venerdì 24 luglio 2015

IL LINGUAGGIO SEGRETO DI UN GESTO | Opere e Studi di Paola Marzano



Con una mostra l’artista gallipolina Paola Marzano rimette in gioco la matrice orientale degli Etruschi: “Troppe affinità evidenti”.

Sbarca a Gallipoli nelle storiche sale dell’Ex Mercato Coperto, dall’ 1 al 30 agosto 2015, la terza tappa della suggestiva mostra “Il Linguaggio Segreto di un Gesto – Opere e Studi di Paola Marzano”, accompagnata dal testo critico di Carmelo Cipriani, in cui l’artista analizza il “Sarcofago degli Sposi” (VI sec. a.C.), una delle opere etrusche più belle e famose della collezione museale di Villa Giulia di Roma.

E’ un progetto artistico itinerante voluto dalla Soprintendenza Archeologia del Lazio e dell’Etruria Meridionale, presentato per la prima volta presso il Museo Nazionale Etrusco di Villa Giulia, in seconda battuta a Cerveteri, luogo di ritrovamento del gruppo scultoreo.

Attraverso un’osservazione attenta e una lettura simbolica, per troppo tempo elusa, taciuta o sottovalutata, della gestualità dei due Sposi intenti, secondo l’interpretazione ufficiale, a versarsi unguenti profumati, l’artista riconosce e svela la presenza di Mudra, movimento delle mani tipico di danze sacre indiane.

Sostiene l’artista “A tutt’oggi il mondo storico - archeologico italiano disconosce le origini Orientali etrusche riconosciute, invece, dalla maggior parte degli storici di tutto il mondo. E qui si apre il dibattito sulle origini della stessa civiltà Occidentale la cui paternità non può essere attribuita solo a Greci e Romani. Lo stesso David Herbert Lawrence nel suo libro di viaggio del 1932 “Etruscan Places” si meraviglia che, delle numerose “pietre falliche” presenti all’ingresso delle tombe etrusche, non sia mai stato scritto nulla, sottovalutate dagli archeologi che le hanno definite semplicemente cippi, ma che in realtà collegano gli Etruschi alle civiltà arcaiche orientali. Per questo motivo ho deciso di sposare l’ipotesi più antica di Erodoto sulla matrice orientale etrusca, e la lettura del Sarcofago è stata subito molto chiara: tre Mudra sono riprodotti esattamente nelle mani delle due figure e corrispondono a tre divinità induiste.”

In questa mostra, dunque, sarà possibile apprezzare come la gestualità parli del rispetto e della considerazione di cui godeva la donna nella società etrusca, dell’amore reciproco fra i due Sposi, uniti nella vita e nella morte come le divinità induiste Brahmā e Sarasvati sono uniti nell’eternità.

Simbolismo, apparenza, ermetismo, Velo di Māyā hanno da sempre permeato la produzione artistica di Paola Marzano che osserva, ragiona e contempla i fenomeni della realtà cercando di coglierne le verità celate. Per questo nell’installazione site specific, come quinte teatrali dal forte effetto scenografico, scenario di finzioni e messaggi da riconoscere e svelare, si aprono alla vista cinque tendaggi di grandi dimensioni, frutto di rielaborazioni digitali, in cui coesistono fotografia, disegno e grafica al computer. In proiezione un video che ripercorre lo studio scoprendo la simbologia presente nei lavori.

E ancora la Marzano puntualizza: “È una ricerca che non trova precedenti in campo artistico, riporta l’attenzione sulla matrice orientale etrusca e sulle contaminazioni culturali. Penso che questo mio contributo, anche sulla scia di quanto sostiene la maggior parte degli storici nel mondo, potrebbe fornire ulteriori elementi in tal senso”.

Dunque i visitatori della mostra avranno l’opportunità di farsi una propria idea sull’argomento, riflettendo sugli spunti che Paola Marzano ha scelto di condividere utilizzando il linguaggio artistico come mezzo universale di comunicazione. E potrebbe rivelarsi una sorta di caccia al tesoro nel tentativo di individuare ulteriori elementi, anche minimi dettagli, che possano ancor di più avvalorare questa suggestiva tesi.

La mostra sarà aperta da un dibattito al quale parteciperanno importanti esponenti della cultura e delle istituzioni quali Francesco Errico (Sindaco di Gallipoli), Luigi La Rocca (Soprintendente Archeologia della Puglia), Carmelo Cipriani (Critico e Storico dell’Arte), Teresa Chianella (Presidente Pari Opportunità Comune di Gallipoli), Memè Micale (Presidente Fidapa Sez. di Gallipoli) moderato dalla giornalista e conduttrice televisiva Maria De Giovanni.



Paola Marzano è nata a Gallipoli (Lecce) nel 1975. Artista di Arti Visive, docente di Disegno e Storia dell’Arte. Nel 1998 si laurea in Pittura presso l’Accademia di Belle Arti di Lecce. Nel 2000 si trasferisce a Roma, soggiornando alternativamente a Cortina d’Ampezzo dal 2005 al 2009. Nel 2010 cura scenografie televisive per Magnolia Fiction, si occupa di scenografie teatrali, installazioni e performance finalizzando la sua attuale ricerca artistica al dialogo tra più linguaggi. È Preside della sezione “Eventi Artistici” della “Norman Academy” USA; Presidente dell’U.C.A.I. (Unione Cattolica Artisti Italiani) di Roma – Galleria La Pigna; già curatrice della rubrica Arte di Anci Rivista (Associazione Nazionale Comuni Italiani). Le sue opere fanno parte di collezioni pubbliche e private.



IL LINGUAGGIO SEGRETO DI UN GESTO | Opere e Studi di Paola Marzano

Ex Mercato Coperto, Piazza Imbriani – Centro Storico, Gallipoli (Lecce) | 1-30 agosto 2015

Opening: sabato 1 agosto ore 19 | Orari: tutti i giorni 10 – 12 19 – 23 Ingresso gratuito


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