martedì 19 gennaio 2016

Jheronimus Bosch (c. 1450 - 1516) I dipinti veneziani restaurati


Venezia, Gallerie dell’Accademia dal 16 gennaio al 7 febbraio 2016 Il Trittico di Santa Liberata e le Visioni dell’Aldilà saranno esposti in anteprima alle Gallerie dell’Accademia. Il due dipinti, insieme al terzo polittico conservato a Venezia - il Trittico degli Eremiti, in fase finale di recupero - saranno tra i protagonisti di Jheronimous Bosch - Visioni di un genio, la più grande retrospettiva mai dedicata a Bosch, in programma a Den Bosch, nei Paesi Bassi, dal 14 febbraio all’8 maggio 2016 Gli interventi di recupero delle opere, iniziati nel 2013 e sostenuti dal BRCP - Bosch Research and Conservation Project e dalla Getty Foundation di Los Angeles, appositamente per le celebrazioni dei 500 anni dalla morte del pittore olandese, sono stati realizzati interamente a Venezia nel laboratorio della Soprintendenza alla Misericordia (Venezia, 15 gennaio 2016) Jheronimus Bosch 500, il programma internazionale di celebrazioni che per tutto il 2016 ricorderà il grande artista olandese in occasione del 500° anniversario della sua morte, prende avvio a Venezia con la presentazione del restauro di due dei tre polittici appartenenti alle collezioni delle Gallerie dell’Accademia: il Trittico di Santa Liberata e le quattro Visioni dell’Aldilà. La terza opera custodita a Venezia, il Trittico degli Eremiti, è attualmente in fase finale di restauro e sarà esposta all’Accademia a partire dalla seconda metà di maggio. L’inedito retro delle Visioni e il Trittico di Santa Liberata saranno in esposizione all’interno del percorso museale delle Gallerie dell’Accademia dal 16 gennaio al 7 febbraio 2016; un evento unico arricchito dall’allestimento di una postazione multimediale che proporrà alcune fasi del restauro dei polittici attraverso immagini e video. I tre capolavori dalla collezione dell’Accademia saranno tra i protagonisti della grande mostra in programma dal 13 febbraio all’8 maggio 2016 a Het Noordbrabants Museum di Den Bosch, città natale del pittore: Jherenimus Bosch - Visioni di un genio è il titolo della più grande retrospettiva mai dedicata all’artista olandese, che ne riporterà gran parte dei capolavori nella città natale, Den Bosch. Le opere provengono dalle collezioni più importanti del mondo e molte sono state restaurate appositamente per l’occasione attraverso il BRCP - Bosch Research and Conservation Project. In esposizione ci saranno 20 dipinti, 19 disegni e diversi trittici e pannelli, per la prima volta riuniti in un’unica mostra (per maggiori informazioni: http://boschexpo.hetnoordbrabantsmuseum.nl/en. Nello stesso periodo, alle Gallerie dell’Accademia resterà allestita la postazione multimediale. Alla fine della mostra olandese, dalla seconda metà di maggio, il Trittico degli Eremiti rientrerà subito in Laguna e sarà esposto alle Gallerie dell’Accademia fino all’autunno 2016, quando tutti e tre i dipinti saranno protagonisti di una mostra a Palazzo Ducale. Nel frattempo invece le Visioni e il Trittico di Santa Liberata continueranno il loro tour internazionale dall’Olanda alla Spagna, dove saranno esposte al Museo del Prado, a Madrid (dal 31 maggio all’11 settembre 2016). Il restauro dei tre polittici, iniziato nel 2013, è stato finanziato dal BRCP - Bosch Research and Conservation Project e dalla Getty Foundation di Los Angeles, ed è stato interamente realizzato a Venezia, nei laboratori di restauro alla Misericordia, sfruttando le più avanzate tecniche di diagnosi e intervento. In particolare, per documentare ulteriormente il complesso e avanguardistico processo di diagnosi che ha interessato le opere, sul sito del progetto Bosch in Venice sono disponibili link a visori interattivi di ciascuna delle superfici dipinte. È così possibile passare dalla visione in alta risoluzione alla fotografia a ultravioletti, e ancora alla riflettografia a infrarossi, oppure affiancare le diverse visioni o sfruttare il ridimensionamento delle immagini in tempo reale tramite l’uso del mouse. Le tre opere veneziane di Jheronimus Bosch rappresentano momenti significativi della produzione del pittore olandese, caratterizzata da suggestivi racconti fiabeschi che, attraverso pennellate di colore e tocchi di luce, ha dato vita a visioni oniriche, fantastiche e irreali, talvolta angosciose, talvolta tormentate, innegabilmente uniche, prodotto di una peculiare interpretazione della realtà che rimane ancora un mistero.



