domenica 24 marzo 2013

Nello splendore mediceo. Papa Leone X e Firenze

Il Museo delle Cappelle Medicee celebrerà la figura di Leone X, primo papa di Casa Medici, a cinquecento anni dall’elezione al soglio pontificio.
Dall’angolo visuale fiorentino, la mostra dedicata a papa Leone X seguirà la vita di Giovanni, figlio secondogenito di Lorenzo il Magnifico, dalla nascita a Firenze nel 1475 fino all’11 marzo 1513, quando venne eletto papa, e al suo breve ritorno in patria nel 1515.
Una sezione introduttiva alla mostra dedicata alla stirpe dei Medici espone, fra le altre opere, un Doppio ritratto di personaggi della famiglia (forse Piero e Giovanni) di Andrea del Castagno, dal Kunsthaus di Zurigo, e un ritratto marmoreo di Giuliano de’ Medici attribuito a Michele Marini e conservato al Museo del Bargello.
Nella prima e seconda sezione, ci si sofferma sulla nascita ed educazione di Giovanni, e le numerose opere esposte hanno soprattutto lo scopo di ricreare il clima culturale in cui si formò il futuro pontefice, fra le altre il Busto del Magnifico della National Gallery di Washington così come il Vaso con stemma Medici-Orsini di Detroit (Institute of Art) che testimonia delle nozze fra Lorenzo e Clarice Orsini da cui nacque il primo papa della dinastia fiorentina.
Con il ritratto di Agnolo Poliziano di Cristofano dell’Altissimo degli Uffizi, e vari manoscritti (fra gli altri l’Anthologia Graeca di Demetrio Calcondila) si dà conto di coloro i quali si presero cura della prima educazione del giovane Medici; è in quel clima colto e raffinato che egli poté frequentare i maggiori artisti del tempo (i Ghirlandaio e Botticelli), alcuni dei quali ospitati dal Magnifico presso il giardino di San Marco: fra questi il giovane Michelangelo di cui si espone il calco della Centauromachia (l’originale si ammira presso una sede distaccata della mostra a Casa Buonarroti), Andrea Sansovino rappresentato dal Galba del Museo di Casa Vasari di Arezzo, e poi Giovanfrancesco Rustici, e Francesco Granacci.
Eletto cardinale in tenera età, Giovanni, di cui si espone il Busto assegnato ad Antonio di Orsino Benintendi del Victora and Albert Museum di Londra, visse fino alla cacciata dei Medici da Firenze, anche nel palazzo Medici di via Larga, dove una “camera” a lui assegnata in quella magione, è evocata in mostra attraverso opere quali una Madonna col Bambino di Andrea della Robbia e l’Ercole e Anteo di Antonio del Pollaiolo, mentre le passioni giovanili del giovane prelato, la caccia e la musica sono testimoniate, fra le altre opere, da uno Schioppetto del XV secolo dalla Villa medicea di Cerreto Guidi e da due Olifanti del Museo degli Argenti di Firenze.
Alla cacciata dei Medici da Firenze nel 1494 Giovanni seguì le drammatiche sorti della sua famiglia e le sue vicende di quegli anni si possono seguire in mostra attraverso le incisioni di Pietro Santi Bartoli con i Fatti della vita di Leone X, mentre i contemporanei avvenimenti fiorentini sia politici che artistici sono sintetizzati dalla tavola con il Supplizio del Savonarola attribuito a Francesco di Lorenzo Rosselli e al Cristo in pietà del Perugino della Collezione dell’Ente Cassa di Risparmio di Firenze, come pure dal Busto già ritenuto ritratto di Pier Soderini e da una derivazione su tela della Battaglia di Anghiari del Museo Horne.
Con il ritorno dei Medici a Firenze nel 1512 e con le testimonianze pittoriche di quel momento e del tempo subito successivo che coincise, fra l’altro, con l’elezione al soglio pontificio di Giovanni che prese il nome di Leone X, si conclude la terza sezione della mostra affidata, fra gli altri, al Pontormo: Due guerrieri; Porta armi con putto; i pannelli del Carro della Moneta e ad Andrea del Sarto, Due figure con armatura e armi.
