Inaugurazione: 7 marzo 2013, ore 18,30
GAMeC, Spazio Caleidoscopio
A cura di M. Cristina Rodeschini
Ci sono artisti la cui identità è tanto nitida da rendere inconfondibile ogni loro realizzazione.
È il caso di questa geniale scultrice che opera da trent’anni con
coerenza e continuità. Niente comunque di ripetitivo: Giovanna Bolognini
percorre con sensibilità i sentieri di una ricerca viva, naturalmente
dotata di grande energia. Caratteristica del suo lavoro è la
manipolazione del filo di ferro cotto, costante linguistica elementare,
povera, essenziale, accompagnata dal disegno, come inseparabile pratica
di pensiero, di meditazione.
La GAMeC presenta una serie di
disegni scultura nei quali Giovanna Bolognini infrange con assoluta
naturalezza la bidimensionalità, spalancando immaginari visivi che
estroflettono e introflettono la superficie, in una visione forte e
dinamica. Curiosa è l’esplorazione della tridimensionalità, che guida il
riconoscimento dei mezzi espressivi più adatti a fare forma a una
precisa dimensione estetica, presupposto chiaro di ogni risultato.
Una mano riconoscibile, vibrante, mai statica, con un ritmo al quale
stanno strette le regole e i confini delle due dimensioni, per
proiettarsi nella costruzione dello spazio, dimensione plastica
necessaria e inevitabile dei disegni scultura di Giovanna Bolognini.
Hanno scritto di lei, tra gli altri, Giuseppe Appella, Mario Botta,
Claudio Cerritelli, Enrico Crispolti, Fabrizio D’Amico, Maria Grazia
Recanati.
Nata a Volpera di Mapello (Bergamo), si è diplomata
all’Accademia Carrara di Belle Arti (1983) e all’Accademia di Brera
(1994). Ha tenuto mostre personali in gallerie private e in spazi
pubblici a Bari, Bolzano, Como, Ferrara, Milano, Matera.
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Amalia di Lanno