Ombra di parallelepipedo. 1987, cemento laminato, legno e grafite
Sabato 13 luglio 2013, alle ore 19.00, il MUSMA. Museo della
Scultura Contemporanea. Matera inaugura la mostra dell’estate: “Giuseppe Uncini.
Le maquette e i disegni dal 1958 al 2006”.
Tra i fondatori del
"Gruppo 1”, negli anni scorsi analizzato dal MUSMA attraverso le
antologiche dedicate a Nicola Carrino, Nato Frascà e Pasquale Santoro, Giuseppe Uncini (Fabriano, AN 1929 – Trevi,
PG 2008) è stato uno dei più originali innovatori dell’arte contemporanea
italiana.
In un clima artistico come
quello del dopoguerra, caratterizzato da un lato dall’imponente presenza del
Realismo socialista, dall’altro dalla progressiva affermazione dell’Informale,
Uncini trova una propria “grammatica
compositiva”, distaccandosi dall’una e dall’altra tendenza: utilizza i più svariati materiali, (tempera, tufo,
sabbia, ferro, cemento) per creare opere consistenti eppure lievi, tanto
evidente è la forma assunta nello spazio e la costante necessità di chiarezza e
di armonia.
La formazione di Uncini
inizia dalle industrie grafiche di
Fabriano, dove apprende le arti della carta e del segno. Quando poi la
famiglia si trasferisce a Cerreto d’Esi (AN) viene a contatto con le botteghe
artigiane del luogo, sviluppando così una preziosa abilità manuale che unita al
suo brillante ingegno lo porterà alle originali soluzioni costruttive della
maturità artistica. Determinante per la sua maturità sarà anche il costante contatto
con la nobile tradizione artistica
dell’Italia centrale, con le misure, le proporzioni e i rapporti aurei tra
le architetture, gli interni e il paesaggio. “ Fare arte è ragionare sul
disegno italiano, sulla materia che ritrova il proprio senso profondo: pensare
tutti i giorni, mentre sono in studio, che discendo da Giotto e che Laurana ha
lavorato nelle mie Marche. Far nascere
una forma è distillare l’idea e trovare una sintesi lucida, capirne la sintassi
e le proporzioni”.
Trasferitosi a Roma nei primi
anni Cinquanta, la sua ricerca espressiva prende avvio dalle Terre: “quadri” realizzati con i
materiali più disparati: cartone, compensato, masonite, cellotex sui quali
comporre paesaggi con sabbie, catrame, cemento, pozzolana ecc.
Proseguirà poi con i Cementarmati, le Ombre, gli Spazicemento,
le Dimore, tutte, in qualche misura,
strutture architettoniche con le quali “costruire”
lo spazio, realizzare “costruzioni
di un sogno con le fondamenta”, dare concretezza all’arte. “Mi piace pensare
alla mia scultura – scrive Uncini - come qualcosa che possiede due vite; l’una
quella che io riesco a darle con i miei “criteri” di estetica, di spazio e di
poesia, l’altra, quella dovuta all’uso quotidiano, vero, concreto della cosa.
Naturalmente ciò che mi interessa è caricare questi vuoti di umori, di momenti
poetici, insomma di farne delle cavità dense di avventure esistenziali”. Scrive
Bruno Corà, nel catalogo generale edito da Silvana editoriale: “Queste opere di
Uncini smettono di evocare per essere e non significano altro da ciò che sono”.
Le
maquette esposte al MUSMA, modelli dei Ferrocemento, delle Ombre,
delle Dimore, delle Strutturespazio rendono lo spettatore
partecipe dell’opera d’arte, sono progetti, “pensati con le mani”, da cui
potrebbe partire una collaborazione di gruppo, come in un cantiere di
architettura o in un laboratorio di scenografia, quindi non chiusi e definitivi ma pronti a scatenare l’immaginazione e la creatività di chi li osserva, “geometrie per
cogliere e costruire idee”, immaginate nelle loro dimensioni reali e collocate
in spazi aperti.
L’esposizione è arricchita da un nutrito
gruppo di disegni, dal 1958 al 2006,
Terre, Cementi, Acquarelli, Collage, destinati ad essere poi
realizzati come sculture ma anche a rimanere opere d’arte autonome.
Questi passaggi
sono scanditi da immagini e documenti, raccolti nella Biblioteca
Scheiwiller, utili per mettere in luce il lungo percorso di Uncini, i suoi
maestri, i suoi compagni di strada, le sue amicizie.
