mercoledì 4 settembre 2013

EDICOLARARA Progetto Insight




EDICOLARARA Progetto Insight 14 sett. – 14 ott. 2013 Cosmo Laera Vicino a te, vicino a me / Near to you, near to me a cura di Maria Vinella coordinamento di Paolo De Santoli Terlizzi, Via de Cristoforis Inaugurazione 14 sett. – ore 20.00. Se il “vedere” è essenzialmente un ri-conoscere, perché consiste nel risvegliare nel cervello conoscenze già presenti, cosa è il “fotografare”? Roland Barthes in La chambre claire afferma che per guardare (o scattare) una fotografia (o un’immagine) bisogna unire due voci: la voce della banalità (ciò che si vede e già si sa) e la voce della singolarità (che riempie la banalità con l’emozione capace di rinnovare anche il sentimento). Questo è ciò che fa Cosmo Laera quando guarda “con occhi nuovi” – come suggeriva Marcel Proust – la realtà del mondo che abbiamo sempre sotto gli occhi. La sua ricerca fotografica è segnata, in un pluridecennale e ricco percorso artistico, da due temi prioritari: il territorio, la figura umana. Attraverso di essi, lo sguardo dell’autore crea legami, tesse racconti, getta ponti. Apre finestre sullo spazio e svela luoghi. Ferma l’attenzione su volti e corpi e scopre storie. Le tracce di vita di sconosciuti si annodano con i frammenti dell’ambiente: le pietre dei muri, le chianche delle strade, i gesti quotidiani, gli oggetti comuni, i pezzi di cielo tra le pareti, i fili metallici che corrono nei vicoli. Impasti di architetture antiche e moderne, pezzetti di passato e pre-visioni di futuro, parole e grida, passi e rumori. Laera è un cacciatore, ma non solo di immagini. Piuttosto è un cacciatore di realtà, le realtà che sono tante quanti noi siamo. E forse di più. Nell’intervento di fotografia ambientale, “Vicino a te, vicino a me / Near to you, near to me”, cerca e trova microcosmi fatti di vicinanza, relazione, condivisione; descrive con la luce e modella con le ombre figure, uomini e donne, abitanti e frequentatori del centro storico e dell’edicola RaRa di Terlizzi. Fotografia e video documentano gli itinerari tra un ritratto ambientato e gli elementi intimi dei soggetti. Poi, Laera amplia lo sguardo dell’obiettivo sino ad invadere i paesaggi sconfinati del web: la messa in rete delle immagini coinvolge comunità più ampie, l’amicizia di vicinato diventa l’amicizia dei social network, la quotidianità del presente diventa flusso atemporale. Il vicino diventa lontano. Il lontano diventa vicino. (dal testo di M.V.) IL PROGETTO E’ STATO REALIZZATO IN COLLABORAZIONE CON GLI ABITANTI DI ZONA-VIA DE CRISTOFORIS A TERLIZZI ...... Cosmo Laera è nato in Puglia ad Alberobello nel 1962, ha iniziato il suo rapporto con la fotografia da giovanissimo scegliendo di percorrere la carriera artistica e professionale nella sua terra d'origine. Ha avviato la sua attività espositiva negli anni ottanta proponendo la sua produzione all'interno di mostre e festival in Italia e all’estero. Da queste esperienze nasce il suo progetto di vita che da più di venticinque anni sta sviluppando affermandosi come curatore di mostre, festival e rassegne internazionali. Resta determinato nel proseguire la sua ricerca fotografica sempre più incentrata sul rapporto tra visione e territorio: il fine di queste opere è quello di rivelare aspetti di immediata empatia tra i luoghi e la loro morfologia indipendentemente dalla loro funzione. Concettualmente le fotografie assumono un potenziale espressivo in continua evoluzione che permette una ri-conoscenza e uno sviluppo dell'attenzione intorno al luogo o al soggetto ritratto. Sostenitore della necessità di creare confronti dialettici ha creato e diretto quattro edizioni di Montedoro Fotografia dal 1992 al 1995 e nove edizioni di Alberobello Fotografia / Fotografia in Puglia dal 1996 al 2004 e di altre manifestazioni sul territorio pugliese, creando una rete di produzioni tra gli autori più celebri della fotografia