Evento associato a: EXPO 2015
Per quanto famosa per la
presenza di opere pittoriche, la Pinacoteca di Brera, grazie al suo legame
con l’Accademia di Belle Arti, istituzione che in epoca neoclassica ha
sostenuto la grande tradizione del disegno, conserva anche un ricco ma poco
noto Gabinetto di Disegni. Un’importante selezione di tali opere su carta di
Brera viene proposta in mostra accanto a prestigiosi prestiti dalle più
importanti collezioni pubbliche italiane e straniere: dal Louvre,
dall’Albertina di Vienna, dal Metropolitan Museum, dalla Morgan Library,
dagli Uffizi e dal Gabinetto dei Disegni del Castello Sforzesco ecc. Il tema
dell’esposizione è l’arte del Disegno come strumento fondamentale per leggere
e comprendere la pittura e raduna infatti esemplari scelti espressamente perché
strettamente correlati ai quadri della Pinacoteca. Il confronto fra opere su
carta e opere su tela (o tavola), molte delle quali espressioni cruciali
della storia dell’arte italiana, permetterà di comprendere il raffinato e
poetico rapporto tra la fase dello studio preparatorio e la stesura finale o,
per usare le parole di Giovanni Morelli - fondatore di una particolare
impostazione della critica artistica basata sul riconoscimento di un artista
attraverso i dettagli anatomici - “farne una galleria per studiare meglio le
specialità tecniche di quei maestri”. La mostra si prefigge infatti di
dimostrare come il disegno, dal Trecento al Novecento, sia costante
fondamentale per la genesi dell’opera pittorica. Insignita da Giorgio Vasari
di un ruolo prioritario rispetto alle altre arti, pittura, scultura e
architettura, l’arte del Disegno fin dal XVI secolo ha rappresentato un
momento fondamentale per la formazione degli artisti (come conferma
l’aneddoto di vasariana memoria del giovane Giotto intento a disegnare una
pecora). L’itinerario espositivo ripercorre cronologicamente la storia delle
scuole pittoriche italiane, a partire dai rarissimi esempi pisanelliani e di
Stefano da Verona, e dalla straordinaria stagione della pittura veneta del
Rinascimento, in cui Mantegna, Giovanni e Gentile Bellini, affrontano
prospettiva e interesse per la natura e utilizzano il disegno come strumento
di indagine della realtà. Segue una sezione dedicata a Leonardo e i
Leonardeschi, fondatori in Lombardia di una vera e propria scuola del
disegno: come per i dipinti del maestro, anche i disegni esposti mostrano un
arricchimento di valori quasi cromatici, di sfumati e di effetti luministici.
La rappresentazione dello spazio secondo la visione bramantesca compare in
mostra grazie agli esempi di Bramantino, Gaudenzio Ferrari e Bernardino
Lanino, nelle loro figure tendenti alla geometrizzazione. Grazie a prestiti
prestigiosi si è potuto riunire accanto all’unico disegno preparatorio
conosciuto per lo Sposalizio della Vergine di Raffaello, proveniente da
Oxford, una serie di maestri raffaelleschi e manieristi fino a Parmigianino e
Salviati, in un excursus che dalle forme pittoriche del primo Rinascimento
giunge fino alla linea forzata dei grandi del tardo Cinquecento. Completano
il panorama del XVI secolo la scuola pittorica veneziana, rappresentata da
Tintoretto e Paolo Veronese, più manierista l’uno, più realista e luministico
l’altro, e gli altri casi significativi dell’Italia settentrionale: Luca
Cambiaso, noto per i suoi effetti di luce, e i Campi, maestri del realismo
più naturale. Un capitolo speciale è dedicato a Federico Barocci, che per la
sua attenta osservazione del vero, per la cura quasi maniacale per il disegno
preparatorio, sapientemente arricchito di colore e colpi di luce, segna il
passaggio verso l’epoca moderna. Il Seicento è rappresentato da diverse
realtà geografiche: a Bologna la fondazione dell’Accademia degli Incamminati,
da parte del Cardinal Paleotti, costituisce il primo esempio in Italia
settentrionale di insegnamento basato sul disegno. In mostra compaiono gli
importanti e rarissimi cartoni di Ludovico Carracci e Guido Reni, di
proprietà della Pinacoteca e generalmente non visibili al pubblico. Conclude
il secolo un interessante confronto con un disegno barocco di Pietro da
Cortona. La sezione del Settecento è dedicata alla pittura, e di conseguenza
al disegno, di genere; Giuseppe Maria Crespi, Londonio, Piazzetta, Canaletto
e Guardi introducono alla pittura aneddotica, alla “pittura di carattere” e
al vedutismo. L’epoca neoclassica è rappresentata da raffinate opere di
Giuseppe Bossi e da un interessantissimo confronto fra un affresco strappato
e il disegno preparatorio corrispondente di Andrea Appiani, entrambi di
grandissimo formato. Grazie ad alcuni esemplari su carta di Hayez e Fattori
si prende in esame l’Ottocento ed in particolare la visione romantica del
Bacio, da un lato, e del realismo imperturbato e poetico, dall’altro.
L’autoritratto di Segantini introduce invece al disegno del Novecento. Oltre
alle opere costruite tradizionalmente basandosi sul disegno, da Boccioni,
Modigliani, Carrà, Morandi, Sironi, Giacometti, Licini, il Novecento propone
altre infinite possibilità, dalle avanguardie storiche, alla linea grafica
come espressione del tormento umano del secolo. Oltre al percorso storico la
mostra permette anche di addentrarsi nelle dinamiche di bottega degli
artisti, di notare come un disegno poteva anche essere assunto come prova di
contratto (Barocci), o poteva essere riutilizzato più volte (Francia) come
cartone preparatorio ripetibile (Carpaccio), permette di osservare quanto
spesso gli artisti disegnassero sul retro dei dipinti, tracciando figure e
profili, vere e proprie prove di grande creatività, mai prima esposte al
pubblico (Pietro Alemanno). Ma si scopre anche come gli artisti
rielaborassero i disegni anche poco dopo l’esecuzione del dipinto,
considerandoli concettualmente autonomi rispetto alla pittura (Morandi), o
infine come elaborassero monocromi come documento di bottega, materiale di
riferimento per conservare la memoria e i modelli, per un teatro degli
affetti destinato a commuovere ancor più di un’opera dipinta (Giovanni
Bellini).
Inaugurazione 8 maggio 2015
ore 18.00
ANTONELLA CORONA
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Informazioni Evento:
Data Inizio: 09 maggio 2015
Data Fine: 19 luglio 2015
Prenotazione:Facoltativa
Luogo: Milano, Pinacoteca di Brera – Sala I
Orario: martedì-domenica 8.30-19.15la biglietteria chiude alle 18.40
Telefono: 02 72263259
E-mail: sbsae-mi.brera@beniculturali.it
http://www.brera.beniculturali.it/
Data Fine: 19 luglio 2015
Prenotazione:Facoltativa
Luogo: Milano, Pinacoteca di Brera – Sala I
Orario: martedì-domenica 8.30-19.15la biglietteria chiude alle 18.40
Telefono: 02 72263259
E-mail: sbsae-mi.brera@beniculturali.it
http://www.brera.beniculturali.it/
Pinacoteca di Brera – Sala I Milano Via Brera, 28 MI Lombardia
beniculturali.it MiBAC
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