La quarta sezione è dedicata al pontificato di Leone X e ai riflessi che ebbe nell’Urbe. I Ritratti del Papa di Ludovico Buti e di Giuliano Bugiardini (rispettivamente agli Uffizi e alla Galleria Nazionale di Roma) e il medaglione con l’emblema leonino di Luca della Robbia il giovane (Roma, Museo di Castel Sant’Angelo) sono giustappunto affiancati da un affresco di Raffaello, il Putto dell’Accademia di San Luca di Roma, e da disegni architettonici sempre dal Sanzio, come quello della Veduta del Pantheon, e pure agli Studi per San Pietro, di Antonio da Sangallo il giovane, e alla Pianta di Villa Madama di Giovan Francesco da Sangallo.
Per Firenze l’occasione di celebrare il pontefice fu data agli artisti dal ritorno di Leone X nella sua città natale, il 30 novembre del 1515, avvenimento di cui si dà conto nella quinta sezione della mostra. Il papa (rilevante il suo Ritratto marmoreo della collezione Pandolfini) infatti, entrò in città attraverso un itinerario reso suggestivo dai numerosi apparati effimeri (oggi perduti) posti in luoghi simbolo del percorso viario e che furono realizzati dai più celebrati artisti, di alcuni dei quali, per esempio di Ridolfo del Ghirlandaio, di Francesco Granacci e del Rosso Fiorentino, si dà conto in mostra, di quest’ultimo esponendo l’Angelo musicante degli Uffizi. Del seguito del papa, cardinali e personalità che furono con lui a Firenze in quel tempo, si dà testimonianza attraverso numerosi ritratti fra questi l’inedito Ritratto del cardinale Bernardo Dovizi da Bibbiena. Alle opere pittoriche e scultoree si affiancano le numerose oreficerie (per esempio il Pastorale del Museo delle Cappelle medicee ma anche il Secchiello per aspersioni del Museo degli Argenti) e i parati quali il Coprileggio facente parte del Parato Passerini del Museo Diocesano di Cortona che, raffinatissimi, furono realizzati a Firenze per celebrare il pontificato leonino. E non di meno i molti manoscritti miniati che stanno ad evocare la Biblioteca medicea di nuovo ricomposta.
La sesta sezione della mostra ripercorre con disegni e manoscritti le vicende della Sacrestia Nuova di San Lorenzo mentre nella settima si ritesse, per via grafica, la storia della facciata, mai realizzata, della chiesa di San Lorenzo.
Promotori dell’esposizione il Ministero per i Beni e le Attività Culturali con la Direzione Regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici della Toscana, la Soprintendenza Speciale per il Patrimonio Storico, Artistico ed Etnoantropologico e per il Polo Museale della città di Firenze, il Museo delle Cappelle Medicee, Firenze Musei con l’Ente Cassa di Risparmio di Firenze.
Enel sostiene “Un anno ad arte 2013” confermando l’attenzione per la valorizzazione culturale e artistica del patrimonio culturale e artistico della città di Firenze. Enel opera sul territorio fiorentino per coniugare l’innovazione tecnologica con la tradizione della cultura fiorentina e italiana, di cui questa iniziativa è espressione di grande spessore.

ORARI
Da lunedì a domenica, ore 8,15-13,50
La biglietteria chiude alle 13.20
Le operazioni di chiusura iniziano alle 13.35
Chiusura: seconda e quarta domenica del mese; primo, terzo, quinto lunedì del mese; Capodanno, 1° maggio, Natale.
Orari in occasione della mostra Nello splendore mediceo:
Da lunedì a domenica, ore 8,15-16,50

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Informazioni:
Museo delle Cappelle Medicee
Piazza di Madonna degli Aldobrandini, 6,  Firenze
Tel: 055 238 8602

Fonte: www.tafter.it

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Amalia di Lanno