Siamo giunti al termine
della seconda edizione de Le Quinte Fotografiche, il ciclo di mostre
curate da Dario Buonfantino e Michele Del Vecchio nell'incantevole
cornice del foyer del Teatro Bellini di Napoli.
Chiude i lavori Serena Faraldo con un toccante ed intenso lavoro sulle vittime innocenti della Camorra e sui familiari che oggi vivono nella loro memoria.
VIVE, NELLA MEMORIA
Accade spesso, nel territorio campano, che si muoia "per sbaglio".
Che si venga uccisi brutalmente anche se non si ha alcun legame con il mondo criminale.
Un tragico scambio di persona, una pallottola vagante; in una manciata di secondi, vite di innocenti vengono spezzate dalla follia criminale.
Perchè accade?
Cosa rimane di coloro che muoiono in queste assurde circostanze?
E come convivono con un tale dolore i loro familiari?
Queste le tematiche trattate nel lavoro della fotografa Serena Faraldo in mostra al Teatro Bellini di Napoli.
La fotografa ha realizzato un progetto fotografico, tutto al femminile.
Le protagoniste sono, infatti, mamme, sorelle, figlie, mogli di vittime innocenti della criminalità "comune" o "organizzata".
Queste donne raccontano, attraverso i loro volti, l'assurdità del destino di chi si trova, come spesso qualcuno superficialmente ed erroneamente afferma, "al posto sbagliato nel momento sbagliato".
Le brave persone sono sempre al posto giusto, sono i criminali a compiere gesti sbagliati.
Le donne protagoniste di questo progetto sono state fotografate in luoghi che sono stati importanti per i loro cari scomparsi, che hanno segnato in qualche modo la storia delle varie vittime innocenti.
La casa, il luogo di lavoro, a volte il luogo dove le vittime hanno trovato la morte trasformati, loro malgrado, in vittime della guerra che quotidianamente siamo chiamati tutti a combattere; la guerra contro la Camorra.
Il progetto è sostenuto dalla fondazione Pol.i.s. che da anni si occupa di aiutare le vittime innocenti della criminalità organizzata e comune e della redistribuzione alla società civile dei beni confiscati alle mafie.
SERENA FARALDO
Nata a Napoli, nel febbraio del 1985.
Dar vita ad immagini che potessero raccontare è sempre stata la sua più grande passione, sin da bambina.
Per questo motivo ha deciso di orientare i suoi studi in questo ambito. Ha frequentato il liceo artistico di Napoli dove ha avuto il primo serio approccio allo studio ed alla creazione delle immagini.
La scoperta della macchina fotografica è stata casuale e quando ha “incontrato” la fotografia è stato subito amore.
"La fotografia appaga la mia curiosità, la mia esigenza creativa, la voglia che ho di mettermi alla prova e di scoprire il mondo."
Ha quindi deciso di frequentare l'Accademia delle Belle Arti di Napoli dove ha conseguito la laurea in Fotografia, nel marzo 2012, con il massimo dei voti.
Da qualche anno si dedica a progetti fotografici attraverso i quali cerca di scoprire e di comunicare. Alcuni di questi progetti hanno ricevuto importanti riconoscimenti, come ad esempio il Premio Siani 2012.
Da maggio 2012 collabora con l'Agenzia fotografica Controluce.
www.serenafaraldo.com
VERNISSAGE VENERDI 5 APRILE ORE 18:30
FOYER TEATRO BELLINI
INGRESSO LIBERO
Chiude i lavori Serena Faraldo con un toccante ed intenso lavoro sulle vittime innocenti della Camorra e sui familiari che oggi vivono nella loro memoria.
VIVE, NELLA MEMORIA
Accade spesso, nel territorio campano, che si muoia "per sbaglio".
Che si venga uccisi brutalmente anche se non si ha alcun legame con il mondo criminale.
Un tragico scambio di persona, una pallottola vagante; in una manciata di secondi, vite di innocenti vengono spezzate dalla follia criminale.
Perchè accade?
Cosa rimane di coloro che muoiono in queste assurde circostanze?
E come convivono con un tale dolore i loro familiari?
Queste le tematiche trattate nel lavoro della fotografa Serena Faraldo in mostra al Teatro Bellini di Napoli.
La fotografa ha realizzato un progetto fotografico, tutto al femminile.
Le protagoniste sono, infatti, mamme, sorelle, figlie, mogli di vittime innocenti della criminalità "comune" o "organizzata".
Queste donne raccontano, attraverso i loro volti, l'assurdità del destino di chi si trova, come spesso qualcuno superficialmente ed erroneamente afferma, "al posto sbagliato nel momento sbagliato".
Le brave persone sono sempre al posto giusto, sono i criminali a compiere gesti sbagliati.
Le donne protagoniste di questo progetto sono state fotografate in luoghi che sono stati importanti per i loro cari scomparsi, che hanno segnato in qualche modo la storia delle varie vittime innocenti.
La casa, il luogo di lavoro, a volte il luogo dove le vittime hanno trovato la morte trasformati, loro malgrado, in vittime della guerra che quotidianamente siamo chiamati tutti a combattere; la guerra contro la Camorra.
Il progetto è sostenuto dalla fondazione Pol.i.s. che da anni si occupa di aiutare le vittime innocenti della criminalità organizzata e comune e della redistribuzione alla società civile dei beni confiscati alle mafie.
SERENA FARALDO
Nata a Napoli, nel febbraio del 1985.
Dar vita ad immagini che potessero raccontare è sempre stata la sua più grande passione, sin da bambina.
Per questo motivo ha deciso di orientare i suoi studi in questo ambito. Ha frequentato il liceo artistico di Napoli dove ha avuto il primo serio approccio allo studio ed alla creazione delle immagini.
La scoperta della macchina fotografica è stata casuale e quando ha “incontrato” la fotografia è stato subito amore.
"La fotografia appaga la mia curiosità, la mia esigenza creativa, la voglia che ho di mettermi alla prova e di scoprire il mondo."
Ha quindi deciso di frequentare l'Accademia delle Belle Arti di Napoli dove ha conseguito la laurea in Fotografia, nel marzo 2012, con il massimo dei voti.
Da qualche anno si dedica a progetti fotografici attraverso i quali cerca di scoprire e di comunicare. Alcuni di questi progetti hanno ricevuto importanti riconoscimenti, come ad esempio il Premio Siani 2012.
Da maggio 2012 collabora con l'Agenzia fotografica Controluce.
www.serenafaraldo.com
VERNISSAGE VENERDI 5 APRILE ORE 18:30
FOYER TEATRO BELLINI
INGRESSO LIBERO
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Amalia di Lanno