internazionale e i microclimi urbani di piccoli centri, affermando l'identità culturale attraverso un'iconografia in tempo reale. Collabora alla realizzazione di prestigiosi premi di portata internazionali e cura il settore fotografico di progetti espositivi ed editoriali quali: Mediterranea 2005, Premio Internazionale BARIPhotoCamera 2006; Basilico Bari 2007; Oltre la Pietra 2008. Dal 2003 al 2012 è direttore artistico di Corigliano Calabro Fotografia, dal 2009 al 2012 è direttore del settore fotografico della Vedetta sul Mediterraneo a Giovinazzo (Ba). Ha partecipato come autore a mostre collettive e ha esposto in galleria, musei ed istituzioni. Dal 2006 insegna fotografia all'Accademia di Brera a Milano, ha insegnato nelle Accademie di Belle Arti di Bari, Lecce e Catania. Vive e lavora tra Milano ed Alberobello. www.cosmolaera.it EDICOLARARA Progetto Insight Nel centro storico di Terlizzi, tra le architetture medioevali, una porta arabo-normanna custodisce “EdicolaRara”, spazio dedicato all’arte visiva contemporanea. Luogo di passaggio per il tempo, quasi sospeso tra passato e presente, luogo dal rilevante valore architettonico e storico posto nel cuore della città, luogo di contemplazione per lo sguardo, “EdicolaRara” accoglie, da anni, operazioni di valorizzazione ambientale-culturale. Nel 2013 nasce “EdicolaRara Insight”, progetto di ricerca visiva dedicato all’arte site specific e realizzato in collaborazione con cinque artisti italiani, ideato dall’artista Paolo De Santoli e curato dal critico Maria Vinella. Tarshito è il primo artista invitato al progetto. Insight è letteralmente “visione interna”, e si traduce in “intuizione”. L'intuizione in filosofia indica quel tipo di conoscenza immediata che non si avvale del ragionamento o della conoscenza sensibile. Dal latino intueor (composto da in = “dentro” + tueor = “guardare”, cioè “entrar dentro con lo sguardo”), rappresenta una forma di sapere non razionale. (Info: EdicolaRara 338.7674491) EDICOLARARA Progetto Insight 14 sett. – 14 ott. 2013 Cosmo Laera Vicino a te, vicino a me / Near to you, near to me a cura di Maria Vinella coordinamento di Paolo De Santoli Terlizzi, Via de Cristoforis Inaugurazione 14 sett. – ore 20.00. Se il “vedere” è essenzialmente un ri-conoscere, perché consiste nel risvegliare nel cervello conoscenze già presenti, cosa è il “fotografare”? Roland Barthes in La chambre claire afferma che per guardare (o scattare) una fotografia (o un’immagine) bisogna unire due voci: la voce della banalità (ciò che si vede e già si sa) e la voce della singolarità (che riempie la banalità con l’emozione capace di rinnovare anche il sentimento). Questo è ciò che fa Cosmo Laera quando guarda “con occhi nuovi” – come suggeriva Marcel Proust – la realtà del mondo che abbiamo sempre sotto gli occhi. La sua ricerca fotografica è segnata, in un pluridecennale e ricco percorso artistico, da due temi prioritari: il territorio, la figura umana. Attraverso di essi, lo sguardo dell’autore crea legami, tesse racconti, getta ponti. Apre finestre sullo spazio e svela luoghi. Ferma l’attenzione su volti e corpi e scopre storie. Le tracce di vita di sconosciuti si annodano con i frammenti dell’ambiente: le pietre dei muri, le chianche delle strade, i gesti quotidiani, gli oggetti comuni, i pezzi di cielo tra le pareti, i fili metallici che corrono nei vicoli. Impasti di architetture antiche e moderne, pezzetti di passato e pre-visioni di futuro, parole e grida, passi e rumori. Laera è un cacciatore, ma non solo di immagini. Piuttosto è un cacciatore di realtà, le realtà che sono tante quanti noi siamo. E forse di più. Nell’intervento di fotografia ambientale, “Vicino a te, vicino a me / Near to you, near to me”, cerca e trova microcosmi fatti di vicinanza, relazione, condivisione; descrive con la luce e modella con le ombre figure, uomini e donne, abitanti e frequentatori del centro