giovedì 9 agosto 2012

Gubbio No Borders Festival 2012


Torna dal 15 al 26 agosto il Gubbio No Borders festival, la manifestazione culturale dell’estate eugubina organizzata dall’associazione Gubbio No Borders, con la collaborazione dell’associazione di volontariato Il Gibbo, di Fotolibri, Photostudio e Cappelleria Bocci. Il cartellone è stato presentato stamattina nell’ex refettorio di San Pietro, a Gubbio, alla presenza del direttore del festival Luigi Filippini, del soprano Lucia Casagrande Raffi, del chitarrista Paolo Ceccarelli, di don Angelo Maria Fanucci per l’associazione Il Gibbo e del professor Regni, consulente della manifestazione.Assente per impegni istituzionali all’estero l’assessore alla Cultura del Comune di Gubbio, Marco Bellucci.

L’evento, patrocinato dalla Regione dell’Umbria, dalla Provincia di Perugia e dal Comune di Gubbio, porterà in città non solo nomi del calibro di Peppe Servillo, leader degli Avion Travel, che si esibirà il 21 agosto insieme ai due jazzisti argentini Javier Girotto e Natalio Mangalavite, ma anche i musicisti di “Sbandiamo”, rassegna che ospiterà oltre 350 strumentisti diretti dal maestro Stefano Mancini, ed esponenti del mondo della cultura, secondo un’ormai consolidata tradizione che unisce le note del jazz ai versi della letteratura e della poesia. Ospite d’eccezione, per l’undicesima edizione del festival, sarà il teologo e scrittore Vito Mancuso.

La manifestazione si aprirà mercoledì 15 agosto con “Italian Dream in Buenos Aires”, progetto che fonde due distinte personalità musicali: quella del soprano Lucia Casagrande Raffi e quella dei Tanguedia Quartet, jazzisti, ma anche amanti delle melodie tanguere e del melodramma. “Italian Dream in Buenos Aires”, che a Gubbio verrà messo in scena per la prima volta, unisce in un unico progetto i capolavori di Astor Piazzolla e le liriche di Ferrer, con passaggi su brani di Haendel e Monteverdi riletti con uno stile del tutto inedito: un vero e proprio regalo che il soprano Lucia Casagrande Raffi farà alla sua città.

Ma Gubbio No Borders italian jazz festival vuol dire anche valorizzazione dei nuovi talenti: ecco perché ampio spazio verrà dedicato alla sezione “Terra Mia”, che ospiterà Eleonora Bianchini e Leonardo Radicchi, giovani jazzisti umbri (di Gualdo Tadino lei e di Perugia lui) che fondono sfumature latine ed energia del jazz contemporaneo. Nell’ambito della stessa rassegna si esibiranno anche Sara Jane e Paolo Ceccarelli, due fratelli eugubini di sangue italo – canadese: calda e penetrante la voce di lei, raffinate e suadenti le note della chitarra di lui. “Back from the south”: questo il titolo del concerto-spettacolo del duo eugubino, che cercherà di ricreare con voce e chitarra le sonorità del Sudamerica e degli altri “Sud” del mondo.

A Gubbio, la sera del 16 agosto, tornerà anche la P-Funking Band che, dopo i successi in giro per l’Italia, metterà in scena una street parade per le vie del centro storico (ore 18) e un concerto (ore 22), in collaborazione con i commercianti della città.

Il programma del festival prevede anche gli appuntamenti “Il piacere del testo” (17 e 19 agosto): momenti di riflessione, dibattiti pubblici e presentazioni di libri con giornalisti, filosofi, esponenti del mondo dell’informazione.
Tutti i concerti si terranno nella suggestiva location dell’ex chiostro di San Pietro. “Gubbio No Borders – spiega il direttore del festival Luigi Filippini – sarà ancora una volta un crocevia di eventi, di culture, di stimoli diversi. In un’unica manifestazione, il jazz, la filosofia, la narrativa e il giornalismo si troveranno a dialogare tra loro, in una cornice unica e con un pubblico che mette insieme amanti del jazz, cultori della letteratura, giornalisti e musicisti. Un’occasione unica per contaminarsi, confrontarsi, godere delle meraviglie della musica e delle altre arti”. Un’edizione 2012 “particolarmente No Borders, cioè senza confini” hanno specificato gli organizzatori, con la volontà di “proporre voci fuori dal coro – ha detto Raniero Regni, consulente della manifestazione – perché abbiamo bisogno di pensare di più. Il festival sarà un ambiente allegro nel quale offrire qualche spunto di riflessione”.
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Fonte: www.tafter.it

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Amalia Di Lanno