verso i contenuti latenti, verso le visione ancora in bilico tra il definirsi e restare materia surriscaldata.
L'evento espositivo celebra il metabolismo visivo di Franceschini e non si arresta di fronte all'opera finita, talvolta la viviseziona.
"Es ist verdammt heiss hier" è un'espressione presa in prestito dal repertorio lessicale della pornografia tedesca. Una tra le esclamazioni più pronunciate per incalzare un congruo aumento della temperatura corporea e ambientale al fine di rendere propizie le circostanze che conducono al necessario amplesso, onanistico, alloerotico o di gruppo.
Anche le pellicole di Franceschini bruciano. Sono febbricitanti. La loro superficie come pelle subisce una duplice esposizione, alla luce e alla possibilità, attraverso la medesima, di scatenare una rivelazione.
Un ringraziamento speciale a Rodrigo Editore, Nicoletta Fiorucci e Katia Noppes, Benedetta Spalletti - galleria Vistamare.
Anna Franceschini
ES IST VERDAMMT HEISS HIER
a cura di Milovan Farronato
28 marzo– 5 maggio 2013
Palazzetto Tito, Dorsoduro 2826
opening ore 18.00
Fugaci visioni che bruciano e si consumano nel breve tempo di un movimento ripetuto freneticamente. I demoni meridiani. La pellicola è troppo esposta a un sole zenitale, le inquadrature sono fisse, quasi bloccate. Un tramonto non si compie , l'alba non sorge. Una tenda continua a ondeggiare mostrando e negando la via d'accesso a una realtà ulteriore. Una nave naviga sempre in tempesta. Una motocicletta gira a vuoto, mentre, altrove, un manichino mascherato incede e retrocede da una finestra socchiusa. Una nevicata di polvere di marmo continua miracolosamente a gravitare in contro luce. Queste alcune delle suggestioni visive presenti nelle nove videoinstallazioni che compongono la mostra, a cui si aggiunge, in ideale conclusione del percorso espositivo, un'unica installazione sonora che riempie lo spazio di palazzetto Tito.
I lavori di Anna Franceschini (Pavia, 1979) possono avere un articolato sviluppo narrativo, o nascere come per magia da una Quasi-Improvvisazione. Un dettaglio si fissa nella retina; viene registrato dall'obiettivo nel suo simultaneo compiersi come appunto visivo. Poi resta in latenza o diventa opera. La mostra espone e mette in relazione la seconda tipologia di interventi, sconfinando anche verso i contenuti latenti, verso le visione ancora in bilico tra il definirsi e restare materia surriscaldata.
L'evento espositivo celebra il metabolismo visivo di Franceschini e non si arresta di fronte all'opera finita, talvolta la viviseziona.
"Es ist verdammt heiss hier" è un'espressione presa in prestito dal repertorio lessicale della pornografia tedesca. Una tra le esclamazioni più pronunciate per incalzare un congruo aumento della temperatura corporea e ambientale al fine di rendere propizie le circostanze che conducono al necessario amplesso, onanistico, alloerotico o di gruppo.
Anche le pellicole di Franceschini bruciano. Sono febbricitanti. La loro superficie come pelle subisce una duplice esposizione, alla luce e alla possibilità, attraverso la medesima, di scatenare una rivelazione.
Un ringraziamento speciale a Rodrigo Editore, Nicoletta Fiorucci e Katia Noppes, Benedetta Spalletti - galleria Vistamare.
Segnala:
Amalia di Lanno