MEMORIA OBLITERATA
HANNU PALOSUO
a
cura di Marco Ancora
(15 marzo - 26 maggio 2013)
Preview stampa
12 marzo ore 12
Inaugurazione
Giovedì 14 marzo, ore 18.30
Venerdì 15 marzo 2013 presso il museo H.C.Andersen di Roma aprirà al
pubblico la personale dell’artista finlandese Hannu Palosuo “Memoria
obliterata”, a cura di Marco Ancora, realizzata grazie al contributo della
Sigurd Frosterus Foundation di Finlandia e con il Patrocinio dell’Ambasciata di
Finlandia a Roma e dell’Assessorato alle Politiche Culturali e Centro Storico
di Roma Capitale. La mostra e il catalogo sono realizzati in collaborazione con
il Reial Cercle Artistic di Bercellona (www.reialcercleartistic.cat), dove il 4 aprile 2013 s’inaugurerà la seconda parte
del percorso espositivo a cura di Joan Abelló Juanpere.
I lavori esposti in mostra esplorano in modo
sorprendente bellezza e simbolismi, declinandoli attraverso due distinte tecniche
artistiche di espressione: scultura e pittura.
Gli ultimi dipinti di Palosuo presentano delle
immagini in cui persone, lampadari e fiori si mescolano in una densa foresta di
simboli e in cui diversi significati e riferimenti scivolano insieme con una sorta
di logica indistinta, come in un sogno. Indistinta nel senso che gli eventi e
le cose sono chiari ma i loro rapporti richiedono un’interpretazione.
Nei sogni passato e futuro, realtà e desiderio e
altri umori contrapposti si legano fra loro in maniera fluida e diretta. Nei
sogni la complessità del mondo è rivelata. In questo senso il sonno è un cugino
dell’Arte poiché entrambi condividono una complessità e una molteplicità di
significati.
Se nelle tele
l’annullarsi del soggetto avviene attraverso una vera e propria azione fisica
dell’artista che finisce nel momento della realizzazione del dipinto, nelle
sculture al contrario l’annullarsi del soggetto è affidato all’erosione
naturale nel tempo del materiale utilizzato, iniziando il processo di sottrazione
all’immagine reale a partire dal compimento tecnico dell’opera stessa.
I soggetti, lavorati
quindi per sottrazione e cancellazione, intessono un rapporto strettissimo con
le diverse tecniche e i diversi materiali che li esprimono. In queste opere di
Palosuo il mondo pieno si contrappone al mondo vuoto e il mondo delle illusioni
diventa proprio quello dell’osservatore che riceve input e completa i soggetti
in diverso modo accennati.
Se in passato Palosuo
ha prediletto principalmente i colori pastello nelle sue opere, ora la sua
tavolozza si è ravvivata, almeno temporaneamente. I pastelli creano un umore
protetto; un soffio di affascinante sensibilità, o un intenso profumo di gigli
sembra pervadere l’aria.
Nelle opere di Palosuo la bellezza è estorsiva in
quanto il loro spirito è spesso legato ad una sorta di consiglio. Esse sembrano
dire: “Guarda ancora, osserva e ripensaci”.
Palosuo continua a lavorare secondo modalità in cui
la serializzazione ha un ruolo fondamentale. Nelle sue serie crea storie e allusioni
a diversi significati culturali. Anche le immagini delle opere formano un
interessante universo stratificato e denso di riferimenti.
Le ultime opere di
Hannu Palosuo sono in linea con la sua produzione precedente per il fatto di
dipendere dal fascino e, simultaneamente e distintamente, dall’orrore della
bellezza. Rispetto alle opere precedenti l’artista si è spinto verso
significati ancora più liberi utilizzando simboli multi-direzionali come
lampadari e fiori. Questi dipinti sono legati più strettamente alla tradizione
della storia dell’arte occidentale e contengono pochi o nessun riferimento alle
nuove culture Nordiche o Finlandesi. Esse non rinnegano le origini dell’artista
ma funzionano come dei paradossi riusciti, quasi come tele vuote su cui l’osservatore
può proiettare i propri significati. La trasparenza è, tuttavia, solo la
seconda metà del paradosso. Le opere sono piene di riferimenti, ma sono anche
sale deserte di specchi, che ci tentano a prendere parte a rituali ed incontri
segreti.
Hannu Palosuo
Hannu Palosuo
nasce nel 1966 a
Helsinki in Finlandia. Ha vissuto a Stoccolma e Berlino. Nel 1989 è a Roma, con
una borsa di studio, dove frequenta la facoltà di Lettere e Filosofia
dell’Università degli Studi “La
Sapienza” con l’indirizzo di “Storia dell’Arte Moderna” e
l’Accademia Statale di Belle Arti. Dopo qualche anno si è trasferito
stabilmente a Roma dove vive e lavora. Numerose sono le esperienze di lavoro
artistico in Europa. Ha partecipato alla Biennale di Venezia del 2009 su invito
della Repubblica Araba-Siriana realizzando "None of them is the
truth", un’installazione pittorica che ha ricoperto l’intero spazio a lui
dedicato nell’intento di “inghiottire” lo spettatore all’interno del lavoro
stesso. Palosuo diventa artefice di una moderna figurazione che rivela come una
tematica ricorrente possa risultare di assoluta attualità. Sull’evocazione
della memoria e del ricordo, l’artista erge a protagonista dei dipinti la
quotidianità, con toni contrapposti ma concordanti per evidenziare il positivo
e il negativo dell’immagine, la sua presenza e il suo vuoto.
Roma // fino al 9 giugno 2013
Hannu Palosuo – Memoria obliterata
a cura di Marco Ancora
MUSEO ANDERSEN
Via Pasquale Stanislao Mancini, 20
06 3219089
s-gnam.museoandersen@beniculturali.it
www.museoandersen.beniculturali.it
Hannu Palosuo – Memoria obliterata
a cura di Marco Ancora
MUSEO ANDERSEN
Via Pasquale Stanislao Mancini, 20
06 3219089
s-gnam.museoandersen@beniculturali.it
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Amalia di Lanno