Cenni Biografici
Giuseppe Uncini nasce a Fabriano
(AN) nel 1929. Negli anni della Seconda Guerra Mondiale è costretto, con la
famiglia, a trasferirsi in un piccolo centro delle Marche, Cerreto D’Esi (AN)
dove ha modo di apprendere attività e tecniche derivate dai mestieri artigiani
e dai lavori agresti del luogo. Tra il 1948 e il 1949 frequenta le industrie
grafiche di Fabriano, per trasferirsi poi a Roma nel 1953, incoraggiato
dallo scultore Edgardo Mannucci. Nel 1955 partecipa alla VII Quadriennale di
Roma, al Palazzo delle Esposizioni. Nel 1957 inizia il ciclo delle Terre e, nel 1958, dei Cementarmati. In questi anni prendono
avvio le esposizioni personali e collettive con Schifano, Angeli, Manzoni, Lo
Savio e Festa. Del 1961 è la prima personale alla galleria
“L’Attico” di Roma. Nel 1962 fonda con Biggi, Carrino, Frascà, Pace e Santoro
il Gruppo 1 al cui interno lavorerà
sino al suo scioglimento, avvenuto nel 1967. Alla XXXIII Biennale di Venezia (1966) partecipa con le Strutturespazio,
sculture interamente in metallo che sviluppano il rapporto fra la struttura e
lo spazio tridimensionale. La Strutturaspazio
con ombra, del 1967, dà l’avvio a un ulteriore capitolo della sua ricerca:
la costruzione delle Ombre. Nel 1968 Palma Bucarelli gli
commissiona la Porta aperta con ombra che sarà sistemata, come divisione di
due ambienti, nella Galleria Nazionale
d’Arte Moderna di Roma.
Gli incontri con la Galleria Christian Stein a Torino (personali
nel 1968, 1971 e 1975) e con lo Studio Marconi a Milano (personali nel
1973, 1976, 1980 e 1995) segnano altri momenti importanti della sua carriera. Gli anni ottanta sono caratterizzati
dalle Dimore, serie di opere
realizzate con tecniche miste, a cui seguono gli Spazi di ferro e gli Spazicemento.
Nel 1990 partecipa alla rassegna L’altra
scultura a Madrid, Barcellona e Darmstadt. Nel 1994 inizia la
collaborazione con la Galleria Fumagalli di Bergamo (personali nel 1995,
1997, 2002, 2007,2010). Il suo lavoro prosegue con la serie dei Tralicci e dei Muri di cemento. Nel 1999 espone al PS1 di New York in Minimalia. Nel 2001 si tiene alla
Stadtische Kunsthalle di Mannheim un’importante retrospettiva del suo lavoro.
Il 2004 è l’anno delle Architetture.
Nel 2008 in occasione della Fiera di Bologna viene presentato al
pubblico il Catalogo Generale dell’opera di Giuseppe Uncini a cura di Bruno
Corrà. Lo stesso anno gli viene commissionata un’opera per il Parco
delle Sculture del Mart, realizzata nel 2009, e inizia a lavorare al
progetto per la mostra antologica itinerante da tenersi tra il 2008 e il
2009 allo ZKM di Karlsruhe, al Mart di Rovereto e al Landesmuseum Joanneum di
Graz.
Scompare a Trevi (PG), dove si era
trasferito negli anni novanta, in una vecchia villa appena fuori le mura della
città, il 31 marzo 2008.
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Giuseppe Uncini. Le
maquette e i disegni dal 1958 al 2006.
MUSMA, 13 luglio-5 ottobre 2013
(Inaugurazione:
sabato 13 luglio 2013 ore 19.00)
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Mostre
in corso:
Carlo
Mattioli scultore
Sculture e ceramiche dal 1955 al 1976.
Disegni, acquarelli e tempere dal 1938 al 1993.
MUSMA, 1 giugno – 12 luglio 2013
Le
opere di due giovani artisti della Collezione AMACI
Sala I: Sergio Breviario, Anche
oggi sono felice (2012)
Ipogeo 2: Chiara Camoni, Senza titolo (2012)
fino al 31 dicembre 2013
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Prossimo
appuntamento:
Nino
Ricci Disegni, bozzetti e acquetinte per L'acqua
domestica, con dieci poesie di Eugenio De Signoribus
(Cento Amici del Libro, Milano 2007), in occasione dell’Antologica in Palazzo
Bonaccorsi di Macerata
MUSMA, Saletta della
Grafica, 24 luglio-22 settembre 2013
MUSMA (Museo della Scultura
Contemporanea. Matera)
Palazzo Pomarici - Via San Giacomo (Sasso Caveoso)
Tel. 366 9357768
Email: info@musma.it
Sito
internet: www.musma.it
Facebook: MUSMA Museo della Scultura Contemporanea.
Matera
Informazioni:
Biglietto: visita alla mostra
temporanea e alla collezione: € 5.00 (intero) € 3,50 (ridotto)
Apertura: dal martedì alla domenica ore 10 -14 / 16
- 20.
Giorno
di chiusura: lunedì
(eccetto festivi).
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Marcella Bruno
Comunicazione e pubbliche relazioni MUSMA
Tel. + 39 3283292235
ricevo e segnalo:
Massimo Nardi