Pino Pascali. Cinque bachi da setola e un bozzolo
La mostra nasce con l’obiettivo di presentare l’opera di Pino Pascali (Bari, 1935 – Roma, 1968) in dialogo con quella che comunemente viene definita “arte tribale”. Esplorare l’approccio creativo dell’artista attraverso il suo legame con la cultura africana, a partire dall’interesse verso il primitivo, in contrapposizione ai miti della società moderna, e all’attenzione per il totemismo, i fenomeni di identificazione animale/individuo e alla concezione animistica della natura.
Sono infatti molte le sinergie tra l’arte tribale e la poetica di Pino Pascali – figura eclettica, scultore, scenografo, performer, figura centrale della scena artistica italiana degli anni Sessanta, che trova nelle forme creative proprie all’Africa una fonte d’inesauribile ispirazione, nel tentativo di aprire a una dimensione magica, fantastica, giocosa e ambigua del fare artistico. La rappresentazione della natura stilizzata e ridotta ai suoi elementi essenziali, il mito del primitivo, l’uso del corpo quale estensione dell’opera/oggetto, il rapporto tra individuo e collettività, la commistione tra naturale e artificiale, caratterizzano la ricerca di Pascali, che mette in scena l’Africa, non la sublima, va oltre l’essenzialità plastica e lo studio della figura, nel tentativo di recuperare quell’armonia primordiale offuscata dall’intellettualismo dominante dell’epoca, utilizzando la materia come strumento di conoscenza, come una mitica invocazione degli elementi vitali.
Nelle società primitive lo sciamano è colui che agisce ai limiti tra i due mondi, terreno e ultraterreno, in dialogo con le forze naturali, e che si esprime attraverso un simbolismo mitico, irriducibile alle categorie del pensiero e delle verità logiche. Riconoscere la vita al di fuori dell’uomo, ovunque si intraveda un principio di attività, e trasformare ogni comportamento in un linguaggio, è questo ciò che unisce Pascali ai riti e ai miti delle culture primitive. Pascali sciamano è una sorprendente esplorazione attraverso la produzione di Pascali tra il 1966 e il 1968 che permetterà di scoprire opere poco o mai esposte al pubblico. Il percorso espositivo gioca con l’architettura evitando il confronto diretto tra i manufatti africani e le sculture dell’artista, mettendo invece queste ultime in stretta relazione tra loro, quasi a evocare una libera narrazione. La mostra si sviluppa lungo i tre piani della Fondazione, ognuno dei quali è dedicato a uno dei tre anni della breve ma prolifica attività di dell’artista.
PASCALI SCIAMANO
a cura di Francesco Stocchi
dal 24 marzo 2017 al 24 giugno 2017
via Cino del Duca 4 – 20122 Milano
Orario: aperto tutti i giorni su appuntamento
Sabato accesso libero dalle 11:00 alle 18:00
Domenica chiuso
Informazioni e prenotazioni
+39 02 36747039