venerdì 24 maggio 2013

Marcello Mantegazza_THE END



Marcello Mantegazza nasce nel 1974 a Potenza, vive e lavora a Rieti. La sua ricerca si fonda sull’analisi di tematiche capitali come lo scorrere del tempo e la sua sistematizzazione, il pericolo, la corruzione e consunzione, l’estraniamento, la caducità della vita, che egli ripropone rinnovando queste sue riflessioni nella sua nuova personale dal titolo “THE END”, a cura di Barbara Martusciello e che si inaugura sabato 8 giugno alle ore 18 alla Galleria trecinque 3)5 Arte Contemporanea di Rieti.

In mostra campeggia l’opera che dà il titolo alla mostra, The End, che dopo la presenza al CECILIA_Centro per la Creatività di Tito (Potenza) nel 2012, qui si modifica ed è realizzata direttamente su parete in grande dimensione (4,50 mt di base x 3,50 mt di altezza); tale composizione è resa da una miriade di timbri con affastellamenti e sovrapposizioni delle date dei giorni occorsi per la sua creazione ed è incentrata su di un lemma emblematico, che rimanda alla fine di un percorso, con richiami cinematografici ma anche e soprattutto esistenziali; è anche palesamento di un’analisi sul procedere del tempo proprio per l’ausilio dei timbri-datario.

Tutte le opere esposte, compresi i libri scavati alla ricerca della parola-chiave, e la serie Cadavre exquis, del 2011, rivelano un’intima, seppur drammatica bellezza, rientrando nella più generale poetica dell’artista: concettuale ed enciclopedica, portata a riflettere sul valore – anche estetico – della catalogazione. Infatti, non a caso, e come scrive Barbara Martusciello nel testo di presentazione, “(…) è attratto dagli abecedari, dalle tavole anatomiche, dalle statistiche, dai manuali, dagli indici, così come dalle elencazioni di nomi, di date significative, di sequenze telefoniche, di indirizzi e di attività consuete organizzate grazie a liste della spesa, degli appuntamenti, degli ingredienti.
Quest’apparentemente onnivora attenzione per ogni promemoria proviene da una necessità dell’artista di ricopiare, scrivere o disegnare una serie di contenuti, di testi e di componenti anche grafico-visivi su agende personali, album, fogli e altri supporti cartacei o in ogni caso analogici al fine di leggere il dato di partenza, di studiarlo, memorizzarlo e possederlo contemporaneamente. In questa pratica non v’è uno studio sulla sistematizzazione o un’indagine su ordine e controllo ma una considerazione sul fluire di eraclitiana memoria (πάντα ῥεῖ ὡς ποταμός)” che con i temi in mostra è strettamente connesso”. Così, Mantegazza crea volumi che buca e rende installazioni essenziali, o usa pagine di un libro sui grandi poeti e intellettuali scomparsi ma vivi nella Storia pur se relativamente presenti nella nostra memoria collettiva; o adotta timbri a richiamare analisi che nella storia dell’arte passano per “Alighiero Boetti, On Kawara, Gino De Dominicis, Vincenzo Agnetti, Roman Opalka, Annette Messager, Christian Boltanski fino a Esther Ferrer o a Christian Marclay, solo per citarne alcuni”. La vita transita anche dagli affastellamenti di diversi elementi, che siano essi libri, minute, o “gli anni, i mesi, i giorni, gli attimi di cui si compone la nostra realtà”. Tutto scorre, si diceva; la vita e il tempo che “non si lascia riempire” (Jean-Paul Sarte): pertanto, pensa di farlo Mantegazza, “colmandolo di tracce”, perché forse – citando Paul Verlaine, come fa la curatrice – “la morale migliore è ancora di dimenticare l’ora”, uno smemoramento che è un’apertura alla speranza.

Marcello Mantegazza. The End
A cura di Barbara Martusciello
Inaugurazione: sabato 8 giugno 2013, ore 18.00 – 22.00
Dall’8 giugno fino a settembre 2013
galleria trecinque 3)5 Arte Contemporanea, Via Cerroni, 3)5, 02100 Rieti
Tel. 339 6918072; email: trecinqueartecontemporanea@gmail.com
Orari: martedì-sabato ore 17 – 20 Festivi e domenica su appuntamento


Segnala:
Amalia di Lanno