storico e dell’edicola RaRa di Terlizzi. Fotografia e video documentano gli itinerari tra un ritratto ambientato e gli elementi intimi dei soggetti. Poi, Laera amplia lo sguardo dell’obiettivo sino ad invadere i paesaggi sconfinati del web: la messa in rete delle immagini coinvolge comunità più ampie, l’amicizia di vicinato diventa l’amicizia dei social network, la quotidianità del presente diventa flusso atemporale. Il vicino diventa lontano. Il lontano diventa vicino. (dal testo di M.V.) IL PROGETTO E’ STATO REALIZZATO IN COLLABORAZIONE CON GLI ABITANTI DI ZONA-VIA DE CRISTOFORIS A TERLIZZI
Cosmo Laera è nato in Puglia ad Alberobello nel 1962, ha iniziato il suo rapporto con la fotografia da giovanissimo scegliendo di percorrere la carriera artistica e professionale nella sua terra d'origine. Ha avviato la sua attività espositiva negli anni ottanta proponendo la sua produzione all'interno di mostre e festival in Italia e all’estero. Da queste esperienze nasce il suo progetto di vita che da più di venticinque anni sta sviluppando affermandosi come curatore di mostre, festival e rassegne internazionali. Resta determinato nel proseguire la sua ricerca fotografica sempre più incentrata sul rapporto tra visione e territorio: il fine di queste opere è quello di rivelare aspetti di immediata empatia tra i luoghi e la loro morfologia indipendentemente dalla loro funzione. Concettualmente le fotografie assumono un potenziale espressivo in continua evoluzione che permette una ri-conoscenza e uno sviluppo dell'attenzione intorno al luogo o al soggetto ritratto. Sostenitore della necessità di creare confronti dialettici ha creato e diretto quattro edizioni di Montedoro Fotografia dal 1992 al 1995 e nove edizioni di Alberobello Fotografia / Fotografia in Puglia dal 1996 al 2004 e di altre manifestazioni sul territorio pugliese, creando una rete di produzioni tra gli autori più celebri della fotografia internazionale e i microclimi urbani di piccoli centri, affermando l'identità culturale attraverso un'iconografia in tempo reale. Collabora alla realizzazione di prestigiosi premi di portata internazionali e cura il settore fotografico di progetti espositivi ed editoriali quali: Mediterranea 2005, Premio Internazionale BARIPhotoCamera 2006; Basilico Bari 2007; Oltre la Pietra 2008. Dal 2003 al 2012 è direttore artistico di Corigliano Calabro Fotografia, dal 2009 al 2012 è direttore del settore fotografico della Vedetta sul Mediterraneo a Giovinazzo (Ba). Ha partecipato come autore a mostre collettive e ha esposto in galleria, musei ed istituzioni. Dal 2006 insegna fotografia all'Accademia di Brera a Milano, ha insegnato nelle Accademie di Belle Arti di Bari, Lecce e Catania. Vive e lavora tra Milano ed Alberobello. www.cosmolaera.it EDICOLARARA Progetto Insight Nel centro storico di Terlizzi, tra le architetture medioevali, una porta arabo-normanna custodisce “EdicolaRara”, spazio dedicato all’arte visiva contemporanea. Luogo di passaggio per il tempo, quasi sospeso tra passato e presente, luogo dal rilevante valore architettonico e storico posto nel cuore della città, luogo di contemplazione per lo sguardo, “EdicolaRara” accoglie, da anni, operazioni di valorizzazione ambientale-culturale. Nel 2013 nasce “EdicolaRara Insight”, progetto di ricerca visiva dedicato all’arte site specific e realizzato in collaborazione con cinque artisti italiani, ideato dall’artista Paolo De Santoli e curato dal critico Maria Vinella. Tarshito è il primo artista invitato al progetto. Insight è letteralmente “visione interna”, e si traduce in “intuizione”. L'intuizione in filosofia indica quel tipo di conoscenza immediata che non si avvale del ragionamento o della conoscenza sensibile. Dal latino intueor (composto da in = “dentro” + tueor = “guardare”, cioè “entrar dentro con lo sguardo”), rappresenta una forma di sapere non razionale. 
 (Info: EdicolaRara 338.7674491)

