INAUGURAZIONE: sabato 5 ottobre 2013, ore 19.00
Nell’ambito di FotoGrafia – Festival Internazionale di Roma, si svolgerà dal 5 ottobre all’8 dicembre 2013, negli spazi della Ex GIL a Roma, la mostra personale di STEFANO CIOFFI intitolata "Il fantasma della realtà". La mostra, curata da MAURIZIO G. DE BONIS, comprende 18 fotografie a colori di grande formato e sarà inaugurata sabato 5 ottobre 2013 alle ore 19.00. L’evento è organizzato in collaborazione con la Regione Lazio.
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La città è la più ossessiva delle forme di organizzazione umana. Ciò che si cela dietro l’edificazione degli agglomerati urbanistici del mondo contemporaneo è la volontà da parte dell’essere umano di esercitare un controllo sulla realtà. Questa esigenza trasforma l’idea di metropoli in un corpo informe che si manifesta come macchina feticistica. La tensione organizzativa che caratterizza il concetto di città finisce per generare spazi di non senso. Così, i luoghi destinati alle attività sportive risultano emblematici. Aree concepite per la socializzazione si trasformano nel corso del tempo in superfici fuori controllo, in territori vacui che semplicemente alludono alle finalità per le quali erano stati concepiti.
Stefano Cioffi riesce a cogliere il tormento umano nei riguardi di una volontà di controllo impossibile da applicare in modo compiuto. La struttura delle sue immagini è determinata da un sentimento percettivo che gli permette di rintracciare, sotto le “macerie” prodotte dall’idea di controllo, la sostanza archetipica dei luoghi. Gli spazi cittadini deputati alla pratica sportiva nelle immagini di Cioffi si manifestano nella loro assenza di significato. Il rigore fotografico grazie al quale vengono rappresentati questi microcosmi mette a fuoco il dramma di una coscienza sociale alle prese con una tragica autoreferenzialità che vede nell’idea stessa di sport la sua più bizzarra espressione. La società cerca, disperatamente, di parlare di se stessa e con se stessa. E di autorappresentarsi all’interno di un territorio metaforico. Ma il mondo circostante non risponde, mai. Non rimane altro che il fantasma di una realtà forse solo immaginata.
STEFANO CIOFFI vive e lavora a Roma. Negli anni recenti ha concentrato la sua attenzione sul paesaggio attorno alla capitale. L’ultimo suo lavoro è stato raccolto in un libro uscito all’inizio del 2013 a cura di Maurizio G. De Bonis e pubblicato da Silvana Editoriale con il titolo: 62 km – L’acqua nascosta del tempo.
Nell’ambito di FotoGrafia – Festival Internazionale di Roma, si svolgerà dal 5 ottobre all’8 dicembre 2013, negli spazi della Ex GIL a Roma, la mostra personale di STEFANO CIOFFI intitolata "Il fantasma della realtà". La mostra, curata da MAURIZIO G. DE BONIS, comprende 18 fotografie a colori di grande formato e sarà inaugurata sabato 5 ottobre 2013 alle ore 19.00. L’evento è organizzato in collaborazione con la Regione Lazio.
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La città è la più ossessiva delle forme di organizzazione umana. Ciò che si cela dietro l’edificazione degli agglomerati urbanistici del mondo contemporaneo è la volontà da parte dell’essere umano di esercitare un controllo sulla realtà. Questa esigenza trasforma l’idea di metropoli in un corpo informe che si manifesta come macchina feticistica. La tensione organizzativa che caratterizza il concetto di città finisce per generare spazi di non senso. Così, i luoghi destinati alle attività sportive risultano emblematici. Aree concepite per la socializzazione si trasformano nel corso del tempo in superfici fuori controllo, in territori vacui che semplicemente alludono alle finalità per le quali erano stati concepiti.
Stefano Cioffi riesce a cogliere il tormento umano nei riguardi di una volontà di controllo impossibile da applicare in modo compiuto. La struttura delle sue immagini è determinata da un sentimento percettivo che gli permette di rintracciare, sotto le “macerie” prodotte dall’idea di controllo, la sostanza archetipica dei luoghi. Gli spazi cittadini deputati alla pratica sportiva nelle immagini di Cioffi si manifestano nella loro assenza di significato. Il rigore fotografico grazie al quale vengono rappresentati questi microcosmi mette a fuoco il dramma di una coscienza sociale alle prese con una tragica autoreferenzialità che vede nell’idea stessa di sport la sua più bizzarra espressione. La società cerca, disperatamente, di parlare di se stessa e con se stessa. E di autorappresentarsi all’interno di un territorio metaforico. Ma il mondo circostante non risponde, mai. Non rimane altro che il fantasma di una realtà forse solo immaginata.
STEFANO CIOFFI vive e lavora a Roma. Negli anni recenti ha concentrato la sua attenzione sul paesaggio attorno alla capitale. L’ultimo suo lavoro è stato raccolto in un libro uscito all’inizio del 2013 a cura di Maurizio G. De Bonis e pubblicato da Silvana Editoriale con il titolo: 62 km – L’acqua nascosta del tempo.
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Amalia di Lanno