IL PROGETTO DI RESTAURO DEI BOSCH VENEZIANI

All’interno di Jheronimus Bosch 500 - il programma internazionale di celebrazioni che per tutto il 2016 proporrà appuntamenti culturali e scientifici per ricordare il genio olandese - è stato costituito il BRCP - Bosch Research and Conservation Project, gruppo internazionale di studio che si avvale di moderne tecnologie per la conoscenza delle opere di Jheronimus Bosch. Il gruppo di studio nasce da un’iniziativa della Fondazione Jheronimus Bosch 500, del Noordbrabants Museum e dell’Università Radboud di Nijmegen (Paesi Bassi), con il supporto della Queen’s University di Kingston (Ontario, Canada), del Stichting Restauratie Atelier Limburg (SRAL) di Maastricht (Olanda) e dell’Università dell’Arizona, Tucson (Usa). Il progetto della mostra di Den Bosch ha fornito quindi l’occasione per riprendere in esame i due trittici e i quattro pannelli veneziani in modo approfondito. Nel 2011 un team di specialisti del BRCP provenienti da Olanda, Canada e Stati Uniti in collaborazione con i funzionari delle Gallerie dell’Accademia di Venezia ha iniziato lo studio dei dipinti e la verifica dello stato di conservazione delle opere, da cui è emersa la necessità di un intervento di restauro. Le campagne diagnostiche preliminari sono state eseguite con metodi e tecnologie d’avanguardia: ogni sezione dei dipinti è stata accuratamente osservata in luce visibile sotto microscopio ottico con ingrandimenti successivi, si è poi studiata la restituzione fotografica in fluorescenza ultravioletta, e quindi comparate le riflettografie a infrarossi con le radiografie. L’indagine ha permesso di individuare dettagliatamente la distribuzione e la localizzazione di ritocchi, abrasioni e lacune a carico della pellicola pittorica. Per individuare la metodologia da adottare durante le operazioni di rimozione progressive delle vernici imbrunite, delle patinature di restauro, e delle stratificazioni di altri materiali soprammessi sono stati eseguite numerose indagini microchimiche. Accurati test preliminari hanno permesso di verificare l’efficacia e la sicurezza dei materiali da usare per la pulitura. I risultati del protocollo di intervento messo a punto sono stati sottoposti e approvati da un comitato scientifico internazionale.



GLI INTERVENTI: STATO DI CONSERVAZIONE, PROBLEMATICHE E RISULTATI

I lavori sono stati avviati nel 2013 e sono stati condotti interamente a Venezia nei laboratori della Soprintendenza, alla Misericordia, da un team formato da esperti italiani e olandesi, affiancati da due giovani restauratori selezionati per la formazione. Trittico di Santa Liberata e Trittico degli Eremiti Il progetto di restauro del Trittico di Santa Liberata e del Trittico degli Eremiti, coordinato da Maria Chiara Maida e diretto da Matteo Ceriana, ha visto due fasi distinte di lavorazione: il restauro conservativo dei supporti lignei e il restauro della superfice pittorica. La prima fase (restauro conservativo dei supporti lignei) è stata finanziata dalla Getty Foundation di Los Angeles nell’ambito del progetto Panel Paintings Inititative (PPI) che abbina agli interventi di restauro dei supporti lignei la formazione specialistica di giovani restauratori (“Getty Grant”), in un settore della conservazione in cui gli esperti operanti di alto livello abilitati sono attualmente pochissimi. L’intervento sui supporti è stato condotto da Roberto Saccuman affiancato da due giovani restauratori, un olandese ed un ceco. Entrambe le opere di Bosch avevano subito nel corso del XIX secolo un intervento di parchettatura del supporto ligneo (operazione di restauro che serve a correggere o prevenire l'incurvarsi o il vario deformarsi del supporto), la cui rigidità metteva però ora in serio pericolo la condizione conservativa generale e che è stato necessario rimuovere. Le parchettature sono state sostituite da un sistema di contenimento strutturale elastico che ha anche funzione di cornice. La seconda fase (restauro della superficie pittorica) è stata eseguita sotto la direzione tecnica di Maria Chiara Maida da Giulio Bono e Luuk Hoogstade ed è stata finanziata dal BRCP - Bosch Research and Conservation Project. Entrambi i trittici presentavano un problematico stato di conservazione, con sollevamenti della pellicola pittorica, strati di vernici brune e alterate che mal celavano vaste abrasioni, lacune e precedenti interventi di restauro: effetti dello stato di degrado che erano il risultato di molteplici fattori quali cattive condizioni ambientali, danni accidentali, invecchiamento della materia costitutiva e danni dovuti ad antichi interventi di restauro (cinque quelli documentati dopo il 1838). Il Trittico di Santa Liberata presentava diffuse lacune e abrasioni, che lasciavano intravedere nei pannelli laterali le figure dei donatori, realizzate in una prima ideazione autografa del dipinto. Il Trittico degli Eremiti, molto compromesso, presentava a sua volta nel pannello centrale emersioni di pentimenti riguardanti la figura di San Girolamo. Inoltre l'area del cielo, pesantemente danneggiata e ridipinta, presentava un'aggiunta non originale, molto disturbante dal punto di vista cromatico. L’intero processo di pulitura, eseguito sotto microscopio ottico, si è protratto per più di un anno ed ha consentito di riportare in luce la pellicola pittorica originale che, seppur compromessa, ha rivelato colori vividi e brillanti. La fase di presentazione estetica è stata allo stesso modo lunga e complessa. Il restauro pittorico è stato eseguito riducendo il disturbo visivo delle lacune e delle abrasioni della superficie dipinta. La tecnica usata ha permesso la ricomposizione progressiva delle parti mancanti strato per strato dalla preparazione verso la superficie. Il grado di integrazione dell’immagine è il risultato della valutazione e della discussione collegiale con le direzioni dei lavori sia prima che dopo l’esecuzione. Il restauro pittorico ha permesso di recuperare una migliore lettura dei diversi piani di profondità dei paesaggi e della luce di cui sono pervasi. Si sono ottenuti risultati anche nella lettura degli innumerevoli dettagli che sono a poco a poco ritornati ad animare le scene, riemergendo in molti casi da una precedente condizione di difficile comprensibilità. Visioni dell’Aldilà Il restauro dei quattro pannelli lignei delle Visioni dell’Aldilà, sottoposti a un intervento sulla superficie pittorica nel 2008, ha interessato invece il recupero pittorico dei “finti marmi” realizzati sul retro dei dipinti: considerati a lungo un’aggiunta posteriore non originale, grazie al restauro si sono rivelati essere uno dei rari esempi di questa originalissima stesura di Bosch giunta fino a noi (caratterizzata da una tecnica di “dripping paint” ante litteram) e quindi di particolare importanza, oltre che inedita al pubblico.