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Conversazione tra Cosmo Laera e Maria Vinella su
"Vicino a te, vicino a me / Near to you, near to me"


Cosmo, ci racconti come è nato il progetto "Vicino a te, vicino a me / Near to you, near to me"?
Quando ho ricevuto il tuo invito a partecipare al progetto EdicolaRara Insight mi è parso logico focalizzare la riflessione sul territorio, visto che di dinamiche simili mi stavo già occupando attraverso altri progetti.

Come si è sviluppata e articolata la realizzazione pratica del progetto di Terlizzi?
Ho proposto una procedura operativa che potenziasse al massimo la sensazione di comunity che ho percepito sin dal primo incontro a Terlizzi. Ho avuto un impatto molto positivo dal primo sopralluogo, a cui ha contribuito indubbiamente la luce estiva, il rumore di fondo delle voci degli abitanti, l’aiuto di Paolo De Santoli, e l’incontro con Gioacchino Tricarico-proprietario dello spazio espositivo, che hanno intuito le possibilità di una ricerca analitica sul luogo, con il coinvolgimento attivo della gente del posto.

Come sei riuscito a coinvolgere gli abitanti di un intera zona del borgo antico di Terlizzi?
Sono partito da un’idea molto classica nella fotografia: un percorso visivo fatto di ritratti, biografie per immagini che possono essere equivalenti ai ritratti di August Sander a distanza di un secolo.
In questo progetto, inoltre, è emerso un elemento di particolare vicinanza tra i singoli soggetti: più o meno tutti sapevano qualcosa di qualcuno, cosi da costituire una specie di catena delle conoscenze che ha portato a questo risultato.

Quanti hanno collaborato? Come?
Hanno aderito 63 persone, tra residenti, amici e visitatori giunti per coincidenza, e tutti sono stati molto presi dal ruolo di soggetti di una produzione fotografica; per molti è stata una occasione nuova per ri-vedersi/ri-conoscersi in una fotografia. Per altri è stato un bel momento di confronto con il prossimo.
Il rapporto è stato incentrato sulla dimensione di una esistenza emotiva, il confronto tra vicini di casa, tra vicini di banco, il confronto generazionale, il rapporto di famigliarità che si viene a creare dopo anni di quotidiana esistenza, di saluti (a volte forzati) che alla lunga definiscono un legame umano.

Cosa ti aspettavi ? E' andato tutto come nelle tue previsioni?
Ho ricevuto una risposta straordinaria e con il lavoro realizzato ho scelto di sviluppare il concetto di profilo del volto: le persone tendono a ritrovarsi nel profilo proprio perché è una sintesi della intera figura.

Hai già fatto esperienze simili?
L’interesse verso una possibile definizione delle figure all’interno di un gruppo sociale mi ha sempre attratto. Ho iniziato nell’87 con un gruppo di artisti che operavano sul territorio di Bari e a cui ho dedicato un piccolo libro – Le regard d’un artiste – e poi ho continuato con ritratti di gruppi, i singoli individui con le idee in comune, una professione o una idea politica, sempre però puntando sulla morfologia fotografica, cercando di ridurre al minimo gli aspetti cosiddetti estetici della figura, concentrando l’attenzione sulla unicità del soggetto e sulla condivisione di un elemento comune.
Un modello analogo di presentazione del lavoro, con una grande installazione in una piazza di Rully, con i ritratti alternati ai luoghi, l’ho realizzata nel 2008. Adesso ho in preparazione la partecipazione ad un progetto su L’Aquila con un gruppo di cinquanta fotografi, tutti impegnati per una lettura del territorio a quattro anni dal terremoto.

Come consideri le esperienze di arte pubblica, di arte partecipativa?
E’ importante che nella ricerca artistica ci sia un elemento partecipativo sempre molto ampio, premesso che almeno in questi ultimi anni la produzione artistica è molto dipendente dal contributo dei privati e che i giovani hanno ripreso il concetto di partecipazione attraverso l’esperienza dei social network.

Cosa troverà chi verrà a vedere "Vicino a te, vicino a me / Near to you, near to me" a Terlizzi?
Una grande installazione all’aperto con circa sessanta ritratti (dimensioni di un metro x un metro ogni foto) sarà realizzata nella zona di Via de Cristoforis. EdicolaRara accoglierà una proiezione video che si aprirà all’esterno moltiplicandosi sugli spazi adiacenti alle vetrine. Il video documenta tutti i passaggi
del lavoro fotografico condotto a Terlizzi in collaborazione con gli abitanti della zona. Lo stesso video andrà in web.


Terlizzi, 2 - IX - 2013

ricevo e pubblico
Massimo Nardi