PERCORSI
INTRECCIATI esposizione di Arte Contemporanea
di
Petrucci Pasquale
locazione : sala riunioni “Federico Fellini” del Comune
di FURORE /cost. amalfitana (SA)
durata :dal 03 agosto fino al 28 settenbre 2013
orario: dalle 17,00 / 20,00 per info Comune Furore tel.
089 874100
cell. 333 2765 867
Nella nuovissima sala dedicata all’indimenticabile“Federico Fellini”
nel comune di Furore /costiera amalfitana (SA) è stata allestita una
esposizione itinerante di arte contemporanea dell’artista salernitano Pasquale
Petrucci.L’esposizione è denominata “Percorsi Intrecciati”perché raccoglie diverse opere realizzate tra il 2004
e il 2013 che complessivamente rappresentano il risultato di diverse ricerche espressive che pur avendo
completato un traguardo espressivo, continuano ad alimentare con lo stesso
entusiasmo iniziale un percorso di
ricerca che oggi sembra essere interminabile perché sistematicamente
l’evoluzione espressiva si arricchisce di ulteriori e diversi risultati
elaborativi. La traccia espressiva nel suo evolversi si intreccia con diverse spazialità – dalla
staticità delle“Fotocomposizioni Metafisiche” e delle “Nuraghe Contemporanee” - si sviluppa la
potenzialità espressive delle Composizioni
che sono caratterizzate da una chiara
essenza metafisica da intendersi come dettato-guida e non come un
coinvolgimento totale. Il percorso continua con il Fotodinamismo Futurista che nella esposizione realizzata a Milano Carlo
Franza ha scritto: “La fotografia, arte sovrana, ha raccontato la modernità
prima e la postmodernità oggi, con scatti
che hanno reso la realtà
sollecitata da un progress di sequenze continue e visibilmente elastiche,come il
fotodinamismo futurista di Anton Giulio
Bragaglia, processo quest'ultimo che ha sollecitato il recente lavoro di
Pasquale Petrucci, artefice di alterazioni (edifici) e dinamismi (persone)
urbani. Un teatro sofisticato di immagini anonime, eclatanti,
disincantate,surrogate, selvagge, ingenue, sfasate ed enigmatiche,azzardo di un
quotidiano franto e squarciato ma anche allusivo, sottinteso,seduttivo e
patologicamente volto al verso naturale. Il sogno si svela così reale, pronto a
scoprirsi in una luce viziata che maschera il corpo innamorato delle strade,
dei rioni, della città,del territorio, e brucia di colori atmosferici la fetta
ripresa, i confini con i suoi ritmi, i luoghi dove palpitano sembianze
umane,architetture immerse nella vespertina alterità, miraggi insistenti e
implacabili. Le immagini svelano la fortuna e la traccia dei miraggi, gli
straniamenti di quest'operazione sacrificale
che invita come in un'estasi a chiudere gli occhi e guardare sotto la
spinta di pulsioni optical,mentre una telecamera cattura fantasmi e irrequiete
ombre,naufragi a ondeggiamenti,tracce e guizzi, artifici di un occhio sicuro
che sa cogliere il vano dell'esistenza. Così Pasquale Petrucci con fiuto formativo
e corrosivi scatti s'è mosso alla
produzione di capitoli dove ha proiettato
la transitorietà e la bellezza del mondo, nella diversità e
nell'evocazione,scoprendo vertigini, bave di vuoto, filamenti di assedio,
ingombri ramosi, ombre in movimento, frammenti di fenditure, macule spoglie, colori febbricitanti,
annunciando una rete di alfabeti visivi diversi
che sono ormai il ritratto della sua nuova contaminazione”.
Pasquale Petrucci