Informazioni pratiche e colophon
Sede: Museo delle Gallerie dell’Accademia (sala 23)
Date: dal 15 gennaio al 7 febbraio 2016
Orari di apertura del Museo delle Gallerie dell’Accademia: lunedì dalle 8.15 alle 14 (ultimo ingresso ore 13), da martedì a domenica dalle 8.15 alle 19.15 (ultimo ingresso ore 18.15)
Prezzi biglietto unico Museo delle Gallerie dell’Accademia + Palazzo Grimani: intero € 9,00 (+ € 1,50 per il diritto di prenotazione), ridotto € 6,00 (+ € 1,50 per il diritto di prenotazione). Riduzioni e gratuità come previsto per legge.

Per ulteriori informazioni: www.gallerieaccademia.org

Direttore delle Gallerie dell’Accademia di Venezia - promotore della mostra: Paola Marini Coordinatori: Maria Chiara Maida (Direttore laboratorio di restauro dipinti della Misericordia), Matthijs Ilsink (storico dell’arte)
Direttore dei lavori: Matteo Ceriana Restauro pittorico - Progetto BRCP
Restauratori: Maria Chiara Maida (Direttore tecnico), Giulio Bono, Luuk Hoogstede Collaboratori: Erika Bianchini, Silvia Bonifacio, Barbara Bragato, Anna Brunetto, Sara Menon Restauro strutturale dei retri - Getty Foundation, Progetto PPI Restauratori: Roberto Saccuman
Tirocinanti: Luuk Hoogstede, Adam Pokorny Collaboratori: Francesca Bartolomeoli, Paola Zangirolami Restauro dei fronti dipinti con le scene delle Visioni dell’Aldilà - 2008 Alfeo Michieletto Diagnostica: Ornella Salvadori (Firettore Laboratorio scientifico della Misericordia), Enrico Fiorin, Davide Bussolari, Thierry Radelet, Dino Zanella, Laura Baratin (Università di Urbino), Armida Sodo e Annalaura Casanova Municchia (Università degli Studi Roma Tre) Riprese fotografiche: Claudio Franzini, Matteo de Fina Traduzioni: Thomas Charles Nelson Ricercatori Bosch Research and Conservation Project: Matthijs Ilsink (storico dell’arte, coordinatore); Jos Koldeweij (storico dell’arte, presidente della commissione accademica); Ron Spronk (storico dell’arte, tecnico); Luuk Hoogstede (storico dell’arte, restauratore); Rik Klein Gotink (fotografie); Robert G. Erdmann (elaborazione delle immagini), Hanneke Nap (storico dell’arte), Daan Veldhuizen (storico dell’arte)
Ufficio Mostre: Carla Calisi
Supervisione progetto e allestimento mostra: Maria Chiara Maida



Sito web Gallerie dell’Accademia: Letizia Tasso, Davide Racca
Ufficio stampa CASADOROFUNGHER
Comunicazione Francesca Fungher +39 349 3411211 francesca@casadorofungher.com
Elena Casadoro +39 334 8602488 elena@casadorofungher.com www.casadorofungher.com


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